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Ordinari e straordinari

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Parlando con conoscenti (non definiamoli amici, perché sarebbe troppo), si registrano spesso e volentieri espressioni di disagio, talvolta addirittura indignate, verso questo o quel ristorante. “E’ troppo caro!” o “Quello chef è insopportabile, si dà un sacco di arie” o “Una cucina con dei piatti insulsi e incomprensibili”. O, ancora: “Mi hanno addirittura chiesto il numero della carta di credito all’atto della prenotazione” e molte altre espressioni che evidenziano una forte contrarietà verso modi e comportamenti di un certo segmento di ristorazione. Sul difficile rapporto fra cliente e ristoratore, cliente e chef o cliente e sommelier, si è scritto molto, anche su queste pagine. Ricordo un mio editoriale, che volutamente titolai “Il cliente (non) ha sempre ragione” che mi attirò consensi dall’universo dei professionisti, ma anche critiche da parte del “popolo” dei clienti. Il quesito comunque, è sempre attuale, considerate certe resistenze. Vedo, infatti, sempre più ristoranti in cui vige la “dittatura del cliente”, in una logica di totale liberismo, e altre strutture che, invece, avrebbero pretese didattiche, per non dire educative, verso il cliente insubordinato, portatore di richieste ritenute fuori luogo (dalla “carne ben cotta” fino alla “pasta e fagioli, ma senza fagioli”, sic!). Qual è dunque l’atteggiamento giusto da tenere di fronte a richieste demenziali? La materia è complessa, e spesso certi atteggiamenti potrebbero avere ripercussioni significative sui risultati economici di questo o di quel locale. Mi viene in aiuto Gualtiero Marchesi che, in una lectio magistralis all’Università di Parma, passata alla storia, disse: “La prima regola resta quella di accontentare il cliente, ed è abbastanza facile nel caso di un cuoco ordinario, anche professionale. Tuttavia, in presenza di cuochi straordinari, ciò può avvenire solo entro certi limiti. Quando viene servito Riso e Oro (uno dei piatti iconici del Maestro) non si può chiedere del formaggio grattugiato, e comunque abbiamo il dovere di non darlo”. Ci sono dei limiti invalicabili alla Gualtiero Marchesi fra Daniel Canzian e Fabrizio Molteni

discrezionalità del cliente: i piatti tra cui scegliere sono diversi e vari, ma ognuno di questi lo finisce lo chef, sulla base di esperienza, tecniche, visione. “Un cliente che va in un grande ristorante deve sapere di non poter chiedere qualunque cosa” –continua Gualtiero. “Può ordinare una pasta semplice per un bambino, con il pomodoro, ma non può pretendere lo stravolgimento di un piatto. Si viene da me per mangiare in un certo modo, e io devo far gustare il mio piatto, frutto di una precisa ricerca”. Ho voluto citare Marchesi perché ritengo che ci debbano essere sempre delle regole, che non dovrebbero essere imposte ma, semmai, far parte del patrimonio comportamentale degli individui nel loro agire quotidiano. Non soltanto nell’alta ristorazione e nel mondo del fine dining. In quest’epoca di deregulation totale e consolidata, nel senso che ognuno tende a fare ciò che gli fa più comodo, disinteressandosi del prossimo (salvo poi ergersi a difensore globale dell’umanità afflitta) non farebbe male riscoprire antichi valori sempre attuali, come il rispetto, la correttezza, il riconoscimento dei ruoli, che non nascono a caso ma sono acquisiti grazie a cultura, esperienza, intuizione e molto altro. Insieme a valori come la conoscenza, la disciplina e il rispetto, sono i cardini fondamentali per vincere ogni sfida. Imparando finalmente a distinguere tra ordinari e straordinari. C’è una bella differenza.•

Gennaio - Febbraio 2020

Editoriale 1 Ordinari e straordinari 4-9 News L’opinione 10 Ristoratori, sveglia! I turisti han bisogno di voi Cover Story 12 Ettore Bocchia: “Tutto parte dalla materia”

In copertina: Ettore Bocchia, executive chef al Mistral di Bellagio, all’interno del GH Villa Serbelloni, è un esempio per tanti ristoratori e cuochi. Innamorato della materia prima, di cui è ossessivo selezionatore, ne conosce ogni caratteristica, anche chimica: una condizione necessaria alla valorizzazione di ogni ingrediente

