Piero Degl’Innocenti
Rompere schemi, togliere riferimenti LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1
Quella che, al I anno, si concretizza sui fogli di carta, tra ingenuità e scarabocchi, è solo la parte più banale dell’esperienza di avvio alla progettazione: l’altra, la più importante, si sviluppa in profondità dentro la personalità stessa dello studente. Inerzia e ristrettezza mentale sono i primi nemici: perciò bisogna subito spingere ad essere ricettivi e curiosi, a diventare sensibili ai linguaggi delle arti, togliendo riferimenti acritici e rompendo sistematicamente schemi preconcetti, per stimolare ad aprirsi e a produrre di continuo idee senza adagiarsi sui primi ingannevoli allori. A questo scopo è utile far uscire lo studente dalla comoda nicchia delle revisioni singole, e riversare tutte le discussioni in un ambito collettivo. Le varie esercitazioni saranno occasione
MODULI DIDATTICI Analisi della Morfologia Urbana e delle Tipologie Edilizie: Antonio Bertagnini A.A. 2000-2001 Guido Spezza A.A. 2001-2002 Tecniche della Rappresentazione: Massimiliano Masci A.A. 2000-2001
1 Chiara Rigoli 2 Francesca Nesi 3-9 Alessandra Laiso 4 Federica Fierro 5 Sara Varlani 6 Arianna Pagnini 7 Giacomo Lepri Berluti 8 Matilde Montalti
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sia per educare a pensare in tre dimensioni - maturando gradualmente un’idea di forma spaziale da affinare attraverso ripetute verifiche in pianta e sezione, - sia per capire la continuità dello spazio architettonico attraverso la fondamentale esperienza dei passaggi di scala, con i loro rimandi e le loro diversità di temi compositivi. A conclusione dell’esperienza lo studente non trova “il suo” progetto, esito di un percorso lineare e “privato”, ma brani di sviluppi possibili, indicativi di un processo continuo di confronto, non lineare e aperto: un sistema di potenzialità tra le quali la soluzione data rappresenta solo un momentaneo punto di equilibrio, che si può ridiscutere ogni volta.