Inizio del Ministero Pastorale di S.E. Rev.ma Mons. Antonio De Luca Vescovo di Teggiano-Policastro

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DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO

INIZIO DEL MINISTERO PASTORALE DI

S.E. REV.MA MONS.

ANTONIO DE LUCA C.Ss.R. VESCOVO DI TEGGIANO-POLICASTRO

TEGGIANO, 4 FEBBRAIO 2012



BREVE PROFILO BIOGRAFICO DI

S.E. MONS. ANTONIO DE LUCA, C.SS.R. Mons. ANTONIO DE LUCA è nato a Torre del Greco (Na), il 1 luglio 1956. Ha emesso i voti religiosi nella Congregazione del Santissimo Redentore il 29 settembre 1973. Ha frequentato i corsi filosofici e teologici presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione San Luigi, in Napoli, conseguendo la Licenza di specializzazione in Teologia Morale, ed è stato ordinato sacerdote il 5 luglio 1981. Da allora ha ricoperto diversi incarichi nella Congregazione religiosa cui appartiene, soprattutto è stato impegnato nel curare la formazione degli studenti, ed ha poi ricoperto l’incarico di Superiore Provinciale della Comunità Redentorista. Direttore e Docente di Teologia morale nella Scuola di formazione per gli operatori pastorali della Diocesi di Napoli, al momento della nomina a vescovo è Pro-Vicario Episcopale per la vita consacrata, membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori dell’arcidiocesi partenopea. Notevole è stato il suo impegno per l’animazione delle missioni dei confratelli Redentoristi inArgentina ed in Madagascar. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella Chiesa Cattedrale di Napoli il 7 gennaio 2012, nei primi vespri della festa del Battesimo del Signore.

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STEMMA EPISCOPALE

L’emblema di giurisdizione del Ministero Episcopale di S.E. Mons. Antonio De Luca, nel solco della consuetudine della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, esplica negli elementi che compongono lo stemma, la persona del Vescovo, la sua biografia, e la missione pastorale svolta in questi anni, ispirata alla Parola di Dio, che nella scelta del motto è così esplicitata: DUM OMNI MODO CHRISTUS ADNUNTIETUR tratto dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi (Fil 1,18), esortando con queste parole il Popolo dei credenti all’annuncio di Cristo, in ogni modo, in ogni forma, come dice San Paolo: Purché in ogni maniera, Cristo venga annunziato, …io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. Ecco il significato del motto pastorale scelto da Mons. De Luca: 6


Purché in ogni modo la verità della salvezza, venga annunciata! Vi è qui un richiamo alla missionarietà della Chiesa sempre viva, l’itineranza diventa lo spazio vitale, stile e spirito dell’Apostolo di Cristo, che segue l’invito del Maestro:Andate, fate miei discepoli… Missionarietà ed itineranza sono dimensioni che riguardano tutto il Popolo dei Redenti chiamato a vivere la pienezza della vita cristiana e la perfezione della carità, quale strada verso la santità, nella sequela Christi, nella consapevolezza che solamente nel mistero del Verbo incarnato trova luce il mistero dell’uomo; Cristo, infatti, rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione. (GS 22). Il richiamo alla realtà della Parola di Dio e al suo annuncio occupa nell’esistenza del Vescovo un’assoluta priorità, egli è consacrato per annunziare, attraverso la vita e la predicazione, l’abbondante Redenzione affinché il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami. (DV 1). Lo stemma è cosi composto: la prima parte è di rosso, smalto che richiama lo spargimento di sangue, ma anche l’audacia, la fortezza, il dominio e l’amore. In questo caso simboleggia quell’amore che è scaturito dal sangue versato da Nostro Signore Gesù Cristo, per redimere l’umanità intera dal peccato. Il rotolo delle Sacre Scritture, la pergamena della Parola è d’oro. L’oro è il metallo più nobile del blasone. È il metallo dei re, degli imperatori, ma è anche simbolo e segno di fede, quella fede che scaturisce dalla Parola di Dio. Le lettere capitali greche alfa e omega, l’inizio e la fine, sono poste sul rotolo rappresentando ciò che è stato in tutti questi anni per S. E. Mons.Antonio De Luca. Nella seconda parte dello stemma il neo Presule ha voluto rappresentare Maria Ss.ma e il mare che bagna le Diocesi di Napoli, da dove il vescovo proviene e di Teggiano-Policastro dove svolgerà il Suo Ministero di Pastore. 7


