Insieme 4° Trim 2015

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Trimestrale della BCC Palestrina - Anno VII

Tu e la tua banca

4° TRIMESTRE 2015

Decolla Ciampino Accessibilità, trasparenza, innovazione: gli elementi della nostra banca Tutto sulla nuova filiale Accessibilità, trasparenza, innovazione

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Intervista al Direttore Generale Sergio Castellazzi

Economia e

Solidarietà


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CONTENUTI

CONTENUTI 4° Trimestre 2015

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106 Anni di storia

La ripresa

Passato, presente e futuro della nostra Banca. > Editoriale di Marcello Cola

Prosegue la ripresa avviatasi nella prima metà dell’anno > Economia

20 Federazione Lazio Umbria Sardegna

5 Nuova filiale a Ciampino Accessibilità, trasparenza, innovazione > Area Banca

10 Costruire il bene comune Intervista al Presidente della BCC di Palestrina Marcello Cola, al Vice Presidente della BCC di Palestrina Amelio Lulli e al Direttore della filiale di Ciampino Alessandro Fiorentini > Primo Piano

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Intervista al Direttore Generale della FEDERLUS Paolo Giuseppe Grignaschi > BCC e imprese

24 Responsabilità sociale Intervista al Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute della Regione Lazio Rodolfo Lena e al Vice Sindaco di Palestrina Manuel Magliocchetti > Speciale Lazio

30 Volti, corpi, pensieri, emozioni Intervista allo scultore Paolo Mayol > Arte e Cultura

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Economia e solidarietà

EXPO Milano 2015

Subiaco 2015

Intervista al Direttore Generale della BCC di Palestrina Sergio Castellazzi > Il punto

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” > News ed eventi

Ristampa in anastatica del “De Oratore” di Cicerone > News ed eventi


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EDITORIALE

106 anni di storia

Passato, presente e futuro della nostra Banca Nel 1909 venne fondata la Cassa Rurale Cooperativa Cattolica di Prestiti e Risparmio Società Cooperativa in nome collettivo con sede a Palestrina. Successivamente, con l’entrata in vigore della Legge Bancaria, la Cassa modificò la ragione sociale in Cassa Rurale ed Artigiana di Palestrina Società Cooperativa in nome collettivo. Durante e subito dopo la seconda Guerra Mondiale iniziò un lungo periodo di crisi, che portò alla stasi e all’inattività. Con l’approvazione del bilancio del 1957, si ricostituirono gli organi aziendali e riprese l’attività creditizia. All’inizio degli anni ’80, inizia la graduale espansione della Cassa nell’area prenestina, iniziando con la prima filiale a Cave, nel 1983, fino ad arrivare all’odierna articolazione, composta da 17 filiali, di cui l’ultima a Ciampino, inaugurata lo scorso 26 settembre. Quest’ultima agenzia è strategica poiché posizionata in una zona centrale, a ridosso del Grande Raccordo Anulare e con un tessuto economico più variegato. È stato quindi recuperato, come nelle altre filiali di recente apertura, lo spirito commerciale, il che non significa affatto tradire il nostro compito sociale di fondo: una Banca che ha a cuore l’identità e la cultura del territorio, che privilegia i rapporti con le famiglie, gli operatori economici minori e le istituzioni locali.

> Marcello Cola Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina

Il piano industriale prevede ancora l’apertura di altri sportelli bancari, tuttavia attualmente è in atto una riforma del sistema del Credito Cooperativo. È stato il Governo, lo scorso gennaio, a sollecitare con forza le BCC a evolvere, a ripensare ai loro modelli di governance e gestione, in risposta al pressing della nuova Unione Bancaria: la BCE intende razionalizzare la rete degli sportelli delle BCC in tempi brevi. Quel che è certo è che vi sarà una o più banche Capogruppo che stabilirà gli indirizzi strategici, le politiche di assunzione dei rischi, il gradimento sulla nomina dei componenti del CdA e la Direzione Generale, al fine di rafforzare gli assetti patrimoniali e organizzativi, accentrando la gestione della liquidità e favorendo l’accesso ai mercati dei capitali.  La proposta di riforma dovrà avere il placet della Banca d’Italia e poi dovrà essere presentata al governo; da lì partiranno le necessarie modifiche legislative al T.U. Bancario.

Tu e la tua banca Trimestrale della BCC di Palestrina Editore: Banca di Credito Cooperativo di Palestrina Direttore responsabile: Alessia Lupoi Redazione e progettazione grafica: eDotto S.r.l. Stampa: I.T.L. - Via Colle Girello 107, Palestrina (Roma)

Pubblicazione trimestrale con registrazione presso il Tribunale di Tivoli al n. 82 del 29/10/2009 Viale della Vittoria, 21 - 00036 Palestrina (Rm) Tel: +39 06 95 30 01 email: bccpalestrina@bccpalestrina.com sito Web: www.bccpalestrina.com


Auguri di Buone Feste a soci e clienti www.bccpalestrina.com


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AREA BANCA

INAUGURAZIONE NUOVA FILIALE A Ciampino Accessibilità, trasparenza, innovazione: sono alcuni tra gli elementi che permeano in modo trasversale la nostra banca La Banca di Credito Cooperativo di Palestrina, oggi una realtà in forte espansione, ha inaugurato, lo scorso 26 settembre 2015, l’apertura della diciassettesima filiale a Ciampino, zona strategica che completa la presenza in quest’area a ridosso di Roma e dei Castelli Romani. Il Dr. Marcello Cola, Presidente della BCC, afferma: <<È importante questa zona perché dà la possibilità di “chiudere la cerniera” tra quest’area e Roma>>, quindi consolidare la presenza della BCC di Palestrina nel territorio della provincia di Roma Sud, ove la banca è già presente con le filiali di Affile, Agosta, Cave, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Guidonia Montecelio, Labico, Monte Compatri, Roma, Subiaco, due filiali a Tivoli, due filiali a Palestrina, Velletri e Zagarolo. Anche a Ciampino, territorio già ricco di istituti di credito, l’attività non sarà esclusivamente bancaria: verrà indirizzata al sostegno di iniziative di valenza sociale. L’obiettivo è favorire la partecipazione di ogni individuo alla vita economica e sociale, dando credito alla persona e al suo progetto più che al capitale: <<in ugual modo, qui – sottolinea il Presidente – abbiamo iniziato con un rapporto che privilegia le istituzioni locali>>.

Continua


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AREA BANCA

Alla BCC viene chiesto di essere sì “Impresa”, ma al tempo stesso “Cooperativa Sociale”: di educare al risparmio, di agire con responsabilità nei confronti della comunità in cui opera e di dare reale significato e spessore al concetto di responsabilità sociale d’impresa. La Banca di Credito Cooperativo, sin dalla nascita dunque, si è proposta di coniugare la natura mutualistica con la vocazione territoriale. Ha mostrato da sempre una spiccata attitudine a realizzare obiettivi ispirati alla solidarietà,

maturando una coscienza sociale legata allo sviluppo delle collettività che l’hanno generata, tant’è vero che solo quest’anno la BCC ha concesso più di mezzo milione di euro per contributi in beneficienza e aiuto, sia dal punto di vista sociale che culturale. La finalità mutualistica è stata valorizzata, rinsaldando il rapporto con i soci che, con la loro partecipazione numerosa e attiva alla vita sociale, si sono resi protagonisti della Cooperativa, promotori e testimoni dello sviluppo aziendale; oggi, spetta a loro assicurare il necessario controllo sul futuro della

Banca esprimendo, attraverso il voto, amministratori adeguati alle nuove prospettive e alle nuove sfide che il mercato propone. Mercato, concorrenza, competitività e, per altro lato, utilità sociale dell’iniziativa economica, sono d’altronde elementi che caratterizzano lo scenario odierno nel contesto di una situazione mondiale articolata e complessa ove, gli eventi dell’economia nei vari Paesi, sono interconnessi oramai in modo imprescindibile.

“Anche a Ciampino l’attività verrà indirizzata al sostegno di iniziative di valenza sociale” > Marcello Cola - Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina


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AREA BANCA

1909 Filiale di Palestrina <

Filiale di Cave <

Filiale di Labico <

Filiale di Zagarolo <

Filiale di Genazzano <

Filiale di San Rocco <

Filiale di Tivoli <

Le 17 filiali della BCC nel tempo N. 1 N. 11

Filiale di Guidonia <

N. 12

Filiale di Velletri <

N. 13

Filiale di Affile <

N. 14

Filiale di Subiaco <

N. 15

Filiale di Agosta <

N. 16

Filiale di Ciampino <

N. 17

N. 2

N. 3

N. 4

N. 5

N. 6

N. 7

Filiale di Montecompatri <

N. 8

Filiale di Villa Adriana <

N. 9

Filiale di Ponte di Nona <

Filiale di Gallicano nel Lazio <

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Valori e obiettivi sui 2014 quali si fonda la BCC Il Credito Cooperativo è un istituto che si differenzia dagli altri grazie al profilo sociale, grazie all’importanza data ai soci che sono protagonisti di ciò che viene fatto quotidianamente all’interno di queste banche e se crescono i soci, crescono le banche insieme a loro. La Banca di Credito Cooperativo di Palestrina ne è un esempio: è partita da una comunità che si è piano piano allargata fino ad arrivare a 17 filiali. La missione della BCC è, dunque, essere intermediaria della fiducia dei soci, delle comunità locali, lavorare per la promozione e lo sviluppo complessivo assicurando un servizio conveniente e personalizzato e favorendo la partecipazione e la coesione.

Assumono, perciò, rilevanza i concetti come la promozione dell’occupazione, il miglioramento della qualità della vita delle attuali e future generazioni e il benessere per la collettività.


