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5 giornate di Milano 2016, buona la prima
from GSA 4/2016
by edicomsrl
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aprile 2016
5 giornate di milano 2016, buona la prima!
Lo scorso 26 febbraio, nella cornice di Palazzo Lombardia, sede della Regione Lombardia, a Milano, si è tenuta la prima giornata del ciclo seminariale “Le 5 giornate di Milano”, organizzato da Ale – Associazione Lombarda Economi e Scuola Nazionale Servizi. Gsanews mediapartner. Importante messaggio sugli acquisti: “L’acquisto non è che un momento del contratto, è indispensabile governare tutto il processo”.
Grande successo per la tappa inaugurale delle “5 Giornate” 2016, il ciclo di formazione e aggiornamento organizzato da Ale – Associazione Lombarda Economi (aderente a Fare- Federazione delle Associazioni Regionali degli Economi e Provveditori della Sanità) in collaborazione con Scuola Nazionale Servizi, e gsanews in qualità di media partner. Dopo il successo dell’edizione 2015, che ha riempito le sale in tutte le 5 tappe, si è deciso di replicare anche per quest’anno con un programma ancora più nutrito, che oltre ai tradizionali 5 momenti di riflessione in strutture lombarde prevede anche un question-time finale molto probabilmente in dicembre (anche se il programma è ancora in via di definizione). Un inizio alla grande La “prima” si è svolta lo scorso venerdì 26 febbraio, in mattinata, presso il Palazzo Lombardia di Milano, sede della Regione, davanti a un nutrito gruppo di partecipanti. Titolo “La nuova legge di riforma della sanità in Lombardia: quadro generale sugli acquisti di servizi”. Un focus particolare è stato dedicato al rapporto fra soggetti aggregatori, aziende ospedaliere e Consip, un tema di stringente attualità vista la tendenza all’aggregazione degli acquisti in ambito sanitario.
Il dibattito I lavori, coordinati da Calogero Calandra, componente del consiglio direttivo e direttore del Centro Studi di Ale, sono stati introdotti dall’attuale presidente di Ale Salvatore Gioia, con un intervento sulle “Nuove sfide per il servizio provveditorato-economato”. Un lungo discorso durante il quale Gioia, purtroppo, non si è potuto esimere dal riflettere sui recenti scandali che hanno interessato proprio la sanità lombarda, e sul delicato ruolo che chi decide gli acquisti riveste in situazioni come queste: “Quello che leggiamo non è la normalità -ha sottolineato-. Dobbiamo invece dirci che il nostro faro è la legalità, la trasparenza, l’onestà. Vi chiedo di lasciare che le pressioni restino fisiologiche, e sappiate comunque che c’è un’associazione professionale che può aiutare chi si trova in condizioni critiche”. Gioia ha aggiunto che, in circostanze come queste, è indispensabile ragionare con grande lucidità, tenere i nervi saldi ed avere il coraggio di parlare. Una bella puntualizzazione che ha dato il giusto “la” agli altri interventi. A questo proposito, il presidente ha anche confermato il ruolo dell’associazione a supporto dei singoli, per poterli aiutare nel caso in cui si vengano a trovare in situazioni di difficoltà. Insomma ciò che si legge sulla stampa, riguardo a condanne e abusi, non può essere considerato “normale” nel lavoro degli economi. Quello che occorre fare, secondo Gioia, è rafforzare e chiarire gli obiettivi del sistema sanitario per togliere il terreno sotto i piedi a chi non le rispetta. “Sappiamo tutti –ha rimarcato- che se c’è qualcuno che corrompe, c’è anche qualcun altro che è disponibile ad essere corrotto. C’è corrotto e corruttore, insomma, e ciò che bisogna fare è agire sul retroterra che rende possibile questi casi isolati ma a volte ben noti:proprio perché sappiamo di cosa stiamo parlando, dobbiamo resistere a questo virus e sviluppare gli anticorpi. Io dico che non dobbiamo arrenderci al diluvio, dobbiamo leggere la situazione in positivo e capire che proprio perché il sistema è sano, allora permette di fare venire alla luce le situazione illegali per punirle come si deve. I nostri fari sono legalità, trasparenza, onestà.” E ancora: “Il Piano Nazionale Anticorruzione prevede l’analisi del contesto e questo è mancato: in alcune realtà bisogna lavorare in profondità e tirare via tutto il marcio, quindi trovare il modo per prevenire. Ho posto il problema a