Questi elementi di colore azzurro sono posizionati su di uno sfondo d’argento. Quest’ultimo, è il secondo metallo usato in araldica. È simbolo di purezza e concordia, di amicizia ed equità, l’azzurro richiama “la fermezza incorruttibile a somiglianza del cielo che non è soggetto a corruzione ne a mutazione”. La stella ad otto punte è icona di Maria, creatura esente da ogni macchia di peccato, Madre della Chiesa, socia della Redenzione, stella che risplende sul cammino di ogni uomo, porto sicuro di salvezza, avvocata e mediatrice di grazia, titoli cari alla spiritualità alfonsiana. Nella terza parte come abbiamo detto all’inizio, nel solco della tradizione, si è inserito lo stemma della Congregazione di provenienza di S. E. Mons. De Luca, i Missionari Redentoristi. La simbologia nello stemma della Congregazione del SS. Redentore è ricca di significato e fu in uso fin dalle origini della stessa, con poche variazioni ed ideato dallo stesso fondatore S.Alfonso dei Liguori. È raffigurato con al centro il simbolo della fede, la Croce che ricorda il momento culminante della redenzione: la morte e la Risurrezione di Nostro Signore Gesù. I monogrammi di Gesù (IS) e Maria (MA) che si vedono ai lati della croce, toccano due temi molto significativi per S. Alfonso nell’espressione di questo mistero: Cristo Gesù, espressione suprema dell’amore e della misericordia del Padre e Maria che intercede e ci accompagna verso il mistero del Figlio. L’occhio radiante è l’elemento più caratteristico dello stemma e si ricollega a delle apparizioni avvenute a Scala, presso Amalfi, dove la Congregazione nacque. Si vede anche in esso un riferimento all’influenza della Provvidenza nel piano della Redenzione, nell’origine dell’Istituto e nella vita interiore dei membri della Congregazione del SS.mo Redentore.

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Litanie dei Santi Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Santa Maria, Madre di Dio

prega per noi.

San Michele Santi Angeli di Dio

prega per noi. pregate per noi.

San Giovanni Battista San Giuseppe Santi patriarchi e profeti

prega per noi. prega per noi. pregate per noi.

Santi Pietro e Paolo Sant’Andrea San Giovanni San Giacomo San Tommaso Santi Filippo e Giacomo San Bartolomeo San Matteo Santi Simone e Giuda San Mattia Santi apostoli ed evangelisti

pregate per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. pregate per noi.

Santa Maria Maddalena Santi Discepoli del Signore

prega per noi. pregate per noi.

Santo Stefano Sant’Ignazio d’Antiochia San Lorenzo San Gennaro

prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. 9


San Sebastiano San Laverio San Massimiliano Maria Kolbe Sante Perpetua e Felicita Sant’Agnese Santa Caterina d’Alessandria Santa Teresa Benedetta della Croce Santi Martiri di Cristo

prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi.

San Gregorio Sant’Agostino Sant’Antonio abate Sant’Atanasio San Basilio San Martino Santi Cirillo e Metodio San Benedetto San Pietro vescovo San Cono San Lucido San Donato monaco San Francesco Sant’Antonio da Padova San Domenico San Francesco Saverio San Giovanni Maria Vianney Sant’Alfonso Maria de' Liguori San Gerardo Maiella Santa Caterina da Siena Santa Teresa d’Avila Santa Teresa di Gesù Bambino Beato Domenico Lentini Beato Giovanni XXIII Beato Giovanni Paolo II

prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. pregate per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi. prega per noi.

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Beata Teresa di Calcutta

prega per noi.

Santi e Sante di Dio

pregate per noi.

Nella tua misericordia Da ogni male Da ogni peccato Dalla morte eterna Per la tua incarnazione Per la tua morte e risurrezione Per il dono dello Spirito Santo

salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore. salvaci, Signore.