B R Bar | Alberghi | Ristoranti

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi

COVER Ettore Bocchia Tecnica e materia, oltre ogni limite

Gennaio-Febbraio 2020 105

B R Bar 18 Edoardo Nono, rendo felici i miei clienti 20 Il Julep, le erbe risvegliano Roma 22 Nazionale, format per unire food e drink 24 Assaggiare il Tè e raccontarlo L’intervista 28 Bruno Barbieri: occorre un fisico bestiale! Ristoranti 32 Enrico Croatti e l’Osteria di Moebius 36 La famiglia Liu guarda sempre più Aalto 38 Bon Wei Milano. La carta dei Lamian 42 Guide o classifiche? Facciamo un po’ di chiarezza 44 Il Cantinone, lo stellato più ad alta quota d’Italia 48 San Domenico di Imola. Vertice di classicità 50 Sella&Mosca il nuovo stile di Terra Moretti 54 Atene splende: merito di Angelos Lantos Alberghi 58 La Tavola di Riccardo,una storia italiana 62 Anunciada a Lisbona. Lusso e grande cucina La ricetta di BARtù BARTENDER Edoardo Nono, mixology d’autore ALBERGHI Anunciada a Lisbona Impronta luxury L’INTERVISTA Bruno Barbieri Una lunga carriera ORIENTAL STYLE Claudio Liu apre Yio Aalto a Milano 24 direttore editoriale Alberto P. Schieppati alberto.schieppati@edifis.it

66 L’equilibrio del Gambero La foto di BARtù 67 Fabrizio Borraccino, un anno al Four Seasons 68 Pillole 69 Tech News Alberto’s choice 70 Japonito, fusion senza estremismi

Bar | Alberghi |

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Le stelle del vino tornano a Milano per la 3° Edizione di Best Wine Stars

Degustazioni

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Premiazioni

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Barolo & Barbaresco degustazione a NY

Una commissione composta dai 100 migliori palati – Masters of Wine, critici, giornalisti e Master Sommeliers – provenienti dai cinque continenti giudicherà le nuove annate di Barolo (2016) e Barbaresco (2017) nel cuore del World Trade Center. L’appuntamento è per il 4 e 5 febbraio per la prima edizione del Barolo & Barbaresco World Opening, ideata dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani dedicata ai due grandi rossi piemontesi. In degustazione i vini di 220 produttori di Barolo e Barbaresco per la prima e più grande degustazione al mondo interamente dedicata alle menzioni geografiche aggiuntive (MeGA) delle due denominazioni. “Questo primo BBWO rappresenta un’occasione unica per parlare al consumatore finale dei nostri vini e allo stesso tempo contribuisce a rafforzare la conoscenza delle menzioni geografiche aggiuntive tra gli addetti ai lavori” ci racconta il Presidente del Consorzio di Tutela Matteo Ascheri.

Barman internazionali a Ego Circus

Un tour lungo quattro mesi, un circo della mixology, Ego Circus vede 13 appuntamenti con barman di spicco e internazionali. Ogni sera si potranno assaggiare drink realizzati a sei mani, con un guest barman, proveniente da un prestigioso locale irternazionale, per un lavoro “spalla a spalla”. Un format itinerante che vede dalle 18,30 alle 20,30 il guest barman affiancare il barman resident e per la seconda parte della serata, dalle 22 alle 24, si sposterà in un altro bar fiorentino per affiancare il suo head bartender. “Ego Circus si evolve seguendo la corrente che sta portando sempre più sovente Firenze al centro del panorama nazionale della mixology – afferma l’ideatore di Ego Circus Gabriele Frongia - quest’anno infatti ha il piacere di ospitare tre barman internazionali e dieci di altrettante città Italiane. Da Torino a Napoli passando per Milano, Bassano del Grappa, Genova, Reggio Emilia, Roma e Sorrento per abbracciare tutta Italia”. I tre prestigiosi rappresentanti esteri sono il Benfiddich a Tokyo, il Delicatessen a Mosca e il 28 Hong Kong Street a Singapore, che raccontano e rappresentano un approccio innovativo della mixology.

