Sportivissimo Siracusa

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SPORTIVISSIMO mercoledì 22 febbraio 2012 - numero 08- anno 3 - reg. tribunale di siracusa n. 11 del 25 novembre 2010 - Euro 0,50

il Settimanale dello Sport Siracusano

COPIA OMAGGIO

www.sportivissimosr.it

E’ IL TEMPO DEI

LEONI



SPORTIVISSIMO

Il Commento di Gianni Catania

GUARDIAMO AVANTI Una domenica dedicata a maschere e scherzi, senza calcio. Vi siete divertiti? Magari si, anzi è una speranza. Però adesso riponete costumi e stelle filanti e prendete un bel respiro. Dopo l’ultima sosta, il campionato riparte di slancio. Via alla volata finale, con il Siracusa in corsa per il grande obiettivo: il salto in serie B. Per settimane gli azzurri hanno guardato tutti dall’alto in basso, adesso devono inseguire un Trapani in stato di grazia che si ritrova sei punti di vantaggio grazie anche al nuovo -2 rifilato al Siracusa dalla Disciplinare e complice lo stop di Cremona. Nessuno si è fasciato la testa o si è lasciato prendere da quello sconforto solitamente di casa da queste parti. Un bel segnale di coesione e consapevolezza: la squadra è forte e i risultati le daranno ragione. Non è un mero discorso intriso di convinzione da tifosastro: se solo gli azzurri avessero avuto la stessa fortuna di altri, oggi staremmo parlando di altri risultati. Purtroppo la dea bendata ha momentaneamente volto lo sguardo altrove, ma tornerà a sbirciare in questa direzione. Magari proprio ora che arriva il trittico delle verità. Una bella fetta di stagione si deciderà nel breve volgere di 21 giorni. Il calendario parla chiaro. La locomotiva Trapani gioca lunedì in posticipo a Cremona, con il vantaggio di conoscere già il risultato del Siracusa. Un Siracusa condannato a vincere. Le strade delle due siciliane che dettano legge in Prima Divisione si incroceranno poi in occasione della giornata numero 25. Vantaggio del fattore campo per i granata che dovranno dimostrare in quella occasione di meritare l’attuale primo posto in classifica. L’11 marzo ancora trasferta per il Siracusa, che dovrà andare a riprendersi i tre punti dell’andata in casa del SudTirol mentre i ragazzi di Boscaglia ospiteranno, sempre al Provinciale, il Barletta. Sulla carta, il calendario pare pendere a favore del Trapani. Ma sul campo conta ben altro: motivazioni, condizione, episodi. Giusto per citare alcuni fattori. Inseguire non è mai nè bello nè semplice. Il che non vuol dire che il Siracusa non possa comunque provare la remuntada sulla lepre Trapani. Se poi Madonia e soci riusciranno a tenere questo ritmo forsennato, tanto di capello. Intanto, vediamo di capire quanto bravi saranno loro e quanto forti e determinati gli azzurri. Il confronto si annuncia interessante. Chi avrà i nervi più saldi, chi avvertirà meno pressione, chi riuscirà ad evitare le insidie psicologiche di un finale di stagione da vivere di corsa? Il Siracusa ha un importante asso nella manica: è una squadra di uomini con attributi grandi così.

sabato 25 febbraio ore 14.30 info prevendita www.ussiracusa.it

SCREEN-SHOT di simona amato

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Risultati

Prossimo Turno ClassiFIca Girone “B”

Recuperi

Sabato 25.02.2012

V.Lanciano -Frosinone 0-0 Piacenza - Portogruaro 0-0 Prato - Andria 2-1

Andria - Carrarese Bassano - Portogruaro Cremonese - Trapani (lun) Latina - Prato Piacenza - Feralpisalo’ Siracusa - Pergocrema Spezia - Virtus Lanciano Sudtirol - Barletta Triestina - Frosinone

PROSSIMO AVVERSARIO PERGOCREMA

Punti: 35 Posizione: 3 Ultimo risultato: vittoria Lombardi con vista playoff ma l’entusiasmo è mitigato da una complicata situazione societaria che non lascia tranquilli per il futuro. Mister Brini prova ad isolare la squadra partendo proprio dalla trasferta di Siracusa.

Trapani Siracusa Spezia Pergocrema Cremonese Barletta Portogruaro Carrarese* V.Lanciano* * una partita in meno

46 40 35 35 35 35 35 34 33

Sudtirol Triestina Prato Frosinone* Latina Andria Piacenza* Bassano Feralpisalò

32 27 25 24 23 21 21 19 17


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Tifo & Dintorni

FORZA SIRACUSA

GRIDATO PURE IN VACANZA

Pensilina del De Simone

I TEMPI PAIONO MATURI LE PAROLE DI SPADARO

Salvo e i suoi amici hanno dedicato la domenica senza calcio ad una gita con la famiglia. Ma anche in vacanza hanno portato con sè la grande passione e lo straripante affetto per il Siracusa. Contagiando d’azzurro anche insoliti paesaggi innevati, forse più avvezzi ad altri abbinamenti di colore...Bravi ragazzi!

E’l’ex assessore allo sport, Alessandro Spadaro, ad annunciare che in estate potrebbe essere costruita la nuova copertura della tribuna centrale. “L’amministrazione ha preso la direzione giusta. Adesso si deve tentare di indire la gara entro maggio così per l’inizio della prossima stagione dovrebbe essere pronta”. I tempi sono dettati dal meccanismo del Credito Sportivo, a cui il Comune di Siracusa è stato ammesso “per la bontà dei progetti redatti”, spiega Spadaro, all’epoca assessore in carica. Con il bando a maggio, “i soldi del mutuo arriverebbero a luglio rendendo così realizzabile l’opera”. Si parla di 90 giorni di lavoro, con il cantiere all’esterno dello stadio. La nuova pensilina richiamerà quella pre-esistente, ma sarà più leggera, essendo costruita in alluminio con pannellature che si rifaranno ai decori originali.

Tifosi del Siracusa si nasce o si diventa? Dubbio amletico. La foto di Salvatore Russo ci aiuta a svelare l’arcano. Con la collaborazione di papà è facile scoprire in fretta la passione.

