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MENSILE DI INFORMAZIONE NON CONVENZIONALE

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Nutrire il Pianeta Unitus in prima linea con il progetto Tuscia Food Valley Palazzo Gatti, un grande cubo di pietre grigie Non blues ultra: Bud Spencer Blues Explosion La scelta elettrica, vantaggi e prospettive

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2015 GIUGNO LUGLIO



editoriale

Per aspera ad astra

E DECARTA Scripta volant Mensile di informazione non convenzionale Numero 21 – Giugno/Luglio 2015 Distribuzione gratuita Direttore responsabile Maria Ida Augeri Direttore editoriale Manuel Gabrielli Redazione Gabriele Ludovici, Claudia Paccosi, Elisa Spinelli Redazione web e photo editor Sabrina Manfredi Design Massimo Giacci Editore Lavalliere Società Cooperativa Via della Palazzina, 81/a - 01100 VITERBO Tel. 0761 326407 Partita Iva 02115210565 info@lavalliere.it Iscrizione al ROC Numero 23546 del 24/05/2013 Stampa Union Printing SpA Pubblicità 0761 326407 - 340 7795232 Immagine di copertina Manuel Gabrielli

I contributi, redazionali o fotografici, salvo diversi accordi scritti, devono intendersi a titolo gratuito.

ra più o meno un anno fa, dipende da che giorno sarà quando inizierete a leggere queste lettere, che l’editoriale del numero 12/13 apriva con la foto dall’interno dell’abitacolo di una macchina in veloce movimento. Come vale per tutte le persone impegnate a dover affrontare delle scadenze, anche per noi che produciamo questa rivista ogni giorno ci è sembrato di affrontarlo come se il tempo non fosse mai sufficiente, in veloce movimento, e di conseguenza lo abbiamo vissuto, sebbene intensamente, molto di corsa. Il 2015 è già arrivato alla sua metà e, giunti al 27 giugno, Decarta e la Cooperativa Lavalliere che la produce, compiranno 2 anni. Sono stati anni di grande soddisfazione dal punto di vista dei riconoscimenti che ci hanno gratificato, ma anche difficili se consideriamo la necessità di far quadrare i conti del bilancio in presenza di una crisi, non solo economica, che continua a produrre i suoi effetti. Non solo economica perché l’andamento depresso del mercato è forse da considerare solo un sintomo dell’andamento depresso delle persone e quindi di una crisi ben più importante, che forse coincide con un cambiamento epocale della nostra società.

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raticamente ogni giorno, chi è impegnato nel lavoro si ritrova a combattere con persone che non rispondono – che si tratti di telefonate, messaggi o di email – e che non rispettano impegni e appuntamenti. Allo stesso tempo, queste stesse persone vittime di tali comportamenti probabilmente, e alcune volte senza rendersene conto, si comportano nella stessa maniera nei confronti di altri individui. È una specie di reazione a catena svantaggiosa quella che si è instaurata nel mondo del lavoro e delle relazioni umane in generale ed è indubbiamente causata da una società che pretende troppo e da troppo poco in cambio. Le relazioni umane stanno diventando sempre più complicate e distanti e nonostante, secondo le stime, abbiamo da poco superato i 7.000.000.000 di anime, ad abitare in questo mondo non ci si è mai sentiti così soli. Personalmente non credo riusciremo (e riuscirò) ad andare avanti ancora a lungo in questa maniera ma mettendo da parte questa retorica spicciola vado al dunque e vi posso dire che nonostante tutto spero in un futuro molto prossimo di essere contento di aver vissuto in questo periodo storico, perché come dicevano i latini per aspera ad astra e se ci tocca penare in questa maniera, probabilmente un futuro migliore ci attende. Buone cose e a presto! Manuel Gabrielli Presidente Lavalliere Società Cooperativa

Chiuso in tipografia il 15/06/2015 www.decarta.it

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spazi da vedere

Non blues ultra Intervista a Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion

Palazzo Gatti: un grande cubo di pietre grigie Come un guscio protettivo, il nuovo preserva l’antico.

Gabriele Ludovici

acido lattico

Claudia Paccosi

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incontri

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storia

incontri

Faide viterbesi: atto primo La distruzione di torre Damiata

La scelta elettrica Vantaggi e prospettive dell’elettrocuriosità

Orlando Samperi

Gabriele Ludovici

nota bene

università

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appuntamenti

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Muso 2015: è la gente che crea l’ambiente Musica e fumetti con uno sguardo rivolto a Villa Altieri

incontri

Nutrire il Pianeta Il prof. Esti presenta il progetto “Tuscia Food Valley” Sara Morelli - Arianna Mugnari

Gabriele Ludovici

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spazi da vedere

Palazzo Gatti: un grande cubo di pietre grigie Come un guscio protettivo, il nuovo preserva l’antico. Claudia Paccosi | claudia.paccosi@decarta.it - Foto di Mauel Gabrielli

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alazzo Gatti è un grande cubo di pietre grigie. È posato su via Cardinal La Fontaine, una dissestata striscia di sampietrini che rimbombano tutto il giorno sotto lo scorrere rapido delle automobili e il ciabattare frettoloso delle signore che tornano dalla spesa al mercato. È un antico palazzo nobiliare, o almeno è quello che ne resta. Oggi sembra ancora maestoso, potente e granitico, ma non possiamo nemmeno immaginare quanto vasto esso fosse, che sei alte torri oscurassero con la loro ombra le vie viterbesi e che le sue mura arrivassero fino a piazza Fontana Grande. Non possiamo immaginare quante eleganti finestre si affacciassero sulla povertà degli altri, proteggendo gelose la loro ricchezza. Ho visitato Palazzo Gatti grazie alla gentilezza dei due coniugi che vi abitano in un pomeriggio di un maggio quasi estivo, indossavo già i sandali e avevo caldo. Quando però sono entrata ho dovuto recuperare il mio maglioncino stropicciato dalla borsa. Le spesse mura mantenevano una notevole frescura e la temperatura era di almeno cinque gradi inferiore rispetto all’esterno. All’inizio degli anni ’70 i coniugi Cordelli hanno acquistato un palazzo in rovina, al piano terra c’erano l’officina di un meccanico e la bottega di un fabbro. 6

Una scala fatiscente portava ai piani alti, dove le finestre non avevano vetri e le stanze erano ormai nido dei piccioni. Sembrava proprio un passato destinato a crollare, a perdere la sua nobiltà ed eleganza quando i due proprietari decisero di restaurarlo. Oggi, guardando le pareti dell’ingresso non riesco a credere alla loro storia, tutto appare pulito, perfetto e conservato, non v’è traccia di imperfezione, persino l’umidità dona all’ambiente lo splendore del presente. Il palazzo è costruito attorno ad una torre decapitata, al centro di tutto, cuore del cubo è una torre vuota, al cui interno impera un’altissima scala dalla ringhiera gialla. Alzare gli occhi comporta una vertigine di piacere, soprattutto quando mi accorgo del contrasto fra vecchio e nuovo, fra grigio e polveroso muro storico e freddo e colorato acciaio moderno. Attorno alla torre, che sebbene decapitata è più alta di molti palazzi viterbesi, si costruisce un palazzo di tre piani,

che si arrampica verso una terrazza di piccoli alberi da frutto e rose. Negli anni ’70 un gruppo di architetti fiorentini ha compiuto un magnifico restauro in pieno stile scarpiano, coniugando il vecchio con il nuovo. Molti muri, soprattutto nelle stanze, sono protetti da una sottile parete che crea un’intercapedine: tra questa e il vecchio muro passa un sottile spessore d’aria, come a far respirare la storia di queste grigie pietre. Palazzo Gatti è un guscio attorno alla torre, è un guscio protettivo, materno, che i secoli hanno costruito attorno al mutilato baluardo di cui rimangono fieri ancora due merli. Infatti la struttura ad elle che circonda la torre è secondaria e ad essa il restauro ha aggiunto un ulteriore velo di protezione: sottili pareti di cartongesso che celano senza opprimere il glorioso passato. Una stanza mi colpisce subito, appena al primo piano, è una regale camera da letto. Maestoso domina il pavimento morbido di moquette un enorme camino di pietra, nel cui fuoco dai guizzi incontrollabili il signore del palazzo, un tempo, poteva fissare i suoi occhi, preoccupato e pensoso, in cerca di DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015


vendetta per una delle faide della città. Sul comodino c’è un libro sulla vita di Cavour, la luce filtra attraverso l’armoniosa decorazione con cui termina la colonnina che divide a metà la finestra. Sembra la fessura attraverso cui Lady Marian spiava le rapide mani del suo amato fuorilegge rubare dalle tasche vellutate dei ricchi, per regalare, discreto, alle infangate e rigide borse dei poveri.

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alazzo Gatti è un piccolo universo chiuso, una grande casa principesca dove quasi non si sentono i suoni della realtà: tutto è silenziato dalla fresca umidità che scorre sui pavimenti. È una casa dove il nuovo siede accanto al vecchio, dove il giovane sfreccia in bicicletta accanto all’anziana donna che paziente e annoiata ricama una grande e pulita tovaglia bianca: il giovane passa, pedalando con foga, sudando dalla fronte e dietro al collo e sfiora la gonna dell’anziana signora, questa si sposta, impercettibilmente, i bianchi e fini capelli bianchi legati sulla nuca si sollevano per un attimo, per poi ricadere immobili sul saggio capo, lei socchiude quegli occhi chiari, di un azzurro ormai diventato grigio, sorride e torna al suo lavoro. L’ultimo piano del palazzo è molto luminoso, per raggiungerlo c’è uno stretto passaggio che si allontana dalla trionfale scala gialla, è di legno, una piccola scatolina in cui può passare solo una persona alla volta. Mi ricorda quei piccoli e instabili ponti di plastica bianca che al porto collegano la banchina con una grande barca a vela. La barca non può urtare contro la lurida banchina del porto, quindi i suoi passeggeri devono fare uno sforzo, percorrere quei tre o quattro passi, sospesi sull’acqua nera, tremanti e senza equilibrio, per saltare dalla terra al mare. È un grande salone dove alcune pareti sono coperte da lastre di pesante e poroso travertino, c’è un soppalco, essenziale e lineare, costruito negli anni ’70 eppure ancora così moderno. Palazzo Gatti al suo interno è un restauro fatto

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con gusto, dove non si eccede mai, dove si è osato il giusto, quanto bastava per non offendere la storia, dove le pareti di una casa sono diventate confini di un personale mondo, che purtroppo posso solo raccontarvi. C’è però un particolare quadrato di spazio che ho amato più degli altri, forse perché amo avere la testa libera, il cielo, nuvoloso o limpido che sia, sopra la mente e il vento fra le narici: la terrazza. La terrazza di questa mutilata torre che è sopravvissuta alle sue sorelle è un piccolo paradiso dell’altezza. Un po’ come un orientale tappeto volante, ma più stabile, guarda dall’alto la sua città. È un quadrato protetto da due merli, al suo interno aiuole squadrate ospitano piccoli alberi da frutto, un corbezzolo, una vite, molte rose. Il pavimento è bianco e, scaldato dal sole, mi fa dimenticare per un attimo la frescura di questo posto. Sul lato dei merli domina via Cardinal La Fontaine, che da qui sembra più piccola e stretta, mi sporgo dall’altra parte e vedo un altissimo albero dalle foglie sottili, di un verde violento e fresco, sinuoso si è allungato fra due palazzi, ha i rami curvi e lisci, con tutte le sue forze ha cercato la luce e, miracolosamente, l’ha trovata.