Noi, peccatori, ti preghiamo Conforta e illumina la tua santa Chiesa Proteggi il Papa, i vescovi, i sacerdoti e tutti i ministri del Vangelo Proteggi la nostra Chiesa di Teggiano-Policastro con il suo vescovo Antonio Manda nuovi operai nella tua messe Dona al mondo intero la giustizia e la pace Aiuta e conforta tutti coloro che sono nella prova e nel dolore Custodisci e conferma nel tuo santo servizio, noi e tutto il popolo a te consacrato Ges첫, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica

ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. ascoltaci, Signore. Ges첫, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica 11


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INGRESSO DEL VESCOVO IN CATTEDRALE


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Accoglienza del Vescovo nella Chiesa Cattedrale

Il vescovo viene ricevuto alla porta della chiesa cattedrale dall'Arcidiacono del Capitolo Cattedrale. Questi presenta al bacio del vescovo l’immagine del crocifisso; quindi gli porge l’aspersorio con l’acqua benedetta e con essa il vescovo asperge se stesso e i presenti, mentre si canta: APRITE LE PORTE A CRISTO Rit.: Aprite le porte a Cristo! Non abbiate paura: spalancate il vostro cuore all’amore di Dio. 1. Testimone di speranza per chi attende la salvezza, pellegrino per amore sulle strade del mondo. 15


2. Vero padre per i giovani che inviasti per il mondo, sentinelle del mattino, segno vivo di speranza. 3. Testimone della fede che annunciasti con la vita, saldo e forte nella prova confermasti i tuoi fratelli. 4. Insegnasti ad ogni uomo la bellezza della vita indicando la famiglia come segno dell’amore. 5. Portatore della pace ed araldo di giustizia, ti sei fatto tra le genti nunzio di misericordia. 6. Nel dolore rivelasti la potenza della Croce. Guida sempre i tuoi fratelli sulle strade dell’amore. 7. Nella Madre del Signore ci indicasti una guida, nella sua intercessione la potenza della grazia. 8. Padre di misericordia, Figlio nostro Redentore, Santo Spirito d’Amore, a te, Trinità , sia gloria. Amen. 16


Saluto al Vescovo e lettura della Lettera Apostolica

Arrivato in presbiterio, il Vescovo siede al faldistorio, davanti all’altare. L’Amministratore Apostolico, S.E. Mons. Angelo Spinillo, saluta il Vescovo Antonio e l’assemblea: La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con te, nostro fratello Antonio, guida e pastore di questa Chiesa, e con tutti voi. Tutti: E con il tuo spirito. L’Amministratore Apostolico rivolge al Vescovo il saluto dell’intera comunità ecclesiale. Terminato il saluto, il Vescovo consegna al Cancelliere vescovile la Lettera Apostolica, con la quale è stato nominato Vescovo di Teggiano-Policastro. Il Cancelliere, prima di leggerla, la mostra al clero e all’assemblea. 17


BENEDETTO VESCOVO, servo dei servi di Dio, al diletto Figlio ANTONIO DE LUCA, della Congregazione del Santissimo Redentore, finora Pro Vicario Episcopale per la Vita Consacrata nell’Arcidiocesi di Napoli, eletto vescovo della Chiesa cattedrale di Teggiano-Policastro, salute eApostolica Benedizione.Avendo a cuore le loro necessità spirituali e pastorali annunziamo a tutti i fedeli la speranza dei beni futuri, che infonde conforto già nel nostro pellegrinaggio terreno. Poiché la Diocesi di Teggiano-Policastro, che risplende per le sue antiche tradizioni e per la viva fede di quelli che diedero splendido esempio di amore a Cristo e alla Chiesa, dopo il trasferimento del Venerabile Fratello Angelo Spinillo alla Sede di Aversa è priva del suo pastore, Noi stessi, diletto Figlio, ci rivolgiamo a te, che promovesti con passione e dottrina il bene spirituale dei religiosi della Congregazione del Santissimo Redentore e dei fedeli dell’Arcidiocesi di Napoli, dando prova di qualità umane e cristiane. Per questo, in virtù della Nostra Apostolica autorità, con il consiglio della Congregazione per i Vescovi, ti costituiamo vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro con gli annessi diritti e i corrispondenti doveri. Potrai ricevere l’ordinazione episcopale, rispettando le norme liturgiche, fuori della città di Roma da qualsiasi vescovo cattolico. Ma prima dovrai emettere la professione di fede e prestare giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori secondo le consuetudini della Chiesa. Esortiamo il clero e i fedeli affidati alla tua cura pastorale, ai quali notificherai questo Nostro decreto, ad osservare con esattezza nella vita di ogni giorno i divini precetti, in unione con il novello pastore ad essi assegnato. Raccomandiamo a te, diletto Figlio, di occuparti con il più generoso fervore, con rinnovate energie pastorali, della comunità di Teggiano-Policastro che, con l’intercessione di S. Cono, glorioso cittadino e patrono della Diocesi, devi confermare nella fede e guidare con saggezza. Roma, da San Pietro, ventisei novembre dell’anno del Signore 2011, settimo del Nostro Pontificato. BENEDETTO XVI 18


