MartinoRossi punta sul plant-based a filiera controllata
SUCCESSI
Unieuro presenta il piano strategico 2025-2030
Urkah è l’app di rewarding multibrand rivolta ai brand del Largo Consumo che premia i consumatori ogni volta che acquistano un tuo prodotto al supermercato e caricano lo scontrino sull’app. Scopri i vantaggi speciali dedicati alle aziende early adopter prima del grande lancio nel 2026.
La polpetta avvelenata o un'opportunità?
4 Cover
La Gdo accelera al Sud
12 Intervista
MartinoRossi punta sul plant-based a filiera controllata
17 Successi
Unieuro presenta il piano strategico 2025-2030
19 Imprese
Eurospin oltre i 9 miliardi di fatturato. Pronto lo sbarco in Serbia
20 Mercati
Yogurt e similari, un mondo avvolgente e sempre in fermento
36 L’analisi Focus Research
Analisi delle attività promozionali
sullo yogurt a base vegetale
39 Persone 40 Retail Innovation Carma - Australia 43 Social&Pr strategies
Esiste ancora l’opinione pubblica?
Focus
Innovazione e sostenibilità guidano il comparto del tissue
Micro trend 2025: Attention Economy 52 Mercati
Pasta: i consumatori prediligono la fascia premium 73 Retail Real Estate
Retail e transizione green: il tempo è scaduto 76 Focus
Cresce l’appetito per le specialità etniche
81 Digital club/Retail
Retail: chi vince e chi meno nel 2025 84 Mercati
Carni, crescono le filiere di qualità di origine nazionale
101 Tecnologistica
Huawei accelera la trasformazione digitale di Gruppo Poli A Gropello Cairoli (Pv) nasce il G-Park di Glp
Il meridione è un territorio di sempre maggiore interesse per la Gdo, che qui investe, innova e scommette. Crescono le imprese storiche mentre si affacciano nuovi protagonisti con progetti ambiziosi.
DM Magazine
Supplemento mensile di Distribuzione Moderna
Testata giornalistica registrata presso
il Tribunale di Milano
Registrazione n° 52 del 30/1/2007
Direttore responsabile
Armando Brescia
Direttrice editoriale
Maria Teresa Manuelli
Responsabile redazione EDM
Claudia Scorza
Responsabile publishing
Stefania Colasuono
Redattori
Federica Bartoli, Alberto Deiana, Veronica Fumarola, Maddalena Marconi, Paolo Pelloni, Jessika Pini, Michele Rinaldi, Fabrizio Valente, Marco Zanardi
Progetto grafico
Silvia Ballarin
Editore Edizioni DM Srl Via G. Piazzi, 2/4 20159 Milano P. Iva 08954140961
L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati,
CHI AMA LA SCU LA LA S STIENE
Dal 22 settembre al 10 dicembre 2025
continueremo a supportare le scuole di tutta Italia, riconoscendo in esse non solo luoghi di apprendimento, ma spazi in cui gli studenti possano maggiormente apprendere come far parte di una comunità, come interagire costruendo relazioni significative e a imparare ad essere cittadini del mondo.
Modalità di partecipazione e info buoni digitali sui Termini&Condizioni dell’iniziativa, disponibile su www.noiamiamolascuola.it e www.tuttiunitiperlascuola.it o richiedibile all’indirizzo info@pragmatica.plus Iniziativa esclusa art. 6 Lett. e del DPR 430/2001 in quanto i destinatari dell’Iniziativa sono le scuole, promossa da VéGé Retail (MI), valida nei punti vendita aderenti riconoscibili dal materiale promozionale esposto.
La polpetta avvelenata o un’opportunità?
Maria Teresa Manuelli, direttrice editoriale Edizioni DM
Un euro. Il prezzo di un caffè al bar, ma anche quello che NewPrinces ha pagato per rilevare Carrefour Italia. Dietro questa cifra simbolica si nasconde però una storia travagliata che merita di essere raccontata. I numeri sono eloquenti: 874 milioni di perdite accumulate dal 2019 al 2023, altri 67 milioni nel solo 2024. Un rosso profondo che non accenna a schiarire. A questo si aggiungono 237,5 milioni versati da Carrefour per rendere possibile l'operazione. Il totale? Oltre 1,1 miliardi bruciati prima di cedere tutto per una cifra irrisoria. È come se qualcuno avesse comprato un palazzo in centro a Milano pagando solo le spese notarili, mentre il proprietario precedente ha speso una fortuna per ristrutturarlo e poi ha pure pagato il trasloco del nuovo inquilino. Angelo Mastrolia si ritrova ora tra le mani un colosso da 3,7 miliardi di fatturato e 1.188 punti vendita, che però continua a essere in perdita. La sua promessa: 200 milioni di investimenti per il rilancio. Un piano ambizioso che dovrà fare i conti con una realtà ostica. I riferimenti a Migros e Coop svizzeri suonano interessanti, ma la realtà italiana è ben diversa. Quelle catene operano in mercati concentrati con quote del 40%, mentre qui la frammentazione è la regola. E poi c'è la questione non trascurabile dei brand concorrenti nel portafoglio NewPrinces: come gestire i rapporti con le centrali d'acquisto quando si compete su più fronti? Il franchising, 900 punti vendita, sarà il primo vero test. Il master Etruria Retail, con i suoi 470 milioni di vendite, ha costruito il successo proprio sul marchio Carrefour: che direzione prenderà ora? Curioso poi che Alexandre Bompard sia stato confermato all'unanimità come ceo di Carrefour. Il Consiglio lo ha premiato per essere riuscito a disfarsi di un peso che gravava sui conti del gruppo? La domanda che rimane è semplice: Mastrolia ha colto un'occasione d'oro o ha ereditato un problema troppo grande per le sue forze? La risposta la darà il tempo, mentre il mercato osserva con interesse questa scommessa italiana. I sindacati intanto restano vigili.
La Gdo accelera al Sud
Il meridione è un territorio di sempre maggiore interesse per la Gdo, che qui investe, innova e scommette. Crescono le imprese storiche mentre si affacciano nuovi protagonisti con progetti ambiziosi.
di Veronica Fumarola
Alungo considerato il fanalino di coda dell’Italia, il Sud è stato per molto tempo reputato un territorio “in ritardo”, poco attrattivo per gli investimenti. Eppure, negli ultimi anni, qualcosa è cambiato. La grande distribuzione ha iniziato a puntare con decisione su quest’area, riconoscendone le potenzialità. Le imprese locali crescono, innovano e propongono modelli e format all’avanguardia. Allo stesso tempo, nuove realtà cercano di farsi strada e annunciano importanti piani di investimento.
Aumenta il numero di super e specialisti drug
Ruolo centrale per la prossimità
Secondo le ultime rilevazioni del “NIQ Consumer Panel On Demand”, il piccolo dettaglio tradizionale e specializzato continua a svolgere un ruolo rilevante nel Sud Italia: circa l’82% delle famiglie si rivolge regolarmente a questi canali per la spesa quotidiana, contro una media del 70% nelle altre tre Aree NIQ del Paese. La frequenza di visita è elevata (circa una volta ogni cinque giorni) e l’incidenza sul budget annuale destinato ai prodotti del largo consumo confezionato e ai freschi a peso variabile sfiora il 20% (vs 10% della media nazionale). «Il piccolo dettaglio risulta così il terzo canale per importanza dopo supermercati e discount – fa notare De Camillis –. La prossimità, quindi, si conferma un fattore determinante più che in altre aree del Paese: questi punti vendita vengono frequentati più dei discount e subito dopo i super, mostrando una buona tenuta del giro d’affari anche nell’ultimo anno. Continuano così a rappresentare un’alternativa valida alla distribuzione moderna, soprattutto nel segmento del freschissimo».
Secondo i dati di NIQ, negli ultimi cinque anni il numero complessivo dei punti vendita della distribuzione moderna nel Sud Italia è rimasto sostanzialmente stabile. Allo stesso tempo la rete distributiva ha registrato un’evoluzione significativa in termini di superfici, con un incremento del 7,4%, un dato leggermente superiore al +6,9% rilevato a livello nazionale. «Questa trasformazione – spiega Romolo De Camillis, retailer director di NIQ – è legata al calo dei negozi a libero servizio, -584 unità nel 2025 rispetto al 2020, compensato dalla crescita dei supermercati (+220, ndr) e degli specialisti drug (+258, ndr), che hanno inciso maggiormente sulle nuove aperture. Il discount, un canale già fortemente cresciuto negli anni precedenti, e che oggi incide per il 27,5% sul totale fatturato al Sud contro il 22,6% della media nazionale, registra un incremento di +80 punti vendita». Insieme ai negozi a libero servizio diminuiscono anche gli ipermercati di grandi dimensioni, con sei unità
in meno rispetto al 2020, e si registra una riduzione della superficie media per punto vendita, passata da 4.841 a 3.956 mq. «Le grandi superfici, che al Sud rappresentano solo il 7,4% del giro d’affari della distribuzione moderna (contro il 23,6% a livello nazionale), non sono mai riuscite ad affermarsi nel territorio e continuano a perdere rilevanza. Al contrario, i supermercati consolidano il proprio ruolo con il 44,7% di quota, mentre i negozi a libero servizio, pur subendo numerose chiusure, mantengono stabile la loro quota (14,9%) sul fatturato complessivo della distribuzione moderna».
Discount in espansione
Come evidenziano i dati di NIQ, il format discount continua a crescere nel Mezzogiorno. Del resto, soprattutto negli anni passati, il territorio è stato spesso considerato il “regno” del risparmio. La leadership di Eurospin nell’Area
4 è indiscussa, ma anche Md ha saputo conquistare il Sud: il primo punto vendita risale alla metà degli anni Novanta, con l’apertura a Napoli, e oggi la rete conta oltre 300 store tra diretti e affiliati. A gennaio 2025 Lidl ha fat -
to il suo ingresso in Basilicata, con l’apertura a Matera, non nascondendo negli scorsi mesi l’intenzione di espandersi ulteriormente nella regione, oltre che nella vicina Puglia. Risale invece a un paio d’anni fa la nascita di Ardita, joint venture tra Ergon e Maiora, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’insegna Ard Discount nelle regioni del Sud. Se da un lato il canale del risparmio prosegue nel suo percorso di crescita, dall’altro anche le insegne più “classiche” della distribuzione hanno rivisto le proprie strategie: sfruttando l’evoluzione dei consumi e l’aumento della competitività sul territorio, stanno puntando a riaffermare la loro presenza e a cogliere nuove opportunità di sviluppo.
Franchising, una formula per la crescita
Una delle strade intraprese delle imprese della Gdo per lo sviluppo nel meridione è il franchising, una formula che permette di approdare anche in territori lontani dalla sede centrale e di aumentare così la capillarità dell’insegna. Un esempio è quello di Maiora-Despar Centro Sud. L’azienda con sede a Corato (Ba), oltre a concentrare le nuove aperture sul format Interspar e a effettuare acquisizioni strategiche, come quella del Gruppo Regina nel 2024, che ha comportato il cambio insegna di 10 punti vendita (cinque al dettaglio e cinque cash&carry), prosegue sul fronte delle affiliazioni. «Il team franchising continua a lavorare con grande attenzione, proponendo il nostro progetto e la nostra offerta a imprenditori interessati, con particolare dinamismo in aree strategiche come la Campania e il basso Lazio, dove
Crai fa rotta verso Sud
Che il Sud sia un territorio di grande interesse, lo dimostra anche la recente nascita di Crai Mediterranea, la nuova realtà che guiderà lo sviluppo del Gruppo Crai in Campania. «Non si tratta di un nuovo centro distributivo, ma di una società che vive in questo territorio con le sue persone, e che ha quindi la capacità di adattare il sistema Crai al territorio campano», puntualizza Giangiacomo Ibba, presidente di Crai e di Abbi Group. Il progetto nasce dalla partnership con Michele Apuzzo e ha l’obiettivo di valorizzare la prossimità e rendere il servizio Crai sempre più accessibile e capillare, offrendo ai consumatori un’esperienza di spesa costruita attorno alle esigenze locali. La nuova realtà prevede un piano di investimenti di 80 milioni di euro, destinati alla crescita della rete, allo sviluppo infrastrutturale e all’innovazione del servizio.
registriamo una crescita costante di nuovi affiliati», commenta Gerardo Cignarale, direttore business unit dettaglio di Maiora Despar Centro Sud. Ha scelto il franchising anche Consorzio Promotre che vuole portare il format a insegna PiùMe in aree ad alto potenziale, come il Sud Italia. Il progetto di espansione, annunciato nei primi mesi del 2025, sta per prendere forma: «Il 12 settembre apriremo due nuovi punti vendita PiùMe a Palermo, segnando ufficialmente il nostro ingresso in Sicilia, una regione per noi finora inesplorata. Si tratta di un passaggio strategico – annuncia Mauro Pinotti, responsabile commerciale di Promotre –. Nel breve periodo vogliamo consolidare la nostra presenza in Sicilia, avviando un percorso di crescita stabile e riconoscibile. A partire da Palermo, lavoreremo per sviluppare una rete capillare che possa servire il territorio in modo efficace e coerente con il nostro modello. Parallelamente, stiamo già valutando nuove opportunità in altre regioni del Sud per ampliare ulteriormente la presenza del brand. Nel lungo periodo, l’obiettivo è chiaro: portare PiùMe in tutta Italia, facendo del Sud un punto di partenza per un’espansione nazionale completa. Abbiamo scelto questo
territorio perché lo riteniamo ricco di potenzialità inespresse: una domanda crescente, una clientela sempre più attenta e territori in cerca di nuovi format in grado di coniugare servizio, assortimento e qualità». Il franchising è il modello principale su cui si sviluppa anche l’insegna Todis, che negli ultimi anni ha visto crescere il giro d’affari di oltre il 39%, passando dagli 860 milioni del 2020 a 1,21 miliardi di euro nel 2024, oltre ad aver sviluppato il format “Todis Rione”, pensato per i contesti urbani e orientato alla spesa di prossimità, con focus su freschi e prodotti pronti. «Todis è un pure franchisor: la crescita è quindi avvenuta principalmente attraverso affiliazioni e nuove aperture piuttosto che acquisizioni – dichiara Massimo Lucentini, direttore generale di Todis –, raggiungendo una quota di mercato nel nostro canale superiore al 9% nel Centro-Sud. Questo modello ci ha consentito di mantenere una forte radicazione territoriale, flessibilità operativa e una maggiore attenzione al cliente».
Le quote si rafforzano
Dopo le 66 inaugurazioni, di cui 38 con l’insegna Decò, e un fatturato alle casse che ha superato 1,6 miliardi di euro nel 2024, anche il 2025 di Multicedi, a cui appartengono le insegne Adhoc Cash&Carry, Ayoka (petshop), Decò, Decò Superfreddo, Dodecà e Sebòn, è partito all’insegna del successo con 35 nuove aper-
ture concentrate nel primo quadrimestre dell’anno. «In termini di numerica dei punti di vendita sul territorio, tra il 2022 e il 2024 la rete è cresciuta di oltre il 30%, un dato che conferma i risultati straordinari di Multicedi raggiunti nel 2024, suggellati anche nell’ultima edizione di gennaio 2025 della “Guida Nielsen Largo Consumo” che fotografa le quote di mercato della distribuzione a livello nazionale – affermano da Multicedi –. Grazie a un continuo sviluppo e alle importanti acquisizioni, Multicedi ha visto una crescita significativa delle proprie quote di mercato –: in Campania, è diventato il secondo player del settore, con una quota del 15,43% (Iper+Super+ Libero Servizi+Discount), in aumento di 1,42 punti rispetto a gennaio 2024. Anche nel Lazio, la quota di mercato è salita al 2,5%, con un incremento di 0,7 punti. In Puglia, Multicedi ha raggiunto l'1,2%, con un aumento di 0,2 punti, dato già da aggiornare al rialzo avendo nel primo bimestre 2025 attivato oltre 10 nuove affiliazioni nella regione. Quote in crescita anche in Abruzzo (1,21%), Molise (7,82%) e Basilicata (1,29%). A livello nazionale, la quota complessiva di Multicedi (Iper+Super+Liberi Servizi+Discount) è dell'1,39%».
Nuove aperture in programma
I piani di sviluppo delle realtà intervistate prevedono numerose aperture nel 2025 e anche più a lungo termine. La neonata Crai Mediterranea, ad esempio, ha annunciato 100 nuove aperture nei prossimi tre anni con l’obiettivo di generare un fatturato stimato di 500 milioni di euro tra il format tradizionale Crai e l’insegna Tuttigiorni. «Contiamo di aprire punti vendita in tutto il Sud Italia, in Lazio, Molise, Basilicata, Calabria e Abruzzo per coprire tutto il territorio», fa sapere Michele Apuzzo, presidente di Crai Mediterranea. Anche Maiora aumenterà la numerica di punti vendita nel corso dell’anno. «Per il 2025 abbiamo in programma sei nuove aperture, di cui due già realizzate nel primo semestre, a cui si aggiungono oltre dieci interventi di ristrutturazione e rinnovamento, tra lavori parziali e totali su negozi già esistenti – annuncia Gerardo Cignarale –. Gli investimenti continuano a seguire un trend in crescita: nel 2024 abbiamo destinato quasi 40 milioni di euro complessivi a nuove aperture, acquisizioni e ristrutturazioni, confermando l’impegno nel rafforzare e ammodernare la nostra rete». Per il 2025 Todis ha pianificato un investimento di circa 25 milioni di euro, focalizzato su tre aree. «Innanzitutto, è prevista l’apertura di circa 20 nuovi punti di vendita – fa sapere Lucentini –. Parallelamente, dedicheremo risorse importanti alla digitalizzazione dei processi interni, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza operativa e la qualità del servizio. Infine, investiremo nella riqualificazione della rete esistente, intervenendo sul layout dei negozi e puntando a renderli più sostenibili dal punto di vista energetico. Guardando al futuro, entro il 2027 prevediamo di proseguire con un’espansione selettiva, consolidando la nostra presenza nelle regioni dove siamo già ben radicati e rafforzandoci in particolare nel Sud Italia, una zona che continuiamo a considerare ricca di potenzialità e opportunità di sviluppo». n
Maiora, Interspar di Locorotondo (Ba)
Arena (Gruppo Arena):
«Con l’insegna SuperConveniente abbiamo cercato di contrastare l’espansione del discount. Da iniziativa difensiva, si è trasformata in un’opportunità concreta di crescita».