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accio pochi passi e raggiungo l’altro lato, stretta fra l’aiuola di piante e il vuoto vedo la facciata posteriore della chiesa di piazza Fontana Grande, che strano, le maestose costruzioni dell’uomo viste da dietro sono sempre un po’ meno grandi, più banali e piccole. Sembra quasi che l’architetto si sia dimenticato di pensare che qualcuno sarebbe passato anche da dietro, che qualcuno non sarebbe rimasto affascinato dalla sua facciata e avrebbe proseguito, girando in quel vicolo sporco e dimenticato, dove i canti del coro non si riescono a

sentire e le vetrate variopinte dei santi sono solo sbiaditi specchi. Palazzo Gatti è un grande cubo di pietre grigie, è un palazzo antico che sopravvive e rivive. Sono vecchie pareti che proteggono nuove vite, o forse nuove vite che accarezzano, curano e lucidano antichi muri, timorose di perdere la loro storia. 7


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storia

Faide viterbesi, atto primo La distruzione di torre Damiata Orlando Samperi - Foto di Mauel Gabrielli

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uesta coraggiosa rivista mi offre ancora una volta la possibilità di tessere le lodi di questa nostra splendida città. Tra le pagine della sua storia vi sono vicende che nulla hanno da invidiare a celebri narratori quali Shakespeare o Boccaccio, che pure con tradimenti e intrighi hanno molto ricamato le loro opere. Perciò oggi voglio raccontarvi una di quelle vicende, senza inventare nulla. È la storia di due famiglie, rivali, che coinvolsero l’intera città nelle loro faide, e che per poco non la distrussero per intero. Una storia torbida, fatta di gelosie, rancori e omicidi. Il primo atto comincia a Viterbo, nel 1216. I Viterbesi erano potenti e fieri, il Comune era in piena espansione territoriale, e solo l’avvento dell’imperatore Federico II preoccupava gli impavidi cittadini, tanto che avevano appena finito di erigere la cinta muraria della città, la stessa che ancora oggi possiamo ammirare per intero. Due famiglie si affacciarono al potere in quei mesi: i Gatti di Bretagna, spalleggiati dagli Alessandri, e i Tignosi di Magonza, spalleggiati dai Cocco. I Cocco in particolare erano spavaldi e arrembanti, e spesso trovavano motivo di lotta con i Gatti, che dal canto loro non erano certo rinomati come ragionevoli o pacati. E così, quasi a voler sancire l’inizio delle ostilità, il patriarca della famiglia 8

Cocco, un certo Giovanni, si sollevò contro i consoli cittadini, di fatto controllati dalla fazione avversaria. Venne immediatamente riportato alla ragione, ma il guanto, ormai, era stato lanciato. In una situazione normale, come avveniva in molte altre città, questo sarebbe stato visto come un gesto simbolico, per saggiare il potere e la forza degli avversari, ma i Gatti se la legarono al dito, e si misero in attesa del momento giusto per vendicarsi. Non che, vista la situazione, servisse chissà quale gesto eclatante... Giovanni e la sua famiglia avevano il loro palazzo a piazza San Carluccio, allora nominata piazza San Salvatore. Un palazzo maestoso, protetto dall’imponente torre Damiata. I Gatti, come esigerebbe una buona sceneggiatura teatrale, avevano la loro dimora poco distante, a un centinaio di passi. Un palazzo che nei secoli arriverà a raggiungere le dimensioni di un vero e proprio quartiere fortificato. Al tempo era ancora un palazzo, verso la fine dell’attuale via Cardinal la Fontaine. Ed ecco il casus belli, il tremendo misfatto che spingerà le due famiglie a portare Viterbo sull’orlo della distruzione: Giovanni Cocco decise di finanziare, sulla strada dinnanzi la sua dimora, la costruzione di una scalinata di pietra, per il pubblico utilizzo. Questo sarebbe un gesto di grande generosità agli occhi di ogni buon viterbese, grato che qualcuno voglia migliorare la città a proprie spese. Diciamocela tutta: ma quando mai è

successa in tempi moderni una cosa del genere? Al di fuori di una campagna elettorale, intendo.

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omunque la famiglia Gatti non la pensò così, per loro quella scalinata era un affronto, l’essere costretti ad usarla per andare a casa provocava in loro una rabbia cieca. Decisero quindi che quell’iniziativa era un’onta da lavare col sangue; e così fecero. Al tempo, a quanto pare, i sentimenti lasciavano molto presto spazio alle azioni. Tesero un agguato a Giovanni e lo accoltellarono a morte, per poi lasciare nottetempo il suo cadavere proprio sulla sua scalinata. Detta così è già di per sé cosa tremenda, ma immaginate uno degli uomini più ricchi e potenti di Viterbo trovato morto sulla pubblica piazza. Fu un attimo, non ci fu certo bisogno di indagare per sapere chi l’avesse ucciso, nessuno chiamò le guardie, nessuno urlò un DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015


allarme. Si udirono solo grida di rabbia e rumori di persone che si armavano. Una scintilla che divenne subito fiamma ardente: in tutta San Pellegrino le due fazioni scesero in strada e si scontrarono con una violenza che mai, fino a quel momento, la città aveva conosciuto per mano dei suoi stessi cittadini. Solo quando la battaglia fu finita il podestà di Viterbo, Mosca di Firenze, riuscì a entrare nel quartiere con i suoi soldati. Lo spettacolo doveva essere terribile, decine di morti, torri e palazzi diroccati (anche la grande torre Damiata), sangue lungo le strade. Il Mosca, che era una persona ragionevolmente saggia, rastrellò il quartiere fino a trovare i più facinorosi delle due fazioni, sei per parte, e li esiliò a Firenze. Questo provvedimento per un certo DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015

tempo spense le velleità delle due famiglie, ma solo un ingenuo non avrebbe visto la brace che ardeva ancora sotto la cenere. Un ingenuo o un uomo preoccupato. Ed il Mosca aveva ben ragione di esserlo, perché l’esercito di Roma arrivò presto fuori dalle mura viterbesi. Il motivo di una visita così inaspettata e violenta era Civitavecchia. Ebbene sì, i Viterbesi si erano comprati Civitavecchia, e i Romani avevano, usando un termine dialettale, “rosicato”. Non è una interpretazione di chi scrive, è esattamente così, secondo fonti di entrambe le parti. E così, le mura di Viterbo ebbero il loro battesimo non contro Federico II, ma contro i Romani. E se la cavarono alla grande! Dopo essere arrivati quasi alla conquista della

città, i Romani furono ricacciati indietro dall’orgoglio e dalla disperazione dei fieri Viterbesi, e molti non rividero la città eterna e rimasero sui bastioni viterbesi, testimonianza di una nostra vittoria. Siamo nel gennaio 1221. Voi immaginerete le feste, lo spirito di fratellanza celebrato fra cittadino e cittadino, l’orgoglio di ogni persona che in quel momento poteva dire di aver sconfitto Roma la grande. Certo, probabilmente fu così, ma dietro la gioia e i sorrisi, già si tornava ad affilare i pugnali per puntarli alla gola dei fratelli.

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urante il carnevale, approfittando della festa, i figli di Giovanni Cocco, Nicola e Ranuccio, covando vendetta contro i Gatti, assaltarono il castello di Rispampani, di Pietro di Niccola, alleato dei Gatti e persona a dir poco scostante e antipatica a detta di molti. Nessuno lo aiutò: erano tutti a far festa. I ragazzi lo ferirono e, credendolo morto, lo gettano in un pozzo, dove venne recuperato e salvato da alcuni amici quella stessa notte. Ne seguirono numerose baruffe in città. Per quanto 9


storia non fosse un Gatti, Pietro era comunque un loro alleato. In uno di questi scontri i due giovani uccisero uno dei capifamiglia dei Gatti, e fuggirono nella rocca appena conquistata. Da qui in poi non si poté neppure sperare di riportare le cose ad un livello civile; tutti seppero che questa faida si sarebbe presto risolta annegando nel sangue di una delle due fazioni. Ovviamente i Gatti misero l’assedio alla rocca. Alcuni dei Cocco erano rimasti in città, e ne approfittarono per sfiduciare il podestà, accusandolo di essere troppo amico dei Gatti. Il buon Mosca dovette fuggire, e con lui da Viterbo fuggì l’ordine e la legge. I cittadini di Viterbo attesero con paura il ritorno in città dei Gatti, aspettandosi una resa dei conti all’ultimo sangue. E sappiamo che quando un Viterbese è pessimista, raramente viene deluso. La rocca di Rispampani fu presa dai Gatti col tradimento e restituita a Pietro di Niccola, che da quel momento non ne volle più sapere di Viterbo e vi si asserragliò dentro. Ma i due Cocco, Nicola e Ranuccio, scamparono al massacro.

