Vivere | Dieci anni dopo
I “Figli di papà” sono
Cresciuti
testo Francesca Miccoli
Riccardo Pinza e Giorgio Rusticali si raccontano al nuovo Forlì IN dieci anni dopo la “loro” copertina. Nel 1999 erano giovani di belle speranze, alle spalle un brillante percorso accademico, all’orizzonte un futuro prodigo di attese.
Dieci anni nella vita di una persona rappresentano un periodo considerevole, soprattutto se consumati “nel mezzo del cammin” di dantesca memoria. Tanto è passato da quando Riccardo Pinza e Giorgio Rusticali si prestarono all’obiettivo del nostro fotografo. I due celebri “figli di” furono infatti i volti copertina del primo numero di Forlì In Magazine. All’epo-
ca erano giovani di belle speranze, alle spalle un brillante percorso accademico, all’orizzonte un futuro prodigo di attese. In comune il pesante fardello di un cognome importante: Riccardo unicogenito di Roberto, Viceministro e principe del foro; Giorgio erede di Franco, sindaco all’ombra di Saffi e stimato primario di cardiologia. Ma come è cambiata la loro
vita in questi due lustri? Lo chiediamo ai diretti interessati, oggi uomini che hanno circumnavigato la boa dei fatidici “anta”. “Nel 1999 ero quasi single - afferma Gior-
splendidi cuccioli: Alessandro, nato proprio nel 1999, Caterina di 7 anni e il piccolo Tommaso di 3. “La vita avrebbe meno senso se non fosse riflessa nei loro occhi”, dichiara Pinza con orgoglio. Passando dal versante umano a quello professionale, il percorso di crescita è stato inarrestabile e costante per entrambe gli ex rampolli. “Dieci anni fa ero già commercialista e revisore contabile nonché docente universitario in revisione aziendale alla facoltà di Economia e Commercio - afferma Giorgio -. Ma da allora credo di essere maturato moltissimo.” “Confesso di aver raggiunto traguardi professionali superiori a quelle che erano le mie aspettative di ragazzo”, gli fa eco Riccardo. Il quesito sorge allora spontaneo: è ancora opportuno chiamarli “figli di”? “ Penso di aver dimostrato di non vivere di luce riflessa - chiosa Pinza. Tuttavia lascio giudicare agli altri”.
gio senza tradire alcun rimpianto -. Pochi
“Ora non sono più figlio di ma marito di con-
mesi più tardi, precisamente nell’agosto
clude scherzando Rusticali. La moglie, Pa-
2000, la mia esistenza è stata gioiosamen-
ola Casara, è infatti consigliere comunale nelle file del Carroccio. Ma il militare nello schieramento opposto a quello del celebre suocero non è mai stato fonte di “comprensibili incomprensioni”. “Sono orgoglioso di lei, crede molto in quello che fa e gode appieno del mio sostegno. E anche di quello di mio padre”. IN
te sconvolta dalla nascita di Amelia. La
paternità vissuta in età matura rappresenta un’emozione fortissima. A 35 anni si crede di aver già provato tutto nella vita. Nel settembre del 2001 a sublimare la gioia è arrivato Alberto. “Meravigliosamente simile il vortice emotivo che ha
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travolto il destino di Riccardo, papà di tre