Alegre uccidi paul breitner qt12 promo

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In panchina nell’Olanda del 1974 c’è un signore in giacca e cravatta il cui sguardo corrugato profuma di sarcasmo. La fronte è ampia e maestosa, la mascella volitiva. Il suo nome è Rinus Michels. Nasce alla fine degli anni Venti, quando la Grande guerra è appena finita e il patto Briand-Kellogg impone la rinuncia definitiva alle ostilità in nome della pace perpetua, e le Olimpiadi diventano spettacolo di massa per permettere alla borghesia europea di sublimare le sue pulsioni belligeranti nello sport: la violenza di corpi sempre in bilico, tesi al dominio sugli altri e schiacciati dalla società di massa, si sfoga nell’estenuante sforzo dell’attività fisica. Nei giochi di Anversa 1920, Parigi 1924 e Amsterdam 1928, i nomi degli atleti vittoriosi si sostituiscono nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni a quelli dei condottieri e dei generali. La pace impone totem sociali differenti dalla guerra. Lo sport è la prosecuzione dell’economia di guerra con altri mezzi. Rinus Michels nasce ad Amsterdam, a pochi passi dall’Olympisch Stadion, e comincia a giocare a calcio fin da bambino nelle strade cittadine. Qui, per evitare che il pallone finisca nei canali concentrici che espandendosi 17

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