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u allora che i Gatti decisero di radere al suolo ogni possedimento della famiglia rivale, dalla più piccola locanda alla torre più maestosa. A farne le spese fu, come è ovvio, soprattutto la torre Damiata. Le lotte continuarono a lungo, si protrassero per anni, si arrivò al punto che anche solo uno sguardo veniva legittimamente interpretato come offesa mortale. Immaginate come dovevano vivere i cittadini in questo periodo, nel timore e nell’impotenza. Il potestà era cambiato, l’ordine era sparito, e solo il grande odio dei viterbesi nei confronti di Roma impedì a molti di cambiare aria e andarsene. Nel 1223 esplose nuovamente la polveriera dell’odio, e accadde addirittura al10

l’interno della chiesa di San Sisto, durante una funzione! Da lì dilagò la zuffa per tutta la città, ma stavolta ad avere la meglio furono i Cocco, che tolsero agli odiati rivali la torre Petrella e uccisero un Gatti, un tale Giffredo. Non fatevi ingannare: i morti furono molti, ma raramente in queste risse uno dei nobili perdeva la vita, essendo ognuno di loro circondato da alcuni seguaci pronti a difenderlo. Per porre fine a questa situazione a dir poco assurda per una città che stava contendendo a realtà ben più potenti il dominio del territorio, venne richiamato addirittura Niccola Cocco, uno dei figli di Giovanni, che dalla caduta della rocca di Rispampani si era ben guardato dal rimettere piede in città. Come si vide, allora, che il potestà attuale non era certo al livello del compianto Mosca! Certo, costrinse Niccola a sancire una tregua coi Gatti, ma come non poteva vedere cosa comportasse il ritorno di Niccola in città. Se il potestà non lo vide, Niccola invece lo fece, e per proteggere la sua vita e i suoi possedimenti dalla furia vendicativa dei Gatti fece una scelta che lo fece odiare da tutti: donò la torre Damiata alla città di Roma, e vi appose uno stemma enorme davanti: S.P.Q.R. Col senno del poi non fu una grande mossa, ma sul momento, sentendosi le spalle coperte da Roma, Niccola si imbaldanzì. Peccato, perché i Gatti ce la stavano mettendo tutta a rispettare la tregua. Ma quando Niccola, con Ranuccio e alcuni dei suoi ferirono Orlando degli Alessandri, San Pellegrino cadde letteralmente in pezzi, dato che le due fazioni stavolta usarono i pezzi delle torri per demolire muri e case. La battaglia fu così cruenta che ne uscirono tutti male. Non si ebbe un vincitore, solo morti e feriti. Anche i cronisti del tempo innalzarono il loro lamento e la loro vergogna per un tale scempio e per una tale

meschinità da parte dei loro stessi concittadini.

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egli scontri i Gatti avevano messo in serio pericolo Niccola Cocco, che impaurito fuggì a Roma. Appena si seppe la notizia, non furono solo i Gatti, ma l’intera popolazione di Viterbo che si recò sotto la malconcia, eroica e sfortunata torre Damiata, ormai disabitata, e la rase al suolo, letteralmente, fino alle fondamenta. Piansero i Cocco per la perdita di un tale monumento, e la perdita anche dell’onore della famiglia, ora che erano bollati come traditori della patria. In compenso i Romani, avvertiti da Niccolò, vennero a chiedere risarcimento per la torre distrutta. La torre, dissero, era loro, donatagli dai Cocco. I Viterbesi ebbero uno dei loro momenti di grande orgoglio, e risposero ai romani che a loro risultava che la torre fosse dentro le loro mura, e quindi potevano farci quello che volevano, essendo viterbese e non romana. Nemmeno a dirlo, fu guerra. Ma stavolta i Viterbesi erano uniti, tutti.Tranne i malaugurati Cocco, che vennero sospettati, a ragione, di essere dalla parte dei romani. Fu deciso quindi dal consiglio cittadino di sterminarli. Niccola, che intanto era rientrato in città pregustando la vittoria romana e cercando in qualche modo di facilitarla, fu uno degli ultimi a cadere, sotto la torre Spagnola, e morto lui, i Romani dovettero per forza di cose ritirarsi. Non è una pagina felice della storia viterbese, certo, ma trovo che sia di grande attualità, e potrebbe essere di esempio ai nuovi Viterbesi per cercare di guardare più lontano insieme, oltre le mura di questa splendida città, e non covare rancori, invidie e risentimenti, rannicchiati all’ombra delle ultime torri, vestigia di splendore e decadenza di una città orgogliosa e meschina allo stesso tempo. Per concludere, sebbene la famiglia Cocco sparisca dalle cronache viterbesi, quella dei Gatti continuò a lungo ad esserne protagonista. Quello che vi ho narrato, come ho scritto all’inizio, è solo il primo atto… DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015


proposte

a tavola

Il pesce in osteria, al Vecchio Orologio Ogni settimana un menù diverso a base di pesce informazione pubblicitaria

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isotto alla spigola con croccante di mollica, guazzetto di calamari e moscardini oppure cartoccio di mare: sono alcuni dei piatti che Al Vecchio Orologio fanno da protagonisti profumati e irresistibili. Per tutta l’estate, l’Osteria tipica propone un menù a base di pesce, le cui portate cambiano ogni settimana. Il menù, quindi, è sempre vario e fresco come vuole la tradizione culinaria del Vecchio Orologio: l’osteria più ricercata e frequentata di Viterbo, che iniziò la sua attività nel 1966 con la Famiglia Ferrari, e che oggi prosegue con Paolo Bianchini.

pesce con dell’ottimo vino: presenti nella carta ben 150 etichette provenienti dal territorio; la selezione, infatti, è frutto di un interessante progetto portato avanti dalla proprietà insieme a Slow Food Viterbo, il cui obiettivo è la valorizzazione dei produttori della regione e della Tuscia. Oltre che Osteria, Al Vecchio Orologio potrete gustare la pizza, proposta in 30 varietà. Al Vecchio Orologio: “non si racconta, si vive e si assapora.”

Il menù “Il Pesce in Osteria” – che ha anche un suo tag sui social – è composto da un antipasto, un primo ed un secondo tutto a base di pesce. In questi giorni, ad esempio, à la carte si propone un risotto alla spigola con croccante di mollica: piatto delicato e raffinato che delizierà il vostro palato grazie alla croccantezza della mollica e alla freschezza delle note finali del prezzemolo che guarnisce il piatto. Potrete accompagnare il menù di DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015

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proposte

a tavola

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CAFFETTERIA CAPOCCETTI (Via Marconi, 53/55 - 0761 347169)

Caffetteria Capoccetti Via Marconi, 53/55

È estate, finalmente! La Caffetteria Capoccetti è lieta di accogliervi di nuovo nel suo salotto all’aperto su via Marconi. Un buon caffè è quello che ci vuole, lo stesso che richiama la nostra insegna, preparato nel rispetto della lunga tradizione familiare, fin dal 1930. Lo potete gustare comodamente seduti, sia fuori, sia nel nostro caldo e rilassante ambiente interno. E con il caldo l’occasione è propizia per farsi stuzzicare dagli ottimi long drink, dai centrifugati e dagli aperitivi di frutta e verdura preparati con maestria da Walter e Alessia. Oppure per gustare i vari e buonissimi gusti del gelato, fornito come sempre dall’Antica Latteria. La bella stagione non vieta poi le bevande calde e potete, come sempre, concedervi un attimo per assaporare la nostra vasta selezione di tè provenienti da tutto il mondo. Oppure portarvi tutti i nostri sapori fin dentro casa, per prepararvi da soli un ottimo caffè o un tè. Vi aspettiamo come di consueto a colazione, per darvi il nostro migliore buongiorno, oppure a pranzo con i nostri piatti, caldi e freddi, e le nostre insalate, preparate appositamente per la bella stagione, e in qualsiasi altro momento della giornata per offrirvi una pausa piacevole e un prezioso momento di relax.

GREEN CORNER (Via San Pellegrino, 6 - 0761 092408) La pizzeria Green Corner è situata nella centralissima via San Pellegrino, nell’omonimo quartiere e nota per essere una delle vie più antiche della città. La pizzeria offre sia posti a sedere dove mangiare sia il servizio da asporto. I prodotti offerti sono i classici pizza e calzone ma è possibile ordinare anche degli ottimi fritti, dolci e salati, preparati sul momento. Il Green Corner è anche un locale molto attento al fenomeno della movida, in quanto sito in uno dei luoghi di maggior affluenza di persone durante il fine settimana. Dal dopo cena in poi è possibile usufruire del servizio bar, quindi birra in bottiglia e alla spina, shots e cocktails. Il giorno di chiusura settimanale è il lunedì, ma per il resto della settimana il forno rimane acceso fino a notte inoltrata.

Green Corner Via San Pellegrino, 6

CHALET (Via della Palazzina, 1/b - 0761 345780) Da qualche mese lo Chalet ha rinnovato i locali, posizionandosi in via della Palazzina 1/B: un cambiamento che ha costituito un nuovo capitolo nella lunga storia di questo bar, tabaccheria e gelateria viterbese. Già nel 1984 la famiglia che attualmente gestisce lo Chalet aveva rilevato la vecchia società Garbini, e oltre a proseguire l’attività nel tempo ha anche aggiunto delle importanti novità. Tra tutte, a partire dal 1998, citiamo la gelateria: una produzione artigianale realizzata con prodotti a chilometro zero e che si distiningue per l’impagabile qualità.

Chalet Via della Palazzina, 1/b

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La tradizione va di pari passo, come sempre, con la cortesia e con l’ampia gamma di servizi. Il bar propone il caffè Fida Miscela Bar Oro, altro prodotto locale che proviene da Marta; inoltre, come accennato, è presente anche la tabaccheria. È possibile anche usufruire dei tavolini all’aperto e della connessione wi-fi gratuita. Per i vostri momenti di ristoro, lo Chalet è la soluzione migliore: l’esperienza ultratrentennale è un’inimitabile garanzia consolidata negli anni.

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nota bene

appuntamenti

Muso 2015: è la gente che crea l’ambiente Musica e fumetti con uno sguardo rivolto a Villa Altieri Gabriele Ludovici | gabriele.ludovici@decarta.it

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al 17 al 19 luglio Oriolo Romano sarà la cornice del Muso, giunto alla sua tredicesima edizione. A largo Santacroce si avvicenderanno sul palco – bello grande, peraltro – artisti pronti a far scatenare tutti i presenti. Il Muso è da sempre l’occasione giusta per apprezzare le nuove proposte della musica alternativa e per assistere dal vivo alle performance di artisti già affermati. In passato a Oriolo Romano sono arrivati: Statuto, I Ratti della Sabina, Andrea Ra, Franziska, Banda Bassotti, Radici nel Cemento, La Fonderia, Rosso Malpelo,The Gang, Pan del Diavolo, Management del dolore post-operatorio fino ai Kutso, rivelazione della scorsa edizione. Andiamo a presentare coloro che vedremo in azione quest’anno. Venerdì 17 luglio si parte con il country di Giancane e col rock ’n’ roll/rockabilly de I Vazzanikki, band che merita di essere ascoltata già solo per il nome che hanno scelto. Sabato 18 invece sul palco ci saranno i Rumore Binario (gruppo folk-rock che abbiamo intervistato qualche mese fa), gli Sterbus e gli Etruschi From Lakota. Questi ultimi hanno vinto nel 2013 il Premio FAWI, riconoscimento assegnato dalla Fondazione Arezzo Wave al miglior gruppo emergente italiano, e nel 2014 il Premio Buscaglione, dedicato alla canzone d’autore italiana. Infine, domenica 19 si chiude in bellezza. In scaletta sono previsti gli allegri Villa Mura, la rock band tolfetana Acme Corp. e i grandi Bud Spencer Blues Explosion, power duo formato da Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio che si sta affermando come una delle realtà più spettacolari da ascoltare dal vivo. What else?