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ilcampionato

In oltre novecento minuti aveva subito la miseria di appena 2 gol, poi Cremona

L’ALTRO BAIOCCO, SARACINESCA AZZURRA

“DA ORA IN POI CI FAREMO TROVARE SEMPRE PRONTI” La sconfitta di Cremona, un incidente di percorso, che pesa solo per le statistiche. A Paolo Baiocco, un altro che ai numeri tiene - e non poco - quei minuti iniziali in Lombardia bruciano ancora. Già. Perché il portiere romano si presentava allo “Zini” forte dei 900 e passa minuti durante i quali aveva subito appena la miseria di due reti: il tiro della domenica di Lanciano e l’eurogol di La Spezia. Gli stessi incassati in soli 9’ sul ghiaccio di Cremona. Capita. Anche ai migliori. “Che peccato quei dieci minuti di blackout – ammette a denti stretti Paolo Baiocco - Perché nel secondo tempo abbiamo dominato la scena. Approccio sbagliato alla partita. Loro sono stati bravi ad attaccare subito. Noi meno perché è mancata la reazione immediata, a differenza delle altre volte. Magari per stanchezza, ci può stare. È solo una partita andata male dopo tante gare giocate alla grande. Riattaccheremo la spina e da sabato ci faremo trovare pronti”. Baiocco è ad oggi uno dei principali protagonisti della cavalcata azzurra. Una piacevole conferma. Non a caso seguito da diverse realtà di categoria superiore. Ne ha presi così pochi di gol, che quelli di Cremona, a bocce ferme, possiamo pure commentarli con una certa serenità. “Nel primo gol ci sono stati due rimpalli e Possanzini si è trovato da solo ed è stato bravo a piazzarla. Nel secondo decisiva è stata un’altra deviazione. La mia parata è stata un po’ scomposta, non sono riuscito ad alzarmi bene e mi sono ritrovato a terra in quei secondi decisivi”. È umano anche lui. E pure sportivo. Il 3-1, confida,

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è regolare. Nessun fallo di mano. “No, ha fatto gol con il petto. Quasi involontariamente perché non si aspettava proprio che il pallone finisse da quelle parti. Situazioni un po’ sfortunate per noi”. Passato. È solo un brutto ricordo. Quella del Siracusa resta, infatti, la seconda miglior difesa del campionato. Dietro solo, guarda caso, alla Cremonese. “Questo regala tanta sicurezza. Sia al reparto difensivo che all’attacco. Perché con una grande difesa anche gli attaccanti hanno grandi motivazioni per fare bene. Dalla prossima si riparte. Obiettivo chiudere la porta”. E ricominciare a contare i minuti di imbattibilità. “Si è creato un feeling particolare è vero. Sia con Capocchiano e Moi che conoscevamo già, sia con Mariano Fernandez che sta facendo molto bene e sta mostrando una grande continuità. Esiste davvero un gran feeling tra noi. Questo è importante e funziona, i risultati parlano chiaro. Avere una difesa salda come la nostra, brava negli anticipi,

brava di testa, non può che far piacere. Fa comodo. Aiuta. Poi magari nelle sbavature ci penso io”. In questi giorni si è parlato parecchio di moduli: 4-2-3-1 o 4-3-1-2. Ma ad un portiere, tutto questo, quanto può interessare? “A me interessa la difesa. Per il centrocampo e l’attacco ci pensa il mister, è competenza sua. Abbiamo giocato sia con la difesa a 3 che a 4. Sinceramente mi trovo meglio con la difesa a 4, però dipende dal tipo di avversario che incontriamo. Il mio compito è quello di stare attento ai difensori, parliamo molto tra noi”. Sicuramente sarà capitato pure di parlare della momentanea capolista del girone. “La legge dei grandi numeri dice che non potranno continuare a vincere all’infinito. Abbiamo pure uno scontro diretto a disposizione. Giocheremo per vincerlo, quel giorno si deciderà un gran pezzo di campionato. Io, comunque, penso che il Trapani non possa tenere questo ritmo sino a fine campionato. Ma ovviamente è solo una mia idea. Perché anche il gruppo dei granata è molto solido”. È già vola-


SPORTIVISSIMO ta a due? “Dipenderà dai prossimi scontri diretti. Io spero sia una volata a due. Toglierci le altre avversarie di mezzo sarebbe importante”. Anche perché di nome fanno Spezia, Cremonese e Barletta. Cioè le favorite della vigilia. “Il Barletta forse è l’unica squadra che è riuscita a metterci sotto nel primo tempo. Poi uscimmo noi nel secondo, per fortuna. Per quanto riguarda le altre, lo sappiamo, grandi nomi, grandi giocatori. Campionato ancora lungo, ci sono ancora tantissimi punti a disposizione per potre tagliare fuori oggi, definitivamente, una diretta concorrente”. Però il torneo è entrato nella sua parte cruciale. Tra undici giorni sarà derby di Sicilia. Una sfida che potrebbe valere un pezzo di Serie B. Chi l’avrebbe mai detto... “Sappiamo benissimo che tipo

di ambiente ci aspetta. Sono in festa e aspettano il Siracusa. Sarà una partita importante sotto tutti i punti di vista. Dovremo fare una grande prestazione perché ci giochiamo il campionato”. Poi si fa diplomatico e ci ricorda che sabato affronteremo il Pergocrema. Compagine che attraversa un delicato momento economico. C’è il rischio di sottovalutarli? Da escludere. “Assolutamente no. Non correremo di certo questo rischio. Per noi, ormai, sono tutte finali”. Da queste parti, invece, i problemi sono stati risolti. Adesso, sì, possiamo goderci la rincorsa senza troppi altri pensieri. Sulle vicende extracampo è chiarissimo. “Essendo giovane, il mio contratto non è certo alto. Sinceramente per me cambia poco, m’interessa giocare. Sono giovane e ho la fortuna di pensare soltanto a questo.

Ma sono contento perché non potrà che liberare maggiormente la nostra mente. Il gruppo sarà più tranquillo e potrà pensare soltanto a quello che sappiamo fare meglio, giocare a pallone”. Un po’ quello che, comunque, questa squadra ha dimostrato di fare anche in passato. Lottare e vincere, nonostante tutto. “Questa è la forza del gruppo. Nonostante le difficoltà siamo riusciti ad andare avanti”. Capitolo mercato. A gennaio è rimasto, come promesso sia da lui che dalla società. A giugno, forse, sarà dura trattenerlo. “Questo non lo so. Sarà la società a decidere il mio futuro. È ancora presto per pensarci. La mia idea è quella di andare in Serie B col Siracusa e quindi, magari, restare in azzurro. Sarebbe un piacere”. Antonio Midolo

Sabato ritorna il campionato. Al De Simone arriva il Pergocrema in crisi societaria

LOMBARDI MINA VAGANTE, MA SI DEVE VINCERE IN TRASFERTA BUONI I NUMERI DELLA TRUPPA DI BRINI Il Pergocrema, che sarà ospite sabato al ”Nicola De Simone”, è diventato una specie di mina vagante del girone B di Prima Divisione. E’ una squadra veramente “pazza”, capace di imprese clamorose ma anche di crolli inaspettati. E nelle partite disputate in trasferta vanta uno “score” di tutto rispetto: cinque vittorie, un solo pareggio e quattro sconfitte. Gasata dai tre punti convalidati per la sfida di Bassano, ma preoccupata dai problemi societari. La squadra allenata da Fabio Brini ha vinto sui campi di Portogruaro, Latina, Andria, Sudtirol e Feralpisalò, ha pareggiato a Cremona ed è stata sconfitta a Prato, Spezia, Trieste e Barletta. Clamoroso in tonfo in casa con il Trapani (cinque a zero per i siciliani di Boscaglia). Al mercato di gennaio la squadra lombarda ha operato una vera e propria rivoluzione nei ranghi. Se ne sono andati in nove : i portieri Menegon e Concetti, il difensore Ricci, i centrocampisti De Vezze, Rizzo, Romondini e Capua e gli attaccanti Testardi (passato al Siracusa) e

