Rimini IN Magazine - 3/2009

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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- E 3,00

Rimini ®

Anno IX - N. 3 - LUGLIO - AGOSTO 2009

Oreste

Capocasa

il poliziotto diventato Questore

Davide Salvadei Scrivilo sui muri Virginio Cupioli Una città che non c’è più Vittorio Pullè Veglio sui voli




www.giovagnolicollezioni.it

RIMINI Via Strepponi, 13-15 - tel. 0541.384049


Editoriale |

Persone giuste

e grandi di Andrea Masotti

Obiettivi

Probabilmente perseguire in tutto questa via è un’impresa per pochi: la Storia e la vita quotidiana dimostrano quasi ogni giorno l’esatto contrario, e solo in poche occasioni (guarda caso tutti esempi di successo) è davvero il merito a muovere le cose. Per questo, una volta tanto, siamo onorati di avere in copertina la persona giusta. Un film italiano di qualche anno fa si intitolava “Una persona perbene”: questo è il Questore Oreste Capocasa. La sua storia professionale è esemplare; in città ha lasciato il segno: e l’entusiasmo suscitato dal suo rientro a Rimini, alla guida della Polizia, lo ha confermato. Le intenzioni ci sono, il curriculum è denso di risultati. Nuovi obiettivi sono possibili. Sarà dura ma la cittadinanza è con lui.

Se un insegnamento viene dalla crisi economica è che, per uscirne, occorrerà dare di nuovo alle qualità umane il valore che meritano: fare in modo che siano le persone valide a muovere un meccanismo che, in mano a quelle sbagliate e attraverso strumenti falsi, ha sbriciolato un sistema fondato spesso su illusionismi. Sull’ultimo numero del nostro “IN Magazine PREMIUM”, in distribuzione in queste settimane, l’imprenditore della moda Brunello Cucinelli, nell’intervista che ci ha concesso, ha ribadito il concetto (promosso sin dagli inizi nella sua azienda umbra) di un’impresa in cui etica, dignità dell’uomo e rispetto per il suo lavoro, devono tornare ad essere centrali. Una rivoluzione “umanistica”, ecco quello che ci vorrebbe.

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Perché Rimini e la sua provincia, soprattutto ora, dimostrano di essere ricchi di linfa, prospettive, voglia di sfide. Anche in economia. Noi abbiamo voluto ribadire il concetto: il territorio è vivace, sa stare sui mercati, anche ora che soffrono. Molte imprese locali riescono a rispondere alle difficoltà in maniera brillante. Gli esempi ci sono, diversi nelle diverse categorie produttive. Chi investe, innova, è premiato. Noi abbiamo raccontato alcuni di questi casi “in controtendenza”, che raccontano un territorio eccellente. Ma come ben sapete, la nostra è soprattutto una rivista di volti, di storie. E anche in estate, quando è giusto darsi un po’ più alla “frivolezza”, noi non facciamo comunque i “lucignoli”: lasciamo le feste a chi insegue le cicale, tronisti o veline, e andiamo a raccontare la Rimini che piace davvero. Quella che dai muri arriva alle gallerie d’arte (Eron e i suoi graffiti), quella in apparenza bizzarra ma che, in realtà, ha ruoli importanti (il conte Vittorio Pullè, guardiano sui generis dei voli all’aeroporto di Miramare), quella che conserva la memoria della città (Virginio Cupioli e le foto di una Rimini che non c’è più), quella che celebra una grande artista (la Fondazione e il Concorso dedicato al soprano Renata Tebaldi). Potremmo continuare, ma lo spazio è quasi concluso. Non resta che darci appuntamento a settembre. Buona estate!

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Essere | Oreste Capocasa

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Crescere | Aziende in controtendenza

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Creare | Davide Salvadei

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Controllare | Vittorio Pullè

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Incontrare | Virginio Cupioli

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Cantare | Concorso “Renata Tebaldi”

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Confidare | Fiorenzo Brighi

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Gustare | Ristorante Luciano

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Abitare | Loft a Riccione

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Suonare | Fluido View

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Applaudire | Sagra Malatestiana

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L. Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 47100 Forlì tel. 0543.798463 fax 0543.774044

www.inmagazine.it inmagazine@menabo.com Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU) Direttore Responsabile: Andrea Masotti.

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli, Alberto Mantellini, Sara Ravaioli. Ufficio commerciale: Irena Coso. Collaboratori: Riccardo Belotti, Pier Antonio Bonvicini, Lina Colasanto, Monica Gasperini, Giorgia Gianni, Marina Giannini, Lucia Lombardi, Milena Massani, Maria Cristina Muccioli, Patrizia Santini, Manuel Spadazzi, Cinzia Tedeschi.

Redazione centrale: Giulia Bazzocchi, Andrea Biondi, Francesca Renzi.

Fotografi: FotoRiccione, Mario Flores, Riccardo Gallini, Filippo Pruccoli, Studio Paritani, Gianmaria Zanotti.

Ricordare | Luciano Palma

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Chiuso per la stampa il 31/7/2008

Leggere | La Società dei Marinai

Impaginazione: Emanuele Dall’Acqua

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Visitare | Contemplazioni

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Annotare | Brevi IN

L’enoteca regionale in Riviera Gat De Port: musica, relax e jazz

Riccione - Le eccellenze vinicole dell’Emilia Romagna si promuovono in uno dei luoghi simbolo del turi-

smo in Riviera. È stata inaugurata sul Lungomare della Libertà 7, la nuova sede decentrata dell’Enoteca Regionale, Gustavino. Un progetto fortemente voluto dall’imprenditore Vincenzo Leardini ed Enrico Santini, presidente di Confagricoltura Rimini. Gustavino è una vetrina elegante e informale affacciata sul mare, dove scoprire le migliori produzioni del territorio. (G.G.)

Al Medio Oriente piace Gilmar Cattolica - Prosegue la stagione musicale del Gat de Port, music & wine club sulla banchina del nuovo porto turistico, che da tre anni è diventato meta degli appassionati di musica di qualità, rigorosamente dal vivo. Agosto è ricco di eventi con tre concerti. A partire dagli “MP and the Black Wheater”, martedì 11. Nel week-end di Ferragosto “Funky Lab & Amana Melomè”, serata dedicata al funky ed alla world jazz music. Da non perdere anche la serata del 16 con l’Hot Trio Organ Hammond” di Gianni Giudici e Joyce Yuille. Il locale è dotato di un ristorantino per cene con vista sulla darsena e aperitivi. www.gatdeport.com

“La Romagna, l’Artusi, e gli altri” al Clarion Rimini - Cene a tema sulla Romagna, dall’800 ai giorni nostri, tra luglio e agosto, nel cuore di Marina centro. La cornice è il raffinato Clarion Hotel Admiral Palace. Dopo i due appuntamenti a luglio, lunedì 10 agosto, alle 20, è la volta di “Armonie di confine”, gustoso viaggio da Faenza a Brisighella verso la Toscana. Infine, lunedì 24, ore 20, “La tavola cortese”, Bagnacavallo, Russi e il Lamone. In sala, piatti e antiche usanze di questi luoghi. Ai fornelli Cosimo Di Stasi, chef del Clarion Hotel Admiral Palace dal 2002. Conduce le serate, da lui stesso ideate, Pier Antonio Bonvicini, giornalista e critico gastronomico. www.clarionhoteladmiral.com.

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San Giovanni in Marignano - Continua l’espansione commerciale del gruppo nei mercati del Medio oriente. È stata inaugurata in giugno la prima boutique Iceberg a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita. Realizzata all’interno del lussuoso Centria Shopping Mall, accoglie le collezioni donna e si sviluppa su 100 mq. Inaugurate anche due boutique Ice Iceberg. La prima a Doha, in Qatar: 100 mq nel futuristico shopping Mall the Pearl. La seconda, anch’essa su

100 mq, al primo piano del grande Seef Mall, in Barhein. Le nuove boutique rispecchiano il concept store dei brand: combinare moda e arte trasformando ogni location in una galleria, punto d’incontro tra pubblico, amici e artisti. (G.G.)

Cambio al vertice Rotary Club Riviera Rimini - Passaggio delle consegne al Rotary Club Riviera. Da Piero Mutolo, la presidenza dell’annata 2009-2010

passa ad Enrico Santini. Imprenditore agricolo e VicePresidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni. Alla serata a Villa Mattioli è intervenuto anche Pierluigi Daniele che dal 4 luglio guida il Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia. La prossima annata rotariana, dopo i primi contributi a livello istituzionale, vedrà il Club impegnato nei progetti di ricostruzione dell’Università de L’Aquila, in particolare della Facoltà d’Ingegneria.


rande festa G per il nuovo Palazzetto Riccione - Una giornata dedicata alla presentazione ufficiale del Nuovo Palazzo dello Sport, quella del 27 giugno scorso, iniziata con l’azione simbolica della posa della prima pietra: una cerimonia ufficiale alla

presenza di autorità, stampa e atleti nazionali e personaggi noti in arrivo per l’occasione. A seguire, la serata di galà sull’elegante terrazza del Grand Hotel De Bains, alla quale hanno partecipato nomi illustri dell’imprenditoria nazionale e guest star: Piero Chiambretti, Carlton Myers, i gemelli gelatai del Chiambretti Night Fabrizio e Francesco Ceccarelli, Manuela Raffaetà. Durante la serata, allietata dalla Danny Losito Band sono stati proiettati i rendering del progetto, una struttura polifunzionale, omologata per molteplici attività, non solo sportive.

Il Rotary per Amintore Rimini - A poche settimane dal restauro della veste di Sigismondo Pandolfo Malatesta, il Rotary Club Rimini Riviera ha donato alla città un altro restauro, quello della tomba di Amintore Galli, il compositore riminese al quale fu intitolato il teatro nel 1947. Il monumento che ospita anche le spoglie della moglie e della sorella di Galli era pressoché abbandonato e bisognoso di urgente restauro per il suo consolidamento. L’opera intrapresa dal Rotary Club, sotto la direzione dell’arch. Massimo Mori, è stata rigorosamente scientifica e conservativa, per cui anche le parti

Galli

Rimini - Corsetti di seta e pizzo, girocolli vetro di Murano: la tradizione veneziana si lega con lo stile francese, dando vita ad una sinergia che esalta gusto ed eleganza delle creazioni di Dominique Brunet e Muriel Balensi. Le stiliste francesi sono state protagoniste nella notte del 15 luglio, presso l’hotel Le Meridien, trasformato in uno scenario fiabesco, dove le creazioni della designer di gioielli e della stilista sono state valorizzate nel modo migliore. La cupola di vetro è stata passerella per le tre uscite: casual, cocktail e sera. Una panoramica sui modi di indossare i corsetti, una lezione di eleganza divisa in tre momenti. “Lavoriamo insieme da mesi - hanno raccontato le stiliste - la nostra collaborazione ci offre continuamente stimoli: una fusione di energie che stimola a nuove idee.”

“Storie” d’imprese per la collettività Riccione - Le eccellenze italiane

mancanti della statua centrale e le offese dell’artiglieria bellica sono state consolidate di concerto con la Sovrintendenza.

Andy Warhol: mostra in Repubblica San Marino - Quasi cento opere selezionate dalla raccolta antologica della “Collezione Rosini - Gutman” sono in mostra a Palazzo S.U.M.S. fino al

Moda da fiaba tra Venezia e Parigi

13 settembre. Tra gli eventi culturali principali dell’estate sul Titano, la mostra dedicata a Andy Warhol segue i seguenti orari: 10 - 22. www.ecso.sm

nell’ambito dell’artigianato e delle arti applicate raccontano storie di uomini, vita e luoghi. Ci rappresentano in Italia e nel mondo. Dalla necessità di valorizzare tutto ciò è nata “Storie”, iniziativa dal lungimirante valore sociale d’impresa in connessione con territorio e clientela, cui hanno aderito per primi StudioLegno di Riccione, Pivi Omar e Lovess di Riccione e il compositore riminese Luciano Sampaoli. All’interno di questa iniziativa, volta alla valorizzazione del patrimonio locale d’impresa e artistico è stato donato, da StudioLegno alla biblioteca Gambalunga di Rimini il volume Il sogno di FMR con, in copertina, un sigillo dello scultore Arnaldo Pomodoro, in tiratura limitata. “Storie” di quando le imprese creano per la collettività… (L.L.)

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La prima stella sul Titano

Aperitivo wellness a Le Rimini - Happy hour di relax, in un’atmosfera chic e di tendenza. L’Hotel Le Méridien ogni giovedì di agosto invita al nuovo aperitivo wellness, sulla terrazza privata con piscina e

San Marino - Consegnata “ufficialmente” ai titolari del Ristorante Righi la “stella” Michelin, ottenuta dal Ristorante di San Marino per l’edizione 2009 della celebre guida gastronomica. Un traguardo di prestigio per il locale, che continua con successo la sua duplice proposta di cucina, una più veloce nell’osteria al pian terreno, una più ricercata al piano superiore, in cui si affianca anche un’importante carta dei vini.

