il giro di boa
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tavano nei pressi di Boboli almeno fin dalla metà del Trecento, e il padre di Luca, Bonaccorso, già nel 1397 era proprietario insieme con i fratelli di quella che più tardi sarebbe stata definita come la «casa vecchia», la residenza familiare rimasta in piedi durante la costruzione del palazzo, e abitata anche da Luca fino alla propria morte33. Secondo la Cronica scritta da Bonaccorso, Luca acquistò il terreno adiacente alla «casa vecchia» su cui sarebbe sorto il nuovo edificio nel 1418, investendovi la dote della prima moglie Fioretta Machiavelli, sposata nello stesso anno34. È possibile che fin da allora Luca avesse accarezzato il proposito di costruirvi una residenza autonoma per la propria famiglia, ma non c’è dubbio che eventualmente il progetto deve essere stato concepito a lunga scadenza, visto che nel 1421 la casa annessa al terreno veniva affittata35. La Cronica di Bonaccorso Pitti († 1432 circa), inoltre, termina nel 1430 senza che si nomini mai in nessun modo il palazzo. Come hanno sottolineato Laura Baldini e Fiorella Facchinetti, prima del 1451 Luca doveva comunque aver già programmato di costruire una nuova casa di dimensioni imponenti, perché a quella data aveva già acquistato due case poste tra la «casa vecchia» e la via che correva alla base della collina di Boboli, case che poi saranno demolite insieme a molte altre per creare la piazza dinanzi al palazzo36. L. Baldini Giusti, F. Facchinetti Bottai, Documento sulle prime fasi costruttive di palazzo Pitti, in Filippo Brunelleschi. La sua opera e il suo tempo, atti del Convegno Internazionale di Studi (Firenze 16-22 ottobre 1977), Firenze, Centro Di, 1980, II, pp. 703-731: 703-704. 34 Pitti 1720, p. 111. 35 Baldini Giusti, Facchinetti Bottai, Documento sulle prime fasi cit., 1980, p. 704. 36 Ivi, p. 711. 33