Il Gruppo Arena è una delle realtà storiche della distribuzione organizzata in Sicilia, con oltre 190 punti vendita tra le insegne Decò e SuperConveniente. Un’impresa che negli ultimi anni ha registrato una crescita costante, affermandosi sempre più come player di riferimento nell’isola, come racconta l’ad del Gruppo, il cavaliere del lavoro Giovanni Arena
Su quali leve state puntando per crescere nel vostro territorio?
Negli ultimi dieci anni la nostra crescita si è articolata in più fasi. Fino al 2018 ci siamo concentrati sull'espansione attraverso il franchising. Dal 2019 al 2020, invece, la strategia si è focalizzata sulle acquisizioni di realtà locali, tramite operazioni straordinarie. Successivamente, abbiamo rilanciato lo sviluppo della rete diretta, con nuove aperture e interventi di ammodernamento dei punti vendita esistenti.
Qualche anno fa avete dato vita al convenience store SuperConveniente. Come sta performando il format?
SuperConveniente è un modello ibrido: un su-
permercato che ha intercettato e riconquistato parte della clientela che si era spostata verso il discount. Entro la fine dell’anno contiamo di raggiungere i 40 negozi e un fatturato di circa 400 milioni di euro.
La prossimità è un elemento chiave per il Sud Italia. Come rispondete a questa esigenza?
Stiamo sviluppando un convenience store di prossimità. Il format SuperConveniente funziona molto bene su superfici tra i 1.500 e i 4.000 mq, ma avvertiamo dal mercato l’esigenza di punti vendita più vicini alla quotidianità delle persone, pensati per rispondere in modo agile e immediato ai bisogni di prossimità.
A quali risultati hanno portato le strategie messe in atto?
La nostra redditività per metro quadro si avvicina ai 10mila euro. Una media molto al di sopra della Sicilia e tra le migliori a livello nazionale. Dovremmo chiudere il 2025 con 1,5 miliardi di fatturato e avvicinarci ai 100 milioni di Ebitda. L’obiettivo è raggiungere i 2 miliardi entro il 2030. Siamo sulla buona strada.
Come si prefigura, dal suo punto di vista, lo scenario della Gdo al Sud Italia?
A mio avviso, andando avanti non ci sarà spazio per tutti. Assisteremo a una razionalizzazione del mercato. Alcuni gruppi si fonderanno, altri verranno assorbiti, altri ancora usciranno naturalmente di scena. Prevedo una divisione abbastanza netta del mercato: il 50% sarà in mano ai discount e ai format specializzati, il restante 50% in mano ai supermercati.
De Camillis (NIQ):
«Proseguirà il trend di efficientamento della rete a vantaggio di superfici più moderne in grado di soddisfare meglio le esigenze della clientela».
Il divario tra il Sud e il resto dell’Italia in termini di opportunità, che ha sempre caratterizzato il nostro Paese, negli ultimi anni si è notevolmente ridotto. A confermarlo, con i dati, è anche Romolo De Camillis, retailer director di NIQ.
Come si configura lo scenario nel Sud Italia?
Pur permanendo un divario in termini di reddito rispetto ad altre aree del Paese, i cittadini del Sud si confermano tra i più propensi nel ricercare convenienza oltre che qualità. La diffusione dei social ha inoltre accelerato l’arrivo di nuove tendenze di consumo, annullando quel ritardo temporale che in passato si registrava rispetto al Nord. Si è ridotto anche il differenziale di pressione promozionale, che un tempo vedeva il Sud primeggiare.
Rilevate delle differenze nelle abitudini di acquisto rispetto alle altre aree del Paese? Con l’avanzata dei discount, il divario storico le -
gato alla private label si è sostanzialmente colmato: non esiste più quella distanza che un tempo vedeva una maggiore incidenza dei prodotti di marca al Sud rispetto al resto del Paese. Oggi, la quota a valore della private label in questo territorio ha raggiunto il 31,9% (il 37,9% a confezioni), avvicinandosi molto al dato nazionale del 32,2%. Nel complesso, nell’ultimo anno la spesa per prodotti del largo consumo confezionato in Area 4 è cresciuta più che nelle altre aree: +4,3% a valore contro una media nazionale del +2,7%.
Quali trend influenzeranno lo sviluppo della Gdo nel Sud Italia nei prossimi anni? Proseguirà il trend di efficientamento della rete, attraverso la chiusura di punti vendita, soprattutto di piccole dimensioni, che non riescono a garantire un adeguato livello di redditività a vantaggio di superfici più moderne in grado di soddisfare meglio le esigenze della clientela. L’interesse verso i formati di prossimità resterà comunque elevato, soprattutto in quest’area dove è significativa la presenza di zone a bassa densità abitativa. L’evoluzione dei punti vendita seguirà le tendenze già in atto in altre aree del Paese, puntando su maggiore digitalizzazione e omnicanalità, come app per la spesa online, Crm, strumenti di fidelizzazione digitale, e su un uso sempre più avanzato delle informazioni, grazie al supporto dell’intelligenza artificiale.
MartinoRossi punta sul plant-based a filiera controllata
L’azienda continua a investire in questo segmento, per rispondere alle esigenze dei consumatori che mostrano un interesse crescente per un’alimentazione più sostenibile e cibi di origine vegetale.
di Veronica Fumarola
MartinoRossi ha lanciato di recente per la Gdo prodotti plant-based e 100% vegetali con i brand Beamy, Goodly per la prima colazione, Mr. Beans e Mais Corvino. Un percorso di crescita che si riflette anche nei risultati economici: 72 milioni di euro di fatturato nel 2024, sostenuti dal rafforzamento dell’export e dal potenziamento dei marchi proprietari, come ci racconta Stefano Rossi, ceo di MartinoRossi.
Nel 2024 il mercato retail italiano degli alimenti a base vegetale ha raggiunto i 639 milioni di euro, registrando un +16,4% rispetto al 2022 e un +7,6% sul 2023. È quanto emerge dai dati Circana analizzati dal think tank no profit The Good Food Institute Europe nel rapporto “Approfondimenti sul mercato al dettaglio degli alimenti a base vegetale in Italia”.
Siamo tra le prime aziende italiane ad avere il controllo diretto su tutto il ciclo di produzione delle proteine vegetali dal seme alla concentrazione e in forma di testurizzati, perché il prodotto è ottenuto da matrici botaniche che fanno già parte della nostra filiera: pisello giallo e fagiolo cannellino bianco. Ciò ci consente di intervenire a partire dalla selezione delle sementi, fino alla trasformazione in farine e semilavorati, per ottenere le caratteristiche funzionali e organolettiche desiderate. Ad esempio, andando ad attenuare in modo naturale la nota verde del legume, rendendo così le proteine vegetali più facilmente utilizzabili dall’industria alimentare.
Comesisviluppailprocesso?
Abbiamo optato per la concentrazione, un processo di estrazione in linea con la nostra filosofia che privilegia il rispetto per la naturalità della materia prima agricola e la sostenibilità delle lavorazioni. La concentrazione, infatti, non richiede né il consumo d’acqua né il ricorso ad agenti chimici, garantendo così un ingrediente totalmente naturale, privo di glutine, allergeni, grassi e a basso contenuto di sodio, senza impattare sull’ambiente. La tecnologia sviluppata e utilizzata internamente ci permette di gestire il processo produttivo in maniera più flessibile e di standardizzare il prodotto, offrendo al cliente una qualità costante. Allo stesso tempo, grazie alla produzione interna, impieghiamo questi ingredienti in modo trasversale su tutte le nostre gamme destinate al consumatore finale, per arricchirle dal punto di vista proteico.
Cosavuoldire“filieracontrollata”perMartinoRossi?
Il modello integrato di filiera rappresenta uno dei nostri principali punti di forza. Controlliamo direttamente ogni fase del processo produttivo: dalla scelta delle sementi, alla coltivazione nei campi delle nostre filiere italiane, passando per il raccolto, la selezione, lo stoccaggio, la trasformazione e, infine, il confezionamento delle materie prime. Questo approccio ci consente di garantire una tracciabilità completa, un elevato standard qualitativo costante e un controllo rigoroso su ogni ingrediente.
Comesisviluppala“filieracontrollata”?
Oggi gestiamo oltre 16mila ettari coltivati in filiera controllata attraverso accordi con più di 700 aziende agricole partner distribuite tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Puglia. Ogni passaggio è supervisionato da un team di agronomi, raccolta e trasporto delle materie prime avvengono esclusivamente con mezzi dedicati in esclusiva, per prevenire ogni rischio di contaminazione.Tutte le attività in ambito agronomico si inseriscono nel più ampio progetto della business unit Campi d’Italia, nato per rafforzare il presidio diretto sulla filiera agricola. Questo progetto ha l’obiettivo di assicurare la produzione di materie prime di alta qualità, prive di allergeni e Ogm, attraverso un controllo rigoroso lungo tutta la catena del valore. n
Leggi l’intervista completa
Scopri le opportunità di franchising
+1300 Punti vendita 16 Centri distributivi +190 Affiliati UNISCITI AL PIÙ GRANDE GRUPPO DISCOUNT ITALIANO! Vieni a trovarci al 2-4 OTTOBRE 2025 Stand C41-43
Contattaci direttamente su franchising@eurospin.it, o visita il nostro sito www.eurospin.it/affiliarsi per avere maggiori informazioni. Eurospin, la tua scelta intelligente
Unieuro presenta il piano strategico
2025 - 2030
Unieuro presenta il nuovo piano strategico al 2030 con l’ambizione di consolidare la propria leadership come retailer omnicanale per soluzioni tecnologiche integrate e sostenibili, diventando il riferimento per tutte le esigenze tecnologiche di consumatori e imprese.
Gli obiettivi strategici del piano sono chiari: crescere attraverso nuove aperture e m&a, ampliare l'offerta attraverso nuove categorie ad alto potenziale, accelerare la trasformazione digitale per una vera omnicanalità integrata, consolidare il ruolo dei servizi nella relazione con il cliente e diversificare le fonti di crescita attraverso iniziative B2b/B2c e retail media. Tutto questo con una costante attenzione alla sostenibilità, alla circolarità e all’innovazione tecnologica, sempre con la persona al centro.
Il piano si inserisce nel percorso tracciato dal Gruppo Fnac Darty – di cui Unieuro fa parte rappresentando il 25% del fatturato complessivo – con la strategia “beyond everyday”, che accelera l’attuazione del proprio modello pionieristico in Europa e punta a indirizzare i clienti verso scelte sempre più informate e sostenibili.
Unieuro svilupperà il proprio network retail fisico attraverso oltre 30 nuove aperture, un rinnovamento di 45 pdv e un piano mirato di acquisizioni. Lancerà il formato “service solution hub”, creando negozi progettati per offrire soluzioni complete con una forte focalizzazione sui servizi, anche di riparazione, una consulenza di alto livello e un’esperienza personalizzata. Completerà la propria trasformazione digitale attraverso il rafforzamento di un ecosistema omnicanale integrato e personalizzato, investendo nella formazione e nello sviluppo delle competenze digitali del proprio capitale umano.
Unieuro intende poi ampliare significativamente il proprio raggio d’azione, entrando in nuovi segmenti strategici e categorie in cui la tecnologia è protagonista, come la smart-home, la produttività personale, il benessere e l’outdoor. Un rafforzamento che vede anche l’ampliamento significativo delle private label.
Il piano strategico prevede di triplicare entro il 2030 l’Ebit rispetto al 2024, di portare i servizi a un’incidenza sul fatturato pari al 9% e le pl all’8% sul totale dei ricavi. Previsti, inoltre, investimenti cumulati nell’orizzonte del piano per oltre 250 milioni di euro, dedicati principalmente alla trasformazione tecnologica, allo sviluppo della rete fisica e omnicanale e a progetti strategici.n
Leggi anche: “Ferrero compra WK Kellogg per 3,1 miliardi”
In foto: Bruna Olivieri, country manager di Unieuro
Eurospin oltre i 9 miliardi di fatturato. Pronto lo sbarco in Serbia
Eurospin supera di slancio i 9 miliardi di euro di giro d’affari e porta a 2,5 miliardi gli utili accantonati.
Il leader del discount ha realizzato circa mezzo miliardo di ricavi all’estero e, con Eurospin Eko, si appresta entro qualche mese a espandersi in Serbia. La rete Eurospin conta circa 1.340 pdv, ai quali se ne aggiungeranno altri 3 a settembre: Parabiago (Mi), Orte (Vt) e Terni. Nel 2024 ha tagliato il nastro in 35 nuovi pdv.
Per il presidente Daniele Mion, “la performance 2024 è soddisfacente grazie a combinazioni di fattori che distinguono il prodotto Eurospin: qualità a minor prezzo, assortimento con rispetto della regionalità, facilità di approccio del cliente e comunicazione tempestiva delle promozioni”. E per l’anno in corso Mion prevede di “confermare il trend positivo dei primi mesi sia a rete costante che corrente. Cresceremo nelle zone scoperte, come stabilito da ogni nostra società”.
Nel 2024 il gruppo ha realizzato un valore della produzione di 9,14 miliardi, +4,9%, un Ebitda di 635 milioni (-2%) e un utile di 395 milioni (-7,4%). La crescita dei ricavi netti retail (9,03 miliardi) si è fermata al 5%, la metà della media dal 2019. E anche l’incidenza del margine ha perso mezzo punto al 7%. Eurospin è l’unico retailer italiano con proiezioni internazionale (una cinquantina di pdv fra Slovenia, Croazia e Malta e presto in Serbia), salvo Conad in Albania che si appoggia su imprenditori terzi e Crai a Malta.
Eurospin si conferma una macchina da soldi (che come tale si autofinanzia): non ha sostanzialmente debiti e vanta una disponibilità finanziaria (depositi bancari/posta e liquidità) di 757 milioni. Il valore di terreni e fabbricati è di 2,6 miliardi, di cui 103 milioni acquisiti nel 2024. n
Leggi anche: “Fater acquisisce Amuchina e Infasil ”
YOGURTe
similari, un mondo avvolgente e sempre in fermento
di Maddalena Marconi
Dal kefir al greco, dal senza lattosio ai nuovi gusti indulgent, dalle varianti a base vegetale ai bicompartimentali, i fermentati piacciono sempre di più, soprattutto per la loro capacità di coniugare gusto e salute.
Nell’anno terminante il 25 maggio 2025, il mercato degli yogurt e similari (dati NIQ, totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount)
ha generato un giro d’affari di 2 miliardi e 162 milioni di euro, registrando un trend positivo a valore del +5,8% rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, sono cresciute anche le quantità vendute, che mostrano un trend del +5,5% e 494 milioni di chilogrammi, e le confezioni con una crescita pari al +6,6%.
Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi I risultati positivi a valore e a volume sono trasversali in tutte le aree NIQ e in tutti i canali. «L’Area 1, che si conferma il mercato più importante per la categoria, in grado di veicolare il 30,3% del fatturato e il 30,4% dei volumi di vendita, cresce con un trend del +4,9% a valore – spiega Alberto Pincelli di NIQ –. L’Area 4 è quella che registra l’incremento maggiore, con una crescita del 9% a valore e del 7,7% a volume,
SCHEDE PRODOTTI
ATLANTE/KIONAS
Nome prodotto: Yogurt Greco 0% Senza Lattosio
Caratteristiche: privo di grassi e senza lattosio, questo yogurt cremoso e proteico è l’ideale per chi cerca il benessere e un gusto autentico, senza compromessi. Formato da 500 g.
DANONE
Nome prodotto: Danone Skyr
Caratteristiche: prodotto ispirato all’antica ricetta islandese, privo di grassi, ricco di proteine e ottenuto tramite un processo di centrifugazione brevettato che lo rende cremoso.
EURIAL ITALIA/BONTÀ VIVA
Nome prodotto: Bifidus bianco magro
Caratteristiche: una ricetta tutta naturale, senza zuccheri aggiunti, additivi e aromi, pensata soprattutto per chi cerca un equilibrio per il proprio apparato digerente. Formato 8x125 g.