Meridièn

centro benessere. Un’occasione per conoscere i servizi proposti dalla Spa grazie a One on One, società specializzata nella gestione di centri wellness, partner di Technogym. Tra le novità, il One on One chair massage, basato sull’antica tecnica giapponese Ammà. E da Technogym ecco FLEXability, rivoluzionaria tecnologia per lo stretching. In ogni serata è possibile seguire rituali benessere nel corner beauty&skincare con l’esclusiva linea Comfort Zone, mentre nell’angolo make-up si può dare un ultimo tocco al look. www.lemeridien.com/rimini

La festa della Repubblica all’ambasciata d’ Italia

Gran Premio Cinzano 2009 Misano - Il 4, 5 e 6 settembre World Circuit ospita il Gran Premio Cinzano della Repubblica di San Marino e della Riviera di Rimini. L’appuntamento sportivo clou dell’estate si annuncia ad altissimo livello. La MotoGP vede Rossi, Stoner e Lorenzo in piena lotta per il titolo, mentre nella 250 è atteso il riscatto del corianese Marco Simoncelli che il prossimo anno passerà proprio alla MotoGP. Attesa anche per gli altri beniamini di casa, il riccionese Mattia Pasini e il sammarinese Alex De Angelis, protagonisti nelle varie competizioni. Già scattata la corsa al biglietto per un week end di passione: www.ticketone.it.

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San Marino - Il made in Italy protagonista del ricevimento tenuto nel giardino dell’Ambasciata, lo scorso 2 giugno. Le ‘danze’ si sono aperte con una testimonial d’eccezione, la Ferrari 250 GTO del ’62. Alla guida il pilota e collezionista Fabrizio Violati, fondatore di Maranello Rosso Musei e, navigatore d’eccezione, Marco Arzilli, Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio. Dopo l’arrivo della ‘mitica’ è avvenuta la cerimonia di conferimento di onorificenze O.M.R.I. a Carlo Cosentino, Sabina Vetere, Alba Baredi Canini, Suor

Paola della Ciana, Stefano Gatta, Eleonora Marchi, Samuela Pandolfini, Giuseppina Ridolfi Di Fine. Le onorificenze O.S.S.I sono andate a Giuseppe Arzilli, Andrea Cendali Pignatelli, Don Eligio Gosti, Armando Ginesi, Michele Mangiafico, Rosolino Martelli, Giorgio Petroni e Stefano Valentino Piva. Medaglia d’onore alla memoria, a Loredana Giovannini, familiare del defunto Pasquale Giovannini: un riconoscimento destinato ai cittadini italiani militari e civili deportati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. (P.S.)


Inaugurata la Nuova

sede SGR

Mod’art, moda e spettacolo Rimini - Grande successo per l’ottava

Rimini - Tre piani di uffici e un suite restaurant che promette di diventare uno dei più frequentati della riviera. È il nuovo palazzo del Gruppo, inaugurato il 16 luglio in via Chiabrera nell’ambito del cinquantenario di Sgr. Era, infatti, il 1959 quando Aldo Domeniconi fondò la Società gas, prima azienda del territorio dedicata alla distribuzione di gas per uso domestico.

Il “Quarto piano - suite restaurant” sarà gestito dall’apprezzato chef Silver Succi e dal sommelier Giorgio Bigoni, già in passato insieme come proprietari del rinomato Tre Re di Poggio Berni. Dall’attico con terrazza la vista spazia dal mare all’entroterra, per gustare sfiziosi break di mezzogiorno o cene dall’atmosfera particolare affacciati sui tetti di Rimini. (G.G.)

edizione di “Mod’Art, i protagonisti del Bellessere”, l’appuntamento promosso dalla Confartigianato di Rimini e che porta in passerella le imprese del territorio che operano nel settore. Come da tradizione, la serata, anteprima della Notte Rosa, è stata presentata da Maria Elena Fabi di Rai International con la partecipazione di Jimmy Ghione di Striscia la Notizia. Protagoniste anche le creazioni degli studenti del Corso di Laurea in Cultura e Tecnica della Moda dell’Università di Bologna, sede di Rimini.


July Party for Etiopia al Rivieragolf

Tornei e corsi al Rimini Golf Club

San Giovanni in Marignano - Atmosfera coinvolgente e giusto ritmo per la II edizione del July Party for Etiopia organizzata al Rivieragolfresort dall’Associazione Marco Zaganelli, nata nel 2002 per volontà della moglie Susanna e dell’amico impren-

Verucchio - Il Golf Club prosegue la sua stagione ricca di appuntamenti, con finali internazionali come Valtur, Audi Quattro Cup, Mercedes Trophy, Italian Volvo Master che hanno visto la partecipazione di numerosissimi appassionati. Il Calendario offre poi altre importanti gare come il Trofeo ACI, Il Quattro Stagioni Ricoh by Valtur e il II Trofeo RiminiVerucchio Golf, che anche quest anno si svolgerà in due giornate e accoglierà ospiti di rilievo (nel 2008 l’ex calciatore Beppe Dossena) e centinaia di giocatori provenienti dai circoli d’Italia che potranno apprezzare le bellezze del percorso di gioco. Per chi volesse avvicinarsi a questa disciplina sono valide per tutto l’anno due promozioni: il Corso Collettivo a 99 euro con 5 ore di lezione e la promozione individuale con l’associazione al Circolo, per quattro mesi, a 299 con 10 lezioni.

Torneo Mercedes Trophy Verucchio - Brindisi e premiazioni al Rimini Golf Club per festeggiare i campioni del Torneo MercedesTrophy 2009, circuito giunto alla ventesima edizione e firmato AutoPronti SpA, concessionaria rappresentante del brand in Romagna. La formula gara era un 18 buche Stableford di 2° categoria. Nella foto, Michela Pronti, titolare della concessionaria ed i vincitori: primo netto di 1° categoria Cristian Forcellini, Giancarlo Magnani per la 2° categoria, Giulio Caramaschi primo lordo.

Gli swing di Ail

e Pascucci

San Giovanni in Marignano - Un luglio di gare intense al Rivieragolfresort, con due tornei che hanno caratterizzato le domeniche di metà mese. Sport e beneficenza protagoniste, il 12, con oltre 100 golfisti che si sono sfidati nel Memorial Corrado Casanti, fondatore dell’AIL di Cattolica e scomparso nel 2005. Un’occasione per rendere omaggio a una figura importante nell’ambito del sostegno alla ricerca e per la raccolta fondi da destinare alla lotta contro le

leucemie. 90 i partecipanti, il 19 luglio, desiderosi di aggiudicarsi l’ambita Caffè Pascucci Golf Cup. Accolti e coccolati da Pascucci per tutta la gara, i giocatori si sono sfidati a colpi di swing sull’impegnativo percorso di San Giovanni in Marignano.

MobyCult. Un mare di Libri Rimini - Gli appuntamenti letterari nella tensostruttura sul porto sono un’istituzione, come ogni estate, da quasi 20 anni: riminesi e turisti si mescolano per ascoltare nuovi e vecchi scrittori ospitati dalla rassegna MobyCult quest’anno in programma

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ditore Claudio Orciai e aiutare la missione Children’s Education for Development, fondata nel 1990 da padre Bernardo Coccia, cappuccino di Misano Monte in Etiopia dal ’78. Il ricavato è destinato alla costruzione di un secondo asilo a Manganasse. Il primo, che accoglie circa 500 bambini, è stato inaugurato nel febbraio 2008 anche grazie ai proventi raccolti dalla festa dello scorso anno. Momento magico della serata, quando il violinista Augusto Bagnini si è esibito a bordo di un moscone alla cui guida c’era Janine Fox, volto celebre di Striscia la notizia.

tutto agosto, con ingresso gratuito, ore 21.30. Quest’anno animeranno le serate letterarie, tra gli altri, Crepet, Luxuria, Meluzzi, Mingardi, Missiroli, Morosini, Pansa, Sottile, Travaglio, Vecchioni, Vitali, Zavoli, e altri ancora nella lunga estate “cult”. (L.L.)



Successo per il 6° Challenger

Rimini - Thomaz Bellucci ha vinto il Riviera di Rimini Challenger 2009. Nella finale giocata davanti a oltre 2000 spettatori, il giovane atleta di San Paolo ha avuto la meglio sull’argentino Juan Pablo Brzezicki. Il trionfo di Bellucci è stato salutato con grande affetto da pubblico e organizzatori del Circolo Tennis.

L’icona Valentina by Unimar Riccione - Il mito di Valentina, affascinante eroina in bianco e nero del fumetto italiano, ispirata alla diva del cinema muto Louise Brooks, che negli anni ’20 e ’30 conquistò il mondo cinematografico, torna sui costumi firmati Io Valentina by Unimar. Inventata nel 1965 dalla geniale matita di Guido Crepax, l’icona Valentina, unica protagonista della nuova collezione 2010, conquista il mondo della moda mare. Testimonial d’eccezione Antonio, uno dei figli del celebre disegnatore che racconta e si racconta in occasione del lancio della nuova linea ispirata all’eroina. (M.G.)

La bella estate alla Gioconda Gabicce Monte - Nel punto più alto dell’antico borgo all’inizio del Parco San Bartolo, l’estate 2009 regala uno dei suoi scorci più affascinanti, quello del Ristorante Dalla Gioconda, da cui si ammira il più bel panorama della Riviera romagnola. L’ambiente è, come sempre, caldo e accogliente e il locale offre la disponibilità per vari tipi di pranzi o cene, con menù personalizzati. Per una cucina che rimane sempre attenta a rispettare i canoni della “tradizione marinara”. Con una Carta dei Vini

curata con passione e competenza, di etichette nazionali, con particolare attenzione ai vini della regione. www.dallagioconda.com.

All’Holiday Inn il “Torchbearer Rimini - Scelto tra oltre 900 hotel in Europa, Medio Oriente ed Africa, l’Holiday Inn di Rimini ha vinto,

Award”

per la quarta volta in cinque anni, il “Torchbearer Award”, massimo riconoscimento da parte della Compagnia che premia gli hotel modello di qualità ed eccellenza. Kirk Kinsell in persona, presidente IHG Europa, Medio Oriente ed Africa, consegna il premio agli hotel più performanti del Gruppo. Quest’anno lo ha fatto affidandolo al direttore dell’Holiday Inn, Marco Semprini.

Menabó ritira il Mediastar per Cipsi Milano - Serata di premiazione ufficiale, lo scorso 27 maggio, all’Auditorium San Fedel, per la XIII edizione di Mediastars. E l’agenzia Menabò è tornata con l’importante riconoscimento per il progetto a favore della onlus Cipsi e il microcredito. “Per le donne il microcredito può contare tanto”: questo il titolo dello spot video di comunicazione sociale, di 30”,

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per fare conoscere questo strumento rivolto in particolare a investire sul lavoro delle donne.



Concluso Riccione Moda Italia 2009

Riccione - La sfilata a Villa Mussolini ha concluso la settimana della moda giovane promossa da CNA Federmoda e dal Comune. Vincitore assoluto Daniele Gottastia, 23enne dell’Accademia di Costume e Moda di Roma, concorrente nella sezione Maglieria. Anche quest’anno il Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti ha segnalato nuovi talenti selezionando per la finale i migliori lavori tra i 2500 presentati nelle diverse sezioni. www.riccionemodaitalia.it.

World fashion musical Rimini - “Finalmente l’anima” è il titolo di questo musical dedicato al mondo della moda, tutto made in Rimini. Christine Joan Johnson ne è regista, ideatrice, compositrice e sceneggiatrice. La storia è ambientata in uno showroom di alta moda, dove sono collocati i moderni manichini dell’azienda Soldati (che festeggia i 50 anni del marchio di famiglia e i 10 di presenza sul web, col rinnovato sito www.soldati.it); una volta abbassate le luci dei riflettori, si animano, prendono vita per aiutare Desirée, la protagonista. Non solo arte, fashion, ma anche tecnologia per la moda come manichini e display ultra moderni per mostrarla, per vederne l’effetto. Caterina Caselli, interessata al format riminese, ha inviato alla prima del Novelli un collaboratore della Sugar, la sua casa di produzione, per esportare il prodotto in Italia e all’estero. “Finalmente l’anima”, delle cose, della vita riemerge quando i riflettori dello showroom si spengono, riappropriandosi dei valori veri. Lo spettacolo lancia un messaggio propositivo al fashion world. (L.L.)

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La spiaggia dei Giochi Rimini - Che la Riviera lanci mode è risaputo e più salutari di altre, come testimonia il campione del mondo Luca Toni, ospite d’eccezione della 2a edizione dei Riviera Beach Games, da cui sono emerse nuove tendenze sportive come speedminton, blackminton, dodgeball, sorta di palla avvelenata; lo stand up paddle board, declinazione del surf con ausilio di pagaia, e il nordic walking, disciplina preparatoria degli sciatori finlandesi di fondo, qui praticata sulla riva del mare. Ma per gli amanti della tradizione non man-

cano beach tennis, beach soccer, beach hockey, foot volley, fino al calcio balilla e al cheecoting: pronti a rispolverare le biglie? (L.L.)

