ESPLORARE
In fondo
AL MAR
GIANGIACOMO MINAK DURANTE LA SETTIMANA INSEGNA A INGEGNERIA E NEL WEEKEND INSEGNA A ESPLORARE I FONDALI MARINI E I RELITTI. CON LE BOMBOLE E IN APNEA.
U
di Giorgia Gianni
“Uno dei primi regali dei miei genitori furono un paio di pinne arancioni, per vedermi quando scendevo a cinque metri nelle acque riminesi.” Oggi Giangiacomo Minak (nella foto, a sinistra) si immerge a quaranta metri in apnea, e supera i sessanta metri con le bombole. Quarantasei anni, Minak è professore associato di progettazione meccanica e costruzione di macchine al Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Bologna. Ma la passione per il mare e per l’acqua è nel suo DNA, ereditata forse dalle origini croate e trasmessa ai figli, giovanissime promesse di nuoto sincronizzato e già provetti nell’apnea.
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Trimix instructor Scuba Schools International e Freediving instructor trainer SSI, quando non fa didattica e ricerca all’Università, Minak insegna a fare immersioni e forma istruttori di apnea. D’estate, insieme a Federico Mana, campione ed esperto di tecniche di compensazione, organizza crociere in Dalmazia, aperte a chiunque voglia migliorare la propria apnea. “Io pratico sia le immersioni con bombole, sia l’apnea,– racconta - due modi diversi di vivere la subacquea. Con l’attrezzatura scuba vado a compiere una missione precisa, come visitare un relitto, una parete o un fondale, per cui effettuo una pianificazione di
profondità, tempi, gas, direzioni, procedure di sicurezza.” L’apnea è invece anche introspezione, spiega ancora Minak. “In apnea il viaggio è sia nel mare, sia un po’ in se stessi. Per scendere compensando le orecchie, salvo che per pochi eletti dotati naturalmente, serve un controllo di muscoli che la maggior parte delle persone non sa nemmeno di avere. E questo si acquisisce solo con molto lavoro e introspezione.” Il mondo sottomarino svela scenari mozzafiato e regala esperienze memorabili. Ma chi si avvicina alla subacquea può esplorare anche le acque davanti a Rimini, conclude. “Vicino a Rimini il punto migliore per i neofiti è il relitto della piattaforma Paguro, visitabile sia con le bombole che in apnea. Per persone più esperte ci sono relitti fondi che meritano una visita. Le immersioni che mi sono rimaste più impresse sono state quelle alle isole Orcadi, per visitare i relitti della flotta tedesca della prima guerra mondiale e una parete incredibile nell’isola di Susac in Croazia attorno ai settanta metri. Anche se l’emozione più forte è essere la prima persona che entra in un relitto dopo l’affondamento.”