GRANAROLO/YOMO
Nome prodotto: Kefir al cucchiaio bianco
Caratteristiche: con latte italiano della filiera Granarolo e fermenti probiotici che favoriscono l’equilibrio della flora intestinale, il kefir è senza lattosio e zuccheri aggiunti. Formato 2x115 g.
grazie anche all’aumento del 4% nel referenziamento. L’Area 3 è il secondo mercato per giro d’affari e produce il 24,2% del fatturato totale, anche in virtù di un prezzo medio stabile (4,55 euro al chilo), ma superiore a quello delle altre aree. L’Area 2, invece, è il secondo mercato per quantità (25% dei volumi) e leader in termini di referenziamento medio venduto (137,2 referenze)». A livello di canale, i super sono il mercato principale, responsabile del 45,4% del fatturato e del 41,1% dei volumi, e registrano trend positivi a valore (+6,3%) e a volume (+5,7%). I discount sono le superfici che crescono maggiormente sia nel fatturato (+7,8%) sia nelle quantità (+7,6%), rispetto alle quali costituiscono il secondo canale. Gli ipermercati sono invece il secondo mercato per giro
LA QUALITÀ CHE ARRIVA DALLA BAVIERA
Una delle regioni europee a più alta vocazione lattiero-casearia è senza dubbio la Baviera. «Una natura generosa, aria pura e tradizioni secolari, ma anche elevati standard di sicurezza e tecnologie evolute – afferma Claudia Weiß di Milch Bayern –. Da queste caratteristiche nasce l’oro bianco della Baviera: il latte con i suoi derivati, tra cui yogurt, kefir, skyr e altri prodotti unici, adatti a conquistare anche i consumatori più esigenti».
d’affari, con il 23,5% del fatturato. I trend che registrano sono positivi (+4,6% a val. e +4,3% a vol.), ma crescono meno rispetto alla media. Rimangono pressoché stabili i liberi servizi che, come gli ipermercati, perdono importanza a totale mercato (-0,4 punti di sales location sia a valore che a volume).
AndAmento dei segmenti
Per quanto riguarda i segmenti, il 28,9% del giro d’affari e il 37,0% dei volumi è veicolato dallo yogurt intero, che si conferma il segmento principale e registra nell’ultimo anno trend positivi sia a valore (+2,6%) che a volume (+2,8%). All’interno di questo, la variante alla frutta, che incide per oltre la metà del fatturato e delle quantità vendute nel seg-
494 mln/kg
TIKTOK, PER PARLARE AI GIOVANI
Già presente su Facebook e Instagram, Olympus Italia ha recentemente attivato un progetto di comunicazione anche su TikTok. «Mentre per quanto riguarda il trade comunichiamo attraverso i media e la stampa di settore – chiarisce Giulia Boccadamo –, per rivolgerci ai consumatori prediligiamo l’utilizzo dei nostri canali social. In questo senso, riteniamo che l’apertura di un profilo TikTok rappresenti un passo necessario per farci conoscere anche da chi appartiene a un pubblico più giovane».
mento, evidenzia una decrescita a valore (-0,5%). «Lo yogurt funzionale – prosegue Alberto Pincelli – è il secondo segmento per importanza e produce, infatti, il 26,2% del fatturato e il 23,7% dei volumi, registrando una crescita a valore (+6,8%) superiore a quella del mercato. In questo segmento, la tipologia principale è quella che si riferisce ad “altre funzioni, doppie funzioni e delattosato”, che mostra una crescita a due cifre sia a valore (+20,6%) che a volume (+21,1%), sostenuta da un aumento della promozionalità (+0,7 punti) e del numero medio di referenze (+10,5%)». Lo yogurt greco, che pesa per il 21,1% sul fatturato totale e per il 14,5% rispetto ai volumi, registra +19,6% a valore e +23,5% a volume, con un prezzo medio che si conferma il più alto del mercato (6,40 euro al chilo), ma che si riduce del 3,2% rispetto al periodo prece-
UN TERROIR CHIARO
Entrata nel mercato dello yogurt solo lo scorso anno, anche in questo comparto Inalpi valorizza l’elevata qualità della sua materia prima. «I contenuti della nostra comunicazione – sottolinea Gabriella Bollino – sono volti a evidenziare il territorio d’origine della filiera. Presidiamo strategicamente i canali trade, sia fisici che digitali, con una particolare attenzione al consumatore del mondo digitale. Il naming della nostra campagna, “La strada giusta”, vuole sancire la promessa di poter offrire un prodotto con un terroir chiaro e ben definito».
Peso segmenti yogurt e trend (%)
dente. Il segmento dei prodotti bicompartimentali, che produce il 9,5% del fatturato e il 6,6% dei volumi, evidenzia una crescita a valore (+2,1%) e a volume (+1,9%) inferiore rispetto alla media. Per quanto riguarda lo yogurt magro, che genera l’8,8% del fatturato e il 12,3% dei volumi di vendita, i trend sono negativi (-5,9% a val. e -4,4% a vol.), anche a causa di una riduzione della promozionalità (-1 punti). Trend positivi, invece, per i sostitutivi a base vegetale dello yogurt, che registrano +5,6% a valore e +3,4% a volume, con una crescita del fatturato attribuibile anche a un aumento del prezzo medio (+2,1%).
Infine, gli yogurt da bere sono il segmento con le performance peggiori, con -10,4% a valore e -3,9% a volume e una promozionalità che si riduce di 2,3 punti, così come il numero medio di referenze (-8,3%). Cala anche il prezzo medio (-6,7%), che si attesta sui 2,65 euro al chilo.
l’Accento sull’innovAzione
Con un panorama tanto ricco e complesso, che negli ultimi anni ha visto l’affermazione di molti nuovi trend, i big del settore devono sapersi adeguare rapidamente ai cambiamenti, mantenendo sempre aperta la possibilità di cogliere con prontezza l’arrivo delle novità più promettenti. Lo sanno bene in Müller, azienda che quest’anno celebra 30 anni di attività nella Penisola. «Il nostro impegno è focalizzato in tre direzioni principali – dice Paola Scandola, direttrice marketing di Müller Italia –: qualità, innovazione di prodot-
Intero Funzionale
Yogurt magro Sostitutivi yogurt Da bere
Greco colato skyr Bicompartimentale
Val.
Vol.
to e capacità di coniugare piacere e benessere. Intercettiamo in modo puntuale le nuove esigenze dei consumatori, che vogliono prendersi cura di sé senza rinunciare al gusto. In questa logica, crescono i segmenti salutistici, come kefir e yogurt greco ma, spinte da un desiderio di autenticità, stanno tornando centrali anche le categorie più classiche, come lo yogurt bianco e quello intero ai gusti. Noi rispondiamo a tali esigenze con innovazioni continue: da nuovo kefir bianco in confezione da 350 grammi alle referenze inedite delle linee Fruit Passion, Seta e Soffio, in cui abbiamo recentemente introdotto il nuovo gusto limone». Anche per il Gruppo Granarolo l’innovazione e la capacità di intercettare i trend emergenti giocano un ruolo essenziale in questo comparto. «Competiamo nel mercato con due brand, distinti per obiettivi e strategie – fa sapere l’azienda –: da un lato Yomo, lo yogurt italiano dal 1947, e dall’altro Granarolo. L’innovazione si articola diversamente all’interno di ogni segmento: nel mondo indulgent, lo scorso anno abbiamo ampliato la gamma bi-comp Oh My Yomo!, lanciando tre nuove referenze. Tra le novità presentate nel 2025, invece, spicca il debutto ufficiale del brand Yomo nel mondo del kefir, con una linea caratterizzata dall’assenza di lattosio e dalla ricchezza di fermenti probiotici, per intercettare i trend legati alla ricerca del benessere fisico. Si caratterizza per l’assenza di lattosio anche il nuovo Yogurt Magro Yomo, rilanciato in una ricettazione priva di grassi. Un gusto più cremoso ed equilibrato caratterizza, infine, la nuova ricetta con cui è proposto anche Yomo Intero Bianco».
I mille volti di unA sceltA sAlutAre
D’altro canto, il 52% degli italiani ritiene che un’alimentazione sana e bilanciata sia fondamentale per costruire una vita equilibrata e la capacità di coniugare gusto e benessere
Un’offerta varia e differenziata caratterizza oggi anche il mercato dello yogurt greco, un prodotto ormai capace di superare l’immagine classica del prodotto bianco nel formato da 150 g. Atlante, consapevole della crescente differenziazione della domanda e delle tipologie di consumatore, ha studiato per i suoi marchi Pavlakis e Kionas due stili comunicativi diversi, corrispondenti a identità complementari. «Pavlakis rappresenta la Grecia della tradizione – spiega Michela Mastropasqua –: gusto autentico e qualità accessibile, con uno stile morbido e rassicurante. Kionas, invece, interpreta un mondo ellenico più contemporaneo e trasversale. Ogni lancio è sostenuto da un piano di comunicazione integrato. Stiamo investendo anche su TikTok, con un linguaggio ironico e informale, per intercettare nuove audience e stimolare l’awareness nei canali emergenti».
A OGNI BRAND IL SUO LINGUAGGIO
nuova linea di prodotti fermentati a base di cocco
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: CRAI
Un grande potenziale. È questo che Crai vede per yogurt e similari. «Si tratta di un comparto nel quale il mercato italiano offre margini di crescita importanti – dichiara Riccardo Bot, junior buyer della società –, visto il divario che lo separa dai consumi medi europei. Le direttrici di sviluppo principali riguardano l’ampliamento dell’offerta proteica e del latte fermentato, con kefir e skyr in prima linea, e il rafforzamento del senza lattosio, in risposta alle esigenze di un pubblico sempre più attento al benessere. Negli ultimi mesi abbiamo registrato risultati particolarmente positivi in tre aree: gli yogurt greci, i prodotti funzionali e il senza lattosio. A livello di formati, stiamo osservando ottime performance delle confezioni da 500 grammi e da un chilo. L’ampliamento della gamma di yogurt greci, avvenuto di recente, sta generando ottimi riscontri. Inoltre, stiamo consolidando il segmento premium, con soluzioni che uniscono materie prime selezionate e processi produttivi di qualità per dare valore aggiunto alla marca del distributore».
rappresenta in molti casi uno dei principali fattori di scelta nel momento in cui si fa la spesa. «Cresce l’apprezzamento per i prodotti “bianchi”, naturali e versatili, tra i quali si distinguono lo yogurt greco e lo skyr, mentre anche il kefir registra un’espansione significativa, spinta dall’innovazione continua e dal lancio di nuovi formati – approfondisce Yoann Steri, digital & data director di Danone Italia –. Per noi il valore aggiunto è rappresentato da nuovi lanci di prodotto che rispondono all’andamento del mercato: Danone Duo e Danone Skyr, le alternative vegetali Alpro e, infine, Activia (in particolare il kefir e il range fibre). Il lancio di Danone Skyr si è distinto per la capacità di valorizzare un prodotto ispirato all’antica ricetta islandese, reinterpretata in chiave moderna. Questa comunicazione ci ha permesso di ottenere il premio NutriGold 2025 per la miglior comunicazione nutrizionale. Un risultato che conferma il nostro impegno nella diffusione di valori legati alla nutrizione, all’alimentazione e alla salute, da oltre 100 anni al centro della nostra missione, rispetto alla quale l’ultima campagna Activia costituisce un altro esempio concreto». Se la salute rappresenta una motivazione di consumo decisiva nel comparto degli yogurt di origine animale, lo è ancora di più per quelli di origine vegetale. «Con il 48% delle preferenze, per i fermentati derivati dal latte è il gusto il fattore di scelta più importante, seguito dal benessere, con il 42% – spiega Eva Pfeffer, direttrice marketing e vendite di The Bridge, azienda spe-
cializzata in sostituti vegetali –. Per lo yogurt vegetale, invece, il driver principale è la salute, con il 36%, tallonata dal gusto, che ottiene il 35% delle preferenze (fonte: Innova Market Insight). Attualmente gli yogurt vegetali occupano una quota stabile del 2% del mercato a volume e, tra questi, quelli a base soia rappresentano tutt’ora la grande maggioranza, ma registrano un lieve calo, mentre crescono del 24% i volumi di vendita delle referenze a base cocco (fonte: Circana fy 2024; Totale Italia+Discount)».
Il prodotto è funzionAle
SCHEDE PRODOTTI
INALPI/LATTERIE INALPI
Nome prodotto: Yogurt Latterie
Inalpi Caramello Salato
Caratteristiche: senza lattosio, gustoso e ottimo da solo, a colazione o a merenda, è uno yogurt adatto anche come ingrediente nelle ricette dolci e per i piatti salati più sofisticati.
MÜLLER/MÜLLER MIX CRÈME DE CRÈME
Nome prodotto: Müller Mix Crème de Crème Bianco
Extra Cremoso
Caratteristiche: una nuova base bianca, particolarmente cremosa e avvolgente, ma anche fresca e leggera al palato, si unisce a gustose fragole o a croccanti cialdine.
OLYMPUS
Nome prodotto: Yogurt greco senza lattosio Olympus 0% grassi
Caratteristiche: l’autentico yogurt greco colato, ricco di proteine e privo di grassi, in versione senza lattosio. Formato da 500 g.
THE BRIDGE
Nome prodotto: Prodotto fermentato a base di avena
Caratteristiche: una gustosa alternativa vegetale allo yogurt a base di avena biologica senza glutine. Cremosa e leggera, è disponibile nei gusti caffè, fragola e pesca.
Il focus sul benessere ha portato alla valorizzazione degli aspetti funzionali di yogurt e simili. Lo sottolinea Natalie Jacquet, direttrice commerciale retail e copacking di Eurial Italia, azienda che ha nella marca privata il proprio core business: «In uno scenario nel quale cresce la richiesta di prodotti in grado di coniugare gusto e benefici per la salute, stanno ottenendo sempre maggiore attenzione le referenze come il kefir, noto per le proprietà probiotiche, e lo yogurt greco, apprezzato per il suo elevato contenuto proteico e la consistenza cremosa. Un altro trend rilevante è rappresentato dalla domanda di prodotti free from, con un’attenzione particolare per quelli senza lattosio». Il ruolo di alimento funzionale è evidenziato anche da Gabriella Bollino, direttrice commerciale & marketing di Inalpi: «Lo yogurt ha acquisito una nuova veste, diventando una scelta consapevole che, all’interno della dieta, occupa una posizione importante di alimento funzionale e non più di snack. Noi siamo entrati nel mercato lo scorso anno con il lancio della linea Yogurt Latterie Inalpi, collocata nel seg-
mento dei prodotti senza lattosio e caratterizzata da una texture avvolgente. Oltre ai classici bianco intero e bianco magro, compongono la gamma quattro gusti non standard: agrumi e bergamotto, mirtillo e rosa canina, caffè e ginseng, caramello salato».
QuAlità senzA confini
COME COINVOLGERE I CONSUMATORI CONSAPEVOLI
Naturalità, origine biologica e produzione 100% italiana. Questi sono i punti di forza principali sui quali punta The Bridge per i suoi yogurt vegetali. «Abbiamo scelto di comunicare questi aspetti – afferma Eva Pfeffer – con un approccio multicanale che include attività digitali, in particolare sui social media. È in questo contesto che raccontiamo la nostra filiera e i benefici nutrizionali dei nostri prodotti e proponiamo contenuti educativi legati all’alimentazione plant based. Stiamo inoltre rafforzando la nostra presenza sui punti vendita con materiali pop e attività di tasting e, infine, collaboriamo con nutrizionisti, content creator e chef del mondo veg per aumentare la credibilità del brand e coinvolgere consumatori consapevoli e attenti alla salute».
Il recente successo di categorie originate da tradizioni che travalicano i confini nazionali, come il kefir e lo skyr, evidenzia quanto il comparto dello yogurt non sia vincolato alle produzioni nostrane. Una conferma di questa vocazione internazionale dei latticini fermentati ci arriva anche dal successo dello yogurt greco, da anni sulla cresta dell’onda per la combinazione vincente tra caratteristiche organolettiche e nutrizionali che lo contraddistingue. «Grazie alla sua consistenza cremosa, all’alto livello proteico e al ridotto contenuto di carboidrati, questa specialità ellenica è diventata parte integrante del paniere dei consumatori italiani – sottolinea Giulia Boccadamo, marketing manager di Olympus Italia –. Tra le sue prerogative spicca anche la capacità di intercettare i bisogni e gli interessi degli shopper. All’interno del segmento, infatti, è in costante crescita l’offerta senza lattosio e vi si affianca un aumento nella differenziazione dei formati, con l’incremento della domanda di confezioni famiglia». La scelta di formati grandi costituisce infatti il sintomo di una maggiore frequenza nel consumo individuale, di un allargamento del consumo a più membri della famiglia, di una ricerca di maggiore convenienza e, probabilmente, anche dell’impiego in una più vasta gamma di ricettazioni, che comprende anche i salati. Anche in questo segmento, i prodotti a marchio del distributore hanno raggiunto una quota importante e costituiscono oggi quasi la metà delle vendite. «Siamo partner dei principali gruppi distributivi per la Mdd – spiega Michela Mastropasqua, category manager di Atlante – e a questa produzione si affiancano due marchi nostri: Kionas e Pavlakis. Sebbene lo yogurt bianco magro resti leader indiscusso del segmento, stiamo assistendo a una ricerca di varietà anche in termini di gusti. Ai classici come vaniglia e fragola si aggiungono sempre più spesso varianti innovative come stracciatella, nocciola e cocco. Per questo, nell’ottica di soddisfare le esigenze dei consumatori più golosi, quest’anno abbiamo lanciato, con il brand Kionas, la linea Temptation, nella quale offria-
mo le referenze agli innovativi gusti Torta Sacher e Cocco e Cioccolato». Nonostante la notorietà dello yogurt greco, le importazioni italiane di yogurt dalla Germania superano, in termini di volumi, quelle provenienti dalla Grecia e, nel 2024, sono andate oltre le 84mila tonnellate (fonte dati Clal). In questo contesto, la regione tedesca della Baviera è particolarmente importante per la sua produzione di materia prima. «Il latte crudo bavarese si distingue per i suoi rigorosi standard produttivi – spiega Claudia Weiß, consigliera delegata di Milch Bayern, associazione delle latterie e dei caseifici della Baviera, che promuove garantendone la bontà e la genuinità –. Grazie a controlli eccellenti, filiere corte e certificazioni biologiche, questo prodotto costituisce la materia prima ideale per realizzare prodotti caseari di alta qualità come yogurt, kefir e quark e non è un caso se diversi dei principali produttori tedeschi di yogurt si trovano proprio in Baviera».n
Peso canali e trend (%)
Analisi delle attività promozionali sullo yogurt a base vegetale
A cura di: Team Focus Italia
Focus Research South East/Focus Rappresentanza Italia
Focus Research è una delle agenzie leader in Europa che si occupa di ricerche di mercato e consulenza. Da 30 anni fornisce ai propri clienti soluzioni di dati, sistemi e software per l'elaborazione dei dati in 35 Paesi europei. La sua attenzione si rivolge soprattutto all’analisi qualitativa e quantitativa delle attività promozionali dei volantini della grande distribuzione e di catene specializzate. Le quote qualitative sono orientate al GAV-valore pubblicitario lordo. Le attività promozionali posizionate in prima pagina, con un'immagine di dimensioni importanti pubblicati all’interno di volantini con un raggio d’azione lordo (Gross Reach) significativo, hanno un impatto maggiore sul consumatore. Di conseguenza queste promozioni risultano vantaggiose in termini del ritorno degli investimenti.
