Ripensare il restauro nei suoi aspetti teorici significa oggi affrontare alcuni nodi epistemici e culturali che possono far scivolare lo studioso nei terreni insidiosi del dibattito critico. Un nodo, quello della critica, che il restauro deve affrontare per non incorrere nell’empirismo ingenuo e per arginare l’allargarsi incontrollato di paradossali specializzazioni, ma anche di grottesche declinazioni di ciò che può essere patrimonio. Ed è proprio alla categoria del patrimonio e ai meccanismi della patrimonializzazione che appare necessario estendere la riflessione, mettendo l’accento sulla troppo spesso dimenticata questione del “riconoscimento” dei valori. Il volume tenta di tracciare un proprio orientamento teorico, confrontando esperienze e punti di vista, ma passando anche attraverso la stretta cruna della questione del linguaggio del restauro come della portata culturale e teorico-metodologica che le parole, per coloro che trattano una materia tanto delicata, recano con sé.