8 minute read

La stazione ponte

La stazione del futuro deve essere a flusso libero, in sintonia con il quartiere che la circonda, come un villaggio urbano. Pertanto, la progettazione della nuova stazione ponte di Campo di Marte ha l’intento di realizzare nuove aree di accoglienza e di servizio per i visitatori, e di creare uno strumento strategico di collegamento con la città. La struttura è un ponte a traliccio che poggia su piloni e setti in cemento armato. All’esterno sono posti tutti i servizi d’accesso: scale, scale mobili e ascensori, il che rende lo spazio completamente flessibile, con allestimenti liberi e dinamici che possono adattarsi a diverse esigenze sociali ed economiche.La stazione ha una superficie totale di 3500 mq di piastra ferroviaria, di cui 1000 mq destinati a servizi e commercio. Gli spazi di testa svolgono la funzione di ristoro e sosta, mentre quello centrale fungerà da transito e attesa.Gli arredi avranno un ruolo cruciale, dotando gli spazi di testa di pop up store e arredi per co-working. L’area centrale sarà arredata con sedute e totem insonorizzati per videochiamate o riunioni di lavoro. La stazione ponte di Campo di Marte è accessibile dalle due teste con dei corpi scala che si innestano sotto il volume a sbalzo. La parte inferiore, invece, accoglierà le nuove funzioni pubbliche e di servizio per i viaggiatori, come biglietterie, info point e ristoro.