In questo caso abbiamo elaborato i dati dei volantini dei rivenditori di beni di largo consumo italiani e preparato un'analisi che confronta i dati dal 2022 al 2024 (da gennaio a dicembre, 12 mesi). Le analisi si basano sul valore pubblicitario qualitativo lordo (GAV=Gross Advertising Value) nei volantini per lo yogurt a base vegetale.
TOP BRANDS YOGURT A BASE VEGETALE
Le private label hanno mostrato una crescita significativa per quanto riguarda la quota del valore pubblicitario lordo, passando dal 22,1% nel 2022 al 37,9% nel 2023, per poi raggiungere il 39,5% nel 2024. Valsoia ha registrato una decrescita costante, partendo dal 34,1% nel 2022, scendendo al 25,2% nel 2023 e arrivando a una quota del 23,8% nel 2024, a dimostrazione di una diminuzione significativa degli investimenti pubblicitari. Al contrario, Alpro ha subito un incremento considerevole nella sua quota del Gross Advertising Value, passando dal 9% nel 2023 per poi crescere fino al 15,9% nel 2024. Sojasun ha avuto un percorso di decrescita, partendo dal 29,5% nel 2022, diminuendo al 20,5% nel 2023 e fermandosi al 14,3% nel 2024.
TOP BRANDS YOGURT A BASE VEGETALE IN TOP RETAILERS
Presso Carrefour, tra i marchi top 5 analizzati, è presente solo Alpro, che detiene il 20,2% del valore pubblicitario lordo. In Conad, le private label detengono la quota maggiore del GAV con il 66,5%; seguono Sojasun con il 13,7% e Valsoia con l’11,4%. Presso Coop, invece, Sojasun è il marchio dominante con il 46,9% della quota pubblicitaria lorda; seguono Valsoia con il 33,5% e Alpro con il 17,7%, mentre le private label hanno una quota minore del 2%. In Despar, Valsoia è nettamente dominate con il 55,4% del GAV, mentre Alpro ottiene il 19,5% e Sojasun raggiunge il 12,4%. In Esselunga notiamo Alpro con il 46,4%, seguito da Sojasun con il 33% e da Vipiteno con il 20,6%. Presso Lidl, invece, le private label dominano in modo schiacciante con il 75,3% del GAV, seguite da Valsoia con il 24,7%. Da Pam, Valsoia detiene la quota più alta del mercato con il 79,2%. In Penny, infine, Alpro arriva a coprire il 100% della quota del valore pubblicitario lordo.n
Gennaio Dicembre 202 Valore pubblicitario lordo (GAV)
Private Label Sojasun Valsoia Alpro Vipiteno
DECISAMENTE BAVARESI!
LATTICINI ECCELLENTI, DI ALTA QUALITÀ.
Latte, yogurt, burro, panna e molto altro. Da una materia prima ottima e costantemente monitorata nascono numerose referenze, realizzate secondo precisi standard igienico sanitari e processi produttivi all’avanguardia. La loro bontà è celebre, perfetta per conquistare tutti i consumatori.
Scopri di più su Bavieraallitaliana.it
Oddone Incisa
è il nuovo chief financial officer di Barilla
Gruppo Barilla annuncia la nomina di Oddone Incisa come nuovo chief financial officer, con effetto dal 15 settembre 2025. Oddone porta con sé oltre 25 anni di leadership globale nella finanza e nella gestione del rischio, avendo ricoperto ruoli esecutivi, tra cui posizioni di cfo e ceo in Europa e nelle Americhe. Il suo curriculum include la guida di importanti iniziative di trasformazione e di crescita sia organica che inorganica.
Gabriele Castelli e Francesca Migliarucci sono stati nominati rispettivamente direttore e vicedirettrice di Federvini. Castelli è entrato in Federazione nel 2020, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’area giuridico-normativa seguendo i dossier europei e nazionali inerenti ai settori dei vini, degli spiriti e degli aceti, oltre che gli aspetti sociali del consumo di bevande alcoliche. Migliarucci è in Federvini dal 2006: ha curato l’area affari internazionali seguendo le normative dei tre comparti nei mercati extra Ue, oltre all’area della comunicazione associativa dal 2018.
Brimi nomina Nicola Furlan nuovo direttore commerciale
Il manager seguirà non solo il mercato italiano, ma anche quello internazionale, rispondendo direttamente al direttore generale Martin Mair. Furlan, laureato in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica di Milano, vanta una solida esperienza pluriennale nei settori marketing e vendite: nel 2010 è entrato in Rigoni di Asiago, dove ha guidato la crescita delle vendite dell’azienda fino a diventarne il direttore commerciale per il mercato italiano nel 2019.
Mauro Carbonetti eletto nuovo amministratore delegato di Coal
Mauro Carbonetti è stato nominato nuovo amministratore delegato di Coal, impresa socia di Gruppo VéGé, che conta oltre 30 imprese e più di 3.800 punti vendita su tutto il territorio nazionale. Nel corso della sua carriera, Carbonetti ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio, tra cui consigliere e vicepresidente di Esd, consigliere delegato del consorzio Sun e membro del consiglio direttivo di Federdistribuzione.
Caso
tratto
dalla Ricerca Innovations 20 di Kiki Lab - Ebeltoft Group
Carma - Australia
Reinventare il mercato delle auto usate riuscendo, nonostante la vendita solo online, a conquistare la fiducia dei clienti grazie a trasparenza, professionalità e servizi, sostituendo il test drive con una politica di reso di 7 giorni con trasporto a carico dell’azienda.
Area chiave: Quick & Easy
Info chiave
Piattaforma di auto usate online 2021: lancio
100 mld $: valore del settore auto usate in Australia
Fondata nel 2021 da Lachlan MacGregor e Yosuke Hall, Carma mira a trasformare il settore delle auto usate ponendo al centro comodità, trasparenza e customer experience. Grazie all'uso della tecnologia, Carma ha rapidamente conquistato la fiducia dei clienti accreditandosi come brand affidabile per un’esperienza di acquisto di auto senza problemi, basata in primis su controlli rigorosi e sulle manutenzioni che vengono effettuate su ogni auto in vendita. Un team a supporto dei clienti basato in Australia è disponibile 7 giorni su 7
per guidarli in ogni fase, dalla selezione all’assistenza post-vendita, offrendo un livello di servizio che generalmente viene garantito solo con l'acquisto di auto nuove. L’azienda si basa su una politica di prezzi fissi e garantisce sia la consegna gratuita a domicilio sia la possibilità di restituzione entro 7 giorni, che supera di molto il classico test drive di durata limitata, oltre a proporre assicurazioni aggiuntive, facilità di poter poi rivendere la propria auto e piccoli omaggi a sorpresa. Grazie a questa trasparenza e a una politica professionale, Carma sta velocemente ampliando la sua base di clienti in tutta l’Australia.
Chiavi dell’innovazione
● Politica generosa, con la possibilità di reso di 7 giorni al posto del test drive
● Servizio eccellente con standard da mercato delle auto nuove
● Prezzi fissi
Retail is detail
● Piccoli omaggi a sorpresa
● Customer care 7/24
Commento Kiki Lab
Il mercato delle auto usate è ormai enorme, molto competitivo e spesso insoddisfacente per i clienti. Carma restituisce in modo trasparente il controllo del processo di acquisto nelle mani dei clienti con il diritto generosamente accordato di 7 giorni per ripensarci, in sostituzione del tradizionale test drive. Insieme a un eccellente livello di servizio, applicato ai minimi dettagli, quest’approccio sta risultando vincente anche in un business online.n
Fabrizio Valente , founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)
Esiste ancora l’opinione pubblica?
Negli anni ‘80
l’opinione pubblica era una cosa seria: prendeva forma tra le colonne dei quotidiani, nei salotti televisivi, nei dibattiti strutturati. Era il prodotto di una sintesi collettiva, spesso mediata da giornalisti e intellettuali.
Oggi, quell’equilibrio è stato travolto da un nuovo ecosistema comunicativo che il filosofo Luciano Floridi ha chiamato “infosfera”. Un flusso continuo di contenuti, dati, stimoli, fake news e breaking news che plasma la percezione collettiva in tempo reale. Nell’infosfera l’opinione pubblica non è scomparsa, ma si è trasformata in un mosaico instabile, emotivo e frammentato. Non si forma più per confronto ma per contaminazione, alimentata da feed personalizzati, allenati per mostrarci ciò che vogliamo vedere più che le cose che dovremmo sapere. È una dimensione dove la riflessione è sacrificata sull’altare della reazione istantanea, un sistema in cui si è dimezzato lo spazio tra il “penso” e il “reagisco”.
Per chi lavora nel marketing di prodotto o nella grande distribuzione, questo scenario rappresenta una sfida ma anche un’opportunità. Oggi un brand può essere esaltato per un gesto coraggioso e attaccato per un dettaglio trascurato nel giro di poche ore. La reputazione si costruisce (e si demolisce) nella velocità di uno scroll. In questo contesto, le pubbliche relazioni non possono più essere solo un megafono, ma devono diventare strumenti di regia strategica, capaci di ascoltare, interpretare e prevedere.
La coerenza narrativa e il valore relazionale devono guidare ogni messaggio, ogni interazione e ogni crisi. Dunque, esiste l’opinione pubblica? Sì, ma non è univoca né lineare. È orizzontale, diffusa, emotiva. I brand devono imparare a navigarla con sensibilità e visione, perché oggi la vera sfida non è far sentire la propria voce, ma meritare di essere ascoltati.n
Michele Rinaldi, head of strategies c/o Soluzione Group
Innovazione e sostenibilità guidano il comparto del
di Federica Bartoli
tissue
I consumatori, che considerano questi prodotti vere e proprie commodity, sono sempre più esigenti e ricercano referenze in grado di conciliare l’innovazione con l’immancabile attenzione verso le tematiche di salvaguardia ambientale.
Il comparto del tissue aveva risentito delle difficoltà macroeconomiche, che si erano tradotte in un aumento sostanziale dei costi delle materie prime, in modo particolare della cellulosa. Oggi, tali costi continuano a essere estremamente volatili, riflettendo la situazione di generale incertezza geo-politica: dopo un periodo di forti oscillazioni, infatti, nelle ultime settimane l’aumento del costo della cellulosa è stato compensato da un favorevole tasso di cambio euro/dollaro.
Qual è l’andamento del comparto?
Stando a quanto condivide Rolando Figaia, marketing & sales director – brand di Sofidel, «attualmente, considerati i dati Nielsen in nostro possesso, il mercato italiano della carta a uso domestico ha un valore di circa 2,3 miliardi di euro, di cui pressoché il 50% è rappresentato dalla carta igienica. In termini di volume, il comparto risulta abbastanza stabile, mentre si osserva una contrazione del valore di circa 4 punti percentuali su base annua, attribuibile principalmente a una dinamica deflattiva, cui contribuisce anche il
frequente ricorso alla leva promozionale. Per quanto riguarda le marche del distributore, dopo un biennio di espansione, la situazione appare oggi stabilizzata, con una quota a valore che si attesta intorno al 50%. Anche sul fronte dei volumi non si rilevano variazioni significative». Si esprime sull’andamento del comparto anche Matteo Barbiere, commercial director Italy, consumer tissue private label division di Essity: «Stando ai dati Nielsen Xcat Ytd Pd 2025 in nostro possesso, il mercato del tissue è in flessione a valore. Questo è dovuto principalmente a una deflazione dei prezzi al pubblico e a un aumento dell’intensità promozio-
Essity sperimenta le fibre di cellulosa ricavate dall’erba
Essity porta avanti un progetto innovativo per il mercato del tissue, ossia la carta igienica prodotta con fibre di cellulosa derivante dall’erba anziché dagli alberi. «L’erba cresce ovunque – ribadisce Matteo Barbiere – anche a chilometro zero e molto rapidamente, al contrario degli alberi. Perché non usarla per ricavarne la cellulosa? L’impatto in termini di sostenibilità, inoltre, è molto positivo. Ma la cosa migliore è la qualità: la carta ottenuta è straordinariamente morbida e resistente».
vissuti con coraggio per rompere tabù, superare i pregiudizi e a rontare nuove sfide
di collaborazione, con colleghi, clienti, partner, istituzioni e territorio
vissuti con impegno, per raggiungere risultati ambiziosi
dedicati alla cura, per le persone, per l’ambiente, per la società
nale da parte dei brand principali. Purtroppo, questo non ha portato a un implemento dei volumi, che continuano ad essere negativi o stabili. Anche la crescita nella private label nel settore ha rallentato».
Qualità, convenienza e sostenibilità al centro
Pur trattandosi di prodotti considerati commodity, i consumatori hanno aspettative sempre più elevate e ricercano caratteristiche qualitative ben precise: «Per la carta igienica – sottolinea Rolando Figaia – gli shopper privilegiano soluzioni che garantiscano confort, morbidezza e lunghezza del rotolo. Nell’asciugatutto, invece, vengono premiate la resistenza e la capacità di assorbimento. Un’attenzione sempre maggiore è dedicata anche alle credenziali di sostenibilità dei prodotti stessi. Su questo fronte, Sofidel sta implementando una serie di azioni mirate a ridurre al minimo l’impatto sul capitale naturale, attraverso l’approvvigionamento responsabile della materia prima e la riduzione dell’utilizzo degli imballaggi in plastica convenzionale a favore di materiali alternativi come la carta kraft. È il caso, per citare l’ultimo in ordine di tempo, dei tova-
glioli Regina Cinquestelle. Per quanto riguarda, invece, l’impegno in innovazione, questo fa parte della nostra storia, a partire dall’introduzione dei “maxi-rotoli” con i nostri Rotoloni Regina. A confermare questa vocazione, di recente abbiamo presentato Regina Asciugamani e Regina Tovaglioli in confezioni dispenser, che consentono l’estrazione di un singolo foglio alla volta. Infine i Rotoloni Regina Infinity, nel formato multipack da 30 rotoli». Un altro elemento molto importante per i consumatori è la convenienza, espressa sia dalle attività promozionali sia dal prezzo a scaffale: «La riduzione del potere d’acquisto – afferma Matteo Barbiere – ha reso gli shopper molto attenti a come viene speso il budget agli acquisti. Il prezzo accattivante deve essere comunque accompagnato da un adeguato livello di qualità e servizio. Non a caso, le quote di mercato della private label in queste categorie sono molto più alte della media del grocery. L’innovazione per Essity va proprio in questa direzione: abbiamo lanciato e stiamo sviluppando prodotti con qualità superiore attraverso il miglioramento continuo di tecnologie e processi. La continua innovazione ci permette anche di ridurre i costi per il consumatore, riducendo sprechi, materiale utilizzato ed energia. Per quanto riguarda la sostenibilità, c’è molta più attenzione e consapevolezza su vari aspetti del prodotto: origine delle materie prime, processo di produzione, packaging, trasporto e fine vita del prodotto».n
Micro trend ATTENTION ECONOMY 2025 :
L'attenzione è una delle valute più importanti del XXI secolo. Nell'era dei social media e del consumo costante di informazioni, è fortemente contestata. Gli utenti si aspettano un valore reale e un posizionamento chiaro dalla comunicazione aziendale.
Isocial network e il mondo online consentono ai brand di dialogare con il proprio target di riferimento per sviluppare nicchie di mercato differenziate e offrire esperienze interattive. La comunicazione è plasmata dal visual zeitgeist, con un linguaggio basato su immagini e video in ascesa. Oltre all'intrattenimento personalizzato, ci si aspetta un valore aggiunto tangibile. Il valuetizing offre un valore aggiunto concreto per raggiungere i consumatori. Per attirare molta attenzione nel breve termine, le campagne creative vengono realizzate attraverso lo stunt marketing, che si basa su momenti di sorpresa. L'intelligenza artificiale non solo consente alle aziende di personalizzare le proprie comunicazioni, ma viene anche utilizzata per automatizzare i processi di marketing e analizzare i dati in tempo reale per ottenere informazioni più precise sul comportamento dei gruppi target.