Un libro d’oro per i 40 anni della Vernocchi Rimini - Bruno Vernocchi ha appena festeggiato i quarant’anni della sua concessionaria, ma è già in marcia verso il mezzo secolo. Come ha scelto di festeggiare? “Ricordando virtualmente tutti i clienti, decine di migliaia tra persone e aziende in un archivio pieno di ricordi.” È un pezzo della sua vita, ma anche di quella della nostra provincia. Il filo dei ricordi sembra aver guidato la comunicazione del quarantennio della concessionaria. “È vero. Col no-

spa

stro consulente Luigi Gambarini abbiamo ricostruito quattro piccolissimi affreschi di altrettanti decenni, con fatti di storia, cronaca e mode.” E l’auto come entra in questi piccoli affreschi? “Ricorda la 2 Cavalli? Chiuda gli occhi e vedrà scorrere un film che riporta al 1968, l’anno in cui ho preso la guida della concessionaria. È anche l’anno della contestazione. Scorrono anche i fotogrammi dei film di Fellini, mentre sulla spiaggia di Rimini Claudio Baglioni canta il suo ‘piccolo grande amore’.” Ha detto che ha festeggiato virtualmente… “Con quei numeri, non poteva essere diversamente. Abbiamo creato un album virtuale in internet nel quale chiunque abbia acquistato un auto da noi può verificare se il suo nome compare, oppure aggiungerlo.” E per i decenni successivi al primo? “Ancora ricordi, che accompagnano le nostre scelte dell’auto e i nostri stili di vita, mentre la Vernocchi SpA raggiunge il nuovo millennio con le nuove sfide, che affrontiamo con l’entusiasmo di sempre.” www.vernocchi.com


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Essere | Oreste Capocasa

Il poliziotto

Questore

diventato

testo Manuel Spadazzi - foto Studio Paritani

Un uomo d’altri tempi, dallo sguardo austero, il portamento composto e i valori solidi di chi crede nella giustizia e nella lealtà. Oreste Capocasa, da poco tornato a Rimini per guidare la Questura, racconta gli anni più significativi di una brillante carriera, iniziata nel 1980 e che continua sino ad oggi.

Non avesse vinto il concorso di polizia, trent’anni fa, probabilmente avrebbe finito col fare l’avvocato. Ma ve lo immaginate voi Oreste Capocasa che passa le giornate chiuso in tribunale, magari ‘costretto’ a difendere un rapinatore o un truffatore davanti ai giudici? “Non sarebbe stata vita. Invece in polizia, in tutti questi anni, ho avuto sempre grandi soddisfazioni, umane e professionali.” L’ultima, la più importante, accolta con un’ovazione dai riminesi: il ritorno a Rimini da questore. Una promozione che è stata salutata in maniera trionfale dalla città. Perché ora tutti si aspettano che Capocasa, il poliziotto diventato questore, l’uomo che da dirigente della mobile contribuì a fermare (insieme naturalmente agli investigatori Luciano Baglioni e Pietro Costanza) i fratelli Savi e gli altri killer della

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Uno Bianca e a sconfiggere la prostituzione a Rimini, faccia il miracolo. Tutti sperano che con lui la musica finalmente cambi, in una provincia che deve fare i conti con le piaghe dell’abusivismo, della microcriminalità sempre più diffusa, delle infiltrazioni malavitose. Le responsabilità non l’hanno mai spaventato. “Ci sono abituato. For-

se perché io qui ho sempre ascoltato tutti, ho fatto il mio lavoro in mezzo alla gente cercando di capire con loro i problemi, e come risolverli.” E nemmeno a Capocasa spaventa l’idea di dover lavorare senza avere, ancora, una Questura degna di questo nome. Quella che doveva essere la nuova sede, una cattedrale di cemento e vetro, è stata abbandonata da Comune e Ministero dopo le esosissime richieste economiche del costruttore. “La nuova sede è una priorità,


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A fianco, Oreste Capocasa nel corso di un arresto. Sotto, da sinistra, durante una conferenza in Questura e insieme al suo predecessore a Rimini, Antonio Pezzano.

una questione di rispetto verso chi fa questo mestiere, ma soprattutto verso i riminesi. Gli uffici dove siamo ora sono gli stessi di quando arrivai a Rimini, nel 1983, e già allora venivano considerati obsoleti. Il Ministero ha già avviato il bando per la realizzazione della nuova sede, e noi non perderemo un minuto una volta che sarà concluso.”

ph. Pasquale Bove

Dica la verità: che cos’ha provato quando le hanno comunicato che

vocato. Non si è mai pentito di aver

sarebbe tornato a Rimini da que-

fatto quel concorso da commissario

no dei nostri colleghi, per me fu devastante.”

store?

di polizia?

Lei conosceva bene uno dei fratelli

“Una grande gioia, perché Rimini è la mia città. Non solo ci ho lavorato per quasi 20 anni (dal 1983 al 1999, ndr), ma è diventata, appunto, la mia città. Negli anni ’90 ho comprato casa a Viserba. I miei figli Maurizio ed Eleonora sono cresciuti a Rimini. E io e mia moglie qui viviamo benissimo. Questa promozione è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Il migliore in assoluto della mia carriera.”

“Al contrario. Non cambierei nulla. La vita del poliziotto ti chiede molti sacrifici, ma mi ha regalato soddisfazioni infinite.”

Savi, Roberto…

Una carriera cominciata nel 1980, quando lei, da pochi anni laureato in Giurisprudenza, stava terminando il praticantato per diventare av-

Ma anche grandi dolori… Lei ha vissuto da protagonista gli anni della Uno Bianca. Quindici anni dopo l’arresto della banda, che cosa ricorda più spesso di quell’epoca?

“La nostra impotenza, mia e dei miei collaboratori. Quando ancora non avevamo capito che dietro la banda si celavano dei poliziotti, ricordo la nostra frustrazione. Non capivamo come riuscissero sempre a farla franca, a prevedere le nostre mosse. Quando capimmo che era-

“Per un certo periodo aveva lavorato qui a Rimini. Sembrava una persona al di sopra di ogni sospetto. Cordiale, disponibile. Chi avrebbe mai immaginato che lui e gli altri fossero capaci di tali azioni. Hanno ammazzato 24 persone! Ricordo ancora come uccisero i senegalesi, nel 1991. E gli attentati agli uffici postali, alle banche.” Dopo la Uno bianca, un’altra grande battaglia: quella contro la prostituzione. E lei vinse anche quella…

“Nel 1998 solo a Rimini si contavano ancora più di 300 prostitute, quasi tutte africane. Erano le ‘schiave del sesso’, come le chiamava don Oreste Benzi. Grazie anche a lui, siamo riusciti a sconfiggere il fenomeno. L’anno dopo, sulle strade di Rimini, non c’era una sola prostituta.” Quali sono i problemi più gravi con cui fa i conti oggi? E quali priorità si è dato per i prossimi mesi?

ph. Pasquale Bove

ph. Pasquale Bove

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“Le riassumo tutte in una priorità: la polizia deve tornare a riappropriarsi del territorio riminese. Deve scacciare certi personaggi


Pa u l & S h a r k Fe r r ĂŠ Missoni Bugatti Av o n C e l l i Steinbock Bramante Milestone

P i a z z a Tr e M a r t i r i , 2 0 - Te l / F a x 0 5 4 1 . 2 2 4 3 7 - g a l a s s i 1 9 2 2 @ l i b e r o . i t


A fianco, Oreste Capocasa nel suo ufficio in Questura.

che si sono ‘impadroniti’ di alcune zone, sottraendole ai cittadini. Da qui lo sforzo che abbiamo fatto in estate per eliminare la presenza di delinquenti e balordi dai parchi pubblici, la lotta all’abusivismo, e alla droga. Ne gira ancora tantissima, specie nei locali. E presto ci concentreremo sulla presenza di personaggi legati alla malavita. Lo faremo con l’aiuto di tutte le forze dell’ordine, come ho sempre fatto. Dev’essere un gioco di squadra: noi, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale.” Questa è la Rimini che vuole ‘restituire’ ai suoi abitanti. E qual è la Rimini che preferisce Capocasa?

“Appena posso, vado a fare una passeggiata lungo il porto canale. Sono un uomo di mare, ho bisogno di vederlo, di averlo vicino. Ma Rimini mi piace tantissimo anche per il suo centro storico. Anzi, mi piacerebbe un giorno trasferirmi ed andare ad abitare in centro.”

“Mica tanto. Ma in casa sono sempre stati abituati a vedermi poco, a causa del lavoro, sia mia moglie sia i miei figli. Ora poi che sono diventato Questore, ci hanno messo una pietra sopra…”

Magari quando andrà in pensione…

padre?

“Io in pensione? Faccio fatica a immaginarmelo. Il mio obiettivo ora è fare bene a Rimini, nella mia città. Spero di terminare qui la mia carriera, anche se so che non sarà facile. Poi vedremo. Amo molto girare l’entroterra, le colline romagnole. A due passi dal mare c’è l’Appennino, che è stupendo. Quando non lavorerò più, mi piacerebbe molto conoscerlo meglio, fare delle lunghe passeggiate. Ecco, una delle passioni a cui non posso rinunciare è camminare.”

“Beh, Maurizio ha studiato Giurisprudenza, come me. Sta facendo il praticantato per diventare avvocato, ed è anche ricercatore presso l’università. Mia figlia Eleonora

Ora che è di nuovo a Rimini, riesce a passare più tempo con la sua famiglia?

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I suoi figli hanno seguito le orme del

invece sta studiando Farmacia.” Torna ancora a Cupra Marittima, il suo paese natale?

“Qualche volta, a trovare i miei familiari. Ma la mia vita è qui, a Rimini. Qui ci sono gli amici. Ogni tanto riesco ad andare a cena, con loro. E anche quello, in fondo, è lavoro. Perché è proprio quando sei a tavola, e parli liberamente di quello che va e che non va, che capisci quali sono i problemi di una città. E ti dai da fare per risolverli.” IN

A Rimini, andata e ritorno Nato a Cupra Marittima (AP) nel ’54, Oreste Capocasa entra in polizia a 26 anni, due anni dopo essersi laureato in Giurisprudenza a Macerata. Dopo un primo periodo alla Questura di Belluno, dove ricopre diversi incarichi tra cui quello di dirigente del commissariato di Cortina, viene trasferito a Rimini. È qui che l’attuale Questore inizia la sua brillante carriera, dirigendo prima la polizia giudiziaria, poi diventando vice dirigente del commissariato e, successivamente, della Squadra mobile. Nel 1999 viene promosso a dirigente e trasferito al commissariato di Cesena, dove porta a termine brillanti azioni contro l’abusivismo commerciale e i rapinatori di ville. Nel 2006 nuovo trasferimento in Veneto, come reggente della polizia ferroviaria, e finalmente il ritorno a Rimini, il 1° giugno scorso.



Crescere | Aziende in controtendenza

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Investire

Crisi

per sfidare la testo Giorgia Gianni

Rinnovarsi, investire in nuovi mercati e prodotti, mantenere e rafforzare il patrimonio umano. Sono numerose le imprese del territorio riminese che, attraverso queste diverse politiche aziendali, stanno ottenendo brillanti risultati, affrontando con successo la difficile congiuntura attuale.

