Ravenna IN Magazine 04 2018

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IN ALTO, PAOLA BABINI, COORDINATRICE DIDATTICA DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI RAVENNA.

lizzato per i 150 anni dalla morte di Ruggero Pascoli: la cavallina storna in mosaico si trova lungo la via Emilia, di fronte alla Villa di Gualdo nel Comune di Longiano. Però non basta…”. La coordinatrice è un fiume in piena. “Si dovrebbero aiutare le iniziative dei giovani con più slancio – aggiunge–. Una studentessa di Ravenna mi chiedeva cosa dovesse fare per aprire un laboratorio. Purtroppo non è facile, eppure è lì che la creativi-

tà è fondamentale. Secondo me i nostri corsi riescono a stimolare proprio la creatività”. E le piacerebbe allargare l’orizzonte, sempre lavorando sulla qualità. “Sarebbe interessante istituire il biennio di oreficeria – dice convinta–. La professoressa Emanuela Bergonzoni porta avanti concetti di design diversificati e forme avanzate di progettazione, che naturalmente hanno a che fare con il corpo. Non si deve dimenticare come questo corso esista dagli anni Settanta e ha avuto l’approvazione di Giò Pomodoro, che considerava il gioiello un’opera d’arte. In questo percorso si inseriscono anche le ricerche sul micro mosaico, utilizzato in oreficeria, ma non solo”. La sede di via delle Industrie rivela anche alcune sorprese. A partire da una biblioteca specializzata sull’arte che i ravennati possono consultare liberamente (8.000 volumi, con una sezione significativa di testi del XIX secolo); senza dimenticare l’importante nucleo di periodici a disposizione, con naturale attenzione per le riviste d’arte e di architettura. Al piano superiore, non ancora consultabile, c’è poi un prezioIN MAGAZINE

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