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AREA BANCA

Al discorso inaugurale del Presidente, nel quale ha ringraziato le autorità presenti, è seguito quello del Direttore Generale di Federlus, Dr. Paolo Giuseppe Grignaschi, che ha sottolineato l’importanza di adeguarsi alle nuove direttive europee, ricordando però al contempo l’importanza di una Banca del territorio per i cittadini e le imprese: <<Le PMI, che sono appunto il territorio elettivo delle banche di Credito Cooperativo, le abbiamo sempre sostenute, soprattutto quelle del Lazio, Umbria e Sardegna, ossia quelle che fanno riferimento alla nostra Federazione. Lo dimostra il fatto che non hanno mai smesso di crescere in numero di impieghi: l’ultimo dato relativo a giugno 2015 è di +2,5%.>> A seguire, è intervenuto il primo cittadino di Ciampino, Giovanni Terzulli, per ribadire che la presenza di una filiale del Credito Cooperativo che si allarga investendo sia in termini dimensionali che di personale è un segnale di ottimismo che coglie nel segno, ed è un esempio in positivo rispetto a tanti ridimensionamenti o chiusure anche nel settore bancario. Sono inoltre intervenuti, tra gli altri, il Vicepresidente del Banco di Credito

Cooperativo di Palestrina, Amelio Lulli, e l’ex Sindaco di Palestrina, oggi Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute, Rodolfo Lena. Dopo la benedizione dei locali è avvenuto il tradizionale taglio del nastro, che ha sancito l’inaugurazione del nuovo sportello bancario, alla presenza delle autorità e del pubblico, v’è stato modo di conversare al buffet. La responsabilità del nuovo sportello è stata affidata alla consolidata esperienza bancaria del Dr. Alessandro Fiorentini: <<Siamo arrivati in questo contesto formato da realtà importanti – afferma il Direttore di filiale - eppure siamo riusciti a inserirci efficacemente in questo tessuto economico. Quindi, ancora una volta, il Credito Cooperativo è riuscito a distinguersi e adeguarsi al nuovo contesto>>.

“Le PMI sono il territorio elettivo delle banche di Credito Cooperativo” > Paolo Giuseppe Grignaschi - Direttore Generale Federlus

Ciampino, un comune che risponde alla crisi Ascoltando le parole del Sindaco di Ciampino, Giovanni Terzulli, traspare la volontà di creare un processo decisionale integrato: coinvolgere industrie, banche, fondazioni culturali e società civile per lo sviluppo di tutta la città. <<Sono molto soddisfatto dell’apertura della filiale della BCC di Palestrina a Ciampino perché questo evento si inserisce in un quadro di grande sviluppo che risulta in controtendenza rispetto ad una situazione generale molto depressa. Pertanto, sono più che lieto di essere qui oggi, in particolar modo perché il Credito Cooperativo è un istituto che si differenzia dagli altri grazie al profilo sociale, grazie all’importanza data ai soci che sono protagonisti di ciò che viene fatto quotidianamente all’interno di queste banche. La Banca di Credito Cooperativo di Palestrina ne è un esempio, poiché è partita da una comunità che si è pian piano allargata fino ad arrivare a 17 filiali.>> > Giovanni Terzulli - Sindaco di Ciampino



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PRIMO PIANO

Costruire il bene comune I valori fondanti del Credito Cooperativo: cooperazione, mutualitĂ , localismo


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PRIMO PIANO

Leggi lo statuto

Capillarmente diffuse nel nostro Paese, da oltre 130 anni svolgono il loro ruolo di banche del territorio, assolvendo alla funzione specifica di promuovere sviluppo e rispondere alle necessità economiche e sociali delle comunità locali, così come espresso nell’art. 2 dello Statuto delle BCC. L’incontro, in occasione dell’inaugurazione della neonata filiale di Ciampino, ha dato modo di scambiare qualche battuta con autorevoli rappresentanti del mondo bancario, i quali hanno sottolineato il ruolo del Credito Cooperativo a supporto delle piccole e medie imprese e delle realtà territoriali. Ci si è anche chiesti come sia possibile migliorare la competitività e permettere di essere fiduciosi per la ripresa e lo sviluppo “innovativo” del sistema Italia. è su questi temi che si concentra l’intervista al Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina, Marcello Cola. Appena diplomato, rinuncia ad un “tranquillo” posto in banca per accettare la sfida di riaprire i battenti arrugginiti della CRA di Palestrina. Oltre cinquant’anni di intenso impegno, nel corso dei quali la vicenda professionale si intreccia con quella umana. Dopo una breve parentesi di stacco viene eletto Presidente: un autentico protagonista nella straordinaria traiettoria della banca, a livello interregionale e nazionale. È membro del CDA

e Vicepresidente vicario della FEDERLUS. Agli incarichi che ricopre imprime una profonda impronta imprenditoriale, con grande attenzione alla piena valorizzazione delle risorse umane, convinto che siano il patrimonio sul quale far leva per il successo della BCC e di tutto il gruppo. Viene insignito della prestigiosa onorificenza di Maestro del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.

Principi ispiratori Art. 2 Statuto BCC Palestrina Approvato dall’assemblea dei soci del 27 novembre 2011

Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. La Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale.


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PRIMO PIANO

Innovazione nella continuità

L’idea di sviluppo BCC per il territorio e le aziende locali Con l’apertura della diciassettesima sede inizia una nuova stagione di attività, restando fedeli ai valori storici che sono il principio cardine intorno al quale si sviluppa la mission della BCC, tenendo conto che la filosofia di base è presente nella ragione sociale: società cooperative per azioni, mutualistiche e locali. La specifica vocazione a operare nei mercati locali, unita ad un assetto istituzionale che implica i principi cooperativistici e il vincolo della mutualità, caratterizzano l’essenza delle BCC. Agevolazioni, consulenza, finanziamenti, assistenza e competenza sono le armi che la Banca di Credito Cooperativo mette in campo ogni giorno, rimanendo sempre al passo con le nuove tecnologie, aiutando le aziende locali a crescere nella loro attività. Tutto questo è possibile grazie ad un rapporto personale costante, che permette alla banca di conoscere prima la persona e poi la sua azienda, perché solo così si possono capire le reali esigenze. Il ruolo della BCC di Palestrina è sostenere l’impegno e la voglia di sviluppare il tessuto economico locale, agevolando la crescita delle piccole e medie imprese che operano sul territorio. A tal proposito, afferma il Presidente Cola <<Insieme si deve credere alle possibilità concrete di operare scelte per lo sviluppo del territorio. Se tanto si è fatto e tanto ancora si può fare aggiunge il Presidente - è grazie alla forza incrollabile e tenace dei vertici della banca, quelli del passato e quelli di oggi?>> Nonostante il panorama di blocco totale dei crediti, ormai da anni, <<noi, come banca, stiamo continuando a fare degli interventi, anche qui, a Ciampino, con buoni risultati, oltre le aspettative.>>. Nella provincia di Roma Sud il Credito Cooperativo di Palestrina è presente da tempo. <<Siamo venuti qua, scelta che è stata fatta dal precedente Consiglio d’Amministrazione, ma che condivido in pieno, in quanto è una zona che completa

la nostra presenza in quest’area che è a ridosso di Roma e dei Castelli Romani>>. Il Presidente Marcello Cola si è espresso anche in merito al futuro delle imprese, visto dal suo punto di vista, quindi con l’occhio clinico di un esponente di un istituto bancario, affermando che l’affanno del settore edilizio si ripercuote su tutta l’economia: <<È un problema molto delicato che mi auguro stia arrivando a soluzione; da più parti si parla di “ripresa”: i dati sembra lo confermino però auspico che vi siano, per quanto riguarda il settore immobiliare, delle agevolazioni fiscali, anziché deprimerlo con imposte e tasse, in quanto l’edilizia è un volano per tutta l’economia della Nazione. >>.

che sono circa il 90% del tessuto imprenditoriale italiano, sono la nostra ricchezza che non può andare perduta ma valorizzata.>>. Considerando però che queste sono aziende con meno di 10 dipendenti (aziende principalmente terziste), cosa si può fare? Innanzitutto, rapidità di cogliere nuove opportunità di business che il mercato presenta; tenere presente che il cliente è la chiave di successo dell’azienda; spostare il focus dai confini interni dell’organizzazione alla rete di relazioni con l’esterno; creare un sistema persone-organizzazione basato sulla capacità di scambio e impiego di conoscenze e competenze, per una rapida condivisione.

Resta il fatto che la strada giusta per le PMI è il cambiamento. È necessario cambiare la modalità di approccio al mercato, mettersi al passo con il progresso tecnologico ed aggiornare la conoscenza. Le parole chiave quindi sono: mercato, digitalizzazione e conoscenza. <<Ricordiamoci - afferma il Presidente Marcello Cola - che le nostre PMI,

“Si parla di ripresa: i dati sembra lo confermino” > Marcello Cola - Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina


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PRIMO PIANO

La soluzione che le PMI hanno per affrontare queste sfide è quella dell’aggregazione in rete d’impresa: le imprese hanno modo di unire tre fattori: autonomia, condivisione, a primo impatto contrastanti, e persone. Non resta che impegnarci a fare in modo che le nostre aziende si aggreghino e colgano le opportunità che il mondo ci presenta, superando quegli ostacoli e quelle resistenze che il cambiamento porta con sé. Dichiara, a tal proposito, il Presidente: <<Sta cambiando l’essenza del nostro mondo, in tutti i settori, compreso quello bancario: oggi, noi, per arrivare a dire che abbiamo 168 miliardi di depositi è perché facciamo la somma di tutti i bilanci delle 376 banche, quindi sono dati di sistema. È chiaro che tutto questo porterà, in un certo qual modo, a una perdita di autonomia in quanto vi sarà un gruppo e le banche si dovranno conformare in base alle strategie e agli indirizzi che vorranno prendere queste aziende. Chiaramente, questi interventi sono correlati alla salute di queste aziende, quindi quelle “in salute” manterranno il loro stato di

autonomia decisionale e ciò è un vantaggio in quanto noi attualmente rientriamo in tale categoria. Pertanto, patrimonialmente è importante la dotazione della banca di Palestrina e sicuramente assisteremo a dei processi di concentrazione necessari e indispensabili anche perché queste sono direttive della Banca Centrale Europea che vuole un minor numero di aziende, quindi gruppi, da poter controllare più facilmente ed efficacemente; la conseguenza sarà che le 376 banche italiane saranno ridotte sensibilmente nel numero. A livello patrimoniale la banca ha raggiunto illivelli di assoluto rilievo tanto che il capitale primario di classe 1° (CET 1) alla data del 30 settembre 2015 era pari al 21,94%, di gran lunga superiore ai dati espressi dal sistema bancario. La banca emette obbligazioni ordinarie garantite dal proprio patrimonio e dal Fondo di Garanzia degli obbligazionisti del Credito Cooperativo e non ha mai emesso obbligazioni subordinate.>>

Le attività progettuali Intenso impegno è stato rivolto al miglioramento degli strumenti a supporto dello sviluppo del business, nonché ad una maggiore copertura funzionale del sistema informativo per i canali già esistenti e per i processi a supporto del governo della Banca. La natura sussidiaria del movimento delle BCC italiane vive, dunque, di importanti sinergie al proprio interno. Lo scenario prospettato vede una spiccata attitudine all’innovazione (di processo, di prodotto, dei modelli organizzativi e di comunicazione) con una rafforzata connessione con la propria realtà di riferimento: soci, clienti, società della vasta rete di outsourcing della banca, enti e soggetti della nostra area operativa e delle singole comunità.