Un'app intelligente crea un carrello della spesa personalizzato L'ipermercato sudcoreano Lotte Mart ha lanciato un'app basata sull'intelligenza artificiale chiamata "Lotte Mart Zeta" per la spesa online personalizzata. Il "carrello intelligente" non solo offre consigli sui prodotti, ma crea automaticamente un carrello della spesa personalizzato in soli dieci secondi, in base alla cronologia degli acquisti precedenti, alle abitudini di consumo e ai cicli di acquisto dell'utente. Inoltre, vengono analizzati i livelli di stock e l'andamento delle vendite per tenere conto dei prodotti disponibili in base ai tempi di consegna selezionati. In futuro, l'intelligenza artificiale mostrerà anche i prodotti personalizzati sulla homepage.
Dati dei clienti in tempo reale dal negozio fisico
Un affiliato del marchio Carrefour, attivo negli Emirati Arabi Uniti e operante nel settore della vendita al dettaglio e all'ingrosso, utilizza ora i dati dei clienti generati in tempo reale in alcuni negozi per presentare ai consumatori messaggi pubblicitari mirati tramite display di digital signage in-store, usando la tecnologia "Audience AI" dell'azienda svizzera Advertima. Attraverso sensori 3D identifica dati come fascia d'età, sesso e comportamento del cliente, li combina con i profili del pubblico online e offre un modo coerente per raggiungere i clienti attraverso canali digitali e fisici.
Walmart testa i beauty bar in 40 negozi
Walmart ha lanciato un progetto pilota negli Stati Uniti e ha installato i "beauty bar" in 40 negozi. In questo innovativo concept in-store, i clienti possono scoprire nuovi prodotti e tendenze di bellezza, ricevere consigli da esperti e provare campioni omaggio. Allo stesso tempo, Walmart offre prodotti e contenuti online selezionati, con un'esperienza di acquisto digitale speciale e contenuti editoriali. Il progetto mira a migliorare l'esperienza di acquisto nel settore beauty, a rendere più accessibili i prodotti base e premium e a rafforzare la fidelizzazione dei clienti.
Chatbot da supermercato come assistente personale in cucina
La catena di supermercati olandese Albert Heijn ha ulteriormente sviluppato il suo chatbot basato sull'intelligenza artificiale "Mijn AH Assistant", dandogli nome (Steijn), volto e carattere. Steijn fa parte dell'app "Mijn AH" e risponde a domande sulla cucina, fornisce suggerimenti di ricette e consigli su come fare la spesa e conservare i prodotti. L'assistente tiene conto delle preferenze individuali, come la dieta, lo stile di cucina o il numero di componenti della famiglia. In futuro, è prevista l’introduzione di ulteriori funzionalità come offerte bonus o consigli per gli abbinamenti con il vino. n
Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready
Pasta:
i consumatori prediligono
la fascia premium
di Federica Bartoli
Il comparto, in contrazione sia a valore sia a volume, vede gli shopper sempre più interessati alla tracciabilità e all’italianità, senza trascurare i sapori autentici. Il focus è sulla spinta promozionale e sulla fascia premium.
Nell’anno terminante il 25 maggio 2025, a totale Italia la cate goria della pasta secca ha raggiunto un fatturato di oltre 1,6 miliardi di euro, segnando un calo del 4,3% rispetto all’anno precedente. Il comparto registra trend leggermente negativi anche per le vendite a volume (-0,5%) e a confezione (-0,3%), per un totale rispettivamente di 839 milioni di chilogrammi commercializzati e 1,55 miliardi di confezioni vendute. Il prezzo medio €/kg è calato del 3,7%, stabilizzandosi a 1,91 euro (dati NIQ, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount).
Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi Il mercato mostra una contrazione generalizzata, con tutte le aree NIQ che contribuiscono alla flessione del fatturato. La performance più negativa si osserva nell’Area 3, responsabile del 25% delle vendite a valore, dove il giro d’affari si riduce del 5%, accompagnato da un calo dei volumi pari all’1,9%. «Andamento negativo anche per le altre aree – condivide Benedetta Ballabio di NIQ –. L’Area 4, che detiene la sales location maggiore a valore (31,9%), registra un calo del 4,2%; l’Area 1, con una quota del 24,6%, segna una diminuzione del 3,9%. Infine, l’Area 2, con la sales location più contenuta (18,5%), cala del 4%». Tra i canali, la distribuzione moderna genera l’82,6% del fatturato. All’interno di questo perimetro, i supermercati si confermano il canale dominante, con una sales location a valore pari al 47,3%. Seguono gli ipermercati, che contribuiscono per il 22,5%, e i liberi servizi, con una quota del 12,8%. I discount, invece, segnano il 17,4%. Tutti i canali mostrano una contrazione a valore (in particolare: iper -4%, super -2,7%, liberi servizi -8,9%, discount -5,2%). A livello di volumi, invece, i supermercati si distinguono come l’unico canale in controtendenza, con una crescita dell’1,7%. a volume (%)
Di semola insaporita/arricchita 0,7 (+4,7) 0,3 (+6)
UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE CHE RACCONTA LA COMPLESSITÀ DEL BRAND
La campagna di Pasta Armando lanciata a febbraio mette in risalto una caratteristica unica del brand, ossia il suo nome. «La nostra pasta – rivela Fabrizio Nucifora – omaggia il presidente e cavaliere del lavoro Armando Enzo De Matteis, dalla cui intuizione nel 2010 nacque il progetto di una filiera tutta italiana. Così abbiamo raccontato la complessità e la dedizione del marchio, accompagnati dal nostro brand ambassador chef Alessandro Borghese. Abbiamo in programma un nuovo flight della campagna nella seconda metà dell’anno e lavoriamo sui social media proprietari e su quelli dei nostri ambassador».
AndAmento dei segmenti
Nel mercato della pasta secca, la pasta di semola veicola il 77,4% del valore complessivo. Questo segmento registra un andamento negativo sia a valore (-5,7%), sia a volume (-0,8%) e in termini di confezioni vendute (-0,8%), contribuendo in misura significativa al calo della categoria. «Segue la pasta all’uovo – prosegue Benedetta Ballabio – con una quota a valore del 9,9%. Nonostante una lieve flessione a valore (-0,2%), il segmento mostra segnali positivi in termini di volume (+1,6%) e confezioni vendute (+2%). Completano l’offerta alcuni segmenti minori: pasta integrale/farro/kamut/base legumi, pasta senza glutine, pasta ripiena/gnocchi e pasta di semola arricchita/insaporita». Nel periodo di riferimento, i sei segmenti registrano il seguente numero medio di referenze: la pasta di semola 101,7 (+0,5
Val. Vol.
UN’OPERAZIONE DI REBRANDING
Il 2025 è l’anno del rebranding per Scoiattolo –Raviolificio di famiglia , un rinnovamento dell’immagine aziendale, che ha riguardato il packaging e le ricette, nonché l’assortimento. «Lavorare con la branding agency Robilant – racconta Alice Galli –ha rappresentato un’ulteriore presa di consapevolezza dell’anima dell’azienda, per trasferirla al meglio a chi decide di entrare in contatto con la marca. La valorizzazione della dimensione familiare e storica nel payoff inserito nel logo, la novità dell’icona con uno scoiattolo operoso in cucina e la scelta di colori audaci e vibranti sono solo alcune delle risposte più immediate alla domanda “chi siamo”».
rispetto all’anno precedente), la pasta all’uovo 17,4 (-0,1%), la pasta integrale/farro/ kamut/base legumi 12,5 (+0,4%), la pasta senza glutine 8,2 (+5,2%), la pasta ripiena/ gnocchi 2,4 (+3,3%) e la pasta di semola arricchita/insaporita 2,3 (-1,4%). Sul fronte dei prezzi, invece, la pasta di semola segna 1,66 euro (-4,9% rispetto all’anno precedente), la pasta all’uovo 4,44 euro (-1,7%), la pasta integrale/farro/kamut/base legumi 2,59 euro (-1,9%). La pasta senza glutine registra un prezzo medio pari a 5,38 euro (-0,7%), la pasta ripiena/gnocchi 7,12 euro (+1,1%) e la pasta di semola arricchita/insaporita 3,97 euro (-1,2%).
Infine, in termini di sforzi promozionali, la pasta di semola segna un intensity index a volume di 42,5 (+1,4%), seguita dalla pasta integrale con 38,1 (+2,6%) e dalla pasta all’uovo con 26,5 (+2,3%).
SCOIATTOLO - RAVIOLIFICIO DI FAMIGLIA
I ripieni d’amore si raccontano a banco in quattro nuove linee di prodotto
Per Scoiattolo, pastificio varesino familiare con più di 40 anni di storia nella pasta fresca, è finalmente tempo di presentare la propria rivoluzione, disponibile nel banco fresco da metà settembre!
Il nuovo logo, la grande novità per il re-styling della marca, si unisce alla volontà di accompagnare il consumatore in diverse esperienze di gusto Sono nate così 4 nuove linee , con posizionamenti diversi, realizzate sia con l’ inserimento di nuove referenze che con il rinnovamento di tutte le ricette già esistenti in precedenza.
1. LE RICETTE DI NONNA
EBE : un omaggio alla fondatrice e alla sua cucina. I Tortelli con Zucca e Parmigiano Reggiano e i Tortelli con Erbette e Parmigiano Reggiano custodiscono le ricette messe in tavola dalla nonna per la famiglia.
2. GLI ICONICI: raccontano l’essenza dinamica dell’azienda e la voglia di offrire nel quotidiano esperienze di gusto non comuni. Granpanzerotti Aragosta , Perline con Parmigiano Reggiano,
Perline al “Prosciutto di Parma DOP” , Raviolini Vitello e Medaglioni Burrata e Scorza di Limone.
3. I SENZA TEMPO: Cappelletti Prosciutto Crudo, Quadrucci Carne e Tortelloni Ricotta e Spinaci celebrano la tradizione della pasta fresca.
4. I GIGANTI : un formato innovativo e sorprendente per trasformare ogni piatto in un’esperienza gourmet memorabile… a casa! Realizzati grazie ad un processo industriale brevettato, racchiudono ricette amatissime in formato extra! I Giganti con Ricotta, Spinaci e Parmigiano Reggiano e I Giganti al “Gorgonzola DOP”.
Tutti i prodotti sono stati pensati per creare un legame autentico: con chi li cucina, con chi li gusta, con chi li condivide e con chi li sceglie ogni giorno.
SCHEDE PRODOTTI
De Cecco
Nome prodotto: Fettuccelle Grandi n.150
Caratteristiche: questo formato deve la sua particolarità alla ruvidezza e allo spessore tipici delle paste molto trafilate per garantire una tenacità anche durante la mantecatura in padella. Nuova trafila che garantisce una maggiore corposità e tenuta in cottura.
Gruppo Fini/Fini
Nome prodotto: Ravioli ricotta e spinaci senza lattosio
Caratteristiche: il primo raviolo che fonde la tradizione gastronomica emiliana e l'innovazione, con un ripieno cremoso di ricotta delattosata e spinaci. Una ricetta creata per chi è intollerante al lattosio o fa fatica a digerirlo.
l’Attenzione è sullA fAsciA premium e sulle promozioni
Gruppo Milo/Casa Milo
Nome prodotto: Centoventicinque
Caratteristiche: la prima pasta fresca non ripiena monoporzione, pensata per chi vuole gustare un prodotto sempre fresco, risparmiare tempo e denaro ed evitare gli sprechi.
Tra le tendenze evidenziate in questo comparto, Guido Veronese, general manager di Rummo, porta all’attenzione la preferenza degli shopper per la fascia premium: «Il consumatore è sempre più focalizzato sulle referenze di questa categoria, con le Mdd che, stando ai dati NielsenIQ in nostro possesso, perdono il 5,5% a volume. Negli ultimi anni, Rummo si è distinta per diversi lanci di successo, come la linea di pasta gluten free, gli gnocchi di patate e, infine, la pasta integrale». Stando a quanto afferma invece Emidio Mansi, direttore commerciale e global marketing director di Pastificio Lucio Garofalo, «la dinamica promozionale intensa e profonda sta portando i consumatori verso il segmento premium, viste le opportunità di acquisto che rendono il maggior vantaggio qualitativo alla portata di molte più persone. Allo stesso tempo, l’aspetto nutrizionale della pasta è un asset molto importante e non a caso stiamo rispondendo con il lancio di Strapasta, una vera e propria novità di concetto in questo mercato: un prodotto di solo grano ma con
una semola brevettata che ha il 50% di fibre in più rispetto a una pasta integrale, il 40% circa di proteine ed è ricca di magnesio, potassio e altri minerali fondamentali per la salute». Conferma il forte orientamento dei consumatori verso la fascia premium anche Giorgio Acconciaioco, responsabile vendite di Pastificio Granoro: «La pasta premium sta guadagnando spazio nei carrelli della spesa, una dinamica che è strettamente legata alle strategie promozionali adottate dal comparto. Oggi, alcuni marchi di pasta premium registrano livelli di pressione promozionale molto elevati: fino all’80% delle vendite avviene grazie a offerte e sconti. Un altro elemento da segnalare è il ritorno in auge dei formati da 1 kg. Sempre più insegne utilizzano que -
UN APPROCCIO OMNICANALE
La Molisana adotta un approccio omnicanale per coniugare il racconto valoriale del brand con linguaggi attuali. «Rompiamo spesso i codici classici del nostro settore –sottolinea Giuseppe Ferro – sia introducendo nuovi formati sia attraverso il packaging (abbiamo lanciato una confezione 100% compostabile, priva di plastica e smaltibile nell’organico). Anche le nostre campagne riflettono questo spirito, come “Il primo Rigacuore non si scorda mai” pensata per San Valentino o “Sponsor di emozioni”, che ci ha ulteriormente avvicinati al calcio. I social e le attivazioni esperienziali rafforzano il dialogo con la community. Operiamo anche nel sociale con il progetto il “Ricettario della salute” realizzato con il nutrizionista Francesco De Santis».
SCHEDE PRODOTTI
La Molisana
Nome prodotto: Spaghetto Quadrato nel pack 100% compostabile
Caratteristiche: lo spaghetto quadrato si presenta in un nuovo pack compostabile che si degrada in tre mesi trasformandosi in compost. È stato eliminato il film plastico all’interno della confezione ed è stata introdotta una finestra in cellulosa rigenerata che conserva la trasparenza e la visibilità del prodotto.
Pasta Armando (De Matteis
Agroalimentare)/Armando
Nome prodotto: Pasta Mista – Il ReMix
Caratteristiche: sviluppata con chef Alessandro Borghese, la referenza è prodotta con grano 100% italiano della Filiera Armando, trafilata al bronzo, e certificata “Metodo zero residui di pesticidi e glifosato”.
Pasta Garofalo/Garofalo
Nome prodotto: Strapasta
Caratteristiche: pasta 100% grano con +50% di fibre e +38% di proteine rispetto alla pasta integrale Garofalo. Ad alto contenuto di fibre, proteine, fosforo, magnesio e zinco; fonte di ferro e potassio. L’utilizzo del 25% di germe di grano disoleato, aggiunto alla semola, garantisce sapore e tenacità come una pasta base.
sta grammatura per valorizzare l’offerta premium, ma questa strategia sembra mettere in difficoltà la marca del distributore, che perde terreno in termini di convenienza percepita rispetto ai grandi brand capaci di unire qualità, formato famiglia e promozioni aggressive».