Al termine della lettura tutti rispondono, in segno di assenso: Rendiamo grazie a Dio. Il Vescovo riceve il pastorale e siede in cattedra. Quindi, il clero, una rappresentanza delle religiose, nonché alcuni fedeli delle foranie della diocesi, si avvicinano al loro vescovo per manifestargli obbedienza e riverenza. Intanto si canta l’antifona:

Ant. Ecce sacerdos magnus qui in diebus suis placuit Deo. CANTICO Cfr. Col 1, 3. 12-20 Ringraziamo con gioia Dio, * Padre del Signore nostro Gesù Cristo, perché ci ha messi in grado di partecipare * alla sorte dei santi nella luce, ci ha liberati dal potere delle tenebre * ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, * la remissione dei peccati. Cristo è immagine del Dio invisibile, * generato prima di ogni creatura; è prima di tutte le cose * e tutte in lui sussistono. 19


Tutte le cose sono state create per mezzo di lui * e in vista di lui: quelle nei cieli e quelle sulla terra, * quelle visibili e quelle invisibili. Egli è il capo del corpo, che è la Chiesa; * è il principio di tutto, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, * per ottenere il primato su tutte le cose. Piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza * per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificare con il sangue della sua croce, * gli esseri della terra e quelli del cielo.

Il Cancelliere della Curia redige il verbale che viene sottoscritto dal Vescovo e da alcuni presenti.

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CELEBRAZIONE EUCARISTICA


Con questa Celebrazione il Vescovo Antonio inizia il suo ministero pastorale nella Diocesi di Teggiano-Policastro Terminato l’atto canonico, il Vescovo discende dalla Cattedra, venera l’Altare e lo incensa. Intanto si esegue il:

Canto iniziale TUTTA LA TERRA CANTI A DIO

1. Tutta la terra canti a Dio, lodi la sua maestà! Canti la gloria del suo nome: grande, sublime santità! Dicano tutte le nazioni: non c’é nessuno uguale a Te! Sono stupendi i tuoi prodigi, nell’universo Tu sei Re! 2. Tu solo compi meraviglie con l’infinita tua virtù. Guidi il tuo popolo redento dalla sua triste schiavitù. Sì, Tu lo provi con il fuoco e vagli la sua fedeltà; ma esso sa di respirare nella tua immensa carità. 3. Sii benedetto, eterno Dio; non mi respingere da Te. Tenti l’orecchio alla mia voce, venga la grazia e resti in me. Sempre ti voglio celebrare, fin che respiro mi darai. Nella dimora dei tuoi santi spero che tu mi accoglierai. 22


RITI DI INTRODUZIONE

Il Vescovo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti: Amen. Il Vescovo: La pace sia con voi. Tutti: E con il tuo spirito.

Il Diacono: Al termine di questa solenne celebrazione eucaristica, che segna l’inizio del ministero pastorale del Vescovo Antonio in questa santa Chiesa di Teggiano-Policastro, riceveremo la benedizione papale che, attingendo alla ricchezza della comunione dei Santi in Cristo Redentore, ci elargirà l’indulgenza plenaria con la remissione di ogni pena dovuta per i peccati.