Innovano. Investono. Crescono in Italia e all’estero. Sono attente alla responsabilità sociale. Sono le imprese del territorio che unendo creatività, spirito imprenditoriale e professionalità brillano anche nella difficile congiuntura economica attuale. Lo conferma Maurizio Focchi,

recentemente riconfermato presidente di Confindustria Rimini: “Profonde trasformazioni, ristrutturazioni ed efficientamenti, propensione ad innovare e investire in nuovi mercati e prodotti, mantenimento della coesione sociale. Sono queste le carte vincenti per superare il difficile momento economico.” La crisi internazionale, che ha avuto ripercussioni anche sul territorio, deve essere letta come occasione per cambiare, per migliorare e rilanciarsi, esorta Focchi. “Si tratta di una sfida, di un momento da sfruttare in maniera positiva e creativa. Le nostre aziende, e molte lo hanno fatto, devono cogliere l’attimo e guardare avanti con un nuovo spirito innovativo per essere pronte ad operare in altre realtà. Occorrono quindi nuove idee, prodotti e sistemi organizzativi. Senza ovviamente dimenticare che il patrimo-

nio più importante delle imprese è il capitale umano.” Un esempio di azienda che sta cogliendo con successo la sfida è Umpi Group, a fine giugno insignito del premio Ok Italia, istituito da Unicredit, nella categoria “Internazionalizzazione ed eccellenza del territorio”. Nata nell’82, fondata e presieduta da Piero Cecchini, ha inventato un sistema per gestire a distanza gli impianti luce esterni, dalla regolazione dell’intensità

all’individuazione di guasti. Oggi impiega una quarantina di professionisti, telegestisce 200mila punti luce e opera in 14 Paesi, fra cui Arabia Saudita (illuminazione pubblica de La Mecca e di Medina) e Brasile (un’installazione pilota sul Corcovado). Grazie alla telegestione e ai sistemi di controllo a distanza di edifici, l’azienda cavalca la green economy promuovendo risparmio energetico ed economico, tutela ambientale e qualità dell’illuminazione. Recentemente ha stretto importanti rapporti con Telecom, Philips, Ibm e la francese Edf. Per Adriaplast, a Santarcangelo, il “Premio nazionale per le buone pratiche aziendali in tema di inte-

grazione”, ricevuto quest’anno dalla Presidenza del Consiglio è solo l’ultimo di numerosi riconoscimenti. Guidata da 40 anni dalla famiglia Piccari (la titolare Valeria è presidente di Confartigianato Donne Impresa Rimini), Adriaplast realizza imballaggi trasparenti per clienti italiani e stranieri come Granarolo, Bustaffa, Nonno Nanni e Tesco nel settore alimentare, e per numerose griffe nel settore moda e accessori. L’azienda non solo si contraddistingue per l’integrazione degli stranieri e per l’attenzione alle necessità delle dipendenti (ad esempio, optando per l’orario continuato fino alle 15), ma grazie alla ricerca, al rapporto diretto coi clienti e all’innovazione, continua ad avere ottimi risultati: dopo avere rinnovato alcuni macchinari lo scorso anno è pronta ad investire nuovamente in tecnologia. A Roma, a inizio giugno, al ministero degli Affari Esteri è stato presentato il “Museo Virtuale dell’Iraq”, sito internet che propone un percorso in 3D attraverso archeologia e arte. La riminese Netway, società Ict fondata nel 2000 da Simone Faedi, Mauro Solmi e Simone Genghini, ha

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ph. Riccardo Gallini Sopra, la famiglia Piccari di Adriaplast e lo staff di Netway Italia. In apertura, addetto di Umpi Group al lavoro.

partecipato al progetto affiancando il Cnr e istituti come l’Ibam di Catania e Lecce e l’Istc. Un lavoro che ha visto l’azienda e il suo staff impegnati per alcuni anni nella realizzazione di reperti in 3D, grafica e video, attraverso la contaminazione dei linguaggi di comunicazione tradizionale, arti visive digitali e web che caratterizza l’azienda. Commesse prestigiose anche per Comeca, dai cui stabilimenti a Morciano escono 15mila finestre e 70mila porte all’anno, di cui il 20% per l’estero. Nata nel 1973, l’azien-

ph. Filippo Pruccoli

da ha inaugurato quest’anno due nuovi showroom da 500 mq a Malta e a Plymouth, in Gran Bretagna,

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ed è in procinto di aprire ulteriori spazi a Zagabria e Rodi. Sono firmati Comeca gli infissi del Sanctum Soho Hotel, lussuoso albergo di proprietà della famosa band Iron Maiden nel cuore di Londra; di un grande palazzo storico di fronte alla cattedrale di Birmingham; dell’Hyatt Regency Madeleine Hotel di Parigi. Lavora per Italferr, Ferrari, Autostrade, grossi gruppi petroliferi e raffinerie, solo per citarne alcuni, il Gruppo Csa, creato nel 1985 a Rimini da un gruppo di giovani ricercatori ambientali. Oggi è un istituto di ricerca con 120 dipendenti

e continua ad assumere tecnici e

professionisti altamente qualificati. Grazie a innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo, valorizzazione delle risorse umane e collaborazioni con importanti enti regionali e nazionali, il Gruppo si è affermato come punto di riferimento nel panorama scientifico italiano degli istituti di ricerca in campo ambientale e agroalimentare. L’attenzione per la sostenibilità ambientale è una delle caratteristiche di Silas, l’impresa riminese di costruzioni che ha recentemente installato nella propria sede un grande impianto fotovoltaico da 120 moduli

della potenza di 165 wp. In estate i moduli sono disposti in modo da

Barbara Reffi: la quota rosa che fa bene i bilanci Nella Repubblica di San Marino, il 12 maggio scorso, Passepartout - soluzioni gestionali per aziende e professionisti ha festeggiato i primi 20 anni d’attività. Barbara Reffi è la front woman, imprenditrice che non getta la spugna di fronte a contesti difficili: le sue parole sono proiettate verso il futuro, avvalorate da un presente soddisfacente. Più di 200 dipendenti, circa 15 milioni di euro di fatturato, 22 mila installazioni e 65 mila utenti. Una rete di circa 270 partner: questo è Passepartout. Numeri importanti, determinati da precise scelte strategiche, di tecnologia e marketing. L’idea imprenditoriale vincente è stata offrire soluzioni affidabili e flessibili per le piccole e medie imprese. E anche oggi Passepartout continua a crescere in maniera esponenziale. Nel futuro, come afferma la stessa Reffi, la sfida a mantenere i ritmi finora registrati; pur con la consapevolezza di avere davanti obiettivi importanti, i periodi di crisi per lei rappresentano un’opportunità. Festeggiando i 20 anni d’attività, ha accolto un pubblico di esperti e giornalisti di settore, paragonando l’attività imprenditoriale all’andamento della vita. “Così per noi, che guardiamo sempre avanti, con progetti nuovi perché nel settore della tecnologia ogni meccanismo, domani è già vecchio. È un cammino lento ma inarrestabile perché oculato. Possiamo considerarci maratoneti.” Ma c’è un aspetto importante e fondamentale che Barbara Reffi tiene a specificare, soprattutto in una fase tanto criticata e appannata della Repubblica. “Certamente la situazione crea ancora incertezza, ma è il momento che l’imprenditoria sana si mostri. ” (P.S.)



evitare l’irraggiamento, mentre in inverno sfruttano al massimo il calore e la luce, riducendo considerevolmente il costo del condizionamento degli ambienti. Insieme a Idea Energia, Silas ha fra l’altro installato un impianto fotovoltaico da 46.92 kWp per la nota azienda di infissi in legno Acr, a San Clemente, che grazie ai 270 pannelli di silicio si è garantita la produzione di circa

56.00 kWp limitando l’inquinamento ambientale. Camera di Commercio di Rimini, Associazione Figli del Mondo e Università di Rimini hanno raccolto le buone pratiche di responsabilità sociale attuate dalle imprese della provincia di Rimini. Venti case history di aziende che dedicano importanti risorse al sostegno di progetti sociali ma, soprattutto, che adottano nella gestione delle loro realtà i principi dell’agire responsabile. C’è ad esempio Teddy Spa, fondata nel 1981 da Vittorio Tadei, che per rispondere all’esigenza di maggiore flessibilità delle dipendenti ha aperto negli scorsi anni un asilo aziendale all’interno del Center Gros. Aperto tutto l’anno, è un ambiente tranquillo e sicuro che consente alle famiglie orari flessibili d’entrata e uscita. A Coriano l’azienda agricola Fungar, sorta nel 1978, non solo si è attivata cercando case in affitto per il proprio personale (più del 50% ex-

tracomunitari) facendosi garante nei confronti dei proprietari, ma ha anche ristrutturato cinque appartamenti dati in comodato d’uso ad altrettante famiglie di dipendenti, destinando pure un terreno agricolo in prossimità di un pozzo alla creazione di piccoli orti. Fugar Produzione, nota azienda del settore alimentazione, all’interno dei propri stabilimenti ha creato invece una palestra fitness, sala tv e relax con poltrone massaggio, sala carte, area ricreativa con ping pong, bigliardino, campo da beach volley e basket. Non manca un’area verde con lettini, barbecue, bevande fresche in estate e cioccolata calda in inverno.

Le aziende investono anche in formazione e in cultura d’impresa. In maggio le riminesi Colorificio MP ed Eurotec impianti elettrici (associate a Cna) hanno vinto ex aequo il premio speciale per il miglior progetto con la scuola alla settima edizione del Sodalitas Social Award. IN

Mercati di nicchia: lo store per celiaci

In alto, da sinistra, vettura del Gruppo CSA per le analisi ambientali; la sala tv per i dipendenti di Fugar Produzione; qui sopra, porta anticata per alberghi realizzata da Comeca.

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Imprenditori di nicchia? Un bell’esempio è rappresentato da Lavinia Arpesella, titolare di Naturalmente Senza - Gluten Free Store, primo negozio in Romagna specializzato in alimenti senza glutine, al Centro Commerciale I Malatesta. Punto di riferimento sicuro per coloro che sono costretti ad un’alimentazione priva di glutine, l’attività di Lavinia non si limita alla vendita, visto che uno dei suoi principali obiettivi è diffondere il più possibile una corretta informazione sull’argomento. Col progetto Benvenuta Celiachia, partito in primavera con incontri e cene ad invito rivolte a gestori di attività abilitate a somministrare alimenti e bevande, Lavinia intende favorire la nascita di numerosi punti di riferimento per i pasti fuori casa dei celiaci.



Creare | Davide Salvadei

Scrivilo

Muri

sui

testo Milena Massani foto Studio Paritani

Abbigliamento da rapper, lupo al guinzaglio, si muove come un gatto, in strade a scorrimento veloce, come se per qualche sprazzo il tempo potesse fermarsi. Davide “Eron” Salvadei, classe 1973, è considerato, insieme a pochi altri, tra i più accreditati street-artists italiani. Si è formato all’Istituto d’Arte di Urbino e Riccione, dedicandosi a writing e spray-art sui treni e i muri della città. Giovanissimo, nell’87, inizia a collaborare con la Galleria d’Arte “Fabjbasaglia”, negli anni ’90 è eletto miglior spray-artist italiano tramite un sondaggio di “Aelle magazine” (ai tempi accreditata rivista hip hop). Nel 2007 espone al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, selezionato da Alessandro Riva e Vittorio Sgarbi. Nel 2009 grandi esposizioni continuano a farne un protagonista. Nell’estate ha esposto a Milano, all’Arte Due Gallery.

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Lo incontriamo al rientro dalla collettiva di New York dove ha ritirato un premio. Razionale, pignolo, riflessivo: “sempre alla ricerca di sensazioni”, si dedica all’“aerosol art” con certosina dedizione, “come un impiegato”, imponendosi regole ferree e costanza. Il nostro porta con sé un mondo che penetra la realtà attraverso mindscape, paesaggi della mente, che, tramite la ripresa video del work in progress coglie ogni sequenza operativa interrogando il presente per esprimere una sorta di incomunicabilità. “ Se durante la mia adolescenza gli amici truccavano i motorini, io m’esprimevo tramite l’immediatezza del design metropolitano”, il writing. Il writer crea di notte sui muri della città, è un atto sfregiante che vuole comunicare un messaggio esplicito”: disagio, riflessione sull’esistenza per mezzo del gesto



Eron: la biografia Nel 1995 crea la copertina per il disco live Fragili fiori di Ivan Graziani. Nell’autunno ’98 la Canon gli assegna il “Premio alla creatività” in occasione del concorso d’arte allo SMAU. In questo periodo inizia ad essere recensito da importanti riviste artistiche, nel 2000 crea diversi disegni per la linea d’abbigliamento “Outlinez” insieme a Phase2. Tra 2002 e 2003 Coca Cola Italia acquista diverse sue opere, e Luciano Ligabue lo fa partecipare alla cura delle scenografie per Da zero a dieci. È tra i vincitori del premio Arte 2004 indetto dalla Mondadori.

Arte en plein air sul molo Luigina Ricchi è promotrice della passeggiata tra i Murales della Barafonda sul Molo di ponente a Rimini, zona Darsena. “Sono lieta di portare i concittadini su quest’argine che si racconta per mezzo di poesia e pittura”, lasciando esprimere liberamente gli impulsi creativi di Amati, Berlini, Carghini, Caselli, Eron, Filippi, Maneglia, Maroncelli, Mazzoccoli, Minarini, Modula, Paolizzi, Pavolucci, Spazzini, Quadrelli, Sanftl, Vaccari, Vannini, che accendono di colore un luogo che diventa punto d’incontri musicali e animazione nelle notti riminesi.

In alto, Untitled, vernice spray su muro, 2007. Qui a fianco, Untitled, spraypaint su tela.