Hotel Food R-evolution: il futuro dell’hotellerie

Da semplice servizio offerto a elemento imprescindibile nel monto dell’ hotellerie: l’offerta food&beverage oggi è uno dei motori che condizionano le scelte dei viaggiatori. Il punto della situazione è stato analizzato con trend, numeri e case history a Hotel Food R-evolution con oltre venti speaker internazionali. Ad aprire il convegno Giorgio Palmucci, presidente di Enit, l’agenzia nazionale di promozione del turismo italiano: “C’è sempre più attenzione rivolta al settore F&B e oggi più che mai le aziende che intendono offrire un prodotto di qualità studiano con attenzione le tendenze in atto sul mercato per poterne cogliere gusti e stimoli ed offrire così un prodotto tailor made capace di esaudire anche il palato degli ospiti più esigenti. L’attuale domanda rivolta al food vede un’attenzione particolare ai prodotti locali, una voglia di riscoprire le ricette tradizionali, un forte impegno alla sostenibilità, rispetto del cibo e attenzione agli inutili sprechi alimentari”.

Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 La mostra di Fondazione Barilla

“Noi, il cibo, il nostro Pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile” è la mostra inaugurata per Parma Capitale della Cultura 2020 promossa da Fondazione Barilla in collaborazione con National Geographic Italia, Sustainable Development Solutions Network Mediterranean, Madegus e Civicamente, inserito in un protocollo d’intesa col MIUR. Un percorso esperienziale che vuole sottolineare il forte legame che esiste tra la tutela della nostra salute e quella del Pianeta, a cominciare da quello che mettiamo ogni giorno nel piatto. Un percorso multimediale che arricchisce il programma educativo della mostra: la produzione di cibo è infatti l’attività dell’uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (fino al 37%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%). Ecco perché occorre ripensare il modo viene prodotto. “C’è un’emergenza che è sotto gli occhi di tutti, il nostro modello di vita non è più sostenibile. Migliaia di ragazzi chiedono a noi adulti, ai politici e a chiunque ne abbia la capacità, di fare qualcosa di concreto. C’è un rischio concreto di estinzione di specie animali e vegetali, al tempo stesso le emissioni di gas serra sono quasi raddoppiate rispetto al 1980 portando a un aumento della temperatura di circa 0.8°C rispetto all’inizio del secolo” ha spiegato Riccardo Valentini, membro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change ‐ IPCC, Premio Nobel per la Pace nel 2007.

La ricetta diventa brevettata: il primo a farlo è Giancarlo Perbellini

Perbellini brevetta la sua prima ricetta. La potrete copiare tra 20 anni, quando scadrà il brevetto. La “Milanese cotta e cruda” si può degustare a Casa Perbellini, 2 stelle Michelin in Piazza San Zeno a Verona. E da aprile nei bistrot Locanda Quattro Cuochi a Verona e Locanda Perbellini Milano, solo alcuni dei diversi progetti che l'imprenditore veronese gestisce con successo, in Italia e nel mondo. “Con l’apertura di Locanda Perbellini, il mio bistrot milanese, mi sono ritrovato spesso a pensare ai piatti della tradizione lombarda e a come rivisitarli in chiave contemporanea. Memore delle numerose versioni della milanese e in particolare di quella di Gualtiero Marchesi, che è stata per me di grande stimolo, ho voluto dar vita a una rielaborazione di questo piatto-simbolo della città di Milano, che proporrò in tutti i miei bistrot come fuori menu. A introdurlo sui tavoli delle mie Locande ci penserà un libretto che racconta storia e segreti della creazione”. Un unicum nel panorama italiano, come spiega l'ing. Marco Lissandrini, direttore della sede veronese della Bugnion Spa.

Annual Brands Report Diageo Reserve in vetta

Diageo Reserve, la collezione di distillati ultra premium di Diageo, conquista le prime posizioni del Brands Report 2020 di Drink International, la testata britannica considerata il più autorevole punto di riferimento per gli addetti ai lavori. Una classica che stila le top ten nelle categorie Best Selling, tenendo come indicatori i volumi di vendita, e nei Top Trending, che premia la brand reputation. Diageo Reserve viene premiata nella sezione vodka e tequila rispettivamente con Ketel One e Don Julio, mentre Tanqueray, Johnnie Walker e Bulleit conquistano le classifiche tra i gin, scotch e american whiskey. Per Ketel One, la storica vodka olandese, conquista la medaglia d’oro per l’ottavo anno consecutivo tra i Best Selling (scelta da più del 30% degli intervistati) e tra i Top Trending. Tra i Best Selling Don Julio rimane saldo sul podio per il quinto anno di fila.