Delgado. Per contro, i nuovi elementi arrivati al mercato supplementare sono stati addirittura diciassette, un vero e proprio record. Si tratta dei portieri Cicioni, Pennesi e Prisco, dei difensori Fabbro e Tamburini, dei centrocampisti Coletti, Tortolano, Merito, Matarazzo, Menicozzo, Cazzamalli e Stankovic e degli attaccanti Babù, Ortiz, Corsi e Volpato. Col risultato che adesso c’è una rosa veramente pletorica, con tanta gente costretta a restare in tribuna o al massimo ad accontentarsi di un posto sulla panchina. La squadra adotta il modulo 4-4-2. Fra i pali gioca Cicioni, mentre la linea difensiva è formata da Celjak, Fabbro, Cuomo e Tamburini; il quartetto di centrocampo è composto dagli esterni Merito e Babù e dai centrali Coletti e Angiulli; la coppia d’attacco, infine, è formata da Pià e Volpato. L’unico vero uomo-gol del Pergocrema è Pià con otto reti all’attivo, mentre quattro reti a testa recano le firme di Testardi (oggi al Siracusa, ndr) e Guidetti.

E’ una squadra, quella lombarda, che unisce l’esperienza degli “anziani” e la verve dei giovani, una squadra che lotta e corre per novanta minuti, abile soprattutto nello sfruttare le ripartenze; insomma, si tratta di un avversario veramente “rognoso”. La partita di andata rievoca bruttissimi ricordi per il Siracusa che fu sconfitto al “Giuseppe Voltini” per due a zero, con reti di Guidetti e Romondini. Ma gli azzurri giocarono gran parte della gara in nove contro undici, per le espulsioni di Giordano e Longoni decise da un arbitro, Aureliano di Bologna, il cui comportamento fu addirittura scandaloso, dirigendo la gara a senso unico e danneggiando in maniera grave la squadra di Andrea Sottil. Adesso gli azzurri sono chiamati a riscattare quella sconfitta, ma anche ad ottenere una vittoria che valga ad annullare almeno parzialmente gli effetti della sconfitta subita a Cremona nella giornata precedente. E proprio a Cremona nel posticipo di lunedì sarà ospite il capolista Trapani. Giuseppe Di Silvestro

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SPORTIVISSIMO

lanovità

Al Viminale si riscrive l’impostazione della Tessera del Tifoso che diventa Fidelity Card

TESSERA: SI CAMBIA. INTANTO IL NOME

APPROVATE INTERESSANTI MISURE SPERIMENTALI (r.s.) La tessera del tifoso non è mai stata troppo amata. I gruppi organizzati la boicottano dalla sua istituzione e piuttosto che tesserarsi si accontentano di seguire le partite della squadra del cuore fuori dagli impianti in cui si giocano i match in trasferta. Come, ad esempio, hanno fatto i supporters della Curva Anna anche in occasione della recente trasferta di Cremona o in precedenza anche a Spezia e – in generale – per tutto il campionato. Dicono i ben informati che lo strumento tanto voluto dal Viminale per combattere la violenza negli stadi, la cui stipula è stata resa obbligatoria alla sottoscrizione di un abbonamento e necessario per l’acquisto di biglietti per le partite in trasferta, potrebbe presto perdere il suo carattere fortemente restrittivo. Magari non basterà a convincere i duri e puri del tifo organizzato in Italia a tesserarsi però potrebbe aiutare a riempire e colorare nuovamente gli stadi, senza perdere di vista l’obiettivo della lotta alle frange violente ormai sempre più isolate. L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha determinato poche settimane fa un pacchetto di misure sperimentali che consentirà ai club di adottare politiche di “inclusione” dei tifosi – e dunque di aumento degli spettatori – senza diminuire le condizioni di sicurezza negli stadi. Nel dettaglio, la novità più corposa è quella che consente ai possessori di ‘Tessera del Tifoso’ di acquistare tagliandi per le trasferte anche per un proprio ospite. Basta esibire la fotocopia del documento d’identità dell’ospite, senza necessariamente una seconda Tessera del Tifoso. Rimane salva la possibilità, già prevista dalla legge, di acquisto fino a quattro biglietti per le gare casalinghe, previa presentazione di copia del documento

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d’identità dei beneficiari. I biglietti per i minori di anni 14 potranno essere acquistati dal genitore, anche previa esibizione del codice fiscale o della tessera sanitaria del minore stesso mentre, per i minori di anni 18, permane l’obbligo di esibire un valido documento d’identità. Alle società sportive, inoltre, sono state fornite indicazioni di natura tecnica per

consentire il rilascio delle “fidelity card” – questo il nuovo nome della tessera del tifoso - compreso il voucher elettronico di cui alla determinazione 05/2012 del 1° febbraio scorso, in tempo reale e, comunque, senza ritardo. E per il prossimo campionato, l’Osservatorio ha avviato lo studio di misure che dovranno ulteriormente semplificare le modalità di acquisto dei tagliandi, ricorrendo all’utilizzo di tecnologie sempre più diffuse, che si avvalgono di sistemi on-line e metodologie di biglietteria ticketless. Allo studio anche l’abolizione del divieto di vendita dei biglietti per il settore ospite il giorno della gara. Con il cambio al Viminale (da Maroni alla Cancellieri) e le liberalizzazioni e manovre

d’urgenza del governo Monti, la tessera del tifoso sta evidentemente cambiando finalità. “Si tratta di un punto di svolta epocale - dice Federsupporter, sindacato unitario dei tifosi – nella considerazione dei diritti e degli interessi dei sostenitori sportivi, non più trattati come meri destinatari passivi di obblighi, restrizioni e divieti. E nemmeno come presunta categoria socialmente pericolosa e come limoni da spremere economicamente”. Per capire meglio, la vecchia Tessera del tifoso diventerà una sorta di carta fedeltà per acquisti privilegiati di servizi (quali ancora non è chiaro, ndr) e, dopo il richiesto filtro telematico della ‘Questura on-line’, buona pure per l’acquisto di biglietti in ogni zona dello stadio, compresi i settori ospiti. Varrà la possibilità di cedere a terzi i biglietti caricati sulla card, allo studio anche ingressi gratuiti per gli under 14, offerte di carnet per poche partite, ticketing sul web e tagliandi da trasferta vendibili anche nel giorno di gara, con l’invito alle società di “attivare ogni utile mezzo di dialogo con i tifosi, al fine di favorirne il coinvolgimento ed il senso di appartenenza”. In parole povere, i tifosi vanno avvicinati e non allontanati e ghettizati. Si tratta di un evidente passo in avanti. Magari piccolo ma intanto prendiamo atto delle parole dell’Osservatorio che dichiara di vedere nel tifoso non più un nemico del calcio. Era ora. Adesso servirebbe anche un intervento del Parlamento in tema di gestione dell’ordine pubblico senza controllo sociale (con certezza del reo e della pena, cit. Il Fatto Quotidiano), legge sugli stadi, intrecci perversi tra pallone, politica e alta finanza, calcio scommesse (con una procura sportiva lumaca) e chi più ne ha, più ne metta.