La vida del Che e collaboratore della Marvel – e Paolo Eleuteri Serpieri, creatore di Druuna e colonna storica dei periodici Lanciostory e l’Eternauta. Infine, tra musica e fumetti, non perdete l’occasione di fare un giro a Villa Altieri. Questo splendido parco urbano è rimasto chiuso per anni, ma il Muso l’ha parzialmente riaperto nel 2013, permettendo a tutti di godere della nuova passeggiata illuminata delle Olmate. Inoltre, dentro Palazzo Altieri sarà allestita una mostra, appartenente al progetto di Francesco Galli legato alle ville storiche del Lazio. All’interno della villa, a partire dalle ore 19, si esibiranno gruppi live in acustico: il 19 sarà presente Il Branco, interessante gruppo ternano. Restate sintonizzati sugli eventi della XIII edizione del Muso cercando la pagina ufficiale su Facebook. Gli appuntamenti sono vicini: assicuratevi di non perderne nessuno!

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ome di consueto, l’ingresso agli eventi sarà rigorosamente gratuito ed oltre alla musica c’è di più. All’interno del Muso troverete uno spazio ristorante e un’area relax, oltre a un bel wine bar immerso nel verde. Inoltre al Muso ci sarà un intero stand dedicato al fumetto, che quest’anno si presenterà con un programma davvero allettante e pieno di ospiti di rilievo. Il 17 nella zona autori troverete il Rackham Café, collettivo di autoproduzioni nato per condividere la creatività nelle pause caffè. Sabato 18 invece potrete conoscere tre professionisti del fumetto e dell’illustrazione italo-francese: gli ospiti, Giampiero Wallnofer, Fabio Mantovani e Francesco Lo Storto, sono infatti tre insegnanti della Scuola Internazionale di Comics sita in Roma. Domenica 19 l’appuntamento sarà d’eccezione: saranno ospiti infatti due artisti come l’argentino Enrique Breccia – disegnatore di Dylan Dog e Tex Willer, oltre che autore de DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015

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nota bene

incontri

Non blues ultra Intervista a Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion Gabriele Ludovici | gabriele.ludovici@decarta.it - Foto di Ilaria Magliocchetti Lombi

lia; conoscevo già Cesare, essendo provenienti da ambienti musicali simili, e siamo riusciti presto a dar vita ad una musica sincera e viscerale, una vera e propria valvola di sfogo. Dopo le prime prove ci siamo proposti dal vivo e la nostra attitudine libera è stata apprezzata: ci piace fare lunghe jam e non limitarci ad eseguire le canzoni prestabilite. In seguito abbiamo partecipato a concorsi importanti e calcato grandi palchi, inclusa l’esibizione al Concerto del Primo Maggio del 2009 davanti a tantissima gente. Dopo quell’evento siamo stati contattati da un’agenzia di booking che ci ha permesso di suonare di più e ricevere l’appoggio della stampa.»

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ra le novità italiane che negli ultimi anni sono riuscite a raccogliere più consensi nel panorama musicale, i Bud Spencer Blues Explosion si trovano senza dubbio in prima linea. Il duo tutto capitolino composto da Adriano Viterbini (chitarra, voce e tastiera) e Cesare Petulicchio (batteria e cori) ha già pubblicato Happy (autoprodotto nel 2007), Bud Spencer Blues Explosion (2009), Do It (2011) e BSB3 (2014) oltre che l’EP Fuoco Lento registrato live nel 2011. Il giudizio nei loro confronti è sempre stato unanime: dal vivo spaccano. Il loro stile, che affonda le radici nel blues e si propaga nell’alternative rock con tante sfumature, è stato apprezzato su palchi importanti ed internazionali, come testimoniano il tour negli States che hanno effettuato 14

nel 2009 e le loro numerose ed importanti collaborazioni. Abbiamo fatto due chiacchiere sulla realtà dei BSBE con Adriano, a pochi giorni dalla partenza del tour estivo che il 19 luglio li condurrà anche dalle nostre parti, al Muso di Oriolo Romano. Com’è nato il sodalizio artistico tra te e Cesare? «Tutto è cominciato dieci anni fa negli Stati Uniti, dopo aver ascoltato un concerto dei Black Keys (power duo americano formato da Daniel Auerbach e Patrick Carney, ndr) quando ancora non erano famosi. Essendo un amante del blues, quel live mi diede lo spunto per trovare la formula con la quale esprimermi al meglio e per rendere la musica non più solo una passione ma anche un lavoro. Decisi così di formare un duo in Ita-

Come riuscite a conciliare l’attitudine live con la produzione dei dischi? «Non è facilissimo riportare su un disco la sincerità dell’esibizione dal vivo, ma è fondamentale. Ciò che vogliamo fare noi è trovare il punto coordinato tra la registrazione e quello che si può apprezzare nei live: è una sfida che ci aiuta ad andare avanti e di trovare stimoli che allontanino dal rischio di… entrare in un loop!» E infatti, oltre al duo, siete molto impegnati nelle collaborazioni con altri artisti. «Sì, è un’esigenza che abbiamo sempre avuto: nasce dalla curiosità e dalla voglia di imparare cose nuove da culture diverse. Ad esempio porto avanti una collaborazione con Bombino, che ci permette di suonare in giro per l’Europa. Lui è un musicista nigerino incredibile, il miglior chitarrista tuareg in circolazione! Inoltre ho partecipato al disco e al tour di Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè, artisti di grande DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015


spessore con cui è sempre stimolante entrare in contatto.» Nel 2009 vi siete esibiti a New York e a Seattle: che differenze avete riscontrato tra il modo di intendere la musica in Italia e all’estero? «Noi in Italia ci siamo sempre trovati benissimo, qui è ancora possibile realizzare dei sogni e c’è anche la volontà della gente di ascoltare musica. Inoltre ci sono tante valide persone che organizzano gli eventi. Altrove magari c’è qualche limite in meno, ma la difficoltà di emergere aumenta la competitività e la voglia di lavorare con chi è più bravo alla fine migliora l’espressività. Ad ogni modo, un musicista non dovrebbe restare solo nella propria nazione, ma cercare gratificazioni anche all’estero.» Le nuove tecnologie hanno cambiato molto il modo in cui si ascolta la musica. Vedi più opportunità o svantaggi? «Poter accedere in maniera più diretta alla musica è comodissimo, anche se per i grandi nomi magari non fa bene al mercato. Tuttavia esiste ancora una nicchia di appassionati – come me! – che comprano ugualmente i dischi in questa fase di rigenerazione del mercato. È inevitabile che le cose continueranno a cambiare, ma noi siamo fiduciosi: oramai non ci si può più adagiare sugli allori ed occorre fare sempre di meglio, perché nessuno è più disposto a produrre materiale su cui non ci si crede fino in fondo. L’entusiasmo è rivolto dove c’è del vero talento, sia dal punto di vista compositivo che degli arrangiamenti, perché viviamo un periodo in cui la gente ha tirato su le antenne!»

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Tra i posti in cui vi siete esibiti, ce n’è uno che vi ha colpito maggiormente? «A livello di fascino direi il Bloom di Mezzago, locale dove nel 1991 si sono esibiti i Nirvana. Ci siamo trovati bene con gli organizzatori, è proprio come essere a casa!» Cosa vi aspettate dal tour estivo che avete appena iniziato? Avete già qualche progetto per il dopo estate?

«Abbiamo tanta voglia di suonare, in maniera leggera e senza troppe pose, come uno sfogo che permetta a chi ci viene a sentire di sollevarsi dalla vita quotidiana. Vogliamo regalare come sempre un “punto interrogativo” su come finirà il concerto, ci piace fare musica per tutti e non suonare troppo per noi stessi: gli strumenti permettono di creare un bello scambio col pubblico. Dopo il tour ci prenderemo un anno per inseguire nuovi stimoli, per viaggiare e per provare nuove esperienze musicali. Così sarà possibile realizzare un nuovo disco: non si tratterà quindi di un anno di vacanza, bensì di lavoro!» Ci sono dei musicisti con cui sogni un giorno di poter suonare? In tema di artisti che stimi, ho letto che ti piacciono i Colle der Fomento. «Sicuramente vorrei collaborare con due grandi polistrumentisti come la statunitense St. Vincent e l’inglese Ray Cooper (session man che ha accompagnato anche Elton John, Eric Clapton e i Pink Floyd, ndr). Tra gli italiani cito i Verdena. I Colle der Fomento qua a Roma sono importantissimi, con la loro attitudine hanno fatto scuola. Sono molto sinceri e rispettosi del proprio pubblico, pungenti e mai banali, tanto che ogni loro disco è come un libro!» Mentre aspettate di poter assistere ad un loro live provate a fare una playlist che comprenda i BSBE e tutti gli artisti che abbiamo citato in questa intervista, dai Black Keys ai Colle: sarà un piacere per le vostre orecchie!

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proposte

CESARINI COSTRUZIONI E RISTRUTTURAZIONI (Strada Montarone, 2 - 348 3677481)

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Cesarini è una impresa a conduzione familiare operante da quasi 50 anni, con passione, nel settore delle ristrutturazioni, delle costruzioni e dell’interior design. La presentazione la fanno le stesse opere realizzate in questo lasso di tempo: costruzione, ristrutturazione e manutenzione di appartamenti, ville, casali e piscine. Cesarini riesce a realizzare opere curate nei minimi particolari offrendo un servizio completo di tutto che possa restituire un prodotto chiavi in mano. Lo slogan “l’unica soluzione per la tua casa” trova infatti il suo significato nella completezza dell’offerta: le opere vengono realizzate su misura, curando ogni settore, che si tratti di impianti elettrici, termoidraulica, falegnameria o impianti a verde. Vi rimandiamo poi al sito www.cesarini.eu per ulteriori dettagli sui servizi offerti.

