Silvia La Placa, Marco Ricciarini
RA
Prossemica Architettonica. Riflessioni sulla socialità dell’Architettura Silvia La Placa | silvia.laplaca@stud.unifi.it Marco Ricciarini | marco.ricciarini@unifi.it Dipartimento di Architettura (DIDA) Università degli Studi di Firenze
Abstract The paper aims to tackle the thought of J. Ruskin on the issues of educational value and sociality related to architectural discipline. Particular interest is given to the concepts of architectural sincerity, authenticity and public domain of the work. Architecture, as a participant in the flow of time, is a tangible memory for man and therefore its protection appears to be fundamental, both from an educational-cultural point of view and a strictly social one. The path opened by Ruskin on heritage conservation thus becomes a debated and complex argument, characterized by scientific and technological implications and linked to the progress of research. It is necessary to investigate the developments connected with the restoration, analyzing them and also taking into consideration the built human-environment dualism, in accordance with Ruskin’s conception that art is not such if it is not inserted in a social order. Parole chiave Luoghi, autenticità, linguaggio, sviluppo
Sincerità Architettonica L’intervento di restauro ha in tutte le sue declinazioni il fine di garantire la permanenza nel tempo dell’oggetto architettonico; ad assumere differente valenza sono di volta in volta la geometria originaria, piuttosto che il disegno o la presenza di elementi peculiari. Il solo termine restauro si presenta ambiguo e impone che sia specificato l’orientamento perseguito: la dizione restauro conservativo vuole sottolineare l’importanza del recupero completo dell’eredità culturale. Affiancando alla disciplina il termine conservativo nessun elemento predomina sull’altro, ognuno è considerato parte fondativa della complessità dell’oggetto architettonico, da valutarsi per la sua unicità. La scelta di una salvaguardia e di un recupero totale delle architetture deriva dalla concezione che queste siano documentazione storica a prescindere dal perpetuo mutamento del gusto critico. Ogni architettura è dunque testimonianza del vero ed è per questo motivo irriducibile durante gli interventi su di essa attuabili. John Ruskin (1819- 1900), scrittore, sociologo, critico d’arte che trattò le tematiche del restauro teorico a partire dal recupero e dalla valorizzazione della architettura medioevale, è una figura cardine in questo ambito. I suoi studi precorrono Adolf Loos1 nello stima-
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