GESTIONE NORMATIVE
legge di stabilità: “reverse charge” e “split payment”, cambia il meccanismo iva anche per le imprese di pulizia
20 GENNAIO 2015
La Legge di Stabilità 2015, approvata dalla Camera il 22 dicembre scorso, contiene importanti novità per le imprese in tema di Iva, con l’ampliamento anche al settore dei servizi di pulizia/servizi integrati/multiservizi del meccanismo del “reverse charge” e l’attuazione del sistema dello “split payment” nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. La legge di Stabilità per il 2015, infatti, interviene in più punti sull’articolo 17 del Dpr 633/1972 che regola l’Imposta sul Valore Aggiunto. Con il “reverse charge” sarà il committente a versare l’Iva all’Erario Vediamo di che cosa si tratta, iniziando dal “reverse charge”, o inversione contabile: l’espressione, tecnicamente, identifica un meccanismo che consiste nell’assolvimento dell’Iva da parte del committente al posto del fornitore o prestatore. In tal modo quest’ultimo non entra mai in possesso dell’Iva esorcizzando il rischio di omissioni di versamento all’Erario, quindi di frodi ai danni dello Stato. Il meccanismo, già attivo per il comparto immobiliare e ora esteso anche alle prestazioni di servizi (d’ora in avanti, dunque, interesserà anche le imprese di pulizia), viene regolato dall’art. 17 del Dpr 633/1972 e successive modifiche. Proprio su quest’ultimo interviene la legge di Stabilità per il 2015 (costituita da un unico articolo e ben 705 commi), che al
di Simone Finotti
comma 629 estende l’ambito di interesse del “reverse charge”. 629. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 17, sesto comma: 1) alla lettera a), dopo le parole: «alle prestazioni di servizi» sono inserite le seguenti: «diversi da quelli di cui alla lettera a-ter)»; 2) dopo la lettera a-bis) è inserita la seguente: «a-ter) alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici»; In pratica è stata aggiunta, nel corpo dell’art. 17, comma 6, del D.P.R. n. 633/1972, la nuova lettera a – ter) avente ad oggetto, come appena visto, le “prestazioni di servizi di pu-
lizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici”. Alla base dell’estensione prevista dalla legge di Stabilità 2015 c’è l’assunto che l’Iva sia una delle imposte maggiormente evase proprio perché fino ad oggi il prestatore, insieme all’incasso della fattura, intascava anche la quota dell’Iva, assumendosi l’obbligo di versarla all’erario in un secondo momento. Momento che per alcuni non arrivava mai: è proprio a questo livello, infatti, che si sono verificati molti casi di frode ai danni dell’erario (secondo lo schema del cosiddetto missing trader: il prestatore che deve versare l’Iva se la intasca e “scompare” rendendosi irreperibile). All’atto pratico, ecco ciò che cambia per le imprese dal 2015: il prestatore, d’ora in avanti anche di servizi di pulizia, emetterà fattura senza applicazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto (con annotazione “inversione contabile” e, nel caso, indicando gli