Sportivissimo Siracusa

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SPORTIVISSIMO mercoledì 27 ottobre 2010 - numero 31- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50

il settimanale dello sport siracusano

COPIA OMAGGIO

www.sportivissimosr.it

DI PUNTO IN PUNTO CONTINUIAMO AD

ABBEVERARCI

ALLA FONTE

SALVEZZA

ESCLUSIVO: ECCO PERCHE’ GIOVANNI ABATE NON DECOLLA

Pensieri pesanti come zavorre e in campo và l’ombra di sè


SPORTIVISSIMO

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SPORTIVISSIMO

ph valentino cilmi

Editoriale IL

SOMMARIO

4 PG 5 PG

Terzo risultato utile consecutivo di Giuseppe Di Silvestro

6 PG 7

Primo Piano:Albatro

PG

Primo, non prenderle

Tutti pazzi per Ugolotti

8 PG 10 PG 12 PG 14 PG 16 PG 17 PG

Ha dovuto accontentarsi del pareggio il Siracusa opposto ad un Lanciano che ha confermato sul campo quanto di buono si sapeva già sul conto della squadra rossonera: solida, ben messa in campo, ricca di elementi di esperienza, capace di fare gioco. Si è vista la differenza tra uno squadrone, il Lanciano, costruito senza dispendio di mezzi, ed una squadra, quella azzurra, che ha il solo obiettivo di mantenere la categoria. Fosse stata al completo, la squadra di Guido Ugolotti avrebbe certamente potuto fare molto di più, ma l’assenza di un elemento come Nicola Mancino si è fatta sentire pesantemente. Contro una squadra che concedeva spazi in difesa, sarebbe stata necessaria la presenza di un elemento capace di inventare gioco, di trovare la prodezza, di suggerire per i compagni. Ma il confronto con il Lanciano ha anche dimostrato la solidità della difesa azzurra che è riuscita a resistere ad un attacco ricco di elementi di esperienza maturata nelle categorie superiori. E la ritrovata solidità della difesa è certamente un fatto da valutare in maniera positiva. Il punto ottenuto domenica serve a smuovere la classifica, anche se il Siracusa rimane ancorato al penultimo posto, davanti al solo Barletta. Davanti, ad un solo punto, ci sono Andria e Ternana, e a due la Cavese, per la quale è in arrivo la penalizzazione. Ora si volta pagina, e si pensa ad affrontare la trasferta di Foggia contro la più che mai “pazza” squadra di Zeman, che anche nell’ultima partita disputata, quella sul campo dell’Atletico Roma nell’anticipo di sabato scorso, ha confermato le sue caratteristiche di macchina da gol ma anche di squadra dalla difesa colabrodo. Ugolotti, che torna a Foggia, ha ammonito che non si può andare allo “Zaccheria” per cercare di giocare a viso aperto, ma che bisogna affrontare la squadra rossonera con una certa dose di prudenza. E gli azzurri debbono essere bravi a capire quali sono i punti deboli (e ci sono) della squadra di Zeman ed approfittarne al momento opportuno.

Risultati e Classifiche

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PG

Black Out Abate Marco De Angelis Prossimo Avversario

Vintage Azzurro Berretti: Latino Basket Femminile Susy Bonfiglio c’è Calcio a 5 Augusta

Segretario di redazione PAOLO CATANIA

www.sportivissimosr.it - redazione@sportivissimosr.it reg.Tribunale di Siracusa n. 4 del 29.01.2009 - Iscrizione ROC 17994 Edito da EDITORIA ITALIANA s.r.l. REA 137197 via Unione Sovietica, 4 - Siracusa Direttore Responsabile GIANNI CATANIA Stampa TIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Collaboratori GIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE, SEBY GALIZIA Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio Impaginazione e grafica EDITORIA ITALIANA s.r.l. Pubblicità EDITORIA ITALIANA s.r.l. commerciale@sportivissimosr.it

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RISULTATIrisultati

Decima Giornata Andria Bat - Juve Stabia Atletico Roma - Foggia Cavese - Lucchese Cosenza - Foligno Gela - Viareggio Pisa - Benevento Siracusa - Virtus Lanciano Taranto - Barletta Ternana - Nocerina

PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassifica 0-1 3-3 1-0 1-0 0-0 1-1 0-0 2-2 0-3

31 Ottobre 2010 Andria Bat - Barletta Benevento - Lucchese Foggia - Siracusa Foligno - Pisa Gela - Cosenza Juve Stabia - Atletico Roma Nocerina - Taranto Viareggio - Ternana Virtus Lanciano - Cavese

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SIRACUSA: Baiocco, Strigari, Lucenti, Spinelli (57’ Bongiovanni), Moi, Ignoffo, Bufalino, Mancosu, De Angelis, Abate (85’ Giurdanella), Giordano - All. Guido Ugolotti VIRTUS LANCIANO: Aridità, Vastola, Mammarella, D’Aversa (66’ Improta), Ferraro, Antonioli, Turchi, Volpe, Di Gennaro (52’ Colussi), Sacilotto, Zeytulaev All. Andrea Camplone ARBITRO: Giorgio Peretti (Verona) SPETTATORI: 1.875

4-1-4-1

Nocerina Atletico Roma* Gela Taranto Benevento Virtus Lanciano* Foggia Juve Stabia Cosenza Foligno Pisa Lucchese Cavese Viareggio Andria Bat Ternana Siracusa Barletta

BUFALINO

STRIGARI

GIORDANO

MOI SPINELLI

DE ANGELIS

(57’ Bongiovanni)

BAIOCCO

IGNOFFO

MANCOSU

ABATE

21 20 19 18 18 16 15 13 13 12 12 11 10 10 9 9 8 6

(85’ Giurdanella)

LUCENTI

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI ATLETICO ROMA - FOGGIA 3-3 (2-3) RETI: 7’ Franchini (AR), 20’ Rigione (F), 34’ Agodirin (F), 36’ Agodirin (F), 42’ rig. Ciofani (AR), 80’ Baronio (AR) ATLETICO ROMA: Calderoni, Balzano, Angeletti, Romondini (61’ Baronio), Pelagias, Padella, Babù, Chiappara, Ciofani, Franceschini (46’ Barrionuevo), Franchini (70’ Caputo) - All. Giuseppe Incocciati FOGGIA: Santarelli, Candrina, Regini, Burrai, Rigione, Iozzia, Agodirin, Kone, Cortese (41’ Torta), Laribi (72’ Tomi), Sau (63’ Salamon) - All. Zdenek Zeman ARBITRO: Massimiliano Irrati (Pistoia) SPETTATORI: 4.270 ANDRIA BAT - JUVE STABIA 0-1 (0-0) RETE: 63’ Albadoro (JS) ANDRIA BAT: Spadavecchia, Fazio, Ceppitelli, Thackray (65’ Carminati), Sibilano, Berretti, Arcidiacono, Paolucci, Lacarra (55’ Nulicek), Chiaretti, Doumbia (87’ Carretta) - All. Aldo Papagni JUVE STABIA: Fumagalli, Scognamiglio, Pezzella, Cazzola, Fabbro, Molinari, Dicuonzo, Mbakogu (72’ Mezavilla), Corona (87’ Pavoletti), Davì, Albadoro (78’ Raimondi) - All. Piero Braglia ARBITRO: Federico La Penna (Roma 1) SPETTATORI: 2.388 CAVESE - LUCCHESE 1-0 (1-0) RETE: 20’ Zampa (C) CAVESE: Pane, M. Ciano, Cipriani, Pagano, Sirignano, Alfano, Zampa (69’ Citro), Bacchiocchi, C. Ciano, Bernardo (57’ Quadrini), Schetter (74’ Sifonetti) - All. Marco Rossi LUCCHESE: Pennesi, Baldanzeddu (46’ Mariotti), Lollini, Bertoli,

