introduzione
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nerali. Del tutto sporadiche, infine, le ricerche incentrate sulle murature bugnate dell’Antichità1. 1 L.H. Heydenreich, Il bugnato rustico nel Quattro e nel Cinquecento, «Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio», II, 1960, pp. 40-41; E. Roth, Die Rustika der italienischen Renaissance und ihre Vorgeschichte, Wien, Waldheim-Eberle A.G., 1917; S. Sinding-Larsen, A tale of two cities. Florentine and Roman visual context for fifteenth-century palaces, «Acta ad Archeologiam et Artium Historiam Pertinentia», VI, 1975, pp. 163-212 (che ha ripreso brevemente l’argomento, spostando la prospettiva sull’architettura cinquecentesca, in Il trattamento della pietra secondo i «Quattro libri» di Palladio, «Bollettino del Centro Internazionale di Architettura Andrea Palladio», XXI, 1979, pp. 211-221); J.S. Ackerman, The Tuscan/Rustic Order: A Study in the Metaphorical Language of Architecture, «Journal of the Society of Architectural Historians», XLII, 1983, 1, pp. 15-34; A. Tönnesmann, «Palatium Nervae». Ein antikes Vorbild für florentiner Rustikafassaden, «Römisches Jahrbuch für Kunstgeschichte», XXI, 1984, pp. 61-70; M. Daly Davis, «Opus isodomum» at the Palazzo della Cancelleria: Vitruvian Studies and Archaeological and Antiquarian Interests at the Court of Raffaele Riario, in Roma, centro ideale della cultura dell’Antico nei secoli XV e XVI. Da Martino V al Sacco di Roma 1417-1527, a cura di S. Danesi Squarzina, Milano, Electa, 1989, pp. 442-457; B. Adorni, Il ‘rustico’ in Giulio Romano: alcuni casi emblematici, «Arte Lombarda», n.s., 2011, 161-162, pp. 14-31; L. Kantor-Kazovsky, ‘La zecca vecchia’: myth, archeology and architectural design in the high Renaissance concept of rustication, «Renaissance Studies», XXV, 2011, 2, pp. 248-275; G. Belli, Murature e concezione architettonica nelle prime opere di Giulio Romano, in Giulio Romano e l’arte del Cinquecento, a cura di U. Bazzotti, Modena, Franco Cosimo Panini, 2014, pp. 41-56. Sui bugnati a punta di diamante si vedano ad esempio C. Gelao, Palazzi con bugnato a punta di diamante in Terra di Bari, «Napoli Nobilissima», IV Serie, XXVII, 1988, pp. 12-28, e A. Ghisetti Giavarina, Il bugnato a punte di diamante nell’architettura del Rinascimento italiano, in Architettura nella storia. Scritti in onore di Alfonso Gambardella, a cura di G. Cantone, L. Marcucci, E. Manzo, Milano, Skira, 2007, I, pp. 78-88. Tra i contributi sulle murature medievali genovesi, A. Cagnana, R. Mussardo, «Opus Novum». Murature a bugnato del XII secolo a Genova: caratteri tipologici, significato politico, legami con l’architettura crociata, in VI Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, atti del congresso (L’Aquila, 12-15 settembre 2012) a cura di F. Redi, A. Forgione, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2012, pp. 87-92. Una discussione sul rapporto tra murature bugnate e ripresa dell’Antico nei palazzi rinascimentali italiani in G. Clarke, Roman House-Renaissance Palaces. Inventing Antiquity in Fifteenth-Century Italy, Cambridge, Cambridge University Press, 2003, pp. 187-217. Per le murature bugnate dell’architettura greca e romana, infine, si veda-