Schema connessioni in prospetto

Schema connessioni in prospetto

Schema connessioni in prospetto

Legenda

Ascensori Corpi scala

Legenda

Ascensori Corpi scala

Ascensori Corpi scala

Schema connessioni in pianta

Schema connessioni in pianta

Schema connessioni in pianta

Legenda

Legenda

Corridoio di transito Scale d’accesso Ascensori

Corridoio di transito

Corridoi secondari

Corridoio di transito Scale d’accesso Ascensori

Scale d’accesso Ascensori

Corridoi secondari

Corridoi secondari

Planimetria nuova stazione ponte

Schema funzionale in prospetto

Schema funzionale in prospetto

Schema funzionale in prospetto

Schema funzionale in pianta

Schema funzionale in pianta

Legenda

Box ristoro

Box info-biglietteria

Legenda

Box negozio

Box ristoro

Rain garden

Box ristoro

Box info-biglietteria

Box info-biglietteria

Box negozio

Rain garden

Box negozio

Rain garden

Legenda transito Area ristoro-coworking

Area ristoro-coworking

Legenda

Aree di sosta

Aree di sosta

Aree lavoro transito Area ristoro-coworking

Aree lavoro

Aree di sosta

Aree lavoro

Sezioni nuova stazione ponte

Dettagli plastico di progetto sezione longitudinale sezione trasversale

Caro Massimo, scrivo questa “lettera” per tornare a (farti) riflettere su come e perché chi studia o progetta paesaggi, piani e parti di città, debba affidare il suo punto di vista ad un cannocchiale che ruota e si capovolge – come suggeriva Giancarlo De Carlo – debba esercitarsi all’inversione delle ottiche e al movimento dello sguardo: dal grande al piccolo, da vicino a lontano, dall’insieme al dettaglio (e viceversa), provando a lavorare tra e nelle diverse scale della progettazione. In questo senso, mi sembra interessante provare a rileggere alcuni temi che hanno caratterizzato gli esercizi, le analisi e i progetti elaborati nel nostro LAB e nella tua tesi, soffermandomi in particolare sugli aspetti che riguardano il disegno dello spazio urbano e il dialogo che ne consegue o si stabilisce con il contesto esistente. In altre parole, domandarsi come possa avvenire una mutazione che permetta di immaginare una “città passante e pensante”, una città palindroma (come l’ho definita in altre occasioni), modificabile e reversibile in alcune sue parti. Temi e questioni che hanno una grande rilevanza in rapporto alla discussione che anima il dibattito sulle pratiche di riqualificazione della città contemporanea: pensando in particolare a quanto la lettura, il progetto e il disegno della città costituiscano il fondamento di una disciplina urbanistica intesa come strumento capace di dare forma e concretezza ai diversi temi della rigenerazione e della sostenibilità. Occorre però collocare queste prime osservazioni entro una riflessione più ampia, uno sfondo che lasci intravedere: da un lato la possibilità di recuperare la divaricazione tra urbanistica e architettura, la volontà di riannodare questo fondamentale rapporto attraverso una cultura del progetto più attenta all’incontro tra le diverse scale e più capace di saper leggere i molti strati presenti nel territorio; dall’altro la possibilità di superare la dicotomia città-territorio, immaginando nuovi sistemi di relazione e nuove “sinergie” con il paesaggio (cui la stessa città appartiene), il patrimonio storico-architettonico, l’ambiente naturale e le aree agricole; ovvero con l’insieme degli elementi che hanno assunto nel tempo un carattere identitario – riconoscibile e riconosciuto dalla comunità e dalla cultura locale – e che costituiscono una struttura di riferimento stabile e duratura, una figura con la quale confrontarsi e sulla quale “appoggiare” la pianificazione della città e i progetti delle infrastrutture. In altre parole, ciò significa affermare la necessità di costruire una visione strategica al centro della quale vi siano: un progetto di ricomposizione ambientale; un progetto di mobilità sostenibile; un’idea di città che si modifica e si rinnova dall’interno, attraverso operazioni di sostituzione e recupero di tessuti e spazi aperti in gran parte già utilizzati (senza “consumare” nuovo suolo). Ciò che vorrei sostenere però, è che a tutto questo si accompagni una ricerca progettuale sensibile alla natura dei luoghi e alla loro morfologia, capace di cogliere e mettere in relazione tutti quegli elementi che appaiono come il risultato di una condensazione di segni, tracce, usi e modificazioni esito di processi territoriali dei quali occuparsi e sui quali “innestare” gli interventi di modificazione. L’esatto contrario della “tabula rasa” sulla quale intervenire in modo astratto. Ma anche – occorre dirlo – l’esatto contrario di un atteggiamento che rifiuta di confrontarsi con i risultati di quegli stessi processi (naturali, spontanei o dovuti a interventi pianificati) che le città hanno subito e che richiedono capacità di riconoscere e distinguere ciò che deve essere conservato da ciò che può essere recuperato o trasformato.

In questo senso, credo si possa affermare che quelle strutture, quell’insieme di sovrapposizioni e assemblaggi di materiali e immaginari diversi che hanno dato forma a differenti paesaggi – deludenti o straordinari – siano luoghi densi e parlanti che costituiscono un testo inciso nel suolo, le cui voci possono essere ascoltate, le storie ricevute e raccolte, rielaborate ed eventualmente riscritte con la massima cura: poiché, come sostiene Erri De Luca, “si è redattori di varianti, di storie già infinitamente raccontate”.

Goffredo Serrini Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Firenze

Bibliografia generale

Alberti F. 2006, Processi di riqualificazione urbana. Metodologie operative per il recupero dei tessuti urbani esistenti, Alinea, Firenze

Alberti F. 2018, Smart Planning. Paradigmi innovativi per progetti sostenibili, Maggioli Editori, Rimini

Alberti F. 2020, Civic Design per una nuova urbanità responsabile. BDC. Bollettino Del Centro Calza Bini, 20(1), 2550. https://doi.org/10.6092/22844732/7543

Augé M. 1992-2020, Nonluoghi , Elèuthera, Milano

Bertelli L., De Vita A.a, (a cura di) 2013, Una città da abitare. Rigenerazione urbana e processi partecipativi, Carocci, Roma

Biraghi M., Micheli S. 2013, Storia dell’architettura italiana, 1985-2015, Einaudi, Milano

