GSA 2/2016

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BEST PRACTICE TERZA PAGINA

“sorriso vero” e cura del dettaglio coi giusti partner si può di Simone Finotti

La best practice del Mercure Milano Regency, che si è affidato all’esperienza di iHS per sostituire costi fissi a costi variabili guadagnando in qualità e serenità. Un palazzo di fine Ottocento che, a guardarlo, sembra un’architettura rinascimentale dall’inconfondibile colore rosso pietra, con finiture bianche, finestre a volta, colonnine e torretta merlata che si staglia contro il cielo azzurro di un inverno soleggiato.

Un hotel in posizione strategica

E dire che siamo nella “grigia” Milano, in una traversa di viale Certosa, a un tiro di schioppo da piazza Firenze: un tempo qui si era già fuori città, era la via d’ingresso per chi arrivava da nord, dall’asse del Sempione. “Oggi invece siamo praticamente in centro – spiega il direttore del Mercure Milano Regency Andrea Sebastiani, 42 anni e già una vita alle spalle passata nel mondo alberghiero, dove ha iniziato quasi per caso come istruttore di wind-surf in un villaggio turistico (“da lì ho capito che sarebbe stato il mio mondo e ho intrapreso questa carriera, con passione e dedizione”. Un paio di chilometri dall’Arco della Pace e dal Castello Sforzesco, ma in posizione comodissima anche per le due zone fieristiche della città e per lo stadio Meazza.” Da quasi due anni Sebastiani è alla guida del Regency, un “quattro stelle” da 71 camere, bar, sala colazioni, spazi convegni e fitness room distribuiti sui 5 piani di un edificio storico che è diventato hotel alla fine degli anni Cinquanta e oggi, come Mer-

23 FEBBRAIO 2016


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