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ilcaso

Partiti in sette sono oggi quasi ottanta gli “innamorati” intervenuti a favore del Siracusa

LA VERA STORIA DEL COMITATO DI SALVEZZA TANTI VOLTI, NON UNO SOLO PER SOSTENERE L’US (gct) Non chiamateli salvatori. I promotori del costituendo comitato Siracusa Sport Club e quanti si sono subito accodati alla interessante iniziativa che ha contribuito a mettere i conti della società azzurra al riparo da ogni sorpresa, non vogliono nessun riconoscimento ufficiale né passare per gli eroi della situazione. Preferiscono definirsi innanzitutto persone innamorate del Siracusa. E proprio quel grande amore li ha convinti che fosse giunto il momento di aprire il portafogli e chiedere di fare altrettanto ad altri soggetti in grado di poter garantire sostegno all’attuale società. Partiti in poco meno di sette, sono diventati in poche ore quasi ottanta. Imprenditori, professionisti, commercianti, dirigenti di società. Saputo delle difficoltà tecniche del Siracusa, che avrebbero potuto condurre ad una nuova penalizzazione, si sono incontrati e in pochi attimi si sono decisi a darsi da fare. Nel lasso di poco più di 40 ore - come ormai tutti sanno - hanno raccolto novanta mila euro per consentire alla società di scongiurare il peggio. Che, è bene preci-

sarlo, voleva dire nuova e pesante penalizzazione. Il progetto “comitato” è partito davvero da un’idea tra amici-tifosi. Un incontro informale, quattro chiacchiere e la decisione di fare qualcosa per sostenere il

calcio a Siracusa. Sono cominciate così le telefonate, chiamate dopo chiamate, mentre la cerchia dei “disponibili subito” si allargava a vista d’occhio. Alla fine, hanno partecipato davvero in tanti. All’interno del comitato che si andrà a costituire c’è davvero rappresentato tutto il vitale strato socio-economico di Siracusa. Certa-

mente una bella prova, non c’è che dire. Nei prossimi giorni, il comitato dovrebbe prendere una sua precisa forma giuridica, con tanto di statuto e incarichi di rappresentanza. Rimane da stabilire quale quota percentuale dell’attuale proprietà del Siracusa potrebbe venire acquisita dal comitato, che proseguirà nella sua attività di sostegno all’Us. Nessuna sovrapposizione con l’attuale proprietà, il Comitato Siracusa Sport Club vuole solo riuscire a garantire quell’allargamento della base sociale che Salvoldi e Mauceri hanno cercato da tempo. In modo da consentire al Siracusa di potere guardare al futuro con basi sempre più solide. Tra il comitato e il duo SalvodliMauceri c’è unità di intenti. La fiducia nell’attuale proprietà è massima. Viene da domandarsi come mai sia maturata adesso questa felice decisione di sostenere l’Us Siracusa, lavorando per l’allargamento societario, dopo che vari appelli di Salvoldi e Mauceri in tal senso erano caduti nel vuoto. Forse avranno influito pure la classifica e le prove della squadra. Vedere un Siracusa così, che gioca bel calcio e che lotta per la promozione aiuta a far maturare condizioni favorevoli.

il Settimanale dello Sport Siracusano

reg. Tribunale di Siracusa n.11 del 25.11.2010 ROC 20531

Segretario di redazione PAOLO CATANIA

Edito da ASSOCIAZIONE EDITORIA ITALIANA Siracusa, viale Scala Greca 139/A

Collaboratori GIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE

Direttore Responsabile GIANNI CATANIA

Foto SIMONA AMATO/Archivio

Stampa TIPOGRAFIA GENY snc , via canale 75 Canicattini Bagni

Pubblicità Associazione Editoria Italiana editoriaitaliana@hotmail.it

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ilpersonaggio

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Lunga intervista con il vicepresidente azzurro che parla delle recenti novità e di futuro

L’IMPEGNO CONTINUA PER SALVOLDI E MAUCERI SPAZIO PER LE ACCUSE: “PENALITA’, SISTEMA FARSA”

Non c’è più traccia di amarezza nei sorrisi, adesso. Segno che davvero il peggio è ormai alle spalle. Scongiurata una nuova penalizzazione, il Siracusa guarda adesso con più fiducia al futuro sportivo e societario. In campionato c’è ancora spazio per i sogni, con le spalle coperte da una proprietà che è riuscita a superare uno dei momenti più delicati della sua storia. Non c’è mai stato il rischio di diventare una seconda Triestina, ma quello di rimediare un’altra legnata dalla Commissione Disciplinare quella si. La cosa più importante la dice oggi il vicepresidente del Siracusa, Marco Mauceri, uomo dei conti in casa azzurra. “Il Siracusa non fallirà. Il futuro è meno fosco, il contributo che arriverà dalla Lega in base alla legge Melandri darà un’ulteriore boccata di ossigeno e ci garantirà un finale di stagione senza patemi. Ma già da aprile si dovrà cominciare a lavorare al Siracusa versione 2012/2013. E dovremo per allora capire su quali certezze contare. Oggi sono poche”. Ma nessuno tema scenari apocalittici per il calcio di casa nostra. “Non so dove giocheremo, se in B o ancora in Prima Divisione, comunque Siracusa avrà una squadra iscritta ad un torneo importante”. Salvoldi e Mauceri continueranno ad impegnarsi forti però – e questa è la novità delle ultime settimane – di una compagine societaria destinata ad allargarsi. Il riferimento è all’attività del costituendo comitato Siracusa Sport Club che dovrebbe gradualmente condurre all’ingresso nei quadri di un nuovo soggetto, espressione di quei responsabili imprenditori e liberi professionisti che hanno mostrato reale amore verso la squadra. “Un allargamento societario l’abbiamo sempre cercato”, ricorda Mauceri. “Già in passato ci auspicavamo qualcosa del genere. Avevamo ipotizzato una trasformazione in società per azioni, avevamo provato a coinvolgere imprenditori non del territorio e anche a cercare nuovi soci. Mi ha colpito favorevolmente il fatto che tutto adesso sia partito senza bisogno di una nostra richiesta. Abbiamo onestamente ammesso i nostri problemi e ci sono stati dei soggetti che hanno raccolto il nostro