I consumAtori puntAno su trAcciAbilità, origine 100% itAliAnA e vAlori
nutrizionAli
Gli shopper, sempre più consapevoli, non trascurano la ricerca di alimenti sani e tracciabili. «I consumatori sono sempre più attenti alla salute, alla sostenibilità e alla tracciabilità dei prodotti – condivide Giuseppe Ferro, amministratore delegato de
La Molisana –, pur continuan do a considerare la qualità e la tenuta in cottura elementi imprescindibili. Se da un lato rimane alto l’interesse per i formati classici come spaghetti e penne, dall’altro cresce la richiesta di soluzioni ad alto valore nutri -
UNA COMUNICAZIONE CROSSCANALE
Gruppo Milo lavora sul brand raccontando territorio, persone, processi e valori, utilizzando social, sito ufficiale, campagne adv e collaborazioni mirate, per dialogare con il pubblico B2c. «Nel B2b – fa sapere Giovanni Milo – curiamo la comunicazione su media trade e attività nei punti vendita. Il packaging ha un ruolo fondamentale: racconta la nostra filiera 100% pugliese, la selezione degli ingredienti e i metodi produttivi ispirati alle tecniche artigianali. In tv, infine, continua la campagna “La bontà è di casa”, che racconta la pluralità delle famiglie contemporanee, ricordandoci che esiste un luogo in cui ritrovarsi: la casa, con un piatto di pasta come simbolo di calore e condivisione».
zionale, come la pasta ai legumi o quella integrale». Fabrizio Nucifora, brand sales & marketing director di Pasta Armando, riscontra un forte interesse nei confronti dei prodotti realizzati con materia prima di origine italiana e del valore della trafilatura: «In particolare spiccano la crescente attenzione all’origine 100% italiana del grano e la valorizzazione dei singoli formati di pasta. L’italianità della materia prima è diventata un vero e proprio segmento di mercato a sé stante, sia sugli scaffali sia nelle scelte dei consumatori, così come la trafilatura al bronzo. La nostra pasta è nata premium già nel 2010 e si distingue per la trafilatura al bronzo e per essere prodotta esclusivamente con grano 100% della Filiera Armando. Il campo è coltivato nel rispetto di un rigoroso disciplinare che incentiva il conferimento di un grano dall’alto valore proteico e senza residui di pesticidi. Questo approccio ha portato alla certificazione “Metodo zero residui di pesticidi e glifosato”». I consumatori evolvono continuamente e la sfida, secondo Carlo Aquilano, chief commercial officer di De Cecco, è proprio quella di intercettarne le evoluzioni per conseguire nuovi vantaggi competitivi. Gli shopper,
UNA CRESCITA NEI PRIMI MESI DEL 2025
Per Rummo i primi cinque mesi del 2025 sono stati molto positivi. «Secondo i dati NielsenIQ in nostro possesso – afferma Guido Veronese – in un mercato in leggera flessione l’azienda si è confermata una delle realtà più dinamiche del comparto della pasta di semola, registrando una crescita a volume del 4,4%. Un risultato ancora più positivo se si considera che Rummo ha la pressione promozionale più bassa del competitive set. A livello di gruppo, l’azienda ha chiuso il 2024 con una crescita a doppia cifra del fatturato, arrivato a quota 229 milioni di euro».
infatti, ricercano paste con peculiarità e caratteristiche differenti, con trafile e performance di livello superiore: «Il crescere del trend “home cooking”, sviluppatosi nel post pandemia, ha determinato nuove dinamiche di consumo, in particolare da parte degli appassionati della cucina, alla ricerca di pasta dalle prestazioni superiori, versatili, caratterizzate da trafile che presentino dei connotati precisi. Proprio per intercettare questi trend di consumo, l’azienda ha lanciato nel 2023-2024 due nuove linee di pasta, I Grandi e I Regionali, mentre nel 2024 è stata lanciata la gamma Chef Edition, che sarà interessata da un importante allargamento assortimentale. Oggi è ancora più necessario che il trade e l’industria studino insieme e con grande attenzione questi cambiamenti per coglierne tutte le opportunità».
lA pAstA frescA trA trAdizione e innovAzione
Nel segmento della pasta fresca, i consumatori non perdono l’interesse per i sapori autentici, prestando attenzione alle proposte dedicate a chi ha specifiche esigenze alimentari. Anche qui, inoltre, è ribadita l’importanza di prodotti tracciati, con un focus sui formati ridotti. Alice Galli, marketing e communication director di Scoiattolo - Raviolificio di famiglia, evidenzia l’importanza di valorizzare il connubio tra tradizione e innovazione, nelle ricette e nei formati: «C’è un’apertura verso nuove proposte e abbinamenti originali, ma a patto che i gusti siano ben definiti e riconoscibili. Si cercano ingredienti
non banali, capaci di arricchire l’offerta con ripieni che vadano oltre la tradizionale base di carne. È proprio in questa direzione che nasce l’omaggio alle nostre origini, ossia alla cucina di nonna Ebe. Parallelamente, continua il desiderio di stupire con proposte innovative, capaci di offrire nuove esperienze di gusto anche nella cucina di casa. Ed è con questo spirito che nascono i Giganti, ravioli brevettati nel processo industriale con un maxi-formato da 10x8 cm e il 65% di cremoso ripieno di alta qualità». I consumatori richiedono prodotti gustosi ma bilanciati e facilmente digeribili; questa esigenza, secondo Veronica Iannarella, responsabile marketing di Gruppo Fini, non è stata pienamente soddisfatta negli ultimi anni dalla categoria della pasta ripiena: «Basti pensare che l’intolleranza al lattosio oramai interessa circa il 50% della popolazione, considerando non solo chi ne soffre in maniera effettiva, ma anche chi ha semplicemente difficoltà nella digestione di questo zucchero naturalmente presente nel latte e nei suoi derivati. Fini risponde a questa esigenza con il lancio di una gamma di pasta fresca ripiena senza lattosio, proponendo un’alternativa che coniuga la tradizione emiliana con le esigenze alimentari moderne, a un prezzo accessibi -
LAVORARE SULLA PRESENZA A SCAFFALE
Garofalo continua a lavorare sul branding e innanzitutto sulla presenza a scaffale. «Cerchiamo di rendere sempre vivo e innovativo il prodotto – afferma Emidio Mansi –; in questi anni siamo intervenuti costantemente sul packaging come strumento di comunicazione, dal tempo di cottura alle iniziative con Marvel, dal progetto di sostenibilità “Impatto Zero” a “Garofalove” e continueremo a farlo con “Tuo Garofalo”. Per il resto continuiamo a essere istituzionali nella comunicazione tabellare e non convenzionali in quella digital».
RACCONTARE UN PROGETTO DI FILIERA
Granoro valorizza la linea premium Dedicato-Filiera 100% Puglia. «Raccontiamo i plus distintivi della pasta – fa sapere Giorgio Acconciaioco – realizzata con grano duro pugliese, proveniente da una filiera agricola certificata, coltivata senza l’uso di glifosato, lavorata con tecnologie produttive all’avanguardia, che ci permettono di offrire un prodotto dalla tenuta in cottura eccellente, dal sapore autentico e dalla consistenza superiore. Ci muoviamo con una strategia a 360 gradi. Siamo presenti sui principali canali digitali e social, ma anche attraverso campagne televisive, attività pubblicitarie out-of-home e iniziative speciali mirate».
SCHEDE PRODOTTI
Pastificio Attilio Mastromauro
Granoro/Granoro Dedicato
Nome prodotto: Spaghetti “Due minuti” n.194
Caratteristiche: spaghetti di semola di grano duro 100% pugliese, con scanalatura brevettata. Pronti in 2 minuti, ideali risottati o bolliti, tenaci e ricchi di gusto.
le». Giovanni Milo, supply chain manager del Gruppo Milo, sottolinea l’importanza della tracciabilità anche nel segmento della pasta fresca e dell’adozione di packaging sostenibili, pensati per ridurre l’impatto ambientale e rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento, concentrandosi, inoltre, sui nuovi formati. «Cresce la domanda di soluzioni pratiche e su misura delle famiglie contemporanee. Per questo abbiamo sviluppato Casa Milo Centoventicinque, la gamma di pasta fresca monoporzione, pensata per single e coppie senza figli che vogliono gustare un prodotto sempre fresco, risparmiare tempo e denaro ed evitare gli sprechi». n
Raviolificio Lo Scoiattolo/ Scoiattolo – Raviolificio di famiglia
Nome prodotto: Tortelli con Zucca e Parmigiano Reggiano
Caratteristiche: dalla ricetta segreta dei tortelli, fatti in casa da nonna Ebe, nasce questo nuovissimo ripieno. La dolcezza della zucca ben si fonde alla sapidità del Parmigiano Reggiano Dop. Formato da 6,5x6,5 cm.
Rummo
Nome prodotto: Gnocchi di patate
Caratteristiche: gnocchi morbidi e appetitosi con il sapore delicato delle patate fresche 100% italiane e una rigatura accentuata per catturare ed esaltare i condimenti. Confezionati in pratici cartoni auto espositori da 8 pezzi, per facilitare l’esposizione a scaffale.
ESG e sostenibilità: sono pronte le aziende?
A cosa ci riferiamo quando parliamo (in azienda) di sostenibilità? E come si riesce a trasformare la sostenibilità in un vantaggio competitivo per l’impresa, integrando il valore del minor impatto ambientale e dell’eco-innovazione sulla governance e sui risultati di business? Una sfida con cui stanno facendo i conti tutte le aziende del largo consumo (e non solo), molte delle quali non sono ancora pronte, soprattutto in termini di competenze interne, a rispondere adeguatamente alle prove imposte dalle normative e dai tempi sempre più stringenti. Per affrontarle, gestirle e risolverle servono nuove skill. Quelle che fornisce il “Percorso Executive in Soste-
nibilità” dell’Academy di GS1 Italy, il nuovo programma formativo certificato, sviluppato da GS1 Italy in ambito ECR Italia e in collaborazione con Ergo Srl e GreenRouter, rivolto a professionisti di diversi livelli funzionali e con ruoli-chiave nella definizione e implementazione di strategie di sostenibilità, come responsabili ESG, marketing, acquisti, produzione, R&S e amministratori.
Il “Percorso Executive in Sostenibilità” ha un obiettivo preciso: fornire le conoscenze e le competenze chiave per integrare la sostenibilità a livello strategico e operativo nelle organizzazioni. Di conseguenza, grazie al suo piano di inse-
gnamenti, offre gli strumenti per sviluppare una comprensione pratica dei principi ESG (Environmental, Social, Governance) e potenziare la capacità dei partecipanti di anticipare le evoluzioni normative, monitorare le performance, gestire progetti di riduzione dell’impatto ambientale, coinvolgere gli stakeholder e promuovere un cambiamento culturale collaborativo lungo tutta la filiera.
Il “Percorso Executive in Sostenibilità” prenderà il via a novembre 2025 e si articolerà in 10 giornate in presenza a Milano. Al termine del programma, i partecipanti riceveranno un Open Badge, un attestato digitale che comprova le conoscenze e le abilità acquisite, facilmente inseribile su CV elettronici e profili social per valorizzare le competenze in modo flessibile e certificato.
Retail e transizione green: il tempo è scaduto
L’emergenza climatica non è più uno scenario futuro. È il presente. Gli eventi estremi sono all’ordine del giorno e il settore immobiliare, responsabile di circa il 40% delle emissioni globali, non può più permettersi di restare inerte. La dimensione del patrimonio costruito in Italia, unita alla sua età media, impone un ripensamento radicale: il retail real estate ha l’obbligo di diventare parte della soluzione.
Non si tratta solo di nuovi edifici. Il vero nodo è la gestione degli spazi esistenti: centri commerciali, outlet, high street e supermercati urbani. L’impatto ambientale si misura, infatti, lungo l’intero ciclo di vita dell’immobile, dalla costruzione alla manutenzione, fino alla dismissione. E in un mercato sempre più attento ai criteri Esg, essere compliant non basta più: occorre dimostrare l’impatto reale. Assistere ancora oggi alla realizzazione di nuovi interventi di ampia scala in diversi comparti del real estate solleva spesso interrogativi sulla reale inadeguatezza del patrimonio esistente e sulla possibilità di riqualificarlo, in termini di configurazione spaziale, altezze utili, accessibilità e altri requisiti tecnici. Più che una necessità progettuale sembra emergere un limite culturale, che impone un cambiamento di prospettiva.
Dal 2023 a oggi, qualcosa si è mosso. Cncc ha avviato progetti pilota in collaborazione con Enea, proponendo un set di Kpi ambientali, sociali e di governance per gli operatori del commercio. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, l’adozione resta a macchia di leopardo. Gli standard di misurazione non sono ancora omogenei e la transizione ecologica del retail rischia di restare intrappolata in linee guida troppo generiche o, peggio, in dichiarazioni di principio.
baRRetta cioccoLAto e ceReali
Una svolta concreta potrebbe arrivare da approcci integrati come quello proposto da Dnv, che già nel 2023 offriva un modello di valutazione Esg capace di combinare dati qualitativi e quantitativi, adattabile ai diversi settori economici. Ma oggi, due anni dopo, l’immobiliare commerciale italiano ha realmente fatto tesoro di queste opportunità? Pochi, pochissimi operatori sembrano aver intrapreso un percorso serio di certificazione Esg strutturata. Troppo spesso le scelte green si fermano al tetto fotovoltaico o alla raccolta differenziata.
Eppure, il potenziale è enorme. Immaginare spazi retail autosufficienti dal punto di vista energetico e ambientale con impatti sociali positivi sul territorio e una governance trasparente, non è più un esercizio teorico. È già realtà in altri Paesi e può diventarlo anche da noi, a condizione che vi sia la volontà – e l’obbligo – di andare oltre il greenwashing.
Il cambiamento non può più essere rimandato, ma è chiaro che la piena transizione verso un modello Esg richiederà tempo, investimenti e collaborazione tra attori diversi. Quello che invece non può più attendere è un vero cambio di mentalità. Chi ha saputo avviare questo percorso ponendo basi solide potrà intercettare i capitali più attenti, rafforzare la propria reputazione e costruire nel tempo un vantaggio competitivo credibile e duraturo.
La domanda finale è semplice, ma tutt’altro che retorica. Tutti sanno quanto vale oggi un immobile – retail o di altra destinazione – Esg compliant sul mercato. Ma il vero interrogativo è un altro: quale valore può generare per la società un comparto che sceglie ora di adeguarsi ai principi della sostenibilità ambientale, sociale e di governance? n
Alberto Deiana, project management executive Mi.No.Ter.
CRESCE
L’APPETITO
PER
LE SPECIALITÀ ETNICHE
La volontà di sperimentare nuovi sapori sta spopolando tra i consumatori italiani che ricercano sempre più spesso le specialità straniere. Le aziende intercettano questi nuovi trend, concentrandosi anche sulla praticità del ready to eat.
Il cibo etnico non è più soltanto una moda del momento. Nel 2025, infatti, si sta affermando come uno dei trend più rilevanti e con una crescita costante, in grado di condizionare il mondo della grande distribuzione organizzata e della ristorazione, generando valore. Le esperienze culinarie esotiche attirano sempre di più gli shopper, interessati non solo a sperimentare, ma a consolidare queste nuove abitudini di consumo.
Performance positive a volume e valore
Negli ultimi anni, il comparto si è dimostrato molto dinamico, regi strando una crescita significativa sia a volume sia a valore: «Nell’ul timo anno in particolare – fa sapere Ivan Xavier, category manager di Atlante – abbiamo assistito a un’impennata della domanda, spinta dalla grande curiosità verso sapori autentici, ingredienti esotici e nuove esperienze sensoriali. Tra le categorie più attive, spiccano i condimenti orientali, i prodotti latino-americani e le specialità asiatiche da street food. Secondo i dati Nielsen in nostro possesso, a performare in modo positivo è la salsa di soia, con un incremento del 6,3% a valore e del 5,1% a volume. Parallelamente, anche i prodotti messicani stanno vivendo un momento positivo: tortillas e taco shells sono considerate scelte versatili, supportate dalla crescita costante e dalla diffusione di format ristorativi dedicati alla cucina Tex-Mex e latina». Nel nostro Paese, dunque, è oramai chiaro che il comparto dei cibi etnici stia vivendo un periodo di grande espansione e fermento: «Secondo i dati Gfk Sinottica 2024 in nostro possesso – sottoliDemian Becchetti, direttore ricerca e sviluppo de La Linea Verde –, il 56% degli italiani consuma abitualmente cibi stranieri, un incremento del 15% rispetto al 2019. Anche le rilevazioni di Innova Market Insight confermano questa tendenza, evidenziando come la diversità culinaria sia un fattore di attrazione sempre più forte per i consumatori. La domanda è spinta soprattutto dalle nuove generazioni, in particolare Gen Z e Millenials: si tratta di target alla ricerca di soluzioni ready to eat che siano pratiche, gustose e capaci di offrire un’esperienza culinaria che evochi viaggi e culture lontane». Anche Denis de Riso,
ATLANTE PUNTA SULLA TRADIZIONE TAIWANESE
Uno dei prodotti su cui punta Atlante è il Gua Bao Naoki, un panino tipico della tradizione taiwanese. «Morbido, soffice e dalla forma a mezzaluna, è perfetto per essere farcito con ingredienti sia tradizionali, come pancia di maiale brasata, cetrioli e coriandolo, sia rivisitato in chiave fusion e plant-based – condivide Ivan Xavier –. Il Gua Bao Naoki è proposto in versione ambient e si prepara in pochi minuti in microonde. Questo lo rende ideale per i canali retail e horeca, ma anche per chi desidera replicare a casa lo stile dello street food asiatico in modo semplice e immediato. Abbiamo selezionato una ricetta fedele all’originale che fosse accessibile e versatile».
marketing manager di GL Group Italia, rimarca la crescita del mercato etnico nel primo semestre del 2025: «L’espansione è alimentata da una maggiore rotazione a scaffale, dall’introduzione di nuove referenze e da un articolato ampliamento delle gamme che consentono di aumentare la profondità dell’offerta. Questo crea opportunità per rafforzare la penetrazione attraverso strategie di category management, ottimizzazione dell’assortimento e supporto commerciale mirato».
L’offerta si diversifica per soddisfare la domanda di sapori etnici
La strategia di Atlante consiste nello studio di un’offerta su misura per intercettare le necessità del mercato. «Tra le novità più richieste – continua Ivan Xavier – spiccano i panini etnici: Gua Bao, Pane Naan, Pane Libanese, Pita: versatili, originali e capaci di trasformare ogni pasto in un’esperienza di gusto. In forte crescita anche le salse e i condimenti etnici, in particolare salsa di soia, salsa poke, dressing ispirati allo street food globale. Infine, continua a registrare ottime performance la cucina messicana, sempre più amata anche nel canale retail. Tortillas e taco shells, quindi, si impongono come soluzioni pratiche e gustose». Anche per La Linea Verde, l’impegno è quello di interpretare attivamente le nuove tendenze: «Il nostro approccio – afferma Demian Becchetti – si concentra sull’offerta di prodotti che uniscano praticità, gusto e ispirazione etnica. Tra le nostre proposte più innovative, spicca la linea Wrap Kit Dimmidisì. Lanciata nel 2024, offre prodotti ready to eat pensati per preparare in modo facile e veloce dei wrap gustosi e completi, ideali anche per il consumo fuori casa. Siamo costantemente all’opera per arricchirla: tra le novità, abbiamo una referenza ispirata ai sapori decisi della cucina messicana. Anche le nostre Tortillas fresche, ispirate alla tradizione spagnola, vanno incontro ai nuovi gusti emergenti, così come le varianti delle Insalatone Super Golose con pollo alla paprika e mandorle, e al salmone affumicato e mix di semi con salsa teriyaki: ricette bilanciate e ricche, realizzate con ingredienti premium e arricchite da salse dai sapori intensi ed esotici». Il concetto del ready to eat legato alla sperimentazione etnica è sottolineato anche da Denis de Riso: «Stiamo osservando un crescente interesse, sia da parte dei consumatori, sia dei responsabili d’acquisto, per soluzioni ready to eat di qualità, che uniscano praticità e rapidità d’uso. I nostri prodotti freschi, pronti da rigenerare in microonde in pochi minuti offrono contenuto di servizio elevato e un’esperienza d’uso semplice e immediata. Anche la nuova linea di prefritti e precotti surgelati sta registrando risultati molto positivi».n
Perché l'acciaio?
