Around the walls | Fabbrizzi

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jerusalem revealed • david cassuto

I think it is almost a miracle that an architect could become infatuated with a city that offers landscapes that are so different from those of his homeland, and yet this is exactly what happened to Fabio Fabbrizzi, and as an inhabitant of Jerusalem who has often had a say concerning the destiny of this city I believe that his contribution and enthusiasm greatly enhances it.

delle torri della cinta muraria verso il piano sotterraneo del Museo, e di lì si salirebbe poi verso i piani superiori. Il visitatore o il turista non si renderanno conto di essere fuori dalla cinta muraria fino al momento in cui si affacceranno sulla valle, toccata dal raggio esterno. Visto da fuori questo raggio potrebbe sembrare — come dice Fabbrizzi — una sorta di diga sulla valle; ciononostante, l’architetto non si fa convincere da questa possibilità, e nel suo progetto apre nella diga dei varchi che permettono alla valle di sfociare verso la natura aperta. Nel progetto, Il Museo delle Mura ha un circuito interno a vari piani che può riportare il visitatore all’interno delle mura della città, ma anche lasciarlo nel parco che le circonda. Realizzato in una città come Gerusalemme, questo progetto comporterebbe qualche problema di sicurezza: in effetti il Museo avrebbe due accessi — uno all’interno e l’altro all’esterno della cerchia muraria; un fatto che richiederebbe un doppio controllo di sicurezza all’entrata, una doppia biglietteria ecc… Ma queste sono precauzioni che un architetto europeo, legato alla costante ricerca della fluidità dello spazio, non può prendere in considerazione. Il Museo delle Mura è l’unico dei quattro progetti, su cui la storia e la spiritualità della città hanno esercitato un condizionamento minimo. È un progetto a sé stante, quasi totalmente slegato dall’urbanistica antica della città, mentre è invece strettamente unito alla natura che la circonda. Direi che è quasi un miracolo che un architetto possa infatuarsi di una città che offre panorami così diversi da quelli della sua terra natia. Eppure, questo è proprio ciò che è successo a Fabio Fabbrizzi e come gerosolimitano che nei destini di questa città ha avuto più volte voce in capitolo, mi sento senz’altro di dire che questo suo contributo e questo suo slancio ci arricchiscono enormemente.

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