Pesaro IN Magazine 03 2018

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Da S. Bernardino

AL CAFÉ

LA PIÙ ANTICA ABITAZIONE PRIVATA DELLA CITTÀ SI SVELA: DALLA VICINANZA ALL’ORDINE FRANCESCANO FINO ALLA PROPRIETÀ OTTOCENTESCA, LA CASETTA VACCAJ È UN GIOIELLO DA CUSTODIRE.

N

di Giovanna Patrignani / ph Luca Toni

Nel cuore del centro storico della città, sull’antica piazzetta Mosca si affaccia l’ancor più antica Casetta Vaccaj, situata al n. 22 di via Mazzolari, ad angolo con via del Seminario. Edificata probabilmente attorno al 1470-80, è l’abitazione privata più antica

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della città, come palesa l’originaria facciata in mattoni rossoocra, mossa da svariati elementi in pietra e da un fregio decorativo situato sotto lo spiovente del tetto e dipinto a riquadri di colore verde scuro su fondo aranciato, con fasce a denti di lupo correnti in doppio ordine di colore bianco e nero. La casa è a due piani, con sotterranei contenenti neviera e pozzo, e con soffitta, sulla quale si apre una finestrina quadrata formata da una cornice lineare in pietra, rivestita da uno strato di gesso colorato di ocra-arancio, che la raccorda cromaticamente alla cornice del fregio soprastante. Ai due angoli bassi della piccola finestra sono poste due mensoline, che hanno sui fianchi delle volute e sul fronte una decorazione di forma vegetale: dovevano probabilmente reggere una mensola in pietra o in legno. Al primo piano una porta-finestra, anch’essa riquadrata, si apre sull’elegante balconcino a pianta rettangolare: la balaustra è costituita da colonnine in pietra bianca, sormontate da piccoli capitelli con decorazione a motivi vegetali; è sorretto da due mensoloni modanati, decorati sui lati

con volute; aggettato in epoca posteriore, sono in esso ravvisabili non improbabili influenze di stile veneziano. Sulla parte sottostante il piano di calpestio vi è un fiore a rilievo, in corrispondenza del quale si apre un foro quadrato, fatto forse per facilitare la fuoriuscita dell’acqua piovana. Posta fra il balcone e il portale d’ingresso, una formella quadrata in pietra dipinta recava il simbolo del Signum Christi, costituito da un disco centrale con Cristo crocifisso e da raggi alternati, dritti e serpeggianti, lungo il perimetro; ai quattro angoli erano rappresentati quattro visi di putti alati. Il tutto è racchiuso da una cornice modanata. Il monogramma di Cristo IHS è l’emblema di S. Bernardino da Siena (138 01444), forse segno di un’originaria appartenenza dell’edificio a qualche confraternita religiosa connessa all’ordine francescano cui appartenne S. Bernardino. Nonostante i due restauri degli anni Novanta, che ne avevano messo in luce anche gli originali colori, purtroppo oggi la formella, di fondamentale importanza per la ricostruzione storica dell’antichissima casetta, è ormai da tempo completamente deteriorata,


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