Pe rché si ricicla
L’acciaio è un materiale permanente, con una percentuale di riciclo dell’87,8%* in Italia.
Retail : chi vince e chi meno nel 2025
Il retail italiano nel 2025 affronta sfide non facili per tutti in un mercato spesso a consumi calanti.
Da una parte abbiamo Lidl che conquista nonne settantenni con un'app (seriamente, mia zia ora fa la spesa con lo smartphone), dall'altra Coin che per quest’anno ha previsto la chiusura di 8 punti vendita. Partiamo dai vincitori, che almeno ci fanno sperare. Lidl ha capito tutto. La loro app Lidl Plus non è rivoluzionaria, ma funziona. Oltre 100 milioni di utenti globali non mentono. Il trucco? Hanno reso digitale quello che già facevamo: collezionare sconti e sentirci furbi quando risparmiamo 50 centesimi sui biscotti. Geniale nella sua semplicità. E a proposito di grandi idee, di recente hanno presentato Lidl by Lidl, una giacca ispirata agli Oasis.
Esselunga ha fatto il passo successivo nel marketing one-to-one: la nuova app ti lascia scegliere 10 prodotti da scontare ogni giorno fra un paniere abbastanza ampio. È personalizzazione, ma senza l'ansia da scelta infinita che ti paralizza su Netflix. Poi c'è il futu-
Il gusto autentico di Ca è Borbone in capsule in alluminio compatibili con macchine a marchio Nespresso ®*.
Miscele rinnovate, per una nuova esperienza di gusto
e Macinato
ro che spaventa (alcuni). Conad ha aperto negozi senza casse a Verona e a Trento a seguito dei quali sia Conad che altre catene hanno preannunciato ulteriori aperture nel 2024, slittate però al 2025. Computer vision, sensori, tutto automatico. 60mila visite in sei mesi. La gente ci va, funziona (+5,8% nel 2024), ma io continuo a pensare: che fine faranno le cassiere che mi guardano male quando compro solo gelati e cioccolato?
Altro caso è Coop con EasyCoop. L'omnicanalità non è più una parola che usano solo i consulenti per sembrare intelligenti. Chi usa sia online che negozio fisico spende il 22% in più. Sembrerebbe matematica: più touchpoint = più ricavi. Ikea a Roma ha fatto un’ottima mossa. Showroom immersivo dove puoi cambiare l'illuminazione della camera da letto e trasformare la cameretta in un accampamento indiano. Sette milioni di visitatori all'anno e il 95% possiede già mobili Ikea. L'obiettivo? Forse farti comprare altra roba che non ti serve, però fatto con stile. Benetton, invece, ha scelto la strada opposta: meno negozi, ma buoni. Chiudere 100 punti vendita per concentrarsi sui flagship. Risultato? +7% di vendite nei negozi diretti. A volte la sottrazione è più potente dell'addizione. E per il 2025 sono annunciate altre chiusure in tutto il mondo.
E poi ci sono i casi meno di successo. Fico Eataly World: l'idea di un parco tematico del cibo sembrava geniale sulla carta. Nella realtà? 400mila visitatori invece dei 6 milioni previsti. Farinetti ha ammesso: "Fico mi è venuto male". E adesso è diventato Grand Tour Italia. Getir e il quick commerce sono l'esempio perfetto di come i venture capital possano far sembrare geniale anche l'idea più insostenibile. Consegne in 10 minuti, ma a che prezzo? Hanno bruciato milioni per scoprire che gli italiani, sorprendentemente, possono aspettare più di 10 minuti per ricevere lo yogurt. Due casi – Fico e Getir – non recenti però, forse perché in un mercato non espansivo c’è molta più cautela e i roll-out sono più graduali.
La lezione è semplice: nel retail vince chi risolve problemi veri con soluzioni semplici. Lidl ti fa risparmiare senza stress, Esselunga ti fa scegliere le promozioni, Conad ti libera dalle casse. Chi invece sogna rivoluzioni che nessuno ha chiesto, finisce meno bene.n
Pelloni, Digital Club/Retail
Paolo
CARNI, crescono le filiere di qualità e di origine nazionale
di Jessika Pini
I consumi crescono sia a valore (+3%) che a volume (+1,7%). A essere preferiti sono i tagli classici, come il pollo a fette, e i segmenti produttivi che certificano il benessere animale.
Il mercato delle carni in Italia (Iper+Super+Liberi Servizi+Discount) ha raggiunto un fatturato di quasi 2,1 miliardi di euro nell’ultimo anno ter minante il 25 maggio 2025, registrando un aumento del giro d’affari del 3%. La crescita a valore viene accompagnata da trend di segno positivo anche a volume (+1,7%) per un totale di 214 milioni di chilogrammi venduti. In questo contesto, l’espansione assortimentale (29,5 sku; +3,2%) ha giocato un ruolo centrale e di supporto alla crescita.
ANDAMENTO PER AREE GEOGRAFICHE
La crescita della categoria è avvenuta trasver salmente in tutte le aree geografiche. «Trainante è l’Area 1 – afferma Elena Pezzotti di NIQ – che, con la sales location a volume maggiore (34,1%), vede au
ARLES SMART AIR
ALTA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLE CARNI
ARLES SMART AIR è la vetrina refrigerata progettata per rivoluzionare il lavoro nel reparto macelleria. Grazie alla sua tecnologia avanzata, garantisce temperatura e umidità ottimali di giorno e, di notte, permette di conservare la carne direttamente in vetrina, eliminando la necessità di riporla in una cella dedicata.
Più efficienza: meno spostamenti, più tempo per i tuoi clienti.
Meno calo del peso: la carne mantiene il suo contenuto d’acqua e l’aspetto impeccabile. Conservazione prolungata: freschezza e qualità intatte per più giorni.
CERCARE UN DIALOGO AUTENTICO CON IL CONSUMATORE
Nel 2025 Fileni ha dato il via a un ulteriore percorso di rinnovamento anche sul piano della comunicazione. «Il punto di partenza – spiega Barbara Saba – è stato il lancio di una nuova brand identity, con un logo rinnovato, un linguaggio visivo più essenziale e il payoff “Scelta Giusta”, che sintetizza l’impegno dell’azienda verso responsabilità e trasparenza. L’obiettivo è creare un dialogo autentico con il consumatore che cerca qualità e coerenza. Per questo motivo abbiamo scelto una comunicazione centrata su valori concreti come il benessere animale, la sostenibilità e la tracciabilità di filiera.
Valori che raccontiamo anche attraverso il packaging. Inoltre, da maggio siamo on air con la campagna integrata “La casa che abiteremo”, mettendo al centro il futuro come responsabilità condivisa».
mentare non solo le vendite a valore (+2,7%) ma anche quelle a volume (+1,1%). Seconda in classifica, con una sales location a volume del 26,1%, l’Area 2 registra una crescita a valore dell’1,9% e a volume dello 0,7%. Terza in graduatoria è l’Area 3 (21,8% di quota) con trend di segno positivo e leggermente sopra la media di mercato (+3,3% a val. e +2% a vol.). Infine, l’Area 4, con una sales location a volume più contenuta del 18%, registra un incremento nettamente sopra la media: +5,4% a valore e +4% a volume. In questo contesto, ancora una volta, la crescita del numero medio delle referenze si è dimostrata fondamentale nel sostenere le performance dell’area geografica (19,5 sku; +5,5%)».
LA GDO CHIEDE CONTENUTO DI SERVIZIO
«La Gdo manifesta richieste sempre più orientate verso un'offerta che coniughi distintività qualitativa, innovazione e praticità, con un'enfasi crescente sul contenuto di servizio – dichiara il Gruppo Amadori –. I tagli di prodotto più richiesti continuano a essere quelli di petto, come bocconcini, straccetti e tagliata di petto, con il petto a fette che si conferma il taglio più richiesto in assoluto. Abbiamo adeguato a questa esigenza dei retailer anche la nostra gamma premium Il Campese con la tagliata di pollo e la novità del petto di pollo a fette».
IL DISCOUNT È IN TESTA PER QUOTA
DI MERCATO
Tra i canali, i discount si posizionano al primo posto per sales location a volume (46,9%), registrando un aumento del giro d’affari del 3,3% nonché dei volumi venduti (+2,2%). La medaglia d’argento spetta, invece, ai super (28,7%), che si contraddistinguono per performance più che positive indipendentemente dall’unità di misura (+4,2% a val. e +3,1% a vol.). Gli iper contribuiscono a generare il 18,6% delle vendite a volume, con trend di crescita a valore (+1,8%) ma non a volume (-1,1%). In questo caso, nonostante la crescita assortimentale, il calo delle promozioni ha influito negativamente sulle performance del canale (Int. promo vol. 29,1%; -2%). I liberi servizi, con una sales location a volume del 5,7%, registrano una sostanziale stabilità delle vendite sia a valore (+0,2%) che a volume (-0,1%).
ANDAMENTO DEI SEGMENTI
La crescita rilevata a totale categoria avviene trasversalmente in quasi tutti i segmenti che la compongono. «Il mercato delle carni per contributo a volume – prosegue Elena Pezzotti – si compone dei seguenti segmenti: avicunicolo (66,9%), bovino (17,5%), suino (15%), equino (0,5%) e ovicaprino (0,2%). Il segmento avicunicolo, rappresentando i 2/3 del mercato, influisce preponderantemente sulle dinamiche del comparto e registra trend positivi sia a valore sia a volume pari a +0,7%. Per quanto riguarda la proposition principale, la IV lavorazione avicunicolo (quota vol. 29,5%) registra trend di segno negativo (-0,9% a val. e -1% a vol.), al contrario del pollo (quo -
THE MOST INVISIBILE, THE
MOST VISIBLE
.
Mettete in evidenza e rendete irresistibili i prodotti sottozero con le nuove isole Costan, GranOntario e GranDrake a tutto vetro, dall’inedita visibilità totale.
• Oltre alle ampie vetrate e al design essenziale, queste vasche vantano una eccellente capacità espositiva, e grazie al mobile di testa dalle forme arrotondate, incentivano al massimo le vendite promozionali nel vostro store.
• Una gamma ideale per le superfici di ogni dimensione: i mobili si sintonizzano con il family feeling del verticale GranBering, del semiverticale GranSesia, e di tutti i banchi della serie GranFit
• In più, per la prima volta, la piattaforma di diagnostica avanzata Epta SwitchON è di serie.
INNOVATION RELOADED. THE EPTA SUSTAINABLE SYSTEM.
Un modo di essere e di operare che riflette l’Innovazione Sostenibile Epta. E che trova un’inedita applicazione nelle soluzioni Costan GranOntario a vasca doppia e GranDrake a vasca singola, una gamma di isole che rivoluzionano la zona frozen grazie a una riduzione del 24% dei consumi energetici
Seguici su: di Epta
ta vol. 20%) che si contraddistingue per performance positive e sopra la media (+3,6% a val. e +4,1% a vol.). Ancora una volta, l’assortimento si è rivelato una leva fondamentale per la crescita, a cui si aggiunge la spinta promozionale». Il segmento dei bovini, secondo per contributo a volume, registra trend positivi e superiori rispetto a quanto visto per l’avicunicolo, sia a valore (+8,9%) che a volume (+5,6%), sostenuto quasi esclusivamente dal segmento III lavorazione bovino (quota vol. 17,1%; +8,7% a val. e +5,3% a vol.). Il suino, con una quota a volume vicina a quella del bovino (15%), vede crescere le vendite del 2,5% a valore e dell’1,5% a volume.
CRESCE L’ATTENZIONE AL BENESSERE ANIMALE E ALL’ORIGINE ITALIANA
Il consumatore italiano di carne rivela una crescente consapevolezza e una particolare attenzione al proprio benessere e a quello animale. «L'assenza di antibiotici e l'origine italiana da anni sono al vertice della classifica delle motivazioni di acquisto – affermano dal Gruppo Amadori –. La novità, emersa in una nostra ricerca sui driver d’acquisto, è l’attenzione
VASSOI SOSTENIBILI
DALLA PROGETTAZIONE AL RICICLO
Per il confezionamento di carne, pesce e formaggi, Ilip offre una gamma di vassoi, suddivisi in tre linee:
HeatSealing Master, termosaldabili per il confezionamento in atmosfera modificata (Map), StretchMaster, per il confezionamento su linee automatiche con stretch film o flowpack (in foto, ndr) e Slice Master, termosaldabili per il confezionamento di affettati in atmosfera modificata. «I vassoi – spiega Giovanni Donnini – sono stati progettati seguendo la logica dell’eco-design per avere le migliori performance con il minimo utilizzo di materiale e, nell’ottica dell’economia circolare, per un fine vita finalizzato al riciclo. Infatti, i vassoi sono disponibili nei materiali Mater-Bi e R-Pet, con un elevato contenuto di riciclato; in entrambe i casi sono completamente riciclabili rispettivamente nell’organico e nella plastica».
SCHEDE PRODOTTI
Amadori/Il Campese
Nome prodotto: Petto di pollo a fette Il Campese
Caratteristiche: unica referenza di petto di pollo a fette "Allevato all'Aperto" nel banco del libero servizio, priva di antibiotici, da razza a lento accrescimento 100% italiana. Alimentazione vegetale e senza Ogm. Confezione a peso fisso di 300 g in vassoio termosaldato.
Cremonini/Montana
Nome prodotto: Hamburger Montana “Naturali” Surgelati
Caratteristiche: realizzati al 100% con carne da allevamenti italiani, in confezione da 4 pezzi da 100 g senza conservanti, sono i primi con Dichiarazione Ambientale.
Fileni Alimentare/Fileni
Nome prodotto: Cotosnella Nuggets
Caratteristiche: realizzati con filetti di pollo 100% italiano, allevato senza l’uso di antibiotici, e avvolti da una croccante panatura a base di cornflakes, contengono il 50% di grassi in meno rispetto al mercato degli snack panati, grazie a un nuovo processo di produzione che vede la cottura al forno e un getto di olio nebulizzato.
Peso segmenti e trend (%)
sempre crescente verso il benessere animale, che, negli ultimi anni, ha scalato le classifiche di rilevanza. Il cliente moderno riconosce in questo aspetto standard di qualità e rassicurazione imprescindibili, ma non solo: identifica il benessere animale con l’allevamento all’aperto, con l’immagine idilliaca dei polli che razzolano liberi in un prato all’aria aperta. Amadori risponde a questo sentiment con investimenti strategici sul fiore all’occhiello dell’azienda: "Il Campese", la prima e più estesa filiera di pollo italiano allevato all'aperto». In questo scenario, tra i produttori di carne avicola anche Fileni ha scelto di rispondere con coerenza alle aspettative degli shopper: «Investiamo su sostenibilità, trasparenza e benessere – dichiara Barbara Saba, direttrice marketing e innovazione del Gruppo –
CASSE A SPONDE ABBATTIBILI PER OTTIMIZZARE IL TRASPORTO
La crescita dell’utilizzo delle casse a sponde abbattibili di Cpr System nel trasporto delle carni è costante e nel 2024 ha raggiunto 10,386 milioni di chilogrammi. «Le casse grigie dedicate alle carni – spiega Monica Artosi – sono disponibili in cinque diverse tipologie per andare incontro ai diversi formati di prodotti sul mercato. Sono ecologiche, riutilizzabili e riciclabili in ogni loro parte, realizzate in polipropilene additivato resistente ai raggi ultravioletti e idonee per un impiego a temperature comprese tra i -10°C e i +50°C. Offrono una protezione ottimale al prodotto confezionato durante il trasporto, garantita dalla stabilità e dagli angoli interni arrotondati. Sono facil mente lavabili dopo ogni utilizzo e non subiscono spostamenti di tara».
Avicunicolo
Suino Equino
Ovicaprino Bovino
Val.
Vol.