A Carrara Tirreno C.T

Compie quarant’anni Tirreno C.T. un appuntamento dedicato al mondo dell’ospitalità e della ristorazione che insieme a Balnearia negli ultimi anni ha rivoluzionato anche il modo di vivere la spiaggia italiana. L’appuntamento è dal 1 al 4 marzo a Carrara Fiere per una delle più longeve manifestazioni che coinvolge ristoranti, bar, alberghi, pizzerie, gelaterie, pasticcerie. "Abbiamo raggiunto un traguardo importante grazie al successo conquistato anno dopo anno dalla manifestazione diventata garanzia dell’incontro qualificato fra domanda e offerta di questo settore che è sempre più in divenire. Un successo che conferma l’ormai abituale presenza di grandi marchi che di anno in anno rinnovano la loro fiducia all’evento prenotando gli spazi con largo anticipo e scegliendo Tirreno C.T. per lanciare le loro principali novità di mercato", commenta, Paolo Caldana, fondatore di Tirreno Trade promotrice dell’evento.

Grandi carni alla Griglia di Varrone

Una degustazione di carni di alto livello qualitativo si è svolta presso la Griglia di Varrone, il ristorante milanese di Massimo Minutelli. Un ristretto gruppo di giornalisti ha potuto assaggiare tagli pregiati , di manzo e di maiale, destinati all’alta ristorazione e proposti nella linea di cucina del ristorante; in particolare hanno colpito, per succulenza e valore organolettico, le carni spagnole di Joselito (della famiglia Gomez), con la Presa, il Secreto, la Pluma e la Cabezada. Per quanto riguarda il manzo, la sequenza nel servizio, coordinato dal bravo Tony Melillo, restaurant manager della Griglia, prevedeva cinque assaggi di Wagyu australiano di AACO, Australian Agricultural Company, che hanno stupito per consistenza, marezzatura e tenerezza, oltre che per una cottura perfetta. Il concept della Griglia di Varrone punta su una reinterpretazione contemporanea della proposta di carne, adeguata alla domanda della clientela, sempre più alla ricerca di sapori caratterizzati e originali, grazie a materie prime di elevato livello qualitativo. La T-Bone di Wagyu australiano

Campari Barman Competition 2020: il trionfo di Corey Squarzoni

Il vincitore della Campari Barman Competition 2020 è il ventiseienne Corey Squarzoni di Novara. A conquistare la giuria il suo Eternal Shot, cocktail a base di Campari, cordiale di tè arancia e camomilla, Grand Marnier, agresto, angostura, 1 goccia di Averna addensata all’arancia e gocce di olio di rosmarino e sesamo. “Ho creato Eternal Shot utilizzando ingredienti che fondono gusti contemporanei a elementi storici e immortali, come l’agresto, realizzando un cocktail che è destinato a essere eterno - ha raccontato entusiasta Corey." Gli ingredienti per vincere sono: passione per il proprio lavoro e determinazione nel raggiungere gli obiettivi, senza dimenticare però l’importanza di sapersi divertire, fondamentali in questa professione”. Secondo posto per Riccardo Cerboneschi, barman de Il Locale di Firenze e terzo per Martina Proietti di The Court a Roma. Corey Squarzoni seguirà un percorso di collaborazione con Campari Academy lungo un anno, che comprende un master di specializzazione sul brand Campari e un tour di guest bartending nei migliori locali italiani ed esterni.

