IL TEMPO RITROVATO. Lungo il sentiero dell'antica Torre dell'Orologio

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“Il Tempo Ritrovato” lungo il sentiero dell’antica Torre dell’Orologio di DIVINA LAPPANO

A mia madre

manici, dell’infanzia di Elia Dora (dal greipercorrere alcuni co ‘sole’ e ‘dono’), la territori è come mia amata mamma, tornare a casa, alle ratanto attesa dai suoi dici, alle origini. Orgenitori da essere batsomarso è la terra dei tezzata con il terzo miei affetti, il luogo a nome di Desiderata cui sento di apparte(di cui andava fiera, Orsomarso (CS) - Torre dell’Orologio nere, pur non avendounica figlia femmina vi mai vissuto. Chiudo gli occhi e ritorno superstite alle malattie neonatali del temai ricordi d’infanzia, per incontrare anco- po). La immagino piccola e ridente perra la bambina con le trecce nere e le gote correre queste viuzze in salita e in discesa, rosse, condotta per mano dalla sua mam- con la manina stretta a quella rassicuranma, nata in questa perla di Calabria inca- te di mia nonna, che amava vestirla con stonata nel Parco Nazionale del Pollino. abiti ricamati a mano e adornare i suoi Un’antica località, Ursius Martius, il riccioli biondi con nastri. cui borgo prese il nome da uno dei coMentre percorro le stradine e visito i mandanti della fortezza sorta per la dife- vicoli, antiche fragranze, profumi e saposa delle abbazie dei Monaci Basiliani, du- ri riaffiorano alla memoria. Da bimba rante le lotte fra Goti e Bizantini. Ursu- avrei tanto voluto trascorrere le vacanze marzu è la terra dei miei avi materni e ha in quello che immaginavo simile al regno dato i natali a mia madre, la bimba dai dei misteri. Rammento con vibrante boccoli d’oro che, su sollecitazione di suo emozione lo scroscio dell’acqua fresca e padre, orafo, aveva il compito di risalire il pura del fiume Argentino, le rapide che dorso su cui troneggia la Torre dell’Oro- preludono all’incontro con le cascate e, logio, per restituire il tempo agli abitanti poi, solenne U Crivo ri l’Armilungo (la del paesino, isolato tra i monti e ancora rupe dell’anima lunga) il cui nome mi faoggi silenzioso, invisibile alla storia. ceva rabbrividire, mentre pensavo al rienQuesti luoghi della memoria genica tro vespertino di solitari viandanti accolti sono custodi, in una natura incontamina- dallo spirito del titano. I passi conducono ta, dei graffiti dell’uomo paleolitico, degli verso il mitico Ponte di Ferro, zona di eremitaggi di S. Nilo, delle cascate argen- confine che apriva l’accesso al mondo potine, della selva che parla di viaggi scia- polato delle coste litorali. La campagna di