Cesarini costruzioni e ristrutturazioni Strada Montarone, 2

Oltre alla normale attività di costruzione e restauro la ditta Cesarini, nelle persone di Contaldo e del figlio Andrea, è un marchio noto a Viterbo in quanto è stata impegnata come ditta costruttrice della macchina di Santa Rosa per ben 15 anni.

OTTICA MILIONI (Via Marconi, 23 - 0761 340673) Le lenti a contatto morbide progressive, note anche come lenti multifocali senza linee, sono delle lenti, tecnologicamente avanzate, realizzate appositamente per vedere a qualsiasi distanza, esattamente come avviene nella visione naturale. A differenza delle lenti bifocali e trifocali, quelle progressive permettono di correggere più disturbi della vista garantendo allo stesso tempo una visione nitida, priva d’interruzioni e salti d’immagini. In altre parole con le lenti progressive è possibile vedere da ogni distanza, vicina, intermedia e lontana, senza subire salti bruschi nella visuale, che possono causare fastidi e in alcuni casi portare anche nausea. La differenza sta tutta nella tipologia di lente. Quelle bifocali e trifocali sono costituite di due o tre lenti unite tra loro dove purtroppo le linee di congiunzione sono visibili e fastidiose per la vista, mentre quelle progressive sono dotate di una superficie liscia in cui, tra le diverse aeree di messa a fuoco, non compare alcuna linea di separazione. Indossando le lenti progressive è possibile dunque avere una visione del tutto naturale senza dover assumere atteggiamenti scomodi, come quello ad esempio d’inclinare la testa. Leggere, guidare ecc. sarà in questo modo molto più semplice. Sono altresì disponibili nella versione giornaliera, quindicinale e mensile.

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UNDERGROUND VITERBO (Via della Palazzina, 1 - 0761 342987) Rivenditori autorizzati: TICKETONE, LISTICKET, TICKETITALIA, POINTTICKET, BOXOFFICE LAZIO Rock in Roma 2015: Alt-j, Slipknot, Damian Marley, Muse, Chemical Brothers, Stromae, Lenny Kravitz, Robbie Williams, Slash, Verdena, Litfiba… BIGLIETTERIA AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA Festival di Vulci 2015 Teatri: Sistina, Brancaccio, Conciliazione, Mancinelli, La Scala BIGLIETTERIA PER MUSEI E MOSTRE Underground Via della Palazzina, 1

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EXPO MILANO 2015 – ESPOSIZIONE UNIVERSALE

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acido lattico

incontri

La scelta elettrica Vantaggi e prospettive dell’elettrocuriosità Gabriele Ludovici | gabriele.ludovici@decarta.it

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e innovazioni partono dalla trasformazione dei limiti in opportunità: è nei momenti di difficoltà che si possono esplorare risorse mai sondate prima, capaci di condurre a risultati straordinari. Prendiamo la storia di Giulio Maldacea, appassionato di ciclismo che, dopo aver scoperto di essere affetto da una forma di Parkinson giovanile – si definisce così la malattia di Parkinson che si manifesta prima dei quarant’anni – ha saputo rivolgere la propria attenzione verso le prospettive offerte dall’elettricità. Ebbene sì, anche le ultime frontiere delle terapie che mirano al contenimento del Parkinson si basano sulla volontà di sostituire le medicine con i dispositivi elettrici. Ma non solo: aguzzando l’ingegno, si possono trovare molteplici applicazioni che permettono di semplificare la vita di coloro che hanno una mobilità ridotta o anche solo di risparmiare in un’ottica ecosostenibile. Siamo andati a trovare Giulio nella sua bottega di Bagnaia, dove sono esposti in bella vista i frutti del suo lavoro. Giulio, come ha avuto origine l’idea di costruire biciclette elettriche? «Dopo un’operazione alla schiena notai che non riuscivo più a compiere i movimenti ciclici. Purtroppo l’anestesia aveva fatto emergere una forma latente di Parkinson, che quindi si sarebbe manifestata in futuro: per un appassionato di ciclismo come me si trattò di una bella botta da assorbire. Costretto a casa dalla convalescenza, presto scoprii su internet che alcune persone si erano costruite delle biciclette elettriche, nelle quali un impianto attivava la pedalata assistita. 18

Siccome ho sempre avuto la curiosità di modificare gli oggetti, mi misi al lavoro per realizzarne una e non mi fermai, costruendo altre bici elettriche per sei amici affetti da Parkinson. Bisogna considerare che pedalare è un’attività importante per chi ha questa malattia, perché i movimenti ciclici sono proprio quelli che gradualmente vengono presi di mira. Ho iniziato così a sviluppare altri prototipi, partendo dal presupposto che i motori elettrici sono più efficenti e meno inquinanti rispetto a quelli che necessitano di carburante. Inoltre esiste un vero e proprio underground che si dedica alla realizzazione di mezzi ecosostenibili, mediante la cosiddetta ricerca di frontiera che utilizza tecniche non legate alle università e non sempre riconosciute dalla comunità scientifica. In questo modo si sono scoperte tecnologie di maggiore efficacia ed ecosostenibilità, che si basano sul riciclo, ma di cui nessuno parla. Ad esempio ci sono persone che hanno costruito delle centrali idroelettriche nelle proprie case, sfruttando le tubature del condominio. È sufficiente informarsi e reperire dei materiali che, nella maggior parte dei casi, costano poco e permettono risparmiare molto. L’associazione 2 Fast 2 Green è nata proprio seguendo il concetto di “elettrocuriosità” che accomuna coloro che sono affascinati dall’elettricità e che preferiscono utilizzare oggetti a impatto zero sull’ambiente.»

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo di un veicolo elettrico? «Il concetto di bicicletta è spesso associato alla slow ride, ma è stato calcolato che la bici è il mezzo più rapido per spostarsi in città, visto che in media mantiene la velocità più alta, ovvero 25 km/h. Purtroppo la legislazione italiana in materia è poco chiara e siamo indietro rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea. Tuttavia, i vantaggi in termini di miglioramento della qualità della vita sono troppo grandi per essere ignorati: basti pensare a quante persone con difficoltà motorie potrebbero usufruirne. E non dobbiamo limitarci solo alle biciclette: ci è stato chiesto di elettrificare carriole per permettere alle persone anziane di eseguire la raccolta delle olive. Il motore elettrico è applicabile anche alle sedie a rotelle, che in questo modo superano più facilmente le salite. Altro aspetto molto importante è la creazione di nuove figure professionali legate a questo tipo di tecnologie. Tra DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015


queste troviamo l’elettromeccanico; alcuni ragazzi già si sono mossi per raccogliere questa sfida, e non saranno gli ultimi perché la richiesta di assistenza per gli oggetti elettrici aumenterà.» Il vostro laboratorio si trova nel cuore del centro storico di Bagnaia. C’è un motivo particolare per questa scelta? «Ci siamo stabiliti qui perché facciamo le cose a mano e una vera bottega deve trovarsi in mezzo a della gente pronta ad incuriosirsi e a divulgare le nostre attività. Attualmente nel centro storico, oltre a noi, sono rimasti solo un barbiere e un tabaccaio: ma la realtà del borgo di paese in verità non è affatto male. Gli affitti sono contenuti e la sicurezza è garantita dai residenti, ai quali non sfugge niente! Inoltre qui c’è una piccola comunità di aiuto reciproco, basata su uno scambio di servizi alla pari che di questi tempi non guasta e favorisce la socializzazione. Le idee vengono così, ascoltando il parere delle persone.» Parliamo anche del modo in cui l’elettricità può fornire un aiuto per ridurre o eliminare l’assunzione dei farmaci per contrastare la malattia di Parkinson. «Il Parkinson è una patologia infame, della quale i tremori rappresentano solo l’aspetto visibile. Gli altri sintomi riguarDECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015

dano la sfera psico-emotiva, ma mai quella della lucidità mentale, che non segue la progressiva perdita delle abilità motorie. È stato rilevato come l’assunzione di alcuni farmaci per rallentare l’incedere del Parkinson siano molto pericolosi, perché alterano la psiche del malato. Non sono mancati casi di persone che, stravolte dall’eccessivo rilascio di dopamina, hanno commesso persino dei reati legati all’ipersessualità, il gioco compulsivo e la generica scomparsa delle inibizioni. Invece con il metodo DBS (Deep Brain Stimulation, ovvero “stimolazione cerebrale profonda”) si inserisce un elettrodo nel cervello, capace di inviare impulsi all’ipotalamo alla stregua di un pacemaker. Si tratta peraltro di una tecnologia messa a punto in Italia. L’operazione è costosa e coinvolge un’equipe di circa quindici persone, ma può portare all’eliminazione dei farmaci, permettendo di risparmiare in ottica futura. Qualcuno all’idea di dover subire un lungo intervento al cervello in anestesia locale si tira indietro, ma in realtà la percentuale di fallimento dell’opera-

zione è bassissima: è più facile essere investiti da una macchina attraversando la strada! Il grosso vantaggio è la possibilità, da parte del paziente, di effettuare il setup del dispositivo dall’esterno, mediante un telecomando. In altre parole, si passa dal prendere decine di pasticche ad orari inderogabili al dover solo premere dei pulsanti. Sono in attesa di poter essere “elettrificato” anche io!» In Italia circa 250.000 persone sono affette dalla malattia di Parkinson, una patologia degenerativa della quale, di conseguenza, si può solo arginare l’incedere: l’elettricità si propone di rivestire un ruolo sempre più importante nell’ambito medico e nella possibilità di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

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proposte

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EleNails è un servizio di cura e ricostruzione delle unghie. Per i trattamenti vengono utilizzati esclusivamente prodotti LCN (acronimo di Light Concept Nails), un marchio tedesco che si avvale della collaborazione di esperti di chimica e università internazionalmente riconosciute. Questo supporto è fondamentale per lo sviluppo di elementi che possano essere applicati a donne in stato interessante, oppure affette da onicofagia, micosi, psoriasi e altri problemi alle unghie di mani e piedi. Attualmente i sistemi di resine fotoindurenti di LCN non hanno incontrato paragone sul mercato mondiale. Per fruire di un trattamento di alta qualità potete rivolgervi ad Elena Caldarelli, estestista ed onicotecnica specializzata nei trattamenti di ricostruzione delle unghie che sarà a vostra disposizione anche in quei casi dove può risultare difficile intervenire. EleNails

EleNails, la vostra bellezza a portata di mano.