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Piccinni, Chadi (67’ Galli), Carloto, Pera, Grassi, Pondaco (78’ Pezzi), Marasco - All. Giancarlo Favarin ARBITRO: Eugenio Abbattista (Molfetta) SPETTATORI: 1.800 circa

COSENZA - FOLIGNO 1-0 (1-0) RETE: 42’ Biancolino (C) COSENZA: Petrocco, Matteini, Di Bari, Raimondi, De Rose (81’ Olivieri), Fanucci, Degano, Coletti, Biancolino (90’ Wagner), Mazzeo, Daud (63’ Roselli) - All. Mario Somma FOLIGNO: Rossini, Jacoponi, Severini (84’ Lamantia), Fondi, Merli Sala, Bassoli, Coresi, Sciaudone, Falcinelli, Cavagna, Giacomelli (60’ Papa) - All. Salvatore Matrecano ARBITRO: Stefano Bellutti (Trento) SPETTATORI: 3.000 circa GELA - VIAREGGIO 0-0 (0-0) GELA: Nordi, Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva, Stamilla, Piano (72’ Giardina), D’Amico, Bigazzi, Docente (66’ D’Anna), Franciel (85’ Vegnaduzzo) - All. Nicola Provenza VIAREGGIO: Pinsoglio, Carnesalini, Fiale, Massoni, Bertolucci (82’ Brighenti),Cristiani (78’ Calamai), Pizza, Castiglia, Longobardi, Taormina, Marolda (85’ Kras) - All. Giuseppe Scienza ARBITRO: Valerio Marini (Roma 1) SPETTATORI: 1.591 PISA - BENEVENTO 1-1 (0-1) RETI: 43’ rig. Clemente (B), 52’ Miani (P) PISA: Lanni, Gimmelli, Calori, Bizzotto, Favasuli, Tabbiani (85’ Ilari),

Amoroso (46’ Ton), Passiglia, Obodo, Carparelli (87’ Saline), Miani - All. Stefano Cuoghi BENEVENTO: Aldegani, Formiconi, Landaida, Siniscalchi, Palermo, Pintori (80’ La Camera), Grauso, Bianco (55’ Pacciardi), Zito, Germinale (63’ Joelson), Clemente - All. Agatino Cuttone ARBITRO: Marco Viti (Campobasso) SPETTATORI: 5.000 circa

TARANTO - BARLETTA 2-2 (1-1) RETI: 2’ Innocenti (T), 36’ Bellomo (B), 58’ Simoncelli (B), 83’ Ferraro (T) TARANTO: Goio, Cutrupi (76’ Di Deo), Migliaccio, Prosperi, Rizzi, Giorgino (76’ Ferraro), Branzani, Garufo, Innocenti, Rantier, Ciotola (66’ Russo) - All. Giuseppe Brucato BARLETTA: Dossena, Galeoto, Lucioni, Anselmi, Frezza, Menicozzo, Guerri, Rajcic, Bellomo (62’ Carbonaro), Margiotta, Simoncelli (82’ Perico) - All. Arcangelo Sciannimanico ARBITRO: Fabio Giuseppe Giallanza (Catania) SPETTATORI: 3.500 circa TERNANA - NOCERINA 0-3 (0-1) RETI: 7’ Catania (N), 64’ Catania (N), 85’ Filosa (N) TERNANA: Visi, Bizzarri, Imburgia, Giubilato (46’ Ricca), Borghetti, Arrigoni, D’Antoni, Noviello (58’ Alessandro), Nolè (67’ Vailatti), Concas, Tozzi Borsoi - All. Fernando Orsi NOCERINA: Gori, Di Maio, De Franco (74’ Pomante), Filosa, Scalise, De Liguori, Bruno, Bolzan, Negro, Castaldo (80’ Nigro), Catania (68’ Galizia) - All. Gaetano Auteri ARBITRO: Riccardo Ros (Pordenone)


SPORTIVISSIMO

In Primo Piano

LO STRANO CASO DELL’ALBATRO E DI QUEL DEBITO SULLA CARTA CHE COZZA CON IL SENSO PRATICO (r.s.) “Passare per quelli che non pagano il Comune è fastidioso”. Sente puzza di beffa Vito Laudani, il presidente dell’Albatro. Nei Nella foto di fianco, Vito Laudani. Da questa stagione è il presidente dell’Asd Albatro, in serie A1. Succede ad Eleonora Di Stefano. In precedenza, è stato il team manager della formazione siracusana.

giorni scorsi si è visto recapitare una nota dell’assessorato allo sport che invitava la società di pallamano a versare nelle casse comunali poco meno di seimila euro come oneri di utilizzo per la stagione passata del Palalobello. Laudani cerca di tenere morbidi i toni e di evitare ogni polemica, ma si capisce che una cosa del genere non se l’aspettava. Nella scorsa stagione, difatti, l’Albatro ha di fatto gestito l’impianto in vacatio dell’ente pubblico. Una gestione che ha comportato costi per la custodia, la pulizia, l’antincendio, le necessarie assicurazioni. Una cifra “documentabile”, spiega – vicina ai ventimila euro. Avrebbero dovuto dividerla per quattro, insieme ad altre tre società cui era stato affidato l’impianto gratuitamente in cambio dei servizi di manutenzione e gestione ordinaria. Nei fatti, però, l’Albatro si è ritrovata da sola, specie dopo la scomparsa della Prativerdi e considerando che le altre due società non avrebbero versato mai una quota. Laudani ha provato a spiegarlo ai tecnici comunali ed a breve ne parlerà anche con l’assessore allo sport, Mangiafico. “Mi hanno detto che era un atto dovuto. Probabilmente, però, l’assessore non conosce a fondo tutto quanta la storia. Ne parleremo insieme e vedremo di chiarire. Vorrei, però, puntualizzare che noi riteniamo giusto pagare per gli impianti pub-