dalla redazione

livello nazionale all’Anac: purtroppo bisogna sottolineare che negli ultimi 10 anni si sono verificati diversi episodi degni d’allarme, e per questo è indispensabile intervenire. Importantissime sfide ci aspettano, a partire dalla necessità di spogliarsi delle ipocrisie e di alleggerire un carico burocratico che rappresenta molto spesso il retroterra del malaffare. Bisogna lavorare sui processi, valorizzando le capacità laddove ci sono, e le responsabilità.” La riflessione di Gioia è poi entrata nel merito dei processi di aggregazione, con particolare riferimento alla situazione lombarda: “La centralizzazione dell’acquisto dei servizi ha i suoi vantaggi, ma bisogna considerare che non tutto è aggregabile, anche perché il ciclo degli approvvigionamenti non si riduce alla sola gara: ci sono categorie merceologiche aggregabili, e in questo senso bisogna fare la programmazione insieme ai professionisti degli acquisti, e altre che lo sono meno. Inoltre a volte –riprendendo il tema di prima- concentrando si creano i presupposti per situazioni di illegalità. Dobbiamo ancora ragionarci e capire. L’esempio lombardo di aggregazione intermedia e programmazione triennale mi pare adeguato: abbiamo puntato sul governo della programmazione, è un asset che permette miglioramenti anche sul piano qualitativo.”
Rimoldi: “La gara solo un momento del contratto” Quattro i momenti, della giornata, corrispondenti ad altrettanti nuclei tematici. Di grande interesse l’intervento di Claudia Rimoldi, Direttore Generale affari generali e legali Asst Fbf e Sacco Milano, sulla “Costituzione delle Ats e delle Asst- L’impatto dei nuovi assetti organizzativi sulla gestione dei rapporti giuridici: criticità e prospettive”. Rimoldi ha ripreso l’argomento trasparenza, già trattato da Gioia, confermandone le linee: “Il contratto –ha esordito- non va considerato solo dal punto di vista del suo inizio, ma anche nel suo svolgimento e proseguimento. Basti un esempio per chiarire il concetto: se compro una caldaia, il tecnico me la installa e poi mi accorgo che non funziona, chiederò conto al tecnico che me l’ha montata.” Un processo analogo deve accadere anche nel mondo della sanità, dove le verifiche non devono interessare soltanto il servizio acquisito, ma anche i processi che governano il suo funzionamento. E se qualcosa non va, bisogna rilevarlo e procedere di conseguenza. Anche secondo Rimoldi, dunque, “la gara è soltanto un momento del contratto: ci dobbiamo invece abituare a una logica manageriale che valorizzi i momenti della programmazione e dell’esecuzione.” D’altra parte, diciamo noi, i recentissimi dati della Guardia di Finanza hanno messo di nuovo
I prossimi appuntamenti
Dopo il successo della “prima”, l’appuntamento è per il 22 aprile alla Ca’ Granda di Milano, per discutere sullo “Stato dell’arte nel recepimento delle nuove direttive europee… verso il nuovo Codice degli Appalti.” Venerdì 22 Aprile 2016 a Milano, presso la Fondazione IRCCS “Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico”, in Via Francesco Sforza, 28, Aula Milani, si terrà la seconda giornata delle 5 Giornate di Milano, 2^ Edizione. L’evento sarà incentrato sullo stato dell’arte sul Nuovo Codice degli Appalti e inizierà alle ore 09.15 e terminerà alle 13.30. Ecco le altre date in calendario: 27 Maggio 2016
Data Mining: L’analisi delle banche dati per una migliore efficienza degli acquisti
29 Settembre 2016 I Punti critici della gara 28 ottobre 2016 Gli scenari della legalità nel nuovo contesto del S.S.N. (trasparenza, anticorruzione, 231…) 3 dicembre 2016 Question Time: botta e risposta con domande poste dall’aula (raccolte in precedenza o fatte al momento) e con risposte dei docenti di massimo 5 minuti l’una.