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SPORTIVISSIMO grido di allarme. Il loro è stato un atto di amore verso il Siracusa. Oggi si percepisce che quella squadra è patrimonio dei siracusani. Significa, di converso, che aumentano per noi le responsabilità. Per parte nostra, ce le siamo sempre assunte. Ma se si riuscisse a ripartirle tra più soggetti, non sarebbe sbagliato. In effetti siamo una piccola società, intendo proprio dal punto di vista dell’organigramma. Un ampliamento non guasterebbe”. Marco Mauceri passa poi a spiegare come siano insorte difficoltà impreviste nel corso della stagione, costate cinque punti di penalizzazione e non tutti – francamente – meritati. Il racconto parte dal mese di maggio dello scorso anno. “Non eravamo arrivati in tempo ad onorare la scadenza dell’ultimo esame Covisoc, quello che ci è costato i primi due punti scontati in questo campionato. E lì si iniziò ad intuire che la stagione sarebbe stata ad handicap. Soprattutto perché non potevamo più puntare sui giovani e sui contributi che vengono assicurati a chi schiera calciatori di verde età, per via della penalizzazione che sarebbe sicuramente arrivata, come poi è successo. Però eravamo certi che le Lega avrebbe vinto la sua battaglia sulla legge Melandri e che almeno quei contributi sarebbero stati erogati alle società. Ma non pensavamo, però, che sarebbe passato quasi un anno per poter contare su quei soldi. In ogni caso, con quegli elementi disponibili a maggio, abbiamo puntato tutto su un colore”, dice Mauceri con una metafora presa a prestito dal mondo dei croupier. “L’idea era quella di costruire una squadra che potesse almeno puntare ai play-off nonostante la penalizzazione iniziale. Anche perché non avevamo previsto che sarebbero arrivati altri intoppi come quello che, invece, pochi giorni fa ci è costato altri due punti. Questi ultimi non li avevamo messi in conto. Sono stati commessi degli errori sulla prevista disponibilità di somme che, invece, non sono arrivate per tempo. Però adesso siamo nella condizione di dire che, nonostante tutto, quella scelta di maggio si è rivelata esatta”. Nessuno parli di cattiva gestione. Il Siracusa non si è d’improvviso svegliato sepolto da una pesante situazione debitoria o improvvisamente in crisi di liquidità. “La gestione è sanissima”, puntualizza il vicepresidente azzurro. “L’equilibrio costi/ ricavi è perfetto. Semmai il nodo è legato alla gestione finanziaria che si fonda sui

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tempi di incasso dei crediti. E qui ci sono le note dolenti, perché una serie di ritardi nel ricevere cifre su cui facevamo affidamento hanno creato i noti problemi. Non è una novità, è successo anche in passato e vi abbiamo sempre fatto fronte con nostri interventi diretti. Oggi, purtroppo, la situazione è diversa. Abbiamo capito solo dopo che avevamo puntato su meccanismi che non combaciavano con i nostri tempi”. Adesso, però, la paura è passata. Marco Mauceri ammette con nobile onestà di aver vissuto momenti di panico. “Da fine dicembre e man mano che si avvicinava la data del controllo Covisoc. Aspettavamo dei fondi che non arrivano e pensavamo: ma come, vantiamo crediti con più enti e non riusciamo ad incassarne nessuno? Con il presidente non ci siamo persi d’animo. Abbiamo dialogato con la banca, trovato la disponibilità del sindaco e altri soggetti che ci hanno seguito. E piano piano tutte le tessere si sono incastrate.

Poi è arrivata la grande mano d’aiuto dei siracusani e del comitato e il peggio è stato scongiurato. Non posso che ringraziare tutti”. Tutti ma non la Lega, che con la storia delle penalizzazioni falsa i campionati quasi quanto quelle squadre che iscrive per poi ritrovarsele fallite a metà stagione. “Il sistema delle penalizzazioni a stagione in corso è troppo severo. Non è un deterrente dal compiere operazioni spregiudicate. Chi lo fa in modo deliberato, si muove tenendone conto. La Lega deve essere veramente rigida in sede di iscrizioni, evitando che chi non ne ha i requisiti sia comunque messo nelle condizioni di iniziare la stagione. E poi si deve sistemare il discorso dei tempi. Si viaggia a due velocità. Da una parte la Covisoc è tanto puntuale e fiscale nello spulciare e segnalare, quanto la Lega è lenta e senza termini precisi nel

dare, i contributi in primis. Ed inoltre, versiamo fidejussioni pesanti: dovrebbero da sole essere garanzie per tutelare i calciatori. Non siamo noi società che, in particolari momenti di difficoltà, siamo costrette a ritardare i pagamenti a falsare i campionati. Credo che questo sistema delle penalizzazioni non sia un valido deterrente, lo ripeto. E’ un modo poco coraggioso per non parlare seriamente di riforma. Che poi vorrei capire perché le riforme si devono fare solo sulla pelle delle società. Se spariscono le squadre e i loro presidenti, che fine faranno i tutelatissimi calciatori italiani? Si badi bene, non chiedo impunità. Chi sbaglia deve pagare”. Però Mauceri lascia intendere che è quanto meno curioso che un Siracusa senza debiti sia già stato penalizzato di cinque punti per ritardati pagamenti, mentre una Triestina ormai fallita e senza futuro – per sé e per i suoi dipendenti - non abbia rimediato neanche un rimbrotto. In effetti, servirebbe più coraggio a livello federale. Le penalizzazioni sono un grande bluff. Basti un altro esempio: l’Atletico Roma rispetta tutte le scadenze Covisoc ma poi sparisce, lasciando macerie. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato. Piuttosto che lanciarsi in roboanti dichiarazioni ad effetto, ne tenga il giusto conto il presidente di Lega Pro, Macalli. Per cominciare, sarebbe giusto che qualcuno spiegasse al Siracusa perché non le è stato restituito il punto sottratto per il pagamento Iva rateizzato quando invece, per situazione analoga, è stato ridato alla Carrarese. La Corte di Giustizia Federale ha respinto il ricorso della società azzurra accogliendo quello dei toscani. “Stiamo ancora aspettando di conoscere le motivazioni”, si limita a dire Mauceri. Se ci saranno spiragli, il Siracusa presenterà istanza al Tnas. Resta una sensazione strana di fondo. “Non riusciamo a spiegarcela, in effetti. Nessuno vuole alimentare idee di complotto. Però è una situazione che scoccia. E non poco”. Il vicepresidente vuole, poi, rivolgere un pensiero alla squadra. “I ragazzi, tutti, hanno dato il meglio quando noi abbiamo chiesto il loro aiuto. La loro risposta è sempre stata encomiabile. Hanno sofferto con noi, adesso c’è finalmente tranquillità. Non hanno mai dubitato della società e per questo li ringrazio. Sono felice che abbiano la consapevolezza di non aver sbagliato nello scegliere Siracusa”. Gianni Catania


SPORTIVISSIMO

vintageazzurro

Arrivò dalla D con la fama di pericolo per i portieri avversari. Ma segnò pochissimo