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espressivo, in cui si esplicita il proprio passaggio, la propria esistenza. Prosegue Eron: “Per un writer vedere la parete bianca è stimolante di per sé”, per esprimere una forma di svecchiamento. “Partendo dalla radice americana, arrivo a fonderla con la pittura tradizionale italiana, seguendo impulsi intrisi da un’ipersensibilità naturale”. L’aerosol-art cui ora si dedica è una pittura che attinge dal fumetto, per formare un racconto che scuote le coscienze. Soggetti elementari sono realizzati da una gestualità bambina, che si stupisce e stupisce. Ferma ad osservare in modo critico il mondo, si pone con occhio vigile a sondare il reale, lo fotografa come in un sogno, dietro una cortina fumogena, dal punto di vista privilegiato dell’artista. L’avventura di Eron comincia con un colpo di fulmine, con l’idea di sentirsi libero dedicandosi alla sua arte, en plein air, mentre zufola il vento e scorre il traffico metropolitano, affinando coscienziosamente la tecnica, per creare con bombolette spray volti e vedute. Fin dagli anni ’80 smalto e spray su tela contengono una filosofia che incrocia un discorso tra l’artista e colui che

guarda, per dare concretezza al

pensiero espressivo, ampliando la ricerca metodologica per giungere ad una nuova immediatezza. A volte pensa al futuro ed è contento di aver intrapreso questa strada: “Se avessi fatto il calciatore o il ballerino, forse non avrei potuto continuare a lungo, invece così…”. La maturità attraverso le opere artistiche avviene con formule coinvolgenti la sfera del sentimento, inizia con “l’Artinstinct” in cui i bambini sono colti nell’atto di disegnare soggetti che esprimono il loro pensiero gestuale. Immaginazione, inconscio, stato d’animo creano una realtà simbolica: “spray, vernici e spruzzo, danno corpo a quel talento impulsivo che colpisce il cuore della metropoli, per mostrare le facce di un diamante sfaccettato che brilla per sentire il brivido del mondo”, presupponendo un’espressività simbolica e, allo stesso tempo, spontanea del segno, rappresentato come in uno story board, assecondando una riflessione, un connubio col proprio spirito guida. Per contrastare l’habitat impersonale, mediante il gesto fulmineo, trasformandolo così, da sogno, in realtà artistica. IN




Controllare | Vittorio Pullè

Veglio

Voli

sui

testo Maria Cristina Muccioli foto Riccardo Gallini

Decisamente simpatico ed originale. Di quelli che “se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo”… è riccionese, e collabora con gli aeroporti militari di Rimini e di Cervia, uno dei massimi esperti italiani di “bird strike”. È il conte Vittorio Pullè.

Per scoprire cosa si cela dietro a questa definizione, partiamo con un’immagine difficile da dimenticare: l’ammaraggio sul fiume Hudson dell’Airbus A320 della US Airways che si salvò solo grazie all’abilità del suo comandante. Era il 15 gennaio 2009 e tutto il mondo si rese conto che quella circostanza fortunata, risoltasi senza vittime, poteva essere una tragedia. Cos’era succcesso? Un “bird strike”, cioè un impatto con volatili, in fase di decollo: oche provenienti

dal Labrador, specie migratoria e non stanziale per la zona di New York. Evento non previsto e non preve-

dibile? Non la pensa così il protagonista della nostra intervista, che, a ragion veduta, ritiene di svolgere un’opera d’importanza fondamentale per la sicurezza di mezzi e persone. “Se all’aeroporto di New York avessero avuto un consulente come me, quell’incidente non sarebbe successo. Conoscendo i comportamenti e le abitudini degli uccelli, le rotte migratorie, il territorio e la vegetazione, si è in grado di prevenire ed eliminare gli impatti per almeno il 90%.” “Dissuasore di volatili”: se si cerca su internet, il titolo ritorna spesso, ma sempre riferito a marchingegni e sistemi meccanici o elettronici,

più o meno sofisticati, che mancano però dell’ingrediente più prezioso: il fattore umano. Vittorio Pullè chiarisce subito che non si tratta di un mestiere. “Per me, ex cacciatore, questo è un vero hobby, una passione. Tecnicamente sono un consulente a titolo gratuito dello Stato Maggiore Aeronautico (Ufficio Ispettorato Sicurezza Volo, che fa parte del Bird Strike Comitate, ndr) e collaboro con gli aeroporti militari di Rimini e Cervia. Praticamente ho realizzato un sogno: vivo quotidianamente all’aria aperta ed immerso nella natura, come m’è sempre piaciuto. Mi alzo all’alba in ogni stagione, respiro

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In apertura e a fianco, Vittorio Pullè nell’area dell’aeroporto di Rimini con alcuni esemplari di volatili. Qui sotto, il conte al lavoro nella sua postazione d’avvistamento.

gli odori della terra, ascolto canti, osservo voli. Sono un po’ ornitologo, un po’ botanico e anche agricoltore: conoscenze che non valgono

allo stesso modo per qualsiasi aeroporto. Ogni zona è diversa, gli habitat vanno esplorati e studiati. Ed eventualmente modificati, ad esempio allontanando certi tipi d’insetti che possono attirare sulle piste stormi interi di volatili che, in caso di impatto con un aereo che si sta alzando o sta atterrando, diventano pericolosissimi.” Fra i compiti di questa sorta di “spaventapasseri del terzo millennio”, c’è anche la cattura degli uccelli che creano pericolo. “Un’operazione che viene effettuata in maniera totalmente incruenta assicura Pullè. Ho messo a punto diversi sistemi che mi permettono di prendere gli uccelli senza ferirli, per poi andarli a liberare lontano dagli aeroporti. Per quanto riguarda i richiami canori, ho ormai una collezione intera dei vari canti delle singole specie, registrati e riprodotti su supporto informatico. In ogni caso, la mia lunga esperienza

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conferma che la cattura spaventa l’animale, che si ricorda di quel determinato luogo come inospitale e non ci tornerà più.” Con un passato come ricercatore per l’Istituto di Biologia dell’Università di Bologna, Pullè è autore di un manuale adottato dalle torri di controllo militari (Problematiche

di avifauna sugli aeroporti, Edizioni Sicurezza Volo Aeroporto Cervia, 1996) dove vengono descritte le specie di volatili presenti negli aeroporti e dati consigli su vari fronti: dalla gestione ambientale del territorio all’identificazione degli uccelli e al loro allontanamento. “L’aeroporto di Rimini si trova sulle principali rotte migratorie spiega Pullè. È frequentato da falchi, gheppi, gabbiani, pavoncelle, storni, civette, rondini…” Anche i più piccoli di questi volatili possono creare grandi problemi. Basti tener presente che un impatto con un uccello di 5 kg a 240 km/h (la velocità di un jet in atterraggio) equivale a un peso di mezza tonnellata fatto cadere da un’altezza di 3 metri. L’elenco de-

gli incidenti anche gravi dovuti a “bird strike” purtroppo è piuttosto lungo. “Ma non a Rimini! - conclude Pullè. Sotto questo aspetto il nostro è uno degli aeroporti più sicuri d’Italia.” E non nasconde una certa sod-

disfazione, nel fare quest’ultima affermazione: un po’ è anche merito suo, come negarlo? IN

N. H. Vittorio Pullè, Conte di San Florian Il nostro “dissuasore di volatili” è l’erede di una notissima famiglia nobile. Originari delle Fiandre, i Pullè ricevettero dagli Sforza, come ricompensa per aver combattuto per loro, alcuni terreni in Valpolicella, nel Veneto, dove tuttora esiste “Villa Pullè”, una delle più belle dimore nobiliari italiane. Il nonno di Vittorio, Felice, che giunse in Romagna a fine Ottocento come medico condotto, si adoperò molto per lo sviluppo di Riccione e della vicina Miramare (che lui stesso “battezzò”, per ricordare l’omonimo castello di Trieste). La città di Riccione gli ha intitolato una casa di riposo.


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Incontrare | Virginio Cupioli

Una città

Non c’è più

che

testo Riccardo Belotti foto e riproduzioni Riccardo Gallini

Rivive la Rimini dei decenni passati grazie al volume L’albero della scala di Virginio Cupioli, nato nel 1926: la passione per le lettere, la fotografia, la cultura portata avanti da autodidatta e una memoria prodigiosa lo ha reso testimone unico di una città scomparsa e della sua gente, che si ritrova integra, vera, nelle pagine del libro.

Via Fogazzaro, Rimini, anni ’30: la ‘via degli ortolani’, per i bambini nati su quella strada, rappresenta il mondo. Un mondo di giochi e imprese: un universo di volti e storie che si fissano per sempre nella memoria del piccolo Virginio Cupioli che, sino al 1938, vivrà in quei campi un’infanzia spensierata. Oggi, quel periodo, torna lucidamente nelle pagine del libro che, settant’anni dopo, ha scritto e stampato in proprio, come regalo ai nipoti, alle generazioni future, in

ricordo di un’epoca che non c’è più. La sua famiglia era composta dal babbo, garzone per contadini prima, muratore poi, dalla mamma casalinga e quattro fratelli: ha un’intelligenza vivace e acuta che gli consente di seguire gli studi sino alla terza avviamento industriale; quindi, grazie ad un corso di telegrafista, il 1° marzo ’43 entra nelle Ferrovie dello Stato. Da qui parte la sua carriera come Capo Stazione Superiore Dirigente di Circolazione. Un lavoro che

lo porterà in Sicilia, Calabria, Alto Adige, Toscana, e in quasi tutte le stazioni di Emilia e Romagna. Com’è arrivato alla scrittura alla soglia degli ottant’anni?

“Mi è sempre piaciuto esprimermi, specialmente attraverso la scrittura. In casa però parlavano solo in dialetto: quando ho iniziato ad andare a scuola facevo fatica a capire le parole. A mio padre chiesi un vocabolario, ma non aveva i soldi per comprarmelo. In italiano però avevo sempre la sufficienza. Non appena entrato in ferrovia, ho fatto corsi per corrispondenza in italiano e cultura.” Perché ha sentito l’esigenza di scrivere un libro?

“Ho deciso di trasformare i ricordi di quegli anni in un libro perché avevo in testa tutto un mondo oggi scomparso. Ho pensato di farlo per i miei nipoti, perché potessero apprendere cosa fosse la vita in quel periodo.” Da dove ha inizio il libro?

“Racconto le storie nate attorno

a via Fogazzaro. Fino al 1938 abbiamo abitato in quella che era nota come la ‘via degli ortolani’: in 12 anni ho vissuto un tempo meraviglioso. Poi nel ’38 mi sono trasferito in città, mio padre aveva aperto la trattoria I topi grigi in via Bufalini.” Qual è il cuore de L’Albero della

Scala?

“Nel libro c’è la lotta per la sopravvivenza ma ho voluto raccontare la vita come un acquarello di allora: non solo la mia, ma di tutti. Perché tutte le vite erano uguali.”

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Alcuni momenti di vita riminese negli scatti realizzati nel corso degli anni da Virginio Cupioli

Le storie che racconta si fermano al ’40, quando aveva 14 anni, in piena guerra mondiale.

“Sì, ma ho ancora tanti episodi da raccontare del periodo dopo l’inizio del conflitto. A Rimini c’è stata la guerra civile: quando è caduto il fascismo abbiamo avuto paura delle ritorsioni. C’erano vendette, sevizie e purtroppo anche impiccagioni. Una lotta dell’uomo contro l’uomo che è meglio che una società non viva mai.” Che ricordi ha, fra i più vivi, di quel tempo?

“L’inverno ’44: ho potuto vedere con questi occhi cosa può diventare un popolo se ha fame. Ho visto donne andare con soldati stranieri per un pezzo di pane. La fame annulla tutte le dignità.” Nel libro (e in queste pagine, ndr) ci sono tante immagini che ha scattato personalmente: da dove nasce la passione per la fotografia?

“Ho sempre amato fotografare le persone, e mi piace tuttora. Dal ’56 ho una Vitomatic II Voigtlander: costava più di un mese di paga e funziona ancora perfettamente. Un cliente della trattoria di mio padre, nel ’38, mi aveva invece donato una Agfa a soffietto, ma me la rubarono durante il passaggio del fronte.” Da dove nasce il titolo del libro?

“Mi riporta alle origini: in casa si parlava dialetto e si mangiava piada dalla mattina alla sera. Mi piacciono le espressioni dialettali, sono più colorite ed espressive dell’italiano. Mia zia diceva: ‘Um toca mandè zo una pigra’, cioè ‘Mi tocca mangiare una pecora’. Era quando doveva fare buon viso a cattivo gioco. Nelle campagne tutte le famiglie avevano una pecora per il formaggio e il latte. La pecora, una volta vecchia, era ammazzata e mangiata, ma la carne era durissima. A mandarla giù si faceva fatica, soprattutto per chi non aveva più denti!”

“Quando eravamo bambini andavamo a giocare presso un fosso d’acqua con attorno degli alberi. Uno crescendo non era andato verso l’alto, ma obliquo. Era molto largo e tutti riuscivano a salirci, anche le bambine. Era il nostro luogo di gioco preferito.”

suggello della sua opera, riguar-

Nel libro c’è anche molto dialetto.

da l’amore fra Ugo d’Este e Lau-

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Una bellissima canzone dialettale che ha composto e messo a

ra Malatesti, detta la Parisina.