“Sta cambiando l’essenza del nostro mondo” > Marcello Cola - Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina


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PRIMO PIANO

Pronti per accompagnare il progresso Al suo secondo mandato, parla il Vicepresidente Amelio Lulli Per analizzare il tessuto economico di ogni città bisogna partire dallo stato delle sue banche: ragionando in quest’ottica la situazione di Roma Sud, in particolare per quel che riguarda risparmi e investimenti, appare in lenta ripresa. Come però asserisce il Vicepresidente Lulli <<Lo sviluppo deve avvenire su realtà e territori dove vi è una collettività che permette di poterlo attuare>> ed aggiunge <<I servizi che eroghiamo ai nostri clienti hanno come scopo non solo di fornire loro condizioni migliori ma anche instaurare un rapporto umano affinchè possano trovare una banca più elastica che capisca le esigenze personali>>. Ed invero la competitività nelle BCC è caratterizzata dal radicamento nel territorio, nella consapevolezza dell’importanza del patrimonio di conoscenza, relazioni e dinamismo che esse possiedono. L’imprenditore è consapevole del fatto che per far partire un progetto è necessario crederci e investire. Il tema che più preoccupa i cittadini è senza dubbio quello della ripresa. È innegabile che questo periodo non sia dei più rosei, ma è anche vero che i tempi di crisi servono anche per poter migliorare e “risanare” il mercato, in modo che, riprendendo le parole del Vicepresidente <<gli imprenditori seri, quelli che hanno le idee da poter sviluppare e “fare impresa” veramente, ne abbiano la concreta possibilità”>> cosicché spetterà agli imprenditori stessi dimostrare di saper crescere nel loro business dando sviluppo al Paese. Il Credito Cooperativo dà un sostegno concreto alle aspirazioni di imprenditori e lavoratori autonomi che credono

nel loro progetto, nella ricerca e nell’innovazione che la BCC presta attraverso servizi e prodotti specifici e personalizzabili, adeguabili ai diversi contesti di espansione e sviluppo. Il profilo identitario del Credito Cooperativo è da sempre lo stretto legame con il territorio, le famiglie, le imprese e in generale le comunità. Da qui l’evoluzione coerente dello storico pay-off “la mia banca è differente” che diventa “la nostra banca è differente”. Di fondamentale importanza è anche il sostegno alla cultura che, negli ultimi anni, da parte dello Stato è venuto sempre più a mancare. Oggi la drastica diminuzione del ruolo predominante dello Stato nel sostegno alle arti e alla cultura pone come tema di sempre maggiore attualità la ricerca di fondi alternativi a quelli pubblici. L’esigenza di ideare nuove politiche di sostenibilità per ridurre la dipendenza dal finanziamento pubblico che, di fatto, è ancora la fonte primaria di entrate per la maggior parte delle istituzioni culturali italiane, si fa pressante. <<La nostra Banca promuove lo sviluppo sociale e culturale del territorio e delle comunità locali in due modi: sia sostenendo l’attività delle organizzazioni che svolgono questo ruolo (spesso enti no profit, cooperative sociali, organismi di volontariato...), sia realizzando direttamente numerose attività e iniziative di tipo sociale e culturale. Noi, come BCC di Palestrina, abbiamo fiducia in noi stessi e nel nostro staff, che si è dimostrato all’altezza di questo percorso di crescita, ma è anche grazie ai nostri soci, competenti e capaci, che hanno permesso in anni difficili risultati straordinari.>>.

La ripresa È possibile Nonostante il nostro Paese si sia impoverito, i divari si siano ampliati, la produzione sia entrata in stallo, i mercati finanziari siano sottoposti a stress, le situazioni positive non mancano. Le storie di reazione, le manifestazioni di voglia di tenere duro, la volontà di rimboccarsi le maniche, atteggiamento tipico anche del cooperatore, costituiscono fatti e antidoti ad un pessimismo inconcludente. Insieme agli altri membri della Direzione generale, vi è la responsabilità formale di guidare, favorire e testimoniare questa evoluzione, tesa ad affermare sempre meglio la “differenza” della BCC, la forza e l’utilità sociale, all’interno del vasto mondo del Credito Cooperativo nazionale.


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PRIMO PIANO

Investire sul territorio per aiutare l’economia Il Direttore della filiale di Ciampino, Alessandro Fiorentini, ribadisce come il sostegno all’economia sia il principio fondante della Banca di Credito Cooperativo Le banche in questo periodo di crisi debbono impegnarsi a svolgere in maniera ancor più efficace la funzione per la quale sono state costituite, ovvero essere degli efficienti intermediari del credito, finanziando l’economia reale. Da qualche anno c’è poca propensione ad investire ed è frequente la richiesta di prestiti di consolidamento, a medio lungo termine, che hanno lo scopo di concentrare le esposizioni a breve delle imprese. Rare le richieste di investimenti in innovazione di processo o di prodotto, segno evidente di una congiuntura difficile che viene affrontata con la massima prudenza. Naturalmente, tutto ciò non aiuta ad uscire dalla crisi; piuttosto va a peggiorare ulteriormente la situazione. Tra i settori maggiormente colpiti spiccano il commercio e l’edilizia mentre si denotano segnali positivi tra le aziende che hanno provveduto a diversificare l’attività

attraverso mercati esteri. Alla luce di quanto detto, il Direttore di filiale Fiorentini, afferma che <<il tessuto delle piccole e medie imprese, a cui il Credito Cooperativo si rivolge, attualmente non sta vivendo un buon momento a causa del ristagno economico che si vive a livello mondiale. Comunque le BCC riescono a stare vicino alle PMI. A tal proposito, mi piace ricordare che la BCC continui ad erogare finanziamenti con un ritmo di crescita annuo ben superiore a quello del sistema nazionale. In questi anni abbiamo incrementato gli impieghi non facendo venire meno il sostegno al sistema produttivo, pur nelle turbolenze della crisi finanziaria ed economica che stiamo subendo dal 2007-2008.>>

“BCC continua ad erogare finanziamenti con un ritmo di crescita annuo ben superiore a quello del sistema nazionale” > Alessandro Fiorentini - Direttore Filiale di Ciampino


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PRIMO PIANO

Evolvere per rimanere al passo coi tempi L’atteggiamento dell’imprenditore di oggi si differenzia dalla capacità di riuscire o meno a stare al passo con i tempi e con i nuovi scenari: l’imprenditore per così dire “giovane” è colui che riesce a conoscere e capire il mercato e quindi in qualche modo adeguarsi; al contrario, l’imprenditore che appartiene alla cosiddetta “vecchia guardia”, rimane sempre un pò cauto e guardingo.

<<Se l’economia si riprenderà sarà grazie alla capacità di supportare e dare spazio all’innovazione>> dichiara Fiorentini e aggiunge <<aver creato un’economia prospera per il futuro sarà in larga misura dovuto al fatto di aver compreso e dato spazio ai nuovi impulsi imprenditoriali e innovativi, adeguandosi ai continui mutamenti del mercato al fine di favorire progetti di crescita a 360° nel territorio raccogliendo e investendo nello stesso.>> Il vero problema dell’Italia è "culturale", ovvero di cultura di impresa applicata all’economia. Non si esce dalla crisi senza sviluppare una nuova cultura d’impresa, una cultura che punti a coltivare anche valori diversi rispetto al semplice obiettivo del profitto. Quest’ultimo dovrebbe essere un mezzo per raggiungere anche scopi nobili, come la responsabilità sociale, vista come una opportunità di crescita.

<<Da parte mia auspico che quello che storicamente si è sempre dimostrato come uno degli elementi per superare i momenti di difficoltà, vale a dire il principio della solidarietà, possa essere ancora una volta il cardine sul quale costruire percorsi di sviluppo di una nuova cultura di impresa e del nostro sviluppo economico. Sono felice di poter contribuire alla crescita del territorio - conclude il Vicepresidente Alessandro Fiorentini non solo dal punto di vista economico ma anche per iniziative sportive, culturali, associazionismo e per gli enti locali.>> è attraverso l’erogazione del credito ed i servizi resi ai risparmiatori che la banca riesce ad esprimersi al meglio ed in questo campo la Banca di Credito Cooperativo ha sempre dimostrato la massima disponibilità ed attenzione.

“Favorire progetti di crescita a 360 gradi” > Alessandro Fiorentini - Direttore Filiale di Ciampino

La Banca del cuore Per molte aziende, la banca locale è divenuta la “Banca del Cuore” dalla quale non si sono mai allontanate anche perché, grazie al loro ruolo ed al modo di operare, molte banche locali oggi sono cresciute, in termini di numeri e di servizi prestati. In definitiva, l’appoggio al mondo imprenditoriale piccolo e medio è stato sempre dato dalla banche appartenenti alla categoria delle Banche di Credito Cooperativo, che in molte circostanze hanno saputo sopperire alle evidenti diffidenze dei grandi istituti bancari nella concessione di credito ad imprese poco patrimonializzate, puntando, in controtendenza, sulla capacità delle società di creare valore e sulle prospettive di crescita delle aziende. Una mossa strategica vincente che alle aziende ha consentito, ferma restando la necessità per esse di consolidare i mezzi patrimoniali, di acquisire una maggiore indipendenza rispetto al capitale di credito e rispetto all’intero sistema bancario che in varie circostanze non è stato vicino alle reali esigenze finanziarie degli imprenditori.


