Ravenna In Magazine 04 2017

Page 46

CORRERE

Le gioie della

MARATONA IN ATTESA DELLA XIX EDIZIONE DELLA GLOBAL PORTS MARATONA DI RAVENNA, STEFANO RIGHINI PARLA DEL SUO PERCORSO E SVELA I SEGRETI DELLO SPORT IN APPARENZA PIÙ SEMPLICE DEL MONDO.

G SOTTO, L’IDEATORE DELLA MARATONA STEFANO RIGHINI CON L’ARTISTA GIANNI MORANDI CHE HA PARTECIPATO ALL’EDIZIONE DI QUALCHE ANNO FA.

46

IN MAGAZINE

di Serena Onofri

Global Ports Maratona di Ravenna è uno degli eventi sportivi più attesi, non solo perché porta in città migliaia di runner – ben 8.300 nel 2016 -, ma anche in quanto crea un forte indotto economico per tutto il sistema turistico (hotel, b&b, ristoranti, musei, negozi). A parlarne è l’organizzatore Stefano Righini, presidente di Ravenna Runners Club, aspettando l’edizione XIX del prossimo 12 novembre. Stefano, quando hai cominciato a correre? “Nel marzo 1975, con la prima edizione della Valli e Pinete. Ricordo di essermi presentato alla gara in tuta e cappotto, in quella

che era un’epoca pionieristica... Arrivai quarto e immediatamente capii che questa cosa mi piaceva da matti. Il primo approccio lo devo a mio cugino che mi ha spinto a prendere parte a una delle tante manifestazioni che nascevano in quel periodo di austerity, in cui il fatto di non poter circolare o circolare a targhe alterne ha permesso lo sviluppo di tante manifestazioni podistiche.” Cosa vuol dire correre? Cosa ti apporta a livello emotivo, fisico e mentale? “È lo sport più semplice del mondo nel momento in cui metti le scarpette e vai, ma diventa un qualcosa di molto serio quando cominci a seguire un programma di allenamento dettagliatissimo che ti porta a riempire le giornate con ore e ore di sedute di allenamento. La corsa è una scuola di vita: non ti puoi mai permettere di nasconderti dietro a una scusa. Sei solo contro tutti, non puoi mollare mai perché se ti fermi, gli altri ti superano. Ti insegna che il lavoro svolto con impegno, dedizione, passione prima o poi porterà dei risultati.” Cos’ha la maratona che le altre gare non hanno? “Se tu oggi vuoi sfidare te stesso,

ti poni l’obiettivo di correre una maratona e ogni finisher è un vincitore. È bellissimo ed emozionante vedere tanti amatori tagliare il traguardo in lacrime di gioia. Non è una vittoria contro il tuo avversario, è la tua sfida vinta.” A livello personale, cosa ti ha lasciato vincerne una di importanza internazionale come quella di Montreal? “Una gioia enorme. Vincere a Montreal, città olimpica, ha un significato particolare. Nei Paesi anglosassoni, la maratona ha un’importanza maggiore rispetto all’Italia dove le prime pagine solitamente sono riservate a sport quali il calcio. Trovarmi in prima pagina dei quotidiani canadesi è sicuramente stata una sorpresa piacevole e inaspettata. Tagliare il traguardo ed essere assaliti da microfoni e taccuini dei giornalisti, mi ha un po’ stordito e allo stesso tempo fatto capire l’importanza dell’impresa.” Un consiglio per chi vuol cominciare a correre? “Certamente c’è un approccio diverso a seconda che lo si faccia a livello agonistico o amatoriale. In entrambi i casi, però, correre è bello e dà un senso di libertà che solo la corsa riesce a regalare.”


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.