Città dei Mille Aprile Maggio 2011

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La mia

rubrica

Carrie e le altre

C

arrie, Miranda, Charlotte e Samantha: cugine cresciute di Barbie. Eleganti, spigliate, single sessualmente attive frequentano dall’alto dei loro tacchi bar lussuosi, ristoranti scintillanti sullo sfondo di una Manhattan che faticosamente cerca di cancellare ogni ricordo funesto. Mi sto riferendo alle protagoniste di Sex and the City una serie televisiva statunitense che ha avuto una vasta eco internazionale ed è approdata anche nei nostri schermi televisivi e cinematografici riscuotendo un notevole successo. Ma non tanto loro ci interessano, né il loro impatto mediatico, quanto il bisogno che incarnano, legato ad una nuova immagine di femminilità. Donne emancipate, single alla ricerca di incontri ma ben attente a mantenere la loro autonomia, portatrici di una visione della vita edonista, motivate a conquistare visibilità. Insomma distanti dal modello di donna italiana, quale la tradizione ci ha consegnato. Insomma poco casalinghe, con mani curate, dalle unghie rosse, poco adatte a fare le tagliatelle o a soffiare il naso dei bambini. Immagini patinate di oltreoceano che pure incontrano successo anche da noi. Ma solo nell’immaginario? Solo come astratta alternativa ad una immagine di femminilità che nella realtà risulta immutata? Siamo proprio sicuri che anche qui da noi, anche in Italia, anche nella nostra Bergamo, il nuovo non stia avanzando? E che qui vicino non stia crescendo una nuova tipologia femminile, più simile a Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha che alla quella “sciura Maria” della porta accanto, con le pantofole, che pure ci rassicura nella sua prevedibilità? Nel prossimo numero tenteremo qualche risposta.

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di Emanuela Lanfranco e.lanfranco@inwind.it


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