Biraghi M. 2019, L’architetto come intellettuale, Einaudi, Milano

Biraghi M. 2021, Q uesta è architettura. Il progetto come filosofia della prassi, Einaudi, Milano

Borsotti M., Postidda S. 2020, Abitare i rilevati ferroviari. Strategie innovative di rigenerazione, Maggioli Editore, Rimini

Bonicoli R. 2013, Le stazioni e i treni, Edizioni ETS, Pisa

Carta M. 2004, Next City: culture cities, Meltemi, Roma

Clément G. 2005/2020, Manifesto del Terzo Paesaggio, (seconda edizione italiana riveduta e ampliata aprile 2016), Quodlibet, Macerata

Clément G. 2015, L'alternativa ambiente, Quodlibet, Macerata

Collenza E. 2007, L'architettura della stazione ferroviaria, Officina Edizioni, Roma

Conticelli E. 2012, La stazione ferroviaria nella città che cambia, Mondadori, Milano

Corrado M., Lambertini A. 2011, Atlante delle Nature Urbane, 101 voci per i paesaggi quotidiani, Editrice Compositori, Bologna

D’Agostino P. 2013, Stazioni ferroviarie. Riflessioni tra disegno e progetto, Maggioli Editore, Rimini

De Carlo G. 2019, La città e il territorio, Quodlibet, Macerata

Di Cintio A. (a cura di) 2019, Firenze, architettura e comunità, EDIFIR, Firenze

Di Lascio F., Gigliotti F., (a cura di) 2017, La rigenerazione dei beni e spazi urbani. Contributi al diritto delle città, Il Mulino, Bologna

Fanelli G. 2002, Le città nella storia d'Italia, Firenze, Editori Laterza, Bari

Gabellini P. 2001, Tecniche urbanistiche, Carocci Editore, Roma

Ghel J. 2010, Cities for People, Island Press, Washington DC

Giorgieri P. (a cura di), 2010, Firenze il progetto Urbanistico. Scritti e contributi 1975-2010, Alinea, Firenze

Lambertini A. 2013, Urban Beauty! Luoghi prossimi e pratiche di resistenza estetica, Editrice Compositori, Bologna

Lambertini A. 2017, Let’s Play, Architettura del Paesaggio, n°2

Laussault M. 2019, Iper-luoghi. La nuova geografia della mondializzazione, Franco Angeli Edizioni, Milano

Lynch K. 2006, L’immagine della città, Marsilio, Venezia

Maggi S. 2017, Le ferrovie, Il Mulino, Bologna

Maldonado T. 1974, Verso una progettazione ambientale, in Avanguardia e razionalità, Articoli, saggi, pamphlets , 1946-1974, Einaudi, Milano

Mazzoni C. 2011, S tazioni. Architetture 1990-2010 , Federico Motta Editore, Milano

Montedoro L. 2013, Una scelta per Milano. Scali ferroviari e trasformazione della città, Quodlibet, Macerata

Musco F. 2016, Rigenerazione urbana e sostenibilità, Franco Angeli Editore, Milano

Mussinelli E., Tartaglia A., (a cura di) 2019, Nodi infrastrutturali e rigenerazione urbana, Maggioli Editore, Rimini

Orlandoni B., Vallino G. 1977, D alla città al cucchiaio. Saggi sulle nuove avanguardie nell’architettura e nel design, Studio Forma, Torino

Perec G. 1974, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, Torino

Pini D., Boschi D., (a cura di) 2004, St azioni ferroviarie e riqualificazione urbana, Editrice Compositori, Bologna

Rossi A. 2018, L’architettura della città, Il Saggiatore, Milano

Rotondo F., Selicato F. 2009, Progettazione urbanistica, McGraw-Hill Education, New York