blici. Tant’è che quest’anno verseremo al Comune altri ventimila euro tra affitto degli spazi per gli allenamenti, uffici e settore giovanile. E’ chiaro che per la stagione contesa ci sarebbe da fare un’altra valutazione”. E la valutazione è la seguente. In buona fede, e secondo accordi presi con il predecessore di Mangiafico, l’Albatro ha correttamente tenuto in vita la struttura sportiva, mettendo mano al portafoglio e senza chiedere nulla al Comune. Si dovrebbe, allora, trovare una soluzione che rappresenti il giusto punto di equilibrio. Ora, l’Albatro, a differenza di altre società, non ha ricevuto alcun contributo per la propria attività sportiva, tra serie A1 e campionati minori. “Non ci hanno mai considerato in quei termini. Per questo, nell’incontro con l’assessore Mangiafico chiederò un piccolo contributo. In fondo siamo l’unica squadra di Siracusa impegnata in campo internazionale. A novembre giocheremo in Winners Cup”, ovvero la Coppa delle Coppe della pallamano. E quel contributo, in forma perequativa, potrebbe rientrare subito dopo nelle casse comunali per comporre serenamente la vicenda. Una vicenda che non può concludersi con un ulteriore aggravio sulle spalle di chi ha dimostrato di possedere notevole senso civico, supplendo a delle manchevolezze altrui.

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SPORTIVISSIMO

PRIMO, NON PRENDERLE ANCHE UN PUNTO AIUTA A COSTRUIRE LA SALVEZZA

ph simona amato

(gct) D’accordo, vincere sarebbe stato di una importanza strategica. Il Siracusa si sarebbe così presentato a Foggia a mente sgombra, senza affanni. Condizione ideale per prendere in castagna una squadra di Zeman. Ma non si può certo storcere il naso di fronte al terzo risultato utile consecutivo. In fondo, chi vuole salvarsi deve pensare intanto a non perdere. Contro il Lanciano, il Siracusa non ne ha corso il rischio. Ai punti avrebbe forse meritato qualcosa in più. Il pari è comunque ben accetto. Si dice che muove la classifica. Una classifica pazza, dove sopra e sotto succede di tutto e di più ogni sette giorni. Chi sale e chi scende. Ha ragione Ugolotti quando dice che bisogna guardarla a maggio. Con costanza - ci assicura- raggiungeremo il nostro obiettivo. Ma il dato realmente significativo che arriva dal post Lanciano è questo: il Siracusa ha un discreto undici iniziale. Ma se si ci mettono di mezzo infortuni e squalifiche, si scoprono magagne. La panchina è corta. Il tencico azzurro ha dovuto inventare sostituzioni improbabili (Bongiovanni per Spinelli e Giurdanella attaccante per Abate). Si dirà, si arrangia con quel che ha. Ed è pure bravo a farlo. Francamente, però, ha poco. Soprattutto se alcuni pezzi da novanta diventano abulici. Vedi Mancosu ed in particolare Abate. I fischi che lo hanno accompagnato fuori dal campo al momento della sostituzione hanno segnato la fine della pazienza del pubblico. Nessuno ha più voglia di attendere il Godot azzurro. Ugolotti, più per necessità che per reale convinzione, gli aveva dato fiducia dal primo minuto. Lui ha fatto di tutto per non ripagarla. Riuscendoci. Applausi, invece, per Bufalino e Strigari. Li abbiamo presi giovani dilettanti, oggi sono una bella realtà pro. Soprattutto Bufalino sorprende per velocità di corsa e voglia. Accelerazioni micidiali. Di soldatino Strigari, in fondo, si sapeva.

GUIDO UGOLOTTI COSI’ IN CARRIERA IN C1

6

COSI’ AL SIRACUSA

Partite:

126

Partite:

5

Vittorie:

39 (30,9%)

Vittorie:

2 (40%)

Pareggi:

49 (38,8%)

Pareggi:

2 (40%)

Sconfitte:

38 (30,1%)

Sconfitte:

1 (20%)

Gol segnati:

127

Gol segnati

6

Gol subiti:

136

Gol subiti

5


TUTTI PAZZI PER GUIDO UGOLOTTI SPORTIVISSIMO

E adesso chamatelo effetto Ugolotti. Lo scossone c’è stato, e nemmeno tanto lieve. Il Siracusa è morto e poi risorto. Qualcuno dirà che fare peggio dell’era Romano sarebbe stato quantomeno impossibile. E’ vero. Ma Ugolotti ha sorpreso anche i più ottimisti. Siamo ancora agli inizi, intantoi primi dati parlano di un Siracusa da media importante. Oltre ai punti in classifica è decisamente migliorata la differenza tra gol fatti e subiti. La casella delle reti realizzate si è finalmente sbloccata. Si segna pure in trasferta. Con lui in panchina è iniziato il campionato del Siracusa. E i tifosi si sono subito innamorati. “E’ riuscito a trasmettere sicurezza e ordine alla squadra – afferma Andrea Giffrid - i giocatori, spaventati da questo disastroso inizio di campionato, hanno cercato di seguire le direttive del capo, senza dividersi in gruppetti pronti a scaricare le colpe tra loro e creandosi l’alibi di non avere un organico competitivo. Mi piace l’idea di insistere con alcuni giovani che da alcuni anni stanno crescendo col club, penso a Strigari e Bufalino. L’idea di fare gruppo cercando di coinvolgere il ‘materiale umano’ messo a disposizione dal club mi sembra una politica da apprezzare”. Andrea non nasconde un piccolo rammarico. “Sarebbe stata la persona giusta se presa a luglio, quando ancora poteva interagire con il direttore sportivo nella costruzione di una squadra da vertice in Seconda divisione o da salvezza in Prima. Adesso, purtroppo, è coinvolto in una rincorsa ad handicap, che lo vedrà ogni domenica costretto a ribaltare il pronostico sfavorevole”. Con il suo arrivo la squadra

ha subito una trasformazione. “Adesso vedo più professionalità – esordisce Aldo Monteforte - la squadra è messa meglio in campo. A livello mentale il lavoro sarà più lungo, ma secondo me Ugolotti è sulla buona strada anche su questo fronte. Condivisibile la scelta di Baiocco, gli sta dando ragione. Meno quella che vede l’utilizzo di Bongiovanni. Io punterei su Rosella o Biondo. Ma il mister è la persona giusta. Abituato com’è alle situazioni estreme. Magari l’anno prossimo potremmo ripartire proprio da lui”. Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Di Falco. “Sì, sono convinto che sia l’allenatore giusto per questa stagione e sono fermamente convinto che nel giro di qualche settimana, saremo fuori dalla zona calda dei play-out. Con l’avvento di Ugolotti è cambiato quello zero in classifica che ci ha accompagnato dalla prima alla quinta giornata. E’ un allenatore ed una persona dal grande carisma che sicuramente porterà al termine l’obiettivo assegnatogli, cioè salvare la categoria. Che sia riuscito a risollevare la psiche di un ambinete intero è sotto gl’occhi di tutti. Si entra in campo più determinati dal primo all’ultimo minuto.”. La scelta di affidarsi a un tecnico navigato con esperienza in categoria ha trovato tutti concordi. “Ho sempre ritenuto che nel calcio, soprattutto a livello professionistico, non si improvvisa nulla – afferma Paolo Di Mauro - ulteriore conferma a ciò la si è avuta con l’avvento in panchina di mister Ugolotti. Fin dalla conferenza stampa di presentazione ho capito che avevamo di fronte una persona seria, con le idee chiare, competente di calcio e soprattutto

