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novità top secret: a Interclean la “kaaba” di Fimap

Ad Amsterdam va in scena la Fimap che non ti aspetti. Un cubo di 3 metri nascondeva alcuni oggetti misteriosi. Tra gli altri, una macchina per la pulizia che vedresti bene in uno store di elettronica avanzata. Insomma: dinamite allo stato puro.

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GIUGNO 2014 Amsterdam, Issa Interclean 2014. Ti aggiri fra gli stand, affollatissimi, e a un certo punto vedi davanti a te una sorta di “cubo” magico fatto di pannelli di colore nero e azzurro: cioè, pareti nero pece, con una porticina ben camuffata su un lato (da cui vedevi uscire, da sotto, una lama di luce mistica e misteriosa), sommità di colore azzurro e la scritta argento a caratteri cubitali: FIMAP LIFE, accompagnata dal claim “Your best investment in the cleaning”.

La Fimap che non ti aspetti

Sulle pareti del cubo, un 3x3 da 9 metri quadrati di superficie espositiva (ma che nulla esponeva, anzi teneva tutto gelosamente nascosto), una serie di poster futuristici che elencavano tutti i “comandamenti” di casa Fimap: Fimap Intelligence, Fimap Finance, Fimap Manteinance, Fimap Fleet, Fimap Service. Se l’obiettivo era quello di destare la curiosità, c’è da ammettere che è stato perfettamente centrato. Infatti, manco a dirlo, nugoli di curiosi da tutti i luoghi della terra, da tutti i quattro punti cardinali (specialmente, guarda un po’, dall’oriente!), si affollavano a debita distanza dall’oggetto misterioso, ed era tutto un guardare, un cercare di carpire e di capire, un parlottare, un congetturare. Stavolta Fimap ha proprio spiazzato tutti. Insomma, tutto ti aspetti da una grande azienda che è senza dubbio uno degli alfieri del made in Italy di cui il settore può andare orgoglioso, ma questa, proprio…

La Mecca delle lavasciuga!

E il paragone con la meccana Kaaba dice più di quanto sembri. Infatti anche l’entrata in questo sancta sanctorum era vietata ai più. Si accedeva pochi per volta, solo su appuntamento, e solo se si apparteneva alle categorie ammesse, un po’ come i grandi sacerdoti dell’antichità: e nel caso specifico, guidati personalmente turno dopo turno da Massimiliano Ruffo, nelle interiora del tempietto erano ammessi quasi esclusivamente i dealers. Non le imprese. Non le committenze. Men che meno i concorrenti e i semplici curiosi. E non la stampa di settore (anche se per GSA è stato fatto, ehm, un piccolo strappo alla regola…). Banditi dal privé, nemmeno il caso di dirlo, macchine fotografiche, telefonini e ogni strumento atto a registrare e carpire segreti.

dalla redazione

L’azienda che vanta innumerevoli tentativi di imitazione

E non si tratta solo di creare curiosità. Anche, ma non solo: Fimap è una delle poche aziende al mondo del settore che, parafrasando il tormentone di una nota rivista di enigmistica, “vantano innumerevoli tentativi di imitazione”. Va da sé che bisogna proteggersi! Nella sola Issa Interclean erano decine le macchine “ispirate” (diciamo così, ispirate) alle storiche sagome made in Italy by Ruffo. E questa volta Fimap ha scelto di difendere i propri brevetti in modo spettacolare, senza dubbio molto inusuale ma certamente unico.

Cosa c’era dentro?

D’accordo, ma dopo quattro paragrafi e un torrente d’inchiostro non abbiamo ancora detto la cosa più importante. Cosa custodiva il cubo? Che cosa c’era dentro? Quali mirabolanti invenzioni, quali ermetici segreti, quali inestimabili tesori si nascondevano all’interno della spelonca di Alì Babà nera e azzurra di Fimap? Semplice (e genia-

le, per continuare il paragone con Aladino & C.). Tre macchine, o se preferite, due splendide innovazioni e una bomba di pura dinamite concentrata. Il trionfo del piccolo ed efficiente. Di più: il superamento del concetto (anche visivo) di lavasciuga.

Eccoci nel sancta sanctorum

Le due belle innovazioni sono una lavasciuga compatta, per ambienti ridotti, e una minispazzatrice. Due belle macchine, non c’è che dire. Ma sembravano quasi sparire al confronto con “Lei”. “Lei” è la macchina stellare, la pulitrice di domani, la macchina che chiude il cerchio. Definirla l’evoluzione di Genie (che già, al suo apparire, sembrava una macchina extraterrestre) è estremamente riduttivo. Il concetto è quello di una soluzione ideale per superfici ridotte ma davvero straordinaria, tanto da rendere arduo addirittura racchiuderla in una categoria. Grande compattezza, maneggevolezza nell’uso e nel trasporto. E un look che ti aspetteresti nei migliori negozi di elettronica, con accorgimenti da lontano futuro. I tecnici di Fimap, e non era cosa facile visto che da sempre ci hanno abituato a innovazioni da “bocca spalancata”, si sono davvero superati, ed hanno sviluppato concetti impensabili in una macchina tradizionale, anche in quelle più evolute. Di più, proprio, non si può dire. Vi ricordate il sommo poeta, appena giunto in Paradiso? “Nel ciel che più de la sua luce prende fu’ io, e vidi cose che ridire né sa né può chi di là su discende”. Ecco, appunto.

PS Appuntamento per tutti a settembre 2014!

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GIUGNO 2014

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