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Scorpari e l’isola narrava dei suoi della Campanara, giorni di bimba a dove mio nonno, me, tutta raggoil mio grande eroe, mitolata sotto le rimase isolato per coperte e desidetre giorni, come rosa di ascoltare Robinson Crusoe le sue storie. Ella durante la piena con il suo sorriso del fiume Lao. Le radioso mi carezcerimonie religiose zava i capelli e per la festa di Sancon la sua dolce t’Anna e i mercativoce mi donava ni delle cianfrusal’emozione di un glie su cui sovrasta Orsomarso (CS) - Santuario della Madonna di Lourdes viaggio, quello la suggestiva Grotdella sua infanzia, ta con la Madonna in preghiera, vigile simile a un sentiero intriso di poesia e custode degli abitanti, che dalla Via mestizia insieme, per via dei gravi lutti Giuseppe Ziccarelli (fratello di mia ma- che avevano costellato la sua infanzia. dre, valoroso ufficiale della Seconda Percorro la via familiare, che mi conduce Guerra, decorato per una prode azione alla Torre dell’Orologio, da dove potrò bellica in cui trovò la morte) passeggiano contemplare il panorama e seguire la scia verso Piazza Municipio, ove svetta super- delle rimembranze. bo il promontorio con la Torre dell’OroLa memoria affonda le sue radici nella logio. La processione della Madonna di fanciullezza della mia mamma. La immaMircure verso il Calvario, dalla cui altura gino intenta a raggiungere l’antica Torre. si domina l’intero paese. Poco più in là, la Le vecchie case, adagiate sulle pendici vecchia centrale elettrica e la teleferica, la della montagna, sembravano spettatrici segheria e il mulino ad acqua costruito delle visioni fantastiche e delle avventure dai monaci, inondato dall’effluvio inten- della piccola Elia Dora. Sorrido al pensieso della resina del Pino Loricato, presen- ro delle fole innocenti, delle tante volte te lungo le impervie pendici. che tornava a casa con le caviglie dolenti, Ora tutto è avvolto in un’aura onirica incapaci di percorrere strade di ciottoli rie fa palpitare il ottosi. Mi sembra cuore al ricordo di quasi di udire la essenze genuine, sua vocina tradi una vita impresportata sulle ali ziosita da piccoli del vento. La sengesti quotidiani in to accanto a me, cui si specchiano seppur invisibile, usanze e costumi, mi sfiora delicataforse in disuso. mente, per accaUn alone fiabesco rezzarmi il volto. contorna il ricorLa sua voce argendo dei racconti di tina aleggia e si Orsomarso (CS) - Fiume Argentino mia madre, che fonde alla mia di Anno III - n. 2 – Maggio/Agosto 2015


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bambina, alle prese e pensosa, Elia. Socon la meraviglia e spiro, sorrido, rilo stupore suscitati prendo il mio camdalle scoperte del mino: prima che il gioco. Ho l’impressole tramonti e il sione di poter concielo si vesta del templare la luce dei buio trapunto di suoi occhi estasiati stelle simili a gradal volo delle ronnelli dorati, desidedini e dall’azzurro ro continuare il del cielo attraversamio percorso destito da nuvole soffici nato a recuperare il e candide, capaci di filo dei ricordi e a assumere le fogge far librare in aria, più disparate. I suoi come fosse un aquiboccoli dorati eralone, l’animo perno scossi dalla lieve vaso da commoziobrezza, che spirava ne segreta… Mi al calar del sole; le sovviene il fascino sue manine intrecrecondito di certe ciavano ghirlande grotte, come quella di fiorellini, che delle Ninfe, unito spuntavano qua e all’essenza primorOrsomarso (CS) - U Crivo ri l’Armilungo là; le sue filastrocdiale racchiusa nei che allietavano le boschi circostanti, e vecchine sedute presso gli usci delle case. mi riprometto di organizzare qualche Pare di rivivere l’atmosfera suggestiva e escursione in questi luoghi intrisi di miremota evocata dai versi de Il sabato del stero e di quel vago senso di primitivo e villaggio leopardiano e ripenso alle foto remoto. Visiterò le chiese lungo le tracce ingiallite dal tempo, che custodisco in un dell’ideale pellegrinaggio di mia madre, scrigno ligneo, dipinto a mano e acqui- animata dalla sua fede semplice e genuistato proprio qui, a Orsomarso, da mia na. Ritornerò in questo caro paesino, che madre in un pomeriggio d’estate. Quelle posso definire culla materna, e raggiungevecchie fotografie sono un tuffo perenne rò, ogni volta, la sommità su cui sorge la in un passato amato e sempre vivo nel Torre, per ritrovare e riabbracciare quella cuore: il volto di persone care e scorci del bimba, a cui il mio amore imperituro ha paese vi sono impressi a ricordo di mo- affidato il compito di restituire il tempo menti e luoghi assurti a memoria storica agli abitanti del paese, per sempre… delle mie radici. Una, in particolare, mi è cara: è quella in cui sullo sfondo di uno scorcio del pae- ——————— DIVINA LAPPANO se, immerso nella bellezza naturale del Consulente Filosofico e Counselor Esistenziale ISUE verde dei pini e della roccia, svetta la Tor- Presidente ÁNTHRÔPOS - Servizi per la Cultura e re dell’Orologio e più in basso si scorge il i Beni Culturali - COSENZA volto di una bimba dall’espressione dolce e-mail: drdivinalappano@libero.it Anno III - n. 2 – Maggio/Agosto 2015


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