conoscitore della categoria. Insomma, la persona giusta per risollevare un Siracusa in caduta libera principalmente dal punto di vista psicologico, con il morale della squadra sotto i tacchi. Da questo punto di vista il lavoro fatto da Ugolotti per ricostruire l’autostima dei giocatori è incredibile. Per dare un’impronta di gioco chiara alla squadra invece ci vorrà più tempo, tanto lavoro e magari una striscia di risultati positivi che possa aiutare a dare un pò di serenità all’ambiente. Perchè con una classifica più tranquilla la squadra riuscirebbe ad esprimersi sicuramente meglio. Infine gli auguro di poter lavorare a Siracusa con tranquillità, diversamente da come accaduto per i suoi illustri predecessori, Auteri e Sonzogni. Allora vedrete che i risultati arriveranno, auspicando che arrivino anche quei rinforzi che tutti i tifosi aspettano per centrare l’obiettivo salvezza”. In chiusura, messaggi sparsi per il mister, dai tifosi direttamente ad Ugolotti. “Forza, chi ben comincia è a metà dell’opera! Basta mantenere questo trend e l’anno prossimo saremo ancora quì in questa tanto ambita categoria, magari a lottare per un posto al sole”. Questo l’auspicio di Enzo. Simpatico il messaggio lasciato da Andrea. “Mister, se aspettava un altro mese, mi sa che la chiamavano per sostituire Ranieri alla Roma! Dato che è ormai qui a Siracusa, sappia che, qualora ci salveremo, la candideremo a sindaco della città”. Quello di Aldo è diretto e non ha bisogno di presentazioni. “Guido, guidaci alla salvezza”. Antonio Midolo

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BLACK-OUT giovanni abate

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ph. valentino cilmi

SPORTIVISSIMO

Giovanni Abate è il caso del momento in casa azzurra. Giocatore di qualità e dal curriculum pesante, dopo una stagione a Mantova, in Serie B,è tornato nella squadra in cui mosse i primi passi tra i dilettanti. Un acquisto di rilievo, un autentico colpo. in quei giorni d’estate Sino ad ora, però, di lui nessuna traccia. Tanto impegno, b uona volontà ma null’altro da segnalare. Niente gol, corsa a vuoto, prestazioni in chiaroscuro. E tanta panchina, troppa per uno come lui. Uno con due campionati cadetti in carriera (Palermo, Mantova), otto stagioni di C1 (Avellino, Taranto, Gela, San Marino, Viterbese, Portogruaro) e tre di C2 (Isernia, Gela, Portogruaro). In totale fanno 239 partite giocate tra i professionisti, ovvero 16.942 minuti trascorsi in campo per spingere palloni in rete: 42 in tutto. Proprio in Prima Divisione ha dato il meglio di sè: 139 presenze, 9.895 minuti giocati e 23 gol. Una media, quindi, di una rete ogni 430 minuti. La sua migliore stagione in C1 è quella vissuta a Gela nel 2005/06, con otto reti. La migliore in assoluto, la 2007/08 a Portogruaro (C2) con otto reti in stagione regolare e due ai play-off. Ma a Siracusa di questi numeri è arrivata soltanto l’eco. Ha giocato sinora 669 minuti su 890 senza un guizzo, senza una nota. E’ partito sette volte titolare, sino a CaveseSiracusa, quando è stato sostituito per la terza volta. Da Siracusa-Barletta parte dalla panchina. Per necessità, rispolverato in veste da titolare nella sfida di domenica al Lanciano.Nonostante tutto, per

Ugolotti il caso non sussiste. E anche la condizione è ok, come assicura il preparatore Peppe Di Mauro. Ma Giovanni Abate resta un corpo estraneo in questo Siracusa. Da non crederci, proprio il più azzurro degli acquisti estivi fermo al palo. Un caso enigmatico. Non resta che imboccare la via del blocco mentale. A vederlo la domenica in campo o seduto in panca, oppure durante gli allenamenti della settimana dà, infatti, l’impressione di un uomo che si trascina dietro pensieri pesanti. Zavorre che ne limitano anche il carattere solitamente gioviale, la grinta da “uno di noi”, come è considerato dai tifosi Abate. Pertanto, l’interrogativo da porsi è: che cosa avvilisce l’attaccante azzurro? E’ diventato l’ombra di sé, quasi un fantasma. Persino durante i viaggi per le trasferte o nello spogliatoio. Ricordavamo un altro uomo, dentro e fuori il rettangolo di gioco. Secondo alcune voci, sarebbe la situazione familiare la croce di Giovannino Abate. Stando ai rumors, la moglie sarebbe in pressing sull’attaccante perchè vorrebbe tornare vicino casa, nel centronord. Difficoltà nell’inserirsi a Siracusa. Forse poco gradimento per la città. Ecco perchè il bravo attaccante si sarebbe spento di colpo. Continuando così, a gennaio sarà sulla lista dei partenti. Ma che delusione sarebbe andare via in questa maniera da una città che lo ha amato tanto, riamata e che si aspetta di rivedere in campo quel giovane generoso divenuto calciatore pro. Forza Giovanni, torna a graffiaci il cuore.


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Marco De Angelis

L’ATTACCANTE RITROVATO 10

ph. valentino cilmi


Marco De Angelis, il dottor Jekyll e

SPORTIVISSIMO sempre di pensare che non è successo niente nella domenica precedente. Anche quando mi fanno i complimenti, me li prendo perché fanno piacere, è chiaro, però poi penso solo a lavorare, a migliorare in tantissime cose. Aspetto la fine per un giudizio complessivo, anche su di me”. A questo campionato ci tiene particolarmente. “Parecchio. E’ una stagione importantissima”. Così importante che “non voglio dire assolutamente nulla prima del tempo”. Nessun’obiettivo personale prefissato. “Lavoro al meglio ogni giorno, per dare il massimo contributo alla squadra domenica dopo domenica”. Una squadra che sembra essersi messa alle spalle un periodo nero, anzi nerissimo. “Sì ma diciamo che ancora siamo in una posizione di classifica che non ci permette di rilassarci in alcun modo”. Fondamentale il cambio dell’allenatore. Mister Ugolotti ha rivitalizzato il gruppo. E’ cresciuta nei ragazzi vertiginosamente la fiducia nei propri mezzi. “Si vede una nuova organizzazione tecnico-tattica. Se vogliamo migliore della precedente. Si vede la mano del mister, ci sta lasciando sempre più la sua impronta. E la carica che riesce a trasmetterci è notevole. D’altronde, nella situazione in cui ci si trovava, era necessario tutto ciò. Uno scossone obbligatorio. Fa pensare – continua De Angelis - la posizione di alta classifica raggiunta dalla Nocerina, squadra da noi battuta con pieno merito. Questo aiuta ad avere maggiore consapevolezza nei nostri mezzi. Sicuramente non abbiamo ancora fatto nulla, ma non siamo morti come poteva sembrare a inizio campionato”. Quello d’attacco è il reparto che ad inizio

