FMI 36- Luglio 2018

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Mondo FM a cura di Carmen Voza

Offerta economicamente più vantaggiosa: aggiornate le Linee guida ANAC n.2 Sono state pubblicate a fine maggio le Linee Guida ANAC n. 2 “Offerta economicamente più vantaggiosa”. La relazione illustrativa spiega che le modifiche apportate dal Decreto correttivo al Codice, in ordine all’offerta economicamente più vantaggiosa in generale, hanno riguardato soprattutto l’ambito oggettivo di applicazione secondo il miglior rapporto qualità/prezzo, e l’introduzione del limite massimo attribuibile al peso della componente economica (massimo il 30%), così come previsto dal comma 10-bis dell’art. 95. In particolare, sono state introdotte le seguenti

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modifiche: a) revisione delle ipotesi generali di utilizzo del criterio esclusivo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, secondo il miglior rapporto qualità/prezzo, così come modificati dal decreto correttivo; b) revisione dei casi di utilizzo facoltativo del criterio del minor prezzo, così come modificati dal decreto correttivo; c) ricognizione di tutti i casi previsti nel Codice di utilizzo necessario del criterio dell’offerta economicamente più van-

taggiosa, secondo il miglior rapporto qualità/ prezzo, tra i quali si evidenziano talune ipotesi di affidamento di servizi sociali (artt. 142, 144) e la gran parte delle ipotesi di partenariato pubblico privato e affidamento a contraente generale (artt. 183, 187, 188, 195); d) richiamo del limite del 30% alla componente economica dell’offerta; e) inserimento della previsione che impedisce la valutazione di opere aggiuntive sotto forma di varianti migliorative in fase di offerta, fornendo al riguardo una esplicitazione della ratio sottesa alla norma. www.anticorruzione.it

Imprese: ecco il “rating di legalità”

CNEL: la qualità dei servizi delle PA

Lo scorso maggio è entrato in vigore il “rating di legalità”, a fronte della Delibera “Regolamento attuativo in materia di rating di legalità” dell’AGCM. Mira alla promozione e all’introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, attraverso l’assegnazione di un giudizio sul rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, sul grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. Al riconoscimento di un sufficiente livello di rating di legalità, convenzionalmente misurato in “stellette”, sono connessi vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l’accesso al credito bancario. Il rating di legalità, di competenza dell’AGCM, non deve essere confuso con il “rating di impresa”, gestito dall’ANAC. Il rating di legalità è un istituto di applicazione generale, e quindi non limitato alla normativa appalti, volto a premiare e promuovere i principi di comportamento etico in ambito aziendale, traducendosi in una valutazione indicativa del rispetto della legalità e dal grado di attenzione riposto nella corretta gestione del business. Diversamente, il rating di impresa, introdotto per la prima volta con il D.Lgs 50/ 2016, è di applicazione esclusiva nel settore degli appalti pubblici. Punta infatti a a valutare, promuovere e valorizzare la performance contrattuale delle imprese e la correttezza in fase di esecuzione, prevenendo così il rischio di cattiva esecuzione, con l’effetto di un tendenziale innalzamento della qualità e dell’efficienza del mercato dei contratti pubblici.

Negli ultimi 5 anni risulta essere migliorata la qualità dei servizi della PA, anche se si registrano differenze di rilevo tra le diverse aree geografiche del Paese. Questo è quanto evidenziato dal CNEL - Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro nella “Relazione annuale sulla qualità dei servizi offerti dalle PA centrali e locali a imprese e cittadini 2017”, documento che il Consiglio realizza dal 2010, analizzando le performance delle politiche pubbliche nei servizi ai cittadini e alle imprese. L’analisi dei principali indicatori posiziona l’Italia attorno alla media dei paesi OCSE. Restano tuttavia criticità importanti e risalenti nel tempo nei settori dell’Istruzione, nella Ricerca e Sviluppo e nei Servizi alle imprese. Si sono registrati miglioramenti in termini di efficienza nel campo della sanità, della sicurezza, nonché nell’utilizzo delle energie rinnovabili. Rimangono ancora problematici gli adempimenti di carattere fiscale, così come persistono ancora grandi criticità nelle procedure della Giustizia. Un miglioramento sensibile, ancorché non generalizzato, è riscontrabile nell’ambito della capacità di regolazione delle amministrazioni pubbliche e delle procedure ad esse connesse. Quest’ultimo dato trova conferma anche nell’indicatore sintetico “Ease of doing business” elaborato dalla Banca Mondiale che segnala negli ultimi anni un posizionamento più avanzato dell’Italia (passata dall’87° al 46° posto nel ranking complessivo). Sensibili progressi si registrano nei ritardi dei tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche che restano comunque elevati. Da una media di 180 giorni (anzi che i 90 previsti nei contratti) nei confronti dei propri fornitori, si è arrivati a 95 nel 2017; una riduzione del 47% in poco meno di sei anni. Ma l’Italia resta purtroppo fanalino di coda nei tempi di pagamento alle imprese nonostante il D.L. 35/2013.

www.agcm.it

www.cnel.it

FMI Facility Management Italia n.36/2018


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