Pomezia Notizie 2021_10

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Ottobre 2021

A DANTE ALIGHIERI MONUMENTO DI

ANTONIO NEGRIN di Italo Francesco Baldo

L

A memoria dei grandi del passato ha avuto una decisiva svolta con la cultura romantica ed è proseguita sino ad oggi. Grazie a Ugo Foscolo e ai suoi Dei sepolcri (1807) e a I cimiteri di Ippolito Pindemonte (1805) il ricordo ha invitato alla erezione di monumenti atti a celebrare proprio coloro che sono stati proposta culturale per l’Italia. Così non solo monumenti ai regnanti, ai condottieri, ai papi, ma a chi ha onorato la storia, l’arte, la cultura in genere di un popolo. A Dante, simbolo della sapienza italiana, si pensò di dedicare un monumento sin dal 1818 (cfr. Idee per un monumento a Dante Alighieri. Lettere due, Italia, s.n., 1819) da parte di molti eruditi toscani. Una prospettiva per il “ghibellin fuggiasco” che avrebbe dovuto trovare sede “in faccia al destro fianco del nostro Duomo, ove un frammento di marmo obbliato dai più ci ricorda il suo nome immortale, col titolo di Sasso di Dante” che è vicino al tempio di S.

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Giovanni “ove lo stesso Dante contando sul ravvedimento de’ suoi Fiorentini mal predisse che in questo tempio avrebbe riposato la sua salma, dopo esservi stato laureato.” Ma il desiderato monumento non fu costruito; Dante ebbe in Santa Croce ad opera di Stefano Ricci (1756-1837) un cenotafio, inaugurato nel 1830 e nel 1865 nell’omonima piazza una statua, opera di Enrico Pazzi. Il 1865, settimo centenario della nascita di Dante, ebbe celebrazioni in tutta l’Italia che da poco aveva raggiunto l’Unità, ma mancavano Veneto, Trentino e la Venezia Giulia con Trieste. Non si contarono le manifestazioni nelle principali città, dove furono eretti monumenti entro la fine del XIX secolo e nel Veneto Belluno, Padova, Rovigo Treviso, Venezia, Verona e Vicenza celebrarono il grande poeta che invitava ad essere cristiani e Italiani con pubblicazioni di grande spessore. Senza enumerarle tutte, ricorderemo particolarmente quella edita a Vicenza, che continuava una tradizione di studi danteschi e di amore per il poeta come scrisse del Fiorentino Ferreto de Ferreti, l’Ab. Francesco Villardi, per non nominare la preziosa traduzione in latino di versi del poema ad opera dei Frati di Monte Berico, i frati del Convento di San Pancrazio, Gaetano Dalla Piazza e altri. La pubblicazione: Dante e Vicenza: 14 maggio 1865, Vicenza, a spese dell'Accademia Olimpica [Tip. Paroni], 1865, contiene diversi studi introdotti dal Presidente dell’Accademia Olimpica Francesco S. Beggiato e a seguire Jacopo Cabianca, Bernardo Morsolin, che ricorda Gian Giorgio Trissino e Dante, Fedele Lampertico, e la prima stesura dell’ode di Giacomo Zanella A Dante Alighieri, la Bibliografia Dantesca a cura di Andrea Caparozzo, che parla del Codice dantesco della Biblioteca Bertoliana, e delle edizioni vicentine del sommo poema e di particolare interesse la proposta dell’architetto paesaggista vicentino Antonio Caregaro Negrin (1821 – 1898) Di un monumento a Dante Alighieri Progetto, pp. 117- 124 con due Tavole. L’idea del progetto risaliva al 1859 mutuato da coloro che pensavano “ad innalzare a Firenze, con obolo di tutta Italia, una statua al


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