Il Vescovo: Fratelli e sorelle carissimi, mentre ci disponiamo all’ascolto della Parola e alla condivisione della mensa eucaristica, chiediamo al Padre, ricco di misericordia, il dono della conversione del nostro cuore per poter celebrare, accogliere e vivere i divini misteri. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. 23


Tutti: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere ed omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli Angeli, i Santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Il Vescovo: Per i meriti e l’intercessione della Beata sempre Vergine Maria, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, Dio onnipotente e misericordioso vi conceda un tempo favorevole per un sincero e fruttuoso pentimento, la continua conversione del cuore, il rinnovamento della vita, la perseveranza nelle buone opere, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna. Tutti: Amen.

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Kyrie (De Angelis) La schola: Kyrie, eleison. L’assemblea:

Ky- ri- e,

e-

le- i- son.

e-

le- i- son.

La schola: Christe, eleison. L’assemblea:

Christe,

La schola: Kyrie, eleison. L’assemblea:

Ky- ri- e,

e-

le- i- son.

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Gloria (De Angelis) Il Vescovo:

Glo-ri- a

Schola ed assem-

in excel- sis De- o

et in terra

blea:

pax homi-nibus bonĂŚ vo-lunta-tis.

be-ne-di-cimus te,

te,

Lauda- mus te,

ado-ra- mus te,

glo-ri- fi-camus

gra- ti- as a-gimus ti-bi propter magnam glo-ri- am

tu- am, Domi-ne De- us, Rex cĂŚ-le-stis, De- us Pa- ter

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omni- pot- ens. Domi-ne Fi- li

Chri-ste,

u-ni-ge-ni- te,

Ie-su

Domi-ne De- us, Agnus De- i, Fi-li- us

Pa- tris, qui tol-lis

pecca- ta mun- di,

no-bis; qui tol-lis pecca-ta mundi,

ti- o-nem no-stram.

mi- se-re-re no-bis.

Qui

mi-se- re- re

susci-pe depre-ca-

sedes ad dexte-ram Pa-tris,

Quo-ni- am tu so- lus Sanctus,

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tu so- lus Domi- nus,

Chri-ste,

Pa- tris.

cum Sancto

A-

t u so-lus Al- tissi- mus,

Ie- su

Spi- ri- tu: in glo-ri- a De- i

men.

Colletta Il Vescovo: Preghiamo. Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Tutti: Amen. 28


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura Notti di affanno mi sono state assegnate. Dal libro di Giobbe

7,1-4.6-7

Giobbe parlò e disse: «L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario? Come lo schiavo sospira l’ombra e come il mercenario aspetta il suo salario, così a me sono toccati mesi d’illusione e notti di affanno mi sono state assegnate. Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”. La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all'alba. I miei giorni scorrono più veloci d’una spola, svaniscono senza un filo di speranza. Ricòrdati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene». Parola di Dio. Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

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Salmo responsoriale

Il salmista:

dal Salmo 146

L’assemblea ripete: Risanaci, Signore, Dio cella vita. 1. È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode. Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d’Israele. R. 2. Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome. R. 3. Grande è il Signore nostro, grande nella sua potenza; la sua sapienza non si può calcolare. Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi. R.

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Seconda lettura Guai a me se non annuncio il Vangelo

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

9,16-19.22-23

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo. Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io. Parola di Dio. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. Acclamazione al Vangelo Mentre il Libro dei Vangeli viene portato solennemente all’ambone, l’assemblea acclama il Cristo presente nella sua Parola. Alleluia, alleluia. Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie. Alleluia, alleluia. 31


Vangelo Guarì molti che erano affetti da varie malattie

V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo Spirito. X Dal Vangelo secondo Matteo. R. Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Parola del Signore. Tutti: Lode a te, o Cristo. Omelia 32



Professione di fede Il Vescovo: In comunione con tutta la Chiesa, professiamo la nostra fede con il SimboloApostolico. Tutti: Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, mori e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

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Preghiera dei fedeli Il Vescovo: Carissimi fratelli e sorelle, in questo giorno di profonda gioia per la nostra Comunità Diocesana, presentiamo al Padre, datore di ogni dono, le nostre preghiere. Cantore: Noi ti preghiamo:

Tutti: Ascoltaci, Signore.

1. Per la Santa Chiesa: il Papa Benedetto XVI e tutti i Vescovi; perché infiammati dall’amore di Cristo, annuncino sempre il suo Vangelo, via di salvezza per ogni uomo. Cantore: Noi ti preghiamo:

Tutti: Ascoltaci, Signore.

2. Per la nostra Chiesa di Teggiano-Policastro, riunita attorno al Vescovo Antonio, nel giorno dell’inizio del suo ministero in mezzo a noi: perché renda grazie al Signore per il dono della Successione Apostolica, e, docile alla parola e all’insegnamento del proprio pastore, progredisca nella conoscenza e conformazione a Cristo Gesù. Cantore: Noi ti preghiamo:

Tutti: Ascoltaci, Signore.

3. Per il nostro Vescovo Antonio: perché la generosità del suo Sì, si rinnovi ogni giorno e con la collaborazione preziosa dei presbiteri, dei diaconi e di tanti laici impegnati, renda sempre più credibile il Vangelo e il Magistero della Chiesa. Cantore: Noi ti preghiamo:

Tutti: Ascoltaci, Signore.

4. Per quanti sono provati dall'ingiustizia, dalla crisi economica, dal dolore e dalla sofferenza: perché non disperino mai sotto il peso del35


la tribolazione, ma siano sostenuti da gesti concreti di solidarietà e di vicinanza, da parte degli organismi internazionali e dalle singole comunità. Cantore: Noi ti preghiamo:

Tutti: Ascoltaci, Signore.

5. Per quanti hanno responsabilità civili, politiche, amministrative e militari nei Comuni della nostra Diocesi: perché, in base ai loro effettivi poteri, si adoperino a promuovere la difesa della vita, la salvaguardia della famiglia, la promozione integrale dell'uomo per una pacifica e serena convivenza. Cantore: Noi ti preghiamo:

Tutti: Ascoltaci, Signore.

6. Per tutti noi: perché alimentati dalla mensa della Parola e della Eucaristia, e dall’insegnamento del nostro Vescovo Antonio, sappiamo fortificarci nel rendere buona testimonianza e riscopriamo il senso di appartenere tutti all’unica famiglia ecclesiale. Cantore: Noi ti preghiamo:

Tutti: Ascoltaci, Signore.

Il Vescovo: O Padre, che nella tua benevolenza mi hai chiamato a guidare la Chiesa di Teggiano-Policastro, ascolta la preghiera che questa famiglia ha innalzato a te. Scenda, per l’intercessione della Madre di Dio, dei Santi Cono e Pietro Pappacarbone e di tutti i Santi, l’abbondanza della tua grazia su di me e su questo popolo, affinché uniti in un cuor solo e un’anima sola, diamo testimonianza del tuo amore, perché non manchi mai al pastore la docilità dei fedeli e ai fedeli la sollecitudine del pastore. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen. 36



LITURGIA EUCARISTICA

Mentre vengono portate all’altare le offerte per il sacrificio, si esegue il Canto di offertorio O DIO DELL’UNIVERSO

1. O Dio dell’universo, o fonte di bontà, il pane che ci doni lo presentiamo a te: è frutto della terra, è frutto del lavor; diventi sulla mensa sorgente di unità. 2. O Dio dell’universo, o fonte di bontà, il vino che ci doni lo presentiamo a te: è frutto della vite, è frutto del lavor; diventi sulla mensa sorgente di unità.

Sulle offerte Il Vescovo: Il pane e il vino che hai creato, Signore, a sostegno della nostra debolezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen. 38


PREGHIERA EUCARISTICA III Il Vescovo invita l’assemblea a innalzare il cuore verso il Signore nell’orazione e nell’azione di grazie e l’associa a sé nella solenne preghiera che, a nome di tutti, rivolge al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo. Prefazio Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti V. R. V. R. V. R.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Abbiamo riconosciuto il segno della tua immensa gloria quando hai mandato tuo Figlio a prendere su di sé la nostra debolezza; in lui nuovo Adamo hai redento l’umanità decaduta, e con la sua morte ci hai resi partecipi della vita immortale. Per mezzo di lui si allietano gli angeli e nell’eternità adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode: 39


Sanctus (De Angelis)

Sanc-

tus,

Sanctus,

Sanc-

mi- nus De- us Sa-

cĂŚ- li et

excel-

sis.

ter-

ba- oth.

ra

Do-

Ple-ni sunt

glo- ri- a tu- a. Ho-sanna

Bene-di-

ne Do- mi-ni. Ho- san-

40

tus

ctus qui ve-

na

in

excel-

in

nit in nomi-

sis.