Le carni gallesi post Brexit

Se il d-day è arrivato, a più di tre anni dal referendum del 2016 in cui la maggioranza dei britannici votarono per il ‘leave’, e la Gran Bretagna si appresta ad uscire ufficialmente dall’Unione Europea, non ci sono novità nel comparto delle carni gallesi IGP. Con il 1° febbraio, di fatto, inizierà un periodo di transizione, che durerà fino al 31 dicembre 2020, nel quale le due parti cercheranno un accordo sui futuri rapporti tra la UE e il Regno Unito. 11 mesi in cui l’UK sarà ancora legata alle strutture comunitarie continuando ad applicarne le regole. Le carni gallesi IGP, presenti sulle tavole degli italiani da oltre 15 anni, continueranno ad essere a disposizione dei buongustai di tutta Italia. Tanto che le esportazioni di Agnello Gallese IGP a livello globale hanno ottenuto ottimi risultati nel 2019, registrando, fra gennaio e ottobre, un +18,2% rispetto all’anno precedente, un incremento che si traduce in oltre 77.000 tonnellate.

Pig Full Immersion, dalla teoria alla pratica

Tutto quello che avreste voluto sapere del maiale, ma non avete osato mai chiedere. Dal 17 al 22 febbraio 2020 le risposte a tutte le domande a Pig Full Immersion: dalla teoria alla pratica dell’arte contadina della produzione dei salumi. Location d’eccezione nelle storiche cantine, le più antiche del mondo attive, dove viene stagionato il Culatello di Zibello: l’Hosteria del Maiale dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR). Per sei giorni il laboratorio dello chef Massimo Spigaroli diventa il teatro di un viaggio nel mondo della salumeria, ultimo presidio dove viene allevata la razza Nera Parmigiana. In questo corso si approfondiranno le lavorazione del maiale, la storia dell’agricoltura, si analizzeranno le diverse razze suine e il comportamento delle loro carni una volta macellate, la produzione dei salumi, la loro conservazione e le tecniche di servizio. Il programma prevede anche una visita completa all’azienda, focus pratici sulla lavorazione delle carni di maiale (sezionamento e salatura), la preparazione di salami, cotechini, ciccioli, cicciolata e mariole, la legatura dei culatelli, delle coppe, dei preti, delle spalle, dei lombi, dei fiocchetti e delle pancette e un corso di cucina dal tema. Fondamentali anche le nozioni di abbinamento salumi-vino e la legatura dei salumi. Con il corso si otterrà un diploma, incoronati a “maestro dei salumi”.

EGO Festival, il futuro è nella ristorazione Protocollo di intesa per la lotta allo spreco

Dal 16 al 18 febbraio Taranto diventerà la capitale della ristorazione e dell’accoglienza del sud Italia: al via la III edizione di EGO Festival, la kermesse dedicata alla formazione nel mondo della ristorazione. Al Castello Aragonese, il tema di quest’anno è sul “futuro”: oltre cinquanta tra cuochi stellati, pastry chef, pizzaioli, maitre e bartender che daranno la loro visione sul futuro della cucina italiana. L’edizione 2020 di EGO Festival si tiene in contemporanea con la mostra di Steve McCurry dedicata al cibo organizzata dal Comune di Taranto. Alla kermesse dialogheranno e si confronteranno Giuseppe Palmieri di Osteria Francescana, Marco Reitano de La Pergola, Antonio Casillo de I Tigli in Theoria, Eugenio Boer di Boer, Martino Ruggieri de Ledoyen Pavillon, Esther Massats de El Celler de Can Roca, Davide Guidara di Sum, Gianfranco Pascucci di Pascucci al Porticciolo e tanti altri. Durante l’edizione verrà nominato anche il miglior sommelier di Puglia che vincerà un’esperienza in uno chateau.

“La legge “antispreco” è la prima legge di economia circolare nel nostro Paese, che ha coniugato la solidarietà sociale con il recupero delle eccedenze alimentari all’interno della filiera produttiva. – racconta l’on. Maria Chiara Gadda. La legge 166 offre risposte e opportunità che prima non esistevano: lo spreco si combatte in tutte le fasi della filiera alimentare. La ristorazione ha un ruolo importante, ottimizzando i processi e donando le eccedenze per solidarietà sociale, e coinvolgendo i cittadini nella prevenzione e nelle buone pratiche come la doggy bag”. METRO Italia risponde redigendo il Vademecum del ristoratore sostenibile: “Un manuale che conterrà indicazioni utili per ridurre gli scarti e informare sulle opportunità offerte dalla legge 166/2016. Sarà distribuito ai professionisti dell’Horeca in tutta Italia e sarà promosso attraverso iniziative di sensibilizzazione” commenta Tanya Kopps, CEO di METRO Italia.

