Oplà 2016 | Marinaro

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Joao Nunes Costruire il Paesaggio

Fig. 3 Parque Do Tejo E Trancão — il tempo costruttore. PROAPP.

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Ciò consente di leggere una certa consistenza fra attitudini o metodologie di intervento che, probabilmente, nella loro motivazione, mostrano più differenze che somiglianze. Nelle proposte di PROAP, la morfologia del terreno diventa determinante per l’immagine perché di fatto, nella logica di funzionamento dei processi di paesaggio, lo è di per sé. Quando manipoliamo la topografia, alteriamo le condizioni idriche e quindi le condizioni di vegetazione. Nel manipolare le pendenze e l’orientamento dei versanti del suolo, alteriamo anche le condizioni idriche, le condizioni microclimatiche, sia per le piante che per le condizioni di vivibilità dello spazio. Nei nostri lavori qualsiasi sia il tema via, qualsiasi sia il contesto, qualsiasi sia la costruzione poetica resa possibile dalle circostanze, ricerchiamo sempre la costruzione di un sistema che sostituisca il sistema precedente. È pertanto ineludibile che parliamo di un intervento che si fonda nella comprensione nella proposta di nuove relazioni di funzionamento del paesaggio, dove il rimodellamento del terreno assume maggiore importanza per la creazione di un nuovo sistema. Un sistema che funziona, evidentemente, sulla base di prestazioni di funzionamento in termini di autonomia e stabilità. Il nostro lavoro consiste nel risolvere questioni relative alla compati-

bilità di questi due sistemi: il sistema antico e quello oggetto di proposta. E in questo processo di ricerca di compatibilità, sempre accompagnato dalla scoperta o dall’investigazione e ricerca di segreti e meccanismi non sempre evidenti, che si sviluppa il nostro legame con il luogo, da un lato perché impariamo a conoscerlo e comprenderlo meglio e dall’altro perché stabiliamo compatibilità o incompatibilità tra programma e luogo. È da questo tessuto complesso di relazioni che sorge il progetto ed è per questo che è esso stesso un processo, allo stesso modo complesso, che ha momenti di enorme obiettività e chiarezza e momenti di incertezza e emotività. Il progetto deve fare in modo che i risultati della ricerca fatta siano cogenti cioè che portino alla lettura e interpretazione dei meccanismi presenti e decifrino il complesso codice del paesaggio condividendo dunque con il pubblico i dubbi, le incertezze, le intuizioni e i presentimenti. Nel parco del Tejo, per esempio, il progetto cerca di tracciare una linea diffusa tra l’enorme artificio della costruzione del paesaggio e l’ammirazione per il funzionamento della natura che nasce di fronte alla sua perfezione e autonomia. Una linea che separi, che distingua però anche che unisca. Il discorso si trasforma in un discorso sul paesag-


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