“Quando nel ’48 ho fatto il militare a Ferrara passavo le ore libere dentro il castello estense. Il custode ci ha portato a vedere le prigioni di Ugo e Parisina, raccontandoci la loro storia. Mi hanno commosso molto di più di Paolo e Francesca, che erano adulti, sposati. I due erano giovani, avevano 20 anni; erano nel fiore della giovinezza.” Una storia struggente, con un bellissimo finale. Ce lo recita?

“I se e va e mond, l’amor ad Parisina, / l’è l’amor d’ades, ad ir, at prima, / da quand e sorz e sol per l’eternità / tot us ferma, senza felicità. / Dop cu sa cnusu l’amor e la su potenza / se su calor, tla vita un spò fe senza, / quii chil zerca iè fortuned sil trova, / le sa un minut, per avè la vita nova.” IN



ph: Fondazione Renata Tebaldi


Cantare | Concorso “Renata Tebaldi”

In memoria

Renata

di

testo Patrizia Santini - foto Filippo Pruccoli

Ad un mese dall’inizio del concorso lirico a lei intitolato, l’amico medico Niska Simetovic, presidente della Fondazione Renata Tebaldi, e il Maestro Augusto Ciavatta, direttore artistico della “gara”, ricordano così la celebre soprano tanto legata alla Repubblica di San Marino.

Il 19 dicembre 2004 muore, nella sua casa sammarinese, Renata Tebaldi, una tra le voci liriche più amate di tutti i tempi. Il 30 dicembre dello stesso anno è istituita la Fondazione intitolata al celebre soprano. “L’idea ci venne parlando con lei, nel suo ultimo periodo di vita - racconta Niska Simetovic, medico sammarinese, caro amico della Tebaldi e oggi presidente della Fondazione e del Concorso a lei intitolato. Volevamo in qualche modo ringraziarla, un segno di rispetto anche per il rapporto che ‘La Renata’ (come la chiama affettuosamente, ndr) ha mantenuto con San Marino e soprattutto con noi, suoi amici. Le abbiamo sottoposto l’idea del concorso per ricordare il suo nome e, anche se persona molto schiva e riservata, ha aderito con entusiasmo, autorizzando la sua istituzione.” Oggi il Concorso compie tre anni

(è in programma dal 16 al 27 settembre), è ancora giovane, eppure ha dimostrato di possedere un potenziale enorme diventando punto di riferimento primario per i professionisti del settore. Un fiore all’occhiello anche per la Repubblica di San Marino che vede il proprio nome ovunque nel mondo, tanta è la notorietà del Concorso. “Ciò che ci ha reso orgogliosi - afferma il Maestro Augusto Ciavatta, direttore della Camerata del Titano e direttore artistico della ‘gara’- è stata la consapevolezza di essere riusciti, sin dalla prima edizione, a costruire un Concorso di fama internazionale che rende merito alla grande artista cui è dedicato. Il nostro lavoro è stato riconosciuto e apprezzato da molte parti: stampa, commissari, docenti e soprattutto dai numerosissimi concorrenti che hanno riscontrato nel concorso serietà e professionalità.” Caratteristiche

che hanno sempre contraddistinto la vita professionale e privata della Tebaldi ed è così che visse nella Repubblica, dopo che Valentino Bertinotti le aprì le porte sammarinesi. Fu sempre attenta alla riservatezza, alla serietà, alla professionalità:

“Come diceva sempre ‘La Renata’ - continua Simetovic - ci vuole del gran lavoro. Puoi avere una voce straordinaria, ma senza studio è niente. Mi hanno detto che avesse smesso di cantare per poter passeggiare per Milano senza temere di raffreddarsi.” Il Concorso ha cadenza biennale, è aperto senza distinzioni di nazionalità, ai cantanti nati tra il 1° gennaio 1974 e il 20 settembre 1991. L’edizione scorsa ha visto l’adesione di 120 partecipanti provenienti da 31 paesi. “A caratterizzare il Concorso Internazionale di Canto Renata Tebaldi è la ricerca di giovani talenti lirici in grado di affrontare una car-

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riera internazionale sotto gli auspici di un nome come appunto quello di Renata - dice il Maestro Ciavatta. Per questo motivo richiede varie competenze. Le abilità riguardano i tre aspetti della vocalità: opera lirica, musica da concerto e musica da

giorni intensi, un calendario dove gli eventi collaterali impegneranno tutti, dai concorrenti alla stampa presente. Eliminatorie, semifinali, assegnazione di premi speciali, oltre a quelli assegnati ai primi tre (la giuria, inoltre, si riserva il diritto di

di accedere alla finale, Questa dichiarazione pronunciata da un maestro, che è stato uno degli amici più stretti, nonché collaboratore di Renata, è per noi motivo di grande orgoglio.” È recente, infatti, la vittoria al Concorso Città di Bologna

A sinistra, il presidente della Fondazione Renata Tebaldi Niska Simetovic. A destra, il maestro Augusto Ciavatta direttore della Camerata del Titano e direttore artistico del Concorso.

camera. Per noi un cantante deve essere bravo nell’ambito a lui più specifico che è l’opera, ma deve anche essere in grado di sostenere un recital al pianoforte di lieder e songs e conoscere e affrontare il vastissimo repertorio di oratori, messe, mottetti, arie da concerto e brani vari con accompagnamento d’orchestra.” I giovani cantanti dovranno, da regolamento, cantare in almeno tre lingue, saper eseguire a memoria le composizioni ad eccezione di arie tratte da Messe e Oratori, nella lingua e nella chiave originali, esclusi lieder e songs. Saranno dieci

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non attribuire il Primo Premio); e ancora masterclass, incontri e conferenze. “La cosa che più ci sta gratificando, oltre al prestigio internazionale del Concorso, è che i nostri vincitori, con cui intendiamo i 12 finalisti ma anche alcuni semifinalisti, hanno tutti un livello tale da essere in carriera. Il maestro Muller, direttore del concerto dei vincitori nel 2007, in occasione della premiazione del miglior giovane, ha dichiarato che, oltre ai vincitori, tutti di grandissimo livello, vi erano almeno altre 10/12 voci altrettanto meritevoli

2009, di Julija Samsonova, soprano lituano, finalista dell’edizione 2007. Immaginabile che San Marino attraverso il Concorso possa trasformarsi in un ricettacolo di grandi eventi legati a questo ‘mondo’, dove

personaggi, stampa specializzata, esperti, amanti del bel canto, potrebbero ritrovarsi oltre lo spazio fisico del Concorso, per dialogare, confrontarsi, ascoltare, insegnare, imparare. Insomma, un segno distintivo del territorio che necessita, oggi più che mai, di far conoscere, tutta quella parte ‘buona’ che troppo spesso viene dimenticata. IN


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Confidare | Fiorenzo Brighi

Un medico

Missione

una

testo Marina Giannini - foto FotoRiccione

Tonico, sportivo, ottimista, geniale, oltre alla professione di cardiologo Fiorenzo Brighi divide equamente il suo tempo tra lavoro, famiglia e hobbies. Mediatore Familiare, è impegnato nell’approfondimento dei problemi riguardanti i conflitti della separazione coniugale, nell’ottica della tutela dei figli minori coinvolti.

Fiorenzo Brighi, 59 anni, residen-

te a Rimini, sposato, padre di una figlia 18enne, è un cardiologo in pensione da un anno (dopo 30 di servizio ospedaliero in unità di Terapia Intensiva Coronaria), nonché Mediatore Familiare con diploma conseguito presso l’Istituto di Terapia della famiglia di Ancona. Iscritto all’AIMS (Associazione Italiana Mediatori Sistemici), legata al Forum Europeo di mediazione familiare, Fiorenzo si è ritrovato, a un certo punto della sua vita, fortemente implicato nel difficilissimo momento della separazione coniugale, avendo all’epoca la figlia di appena 2 anni. Tale evento lo ha di fatto “costretto”

ad una presa di coscienza diretta circa la drammaticità del momento separativo in tutti i suoi risvolti psicologici, aggressivi, depressivi, regressivi, coi suoi contorni e i suoi riflessi sulla vita relazionale e sociale in senso lato delle persone coinvolte, sui congiunti delle famiglie d’origine. Tali fatti hanno indotto Brighi a una profonda presa di coscienza, a una epicrisi precisa e senza ipocrisie, verso se stesso, della propria vita, e lo hanno condotto necessariamente al desiderio “liberatorio” di approfondire il problema a livello sociale, culturale, psicologico, educazionale, giuridico, economico, rendendosi ben presto conto delle vastissime

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In apertura, Fiorenzo Brighi all’entrata del suo studio a Morciano. A fianco, il dottore alla sua scrivania.

dimensioni realmente raggiunte dal problema. “Sarebbe stato grave non prendere severamente coscienza del fatto che l’anello debole della ‘catena’ divorzio-separazione sono i figli, con conseguenze talora indelebili nella maturazione psicologico-affettiva dei bambini, con gravi ripercussioni, evidenti sin dall’età scolare fino ad arrivare a quella adulta. A questo punto - dichiara il dottor Brighi - inevitabile e automatico è stato approfondire

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anche i propri saperi in merito e quindi iscriversi ad una scuola il cui scopo altro non è che formare operatori professionali di Mediazione Familiare, specificatamente dedicati alla presa in carico delle sofferenze dei genitori separandi, separati o divorziati, per una gestione del conflitto in termini educazionali e maturativi, senza alcuna intenzione e preoccupazione di cercare ‘responsabili’ e ‘colpevoli’ del fallimento dell’unione.

È sicuramente utopistico pensare che la fine di un matrimonio o di una convivenza possa avvenire in maniera ‘soft’ senza conseguenze soprattutto laddove i sentimenti coinvolti sono stati forti, profondi, convinti. I figli minori coinvolti nel conflitto e utilizzati quasi sempre come scudo per difendersi o attaccare l’ex partner ora ‘nemico’, nella falsa illusione di una vittoria sempre impossibile e inutile, comunque certamente falsa, finiscono inevitabilmente per pagare il più alto prezzo dell’evento.” Amante della natura, del mare, della montagna e della vita sportiva, Fiorenzo Brighi ama definirsi un eterno adolescente, diventato adulto con il tumulto d’animo del giovane, temperato talvolta a fatica dalla razionalità e dalla responsabilità. La prossima sfida del dottore? “Proseguire la mia vita e il mio impegno per sensibilizzare l’opinione pubblica e arrivare ad una collaborazione tra volontariato e servizi istituzionali, abbandonando personalismi e abbattendo steccati anacronistici.” IN


Insignito del premio Creativity Awards al festival Internazionale Piromusicale di Berlino 2009


Gustare | Ristorante Luciano


Carta

Canta

testo Pier Antonio Bonvicini foto Gianmaria Zanotti

Cambia la sede ma non il menÚ che ha reso celebre il locale. Verrete allora a Cesenatico al Ristorante Luciano, nuova destinazione della gastronomia di mare, per aprire un’altra stagione della tavola, non soltanto estiva. Quindi, saporose paste fatte in casa e poi invitanti astici, aragoste, rombi e pesce azzurro. Senza dimenticare le crudità del pescato. E per chiudere in gloria, le golose torte della casa.


In apertura, Ernesto Rossi con la moglie Maria Celina e le due figlie Monica e Samuela. A fianco, la sala più grande del Ristorante.

Quand’ero più giovane, era una consuetudine pranzare a Cesenatico nelle feste comandate. Allora c’erano i cuochi, quelli che oggi chiamiamo chef. Il paesaggio toccava l’anima, il pesce azzurro il palato. Ora raggiungo raramente la città, ma quando capito ritrovo l’atmosfera dei tempi andati. Arrivare qui significa rendere omaggio a Vittorio Boldrini e Giorgio Saporetti, due colossi di questa rinomata ristorazione, che parte dagli uomini del mare, sapendo bene che i loro saperi sono stati una eredità per tutti. Quindi non è un caso se

quest’anno un cesenaticense sia giunto secondo al concorso per il miglior cuoco di bordo dei pescherecci italiani, alla Fiera Internazionale del pesce di Ancona. Perciò, se rimarrete in zona, il Ristorante Luciano alimenterà (se l’avete) il vostro entusiasmo per il mare. È in via Mazzini 33 (mai di lunedì e di martedì a pranzo), quasi di fronte al Teatro Comunale, dove un tempo c’era l’Hotel Savini. Ad aprirlo

ci ha pensato il romagnolo Ernesto Rossi, noto ristoratore del luogo, uno di quelli che quando parla di cucina sa di cosa parla. In realtà, per Rossi, si tratta di un cambio di sede. Dall’Hotel e Ristorante Pino, che ha diretto con altri soci per una ventina d’anni, a questa nuova destinazione, poco distante dalla precedente. Ma è negli anni Sessanta che Rossi, detto Luciano, muove i primi passi nell’ho-

La ricetta: tagliolini al ragù bianco di pesce Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di tagliolini fatti in casa, 1 carota, 1 zucchina, 4 canocchie sgusciate (crude), 8 mazzancolle sgusciate (crude), 4 frutti di capesante, 4 seppioline, 4 calamari, 1 spicchio d’aglio, 1 spicchio di scalogno, sale, pepe e olio extra vergine q.b. Preparazione: pulire e lavare la carota e la zucchina, tagliarle a fiammifero, sbollentarle in acqua per 3 minuti e successivamente scolarle. Pulire il pesce, tagliarlo a pezzi non troppo grossi. Quindi, fare soffriggere aglio e scalogno tritato in olio extra vergine di oliva, mettere nel soffritto il pesce, in questo ordine: seppioline, calamari, capesante, canocchie e mazzancolle. Successivamente, aggiungere del fumetto di pesce e le verdure. Fare insaporire il tutto per 5 minuti circa a fuoco lento. Cuocere a parte in acqua salata i tagliolini, scolarli al dente e versarli nella padella col sugo di pesce e le verdure. Saltare finché il tutto sia bene amalgamato, aggiungere un filo d’olio extra vergine di oliva e un pizzico di prezzemolo.