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IL PUNTO

ECONOMIA e SOLIDARIETÀ Un connubio essenziale per uscire dalle difficoltà congiunturali Intervista con il Direttore Generale della BCC di Palestrina Sergio Castellazzi Direttore, cosa rappresenta l’apertura della filiale BCC di Ciampino? Ve ne saranno ancora altre? L’inaugurazione ufficiale della filiale BCC di Ciampino è avvenuta lo scorso 26 settembre, ma è già aperta e operativa dal 19 novembre 2014, oltretutto con risultati soddisfacenti. Il nostro piano industriale prevede ancora l’apertura di altri sportelli bancari, tuttavia attualmente è in atto una riforma del Credito Cooperativo (già passata per le popolari; le banche sopra gli 8 miliardi di asset si stanno per trasformare in Spa), e quindi per quanto ci riguarda c’è una sorta di attesa, che dovrebbe risolversi entro la fine dell'anno. Ci è stata avanzata la proposta di attuare un’autoriforma che però non si sa che frutti stia portando. Quel che è certo è che vi saranno una o più banche capogruppo. Ovviamente una Spa. Tutto questo perché la BCE non vuole più avere a che fare con banche che in caso di difficoltà non abbiano la possibilità di ricorrere al mercato. Sia chiaro, la nostra BCC procede

benissimo, ma nell’ipotesi in cui avessimo dei problemi seri oggi non potremmo di certo convocare gli azionisti e chiedere loro di immettere denaro. Vuole dire che l’apertura di nuove filiali rischierà nel futuro prossimo di essere limitata? Siamo in attesa. Si presume che nelle norme attuative di Banca d’Italia possa essere previsto un limite patrimoniale il quale porterebbe alcune banche del nostro territorio all’aggregazione. Noi abbiamo pianificato nuove aperture, ma se un domani dovessimo aggregarci con qualche altro istituto avremmo di sicuro un ampliamento della rete di filiali. In sintesi: l’apertura di Ciampino è stata una tappa importantissima, ne abbiamo in programma ancora altre, ma tutto dipenderà dal nuovo decreto che verrà emanato a breve.

“Io continuo a sostenere che la nostra BCC è essenzialmente una banca di paese, locale nell’accezione più bella del termine” > Sergio Castellazzi - Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina


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IL PUNTO

Ciampino, rispetto al territorio dei Monti Prenestini, è un’area diversa sotto il profilo socio-economico. Come la BCC riesce a conciliare il suo spirito localistico con quello più articolato e concorrenziale rispetto agli istituti della Capitale? Io continuo a sostenere che la nostra BCC è essenzialmente una banca di paese, locale nell’accezione più bella del termine. Della serie: una volta conosciuto il sindaco, il prete e il farmacista siamo a posto, come si diceva una volta. Ciampino è un’area diversa per il suo tessuto economico più variegato, per la presenza dell’aeroporto, per i suoi insediamenti industriali. Ma si è trattato di un test già sperimentato con la nostra filiale a Ponte di Nona oppure a Velletri, dove pure siamo partiti benissimo. Secondo i dati di mercato, ovunque ci siamo collocati siamo divenuti una banca leader, nonostante fossimo usciti dal nostro perimetro territoriale tradizionale. Ad esempio a Tivoli, dove sussistono 30 sportelli, le quote di mercato teoriche dovrebbero vederci all’8% circa. Invece siamo al 10. Insomma, in 12 anni abbiamo raggiunto traguardi che altri istituti, per raggiungere, impiegano una vita intera. Questo perché abbiamo una struttura dei costi che ci permette di supportare efficacemente l’economia e di aggredire il mercato; un pregio che fa onore a noi, a chi lavora con la BCC di Palestrina e soprattutto a quanti sono coinvolti nella

“Abbiamo una struttura dei costi che ci permette di supportare efficacemente l’economia e di aggredire il mercato” > Sergio Castellazzi - Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina


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IL PUNTO

gestione di questa banca. Con quale criterio si scelgono i territori dove aprire nuove filiali? In linea di massima cerchiamo di non sovrapporci ad altre BCC, ancorché nella Capitale e a Velletri poche centinaia di metri ci separano dalla BCC di Roma. Le zone dove ancora andremo ad insediarci, e che abbiamo in parte già individuato nella gamma di paesi e cittadine del territorio, dovranno essere Comuni dove possiamo continuare a prestare denaro. È il nostro “ mestiere” principale! Tutto questo perché, al di là di quella che sarà la riforma, la nostra BCC dovrà continuare a perseguire lo scopo che ha sempre avuto nel DNA: assistere

difficoltà ti manda l’avvocato! Da questo punto di vista siamo trattati un po’ come tutte le altre banche. Eppure, a differenza delle altre, noi cerchiamo davvero di aiutare le aziende in difficoltà. E inoltre ritengo che parecchi posti di lavoro si siano salvati nel nostro territorio proprio per merito della BCC di Palestrina. Direttore, come vede il futuro? Piccoli segnali di ripresa si vedono. Ma piccoli, non quelli continuamente proclamati in televisione. Non abbiamo chissà quale colossale situazione di miglioramento. E Ciampino in fondo rappresenta proprio una sorta di sbocco in attesa che per questo nostro territorio arrivino tempi migliori. È un mettere il naso fuori dalla porta per gestire realtà spesso di dimensioni molto diverse da quelle che caratterizzano

“Continuiamo a sostenere aziende, talvolta, forse, oltre il dovuto” > Sergio Castellazzi - Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina

il territorio. Non parlo del singolo socio ma della comunità intera. In questi anni abbiamo donato aule multimediali alle scuole elementari, strumentazione all’ospedale di Palestrina, agevolato iniziative culturali. Questo è il nostro compito. E continueremo a farlo qui e dovunque andremo. Dopo 12 anni di direzione generale, quale correzione apporterebbe alla politica gestionale della BCC di Palestrina? La priorità è far interiorizzare ai nostri uomini il fatto che ormai non sono più i clienti a venire in banca, ma siamo noi che dobbiamo andare a cercare loro. Quindi non dobbiamo adagiarci sul dato che siamo una banca storica che ha 106 anni di vita, e che per questo gli utenti sceglieranno sempre e per forza noi. A Guidonia, Velletri e Ciampino e, in genere, nelle filiali di più recente apertura, abbiamo recuperato questo spirito commerciale, che non significa affatto tradire il nostro compito sociale di fondo. Se non fai clienti, impieghi e un’adeguata attività commerciale, non puoi fare una buona cooperativa. Pensi che da due anni stiamo, tra virgolette, soffrendo, poiché continuiamo a sostenere aziende, talvolta, forse, oltre il dovuto. Oltretutto si è persa quella che era la caratteristica delle banche come le nostre, dove il titolare dell’azienda, in caso di problemi, cercava una soluzione assieme a noi, tutti seduti attorno ad un tavolo. Oggi spesso chi ha

il nostro tradizionale tessuto economico. La ripresa economica, a suo avviso, dovrà essere spinta principalmente dall’attività del Governo o dal coraggio della nuova imprenditoria? Io credo che il Governo, e il mio non è affatto un giudizio politico, in parte ha già fatto ma deve ancora fare. Grazie al Jobs Act, ad esempio, abbiamo potuto assumere personale. Ma per uscire dalla crisi credo che debbano concorrere tutta una serie di fattori. Il Governo deve ancora dare importanti risposte al mondo del lavoro anche in relazione alle tassazioni, mentre gli imprenditori dovrebbero investire di più. Bello dirlo a parole, ma la verità è che comprendo benissimo chi per investire attende un minimo di ripresa. Va detto che, analizzando i risultati di altre banche limitrofe alla nostra, oppure quelle del Nord o presenti in territori industrialmente più avanzati, è evidente la difficoltà di molti istituti di credito, poiché molto legati all’export. Noi siamo una banca locale, sentiamo meno questi effetti, o comunque a scoppio ritardato. Nei nostri Comuni la crisi è arrivata dopo, a partire dal settore immobiliare, e quindi la ripresa, quando ci sarà, arriverà un po’ in ritardo. Nonostante tutto, noi “dormiamo sonni tranquilli” per aver chiuso bene il primo semestre, in attesa di chiudere ancora meglio l’anno per poter reinvestire sul territorio quelli che sono stati i frutti del lavoro di tutti.


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BCC E IMPRESE

FEDERAZIONE LAZIO UMBRIA SARDEGNA Nella propria azione la Federlus persegue lo sviluppo e il consolidamento delle Associate sui territori di riferimento, supportando le Banche di Credito Cooperativo nella loro specifica funzione, promuovendone lo sviluppo durevole a beneficio dei soci e delle comunità locali e distribuendo vantaggi sia di natura economica che intangibile. Nato nel 1959 ad Acqui Terme, economista, Paolo Giuseppe Grignaschi è Direttore Generale della Federlus (Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna, di cui è Presidente Francesco Liberati) dal 2004. Nell’ambito del cursus studiorum, due anni di studi presso la Dwight Franklin International School di Londra, maturità classica all’Istituto Massimo dei Padri Gesuiti di Roma e Laurea in Economia e Commercio con tesi pubblicata. Nell’ambito del Sistema del Credito Cooperativo, ha assunto in tempi diversi posizioni di responsabilità in Iccrea Banca ed Iccrea Holding. Ha ricoperto numerosi incarichi nei Collegi Sindacali e nei Consigli di Amministrazione di società private. È attualmente consigliere di amministrazione di Accademia BCC, BCC Energia e del Centro Internazionale Assistenza Credito Cooperativo. È inoltre autore di pubblicazioni su temi legati alle banche, alla finanza e all’economia.