Délifrance Italia lancia “Come una volta”

Délifrance Italia ha lanciato un concorso dedicato ai professionisti del settore Horeca: obiettivo del concorso, che prende il nome dal suo pane, “Come una volta”, si concretizza nella realizzazione di un “panino gourmet” declinato in tre categorie: bar, ristoranti e ristoranti d’hotel. Una volta creato il panino, l’autore dovrà inviare la ricetta più un’immagine che lo raffiguri. Chi non fosse ancora cliente, per partecipare, potrà inviare una mail a concorso@delifrance.com. Per iscriversi, c’è tempo fino al 29 febbraio 2020 mentre la ricetta deve essere inviata entro il 31 marzo 2020. Dopo l’iscrizione, ogni partecipante riceverà in omaggio un cartone di pane “Come una volta” per realizzare la propria ricetta gourmet. Prima di iniziare a liberare la creatività, ecco le poche regole che ogni partecipante dovrà seguire. Chi opera nei bar, dovrà scegliere una di queste cinque categorie (carne, pesce, salumi, formaggi o vegan), mentre per i ristoranti e i ristoranti d’albergo, invece, la sfida sarà quella di reinterpretare una ricetta locale o della tradizione. Nella prima fase (entro il 10 aprile 2020), una giuria tecnica guidata dallo Chef stellato Eugenio Boer selezionerà 150 ricette. Dal 13 aprile al 24 maggio, invece, una giuria popolare voterà sul sito www.concorsocomeunavolta.it le 60 migliori ricette. Infine (entro il 29 maggio) la giuria tecnica presieduta dallo stesso Boer sceglierà le 30 ricette finaliste. Queste ultime verranno presentate durante l’evento finale, il 30 giugno, al The Lab by Délifrance di Liscate (Mi). In questa occasione verranno premiati i tre finalisti assoluti, uno per ogni categoria, con un voucher da 8mila euro da utilizzare per l’acquisto di attrezzature per la propria attività. Ma non finisce qui: 15 finalisti, cinque per ogni categoria, riceveranno un voucher da spendere online del valore di 500 euro. Inoltre, i vincitori avranno visibilità sui canali social Délifrance e sulle più importanti riviste di settore. Cosa state aspettando? Mettetevi al lavoro e buona fortuna!

Best Wine Stars al Palazzo del Ghiaccio a Milano

Si scaldano i motori per la terza edizione di Best Wine Stars che quest’anno si terrà il 16 e 17 maggio a Palazzo del Ghiaccio a Milano, con oltre 2400 mq di spazio per accogliere visitatori provenienti da tutto il mondo. Quest’anno il fil rouge sarà il design che si lega al mondo del vino come continua ricerca per la bellezza, la qualità e l’innovazione. La nuova edizione offre al visitatore una nuova occasione di degustazione che completasse il percorso sensoriale della manifestazione e ha deciso di stringere un’importante collaborazione con l’importatore Massucco. Per la prima volta tra i protagonisti due maison di Champagne: Rochet Bocart, vigneron indépendant nata nel 1956 e Trousset Guillemart, piccolo produttore di champagne situato ai piedi della Montagne de Reims. Come ogni anno anche da questa edizione verrà pubblicato il prezioso libro Best Wine Stars 2020, con la storia e le foto delle cantine che rendono importante la produzione vitivinicola italiana, famosa in tutto il mondo come sinonimo di qualità.

Nuovo team per Masseto

Giovanni Geddes da Filicaja, CEO di Masseto, ha rivoluazionato gli equilibri della cantina: accanto ad Axel Heinz, che continua il suo impegno come Estate Director, Tim Banks in veste sarà il nuovo Sales & Marketing Director. Già dal 2015 Sales & Marketing Director di Ornellaia, Tim Banks raddoppia così il suo incarico e inizia questo percorso alla guida di una nuova squadra formata da Vianney Gravereaux e Susanne Weber, rispettivamente nei ruoli di Global Sales Manager e Brand Manager, insieme a Elena Oprea, Communication Manager. Eleonora Marconi continuerà invece a ricoprire il ruolo di enologa della cantina Masseto.

