Pietrabuona, Alessandro Merlo - Gaia lavoratti (a cura di)

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Antonino Meo Archeologia dell'architettura e incastellamento in Valleriana. I casi di Sorana e Pietrabuona (PT)

Fig. 3 I castelli di Sorana e Pietrabuona nel XIV secolo.

• Fig. 4 Il palazzo comunale di Pietrabuona

economico dettato forse dalle capacità finanziarie della commit-

presenza di una loggia occupante la metà della superficie interna,

tenza e dalle esigenze di velocità nell’esecuzione.

alla quale si accedeva da un grande arco principale in facciata e

Forse sempre negli stessi anni fu realizzato il palazzo Comunale12,

da uno, leggermente più piccolo, aperto sulla strada. Sul lato set-

che venne collocato proprio di fronte alla facciata del nuovo edifi-

tentrionale, esposto verso valle, era presente una torre costruita

cio di culto in modo tale da definire una piccola piazza e stabilire

in tecnica a filaretto e illuminata da piccole finestre architravate

un costante dialogo tra i due nuovi principali elementi identitari

che, insieme al loggiato, erano due degli elementi costituenti del

della comunità (fig. 4). Si tratta di un corpo di fabbrica quadran-

palazzo pubblico in Toscana13.

golare di circa 11 metri di lato, caratterizzato al pian terreno dalla

A Sorana la conversione della chiesa in rocca non è visibile a livello architettonico, ma sono chiari gli altri interventi edilizi ad essa contestuali. Così come a Pietrabuona, l’edificazione di una nuova rocca fu associata alla costruzione di una cinta a protezione dell’abitato e di una nuova chiesa che, nel 1375, non aveva ancora ereditato a pieno i diritti e le prerogative dell’edificio preesistente, analogamente a quanto attestato per la chiesa di S. Matteo a Pietrabuona14. Il nuovo edificio di culto fu realizzato con una pianta a navata unica orientata in senso Nord/Est-Sud/Ovest con catino absidale sul lato Sud-orientale. Interventi di ampliamento successivi hanno portato alla demolizione del lato sinistro rispetto alla porta di ingresso sulla parete Nord-occidentale (conservatasi per circa 3 metri), all’asportazione del cantonale sul lato Nord-orientale (conservatosi per circa 16 metri) e all’abbattimento completo dei lati Sud-occidentale e Sud-orientale (fig. 5). Sulla base di una presunta posizione simmetrica del portale è possibile tuttavia ipotizzare che il lato corto misurasse originariamente circa 5 metri, mentre il lato lungo non superasse i 16,5

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