Accogliere | Albergatori del pesarese
Gli imprenditori del
Turismo
testo Silvia Sinibaldi e Simonetta Campanelli - foto Luca Toni
Esperti del settore attenti e intraprendenti. Gli albergatori pesaresi impegnati anche “fuori porta” credono nel territorio e nelle sue potenzialità turistiche, ancora in parte inespresse.
Sono l’emblema del fare turismo: accoglienza, esperienza, progettualità. Seppure in contesti diversi, tutti rappresentano interlocutori di sicura caratura in una fase in cui il settore, forse per la prima volta nella nostra provincia, acquista presso amministratori e politici il ruolo di possibile forza trainante dell’economia. Nardo Filippetti, i fratelli Lucia e Roberto Signorini, Jaja e Ciccio Tausani (all’anagrafe Claudia e Raoul) e Fabrizio Oliva, incarnano diversi stili e diverse storie di impresa turistica. Avete esperienze imprenditoriali nel pesarese e altrove: che differenza c’è nel fare impresa a casa o in un luogo diverso?
“Quando si fa impresa nel luogo dove si è nati e si vive, è difficile fare solo impresa”, racconta Nardo Filippetti. “Ci finisce sempre in mezzo il cuore. In generale, altrove si viene accolti con maggiore entusiasmo, meno diffidenze, e
si viene quasi sempre visti come qualcuno che porta ricchezza e crea lavoro”. “Fare turismo in una città che non è la tua - spiega Lucia Signorini - è più difficile perché si ha a che fare con persone che sono diffidenti e realtà molto diverse. Che spesso però ti aprono un mondo nuovo”. Per Roberto Signorini non c’è invece grande differenza: “Quello che conta è la capacità dell’imprenditore all’adattamento nel tessuto socio-economico”. Investire in una località diversa da Pesaro per Jaja e Ciccio Tausani è un’esperienza positiva, “Sia per la disponibilità degli enti locali sia per il genere di clientela”. Positivo il giudizio anche per Fabrizio Oliva: “Il turismo è un settore di attività particolare, dove la differenza sta anche nel territorio e nei servizi che le istituzioni sono in grado di dare. Per me forse è stato più agevole fare esperienza fuori casa”.
Sfidare nuovi territori è un evento casuale o una scelta pianificata?
“Pianificata”, non ha dubbi Filippetti. “La mia prima attività im-
prenditoriale è stata la gestione alberghiera a Pesaro poi il tour operating che ha allargato i miei orizzonti”. “Risposta sincera? Sì… assolutamente casuale. È stata una scelta istintiva - racconta Lucia Signorini - mi piacciono le sfide”. Questione di sfide anche per Roberto: “Scelta pianificata, ispirata dalla mia voglia di mettermi alla prova”. Scelta ponderata con variabile per i coniugi Tausani: “Determinante è l’apporto dei nostri soci, profondi conoscitori del luogo, contribuiscono con la loro presenza quotidiana alla gestione dell’attività”. Una programmazione a lungo termine anche per Oliva: “Sto lavorando per allargare ancora la rete, puntando su Cervia-Milano Marittima”. Le differenze più marcate nell’or-
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