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L’olio di Argan si ricava dalla pianta di Argania spinosa che cresce nel sud del Marocco. Le sue eccezionali caratteristiche organolettiche la rendono utile in ambito cosmetico: si tratta infatti di un potente idratante, ricco di acidi grassi e completamente naturale, adatto per ogni tipo di pelle. L’olio di Argan aiuta a mantenere la pelle sana e ben nutrita: poiché le unghie e i capelli crescono dalla pelle, se essa è secca e priva di sostanze nutritive, anche la crescita e la forza di questi ultimi saranno ridotti. Applicato regolarmente aiuta a ridurre e prevenire le smagliature ed è anche in grado di curare ferite e lesioni. Infine, l’olio di Argan regola e mantiene l’equilibrio del pH della pelle, proteggendola dall’esposizione al sole, al fumo e all’inquinamento. Con l’estate alle porte è importante ricordare la protezione solare: i raggi UV sono sempre più aggressivi e insidiano anche i capelli. Aggiungendo la disidratazione e l’inaridimento causati dalla salsedine e dal vento, i capelli possono sfibrarsi e danneggiarsi. Nel nostro salone troverete un’ampia scelta di prodotti solari e una vasta gamma di profumazioni. Ne consigliamo l’applicazione diretta anche sulle unghie: il nostro staff è a vostra disposizione per illustrarvi tutti i benefici che si possono trarre dai trattamenti di prevenzione. E per chi fosse già partito… vi ricordiamo che ci sono trattamenti di ricostruzione e idratazione per il “post-vacanza”!

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proposte

zona olimpica

Ami camminare? Ami correre? informazione pubblicitaria

Qui trovi la scarpa giusta per il tuo piede.

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l running appartiene a quella categoria di attività sportive che vengono praticate da sempre, perché la corsa è un istinto e in alcuni casi persino una necessità dell’essere umano. Nel running la passione fa sì che ad anteporre il risultato sia l’idea stessa della sfida, la volontà di superare i propri limiti. La storia dello sport è ricca di episodi epici che lo testimoniano: basti pensare alle imprese di Dorando Petri alle Olimpiadi del 1908 o di Gabriela Andersen in quelle del 1984, che pur non avendo vinto hanno lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo delle grandi prove di determinazione. Ma chiunque allaccia le scarpe e si prepara a correre è già di per sé un vincente e, parafrasando uno dei motti dei runner, sarà sempre più veloce di chi rimane sul divano! Col tempo la tecnologia ha mostrato il proprio volto amico nei confronti dei podisti di tutto il mondo, sia per i professionisti che per gli amatori. Avere l’attrezzatura giusta può fare la differenza, e da oltre dieci anni a Viterbo il punto di riferimento è senza dubbio ZONA OLIMPICA, presente dal 2005 in via Igino Garbini 138. La vasta gamma di prodotti è dedicata ai runner e ai camminatori: sono presenti calzature, abbigliamento ed accessori delle migliori marche oltre alla possibilità di ricevere un’assistenza personalizzata. Quest’ultimo fattore è molto importante e la scelta della scarpa viene pianificata grazie ad appositi strumenti che rilevano la conformazione del piede, permettendo di reperire il miglior proDECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015

dotto possibile. Il runner riceve consigli e nozioni tecniche da parte di uno staff altamente qualificato: il titolare Bruno Maria Buzzi, coadiuvato da Andrea Duri, Giorgia Valentino e Enrico Alfonsini, dall’alto della loro consolidata esperienza sono in grado di guidarvi verso la scelta migliore nell’ampio spettro di prodotti disponibili.

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li articoli proposti provengono dalle migliori aziende come Asics, Mizuno, Brooks, Saucony e New Balance; nell’ambito del trail running e del nordic walking, gli appassionati della montagna e della natura più impervia possono trovare un marchio di riferimento come Salomon.Bruno Maria Buzzi ha una lunga esperienza maturata come personal trainer nelle palestre di Viterbo e continua a dividere gli impegni al negozio e familiari con la passione per il running: l’anno scorso ha partecipato anche alla LXIV Maratona di New York assieme al contingente viterbese

Viterbo - Via Igino Garbini, 138 - 0761 270772 Terni - Via della Vittoria, 34 - 0744 424162

partito alla volta della Grande Mela. Andrea Duri è invece l’esperto del settore trail/nordico, mentre nel punto vendita di Zona Olimpica sito a Terni potete trovare Federico Montini, valido e veloce podista. Lo staff è quindi composto da persone che si cimentano in specialità diverse, ma tutte legate al mondo del running. I punti di forza dell’attività ne hanno permesso l’affermazione di tra i punti vendita più forniti in Italia, ma non solo: Zona Olimpica organizza presentazioni di aziende specializzate oltre che eventi finalizzati a far avvicinare le persone alla bellezza della attività del running, sostenendo anche le società sportive presenti sul territorio. Che siate appassionati di podismo o semplicemente amiate camminare, non vi resta che recarvi… di corsa da Zona Olimpica per scoprire voi stessi i servizi offerti dal negozio. I risultati migliori si ottengono sempre con la determinatezza, ma partire con l’attrezzatura giusta vi darà già un grosso vantaggio!

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università

incontri

Nutrire il Pianeta Il prof. Esti presenta il progetto “Tuscia Food Valley” Sara Morelli - Arianna Mugnari | AUSF

n occasione di Expo Milano 2015, l’esposizione universale che si sta tenendo dal primo maggio e si protrarrà fino al 31 ottobre 2015, l’Università degli Studi della Tuscia ha proposto la realizzazione di un progetto che vede coinvolte anche le Università di Roma Tre e La Sapienza. Abbiamo incontrato il professor Marco Esti, docente e delegato Expo 2015 dell’Unitus, il quale ci ha fornito i dettagli di questa iniziativa. L’idea della partecipazione degli Atenei del Lazio all’esposizione di Milano è stata discussa fin dai primi mesi dello scorso anno al tavolo dei delegati per Expo degli Atenei laziali (CRUL - Consorzio Regionale Università Laziali). «Le iniziative sarebbero potute andare in due direzioni: ciò che si poteva realizzare su Milano e ciò che invece si poteva creare qui nel Lazio. Da subito lo scenario che si intravedeva su Milano si rivelava un po’ incerto e problematico sia per i ritardi dei lavori sia per l’organizzazione logistica di una presenza nel capoluogo lombardo, come anche per l’aspetto economico che avrebbe com-

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portato costi eccessivi. Per tale ragione le iniziative sono state reindirizzate verso la soluzione in loco», espone il docente. Di conseguenza, la decisione presa è stata quella di concentrarsi sul prodotto finale che sarebbe stato possibile ottenere non solo a Roma ma sul territorio laziale in modo tale da attrarre visitatori e turisti che avrebbero in seguito proseguito verso Milano. La Regione Lazio, alla fine del 2014, ha emesso un bando aperto a tutte le istituzioni pubbliche e private che avessero l’opportunità di rappresentare, in questa area, degli eventi che fossero legati al tema principale di Expo, “Nutrire il pianeta, Energie per la vita”. I progetti vincitori del bando, presentati da Atenei, sono stati solo due: quello presentato dall’Università della Tuscia e quello del Campus biomedico di Roma, entrambi approvati a febbraio 2015. Così nasce il Tuscia Food Valley, produzione e cultura del cibo tra passato, presente e futuro che si ripropone di conciliare i risultati scientifici di aree culturalmente molto differenti tra di loro.

«Nel nostro Ateneo, per esempio, l’intenzione è di metter insieme le ricerche condotte, in materia di cibo e bevande, da archeologi studiosi del periodo etrusco, a finire con coloro che invece hanno brevettato prodotti innovativi della ricerca, con potenziali applicazioni al settore produttivo agroalimentare. Al progetto è stato dato questo nome in quanto volevamo attribuire al territorio della Tuscia un elemento di richiamo storico all’insediamento dei popoli tusci e rievocare il marchio principale del nostro Ateneo per riunire il percorso storico compiutosi in questo sito alla sfera alimentare, con un’impostazione culturalmente legata al mondo della ricerca, non solo a quello produttivo», spiega Esti. Le Università di Roma Tre e La Sapienza hanno rispettivamente partecipato con i prodotti della ricerca di archeologi e di studiosi nutrizionisti della dieta mediterranea. «Io personalmente ho cercato di dare un’impostazione che accogliesse e comprendesse i 3 Atenei che non hanno mai intrapreso iniziative comuni prima d’ora

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e che invece sono confluite», continua il professore. L’esposizione, che avrà inizio nei primi giorni del mese di luglio e si concluderà a fine ottobre, avrà luogo nella Sala Mostre del complesso universitario di Santa Maria in Gradi, sede principale dell’Università della Tuscia.

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e due ali dell’area verranno adibite alla presentazione dei circa cinquanta contributi che sono stati raccolti e che verranno esibiti in una forma accattivante, attrattiva e divulgativa. I visitatori avranno accesso ad un’area, sicuramente la più innovativa, a spiccato carattere emozionale dove il pubblico verrà messo alla prova con delle istallazioni legate agli stimoli sensoriali, sempre collegati ai prodotti della ricerca. Ci sarà, quindi, da misurarsi con esperienze olfattive, visive ed uditive. L’altro settore verrà dedicato alla mostra di alcune opere appartenenti alla collezione del MAXXI di Roma, coerenti con il tema. Il fil rouge che unisce le molteplici componenti dell’iniziativa, individuato dal progettista D’Onofrio, è essenzialmente quello di collegare gli elementi costanti del processo di trasformazione

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che caratterizza ogni stadio produttivo, tenendo conto del contributo dell’uomo e della sua abilità. Sono state, pertanto, identificate le tematiche principali: la produzione delle materie prime, la trasformazione e la conservazione, la commercializzazione, i controlli per la sicurezza e la qualità, l’eco-bio-socio sostenibilità ambientale e la cultura; in particolare sarà quest’ultimo elemento ad aprire i due rami dell’esposizione. Nel corso del semestre di Expo, inoltre, in coordinamento con Lazio Innova, gli Atenei del Lazio hanno organizzato e organizzeranno eventi tematici diffusi sul territorio regionale. Due di essi – che verranno realizzati presso l’Ara Pacis – avranno il coordinamento scientifico dell’Università della Tuscia. Il primo etichettato Agroalimentare sostenibile si terrà la mattina del 6 luglio, il secondo dal titolo I colori e gli odori

del cibo il 16 ottobre. Entrambe le giornate si svilupperanno secondo interventi di carattere tecnico scientifico a cui seguirà una sezione exhibit dove potranno essere presentati progetti innovativi da parte delle imprese di tutto il territorio laziale. Ovviamente tutte le iniziative dedicate all’Expo necessitavano di un logo che è stato scelto tra i vari proposti e ideato dal progettista grafico Andrea Venanzi. Il marchio è caratterizzato dalla stessa linea stilistica che caratterizza il logo Expo 2015. Il logo “Tuscia” presenta una composizione cromatica che aiuta ad accostarlo visivamente al gioco di colori sovrapposti che identifica il logo Expo. Nella parte inferiore la parte testuale per Expo 2015 è composta dallo stesso font utilizzato nel logo originale di Expo nella dicitura Milano 2015. Tuscia Food Valley è dunque una preziosa opportunità che mette in luce l’operato e i risultati di tutti coloro che profondono il loro impegno nella ricerca scientifica in materia di cibo ed energia nel Lazio ed è sicuramente un’occasione aperta a tutti per apprendere le ultime novità nel campo agroalimentare sul territorio laziale e per riscoprirne ed approfondirne le origini.

