In Magazine Rimini 02/12

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Ricordare | Villa Rosa Riviera

La storia

in

Villeggiatura

testo Giorgia Gianni - foto Riccardo Gallini

Dai registri ritrovati in un’antica cassaforte dell’hotel Villa Rosa Riviera riemergono personaggi d’altri tempi. Che a Rimini trascorrevano le loro estati.

Erano i tempi in cui un mese di villeggiatura costava mille lire, le signore di buona famiglia soggiornavano a Rimini con i figli e la bambinaia mentre il marito rimasto in città passava 150 lire, il “mensile” per le spese accessorie della famiglia in vacanza. Erano

gli anni in cui vedere arrivare tre automobilisti diventava un evento, e una notte in hotel costava 5 lire. La sera si sorseggiavano liquori seduti ai tavolini della terrazza da cui si vedeva vicinissimo il mare. Intanto, in albergo, l’amministratore teneva scrupolosamente i registri, annotando le fatture di fornitori dai nomi storici: Cora, fratelli Branca, Daniele Campari, Francesco Cinzano... È un mondo affascinante e ormai lontano quello che emerge dai registri ingialliti ritrovati all’interno di una vecchia cassaforte all’hotel Villa Rosa Riviera, elegante quattro stelle in viale Vespucci. Un ritrova-

In alto, Antonio Salvatori, gestore del Villa Rosa Riviera. Sotto, una cartolina d’epoca dell’hotel.

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mento casuale, avvenuto durante i lavori di ristrutturazione dell’albergo, che la famiglia Marchetti possiede dai primi anni del ’900. “La chiave di uno dei cassetti della cassaforte era andata perduta da tempo, e una volta riapertolo vi abbiamo scoperto due vecchi documenti”, spiega Antonio Salvatori, albergatore di lunga esperienza e gestore del Villa Rosa Riviera dal 1998. “Uno è il registro dell’amministrazione del 1912, esattamente cent’anni fa. L’altro è il registro della stagione estiva 1939”. Sfogliando i documenti riaffiorano spaccati di vita familiare intrecciati alla storia dell’albergo, nato

da un villino come “Hotel pensione ristorante Villa Rosa” (fondatrice fu Rosa Rambelli), divenuto già negli anni ’20 uno dei più eleganti della città, con tanto di torretta e cupola. Cent’anni fa, raccontano i registri, il bilancio di esercizio si chiudeva in settembre ed era di circa 58mila lire. Nel 1930 l’incasso di un anno arrivava a 247mila. Nel ’39, alle porte della seconda guerra mondiale, il “professor Albini dell’Università di Bologna, con signora e bambina” spendeva 22 lire al giorno per la villeggiatura. Arrivavano a Rimini il signor Hopper di Vienna, il conte Mattaroli, la signora De Moroeder con cameriera al seguito e i due bimbi, giungeva persino dalla Polonia qualche facoltoso viaggiatore. “Esporremo i registri - assicura Salvatori - nella rinnovata hall, insieme alle numerose cartoline e foto d’epoca conservate dalla famiglia”. S’incontreranno così il passato e il presente più innovativo dell’ospitalità alberghiera: oggi il Villa Rosa

Riviera è un raffinato 60 camere con vari servizi, sala congressuale, il ristorante AmAu, il wellness privé iPersonalTrainer (aperti al pubblico) e un centro massaggi, mentre la terrazza è destinata a diventare una cornice esclusiva per iniziative ed eventi. IN


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