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BCC E IMPRESE

Al Direttore Grignaschi abbiamo posto diverse domande, al fine di inquadrare il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nell’attuale congiuntura. Dottor Grignaschi, qual è lo stato di salute delle piccole e medie imprese? Le PMI sono il territorio elettivo delle banche di Credito Cooperativo: noi le abbiamo sostenute ininterrottamente, soprattutto quelle di Lazio, Umbria e Sardegna che fanno riferimento alla nostra Federazione. Il modello delle banche locali, con particolare riferimento a quelle mutualistiche costituite in forma cooperativa, ha mostrato in questi ultimi anni livelli di solidità ben superiori a quanto osservato presso il resto del sistema bancario. Ciò, oltre a particolari caratteristiche congenite del modello quali, per esempio, l’accantonamento a riserva legale degli utili e l’operatività limitata al territorio di competenza ed in prevalenza rivolta ai soci, è imputabile ai rapporti virtuosi che, a

imprescindibile il cambiamento, anche dal punto di vista gestionale, con interventi sulle strutture nella direzione di un più sostenibile equilibrio tra le fonti e gli impieghi di liquidità, di maggiori livelli di patrimonializzazione, di una più articolata strutturazione societaria. C’è ora in atto un processo legislativo da parte della Banca Centrale Europea che dovrà poi portare a una cornice normativa, all’interno della quale il Credito Cooperativo dovrà poi sapersi integrare; infatti, l’integrazione dei sistemi bancari nazionali e dell’intero sistema finanziario sono un prerequisito per la stabilità finanziaria nell’eurozona. L’unione bancaria non è di certo una minaccia per il Credito Cooperativo; la prospettiva continentale rappresenta un orizzonte ineludibile

“Indispensabile che il sistema si evolva: imprescindibile il cambiamento ” > Paolo Giuseppe Grignaschi - Direttore Generale Federlus

livello locale, banche locali e imprese del territorio hanno saputo costruire nel tempo, riuscendo a valorizzare i migliori progetti imprenditoriali. Evidentemente, nel contesto attuale questo non può essere sufficiente. Alla luce di quanto ha appena affermato, quale sarà il ruolo delle BCC nei prossimi anni nei confronti delle imprese? Affinché le BCC possano continuare a supportare le piccole e medie imprese, queste ultime dovranno imparare a finanziarsi non solo attraverso il credito bancario, diventa dunque indispensabile che il sistema si evolva: è importante che le imprese, dal canto loro, considerino

per le banche europee. La tendenza al consolidamento del mercato sicuramente avrà luogo e noi come Credito Cooperativo italiano vogliamo partecipare a questo consolidamento, ma come un network di piccole banche locali e mutualistiche che ambiscono a fungere da cinghia di trasmissione tra le dinamiche finanziarie globali e i micro-contesti territoriali, con l’obiettivo di valorizzare tutte le eccellenze che da essi tutt’ora provengono. Sfruttare il regionalismo e il radicamento territoriale per offrire alle aziende locali una opportunità globale: il futuro che traccia il Direttore Generale di Federlus, Paolo Giuseppe Grignaschi, è “glocal”.


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BCC E IMPRESE

I giovani: il futuro della nostra banca

Quale supporto ai giovani nelle attività imprenditoriali come la consulenza d’impresa, redigere un Business Plan, effettuare un’analisi reale dei costi/ ricavi? Noi abbiamo intrapreso diverse iniziative che testimoniano l’attenzione che diamo ai giovani, intesi non solo come destinatari di prodotti e servizi mirati, ma anche come interlocutori privilegiati dei territori nei quali operano le singole BCC, con l’obiettivo di accoglierli nelle compagini sociali e sviluppare, in questo modo, la diffusione e la cultura della cooperazione di credito. Contro il rischio della rinuncia e dell’allontanamento dalle opportunità di partecipazione, per delusione o scelta di non compromissione, le Banche di Credito Cooperativo si propongono come palestre di azione e di coinvolgimento, creando occasioni in cui i giovani possano fare

esperienza e pratica di protagonismo responsabile, in cui siano produttori di idee, co-produttori di decisioni, attori di realizzazioni. Contribuire a promuovere il protagonismo dei giovani, offrendo un concreto sostegno al fine di favorire l’occupazione e l’auto-occupazione, è un modo per garantire coesione sociale. È con questo obiettivo che il Credito Cooperativo italiano ha avviato già da alcuni anni il progetto “BCC. La banca dei giovani”. A proposito dell’esempio da Lei suggerito, quindi della fatica che alcuni giovani fanno nel redigere un Business Plan, è stata creata un’App che consente di presentare il proprio Business Plan per poi mettersi in contatto con la BCC più vicina, quindi c’è quest’attenzione proprio a livello di “sistema”, con l’obiettivo di stare vicino ai giovani per sostenerli nella crescita professionale e imprenditoriale.

Occorre agire subito Gli obiettivi aziendali della Federazione saranno improntati su due principi guida: sussidiarietà e innovazione. Innovazione intesa come la decisione imprenditoriale di modificare le vie gestionali esistenti o i loro processi di attuazione o, ancora, le dimensioni strutturali del sistema (aziendale), impostando su di essa un piano di più o meno ampia portata evolutiva ma che è comunque destinato a tradursi in effetti di sviluppo, cioè in un maggiore potere di mercato e in nuove condizioni di efficienza economica. Il sistema bancario, e in particolare il Credito Cooperativo, non deve temere la prospettiva europea che va letta come un’opportunità per costruire una struttura di BCC ancora più forte e protagonista.


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BCC E IMPRESE

Edilizia ancora al ribasso ma pronta per la rivoluzione tecnologica Direttore, parlando di crisi, il dito indice è stato puntato verso il “sistema bancario”, è vero? Secondo Lei quali altre cause possono aver fatto da sfondo? Il punto fondamentale è che tutti dobbiamo essere consapevoli che nulla sarà più come prima. L’Italia, ad esempio, è un Paese che è stato sempre fortemente dipendente dall’edilizia, come ha dichiarato anche il Presidente Cola. È chiaro che il settore edile in qualche modo, prima o poi, dovrà riprendersi ma quando accadrà non sarà più l’edilizia di una volta e così per qualunque altro settore tipico del nostro sistema economico. Quindi c’è un futuro ma bisogna necessariamente sapersi rinnovare e chiaramente guardare alla dimensione internazionale perché ormai il “mercato domestico” difficilmente può essere sufficiente per qualsiasi imprenditore di ambizione. Il quadro che abbiamo di fronte è di forte incertezza, questo emerge anche dall’alta volatilità che vi è nei mercati finanziari: adesso basta una piccola notizia per far crollare l’intero sistema finanziario.

Un futuro dunque c’è, il mondo in generale continua comunque a crescere, l’Europa è vero che appare un continente in declino ma, secondo me, può continuare a giocare la sua parte così come l’Italia, se però saprà adeguarsi ai nuovi scenari, che non significa però “imitare” gli altri Paesi. Noi dobbiamo essere presenti in Europa, conformarci alle nuove direttive europee, ma non si può chiedere all’Italia di diventare un Paese come la Germania, perché una cosa del genere sarebbe distruttiva anche dal punto di vista delle banche: noi non possiamo solo avere grandi banche di capitali, nonostante siano quelle più gradite alla vigilanza europea, ma è necessario anche saper difendere le nostre banche locali perché solo attraverso i territori questo Paese può crescere. Il protrarsi della fase di forte instabilità attuale impone l’abbandono di un approccio di pianificazione improntato all’immaginazione del futuro e alla costruzione di scenari alternativi, abbracciandone, viceversa, uno incentrato sui trend evolutivi settoriali che oggi sembrano influenzare maggiormente, tanto lo scenario tecnico, quanto il posizionamento di mercato delle BCC.


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SPECIALE LAZIO

Responsabilità sociale Parte decisiva del nostro esistere Intervista all’ex Sindaco di Palestrina e attuale Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute della Regione Lazio Rodolfo Lena Imprenditore, ex Sindaco di Palestrina con doppio mandato (2004-2009/2009-2013). A lui è stato riservato l’onore e l’onere di guidare una delle commissioni consiliari più delicate, quella che si occupa di sanità e politiche sociali.


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SPECIALE LAZIO

Incontrato sempre in occasione dell’inaugurazione della filiale della BCC di Palestrina a Ciampino, per disegnare un primo quadro rispetto all’evoluzione del Credito Cooperativo di Palestrina: è stata un’opportunità di riflessione riguardo al ruolo delle banche di Credito Cooperativo nel sostegno e nello sviluppo dei sistemi territoriali e sul rapporto con le piccole e medie imprese che, come noto, costituiscono solidi cardini dell’economia italiana. In qualità di ex sindaco di Palestrina cosa ne pensa dell’apertura di questa nuova filiale della BCC di Palestrina, nel territorio di Ciampino? L’insediamento del Credito Cooperativo di Palestrina in questa zona rappresenta la naturale evoluzione di un istituto di credito solido che mai si è allontanato dalla sua identità distintiva, che non si riassume unicamente in dati economico-patrimoniali ma si definisce con una modalità di azione e relazione incentrata sulla figura del socio, sulla territorialità, sulla capacità di operare in un’ottica di medio-lungo periodo.

“La BCC sostiene iniziative di carattere culturale e sociale” > Rodolfo Lena - Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute della Regione Lazio

La nostra banca nel tempo è cresciuta moltissimo, portando ricchezza nei territori dove è stata presente, lavorando insieme alle amministrazioni comunali di quei territori, contribuendo alla crescita della città. Mi auguro che anche qui si mantenga questo fondamentale binomio: BCC e territorio di Ciampino. “Un’attenzione particolare e specifica sul territorio e per il territorio dove la banca è presente. Questo è un qualcosa che la differenzia da molte altre banche e ritengo che sia un valore aggiunto.”

Ora, come Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute della Regione Lazio, sarà da subito mio impegno il recepimento della legge quadro nazionale per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, punto di partenza ineludibile in questo settore di intervento. Come Banca del territorio la Bcc intende affiancare la sua crescita, sostenere le famiglie, le realtà artigiane e produttive. Da un punto di vista sociale qual è l’apporto e il “valore aggiunto”, di cui parlava, che la Bcc fornisce? Tutti i Comuni che beneficiano della BCC hanno avuto degli aiuti, non solo dal punto di vista economico ma anche organizzativo, per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini: è questo il valore aggiunto oltre agli investimenti che la banca fa sempre in maniera forte ed intelligente, sostenendo i territori e i cittadini per una crescita condivisa. Inoltre, da sempre la BCC sostiene iniziative di carattere culturale e alimenta la collaborazione con gli istituti scolastici e le strutture ospedaliere, in virtù di un’azione che resti sempre finalizzata alla crescita e allo sviluppo del territorio.