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proposte

Il vostro impianto ideale Focus sulla depurazione dell’acqua n Italia, ci sono alcune abitazioni che non dispongono d’acqua corrente di condotta idrica. In questo caso l’approvvigionamento dell’acqua avviene dalla falda sottostante mediante lo scavo di pozzi artesiani. La qualità dell’acqua, dal punto di vista chimico, può essere condizionata da eventuali infiltrazioni d’origine industriale, agricola e umana. Per chi usufruisce dell’acqua attraverso i pozzi è necessario un’analisi attenta sia dal punto di vista chimico che batteriologico. Nel caso i parametri chimici e microbiologici non superino una determinata soglia, è comunque necessario purificare l’acqua del pozzo per rendere l’acqua sempre sicura non solo dal punto di vista dell’inquinamento batterico e chimico ma anche d’ottimo sapore, leggera come la migliore delle acque oligominerali. Come purificare l’acqua del pozzo I carboni attivi Le principali caratteristiche dei filtri a carboni attivi sono la porosità e la capacità di trattenere alcune sostanze, soprattutto inquinanti organici come pesticidi e solventi industriali: ce ne sono alcuni che rendono cattivo l’odore, il colore e il sapore dell’acqua. I carboni attivi vengono utilizzati sopratutto per ripulire acque sgradevoli. Non riescono a elimi-

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nare invece batteri e nitrati o ad agire sulla durezza dell’acqua. Il problema dei carboni attivi è dato dal fatto che le loro caratteristiche ne fanno un potenziale luogo di coltura per alcuni batteri. Per evitare il loro sviluppo, gli apparecchi a carboni attivi devono disporre, per legge, di un sistema che disinfetti l’acqua dopo il trattamento (con raggi UV, ozono, argento). Filtri a scambio ionico Sono filtri costituiti da resine che innescano un processo chimico per ridurre la durezza dell’acqua. Combatte nichel, bario, cobalto e altri metalli pericolosi. Come depurare l’acqua nel pozzo Filtri a osmosi inversa Con questa tecnica l’acqua viene forzatamente condotta, alzandone la pressione, attraverso una membrana semimpermeabile: possono passare solo alcune sostanze e in determinate quantità. La filtrazione garantisce risultati migliori rispetto alle altre tecniche meccaniche: elimina i metalli pesanti, i nitrati e altri componenti indesiderati, ma non è detto che debelli totalmente pesticidi e solventi industriali. Purtroppo l’applicazione di uno di questi filtri a un pozzo o a una cisterna casalinga non sempre è sufficiente a trasformare come d’incanto quell’ac-

qua in acqua da bere. Pertanto è raccomandabile contattare e farsi consigliare da esperti del settore per l’applicazione di tecniche di depurazione più sofisticate.

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Alla scoperta della micoterapia Curarsi con i funghi

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l numero di specie differenti di funghi stimato nel mondo è pari a 140.000, di cui solo il 10% è stato descritto ad oggi. Molti funghi si pos-

sono considerare delle vere e proprie officine di produzione di centinaia di molecole con effetti benefici per la salute. Utilizzati da secoli nella medicina tradizionale in Oriente, solo recentemente il loro utilizzo nel promuovere una buona salute e vitalità è stato avallato da studi scientifici. I funghi sono fonte di numerosi principi attivi utili principalmente nelle funzioni antiossidante, immunomodulante, protettiva del sistema cardiovascolare e metabolico.

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L’efficacia dei funghi è tale da farli classificare come la nuova generazione di “immunonutrienti”. 24

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Tutto ciò che è in legno su misura e disegno Artigianato di qualità

a Fonte del Legno è una falegnameria viterbese che vanta trenta anni di esperienza nella realizzazione di mobili su misura e fa dell’eccellenza il proprio biglietto da visita, impiegando per le proprie esclusive creazioni solo legni pregiati e materiali di prima qualità. L’offerta è vastissima e comprende qualsiasi tipo di prodotto che sia ricavabile da legno, camere da letto, cucine, mobili da bagno, armadi, scalinate, porte, finestre, infissi e serramenti. Un profondo rispetto della tradizione artigianale, frutto di una lunga esperienza nel settore, si unisce a una costante ricerca tecnologica per mettere a disposizione della clientela soluzioni di arredo raffinate e curate nei minimi dettagli. Il personale della struttura è altamente specializzato e impegnato nell’eseguire un controllo costante in tutte le fasi della produzione, dalla progettazione alla fabbricazione fino al trasporto e all’installazione. Porte rustiche per casali, armadi moderni con televisore incorporato, cucine moderne con dettagli ricercati, librerie personalizzate, il tutto fatto su misura per soddisfare ogni vostra esigenza. Sempre guardando all’eccellenza il ciclo produttivo si avvale dell’impiego di macchinari tecnologicamente avanzati in modo di garantire precisione e affidabilità nella creazione di manufatti di ogni tipo, dalle cucine all’arredamento da esterni.

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Chiunque sia interessato può richiedere un preventivo a titolo gratuito. Ricordiamo poi che tutti i mobili possono usufruire della possibilità di finanziamento anche a tasso zero. Vi invitiamo a visitare l’esposizione a Viterbo sulla strada Tuscanese al km. 3,200, presso il locale GREEN WORLD FACTORY o a visitare il sito www.lafontedellegno.it

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Soluzioni per l’edilizia a pietra naturale da sempre esercita un grande fascino non soltanto tra i progettisti. Il suo impiego ha accompagnato tutto il corso della storia dell’architettura Occidentale e Orientale. Essa si è adattata ai modi di vivere e ai costumi sociali a tal punto da divenirne testimone nel tempo, è espressione di quello stretto legame con la nostra terra e con la nostra cultura. Utilizzare la pietra naturale non equivale dunque ad utilizzare un qualsiasi altro materiale, essa non rimane mai nell’anonimato ma al contrario si racconta, parlandoci del passato ancora vivo da cui entrambi proveniamo. Non è mai un prodotto industriale uniforme ma rende conto ai singolari meccanismi di genesi e di varietà di genere che la contraddistinguono, nonché all’artigianalità di buona parte dei suoi metodi di lavorazione e di posa. La pietra è dunque il materiale naturale per eccellenza, permettendo sempre un armonioso confronto con ogni altro materiale presente e ogni contesto d’inserimento. La pietra naturale è robusta, invecchia bene, come un vino pregiato che solo maturando acquisisce la sua interezza. La durata della pietra naturale è estremamente elevata, progettando attentamente ed utilizzando una corretta posa in opera, possono ottenersi realizzazioni in grado di conservarsi per millenni.

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La pietra… su misura presenta soluzioni per l’edilizia. In collaborazione con cave di comprovata esperienza nell’estrazione e la lavorazione della pietra, di Ardesia, Arenaria, Basalto, Granito, Marmo, Pietra Calcarea, Porfido, Quarzite, Serpentino e Trachite italiane e estere propone tutti prodotti selezionati per realizzare: pavimenti e rivestimenti interni ed esterni, pareti ventilate, ciottoli, graniglie, punte, esemplari per i giardini o per gli spazi esterni, pavimenti e muretti ecologici, accessori, decori, scale, balconi, coprimuri, soglie, piastre per cucinare, termoarredo in pietra, ed altre articoli realizzati su misura. La pietra… su misura è al servizio del cliente per scegliere il miglior prodotto per soddisfare ogni esigenza, consigliando sempre il miglior articolo in rapporto “qualità prezzo”. Direttamente dalla cava al cantiere. I nostri servizi gratuiti sono: sopralluogo sul cantiere, preventivi, campionatura, consulenze per la progettazione, assistenza in cantiere affinché il lavoro sia eseguito a regola d’arte. Vi invitiamo a visitare l’esposizione a Viterbo sulla strada Tuscanese al km. 3,200, presso il locale GREEN WORLD FACTORY o a visitare il sito lapietrasumisura.oplacms.com

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Risparmiare si può: con il fotovoltaico er risparmiare energia, e tagliare i costi delle bollette, la prima via da seguire è cambiare le nostre abitudini di consumo. La seconda ci conduce all’utilizzo di sistemi a risparmio energetico, come l’installazione di un pannello solare per produrre acqua calda, un impianto fotovoltaico per produrre energia in casa, o impianti a bassa temperatura per riscaldare gli ambienti. Vediamo i vantaggi dell’utilizzo delle energie rinnovabili, nello specifico quelli relativi all’installazione di un impianto fotovoltaico. Vantaggi economici: gli impianti fotovoltaici rientrano tra gli interventi per i quali è possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% in 10 anni per le ristrutturazioni edilizie. I valori di rendita annua arrivano fino al 20% e i tempi medi di ritorno sull’investimento sono tra i 6 e i 13 anni. Oltre alla detrazione fiscale, il proprietario dell’impianto beneficia di ulteriori vantaggi economici, secondo il “regime di scambio sul posto”, che prevede una compensazione tra energia prodotta e prelevata per i propri consumi o ceduta dell'energia alla rete elettrica. Si possono stipulare con il Gestore di Servizi Energetici due tipi di contratto: soluzione A: scambio sul posto (privati ed aziende), per impianti fino a 200 kWp; soluzione B: vendita (beneficiari: investitori con P.IVA), per impianti più grandi di 20kWp. Il fotovoltaico ha costi di manutenzione inferiori a tutte le altre fonti energetiche grazie anche ad una tecnologia che è priva di parti in movimento. Vantaggi ambientali: riduzione dei gas dannosi, ridotto impatto visivo e minimo ingombro, nessun inquinamento acustico od olfattivo. Inoltre l’energia elettrica viene generata sul punto di consumo, evitando perdite dovute al trasporto ed ai cambi o cali di tensione. Vantaggi pratici: facilità d’installazione e di rimozione; l’impianto richiede la realizzazione di poche opere civili.