PAOLINO MANGIAPANE, ATTACCANTE SENZA GOL

A SIRACUSA SI FECE BEN VOLERE PER IL SUO CARATTERE “Un pezzo del mio cuore è rimasto a Siracusa” così Paolino Mangiapane raccontava il 6 aprile 2008, prima dell’incontro con la Nocerina, in serie D. Tra le file della Nocerina giocava il figlio Benny e il nostro ex azzurro era venuto per vedere il suo “erede” e soprattutto per ammirare il Siracusa. Se ne tornò a casa con la gioia per aver visto segnare il suo Benny in una porta di quel campo su cui Paolino, nelle due stagioni 75/76 e 76/77, voleva confermare in C la fama di pericolo per i portieri avversari. Però a Siracusa giocò il primo anno 35 gare, mettendo a segno “soltanto” otto gol e nella successiva 27 gare e la miseria di 2 reti. Era stato un giocatore sempre ammirato dal Siracusa quando giocava con l’Alcamo, squadra con cui aveva segnato a mitraglia in Serie D. Era stato prelevato dalal società azzurra dalla Termitana, dove aveva confermato nel corso della stagione 74/75 la sua capacità realizzativa. Infatti era riuscito a mettere a segno 23 reti. Non soffriva particolarmente le attenzioni dei difensori, specie al sud. Dovrebbe ricordarsele lo stesso giocatore le “carezze” che gli riservarono ad Acireale il 7 settembre 1975 il portiere Gregorutti e i difensori Spilinga e Manini, i quali misero in atto tutte le loro migliori qualità - leggi anche falli - per non farlo entrare in area di rigore. Eppure in quell’occasione il “baffuto” riuscì nel suo intento. Al 14’, quando scartando proprio Spilinga, questi non trovò altro modo per fermalo che atterrarlo in area di rigore, poi trasformato da Molinari. Una delle sue migliori segnature, che tra l’altro valse una vittoria del Siracusa (Coppa Italia, ndr), la realizzò al 90 per con il gran gol del 3-2 finale. Il duo Dolfin – Sacchella (dirigente e allenatore) si congratularono entrambi: non con il giocatore ma con loro stessi, per aver avuto la capacità di portare a Siracusa questo calciatore, già ventisettenne, il quale era costato appena 30 milioni, pagabili in due anni e senza interessi. Un affare si dissero i due. L’acquisto di questo attaccante serviva tra l’altro per colmare il vuoto lasciato in attacco da Romolo Vulpiani, ceduto al Teramo. Quando arrivò a Siracusa, dopo aver superato le visite mediche, s’incontrò con la stampa e fu un fiume in piena, con aneddoti e fatti privati che lo fecero diventare un beniamino del pubblico. Con tanta simpatia iniziò dicendo: “Meglio tardi che mai!”. Si riferiva al fatto che il Siracusa lo aveva contattato anni prima ma non si era mai concluso. Sotto sotto era felice di approdare finalmente in serie C, in maniera

tale da dare risposte ad altre società – e si riferiva al Palermo – che lo aveva norichiesto ma non volevano pagarlo che con pochi spiccioli. E lui disse di no. Al suo posto, spiegò Mangiapane, “presero Braglia per 300 milioni: un giocatore che segnò due gol in stagione…”. Siracusa, allora, doveva essere la sua grande occasione. In effetti da subito diventò un beniamino e lo ha potuto constatare tutte le volte che si è seduto in tribuna ad assistere agli incontri del Siracusa. Non è che poi sia rimasto, come avviene oggi per i giocatori simbolo, tantissimi anni nel Siracusa, soltanto due stagioni. Eppure le amicizie che era riuscito a farsi e che continua a mantenere sono tantissime. Le sue prestazioni sportive furono sempre al massimo dell’impegno. Tuttavia, per assistere alla sua prima rete in campionato si dovette attendere la sesta di campionato, in casa contro il Barletta. Valse i due punti della vittoria. Altra segnatura, accanto al giovane talento azzurro Ercole Giudice, la mise a segno contro il Cosenza, seguito proprio dopo pochi minuti dall’altra splendita rete di Giudice. Quella stagione, per vari motivi, non fu significativa per il Siracusa. Troppi alti e bassi, tanto da ritrovarsi spesso impelagati nella bassa classifica e in possibile zona retrocessione. Tuttavia, di Mangiapane si diceva che, se il Siracusa avesse avuto in quella stagione due centrocampisti che lo avessero supportato con langi lunghi e i difensori che avessero fatto dalle fasce cross al centro, lui da opportunista di area di rigore avrebbe fatto certamente molti più gol. Si azzardò al suo arrivo che fosse uomo da oltre venti gol a campionato. La profezia non si avverò. Ma quanta scalogna! In una sola gara, contro la Salernitana in casa il 28 settembre 1975, riuscì a colpire tre pali, andò vicino al gol più volte e il Siracusa perse in casa per uno a zero! La successiva stagione venne riconfermato, ma non andò oltre i due gol, come fosse vittima di una maledizione. Era però tanto amato dai tifosi siracusani, che uno di loro il signor Paolo Ruiz che si dilettava di poesie in vernacolo gli dedicò i seguenti

versi (pubblicati su “Sportivissimo del 21 ottobre 1975 a pag 6): A Paulinu Mangiapane iù cci dugnu Lu salutu d’amicunu cu lu me cori ‘n’mmanu. Di tirari di tutti li pusizioni Comu ca ogni tiru fussi ‘na punizioni. Tu cci ‘llai pi viziu, caru Paulinu, d’arrangiariti quannu lu palu pigghi, fai commu n’omu cà vivutu assai vinu curri ca manu ‘nta testa e t’arruspigghi. Cu la to vabba pari ‘nsaristano E li capiddi vagnati di suduri; furbu ti fai quannu t’aiuti cu la manu l’arbitru fischia e ppi ttia sunnu duluri. Tu rientra l’aria di riguri a sapiri càriri accussì u riguri a favori ti fa dari. Paulinu, nà pruposta iu ti fazzu: li pali di li porti farli livari, di altizza a siri quantu ‘nfrazzu, e nu palu sulu a centru a muntari. Tu ca si culpituri di li pali Pi fari lu cannuneri tantu vali. Paulinu, iu troppu aiu schizzato; ‘na cosa sulu dicu sulamenti: quannu pi lu Sarausa ai firmatu, pinsavi a la carrera ‘na ddi mumenti. Fai assai golla, Mangiapane sentimi a mmia, cchiu aiuti u Sarausa, megghiu è ppi ttia. Oggi, Mangiapane continua a divertirsi con il pallone, facendo l’allenatore per passione, magari nei tornei aziendali. Dovunque purchè dia sfogo alla sua passione. Una passione e una professione iniziata in Sicilia e conclusa nel suo paese di origine Alcamo, provincia di Trapani. Ma “quella“ domenica lui tiferà Siracusa. Paolo Catania

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laseried

Solo un pari nello scontro diretto che poteva ridare fiato alla rincorsa al primo posto

PALAZZOLO, PECCATO! L’HINTERREGGIO TIENE IL PRESIDENTE CUTRUFO: “CAMPIONATO LIVELLATO, VEDIAMO...”