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tellerie e cosi è in più alberghi della riviera, e poi anche in Abruzzo. Seguono altre iniziative a Madonna di Campiglio, l’apertura di un ristorante nella zona e “Pino”, sul finire degli anni Ottanta. Quella ristorazione classica, tradizionale, legata al mare, la ritroviamo anche nella nuova sede, elegante, curata e risalente all’Ottocento, in cui ci si sente a proprio agio. Pure stavolta il porto canale è vicino ma è vicina


Culinaria News: Soprattutto il mare

anche l’abitazione storica del poeta Marino Moretti, di cui ricorre il trentennale della morte.

Ecco allora “Luciano”. Superato l’ingresso, il grande acquario con astici e aragoste e poi l’invitante banco del bar. Quindi, l’angolo in cui prepara pizze e fornarine il siciliano Pietro Crispino e l’ampia sala di tono classico, rallegrata da opere d’arte alle pareti, con lampade marinare e luci incastonate al soffitto rivestito in legno. Ai tavoli, rotondi e quadrati, giusta apparecchiatura, fiori freschi e su alcuni anche i candelabri. Inoltre, piacevoli mobili in arte povera e un armadio climatizzato per i vini bianchi. Dopo la sala, una saletta anticipata da tende di tono e alla fine un giardino interno, più contemporaneo, per l’estate. A governare gli interni, oltre al patron (che indirizza anche la cucina), le due figlie Monica e Samuela e talvolta la moglie Maria Celina. Ai fornelli, apprezzati cuochi provenienti dalla Puglia e dall’Emilia.

Così Maurizio Andreula si occupa dei primi, Odino Bergamini della griglia e Nunzio Barile di antipasti, secondi e pasticceria. Tra i piatti in carta, accompagnati da pane fatto in casa e fornarina, zuppetta di frutti di mare, mazzancolle al sale grosso di Cervia, razza al vapore, capesante brasate con insalata belga. Al primo, spaghetti agli scampi, tagliolini alle canocchie, monfettini in brodo di seppia e cannellini, tortelli al branzino. Al secondo, crudità del pescato, rombo al profumo di porcini, calamaretti fritti, triglie ai ferri. E per chi non ama il mare, cappelletti in brodo, risotto al radicchio trevigiano, filetto alla griglia ed altro ancora. Quanto alla pizza, ben 46 proposte. Tra queste, quella alla calabrese, al salmone affumicato e alla veneziana. Per terminare, frutti di bosco, gelato alla crema, crepes suzette e torte della casa. Ma ci sono pure zuppa inglese e torta mimosa della Pasticceria Romagna di Cesena. Ricca carta dei vini, dominata dai bianchi, con oltre 130 etichette regionali. E selezionate bollicine italiane e francesi. Consistente anche l’offerta dei distillati con una cinquantina d’etichette. Menù degustazione a 40 euro, bevande escluse, e al venerdì sera anche una cena a base di pesce azzurro a 21,50 euro (tutto compreso). Altrimenti la carta, con un ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Ogni giorno l’atto del cibarsi muta la natura in cultura: si può dar torto a Michel Pollan dopo aver mangiato qui? www.ristoranteluciano.it IN

In via Faentina 273, vicino Ravenna, all’Osteria del Pescatore, specialità di pesce (anche al cartoccio) e piatti romagnoli in un rustico casolare. L’esperienza dello chef-patron e le sue origini pugliesi aggiungono valore al menù. Che comincia con squisiti pani fatti in casa. Vini di qualità, cortesia e conto corretto. Chiuso lunedì sera e martedì. www.osteriadelpescatore.com

Tradizione e panorama Il Molo 22 ora è un’Osteria sul Mare. Accoglienza e panorama già valgono il viaggio. Ma anche la cucina, a prezzi contenuti, è una garanzia. Quindi, crudità, marinati della tradizione, preparazioni al tegame, al testo e alla griglia. Ma anche piatti di terra. Paste casalinghe e buona selezione di carni, salumi e formaggi. Zuppa inglese, ciambella alla ricotta con crema vaniglia al profumo di Strega e altre golosità per terminare. A Rimini, nuova Darsena, Via Ortigara, 78/80. www.molo22.it

Novità in libreria Roberto Raisi, agente di commercio di origini ferraresi e scopritore di nuove tavole e buoni vini, ha scritto Scusi, mi porta il conto? Guida semiseria delle trattorie dell’Emilia Romagna. Ci si può fidare del suo palato e di questa appassionata ricerca, scoprendo destinazioni meno note completate dalla storia dei luoghi. Tinarelli, pagg. 195, euro 13,00.

Per chi non si accontenta Sul porto canale di Cesenatico, in Corso Garibaldi, c’è l’Officina del Gusto, gran bel negozio di prodotti enogastronomici di qualità. Ricca selezione di paste artigianali, salumi, formaggi, confetture, oli, vini, aceti, distillati. Chiuso lunedì. www.officinadelgustocesenatico. com

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Abitare | Loft a Riccione

Una “scatola”

Mare

sul

testo Monica Gasperini - foto Mario Flores

Una casa “rettangolare”, dalle ampie vetrate. Al suo interno linee, forme e geometrie di un’architettura particolare esprimono eleganza e modernità.



Uno spazio rettangolare di 100mq, completamente ristrutturato nel 2000, suddiviso in quattro ambienti a loro volta rigorosamente geometrici, con pochi, studiatissimi arredi dalle linee essenziali e dalle

proporzioni calcolate al millimetro. Semplicità, eleganza, novità e una cura ossessiva dei particolari: questa la filosofia che l’architetto Fabio Mariani segue rigorosamente in tutto quello che fa. A riscaldare questa scatola costruita utilizzando prevalentemente materiali naturali come il pavimento in legno, pochi arredi scelti con cura, dove convivono pezzi di antiquariato, porcellane decorate, oggetti di ricerca e naturalmente mobili di design. Un’eleganza semplice, cruda, non ostentata che, oltre a esprimere i canoni di un’estetica essenziale, risponde all’esigenza di proteggere la sfera del privato. Nasce l’interno impostato su un lungo corridoio a cono, che si pone come cardine attorno al quale cucire gli elementi di uno spazio arIn alto, scorcio del lungo corridoio a cono e della zona living. Qui sotto, la camera da letto padronale. In apertura, panoramica della zona giorno.

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ticolato, che su di esso prospetta. Il corridoio viene tagliato da linee verticali, bucature che propongono alla vista dell’osservatore i vari ambienti della casa, che si affaccia-

no su di esso e con esso colloquiano. Nella parte rivolta a sud-est si pongono le aree living, collegate alla cucina da un ampio portale in vetro acidato scorrevole. Il soggiorno è caratterizzato da una vetrata terra-tetto a picco sul mare e dalla piccola apertura posta sopra il divano da cui si scorge la spiaggia. La chiave di lettura di questo appartamento, posto all’ottavo piano di un edificio anni ’70, è l’interazione tra esterno e interno e la costante compenetrazione dell’ambiente domestico e dell’ambiente naturale. Un interno nel quale le pareti individuano direttrici lineari, distinte fra loro da finiture e colori diversi, che identificano ambiti pubblici o privati dell’abitazione; lo spazio diventa il prodotto dell’intersezione di molteplici argomenti di progetto: la luce che inonda il soggiorno e sfuma nel corridoio è ritmata sul suo percorso dagli spot a soffitto; i materiali sublimano il livello di dettaglio delle superfici o, al contrario, ne arricchiscono l’impatto

percettivo adottando legni venati e tattili; la forma non pare mai scontata e giunge a ridefinire, ogni volta, il rapporto tra la funzione che esprime e il rapporto personale che con essa costruirà chi la frequenterà. Ogni locale dell’appartamento acquista una propria peculiarità dovuta, oltre che ad una geometria improbabile, allo studio di relazioni intime e necessarie a caratterizzare lo spazio privato. Così, se la zona giorno è caratterizzata da ampie aperture ed atmosfere luminose, quella notte viene costruita sul rapporto tra le camere e i servizi che su di esse si prospettano. Il tempo del relax e

la cura di sé è indicato da una cellula allargata e a un tempo raccolta, composta da camera e bagno. Funzionalità e pathos delle forme s’incrociano in uno spazio diviso da porte spogliate della loro veste comune. Semplici filtri e schermi visuali fanno pulizia di fronte a chi conosce quegli spazi. Diventando quinte che ritagliano un momento di pausa nello spazio abitato. Scorrono all’interno delle pareti riprendendone le qualità superficiali, ispirandosi al più potente fra i motori di progetto: il dubbio. IN



Suonare | Fluido View

Il “fluido”

Suono

del

testo Lucia Lombardi - foto Riccardo Gallini

I Fluido View sono una realtà musicale locale con radici profonde. Fluido View, come la loro visione della musica, fluida, in movimento, come le contaminazioni tra i generi che creano. Professionisti di giorno, musicisti di notte. Un gruppo di amici con una passione comune, la musica. Il nucleo fondante suonava ai tempi d’oro del Paradiso, dell’Altro Mondo, e in altri locali di tendenza della Riviera. Li incontro di notte, in un loft della zona industriale di Rimini: arrivano alla spicciolata, con grandi sorrisi, si collocano subito in postazione, non c’è tempo, la notte è piccola! Ora sono determinati più che mai, la lavorazione del cd Danze Impreviste, in uscita ad ottobre, li coinvolge totalmente, e anche l’arrangiamento dei brani per i live che seguiranno determina molto lavoro.

Ma per loro tutto questo è il frutto di una passione sfrenata che li tiene uniti e lontani dalla routine; ammettono in gruppo che se questo fosse un lavoro fatto per guadagnare il pane quotidiano rovinerebbe la poesia: “Ci sentiamo tutti uniti da altre pulsioni, viviamo questa realtà come uno sdoppiamento.” Stefano Santolini, gioielliere, suona un organo hammond che ha reperito in America, un pezzo raro: ha studiato pianoforte per undici anni col Maestro Speranza. Sua moglie Claudia Esposito, dalla voce calda, dopo aver cresciuto le figlie è tornata all’antica passione, il canto. Cheri De Rosso, di Chicago, è l’altra donna del gruppo. Voce e basso, da sei anni vive in Italia e da due suona col gruppo. Nella vita è Assistant general manager, ha incontrato i Fluido View casualmente e subito si è creato il giusto feeling.

Massimo Manduchi, avvocato, suona la chitarra e si sbizzarrisce in groove elettronici: fa parte della formazione dagli albori, come Romano Cucci, antiquario del centro storico, alla batteria da quarant’anni. A fine anni ’70 pensò di mollare tutto per andare a suonare allo storico Cantagiro, ma rinunciò per amore. Mario Clementi, invece, è l’autore principale dei pezzi, il paroliere della band: fa il musicista e suona la chitarra, ma è anche il frontman dei “Fluido”. Carlo Fabbri, saxofonista e musicista di professione (è diplomato al Conservatorio) col suo quartetto di fiati ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti nel campo del jazz. Mauro Cordisco, anch’egli musicista professionista, suona basso, chitarra ed è un’altra delle voci del gruppo. Gli piace l’idea di creare musica divertendosi, senza pressioni da parte del mercato. D’altra parte tutti gli elementi della band vivono questa avventura come la realizzazione di un sogno comune, di una passione unanime che li accomuna e li sostiene. Durante le prove ognuno apporta il proprio contributo creando forti sinergie, per costruire, insieme, innesti, tagli, arrangiamenti. “La vita cerca di sviarti, ma la musica è musica - chiosano. Non si abbandona mai!”. IN



Applaudire | Sagra Malatestiana

60 volte

Musica

in

testo Lina Colasanto

Un anniversario imponente quello della Sagra Musicale Malatestiana che, in occasione della sua sessantesima edizione, festeggia il nuovo evento presentando un cartellone ricco d’intrecci fra le proposte, offerte dagli appuntamenti sinfonici (ospitati come di consueto nell’Auditorium del Palacongressi), tutt’oggi nucleo centrale della programmazione. Ad inaugurare la Sagra, che si apre il 1° settembre, e chiuderà il 4 ottobre, sarà la pianista Martha Argerich, accompagnata a Rimini dalla Royal Philarmonic Orchestra diretta da Charles Dutoit nel Concerto in sol maggiore di Maurice Ravel. La serata d’apertura vede inoltre in scena gli autori Jan Sibelius ed Edward Elgar. L’apertura culturale verso l’Europa è confermata dalla presenza della Deustche Symphonie Orchester di Berlino, il 5 e 6 settembre, che terrà due concerti diretti da Ingo Metzmacher con l’omaggio a Mendelssohn offerto dal violinista Christian Tetzlaff, senza dimenticare ampi sguardi sul Novecento grazie alla presenza di autori quali Franz Schreker, Anton Webern e Claude Debussy.