stagione è stato maggiormente preso di mira. Ci si è messo un pò per riuscire a sbloccarsi. E poi c’è ancora il caso Giovanni Abate, uno da cui è lecito attendersi qualcosa in più. “Giovanni è un ragazzo che ha un’intelligenza tale da superare tutto. Sa benissimo che arriverà il suo momento. Conoscendolo sono sicuro che darà il suo contributo e risulterà importante per noi”. Liborio Bongiovanni, invece, è il più bersagliato dai tifosi. Una circostanza poco piacevole, che di certo non aiuta l’atleta. “Anche per lui, serve un gol o comunque un qualcosa che sblocchi la situazione. E’ solo questo. Niente di più. Spero per loro ma, allo stesso tempo, un po’ per tutti noi, che questo momento arrivi presto”. Intanto da più parti, specie tra i tifosi, s’invoca l’arrivo di una nuova punta. “Aspettiamo dicembre. Poi vedremo come saremo messi in classifica. A quel punto starà alla società valutare se e come bisognerà intervenire. Al momento siamo questi. E toccherà a noi tirarci fuori dalla bassa classifica”. Ma De Angelis quanto ci crede nella salvezza del Siracusa? “Cento per cento. Non ho dubbi. Spero si arrivi il prima possibile in una posizione di classifica ottimale”. In radio è protagonista di uno spot che la dice lunga su quel che è stato e quel che è il binomio De Angelis-Siracusa. Noi, con la domanda sul possibile nuovo arrivo in avanti, abbiamo provato a farlo incazzare. Sicuri di una sua risposta in campo, siamo già pronti ad esultare per un suo nuovo gol. Bum Bum è tornato. Antonio Midolo

il mister Hyde del Siracusa. In campo è il classico centravanti che fa a sportellate con le difese, che lotta, che combatte con ogni mezzo lecito e non. Che di rabbia supera il diretto avversario, e d’ignoranza gonfia la rete. Il gol alla Nocerina lo fotografa al meglio. In quell’azione c’è tutto il De Angelis che stiamo imparando a conoscere. Fuori dal rettangolo verde, Marco, è invece un ragazzo come gli altri. Ama la musica anni ottanta “e non solo”, puntualizza l’interessato. “Sono un fissato anche con l’elettronica. A casa ho console, dischi, cuffie. La musica è una passione che nutro sin da bambino. Nata prima del calcio. Sono un grande appassionato e amo collezionare dischi”. Quelli veri, quelli in vinile. Abita in Ortigia, ed è proprio nell’incantevole centro storico che passa le giornate. Oltre lo stadio, piazza Duomo e dintorni. “Mi piace andare al mercato, fare la spesa. O girare per i ristoranti. Poi ogni tanto con Spinelli andiamo a prenderci un digestivo in un locale vicino casa. Passo i miei momenti liberi in questo stupendo scorcio di città”. Quest’anno sta bene, lo si nota subito. Del De Angelis versione 2009/2010 nessuna traccia. Ci aiuta a capire com’è possibile un tale cambiamento in così poco tempo. “Per prima cosa è cambiato l’allenatore. Ma non solo, anche l’ambiente. Mi trovo molto bene nello spogliatoio. Compagni di squadra che ti fanno stare bene. Niente prime donne. Più giovani dediti al lavoro e meno alle chiacchiere”. Il riferimento ai ‘capetti’, e non solo, dello scorso anno non è neanche troppo velato. Marco è così, schietto e sincero. Diretto. In campo fa anche meglio. In diverse occasioni, per esempio, ha risposto ai mugugni iniziali del pubblico andando in gol. Con la Nocerina ma anche a Foligno. Ex di giornata, ne ha ricevuti di tutti i colori dai suoi vecchi fan. Li ha zittiti segnando. Allora è vero, più lo fanno incazzare e più segna. Che il segreto resti tra noi. Sorride. “Evidentemente ho sempre qualcuno da smentire. Anche questo è il bello del calcio. Ogni settimana sei in discussione. Mi piace zittire le critiche. Speriamo di continuare in questo Nella foto di Marco Ferretti, Marco De Angelis mostra il gomito ai suoi ex tifosi del Foligno dopo aver modo e di migliorare sempre segnato il gol del vantaggio del Siracusa più. A livello personale cerco

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IL PROSSIMO AVVERSARIO

TUTTI IN VISITA A ZEMANLANDIA IL SIRACUSA ALLA PROVA FOGGIA Prima trasferta del campionato in terra di Puglia per il Siracusa, che domenica sarà di scena al “Pino Zaccheria” di Foggia. Quella allenata da Zdenek Zeman è senza dubbio la squadra più “pazza” del girone: è infatti capace di segnare gol a grappoli (e detiene il primato delle reti messe a segno) ma anche di incassarne in eguale misura, tanto da risultare la peggior difesa del torneo. Il tutto nel quadro della filosofia del tecnico boemo, le cui squadre hanno avuto sempre queste caratteristiche. Rispetto alla squadra del campionato scorso, il Foggia ha cambiato proprio tutto, tanto che dei componenti della vecchia rosa non ne è rimasto nemmeno uno. E sono arrivarti ben ventidue elementi nuovi per formare la squadra. Il Foggia ha attinto a piene mani dalle giovanili di squadre di categoria superiore. Così, dall’Atalanta è arrivato il centrocampista Kone (90), dal Siena il portiere Ivanov (89), dalla Sampdoria il difensore Regini (90), dall’Inter un altro difensore, Rigioni (91), dal Milan il difensore Romagnoli (90), dal Brescia il centrocampista Salamon (91) e l’attaccante Varga (90), dal Cagliari il centrocampista Burrai (87) e l’attaccante Sau (87, nel campionato scorso al Lecco), dal Palermo il centrocampista Laribi (91), dal Napoli l’attaccante Insigne (91). Infine, dalla Pro Patria il Foggia ha prelevato un altro giovane, il centrocampista Palermo (88). Per il resto, non sono mancati gli arrivi di elementi di esperienza: il difensore esterno Tomi (87) dal Marcianise, il difensore Caccetta (86) ex della Nissa, il difensore Candrina (82) dal Forza e Coraggio di Benevento, il difensore Iozzia (84) dal Celano, l’attaccante Agostinone (83) dalla Pro Vercelli, l’attaccante Agodirin (83) dal Como, l’attaccante