Il credito cooperativo nasce, vive e si sviluppa nel territorio Le BCC, come noto, sono definite banche del territorio che agiscono per il territorio. Ciò sta proprio a significare che il loro legame con le proprie comunità non è soltanto una prescrizione normativa, ma una scelta testimoniata dal costante impegno per lo sviluppo delle aree di riferimento. La ricchezza prodotta dalle Banche resta nel territorio, non soltanto perché la quasi totalità degli investimenti per lo sviluppo dell’economia è rivolta alle comunità locali, ma anche perché il patrimonio delle banche di Credito Cooperativo, costituito dal capitale e dalle riserve indivisibili, è destinato a rimanere un bene di tutta la comunità. Le BCC indirizzano cospicue risorse ad iniziative di carattere sociale, culturale, assistenziale, sportivo, di tutela dell’ambiente, con lo scopo di migliorare la qualità della vita delle proprie comunità.


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SPECIALE LAZIO

Banche e imprenditori locali Legame essenziale per una corretta circolazione delle informazioni Durante la cerimonia inaugurale della filiale di Ciampino, tra gli invitati era presente anche il Vice Sindaco di Palestrina, Manuel Magliocchetti. Per anni è stato il segretario del Sindaco Lena e lo ha seguito come collaboratore anche in Consiglio Regionale. Si è sempre impegnato nelle attività prenestine, dal Palio allo sport al sociale. Vice Sindaco, la Sua esperienza è stata più organizzativa che amministrativa. Ha collaborato per anni con Rodolfo Lena sia in Comune che in Regione. Le sarà utile in questo nuovo incarico? Questo prestigioso incarico non deve essere utile a me, ma deve rappresentare un valore aggiunto per Palestrina. Questa nuova Giunta, per quanto giovane e rinnovata, deve comunque tenere conto della continuità amministrativa e dell’ottimo lavoro svolto fino ad oggi. Questo significa saper trovare risposte nuove a problemi e domande che nel frattempo abbiamo raccolto sul territorio. Per la nostra comunità, per i nostri cittadini, la BCC rappresenta una vera e propria istituzione quindi noi siamo orgogliosi della nostra banca, la seguiamo e continueremo a farlo nel tempo. Le attività produttive non godono di ottima salute. Questo è un problema nazionale non solo di Palestrina. Cosa Le piacerebbe fare per il rilancio delle piccole e medie imprese?

quanto è una banca che nasce vicino alle imprese; nasce soprattutto nel ricordo delle aziende che partono dal principio con l’aiuto della BCC, quindi al fianco degli agricoltori, dei cittadini. Ho memoria dei racconti dei vecchi soci del Credito Cooperativo di Palestrina che con l’aiuto di questa banca hanno iniziato il lavoro agricolo: testimonianze che dimostrano quanto e come le BCC stiano al fianco del piccolo imprenditore. Si intravede il senso di fiducia verso gli investimenti produttivi, cosa che fa ben sperare per la ripresa. Cosa ne pensa? Si guarda alla realtà economica complessiva del territorio di competenza per rendersi conto delle reali condizioni

“Il rilancio delle PMI avverrà attraverso l’innovazione e lo sviluppo di nuovi settori” > Manuel Magliocchetti - Vice Sindaco di Palestrina

Con i mezzi a nostra disposizione, la cosa più saggia da fare è ripartire dalla concertazione e dalla partecipazione. Intendo: incontrare in tempi brevi le associazioni di categoria per studiare un piano per rilanciare il commercio e l’artigianato prenestino, condividendo insieme un percorso perché credo che la cosa fondamentale sia attingere soluzioni partendo dal punto di vista di chi vive ogni giorno la realtà delle attività produttive. Mi sento di dire che anche in relazione al rilancio delle PMI, il quale avverrà attraverso l’innovazione e lo sviluppo di nuovi settori, la BCC è differente in

cambiando così come il mercato delle imprese. È importante che la banche capiscano questo cambiamento dei mercati e dei tempi e quindi seguire, a loro volta, le imprese. In questi ultimi tempi c’è un grosso sviluppo di nuove imprese anche a Roma Sud, di conseguenza l’inaugurazione della nuova filiale di Ciampino è molto importante in quanto territorio in grande sviluppo a livello artigianale e industriale. è quindi giusto che la banca sia presente qui per la crescita di questi territori. Vorrei ringraziare il Presidente della BCC e il CDA, che hanno sempre un occhio di riguardo nel tenere in considerazione la nostra amministrazione e voglio anche ribadire la nostra presenza sempre al fianco della BCC di Palestrina.

economiche. Adesso, invece, c’è una certa voglia di ricominciare a investire nelle diverse aree e questo è un fatto sicuramente positivo. I segnali di ripresa sono ancora flebili, ma si possono leggere soprattutto sul piano della fiducia da parte delle imprese. Quest’ultimo fattore è estremamente positivo. È positivo anche quello che è stato realizzato come banca perché questo, oggi, ci consente di poter programmare gli interventi nei vari territori sui quali il Credito Cooperativo opera. Sicuramente il mercato bancario, sta



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ECONOMIA

LA rIpresa La ripresa avviatasi nella prima metà dell’anno è proseguita nei mesi recenti Banca d’Italia: i segnali congiunturali, l’andamento della produzione industriale, il rafforzamento della fiducia di famiglie e imprese e le inchieste condotte presso i responsabili degli acquisti, indicano la prosecuzione della crescita nel terzo trimestre a tassi analoghi a quelli della prima metà dell’anno.

In Italia, l’attività economica ha ripreso a crescere dall’inizio del 2015, a ritmi intorno all’1,5% in ragione dell’anno. All’espansione del prodotto stanno contribuendo, dopo anni di flessione della domanda interna, il consolidamento della ripresa dei consumi privati e il graduale riavvio degli investimenti in capitale produttivo. Sulla base delle recenti indagini, la maggior parte delle imprese valuta che gli effetti diretti del rallentamento dell’economia cinese, dovuto all’improvvisa decisione delle autorità di

“Nel terzo trimestre la crescita del PIL ha segnato il settimo incremento consecutivo consolidandosi su valori positivi”

Pechino di svalutare il renminbi (RMB) nei confronti del dollaro, possa riflettersi anche sulle altre piazze finanziarie globali, anche se nel complesso i dati macro sono ancora coerenti con uno scenario di ribilanciamento dell’economia del mercato asiatico: le conseguenze sembrerebbero ancora contenute, fatta eccezione solo per alcune grandi aziende esportatrici. Per quanto riguarda l’area della moneta unica, gli indicatori sulla fiducia economica continuano a confermare uno scenario di una moderata ripresa globale. In Italia, nel terzo trimestre, la crescita del PIL è proseguita a ritmi analoghi a quelli del periodo precedente, sostenuta dal rafforzamento dell’attività nei servizi e nella manifattura. In settembre, l’indicatore Ita-coin elaborato dalla Banca d’Italia, che fornisce una stima della dinamica di fondo del PIL, ha segnato il settimo incremento consecutivo, consolidandosi su valori positivi. Nel corso del 2015 l’occupazione è aumentata a ritmi significativi (0,8% nella media dei primi otto mesi sull’anno precedente); l’evidenza finora disponibile indica che l’incremento dell’occupazione dipendente, che ha avuto riflessi sulla ripresa ciclica, ha beneficiato altresì dei recenti provvedimenti adottati dal Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro. Durante l’estate è proseguita la lieve riduzione del tasso di disoccupazione, quasi raddoppiato tra il 2008 e il 2014. Le imprese sono moderatamente ottimiste sulle prospettive dell’occupazione. La crescita dei prezzi al consumo rimane debole, 0,2% sui dodici mesi terminati in settembre, avendo risentito del nuovo calo delle quotazioni del petrolio; prosegue invece il lento recupero dell’inflazione di fondo, tuttora sostenuta dall’accelerazione dei prezzi dei servizi. Famiglie e imprese si aspettano nei prossimi mesi un’inflazione molto contenuta, ma in graduale ripresa; si è ridotta la quota di consumatori che attende prezzi in diminuzione. Prosegue gradualmente il miglioramento del mercato del credito, favorito dalla ripresa ciclica e dalle misure adottate dal Consiglio direttivo della BCE. Dopo un prolungato periodo di flessione, nell’estate i finanziamenti al settore privato non finanziario si sono stabilizzati: nei dodici mesi terminanti in agosto si è attenuato il calo dei prestiti alle imprese (-0,8%) e si è rafforzata la crescita di quelli al settore manifatturiero portatasi all’1,8%. La dinamica del credito risente delle condizioni delle aziende nei diversi settori: ha continuato a


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ECONOMIA

essere più favorevole per quelle che non presentano anomalie nei rimborsi. Il costo dei nuovi prestiti alle imprese ha registrato un’ulteriore lieve diminuzione, anche se in agosto il Parlamento ha approvato misure per aumentare la rapidità e l’efficienza delle procedure fallimentari ed esecutive; è tuttora in corso il dialogo tra le autorità italiane e la Commissione europea sull’opportunità di costituire una società specializzata nell’acquisto di sofferenze, con l’obiettivo ultimo di ripristinare un adeguato flusso di credito all’economia. Il Governo programma inoltre di ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Il rapporto tra il debito e il PIL inizierebbe a ridursi nel 2016. Il quadro dei provvedimenti e delle coperture sarà definito con la legge di stabilità, il cui disegno è stato varato dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre. L’avvio di una graduale riduzione delle imposte è coerente con l’esigenza di diminuire l’elevata pressione fiscale che costituisce un freno alla crescita. In questa prospettiva, gli interventi più direttamente efficaci ai fini di un incremento del potenziale dell’economia sono quelli di riduzione del carico gravante sui fattori della produzione. Da quanto emerge dal Bollettino Economico diffuso dalla Banca d’Italia, nei mesi estivi, per quanto concerne le imprese, l’attività si è consolidata nella manifattura e nei servizi mentre il miglioramento ciclico stenta ad avviarsi nel comparto delle costruzioni, seppur in presenza di qualche segnale positivo sulle prospettive; infatti, le valutazioni delle imprese sulle condizioni per investire si confermano favorevoli: la quota di aziende che prefigura un aumento degli investimenti nel secondo semestre prevale nettamente sulla percentuale di quelle che ne pianifica una riduzione; le aziende hanno ripreso ad accumulare scorte di magazzino, interrompendo una fase di flessione che si protraeva da un anno. Il mercato immobiliare si sta riattivando: le compravendite di abitazioni, dopo essersi stabilizzate, dall’autunno 2014 sono tornate a crescere. Ma l’inversione del ciclo stenta a manifestarsi nel settore delle costruzioni: in luglio è proseguita la diminuzione a ribasso della produzione edile.