60 | IN Magazine

L’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo tornerà invece ad esibirsi a Rimini il 9 settembre in un originale omaggio alla musica di Sergej Prokof’ev, col grande Yuri Temirkanov (nella foto). Indagando tra le pieghe della modernità il 13 settembre Radio Symphony Orchestra, affidata al talento direttoriale di Daniel Harding, presenterà i Vier Letze Lieder di Richard Strauss, con la voce di Lisa Milne, e la Prima Sinfonia di Gustav Mahler. Il ciclo degli appuntamenti sinfonici terminerà il 19 settembre con L’Orchestre National du Capitole de Toulouse, affidata alla bacchetta del giovane Tugan Sokhiev che, dopo aver affrontato il secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms con Nelson Freie come solista, chiuderà con la visionaria Sinfonia Fantastique di Hector Berlioz. Ma le sfide della Sagra continuano con diversi appuntamenti tra cui il nuovo progetto drammaturgico del regista Denis Krief che darà vita al ciclo dei Kafka-Fragmente, composto da Gyorgy Kurtgag per voce di soprano e violino, presentato per la prima volta in forma scenica in uno spazio del Complesso degli Agostiniani, il 2 e 3 settembre, alle 21.30. Volgendo lo sguardo ai grandi maestri riminesi la Sagra presenterà il concerto della Cappella Musicale Theatina, diretta da Flavio Colosso, il 18 settembre, alle 21, presso la

Chiesa del Suffragio di Rimini, in onore al compositore Antonio Draghi (Rimini 1634 - Vienna 1700), con l’esecuzione dell’Oratorio di Sant’Agata. Infine, dopo la serie delle maratone pianistiche, la manifestazione quest’anno propone il ritratto del compositore americano Louis Moreau Gottschalk, interpretato il 4 ottobre dal giovane pianista Francesco Libetta, riconosciuto per il suo talento e virtuosismo, che vedrà coinvolti anche gli allievi dell’Istituto Musicale “Lettimi” nell’esecuzione di alcune spettacolari trascrizioni operistiche per sedici pianoforti di rarissimo ascolto. www.sagramusicalemalatestiana.it IN

Ad agosto, spazio al Barocco Ad anticipare i concerti sinfonici della “Malatestiana” è per il terzo anno consecutivo una rassegna di musica barocca, sull’onda del successo del ciclo Bwv-Bach, che si tiene ad agosto, dal 10 al 22, al Teatro degli Atti, alle 21,30. Protagonisti di questo festival, prestigiosi interpreti di musica antica, tra cui il gruppo London Baroque, che inaugura l’evento, il solista Pieter Wispelwey, Stefano Bagliano, Andrea Coen e il gruppo Accademia Monte Regalis, il quale chiude il 22 agosto con una rappresentazione pensata per ricreare l’atmosfera del Cafè Zimmermann, il celebre ritrovo musicale di Lipsia frequentato da Bach.


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Visitare | Contemplazioni

La prima

Rimini

biennale di testo Cinzia Tedeschi

Contemplazioni. Bellezza e tradizione del nuovo nella pittura italiana contemporanea è il progetto espositivo curato da Alberto Agazzani a Castel Sismondo e Palazzo del Podestà, aperto al pubblico fino al 6 settembre.

Cento artisti italiani e stranieri per fare il punto sull’arte contemporanea: a partire dalla pittura, a partire da Rimini. Contemplazioni è un’importante retrospettiva dedicata all’arte figurativa italiana: attraverso le opere esposte, accomunate dall’indagine e dall’utilizzo del mezzo pittorico, viene ripercorsa la fortuna di questo modo di fare arte nel nostro paese: dalla “pittura colta” all’iperrealismo, fino alle soglie dell’astrazione; dai

della pittura del proprio statuto e si conferma, anzi, come una delle forme espressive più capaci di interpretare la modernità rinnovando i valori della grande “tradizione del nuovo”, quali bellezza e verità. La mostra riminese, che s’inserisce nel progetto Sismondi. Moti d’arte e poesia contemporanee, rassegna a cadenza biennale che vuole mettere in dialogo arte e poesia, interrogate sul tema della bellezza, è la

grandi maestri del ’900 quali Carlo

tiva pluriennale dal titolo Il grande viaggio. L’arte contemporanea tra identità e alterità. Un progetto

Guarienti, Omar Galliani, Leonardo Cremonini o Alberto Sughi (in alto,

una sua opera in mostra), fino ai più giovani protagonisti della scena contemporanea, passando attra-

verso pittori di origine straniera quali Ana Kapor, Vladimir Pajevic o Paul Beel. Tutti intrinsecamente legati alla grande tradizione della storia dell’arte italiana ma al contempo capaci di una continua rilettura della stessa in chiave contemporanea. Con le opere esposte, Contemplazioni testimonia la riaffermazione

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prima parte di una più ampia inizia-

internazionale tra Rimini e Mediterraneo, che aspira ad arrivare al 2016 e oltre, per fare emergere realtà culturali e artistiche mediterranee ed europee, con Rimini luogo d’incontro. La seconda parte del progetto sarà articolata in una serie di eventi che toccheranno alcune importanti città del Mediterraneo, tra le quali Tirana, Atene, Istanbul, Gerusalemme. Per i coordinatori della rassegna, Beatrice Buscaroli e Davide Rondo-

ni, Sismondi rappresenta un luogo esemplare d’incontro tra artisti e poeti: vengono inaugurati, infatti, proprio in occasione della mostra anche una serie di appuntamenti serali e letture coordinati da nove poeti, chiamati a scegliere un ar-

tista tra quelli presenti in mostra, per iniziare assieme un percorso creativo e di collaborazione della durata di un anno, i cui esiti saranno esposti alla Mostra del Premio Rimini che si svolgerà nel 2010. I poeti coinvolti nel progetto sono: Davide Brullo, Rosita Copioli, Gianfranco Lauretano, Isabella Leardini, Roberto Mussapi, Giancarlo Pontiggia, Antonio Riccardi, Iole Toini, Sergio Zavoli. Contemplazioni è ideata e realizzata dall’Associazione Culturale Città d’Arte, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini; è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Emilia Romagna, dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, dalla Provincia e dal Comune di Rimini. IN


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Ricordare | Luciano Palma

Rimembrando

Artista

un grande testo Milena Massani

L’eclettico artista Giancarlo Luciano Palma ci ha lasciato recentemente.

Vogliamo ricordarne la figura d’artista. Urbinate d’origine e riminese d’adozione, Palma si dedicò all’insegnamento per quattro lunghi decenni, dapprima presso le scuole medie poi al Liceo Artistico. Uomo atletico, si è dedicato allo sport conser vando nel tempo l’amore per la natura che entra prepotentemente nei suoi quadri,

dalle vestali che suonano strumenti eterei come flauti, alle fanciulle in fiore di proustiana memoria; il panorama sposa la classicità e si esprime durante il mattino quan-

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do l’atmosfera rarefatta e il silenzio “si confanno allo spirito delle più intime percezioni”. L’immaginazione vibrante nasce per spandere pennellate vitali. I soggetti di ascendenza dechirichiana, sono quelli presentati nell’ultima mostra presso la Sala degli Archi di Rimini, dal titolo “Prospettive sulla città”, mentre cogliamo gli scorci metropolitani su cui si stagliano corpi sinuosi, simbolo di imperitura giovinezza del mito e dell’arte. Una vitalità prorompente attira la nostra attenzione fino a giungere alla contemporaneità visionaria in un vincolo con la “sua” Rimini. Sono le belle prospettive stilizzate, gli skyline cittadini, in cui l’acqua che passa sotto il ponte di Tiberio diviene una gigantesca cascata che

pare scrosciare dal piedistallo della memoria come rinnovamento, come catarsi. L’eredità artistica di Palma rientra in quell’impulso, forse inconsapevole, dettato da una semplicità d’animo, da una serietà del vivere rinforzato dall’archetipo familiare, dalla scuola e dalla pedagogia, teso a quelle emozioni vitali che lo hanno animato e ispirato. Con “la passione profonda - come ne scrisse Carlo Bo - rimanendo fedele agli impulsi mitologici di Giove e Saturno, immortalati nei fogli drammatici e impetuosi, avvinti alla folgore della creatività innata a ricordarci l’impeto progettuale e la sintonia con la natura che confluisce nei sentimenti con una variabile alta di momenti segnati dalla speculazione artistica”. IN


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Leggere | La Società dei Marinai

Tra i canti

Pescatori

dei

testo Milena Massani - foto Riccardo Gallini

Il libro di Gualtiero Gori, con in copertina l’araldica delle famiglie marinare di Bellaria Igea Marina, compie un tragitto all’interno dei repertori canori dei pescatori, mappando la ricerca compiuta da Uva Grisa. L’obiettivo del cd book

scaturì un locale autogestito dove ci s’incontrava per condividere scopi sociali; negli anni ’60 e ’70 crebbe in maniera esponenziale, si mangiava in compagnia e soprattutto al rientro dalla “pesca grossa” si cantavano stornelli e si ballava. Il

La Società dei Marinai. La Sucità di

libro riporta i testi degli stornelli e

Marinér. Canti popolari dei pescatori

dei saltarelli strumentali eseguiti

di Bellaria Igea Marina e balli di tradizione della Romagna eseguiti da L’Uva Grisa (Panozzo Editore- Rimini pagg. 94), è riscoprire una parte delle antiche tradizioni del canto popolare e del ballo. La Sucità di Mariner nacque nell’estate del ’45 per la ricreazione degli associati alla cooperativa marinara. Da qui,

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tivo: espressioni che si collegano ai suonatori d’osteria, con canti contadini, canzonette popolari, balli etnici (saltarelli, manfrine, vanderine) e di sala (valzer, polke, mazurche) composti tra fine ’800 e inizio ’900 da autori romagnoli spesso sconosciuti. IN

nel cd allegato e segue una serie di pubblicazioni precedenti: La Bàrca-

za vol. 1 e la Società dei Marinai vol. 2. Costituisce un omaggio ai canti tradizionali raccolti dai pescatori negli anni ’80, e segna l’esordio del gruppo Uva Grisa, su cui si fonda l’identità e il senso d’appartenenza al proprio territorio. Ripropone canti satirici e d’osteria, connessi alle mangiate e alle bevute conviviali, nati con intervalli a brani strumentali e danze romagnole. Gualtiero Gori, tra i fondatori dell’Uva Grisa, coglie nel libro l’espressività e l’immediatezza con cui si manifesta l’approccio alla propria terra d’origine nel rapporto attraverso danza e canto. A noi il libro lascia un segno indelebile, caratterizzato dalla gioia che si evince nella spontaneità parodistica e scanzonata, che costituisce il sale dei rapporti umani. L’Uva Grisa (Uva Agra) nasce a Bellaria Igea Marina nell’81 come esperienza artistica d’aggregazione e ricerca della cultura tradizionale romagnola, per riscoprire alcuni valori tra le forme espressive di carattere popolare derivanti dal ballo etnico, dal repertorio rituale e narra-

Davide Barbieri, La Butega ’D Jacmein Pazzini Editore, Verucchio

L’autore, amico di Fellini, in questa raccolta postuma di sagaci racconti in dialetto mercatinese crea bozzetti di vita. Jacmein con il proprio chitarrino e la lingua forcuta taglia i panni addosso, echeggiando spregiudicati personaggi che attraversano la memoria di generazioni che con la lingua romagnola erano capaci di fotografare la realtà. “Le lingue scrive l’autore nel testo - le creano i poveri, così da rinnovarle infinite volte, i ricchi ne cristallizzano il significato, per poi ironizzare su chi non si esprime in modo conforme”. Questi racconti in dialetto dell’Alto Montefeltro esaltano politicamente l’identità romagnola di quelle genti.


www.dondup.com - foto agnes spaak



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