Barbara Aterini
Da proiezione parallela a prospettiva CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE GEOMETRIA DESCRITTIVA
1 Karin Ransberger Boccetta di smalto per unghie in Proiezioni Ortogonali 2 Francesco Iannuzzi Scatola in prospettiva a piano inclinato 3 Letizia Berti Boccetta di profumo in Prospettiva Parallela 4 Leonardo Cincinelli Tappo di un pennarello in prospettiva a piano inclinato
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Il futuro “tecnico di progetto in oggetti d’uso” deve imparare a rappresentare graficamente le proprie idee per riuscire a controllarle in fase di progetto e successivamente per poterle comunicare a chi le deve realizzare. Infatti è attraverso il disegno, ed in particolare attraverso il disegno geometrico proiettivo, che il progettista controlla anche spazialmente la forma dell’oggetto pensato e può modificarla come e quando vuole. A tale scopo i metodi di rappresentazione della geometria descrittiva permettono di disegnare un oggetto in modo che, data la sua rappresentazione, è sempre possibile misurarlo. Inoltre la geometria descrittiva sviluppa la capacità di pensare nello spazio tridimensionale e permette di rappresentare sul foglio da disegno gli oggetti della realtà che ci circonda. A tal fine è necessario fornire in maniera diretta procedimenti grafici che per alcuni risultano del tutto nuovi, ma che sono indispensabili per operare. Si tratta dunque di velocizzare certe spiegazioni senza cadere nel superficiale; bisogna invece spiegare e motivare, facendo collegamenti fra un metodo di rappresentazione e l’altro, ma soprattutto partendo dalla geometria proiettiva che permette di capire in maniera completa le spiegazioni: infatti niente è fatto a caso, ma esiste sempre un perché per ogni operazione. È chiaro che le dimostrazioni vengono fornite agli studenti al solo scopo di far capire meglio le operazioni grafiche che devono svolgere sul foglio; non si pretende che le sappiano ripetere, ma che ne comprendano il significato, apprendendone il ragionamento. È vero che gli argomenti presentati anche tramite le spiegazioni responsabilizzano lo studente e lo gratificano, poiché si fa vedere che lo si reputa maturo ed in grado di capire anche ragionamenti piuttosto complessi. Così spesso accade che i concetti e le dimostrazioni vengano percepite talmente bene da essere poi riferite senza difficoltà, anzi
come logica conseguenza delle operazioni grafiche svolte. Le proiezioni parallele o cilindriche vengono presentate per prime e si insiste per far capire, anche attraverso il ripetitivo percorso della “doppia proiezione”, quale deve essere il ragionamento da applicare. A mio avviso risulta importante anche la proiezione conica e devo dire, sulla base dell’esperienza accumulata, che la prospettiva (anche quella a piano inclinato) interessa particolarmente l’allievo che utilizzando questa tecnica grafica si sente ancora più padrone dello spazio e spesso finisce con il divertirsi, soprattutto se viene lasciato libero di disegnare ciò che lo interessa. Questo è così vero che la prospettiva ha riscosso un notevole successo e molti studenti, dopo aver rappresentato l’oggetto scelto in proiezione parallela, si sono “divertiti” (e credo che si possa proprio dire così, poiché non erano obbligati) a rappresentare il medesimo oggetto anche con tale metodo, spesso per inserirlo nel luogo o nel contesto spaziale consono, ma anche solo per leggerne la forma da un diverso punto di vista che in tal caso è proprio e non infinito come nelle proiezioni cilindriche.