Nell’area Euro prosegue la ripresa ma vi sono rischi a ribasso Nelle principali economie avanzate nell’area euro la crescita è proseguita, nei mesi estivi, in linea con le attese, sia pure con diversa intensità. Il rallentamento globale ha avuto finora effetti contenuti sull’area, ma costituisce in prospettiva un rischio al ribasso per la crescita e l’inflazione. Quest’ultima è tornata in settembre su valori lievemente negativi, -0,1% sui dodici mesi, anche a seguito della discesa del petrolio. Le misure espansive adottate dal Consiglio direttivo della BCE hanno fornito sostegno all’attività economica e alla ripresa del credito: il Consiglio è determinato a ricorrere a tutti gli strumenti possibili, inclusa l’eventualità di variare dimensione, composizione e durata del programma di acquisto di titoli pubblici e privati, qualora sia necessario a contrastare i rischi al ribasso e ad assicurare il ritorno dell’inflazione verso valori coerenti con la definizione della stabilità dei prezzi. Nell’ultimo periodo sono emersi rischi al ribasso derivanti dai mercati emergenti e anche dalla vicenda Volkswagen, che ha minato la credibilità della casa automobilistica tedesca, incidendo sull’andamento dei mercati borsistici e sul clima di fiducia in Germania, introducendo un nuovo elemento di incertezza per le economie europee. Le possibili ripercussioni sono ancora di difficile quantificazione: dipenderanno dall’entità degli effetti sul settore automobilistico nel suo complesso (che finora ha contribuito in misura determinante alla ripresa ciclica), sull’industria tedesca e sull’indotto nei diversi paesi, oltre che sulle aspettative degli investitori e dei consumatori.

“Durante l’estate è proseguita la lieve riduzione del tasso di disoccupazione”


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ARTE E CULTURA

Volti, Corpi, Pensieri, Emozioni: Intervista a

PAOLO MAYOL Sognatore, idealista, con un innato interesse per l’umanità e la natura. Osservando le opere di Mayol si evince facilmente perché “diretto” è l’aggettivo che più gli si addice: dalle sue sculture si percepisce la forza dell’artista, la volontà di rendere visibili le passioni e i pensieri dell’animo umano.


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ARTE E CULTURA

L’arte di Paolo Mayol è di forte impatto emotivo. Lo scultore “si esprime senza parole”, attraverso la forma fissata nella materia con cui interagisce, attraverso il colore scelto per completarne l’effetto voluto, attraverso i simboli con cui interpreta il proprio sentire. La sua creazione avviene come pensiero che si fa concreto in una meditazione profonda, solo con sé stesso e connesso all’umanità intera, alla natura, alle cose, con cui diventa un tutt’uno, e che esprime mediante forme e simboli: pensieri, emozioni, forza, umanità, sofferenza, speranze, idee, fantasia e creatività che diventano la materia della sua arte. Il suo genio creativo è stato premiato molte volte; tra i riconoscimenti ottenuti possiamo ricordare alcune tappe significative, come il primo premio al III concorso di Pittura Hit-Parade a Napoli, premio della giuria e premio speciale della critica per la scultura al IX Concorso di Arti Figurative presso la Galleria delle Stimmate a Roma, l’anno successivo il premio accademico “S. Quasimodo” a Roma, il premio per la scultura alla IV Mostra Internazionale di Pittura e Scultura a Valmontone (RM), il premio della critica per la scultura alla I Mostra internazionale di scultura, pittura e grafica alla Porta Napoletana di Velletri (RM) e nel 2001 vinse il concorso internazionale per la realizzazione della fontana monumentale in bronzo nel Comune di Ciampino, con il bozzetto “Il volo della Cariatide”. La sua sensibilità emotiva fa sì che l’interpretazione di ciò che lo circonda sia la valvola di sfogo del suo modo di sentire le cose e la stessa forza usata nel piegare il materiale viene usata da Mayol per dare ad esso un significato simbolico, è la trascrizione della sua interiorità. Paolo Mayol, nato nel 1952, da madre napoletana e padre di origine francese, è figlio d’arte. Ha studiato a Napoli al Teatro San Carlo, al Liceo Artistico e alla Scuola di Belle Arti di Napoli sezione scultura. È stato ospite dell’atelier della Scuola Superiore d’arte di Randwick, in Australia. Si è inoltre specializzato in tecniche di Incisione d’Arte all’Istituto

Nazionale per la grafica della Calcografia Nazionale a Roma. Come nasce la Sua collaborazione con la BCC? Grazie alla sensibilità artistica della presidenza e dei funzionari comunali di Ciampino, è stato chiesto il sostegno per la sistemazione della fontana monumentale in bronzo; così fu indetto un concorso di cui io fui il vincitore. Successivamente, dal bozzetto è stato realizzato l’ingrandimento, quindi posizionata la scultura davanti all’attuale Biblioteca che poi ritornerà ad essere una Galleria d’Arte. Così è nata la collaborazione. Sono stato invitato all’inaugurazione di questa nuova filiale della BCC di Palestrina a Ciampino, luogo in cui vivo dal 1983, e ho voluto portare uno spaccato delle mie opere all’interno di questa bella giornata. Ciampino, la Sua città, dopo un denso percorso professionale che l’ha portata alla ribalta anche oltre il territorio nazionale, attraverso quali opere ha beneficiato della Sua arte? Ho realizzato qui a Ciampino una serie di mostre, tra cui un progetto culturale “itinerante” di scultura e grafica: “Dall’idea al bronzo. Percorsi creativi e tecnici”, dal duplice significato in quanto, da un lato vuole ricostruire un vero e proprio atelier attraverso il quale svelare i passaggi creativi che portano alla “nascita” di un’opera, dall’altro lega in un continuum l’esposizione delle opere nei prestigiosi ambienti di Castel S. Angelo con i ritrovati spazi del Casale dei Monaci qui a Ciampino, unitamente alla realizzazione di percorsi di fruizione tattile dedicati ai non vedenti. Ho inoltre inaugurato la biblioteca d’AC (Galleria Comunale d’Arte Contemporanea), con la personale “Una fontana per la città” e tra le collettive sono stato guest artist ad “ARten – 10 artisti in mostra”. Programmi per il prossimo futuro? Ho realizzato per il Santo Padre una scultura in bronzo a cera persa: “Cristo – albero della vita”. Mi auguro prossimamente possa essere consegnatagli attraverso l’organizzazione di una mia mostra o in qualsiasi altra occasione.

“Piccolo Angelo con Ali ingabbiate”. Bassorilievo in bronzo a cera persa

“Metafora” Ambientazione in Castel Sant’Angelo. Scultura in bronzo a cera persa

I bronzi di Mayol ritraggono gli eroi della mitologia Centauri, Cariatidi, nuovi Ulisse, immagini mitologiche rivisitate di nuova vitalità, sono alcune delle creazioni tra bronzi, disegni e quadri realizzati dal poliedrico e raffinato scultore Paolo Mayol. Le sue opere, che nascono da un incontro tra la tradizione classicomonumentale di antica memoria e l’originale poetica dell’artista, rintracciabile nel particolare rapporto che si instaura con lo spazio. La combinazione di questi tre fattori provoca un disorientamento simile a quello dei sogni. Osservando le opere di Mayol, sembra riascoltare quei dibattiti filosofici in cui veniva esaltata l’ispirazione in sé che preme nella materia informe e vuole uscire alla luce, librandosi verso la più alta forma dello spirito: è su tale principio che Mayol lavora incessantemente.


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EXPO MILANO 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita” 147 partecipanti ufficiali: 144 Paesi, 3 Organizzazioni Internazionali - ONU/FAO, UE, CERN - 6 miliardi di persone, pari all’87% della popolazione mondiale - 21,5 milioni di visitatori, 10 mila eventi

Ha chiuso, dopo 184 intense giornate, l’Expo universale di Milano. I numeri sono stati importanti, raccontano molto, ma non tutto: l’Esposizione sembra aver stimolato la promozione e le idee: adesso l’Italia ci crede.

all’alimentazione, l’educazione alimentare, la salvaguardia delle biodiversità e delle tipicità sono i temi che la manifestazione Expo 2015 lascia in eredità, come semi di una lavorazione feconda per le generazioni a venire.

Forse, l’immagine di una curva ascendente potrebbe essere quella giusta per descrivere l’Expo di Milano: dal fallimento annunciato al successo inaspettato. Infatti, se fino a cinque mesi fa si discuteva di Padiglioni ancora da finire, assenza di visitatori stranieri, scontento generale per come (non) stavano andando gli affari, oggi, a qualche settimana dalla fine, si discute di file troppe lunghe, ipotesi (improbabile) di prolungare il semestre, e nuovi record di presenze da fissare, dopo aver incassato la settimana scorsa quello prefissato dei 20 milioni di visitatori.

Secondo una indagine della società GFK Eurisko, che svolge indagini che coprono l’intero panorama della ricerca sociale e di mercato, e unico fornitore ufficiale delle informazioni che riguardano i visitatori di Expo Milano 2015, chi visita l’Expo rimane soddisfatto e il 58% dichiara di voler tornare per una seconda visita.

Lo sviluppo sostenibile, la lotta alla fame nel mondo e agli sprechi, la qualità e la sicurezza alimentare, il diritto

Dalla manifestazione universale italiana non si è voluto rinunciare a nessuna delle “5 A”: l’Alimentazione, con i suoi saperi, sapori, emozioni, scoperte uniche, cibi e vini, l’Abbigliamento con la moda, l’Arredo con il design, l’Arte con la cultura e l’Ambiente naturale: le “cose buone e belle” che costituiscono il patrimonio dell’Italia nel mondo.