(midolo) Quella appena trascorsa è stata una settimana piuttosto importante in casa Palazzolo. Innanzitutto per il ritorno in panchina di Giuseppe Anastasi. L’allenatore, che aveva riportato in Serie D i gialloverdi, è tornato alla guida dei siracusani. È costato caro, infatti, ad Angelo Galfano, il ko rimediato in Calabria contro la Valle Grecanica. Il tecnico catanese ha bagnato con un pareggio interno il suo ritorno. Ma di fronte, l’avversario era di tutto rispetto. Il Palazzolo, sabato scorso, ha bloccato sullo zero a zero la capolista Hinterreggio. A recriminare, però, sono proprio i padroni di casa, per le tante occasioni avute e non sfruttate. Ai punti avrebbe sicuramente meritato qualcosa di più la squadra di Anastasi, che ha prodotto una gran mole di gioco senza riuscire a capitalizzare le tante palle gol create dai vari Panatteri, Bonarrigo e Spampinato. Una partita di contenimento invece per i reggini che si sono raramente fatti vedere dalle parti di Ferla. Mister Anastasi, quando gli chiediamo se si aspettasse una nuova chiamata da parte del Palazzolo, si fa serio. “Non mi aspettavo l’esonero, è diverso”. Chiarissimo. In questi mesi ha continuato a seguire diverse partite e non si è mai staccato dal calcio. “Ne ho approfittato per aggiornare un po’ le mie conoscenze calcistiche. Sono andato a seguire gli allenamenti di formazioni di Serie A”. Non ha avuto bisogno di tempo per accettare la nuova proposta presentata dal sodalizio gialloverde. La risposta è stata quasi automatica. “Questo perché men-

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talmente non avevo mai lasciato Palazzolo – continua mister Anastasi - Penso che sia con la società che con i giocatori il feeling non si è mai rotto. Purtroppo anche nelle migliori famiglie succedono certe cose”. Cosa gli ha chiesto la dirigenza? “La società non mi ha chiesto niente. A me dispiace soltanto che ho lasciato il Palazzolo a 4 punti dalla vetta e adesso lo ritrovo un po’ più giù. Mi aspetto quello che i ragazzi hanno sempre fatto. Cioè dare il massimo impegno per questa maglia. Vogliamo vincere”. Il primo posto resta distante sette punti (con l’Hinterreggio che, però, deve ancora recuperare una partita, ndr). Con lo scontro diretto ormai andato, quello sul primo posto sembra un discorso archiviato. La formazione reggina è davvero la più forte del campionato? “Non è la più forte, ma è la squadra più completa dell’intero torneo”. Ci intratteniamo pure col presidente Gaetano Cutrufo, il quale, però, ha poca voglia di parlare dell’ennesimo avvicen-

damento in panchina. Era proprio necessario? “In quel momento ho ritenuto opportuno farlo”, si limita a dire il numero uno palazzolese. Che su Galfano spende, comunque, parole di elogio. “Un tecnico eccezionale. Un grande allenatore, professionalmente una persona valida che sa fare calcio. Ma a mio avviso, quest’anno, bisognava completare il ciclo intrapreso l’anno scorso”. Cosa cambierebbe ancora di questo Palazzolo? “La classifica”. Che, ad oggi, dice che per consacrarsi definitivamente tra le grandi di Serie D manca qualcosina. “Manca tutto e manca niente. È un campionato abbastanza livellato. L’Hinterreggio al momento vanta sette punti in più rispetto a noi, ma sabato tutta questa differenza io proprio non l’ho vista”. Restare in Serie D, nonostante tutto, non sarebbe di certo un dramma per una neopromossa, qual è il Palazzolo. “Per noi di Palazzolo sarebbe in ogni caso un successone”. Domenica ancora un match interno per Bonarrigo e compagni. Allo “Scrofani-Salustro” è atteso il Messina per un derby dal sapore particolare.



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volley

Quattro società di volley insieme per combattere lo strapotere del calcio

UN’ ASSOCIAZIONE PER TUTELARE GLI SPORT MINORI INTANTO

SABATO

(r.s.) La Finnova Siracusa ha brillato in amichevole, sbaragliando con un netto 3 a 1 il Tremestieri. Fermo il torneo di B2, venerdì sscorso le ragazze di Emil Trenev, dopo tre sconfitte consecutive, si sono tirate su di morale sfoggiando una prestazione di alto valore contro una formazione di B1, che fa ben sperare per la ripresa del campionato. Una performance pregevole, nonostante l’assenza di Federica Franzò, bloccata a letto dall’influenza. Solo qualche incertezza nel primo set, poi è venuto fuori lo spirito migliore delle siracusane. “Tutto ha funzionato bene – commenta un soddisfatto Trenev - molto meglio di quanto abbiamo mostrato nelle ultime giornate di campionato. Ho visto una squadra equilibrata e compatta, in cui ognuna ha svolto il suo compito senza errori. Ho visto una prestazione corale e senza quei cali di rendimento che talvolta condizionano il nostro gioco”. Dopo l’insoddisfacente prova contro Agrigento, il tecnico bulgaro aveva evidenziato problemi in attacco. “Stavolta non è stato così “– spiega. “Abbiamo affondato bene i colpi e le ragazze, pure le meno esperte, hanno mostrato uno spirito aggressivo e la giusta mentalità vincente. Anche la battuta, che contro Agrigento era stata un nostro punto debole, ha funzionato bene. Devo dire che me l’aspettavo perché le ho viste convinte già durante gli allenamenti. Abbiamo curato un po’ di più l’aspetto atletico e i risultati si sono vi-

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RIPARTE

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sti in campo”. I prossimi turni saranno alla portata delle siracusane, che torneranno in campo sabato, alla palestra Akradina, alle 18,30, contro il Battipaglia ultimo in classifica. “Le prossime tre partite – conclude Trenev – sono alla nostra portata, ma dobbiamo essere concentrati perché, nella pallavolo, i cali di tensione si pagano. Questa squadra può essere all’altezza di chi è più avanti a noi. Le ragazze devono solo mantenere la concentrazione, perché non hanno ragione di temere il confontro”. Intanto Trenev comincia a lavorare per il futuro e per non farsi trovare spiazzato se dovesse avere bisogno di rincalzi. La scorsa settimane 4 atlete della giovanili si sono allenate, infatti, con la prima squadra. Frattanto, anche la Finnova ha aderito all’associazione temporanea di scopo “Insieme per lo sport”, costituita nei giorni scorsi a Siracusa. L’iniziativa è stata illustrata dai presidenti delle società aderenti: Davide Biondini della Finnova Costanzo Volley, Giuseppe Zanghì della Volley club Siracusa, Sebastiano Veneziano dell’Eurialo e Claudio Bartoli in rappresentanza del presidente dell’Holimpia. L’Ats ha l’obiettivo di promuovere lo sport in città, specie le discipline minori; il via è stato dato dai quattro sodalizi di pallavolo, ma è un’organizzazione aperta e si sta già lavorando per raccogliere altre adesioni. “Dobbiamo mettere in campo – hanno detto i quattro dirigenti – iniziative che diffondano e creino consenso attorno agli

