Gourmandise
Le Marche per cadeaux sapori di fine anno, tra costa ed entroterra pesarese. testo Pier Antonio Bonvicini
Le ricette di Rossini, i piatti della tradizione, l’afrore del tartufo e l’allettante sapore del pesce appena cotto. Ecco cosa promettono le Marche d’inverno, nella provincia di Pesaro-Urbino. Quattro tappe, tra mare ed entroterra, che diventano un regalo per buongustai snob o super golosi.
Assistiamo silenziosamente alla destrutturazione dei pasti, all’omologazione alimentare, in altre parole a una cucina sempre più frammentata. È l’invadente tavola contemporanea. Che, col vento in poppa, rallegra molti umani. Ma la tradizione, anche se con qualche brivido creativo, è un’altra cosa. Perché in cucina il vero è l’intero, come ricorda Tullio Gregory. Allora le Marche, senza eccessi e tanta concretezza. Comincerete imboccando la panoramica che da Gabicce arriva a Pesaro, e giunti a metà percorso, sosterete alla Canonica a Casteldimezzo (in via Borgata, 20). Il borgo è un angolo di paradiso, tra il mare e il Parco Naturale del San Bartolo, e la cucina estenderà il piacere della vostra pausa. Andrea Rignoli e Federico Sorrivas vi proporranno piatti di stagione e il pescato della tradizione, in un ambiente riscaldato, anche dal camino, e che un tempo era la casa del curato. Da non perdere, il brodetto della tradizione o la zuppa fredda di lattuga con canocchie e alici. Ora l’entroterra. Da Pesaro proseguirete lungo la Statale Adriatica fino a Fano, quindi proseguirete in direzione San Costanzo per una decina di chilometri. Qui l’altro
Da sinistra, Andrea Rignoli della Canonica e Rolando Ramoscelli, patron dell’omonimo ristorante.
cadeaux sarà la tavola di Rolando (in Corso Matteotti, 123). Il ristorante è al centro del paese, sulla strada principale, e da tempo è un punto di riferimento per la cultura enogastronomica della Regione. La cucina, quasi dialettale e stagionale, tipicamente marchigiana e pesarese, si basa sulla sperimentata tradizione popolare e sull’utilizzo di prodotti locali. A proporla è Rolando Ramoscelli, fervido ricercatore delle tradizioni culinarie, assistito dalla moglie Palmina Talamelli. Quindi, polenta, cinghiale, agnello, funghi, tartufi e formaggi. L’ambiente è artistico, quasi museale, con tanti quadri alle pareti e vecchi attrezzi da cucina sparsi qua e là. Inoltre, una vera e propria galleria fotografica ricorda i numerosi artisti che dal vicino Teatro della Concordia sono passati per la cena. Adesso a San Lorenzo in Campo, all’Hotel Ristorante Giardino (in via Enrico Mattei, 4), appena fuori dal paese. Per arrivarci: autostrada A-14, uscita Marotta, direzione Pergola. Ad attendervi, oltre al patron Massimo Biagiali, due accoglienti sale e una cucina tradizionale particolarmente curata. Tra le specialità, tonnarelli di Campofilone con fave, pecorino e guanciale; costine di agnello alle erbe fini. Infine, ancora l’entroterra. A Piandimeleto (a 40 km da Pesaro), al ristorante Le Contrade (in via IV novembre,11), da Marcello Rivi e Norina Mauri. In carta, piatti di tradizione e innovazione. Tra questi, tagliata di marchigiana scottona e porcini e splendidi piatti al tartufo. Ha ragione Leo Longanesi: il moderno invecchia, il vecchio ritorna di moda. Buon appetito! www.ristorantelacanonica.it; www.darolando.it; www.hotelgiardino.it
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