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Il ruolo delle imprese Qualcosa è cambiato nel sentore del Paese, nel marcato finale e nelle aziende; vi è il desiderio di un nuovo inizio che, per le imprese, si traduce in investimenti, formazione e una nuova comunicazione rivolta ai consumatori. La ricerca mette in luce il delinearsi di una comunità di consumatori molto più consapevole e informata rispetto al passato. Esiste una larga fascia di acquirenti capace di operare nell’acquisto scelte oculate che tengano conto anche di aspetti come la “sostenibilità”. L’attenzione a questo aspetto si declina così in un controllo delle filiere produttive coinvolte a vario titolo nel processo di produzione, distribuzione e conservazione del cibo, considerando anche altri aspetti, legati alla riduzione degli sprechi e dei consumi energetici, cercando in sostanza la sostenibilità, non solo nei prodotti ma anche nei processi. Tutto questo, si sa, coinvolge l’intera industria che diventa protagonista, insieme al cibo, di un’evoluzione verso un modo di alimentarsi più attento e consapevole. In contemporanea con l’apertura di Expo, Confesercenti ha dato luogo a “Exponimi”, un progetto di Confesercenti Milano, in collaborazione con la Confesercenti nazionale, finalizzato a dar vita ad una vetrina per tutte le imprese associate per essere presenti sul territorio milanese in occasione dell’esposizione universale. Un “temporary shop” che ha permesso alle PMI alimentari associate a Confesercenti di tutto il territorio italiano (che rappresentano in Italia il 95% del totale delle aziende produttive), di organizzare la propria presenza durante Expo. Il sistema confederale ha prodotto il 10 giugno la manifestazione sul mondo biologico, naturale ed ecosostenibile, con la celebrazione

della nascita ufficiale di “Eco-Bio” Confesercenti, l’associazione di settore che si propone la tutela e la valorizzazione delle imprese bio. La conclusione di Expo Milano 2015, suggellata dalla dichiarazione di chiusura del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una scenografia fantastica, dominata dai colori e dalle luci dell’albero della vita, segna anche un momento di bilanci, di valutazioni e di lasciti materiali ed immateriali. L’eredità di Expo 2015 sono, da un lato, i grandi principi della “Carta di Milano”, che elenca i concetti e gli obiettivi dei firmatari riguardo l’impegno ad uno sviluppo sostenibile, la tutela dell’identità territoriale delle risorse agro alimentari, per favorire la diffusione di cibo sano, senza danneggiare le risorse idriche e la biodiversità e ridurre le disuguaglianze, elaborata da scienziati e studiosi di fama mondiale e firmata da decine di capi di stato e da milioni di visitatori che, al termine dell’Esposizione verrà consegnata all’ONU e, dall’altro, un complesso urbanistico da riqualificare coerentemente con quello che l’Expo ha voluto rappresentare. Quella sulla riqualificazione delle aree espositive non potrà che partire da questa eredità morale, facendo perno sulla scienza e sulla cultura alimentare e ambientale, costruendo un polo di riferimento europeo sui grandi temi dello sviluppo sostenibile, della vivibilità e dell’intelligenza delle città e della vita sociale. Dall’Esposizione Universale Milano 2015 esce affermato, come ha dichiarato il Presidente della Repubblica, il diritto al buon cibo e ad una alimentazione sana e sufficiente per l’umanità, l’alimentazione come linguaggio universale del mondo dove le diversità culturali e di produzioni fanno parte della ricchezza della terra da tramandare alle future generazioni.

“Dal fallimento annunciato al successo inaspettato”

Non solo Food L’esposizione offre la possibilità di conoscere culture straniere, degustandone la cucina, ed avere nel contempo l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo sull’alimentazione e sulla sostenibilità, anche pensando al futuro. All’interno del sito sono stati presenti quattro aree o padiglioni tematici ai quali va aggiunto un padiglione urbano ospitato dalla Triennale di Milano. Queste aree sviluppavano i temi della nutrizione e della sostenibilità secondo differenti ambiti: l’esperienza del cibo e il futuro, il legame tra la nutrizione e l’infanzia, la possibilità di un cibo sostenibile, il rapporto tra il cibo e l’arte, la modalità di produzione del cibo. Il padiglione Zero, che ospitava il contributo delle Nazioni Unite, è un ottimo inizio per viaggiare nella storia dell’alimentazione: incantevoli le architetture di Francia, Germania e Gran Bretagna, e il bosco creato dall’Austria dove il potere rinfrescante delle piante abbassava la temperatura di almeno 5 gradi. Nel padiglione degli Emirati Arabi Uniti la sabbia è protagonista assoluta, in quello del Giappone è possibile immergersi in un mondo tecnologico e interattivo. In Brasile il divertimento è assicurato con la possibilità di camminare su una gigante rete sospesa. Tra le sorprese citiamo l’Azerbaijan con tre sfere di vetro che rappresentano diverse biosfere, il Marocco che con un percorso sensoriale spiega le differenze tra le varie zone del suo territorio, il Principato di Monaco ispirato al riutilizzo creativo delle risorse e l’Angola, dalla cui terrazza si può ammirare tutta l’area espositiva.


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SUBIACO 2015

550° anniversario della stampa italiana a caratteri mobili È indubbio che senza libri la nostra vita sarebbe più povera, perché nei libri è racchiusa l’intelligenza e la conoscenza di coloro che hanno pensato e scritto prima di noi. Per questo possiamo considerare l’invenzione della stampa a caratteri mobili, avvenuta nel 1455, da parte di Johannes Gutenberg, una delle più importanti della nostra civiltà: un’invenzione che favorendo l’alfabetizzazione e la cultura di massa, ha generato la “civiltà della conoscenza”. Tutto è iniziato con due allievi di Gutenberg provenienti da Magonza, i chierici Arnold Pannartz e Konrad Sweynheim, due prototipografi tedeschi diretti a Roma nel 1464. I due allievi di Gutenberg decisero di fermarsi a Subiaco, ove era attivo un nutrito gruppo di religiosi tedeschi, prima di proseguire per la Capitale: rimasero per ben tre anni presso il monastero di Santa Scolastica, trasformando Subiaco nella “Città della Stampa”: fu la fortuna di una storia che arriva sino ai giorni nostri. I due tipografi maguntini, proprio nel monastero di Santa Scolastica di Subiaco, con l’aiuto dei monaci, produssero nel 1465 il primo libro stampato in Italia: il “De Oratore” di Cicerone, con caratteri sublacensi, ovvero scrittura gotica con le maiuscole dei manoscritti, custodito presso la Biblioteca Angelica di Roma. È una delle tre copie mantenute in Italia ed è l’esemplare meglio conservato tra i diciassette ancora esistenti: l’edizione, di medio formato, con il testo a piena pagina di 30 righe e ampi margini, è stampata con caratteri di grande eleganza, fra il gotico

e il romano. Il titolo è in caratteri capitali epigrafici, ogni inizio capitolo ha la prima iniziale miniata oltre alla presenza di uno stemma araldico del quale, però, non si è ancora riusciti a risalire alla famiglia. L’anno è il 1465, ma non si hanno notizie sul giorno e il mese, al contrario di un altro dei quattro preziosi incunaboli stampati nei tre anni a Subiaco da Sweynheym e Pannartz, in stretta collaborazione con lo “scriptorium” monastico: il “De Divinis Institutionibus” di Lattanzio, stampato il 29 ottobre del 1465; gli altri due volumi sono “Grammatica pro puerulis” (una grammatica latina per bambini) di Donato e il “De Civitate Dei” di Sant’Agostino. Trasferitisi a Roma, i due tipografi produssero oltre cinquanta edizioni relative a fondamentali testi dell’antichità classica. Questo felice incontro tra tecnologia tedesca e umanesimo romano segnò l’inizio della rivoluzione culturale che incise profondamente sulla formazione del patrimonio intellettuale dei secoli successivi. Presso i monasteri sublacensi, il 2 e il 3 ottobre si è tenuto un convegno di studi sotto la presidenza della Dottoressa Concetta Bianca, docente presso l’Università di Firenze, nel quale sono stati approfonditi i vari aspetti di questa storia editoriale, dando vita alla riflessione su varie tematiche caratterizzate da occasioni multiformi: presentazioni di volumi, riflessione su autori e illustrazione di scoperte. La letteratura è dunque un serbatoio delle memorie e delle tradizioni di un paese o di una civiltà. Va conosciuta perché contribuisce alla formazione della identità nazionale o sovranazionale della nostra civiltà…va conservata in archivio. Al termine del convegno applauditissimo concerto del coro polifonico "Città del Palestrina" e dell’orchestra del "Circolo De Musici" diretti dal maestro Maurizio Sebastianelli.

Nella foto l’Abate Dom Mauro Meacci ed Umberto Eco

Lectio Magistralis di Umberto Eco per la presentazione della ristampa in anastatica del “De Oratore” di Cicerone L’abbazia di Subiaco, in collaborazione con il comitato “Subiaco, la culla della stampa”, in occasione del 550° anniversario del primo libro stampato in Italia, ha curato la ristampa anastatica del “De oratore”, finanziata dalla BCC di Palestrina, presentata il 28 giugno a Milano presso la Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense. La preziosa copia verrà esposta per la Lectio Magistralis di Umberto Eco, “Originali, facsimili e anastatiche”. Eco ha offerto interessanti spunti di riflessione e qualche aneddoto legato alla stesura di un suo celebre libro, “Il nome della rosa”, che nasce nella mente del suo scrittore durante l’adolescenza proprio a Subiaco e dunque legato proprio all’Abbazia di Santa Scolastica. Umberto Eco, nei suoi interventi, non perde occasione per dare spunti di approfondimento e studio, come la differenza del libro visto come oggetto di culto da parte dei bibliomani, coloro i quali non vorrebbero mai condividere il loro libro, nascondendolo e consultandolo segretamente, e i bibliofili, ossia coloro che vorrebbero che tutti sapessero dell’esistenza del libro e che quella copia è la loro.


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BCC Palestrina nel territorio


Viale della Vittoria, 21 - 00036 Palestrina (Rm) Tel: +39 06 953001 e-mail: bccpalestrina@bccpalestrina.com


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