Con Chivas crea il tuo blended whisky

Come nasce un blended whisky? Chivas Regal vi sfida a creare il vostro con un programma di masterclass in collaborazione con Whiskyclub.it. Il Master Blender, maestro che compone sofisticati equilibri di sapori, vi regalerà un’esperienza unica, un’occasione per approfondire come ‘nasce e matura’ il Blended Scotch Whisky Chivas Regal invecchiato 12, XV o 18 anni. Ad ogni partecipante viene dato un ‘whisky blending kit’ che contiene una mini-bottle di blended grain con note floreali e 4 mini bottle di single malt, ognuna con un particolare sentore: fruttato, cremoso, agrumato, affumicato. Muniti di pipetta e contenitore graduato, i partecipanti si divertiranno nella creazione del proprio whisky rigorosamente Made in Scotland. Senza dimenticarsi che “ci vuole una vita per conoscere e comprendere la complessità e l’immensa gamma dei sapori naturali nel whisky scozzese.” Le prossime date sono il 17 febbraio at Taylor’s di Cagliari, l’ 11 marzo allo speakeasy Room 21 di Soverato e il 12 marzo all’Eurodrink di Lamezia Terme.

Il turismo pugliese si concentra sul food

Dal 20 al 22 febbraio e la VI edizione di BTM, Business Tourism Management si allarga con la prima edizione di BTM Gusto 2020, puntando sul turismo enogastronomico, tra le scelte che guidano i turisti che scelgono la Puglia come destinazione delle vacanze. Il focus dell’edizione si concentrerà sugli artigiani locali, sui piccoli produttori agricoli e sulla loro storia, sui prodotti e sull’impatto emozionale di chi apprezza il loro operato, vera carta vincente da tradurre in attrattiva, con tutto ciò che comporta in termini di crescita e successo. Punto di forza della kermesse è l’internazionalità: già confermate le presenze di buyer e seller da Inghilterra, Germania, Francia, Olanda, Danimarca, Svizzera, Ungheria, Lettonia, Russia, Ucraina, Canada, Stati Uniti e Australia.

Focaccia e Ciabatta con farina varietà Cappelli Comunicazione pubblicitaria

La farina varietà Cappelli porta con sé una storia antica e autentica. La sua storia infatti, risale ai primi del Novecento, quando Nazareno Strampelli, genetista di Macerata, fece un sogno: rendere le colture cerealicole più resistenti alle malattie così da essere più redditizie per gli agricoltori. Sogno che portò avanti grazie all’incontro con il marchese d’Abruzzo e Senatore del Regno d’Italia Raffaele Cappelli, uno dei più importanti protagonisti della riforma agraria dei primi anni del ‘900. L’avveduto Senatore sostenne Nazareno nella sua attività, mettendo a sua disposizione proprietà per semine sperimentali, laboratori e risorse. Così, nei primi anni del Novecento, l’abile genetista selezionò una varietà di grani nordafricani rustici molto resistenti. Si trattava di una pianta molto alta che raggiungeva il metro e ottanta, adatta al territorio meridionale e che nel 1915, in onore del lungimirante uomo politico, prese il nome di Senatore Cappelli. Oggi si assiste a una piena valorizzazione del grano Made in Italy e delle specialità regionali, a cui le aziende rispondono lanciando nuovi prodotti da forno con grani antichi (il 13% rispetto al totale). Nel 2017 la varietà Cappelli si è distinta per essere il grano duro antico più seminato in Italia, raddoppiato rispetto dall'anno precedente per un totale di 2,5 milioni di kg. Pochi e semplici ingredienti della tradizione italiana conferiscono alla nuova Ciabatta Cappelli un gusto autentico. Realizzata con farina di grano duro varietà Cappelli, un grano antico, coltivato e macinato a pietra in Italia. Délifrance così, dopo 100 anni, ha lanciato la sua nuova linea composta da Focaccia e da Ciabatta con farina varietà Cappelli. Due prodotti nuovi, riattualizzati e di qualità eccezionale frutto del sodalizio tra i processi produttivi tradizionali e la riscoperta d materie prime autentiche.

Perché scegliere queste referenze? Per i seguenti motivi. 1. Sono prodotte in Italia con un processo di lenta lievitazione (di oltre 16 ore). 2. Gli ingredienti sono pochi e semplici. 3. La farina di semola varietà Cappelli utilizzata è macinata a pietra.

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