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sport messi in secondo piano rispetto allo strapotere del calcio. C’è tutto un contesto sportivo fatto di centinaia, forse migliaia, di famiglie ma poco considerato, se non del tutto ignorato dalle amministrazioni e dall’economia. Eppure sono società che operano solo con le loro forze, che promuovono in giro per l’Italia il nome di Siracusa e che svolgono un’importante funzione sociale. La collaborazione, allora, nasce dalla necessità di darsi maggiore visibilità per ottimizzare gli sforzi in chiave di promozione di tutto lo sport e non solo della pallavolo. Con questa strategia – hanno aggiunto – possiamo essere massa critica, gruppo di pressione nei confronti della politica per indirizzare le scelte anche verso gli sport definiti minori, che oggi si muovono tra mille difficoltà e con grandi sforzi personali”. Una della questioni più avvertite e quella degli spazi sportivi. “Siracusa vive una cronica carenza di strutture – hanno spiegato le quattro società – che, per di più, vengono concesse a prezzi elevatissimi e poco sopportabili, più che triplicati negli ultimi anni con l’affidamento della gestione a terzi. Gestire direttamente una palestra significa abbattere i costi e liberare risorse che si possono indirizzare alla promozione dello sport tra i ragazzi e all’attività agonistica, potendo così puntare a risultati più dignitosi. Le squadre con le quali ci confrontiamo spesso non pagano o pagano molto meno per l’utilizzo delle palestre. Se anche noi riuscissimo a risparmiare potremmo costruire squadre più forti e vincenti, migliorando anche l’immagine di Siracusa”.


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varie

Pronto il calendario degli eventi: il 25 aprile prova di velocità e poi la “Sei ore di Avola”

IL MOUNTAIN BIKE AVOLA TRA NATURA E PASSIONE IL PRESIDENTE MUCCIO: “EDUCHIAMO IN BICI” La Polisportiva Mountain Bike Avola nasce nel 2000, dalla passione per la natura e per le attività all’aria aperta di un gruppo di amici, amanti delle escursioni e sempre alla ricerca di nuovi posti incontaminati. E quale mezzo migliore se non la moutain bike per raggiungere e vivere fino in fondo questo genere di luoghi? “Il club - ci racconta il presidente Muccio - vanta circa 40 iscritti ed è attivo su tutto il territorio della provincia di Siracusa”. Tante le adesioni, anche da parte di giovani che - impegni scolastici permettendo - seguono gli allenamenti diretti da un gruppo di istruttori esperti, nella zone circostanti Avola, Noto e Cassibile. “Il nostro scopo – sostiene Muccio – è quello di educare in bici. Per questo abbiamo lavorato sodo per realizzare, grazie alla concessione di un terreno da parte del Comune, una pista di mountain bike ad Avola”. Circuito che inizia a riscuotere un discreto successo grazie all’organizzazione di corse campestri e gare aperte a partecipanti di tutte le età. Molte le attività promosse dalla MTB Avola: fra queste, una gara di velocità che si terrà il 25 aprile nella zona dell’ipermercato “Il Giardino di Avola”, e la “Sei ore di Avola”, competizione basata sulla resistenza, che ha avuto la sua prima edizione lo scorso anno e che si ripeterà il 22

giugno prossimo. La “Sei ore di Avola” si snoda su un percorso ricavato all’interno della città stessa, su di un’area verde del paese con tracciato per buona parte sterrato; il restante, asfaltato con una discesa su di una scalinata dove si attraverserà il centro ricreativo di Avola. Il percorso non è impegnativo ma, allo stesso, tempo risulta faticoso per la durata della gara. La polisportiva è attiva anche al di fuori della propria provincia di competenza, presentando alcuni dei suoi tesserati a gareggiare alla “Ventiquattro ore di Porticella”. Ma il vero fiore all’occhiello del club, come più volte ripetuto dal presidente Muccio, sono le uscite in bici a carattere escursionistico. Negli anni il club ha organizzato va-

rie escursioni, fra cui “Il giro dell’Etna” e “La Pantalica”, un percorso di 100 km, reso possibile grazie al permesso della Guardia Forestale, che lungo la Valle dell’Anapo segue il tracciato della vecchia ferrovia tra lunghe gallerie e scorci di rara bellezza, attraversando i Monti Iblei da Est ad Ovest. La riserva è un vero e proprio santuario della natura, un territorio intatto e incontaminato, habitat prezioso per molte specie viventi. Esattamente quel genere di territorio che il Mountain Bike Club di Avola predilige per le sue escursioni . “Il nostro prossimo obiettivo – racconta orgoglioso Muccio – è organizzare ‘Il giro dei Nebrodi’. Un’esperienza unica attraverso boschi di querce, laghetti e ruscelli di montagna e percorsi attraverso i quali ammirare le Isole Eolie e l’Etna”. L’amore per la natura, la mountain bike e la passione dei primi soci fondatori hanno permesso al club di crescere ogni anno di più. C’è una persona , a detta di Muccio, che più di altre merita una menzione speciale: si tratta di Gaetano Di Rosa. “E’ fondamentale per noi, grazie alla sua competenza è sempre aggiornato sui vari percorsi e in costante contatto con tutti gli altri club della provincia. Da 17 anni è lui ci guida in tutte le nostre esperienze”. Giovanni Zito

Coppa Italia: al Meno Di Pasquale, contro il Soverato, si riparte dal pesante 3-0 di gara uno

REAL AVOLA, OGGI ULTIMA CHIAMATA (gz) E’ un cammino complicato quello del Real Avola in Coppa Italia. Nell’andata degli ottavi di finale i ragazzi di Mister Perrone sono stati sconfitti per 3-0 sul campo della Virtus Soverato, in Calabria. Servirà un’impresa oggi al Memo Di Pasquale, ma i ragazzi di Perrone non hanno alternative se vorranno ancora dare un senso a questa stagione. Il campionato è bello che andato, non resta che la strada della Coppa Italia per alimentare sogni di promozione. La vittoria regionale ha aperto le porte della fase finale nazionale, ma il pesante inciampo dell’andata pesa come un magino. Oggi al Real Avola non mancherà il calore del suo pubblico. Servirà una vera e propria impresa per ribaltare la pesante sconfitta in terra calabrese. A differenza di quella gara, Intagliata e soci dovranno sfoderare ben altra prestazione. Passi l’albi delle assenze, ma ora bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo. Sei pronto Real Avola?

ph. nino campisi

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Ancora altri scatti relativi alla grande festa dello sport siracusano, il Premio Paolo Caldarella. Negli scatti di Simona Amato, diversi momenti di premiazione agli atleti che si sono messi in luce nella stagione passata. Dal coach della Nazionale di pallanuoto, Sandro Campagna, intervenuto con un video ai piccoli atleti che portano con orgoglio in giro per l’Italia e l’Europa il nome di Siracusa.




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