La chiesa di San Francisco a Santiago del Cile | Stefanini

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Ipotesi ricostruttiva di San Francisco nel 1700: vista prospettica e pianta. Santiago del Cile nel 1750. Illustre Municipalidad de Santiago 2006, Santiago Centro: un siglo de transformaciones, Dirección de Obras Municipales. Santaigo del Cile nel 1840. Illustre Municipalidad de Santiago 2006, Santiago Centro: un siglo de transformaciones, Dirección de Obras Municipales.

La seconda fase costruttiva, dal 1647 al 1698 Una volta completata la chiesa, nel 1623 ebbe inizio la costruzione del primo chiostro, corrispondente a quello attuale, ad opera di Frate Ferdinando Cid Avendaño. I lavori si conclusero nel 1628. Il chiostro è costituito da un ampio patio di due piani incorniciato da archi in mattoni sostenuti da solide colonne di ordine tuscanico; i muri sono in adobe, mentre sono in legno la copertura e le partizioni interne. Il 13 Maggio 1647 ebbe luogo il Terremoto Magno che rase al suolo l’intera città. La chiesa ed il convento di San Francisco sono gli unici edifici a rimanere in piedi, non senza riportare danni. La torre della chiesa crollò sopra il coro, danneggiandolo gravemente, e l’intero secondo piano del convento andò distrutto. Il fatto di essere sopravvissuta a questo violento evento sismico, probabilmente grazie alla solidità delle sue mura e all’eccezionale sistema di travatura della nave centrale, rende San Francisco una chiesa unica nella città di Santiago in quanto essa

rappresenta un esclusivo e reale esempio dell’architettura coloniale. Nel 1684 si iniziò a modificare l’impianto originario a croce latina costruendo le cappelle che costituiscono la navata nord, dalla torre fino alla crociera. Questo ampliamento ed i successivi furono realizzati in muratura di mattoni. Nel 1698, oltre a ricostruire il secondo piano del chiostro, fu eretta una seconda torre, sul basamento di quella originaria, ad opera di Juan Serrano. La terza fase costruttiva, dal 1699 al 1758 Il 1700 fu l’anno che segnò l’inizio di un periodo di grandi attività e ampliamenti per il complesso. Frate Agustin Briceño attuò importanti opere: nella chiesa fu realizzata una nuova porta barocca (Peña 1969) mentre il convento fu ampliato considerevolmente. D’accordo con i piani tracciati per la modifica della pianta, vennero rafforzati i corridoi del primo chiostro con rinforzi angolari inchiodati e solide travi, ed il secondo chiostro fu ampliato con un refettorio ed un’infermeria, con an-

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