Secchi B. 2000, Prima lezione di Urbanistica, Laterza, Roma-Bari

Serrini G. 2008, Giancarlo De Carlo in una minuscola città del mondo, in: EdA n.5/2008, Il Prato Casa Editrice, Padova

Serrini G. 1999, Un progetto di recupero dei borghi nella piana di Prato, in Architettura e rinnovo urbano , Alinea Editrice, Firenze

Sendra P., Sennett R. 2022, Progettare il disordine, Treccani, Roma

Sennett R. 2020, Costruire e abitare. Etica per la città, Feltrinelli, Milano

Tam Associati, (a cura di) 2016, Taking Care. Progettare per il bene comune, Becco Giallo, Padova

Unger O.M., Koolhaas R. 2013, The City in the City: Berlin. A Green Archipelago, Lars Müller Publischers, Zurigo

Viola F. 2016, Tracciati di Ferro. L’architettura delle ferrovie e l’invenzione del paesaggio moderno, Clean, Napoli

Architettura del paesaggio e giardini

A.A.V.V. 2018, Arte della botanica nei secoli, dagli erbari rinascimentali al XIX , White star, Milano

Clément G. 2012, B reve storia del giardino, Quodlibet, Macerata

Clément G. 2013, Giardini, paesaggio e genio naturale, Quodlibet, Macerata

Clément G. 2015, Piccola pedagogia dell'erba. Riflessioni sul giardino planetario, DeriveApprodi, Roma

Forestier J. C. N. 2020, Grandes villes et sistémes de parcs, Hachette Livre, Paris

Jakob M. 2009, Il Paesaggio, Il Mulino, Bologna

Jakob M. 2020, L’architettura del paesaggio, Silvana Editoriale, Milano

Jarman D. 1992, Modern Nature. Diario

1989-1990, Ubulibri, Milano

Jarman D. 1995, Derek Jarman’s Garden, Thames & Hudson, London

Kombol M. 2015, 30:30 Landscape Architecture

Lambertini A. 2006, Fare parchi urbani. Etiche ed estetiche del progetto contemporaneo in Europa, Firenze University Press, Firenze

Lambertini A. 2007, Vertical Gardens , Thames&Hudson, London

Lambertini A. 2020, Firenze attraverso i giardini, EDIFIR

Mancuso S. 2017, Plant Revolution , Giunti

Mancuso S. 2019, La Nazione delle Piante, Editori Laterza, Bari

Kress W.J. 2009, Hachadourian M., Botanica Magnifica. Portraits of the World's Most Extraordinary Flowers e Plants, Jaca book, Milano

Perazzi A. 2019, Il giardino selvatico. Storie ed esperimenti di botanica per artisti, Utet, Torino

Pera P., Perazzi A. 2021, Contro il giardino. Dalla parte delle piante, Ponte delle Grazie, Milano

Pettena G. 1996, W. Alex Olmsted: l'origine del parco urbano e del parco naturale contemporaneo, Centro Di, Firenze

Pizzetti I. 2005, Giardini, L'arte nel verde nei secoli, Giunti, Firenze

Sackville-West V. 1986, I l giardino alla Sackville-West, Franco Muzzio Editore, Padova

Sackville-West V. 2013, Il Giardino, Elliot Edizioni, Roma

Schick F. 2020, Flora Ferroviaria-Ovvero la rivincita della natura sull'uomo, Humboldt, Milano

Arte e ambiente

Bindi G. 2019, Arte, ambiente, ecologia, Postmedia Book, Milano

Capasso A. 2018, Naturans. Il paesaggio nell' arte contemporanea, Skira, Milano

Ciglia S., (a cura di) 2015, Il campo espanso. Arte agricoltura in Italia dagli anni Sessanta a oggi, Crea

Gilles Clément 2019, Breve trattato sull'arte involontaria , Quodlibet, Macerata

Valle P. 2019, Arte ambiente paesaggio, post media books, Milano

Finito di stampare per conto di didapress

Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Firenze Maggio 2023

This article is from: