Paesaggi d’innovazione | Giulia Fiorentini, Maddalena Rossi, Iacopo Zetti

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paesaggi d’innovazione. il distretto biologico di fiesole • fiorentini, rossi, zetti

il PS trattare di colture (ma si ricordi che anche i tentativi precedenti su questo versante hanno dato scarsi risultati), e soprattutto non essendo ancora presente un’idea di sviluppo cooperativo dell’agricoltura periurbana, dove la cooperazione non è solo nell’interazione fra i soggetti imprenditoriali, ma fra questi e le popolazioni (articolate in singoli, gruppi, associazioni, ecc.) e soprattutto fra urbano e rurale intesi come mondi storicamente segnati da una separazione, ma contemporaneamente interdipendenti e collegati. Occorreranno ancora diversi anni perché la sensibilità per questo tema, la piccola ripresa dell’agricoltura legata all’alta qualità dei prodotti, la nuova domanda che tale settore incontra in Italia ed in Europa, rendano possibile il concretizzarsi di questa idea cooperativa. Il primo PS di Fiesole immaginava che le istituzioni culturali avrebbero potuto costituire un nucleo trainante di un nuovo progetto collaborativo, la realtà ha dimostrato che la natura agricola del territorio ha saputo prendere l’iniziativa prima, per costruire dal basso un progetto che tiene insieme la struttura territoriale (il telaio costituito dalle invarianti), con la storia passata, il paesaggio che ne deriva e le possibilità per un futuro in cui quest’ultimo sia ancora “un fare, un farsi di […] genti vive” (Sereni 1972, p.19)3 e non solo l’effetto della protezione monumentale. Territorio rurale e governo del territorio. Il Piano Strutturale del 2019 Nel momento in cui scriviamo si è da poco chiusa la vicenda che ha portato alla definitiva approvazione della variante generale del Piano Strutturale di Fiesole nel dicembre 20194, ed è in corso la fase di redazione del primo Piano Operativo Comunale (POC). Rispetto alla situazione descritta al paragrafo precedente la Regione Toscana ha promulgato una nuova legge urbanistica (per essere precisi due nuove versioni: L.R. 1/2005 e L.R. 65/2014), mantenendo sempre la dizione “norme per il governo del territorio”. Secondo l’impianto normativo della nuova legge i Comuni devono programmare il proprio sviluppo territoriale attraverso il Piano Strutturale (PS), che l’art. 92 della suddetta legge indica quale Atto di Governo del Territorio di ampi contenuti strategici e tempi lunghi di prospettiva (ha valore a tempo indeterminato), e il Piano Operativo Comunale (POC), 3 La citazione completa recita: “Quel dato paesaggio stesso diverrà insomma per noi una fonte storiografica solo se riusciremo a farne non un semplice dato o fatto storico, ancora una volta, bensì un fare, un farsi di quelle genti vive: con le loro attività produttive, con le loro forme di vita associata, con le loro lotte, con la loro lingua che di quelle attività produttive, di quella vita associata, di quelle lotte era il tramite, anch’esso vivo, produttivo e perennemente innovatore” (corsivi presenti nel testo originale). 4 La redazione della variante è stata coordinata dall’arch. G.Gorelli. Gruppo di lavoro: per gli aspetti urbanistici M. Chiti, C. Nostrato, A. Pacciani; archeologici ATS enterprise, F. Pericci; agronomico-forestali I. Scatarzi; geologici e sismici GEO ECO Progetti, G. Grandini, E. Aiello; per la modellazione idraulica West System Srl, D. Settesoldi; GIS C. Nostrato, L. Bartali; progettazione urbanistica F. Turcheschi; VAS M. Chiti A. Pacciani; aspetti giuridici E. Amante. Il dipartimento di urbanistica del Comune ha collaborato con: responsabile del procedimento L. Nespolo; collaboratori F. Tronci, A. Biagi, C. Cadoni, A. Rosi, M. Piccioli.


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