IN QUESTE PAGINE MICHELE CASALBONI, PROPRIETARIO DEL RISTORANTE GOURMET TERRE ALTE, DI CUI VEDIAMO UNO SCORCIO PIÙ AVANTI.
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noi per il pesce crudo, poi scelgono anche altro, ma di solito quasi tutti assaggiano le nostre specialità a crudo”. Carpacci di ricciola, triglie, gamberi, capesante. E poi frutti di mare e centinaia di ostriche rigorosamente Gillardeau, uno dei marchi più conosciuti in assoluto nell’ostricoltura francese, fanno bella mostra sui tavoli del Terre Alte ogni sera. “Dico spesso ai miei ragazzi che a parità di prezzo i clienti potrebbero scegliere il mare, quindi noi dobbiamo sempre offrire il massimo. Ogni mio collaboratore condivide il mio stile. Al cliente occorre essere pronti a dare tutto senza presunzione, le persone scelgono Terre Alte e per questo meritano il nostro massimo rispetto e il miglior servizio possibile. Quindi la qualità eccellente dei piatti deve essere accompagnata da un servizio impeccabile. Il cliente si deve sentire coccolato e deve serbare della serata a Terre Alte un ricordo indelebile”. Un successo, quello di Terre Alte, che Casalboni condivide con i suoi chef e il personale, ma soprattutto con Francesca, la compagna di vita che ha scelto di lasciare l’istituto di credito per cui
”A PARITÀ DI PREZZO I CLIENTI POTREBBERO SCEGLIERE IL MARE, QUINDI NOI DOBBIAMO SEMPRE OFFRIRE IL MASSIMO. AL CLIENTE OCCORRE ESSERE PRONTI A DARE TUTTO, LE PERSONE SCELGONO TERRE ALTE E PER QUESTO MERITANO IL MIGLIOR SERVIZIO POSSIBILE.”
lavorava per seguire e sostenere il progetto del compagno Michele. Negli anni il locale è cresciuto e anche la famiglia di Casalboni si è allargata con l’arrivo di Lia e Clio, le figlie rispettivamente di 8 e di 6 anni. “Le nostre bambine sono molto orgogliose del nostro lavoro. Io amo chiamarle le mie piccole gourmet. Ogni sera cenano in ristorante e sin da piccine hanno degustato piatti di pesce. La nostra vita famigliare è senza dubbio molto complessa, soprattutto negli orari, ma il condividere il lavoro ha permesso a me e Francesca di organizzarci al meglio per le bambine”. La parte che Casalboni preferisce del suo lavoro? Quando parte il servi-