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Cortese (84) dal Chiedo, ed infine il secondo portiere Santarelli (88) che era svincolato. Il Foggia si è comportato meglio nelle gare in trasferta che in quelle giocate in casa. Allo “Zaccheria”, infatti, i rossoneri hanno vinto una sola partita (2 a 1 all’Andria) pareggiandone due (4 a 4 con il Foligno e 2 a 2 con il Viareggio) e sono stati sconfitti dalla Lucchese per 3 a 2. La squadra pugliese si schiera con il 4-3-3 tipico di Zeman. Fra i pali gioca il giovane Ivanov (ma nelle ultime settimane gli è stato preferito Santarelli), i difensori sono Caccetta, Regini, Rigione e Iozzia, il centrocampo è composto da Kone, Laribi e Burrai, mentre il tridente offensivo vede schierati Sau, Agodirin e Insigne. Altri elementi che sono da considerare titolari a tutti gli effetti sono i difensori esterni Romagnoli e Tomi e il difensore Candrina. Tanti (ben dieci) sono gli uomini che finora sono andati a rete. Il cannoniere capo della squadra (ed anche del campionato) è Sau con 7 reti all’attivo, tre reti a testa vantano Laribi e Insigne, due recano la firma di Romagnoli, mentre una rete a testa hanno messo a segno Varga, Kone, Tomi, Agodirin, Regini e Iozzia. In conclusione, si va ad affrontare una squadra contro la quale è possibile qualsiasi risultato. Una sola cosa è certa: quando si gioca con il Foggia, ci sono sempre tanti gol, sia all’attivo che al passivo. Importante, dunque, tenere alta la concentrazione e non dare molti spazi ai veloci attaccanti rossoneri. ph. dal web

Giuseppe Di SIlvestro


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VINTAGE AZZURRO

FAVOLA TRISTE DI UN GIOCATORE TANTO AMATO ERCOLE GIUDE Poteva essere una bella favola da raccontare, gli ingredienti c’erano tutti. Purtroppo, però, è mancato proprio il lieto fine. Ercole Giudice, il personaggio. Il calcio come soggetto. Con una conclusione che non ti aspetti. Decise di togliere il “disturbo” mettendo fine ai suoi giorni prematuramente. Grande ancora oggi è il rimpianto. La natura lo aveva dotato di talento calcistico. Il suo papà aveva intravisto nel piccolo Ercolino le giuste qualità, e le assecondò portandolo alla scuola calcio del Siracusa. Seguiva tutte le fasi degli allenamenti, era sempre presente. Diciamo pure il suo primo tifoso. Dopo aver compiuto la trafila completa, dai pulcini alla Berretti, fu subito evidente che quel ragazzo primeggiava tra i suoi coetanei. Era una spanna sopra gli altri. Si faceva notare a prima vista, una mezzala che aveva tocco di palla, visione di gioco, intelligenza tattica. Con queste credenziali la prima squadra non poteva sfuggirgli. Così avvenne. Ed a 17 anni appena compiuti Giudice fa il suo esordio in serie C con il Siracusa. Tutti si stropicciano gli occhi. Si diceva in quei giorni che a Siracusa era nato un campione. Un giocatore che avrebbe avuto una

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ribalta a livello nazionale. La serie A, la sua categoria erano convinti i tifosi. La società non aspettava altro, almeno come premio alla sua scuola. I talent scout si aggiravano attorno a questo ragazzino. Naturale la chiamata a livello nazionale. Nel 1975 è titolare azzurro nella squadra juniores. Durante uno degli allenamenti a Roma, ad un giornalista della capitale, Luciano Moggi - che già allora (1975) era uno di quelli che conoscevano il mercato - dichiarò che tra i ragazzi della juniores v’erano alcuni che avrebbero fatto carriera e citò direttamente Ercole Giudice. Ercolino, entrò a pieno titolo nella nazionale juniores. Un ragazzo esuberante, sempre pronto a fare scherzi, sia a quelli che conosceva che agli altri. Un giocherellone. Faceva parte del suo carattere questa allegria. Ma da molti non fu certamente compresa. Quando il ragazzo si trovava con la rappresentativa in Francia, vennero fuori delle indiscrezioni poco lusinghiere sul suo conto, mai confermate. Forse più il frutto di pregiudizi che altro. Nonostante fosse un bravissimo calciatore, non venne più convocato. Poiché era già conosciuto, fece vari provini. Uno di questi con il Napoli ma non se ne fece niente. Rientrò a Siracusa. Faceva parte della squadra titolare: a volte le sue giocate erano straordinarie altre era

completamente assente anzi abulico dal contesto. I dirigenti, sicuri di fare il bene del ragazzo, pensarono che sarebbe stato più opportuno fargli acquisire esperienza fuori dal sua città. Andò in presto alla Leonzio che giocava in serie D, poi passò al Terranova Gela in C2 e poi al Ligny di Trapani in serie D. Ha 24 anni. Ormai uomo anche calcisticamente più disciplinato, spera di rientrare nel giro che gli sarebbe stato congeniale per le caratteristiche tecniche che possedeva. Ma la sfortuna lo aveva eletto a suo bersaglio prediletto. Non trovò squadra. Avendo assunto responsabilità familiari, si diede da fare con una occupazione che gli consentiva di andare avanti. Le tante avversità lo avevano fiaccato a livello interiore. Incontrandolo per le strade di Siracusa era sempre il solito buontempone, l’amico di tanti, sempre con la risata pronta. Ma nel 2001, certamente sopraffatto da un grande sconforto, mise fine ai suoi giorni. Non ne conosciamo le cause che determinarono quel tragico gesto. Quella che doveva essere una bella favola, divenne tragedia. Ercole Giudice rimane comunque un campione nel ricordo di tanti sportivi del Siracusa.

Paolo Catania


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Dove e’ finito...?

Matteo

Inviate le vostre domande e curiosità a

redazione@sportivissimosr.it

Perelli

ERRATA CORRIGE La schede dello scorso numero conteneva una serie di inesattezze che provvediamo a correggere: Matteo Perelli è arrivato a Siracusa nell’operazione di cessione di Bigatti. E’ cresciuto nelle giovanili del Genoa e non sponda Samp, come da noi erroneamente riportato. Ha iniziato la stagione nella Sanremese in C2, dove ha messo a segno anche un gol. Ad oggi si ritrova, però, fuori rosa in seguito all’arrivo del nuovo tecnico che ha chiesto rinforzi. Ci scusiamo delel inesattezze con i lettori ed il diretto interessato.