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Da sinistra, Calogero Calandra e Salvatore Gioia
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aprile 2016 in evidenza come un terzo dei contratti pubblici in Italia sia irregolare… un numero davvero molto preoccupante, anche perché rappresenta, in sostanza, la conferma di un trend. “Dobbiamo fare la radiografia di ogni contratto, senza subire ma intervenendo laddove c’è qualcosa che non funziona. E soprattutto qualcuno mi deve dire come è andato quel contratto. Il Dec come si interfaccia col Rup? C’è un contatto continuo e costante? Quali documenti abbiamo in mano? Alla base del contratto c’è la “promessa” dell’impresa che deve garantire un adeguato livello di qualità, e questo lo dobbiamo pretendere o andare per vie legali. Io sono avvocato e mi occupo di sinistri, cioè situazioni nelle quali il cittadino denuncia una situazione negativa. Se la sanità ha sbagliato, deve pagare, e non c’è dubbio. Ma il mio mestiere è quello di verificare se ci sono azioni pretestuose, situazioni cioè in cui il paziente non ha ricevuto un vero e proprio torto, ma vuole comunque essere risarcito. In questo caso, invece, dobbiamo combattere contro le pretese false del paziente. Nell’esecuzione del contratto è la stessa cosa: se il nostro fornitore non fa quello che ha promesso di fare, dobbiamo combattere e far sì che la sua esecuzione sia corrispondente a quello che stiamo pagando. Ad esempio: come possono esserci due contratti a prezzi diversi? E’ un lavoro molto complesso, in cui il provveditore-economo ha sempre meno il ruolo di fare la procedura di gara e sempre più quello di governare le altre parti del contratto. L’acquisto, dicevo, è un momento, bisogna però lavorare sugli altri, guardare tutto il contesto. Anche in sanità bisogna verificare non solo il servizio che ho acquistato, ma come questo servizio viene fatto funzionare. Mi rendo conto che il momento è difficile, bisogna metterci entusiasmo, la sanità è un comparto diverso dagli altri ma investirci è indispensabile.”

Brugnoletti: “Il contratto momento sostanziale, non formale” A metà mattina è stata poi la volta dell’avv. Massimiliano Brugnoletti, che ha fatto il punto sull’impatto sugli acquisti alla luce della riforma della sanità lombarda: “Come gestire i contratti in corso e cosa cambia nelle gare”. Brugnoletti è partito dall’articolo 97 della Costituzione, sulla pubblica amministrazione. In particolare ha sottolineato come stando al dettato di legge (I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione) la legalità non dovrebbe essere la finalità della pubblica amministrazione ma il suo contesto naturale. E’ ovvio, dunque, che la pubblica amministrazione debba funzionare secondo legalità. O almeno dovrebbe esserlo. Dal punto di vista dei rapporti con il cittadino, la finalità della pubblica amministrazione è quella dell’efficienza e dell’efficacia. “La legalità dovrebbe essere un presupposto scontato”. Successivamente Brugnoletti si è calato nel contesto lombardo, spiegando i nuovi scenari degli acquisti di beni e servizi alla luce della riforma della sanità regionale. Anche Brugnoletti ha poi sottolineato come il contratto debba essere un momento sostanziale, non formale, e come si debba porre attenzione a tutte le fasi dell’esecuzione dei servizi.
Mozzanica: “Centrale, a tutti i livelli di acquisto, è il concetto di qualità” Alle 12 è intervenuto Davide Mozzanica, Dirigente struttura fattori produttivi direzione generale welfare Regione Lombardia, sulle “Prospettive nell’organizzazione della funzione acquisti alla luce dell’evoluzione del sistema sanitario regionale e delle novità normative”. Mozzanica ha delineato i tre livelli di acquisto in vigore in Lombardia: il primo, quello maggiormente centralizzato, passa attraverso le centrali di acquisto Consip e ARCA; poi c’è un livello intermedio, quello caratteristico della riforma lombarda, rappresentato dai consorzi fra più realtà ospedaliere. Infine vi sono acquisti “individuali”, quelli cioè effettuati con bandi presso i singoli ospedali, il modello pre-aggregazione insomma. Un aspetto su cui Mozzanica si è soffermato è quello relativo al concetto di “qualità”, che stando al nuovo Codice degli Appalti (di cui è prossimo il recepimento mentre scriviamo) dovrà essere garantita a tutti i livelli di acquisto, dagli acquisti più aggregati a quelli più capillari. A seguire, uno spazio “a ruota libera” con interventi dei relatori e dei partecipanti e le conclusioni di Gioia.
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