Elaborazione
ETICHETTE ELETTRONICHE E LABELS ANTITACCHEGGIO PER UNA MIGLIORE GESTIONE DEL REPARTO
Omnisint è fornitrice in esclusiva per il territorio italiano delle etichette elettroniche (Esl) di Solum e delle labels per l’antitaccheggio di Nedap. «La comunicazione sul prezzo e sulla provenienza è fondamentale in un reparto come quello delle carni. Le soluzioni Solum – spiega Cecilia Bruschi, marketing executive di Omnisint – garantiscono la massima leggibilità anche in presenza di umidità o basse temperature. L’aggiornamento in tempo reale dei prezzi consente di rispondere velocemente alle fluttuazioni del mercato e, grazie al display ultra-nitido a quattro colori, le etichette possono integrare Qr code o loghi utili a comunicare altre informazioni, come caratteristiche nutrizionali e promozioni». Per ridurre i furti, invece, è stata sviluppata Meat Label con tecnologia Rf della linea Nedap iSense, specifica per carni fresche e surgelate. Resiste alle basse temperature e all’umidità senza rischio di detuning (perdita di segnale), la colla rinforzata assicura l’adesione, mentre la facile disattivazione alle casse velocizza i pagamenti.
spaziando dal biologico, segmento che ci ha visto pionieri e nel quale continuiamo a investire offrendo prodotti che coniugano criteri qualitativi rigorosi e trasparenza lungo la filiera, al benessere animale. E in quest’ambito siamo i primi e attualmente gli unici produttori in Italia ad applicare gli standard dell’European Chicken Commitment su tutti i prodotti a marchio Fileni a base di pollo». Il consumatore privilegia le produzioni italiane anche nelle carni bovine, ma Inalca descrive una situazione complessa per questo segmento: «Per le carni bovine, i principali fattori che hanno caratterizzato l’ultimo anno sono stati la crescita dei costi, seppur in frenata rispetto all’anno precedente, e la difficoltà di reperibilità della carne bovina: entrambi i fattori sono il risultato di una combinazione di fattori strutturali, economici e congiunturali che stanno influenzando l’intero settore a livello globale. In Italia il patrimonio bovino è passato dai quasi 10 milioni di capi del 1961 a 5,8 milioni attuali e i consumi nel 2024 sono calati, ma decisamente meno rispetto al calo dell’offerta. Nei primi mesi del 2025 abbiamo verificato una leggera inversione di tendenza».
LE AZIENDE RIDUCONO L’IMPATTO AMBIENTALE DEL PACKAGING
Il packaging nel settore delle carni ha un ruolo cruciale, non solo per garantire sicurezza e qualità del prodotto, ma anche per il suo impatto ambientale. Ciò ha portato i produttori di imballaggi come Ilip a ridurre l’uso di materie prime vergini e a impiegare materiali sempre più sostenibili: «Da almeno 15 anni abbiamo ridotto il peso degli imballaggi per alimenti di circa il 17%, utilizziamo bioplastiche compostabili e materiale riciclato come l'r-Pet. Grazie all’integrazione verticale del riciclo di Pet nel nostro Gruppo e al sistema T2T r-Pet (tray to tray), che consente di trasformare vassoi post consumo in nuovi imballaggi alimentari, siamo pionieri dell’economia circolare degli imballaggi in plastica per alimenti e oggi il contenu -
Peso canali e trend a volume (%)
Iper 18,6 (-1,1) Super 28,7 (+3,1)
FAVORIRE PERSONALE E ACQUISTI D’IMPULSO
In un contesto segnato dalla crescente difficoltà nel reperire macellai esperti, Epta sviluppa soluzioni dalle funzionalità complementari. «Solo per citare un paio di esempi –spiega Elena Cagnoni – per il banco assistito i banchi serve-over della gamma Stili di Eurocryor dotati della tecnologia Dynamic System, tra cui si distingue il modello Bistrot, che rappresentano un supporto concreto all’organizzazione del lavoro del macellaio, grazie alla possibilità di lasciare la carne nel banco durante la notte senza comprometterne la freschezza né l’aspetto. Mentre per il libero servizio, le preparazioni già porzionate e confezionate trovano la loro ideale esposizione nel semiverticale Gemini (in foto, ndr ), che garantisce ordine, visibilità e facilità di accesso per il cliente, ottimizzando lo spazio e agevolando l’acquisto d’impulso in modalità self-service».
RIDURRE LE MOVIMENTAZIONI
CON LA TECNOLOGIA SMART AIR
La vetrina refrigerata Arles in versione
Smart Air è la soluzione di Arneg per rispondere in modo pratico ed efficiente alle esigenze del reparto macelleria. «Grazie al sistema tecnologico evoluto Smart Air – afferma Luca Masiero – assicura durante il giorno le condizioni ideali di temperatura e umidità per una perfetta conservazione della carne. Ma è di notte che mostra tutto il suo valore: permette infatti di mantenere i prodotti all’interno della vetrina, senza doverli spostare in cella frigorifera. Questo significa meno movimentazioni, maggiore rapidità nelle operazioni e un importante risparmio di tempo. Inoltre, la carne può essere conservata più a lungo direttamente nel banco, mantenendo intatti aspetto, freschezza e contenuto d’acqua, riducendo così il calo peso».
to medio di riciclato nei nostri prodotti è di circa l’80%», afferma Giovanni Donnini, business manager fresh food packaging & food service packaging di Ilip. «Oggi più che mai è necessario ripensare i modelli di distribuzione anche sotto il profilo della sostenibilità – dichiara Monica Artosi, direttrice generale di Cpr System –. Le casse in plastica riutilizzabili che mettiamo a disposizione della filiera delle carni rappresentano una soluzione concreta ed efficace per ridurre lo spazio e i costi nella movimentazione a vuoto. Si tratta di un sistema a ciclo chiuso, condiviso e tracciabile, che permette di abbattere i rifiuti da imballaggi, ottimizzare i trasporti e migliorare la logistica. Le casse, infatti, tornano a Cpr per essere sanificate e reimmesse nel circuito, garantendo sicurezza alimentare e riduzione dell’impatto ambientale complessivo».
REFRIGERAZIONE, RIDURRE I COSTI ENERGETICI E OPERATIVI
Trattandosi di prodotti molto deperibili, il mantenimento della catena del freddo e condizioni di umidità ottimali sono un prerequisito dei sistemi di refrigerazione per la conservazione delle carni, a cui si aggiungono altre esigenze dei retailer, quali la sostenibilità energetica, una buona presentazione delle referenze e l’ottimizzazione dei costi operativi. «Rispetto all’efficienza energetica – dichiara Luca Masiero, direttore vendite di Arneg Italia – i retailer ricercano soluzioni che combinino alte prestazioni con consumi ridotti, grazie a tecnologie a basso impatto ambientale, refrigeranti naturali e sistemi di
monitoraggio intelligenti. Non si tratta solo di riduzione dei costi, ma anche di una scelta etica e strategica orientata alla sostenibilità. Altrettanto rilevante è la valorizzazione espositiva attraverso un’illuminazione pensata per esaltare la freschezza, linee essenziali e un design integrabile con l’identità del punto vendita. Infine, sono fondamentali anche l’affidabilità nel tempo, la facilità di manutenzione e l’adattabilità ai diversi layout, soprattutto nei formati retail più dinamici come supermercati urbani e concept store specializzati». Elena Cagnoni, product and marketing strategy manager di Epta, osserva che recenti studi evidenziano una crescente preferenza per il banco servito, dove i consumatori ricercano l’interazione con personale qualificato, capace di cogliere e interpretare bisogni latenti, contribuendo a orientare e a valorizzare l’esperienza d’acquisto: «Per interpretare con successo le tendenze di consumo emergenti e potenziare la competitività del reparto è dunque necessario creare configurazioni funzionali e accoglienti, che conferiscano centralità al banco serve-over e ai tagli esposti. Un’esigenza che deve però far fronte a un gap strutturale di figure specializzate in ambito alimentare, come i macellai: un deficit di competenze che minaccia il futuro del comparto». n
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: DIT
I vari momenti di criticità che il settore delle carni ha vissuto negli ultimi decenni, dalla “mucca pazza” all’influenza aviaria, hanno portato il consumatore a una sempre maggiore attenzione verso il prodotto acquistato. Questa attenzione viene confermata da Roberto Romboli, responsabile Mdd di Dit - Distribuzione Italiana , che registra le performance migliori del reparto con le referenze avicole nel segmento “senza uso di antibiotici” a marchio proprio delle insegne Sigma e Sisa. «L’attenzione alla qualità dei prodotti e la crescente preoccupazione verso l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi hanno spinto la filiera ad alzare il livello qualitativo. Quindi come marca privata vediamo un’opportunità nella proposta di un assortimento frutto di un’attenta selezione delle materie prime e della verifica dei processi produttivi lungo tutta la filiera. Stiamo lavorando per affiancare su tutti i territori all’attuale assortimento di prodotti avicunicoli nazionali anche referenze da fornitori locali certificati di bovino, suino, ovino, porzionate in atm a marchio Sigma e Sisa».
Scopri le nostre soluzioni per bevande funzionali.
Huawei accelera la trasformazione digitale di Gruppo Poli
Attraverso la collaborazione, il retailer ha potuto usufruire di tecnologie avanzate a supporto della propria trasformazione digitale.
Huawei ha collaborato con Gruppo Poli per accelerarne il processo di digitalizzazione in ottica di “smart retail”, potenziandone l’infrastruttura di rete e garantendone stabilità e affidabilità. La collaborazione con Huawei ha permesso al retailer di avere accesso a un’ampia gamma di tecnologie avanzate per sostenere la propria trasformazione digitale e offrire ai clienti un’esperienza d’acquisto intelligente all’interno dei suoi 63 negozi. Huawei, insieme al partner e fornitore di servizi IT Saidea, ha risposto a queste esigenze fornendo a Gruppo Poli il sistema di gestione Huawei CloudCampus che, in combinazione con Huawei iMaster Nce CampusInsight Telemetry, consente all’azienda di gestire non solo l'architettura di rete, ma anche tutti i dispositivi a essa collegati, comprese le etichette elettroniche. Il cuore dell'installazione è costituito dagli switch Huawei Serie CloudEngine S6730-H, che offrono velocità fino a 40 gigabit al secondo, evitando connessioni lente e colli di bottiglia, anche nelle ore di punta dei supermercati. Per garantire un accesso alla rete veloce e sicuro, inoltre, Gruppo Poli ha installato presso i propri punti vendita gli switch Huawei CloudEngine 5731-S, dotati di doppia alimentazione e funzionalità point-to-point protocol over ethernet (PPPoE), mentre per l'ambiente Wlan viene utilizzata l'ultima generazione di Access Point Huawei AirEngine 5760-51, che consentono uplink multi-gigabit e quindi trasferimenti di dati superiori a 5 gigabit al secondo, includendo anche uno slot Pci-Peripheral component interconnect per collegare soluzioni IoT che migliorano ulteriormente l'interazione con le etichette elettroniche. Grazie alle soluzioni Huawei, Gruppo Poli ha potuto fornire e mettere in funzione nei propri punti vendita nuovi dispositivi, etichette o hotspot in tempi brevi. Attraverso i sistemi di analisi integrati, è possibile individuare e risolvere più rapidamente gli errori o i guasti nell'infrastruttura di rete, semplificando e velocizzando la gestione della rete nel suo complesso e consentendo al team IT di concentrarsi su compiti più importanti e strategici. n
Leggi anche: “Kantar migliora la customer experience con il lancio di ExperienceEvaluator”
A Gropello Cairoli (Pv) nasce il G-Park di Glp
L’edificio ospiterà un magazzino logistico vasto 37.000 mq e sarà dotato di certificazioni di sostenibilità.
Glp Europe, specializzata nella costruzione, proprietà, sviluppo e gestione di immobili logistici, parte di Ares Management Real Estate, ha acquisito un terreno di 70.000 mq a Gropello Cairoli (Pv), vicino a Milano. Il sito ospiterà lo sviluppo di un magazzino logistico di 37.000 mq che sarà denominato G-Park Gropello. La concessione edilizia è stata rilasciata e i lavori di costruzione sono iniziati nell'aprile 2025, mentre il completamento è previsto per la fine di gennaio 2026. L’edificio potrà beneficiare di una posizione strategica, sorgendo lungo l’autostrada A7, che garantisce un accesso diretto al nord ovest del Paese e in particolare a Genova. Il primo cliente ha già firmato un contratto di locazione per 20.000 mq, lasciandone disponibili 17.000. L'edificio sarà certificato Breeam Excellent for New Construction protocol, con la creazione di un tetto predisposto per l'energia solare fotovoltaica, punti di ricarica per veicoli elettrici e un Building Management System intelligente che consente il monitoraggio delle utenze in tempo reale. Tra le altre caratteristiche green dell’edificio, facciate e tetti isolati per migliorare l'efficienza energetica, lucernari per massimizzare la luce naturale e un sistema di raccolta dell'acqua piovana per uso non potabile. Inoltre, lo sviluppo incorporerà materiali riciclati e riciclabili. «L'acquisizione di questo terreno e la costruzione della nuova struttura logistica rafforzano ulteriormente la nostra crescente presenza nel sud di Milano, un'area in cui vi è una forte domanda di spazi industriali di qualità – spiega Marco Belli, managing director di Ares Real Estate –. La posizione del G-Park Gropello, vicino all'autostrada A7, offre un percorso alternativo ai corridoi logistici tradizionali e ha già suscitato l'interesse di importanti fornitori di logistica terzi. Siamo inoltre lieti di esserci assicurati il primo cliente nell'edificio ancora prima dell'inizio della costruzione».n
Leggi anche: “Partnership logistica tra Number 1 e Andriani per una filiera sostenibile”
Ogni carrello racconta una storia.
Dall’11 settembre, ogni giovedì alle 23.25 su il61, canale 61 dtt, le storie della Gdo e dei brand vanno in onda con
“Il Carrello della Spesa”.
Un nuovo talk, una nuova prospettiva.
UniCredit supporta il riassetto societario e i piani di crescita di Bonomi
UniCredit sostiene i piani di sviluppo di Bonomi con una linea di credito da 18 milioni di euro che andrà a supportare, da una parte, il riassetto societario della holding di controllo del Gruppo, con l’uscita del ramo familiare afferente a Dario Bonomi e il passaggio della partecipazione ai figli dei fratelli Renato e Fausto.
Nexture è il nome della nuova holding alla guida di Csm Ingredients e Italcanditi
Nexture è il nuovo nome della holding alla guida dei gruppi Csm Ingredients e Italcanditi e segna una nuova fase nell’evoluzione dell’ingredient-tech platform, nata dall’unione delle competenze industriali e tecnologiche delle due realtà, entrambe indirettamente partecipate da Investindustrial.
Bonduelle Italia cresce del 3,1%. In autunno lancio di nuovi prodotti
Vegetariani e flexitariani spingono la transizione alimentare in Italia. L’anno scorso il business della IV gamma ha segnato una crescita del 2,8% a volume e del 2% a valore. Anche quest’anno lo sviluppo è positivo e la multinazionale francese Bonduelle comunica che, nei primi 9 mesi (da luglio 2024 a marzo 2025), «le vendite di insalate confezionate della filiale in Italia e dei prodotti preparati in Francia e Italia hanno registrato una crescita del 3,1% a perimetro costante».
La Doria perfeziona l’acquisizione delle attività di Feger
La Doria annuncia il perfezionamento dell’acquisizione del 100% del capitale sociale di Fegé e Fegé Logistica, due società costituite nell’ambito di una operazione di scissione parziale e proporzionale di Feger di Gerardo Ferraioli (“Feger”) e Sapori del Sole, e a cui sono stati conferiti i rispettivi rami d’azienda operativi.
ARTOSI (CPR SYSTEM): UN NUOVO PROGETTO DI TRACCIABILITÀ
Cpr System è l’azienda emiliana specializzata in produzione, movimentazione e riuso degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili e pallet. La società sta lavorando al primo bilancio di sostenibilità ed è impegnata in un importante progetto di tracciabilità degli imballaggi con la collaborazione di enti terzi, che vedrà una prima fase di test all’inizio del 2026. Ne abbiamo parlato con Monica Artosi, direttrice generale di Cpr System.
GLOVO ANTICIPA I PROGETTI PER IL FUTURO
Nel corso dell’ultima edizione del Quick Commerce Leadership Summit organizzato da Glovo sono stati analizzati gli insight, i dati e le visioni sul futuro del quick commerce e l’impatto che questo esercita sul retail. Abbiamo approfondito queste tematiche con Alberto Dolcetta, direttore quick commerce di Glovo Italia, che ha raccontato la crescita del servizio di home delivery e i progetti in cantiere. Abbiamo inoltre raccolto le testimonianze di Christophe Rabatel, ceo di Carrefour, e di Sara Colombo, head of e-commerce e loyalty di Gruppo Finiper.
NASCE CRAI MEDITERRANEA
La nascita di Crai Mediterranea è stata ufficialmente annunciata in occasione dell'inaugurazione del punto vendita di Casoria (Na), che ha segnato il debutto del nuovo format Tuttigiorni. L'evento ha rappresentato un momento strategico per il Gruppo Crai, che ha scelto la location campana per presentare questa nuova realtà aziendale. Questa apertura evidenzia l'importanza del territorio del Sud Italia nei piani di sviluppo dell'insegna.
FARCHIONI, TUTTE LE NOVITÀ IN CANTIERE
L'azienda continua la collaborazione con l'Università di Pollenzo per sviluppare oli funzionali mirati a specifici target di consumatori, differenziati per fasce d'età ed esigenze nutrizionali particolari. Il progetto si estende anche a prodotti innovativi come le zuppe iperproteiche. Pur essendo storicamente riconosciuta per la produzione di olio, la famiglia Farchioni ha diversificato il proprio portfolio includendo vino, birre e farine.
RETAIL R-HUMAN
Un evento di
Una occasione di networking dedicata a TOP MANAGER ed
ESPERTI del Retail e dell’Industria di Marca
29 ottobre 2025
NEL PROSSIMO NUMERO
COVER STORY
Quanto vale il banco assistito per il pdv
MERCATI
Frutta secca Cura persona Caramelle e gomme da masticare