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CAMPIONATO BERRETTI La grande chance del giovane Latino

(a.m.) Secondo ko consecutivo per i ragazzi di mister Marco Pizzo. In Calabria, a Lamezia Terme, è andata male, complice anche un terreno di gioco non in perfette condizioni. Azzurrini sfortunati. Tantissime le occasioni sprecate dinanzi al numero uno biancoverde. Proprio per non farsi mancare nulla, nei minuti finali, è stato il palo a negare la gioia del pareggio al giovane Russo. Sabato turno di riposo. Il Siracusa riprenderà a giocare il 6 novembre in casa della Salernitana. La settimana successiva, poi, terza trasferta consecutiva per gli aretusei, attesi a Vibo Valentia. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato uno dei veterani della formazione, nonostante sia solo un classe 1993. Il portiere Mattia Latino. Conosciamolo meglio. Mattia, siracusano, comincia a giocare a pallone a soli 5 anni. Una passione, quella per il calcio, trasmessa dal padre. “Un grande intenditore di calcio – ci racconta - andavo sempre con lui a vedere le partite, e appena è stato possibile ho iniziato a giocare. Facevo l’attaccante, ammiravo Roberto Baggio. Ma non era quello il mio ruolo. Per gioco, un giorno, sono finito in porta. E da quella porta non sono più uscito”. Primi calci e Pulcini al Siracusa 1924. Poi gli Esordienti nell’Us Siracusa. Successivamente tutta la trafila nei Pantanelli. Tornato al Siracusa ha disputato il campionato Allievi. Da quest’anno difende la porta della squadra Berretti. Si allena, ormai in pianta stabile, con la prima squadra. “Un sogno. Ricordo ancora il primo giorno. Ero emozionatissimo. Rimasi a fissare gente come Ignoffo, Iodice, mi veniva da pensare. Poi loro stessi mi hanno subito fatto trovare a mio agio. Mi hanno immediatamente reso parte integrante del gruppo”. Per Viareggio-Siracusa giunge la convo16

ph. alessia zeferino

cazione. In pochi mesi, dunque, dagli Allievi al campionato di Prima Divisione. Va in panchina, quel giorno è il vice del suo idolo. “Fornoni è un grande. Pensa che quando giocavo nei Pantanelli mi facevo chiamare Fornoni! Ho sempre seguito il Siracusa, sono un grande tifoso e Massimo è un ragazzo che ho sempre ammirato, sia in campo che fuori”. Di quel giorno ricorderà una cosa in particolare. “Stare nello spogliatoio nel pre gara è stata l’emozione più grande che ho provato. Tanta roba. In albergo stavo in stanza con Fornoni. Mi sono sentito davvero importante”. Adesso Spiderman non sta attraversando il miglior periodo da quando è a Siracusa. Però l’affetto della città e dei tifosi non è mai venuto meno. “Conoscendolo sono sicuro che non è il tipo che si abbatte. Durante la settimana, per esempio, continua a dare sempre il massimo”. Un altro amico-collega, Gianluca Scordino, è incappato in un periodo infelice. La settimana scorsa è stato operato. Per un po’, niente rettangolo di gioco. “Gianluca supererà questo momento difficile. Come lui in passato è stato vicino a me, lo stesso ho fatto io. Siamo molto affiatati e spero

di cuore recuperi il più presto possibile”. Su Latino, raccontano i ben’informati, pare si sia lasciato andare lo stesso Luca Aprile. “E’ tra i portieri più reattivi che abbia mai allenato”, avrebbe detto. Latino incassa con piacere e aggiunge “Luca è una persona speciale. Devo tanto a lui, come devo tanto a Gianni Spinaci ai tempi dei Pantanelli. Adesso Luca mi sta plasmando, mi sta completando in tutto. Mi segue assiduamente negli allenamenti, mi rimprovera in maniera costruttiva e sono molto felice di averlo conosciuto”. Sul campionato Berretti ha la sua idea. “Non saremo il top ma saremo protagonisti. Siamo un bel gruppo. La società è vicina, ci aiuta. E noi diamo il massimo. Per tutti non sarà facile giocare contro di noi”. Prende fiato e rilancia. Da numero uno. “Voglio esplodere in questo campionato”. Il sogno che insegue da calciatore? Non parla ne di Serie A ne di Champions League. Sarebbe troppo semplice. Ha le idee chiare. “Esordire in una squadra di alto livello. Magari proprio qui a Siracusa. A difendere i pali della squadra della mia città”. Buona fortuna, Mattia.


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B A S K E T

F E M M I N I L E

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Comincia il campionato Priolo, buone notizie: SUSANNA BONFIGLIO C’E’

Susanna Bonfiglio dà l’idea di una che non ha davvero voglia di allontanarsi da quei parquet che l’hanno vista grandissima protagonista in giro per l’Italia. Sino a qualche anno addietro, quando infortuni e una sfiga cosmica l’hanno relegata ad un ruolo da comprimaria, se non addirittura in un cantuccio dietro i cartelloni pubblicitari. Maledetto sia quell’infortunio al ginocchio. Ma una così non la pieghi così facilmente. Eppure il 10 febbraio scorso, il capitano e simbolo dell’Erg Priolo annunciava sorprendentemente il suo ritiro. Impossibile recuperare la forma e rialzarsi, tornando a livelli fisico-atletici ottimali. Un pò di speranza, a sorpresa, si è riaccesa nei mesi scorsi quando la savonese di Priolo si sottoponeva ad un delicato intervento chirurgico presso l’azienda ospedaliera “Micone” di Sestri Ponente, per mano del dottor Ferdinando Priano. Il suo intervento consisteva in un prelievo di sangue venoso dall’anca. Dal sangue im-

mediatamente centrifugato e dalla separazione delle cellule staminali dal resto del sangue, si otteneva un derivato ematico da iniettare nella cavità articolare sofferente, alla pari di una comune infiltrazione. In venti giorni le cellule staminali attivate si sono poi trasformate in cellule della cartilagine, capaci di riparare l’articolazione del ginocchio. Le stampelle e le tante preghiere hanno poi, fatto il resto, accompagnando l’intero periodo successivo. A distanza di tre giorni dall’Opening Day di Milano, Susanna Bonfiglio è felice e fiduciosa. Scende in campo, corre e dispensa consigli quasi come ai vecchi tempi. “Devo dire che sto bene – ci racconta poco prima di iniziare il suo pranzo – Mi alleno sette giorni su sette e questo non mi capitava da molto tempo. So come gestirmi, non gioco ancora due gare di fila perché ho una protesi. Se esagero forzando i carichi recupero lentamente, ma di certo non come succedeva fino a qualche tempo fa. Il fastidio al ginocchio è ormai sopportabile”. Non tornerà agli straordinari livelli di una volta (prima cestista italiana a giocare nella WNBA tra le file della Phoenix Mercury) ma vederla correre sul parquet è quanto di più giusto il basket gli potesse riconoscere. Parla da capitano, Susy, come ha smepre fatto. “Siamo un ottimo gruppo. Stiamo attraversando un periodo di assestamento. Abbiamo cambiato molte giocatrici rinforzandoci sotto il punto di vista numerico. Le gare che abbiamo disputato finora, dalla Coppa Italia con Parma e Venezia all’Opening Day contro