CP Padre veramente Santo, a te la lode da ogni creatura. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo e continui a radunare intorno a te un popolo che da un confine all’altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto. CC Ora ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché diventino il corpo e X il sangue di Gesù Cristo, tuo figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi misteri. Nella notte in cui fu tradito, egli prese il pane, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse:

Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. Il Vescovo presenta al popolo l’ostia consacrata e genuflette in adorazione.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse: 41


Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me. Il Vescovo presenta al popolo il calice e genuflette in adorazione. Poi continua dicendo: Mistero della fede. L’assemblea: Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta. CC Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell’attesa della sua venuta ti offriamo, o Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo. Guarda con amore e riconosci nell’offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito. 1C Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso 42


insieme con i tuoi eletti: con la Beata Maria, Vergine e madre di Dio, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri, San Cono, San Pietro Vescovo e tutti i santi, nostri intercessori presso di te. 2C Per questo sacrificio di riconciliazione dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Papa Benedetto, il nostro fratello, il Vescovo Antonio, il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento. Ascolta la preghiera di questa famiglia, che hai convocato alla tua presenza nel giorno in cui Cristo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della sua vita immortale. Ricongiungi a te, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi. Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.

43


CP Per Cristo, con Cristo e in Cristo, CC a te, Dio Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.

L’assemblea:

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RITI DI COMUNIONE Preghiera del Signore Il Vescovo: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: Il Vescovo con le braccia allargate, insieme al popolo: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Solo il Vescovo, con le braccia allargate, prosegue: Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. Il popolo conclude con l’acclamazione: Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli. 45


Rito della pace Il Vescovo: Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Tutti: Amen. Il Vescovo: La pace del Signore sia sempre con voi. Tutti: E con il tuo spirito. Il Diacono invita il popolo: Scambiatevi un segno di pace. E tutti si scambiano vicendevolmente un segno di pace.

46


Mentre il Vescovo spezza il Pane Eucaristico, si canta: Agnus Dei (De Angelis) La schola:

A- gnus De- i, L’assemblea:

mi-se-re- re

La schola:

no- bis.

Agnus

De-

i,

L’assemblea:

pecca-ta mun- di:

mi-se-re- re

qui tol- lis La schola:

no- bis.

A- gnus

L’assemblea:

De- i,

qui tol-lis pecca-ta

mun- di: dona no- bis

pa- cem. 47


Il Vescovo, mostrando l’Ostia consacrata e il calice, dice: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. L’assemblea: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato. Il Vescovo e i Concelebranti si comunicano al Corpo e Sangue di Cristo. Anche i fedeli ricevono la comunione.

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Canti di comunione IO SONO IL BUON PASTORE

1. Io sono il buon Pastore che vive in mezzo a voi: conduco la mia Chiesa che mai tramonterà. Noi siamo il tuo gregge che segue te Gesù.

6. Lo Spirito del Padre dal cielo manderò; la sua testimonianza in voi si compirà. Discendi, o Santo Amore; rimani in mezzo a noi.

2. Non siete più miei servi, vi chiamo amici miei; starò con voi per sempre e a voi ritornerò. Ritorna a noi, Signore, e prendici con te.

7. Andate in tutto il mondo, chiamate all’unità la Chiesa dei miei figli che in croce riscattai. Il Cristo è risorto per non morire più.

3. Ti prego, Padre Santo, conserva i figli tuoi; non toglierli dal mondo: son tua eredità. Preservaci dal male, o Padre di Gesù.

8. Portate ad ogni uomo la mia Carità; cercate nei fratelli la mia identità. Coi poveri di Cristo viviamo in unità.

4. Non c’è più grande amore che di morir per voi; amatevi l’un l’altro con mutua carità. Amiamoci, fratelli; così ci amò Gesù.

9. Prendete e mangiate il pane che vi do; bevete il mio Sangue per vivere di me. Chi mangia questo pane la vita eterna avrà.