Schio, confermano il fatto che siamo un roster in divenire, anzi work in progress. Non abbiamo ancora quell’amalgama per quel che concerne tempi e movimenti di gioco, necessaria al funzionamento dei meccanismi di Santino Coppa. Ma ci lavoriamo su”. A dicembre si sottoporrà nuovamente ad un’altra serie di infiltrazioni di cellule staminali al ginocchio; in seguito dovrà attendere altre due-tre settimane prima di rientrare effettivamente a lavoro. Ecco perché prima di quella data ci tiene comunque a fare bene; perché nel girone di ritorno ci sarà da togliersi le solite belle soddisfazioni. “Giochiamo senza ansie, non abbiamo traguardi ambiziosi, non siamo costruite per vincere il campionato – ha continuato Bonfiglio – il nostro è un gruppo nuovo e piuttosto giovane. E Santino è chiamato a dare un’anima e un aspetto a questa squadra. Le più forti? Rimangono sempre Taranto e Schio che se si esprime secondo le potenzialità delle sue giocatrici è in grado di ammazzare il campionato. A loro livello forse, c’è anche Umbertide che si è rinforzata moltissimo durante la campagna acquisti estiva”. E Priolo dove sta? “Puntiamo ad occupare come al solito le posizioni immediatamente a ridosso di quel gruppetto di testa. Il girone di andata sarà tutta una prima fase iniziale di lavoro; il vero campionato comincerà forse nel girone di ritorno. E poi i play-off saranno una competizione a parte”. Dopo Beatrice Sciacca, intanto, un’altra grande amica ha lasciato Priolo, dopo sette lunghi anni, Meneghel. “A Venezia abbiamo rivisto Roberta, è stato traumatico. Certo, un un grande piacere ma credetemi ,non è stato per nulla facile, tantomeno per lei che ci ha visto sbucare lì. Il tempo non si cancella così in fretta”. Tra le nuove è Claudia Corbani quella che sinora si è inserita meglio nei meccanismi biancoverdi. Ma chissà che non sia Susanna Bonfiglio il vero importante acquisto di Priolo. Altro che ritiro. Corri ancora Susy. Giuseppe Basile

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L’AUGUSTA SCOMMETTE SU SPADARO “Raggiungeremo i nostri obiettivi”

(basile) Sensazioni, ambizioni e obiettivi ma non solo. Nella conversazione col tecnico Peppe Spadaro c’è l’emozione di chi torna a casa e da lì è pronto a costruire il proprio futuro. E’ partita già da due giornate la stagione 2010-2011 del campionato di serie A1 di calcio a 5. Per l’Augusta è la diciottesima consecutiva nella massima categoria, un record italiano ed europeo della società megarese, che si è presentata con non poche novità ai nastri di partenza. In un calcio a 5 che conosce una fase di stallo, anomala, in cui nuove realtà sportive nascono e scompaiono presto e facilmente, l’Augusta si conferma eccezione. Il presidente Vella ha garantito anche quest’anno il regolare svolgimento dell’attività e a ricevere il testimone da Gustavo Neri è proprio Peppe Spadaro, che torna al PalaJonio come allenatore dopo essere stato un ex giocatore neroverde. Dopo l’addio al calcio a 5 giocato, la parentesi biennale nel Siracusa e subito dopo la chiamata sulla panchina dell’Augusta. “Il passaggio da giocatore ad allenatore è stato piuttosto breve e indolore– racconta Spadaro – Il fatto di aver giocato tanti anni da queste parti mi aiuta molto nel rapporto che instauro con i miei ragazzi. È come se ragionassi ancora da calciatore anche io. È una cosa che mi agevola sia nei rapporti umani che professionali; conosco ogni sfumatura, ogni dettaglio, riesco a percepire la volontà che i ragazzi mettono in allenamento, il loro atteggiamento. E questo mi è possibile soltanto perché ho vestito i loro stessi panni”. Insieme a Spadaro, altri elementi di novità di questa nuova stagione sono Rodrigo Carles, Texeira, Cleber e Vagner de Oliveira talentuoso giocatore brasiliano giunto ad Augusta dopo l’addio di Kakà. Due pareggi (4-4 a Bologna e 2-2 al PalaJonio col Bisceglie) nei primi due incontri di campionato e 18

sabato alle 18,00 arriva il Napoli. “Finora abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato. Abbiamo disputato due buone gare, ma siamo tornati a casa con un punto. Col Bisceglie in casa, soprattutto, avremmo dovuto ottenere di più, ma pazienza”. Per il futuro, Spadaro non sembre preoccupato. “Penso di avere a disposizione un ottimo organico e anche se fosse stato diversamente non avrebbe rappresentato un problema. Lavoro con i mezzi che mi sono messi a disposizione. A cosa puntiamo? Ovviamente ad una qualificazione nei play-off e ad un posto nella griglia della Final Eight di Coppa Italia”. I talenti in squadra ci sono. Qualcuno acerbo, da far crescere accanto ai più esperti in una politica che ad Agusuta ha sempre prodotto ottimi risultati. Intanto si iniziano a vedere anche i frutti delle prime mosse di Spadaro che è riuscito a dare nuovamente le ali a Sergio Augusta Rocha e Gelson Saiotti, completamente risuscitati. “Abbiamo rivalutato i due giocatori e adesso potranno godere di un minutaggio elevato. Sono molto contento di questo, la loro permanenza qui era una mia volontà, volevo che rimanessero. Da loro mi aspetto veramente molto quest’anno. Gli altri li conosco già bene e conosco le loro potenzialità. Saiotti e Rocha sono stati sulla bocca di tutti e non sempre positivamente. La loro rinascita adesso è fondamentale”. Il nuovo tecnico dell’Augusta si apre completamente nel corso dell’intervista, e racconta come il suo unico pensiero (fisso) oggi sia quello di fare bene alla guida dell’Augusta. Subito, alla prima chiamata nel giro dei ‘grandi’. Sono nato

e cresciuto in questo ambiente. L’aria del Palajonio è aria di casa. Certo, col passare degli anni la serie A è cambiata molto. Prima l’attenzione dei media, di giornali, tv non c’era. Nessuna notizia girava attorno al calcio a 5. Oggi invece è tutt’altra cosa. Certamente è molto gratificante e stimolante”. Ma anche stressante quando tutti sono pronti a giudicare il tuo lavoro. Sabato, intanto, si ritorna in ca,po dopo il doppio turno di sosta per consentire alla nazionale di partecipare al Gran Prix svoltosi in Brasile. Del team azzurro hanno fatto parte anche l’augustano Fortino e il presidente Fabio Vella, quest’ultimo nella veste di dirigente federale. Si riparte dagli obiettivi di sempre. Ha l’Augusta i mezzi necessari per raggiungerli? “Ci sono due squadre superiori a tutte, Montesilvano e Marca Trevigiana, immediatamente dopo ci sono sette, forse ottoformazioni alla pari tra cui anche la nostra. Lotteremo in tanti per i play-off e prima ancora per un posto che assicuri la partecipazione alla Coppa Italia (deciderà la classifica del girone d’andata, ndr). Grande equilibrio per pochi posti. Questo significa che ogni turno andremo a dar battaglia sapendo che anche gli altri venderanno cara la pelle. Mi voglio sbilanciare: abbiamo ottime chance di centrare i nostri obiettivi stagionali”. Spadaro dixit.


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