5. Se state a me uniti, fratelli in carità, voi porterete frutto ed esso rimarrà. A Cristo noi giuriamo eterna fedeltà.

10. Mangiamo questo pane: è il Corpo di Gesù. Beviamo questo vino: è il Sangue di Gesù. La nostra Pasqua è Cristo! Sia lode al nostro Re. 49


HAI DATO UN CIBO .

1. Hai dato un cibo a noi Signore germe vivente di bontà. Nel tuo Vangelo, o buon Pastore, sei stato guida di verità. R. Rit.: Grazie, diciamo a te Gesù! Resta con noi, non ci lasciare; sei vero amico solo tu! 2. Alla tua mensa accorsi siamo pieni di fede nel mister. O Trinità noi ti invochiamo, Cristo sia pace al mondo inter. R. 3. Verbo di Dio, carne nostra, Cristo Signor, Emmanuel. Tuo Corpo è il Pane e Sangue il vino, per la parola tua fedel. R. 5. Tu hai parlato a noi Signore la tua Parola è verità. Come una lampada rischiara i passi dell’umanità. R.

Pausa di silenzio per la preghiera personale.

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Dopo la comunione Il Vescovo: Preghiamo. O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa che uniti al Cristo in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen.

51


RITI DI CONCLUSIONE Benedizione

Il Diacono: Il nostro Pastore, il Vescovo Antonio, per grazia di Dio e designazione della Sede Apostolica, Vescovo di questa santa Chiesa che è in Teggiano-Policastro, a nome del Romano Pontefice impartirĂ la benedizione con l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli che, animati da sincero pentimento, confessati e comunicati hanno partecipato a questa celebrazione. Pregate Dio per il beatissimo nostro Papa Benedetto, per il nostro Vescovo Antonio, per la santa Madre Chiesa e impegnatevi a vivere santamente e in piena comunione con Dio e con i fratelli. Il Vescovo: Il Signore sia con voi. Tutti: E con il tuo spirito. Il Diacono: Inchinatevi per la benedizione. Il Vescovo: Sia benedetto il nome del Signore.

Tutti: Ora e sempre. 52


Il Vescovo: Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Tutti: Egli ha fatto cielo e terra. Il Vescovo: Per intercessione dei santiApostoli Pietro e Paolo vi benedica Dio onnipotente Padre X e Figlio X e Spirito X Santo. Tutti: Amen. Il Diacono: Glorificate il Signore con la vostra vita.Andate in pace. Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

53


Canto finale

O BELLA MIA SPERANZA

1. O bella mia speranza, dolce amor mio Maria, Tu sei la vita mia, la pace mia sei Tu. Quando ti chiamo, e penso a Te Maria, mi sento tal gaudio e tal contento che mi rapisce il cuor. 2. Se mai pensier funesto viene a turbar la mente, sen fugge allor che sente il nome Tuo chiamar. In questo mar del mondo, Tu sei l’amica stella che può la navicella dell’alma mia salvar. 3. E se mi tocca in sorte finir la vita mia, chiamando Te Maria, mi tocca il cielo ancor. Prendi il mio cuor, Maria, è Tuo non è più mio prendilo e dallo a Dio ch’io non lo voglio più.

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Canti processionali MAGNIFICAT

L’anima mia magnifica il Signore * e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. * D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia * si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, * ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, * ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

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SALVE REGINA

Salve, Regina, mater misericordiae; vita, dulcedo et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exsules filii Evae. Ad te suspiramus, gementes et flentes In hac lacrimarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

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A CURA DELL’UFFICIO LITURGICO DIOCESANO

RIFERIMENTI ICONOGRAFICI

Le stampe in copertina e nelle pagine 12, 21, 33, 37, 44 e 55 sono tratte dal «Canon Missae Pontificalis» -1735, conservato nella Biblioteca diocesana “Pio XII” di Teggiano. Le stampe nelle pagine 13, 15, 17 e 24 sono tratte dal «Pontificale Romanum» - 1848, conservato nella Biblioteca diocesana “don Giuseppe Cataldo” di Policastro Bussentino.

Editing Massimo La Corte STAMPA Via Degli Edili, 101 - SAPRI (SA) Tel. 0973 603365 - E-mail: legatoria.cesare@alice.it


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