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Produzione mirata di energia nei momenti di maggiore necessità e sistema modulare dimensionabile in base ai bisogni. Idrosolart è stata tra le prime aziende umbre a credere nello sviluppo dell’energia rinnovabile, proponendo prodotti e soluzioni tecniche di qualità già dal 1982. Grazie all’esperienza maturata negli anni Idrosolart è in grado di offrire soluzioni studiate ad hoc, seguendo i clienti fino al post vendita e prediligendo prodotti italiani. Tra la gamma di prodotti innovativi che l’azienda propone di particolare interesse è il sistema di copertura automatico per collettori solari, adattabile ad ogni tipologia di collettore, nato per risolvere il problema del surriscaldamento estivo nei sistemi solari termici. Il sistema, disponibile in versione automatica o manuale, si apre e si chiude automaticamente tramite una centralina di comando collegata al boiler solare e copre i collettori quando la temperatura dell’acqua diventa critica. Vi invitiamo a visitare l’esposizione a Viterbo sulla strada Tuscanese al km. 3,200, presso il locale GREEN WORLD FACTORY o a visitare il sito www.idrosolart.eu

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Piscine e non solo La professionalità al vostro servizio a Idrofulax è azienda leader nella zona di Viterbo per la progettazione, realizzazione e installazione di piscine. La ditta si occupa di costruire piscine pubbliche, semi-pubbliche e private, di qualsiasi forma, dimensione e materiale, fuori terra o da giardino. Il materiale per la realizzazione della vasca, per quanto riguarda le pareti perimetrali, può essere cemento armato, e/o muratura, e/o pannelli prefabbricati, mentre il fondo piscina in cemento armato costituisce una base idonea all’ancoraggio della struttura perimetrale. Il rivestimento interno della vasca può essere realizzato con piastrelle in materiale ceramico, o con vernici, oppure con rivestimento vinilico in pvc armato internamente con fibra di trevira, insensibile ai prodotti disinfettanti per piscina. La saldatura dei teli viene effettuata in

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opera. Una vasta gamma di accessori, da inserire secondo le esigenze del cliente, può completare e migliorare l’uso della piscina: idromassaggi; scivoli e trampolini; robot per la pulizia del fondo (semiautomatici e automatici); coperture estive o invernali, manuali ed automatiche; prodotti chimici specifici; bordi perimetrali prefabbricati e pavimentazioni antisdrucciolo. I tecnici dell’impresa effettuano anche il servizio di manutenzione e sostituzione pezzi danneggiati, fidelizzando la clientela, grazie alla loro competenza e cordialità. Idrofulax fornisce una linea completa di apparecchiature, impianti o prodotti chimici per ogni tipo di trattamento dell’acqua, con un’organizzazione tecnica capace di offrire soluzioni specifiche e innovative. Idrofulax si occupa, infatti della progettazione e installazione di impianti per il trattamento e la depurazione delle acque bianche per uso professionale e domestico Spesso l’acqua distribuita dagli acquedotti, potabile, non sempre giunge nelle case con la qualità richiesta, spesso a causa dei rubinetti. Per questo Idrofulax propone una linea di prodotti per il trattamento dell’acqua con apparecchiature quali: purificatori ad osmosi inversa, distributori d’acqua, addolcitori, denitrificatori, filtri automatici, dosatori automatici e autoproporzionali

di soluzioni chimiche, demineralizzatori, sterilizzatori a raggi ultravioletti, microfiltri, filtri autopulenti e filtri a cartuccia. Tutti i prodotti sono garantiti da un ottimo rapporto qualità-prezzo, rapidità del montaggio e robustezza della struttura. Idrofulax realizza anche impianti per il trattamento delle acque di scarico e servizi di depurazione delle acque di falda. Nella vasta gamma dell’offerta di Idrofulax vanno inoltre ricordati gli impianti di irrigazione per giardini e terrazzi realizzati sul territorio di Viterbo e provincia e su richiesta in tutta Italia. Vi invitiamo a visitare l’esposizione a Viterbo sulla strada Tuscanese al km. 3,200, presso il locale GREEN WORLD FACTORY o a visitare il sito www.idrofulax.com

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GARMI, un’azienda che non si ferma mai

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na stretta di mano forte e sincera, davanti a noi abbiamo Tiziano Meschini titolare di Garmi sas. Con una certa sorpresa da parte nostra, visto che a guidare un’impresa che nel 2015 compie quarant’anni, troviamo appena un quarantenne. Ci spiega questa specie di mistero? «È molto semplice,Garmi,il cui nome deriva dalle iniziali dei prodotti allora trattati, ossia Giocattoli,Articoli da regalo,Merceria, Ingrosso, venne fondata nel 1975 da mio padre e da altri tre soci.Nel corso degli anni si sono susseguite modifiche nella compagine sociale e nel 1990 sono state introdotte nella gamma dell’offerta le bomboniere. Dal 1995 Garmi sas è completamente controllata dalla mia famiglia ed io ne sono il socio accomandatario.» Oggi voi siete un’azienda di riferimento nel campo delle bomboniere a Viterbo e Provincia, ci spieghi i motivi del vostro successo. «Tengo a precisare che il nostro volume d’affari è costituito per il 50% dal settore ingrosso; con questo il nostro raggio di azione va ben oltre il Viterbese, arrivando a fornire dettaglianti della provincia di Roma, della bassa Toscana e dell’Umbria. Quanto alla nostra affermazione va detto che l’articolo bomboniera è un prodotto, di fatto, artigianale. Pur non arrivando a produrre le singole materie prime è però nostra cura assemblare le stesse, l’oggetto, il nastrino, il fiore, il tulle, i confetti, la scatola fino a fornire il prodotto finito. In tal modo ogni cliente ha una bomboniera caratterizzata da una forte personalizzazione. Di fatto non esiste una bomboniera uguale ad un’altra. Consideri che nel nostro negozio trattiamo oltre 6.000 articoli. Può quindi ben comprendere la gamma di combinazioni praticamente infinita che ne può derivare. Alla base del nostro suc-

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cesso va inoltre posto lo spirito di squadra che si respira all’interno di Garmi, grazie ai nostri dipendenti, con noi da circa 30 anni e fortemente partecipi alla missione aziendale.» So che esiste anche un settore fai da te. «Certo, i nostri clienti possono acquistare, scegliendo proprio nella vasta gamma dell’offerta, i singoli componenti della bomboniera per assemblarla secondo i propri gusti e le le proprie idee. Questo è ovviamente anche un modo per risparmiare.» Leggendo un articolo che vi riguarda mi ha colpito il termine “confettata”. Può spiegare in cosa consiste. «Tutto nasce da un’antica tradizione: al termine del banchetto nuziale gli sposi erano soliti distribuire confetti passando tra gli invitati con un vassoio, in segno di buon augurio. Oggi la confettata è una vera e propria tendenza che noi siamo in grado di curare nell’allestimento e nella fornitura dei confetti. Solitamente su un tavolo scenograficamente decorato, secondo il tipo di cerimonia, viene offerta alla vista degli invitati una serie di supporti contenenti vari tipi di confetti armonizzati sia nei gusti sia nei colori. Ognuno avrà quindi la possibilità di confezionarsi il proprio sacchetto di confetti, scegliendoli negli oltre 101 gusti che siamo in grado di fornire.»

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Con questo siamo già passati all’aspetto allestimento. Cosa offre in tal senso Garmi? «Rimanendo nell’ambito del matrimonio lavoriamo in stretta collaborazione con Tiziana Barbaranelli un’esperta wedding planner socia dell’Agenzia Propaganda che cura da anni anche la comunicazione della nostra azienda. Grazie a tale rapporto possiamo offrire ai nostri clienti proposte per personalizzare il proprio matrimonio curando dagli allestimenti, sia per riti civili che religiosi, ai tableau o alle partecipazioni. Se usciamo dall’aspetto matrimonio, entriamo nell’ambito del nostro settore di attività in piena espansione. In fondo i matrimoni si celebrano principalmente da gennaio a giugno, mentre le feste, di compleanno e non solo si svolgono per tutto l’arco dell’anno. Garmi Party offre una serie di accessori dedicati ai party, tra i quali coordinati di piatti e bicchieri a tema per rallegrare feste e compleanni, oltre ad un ampio assortimento di palloncini di qualsiasi forma e colore, con servizio di gonfiaggio ad elio. Inoltre per gli appassionati di cake design da noi è possibile trovare un vasto assortimento di accessori, paste di zucchero modellabili, zuccherini, pennarelli alimentari e quanto altro necessario per soddisfare gli appassionati di questa nuova arte.»

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Dal 1975, quarant’anni di continua evoluzione.


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Dal 1979 … Trentasei anni di successi.

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rentasei anni portati magnificamente, gentilezza innata, portamento signorile e soprattutto una grande professionalità. Sono queste le caratteristiche che dal 1979 contraddistinguono DES’ARR azienda leader nel settore delle finiture d'interni, attraverso la commercializzazione e la posa in opera di pavimentazioni e di rivestimenti. La politica aziendale è da sempre stata improntata sull’accurata selezione dei materiali e l’attenta esecuzione dei lavori.

La professionalità e l’esperienza acquisita negli anni hanno permesso alla ditta di raggiungere importanti traguardi, fino ad affermarsi come concessionaria esclusivista per Viterbo e provincia delle migliori aziende italiane ed europee del settore. Il raggio di azione di DES’ARR è amplissimo, tanto da meritare una sia pur breve panoramica. Se parliamo strettamente di legno e laminato le pavimentazioni offerte si distinguono per la resistenza all’usura, agli ambienti umidi, al traffico dei negozi. Sia legno che laminato hanno diverse finiture, ricavate da lavorazioni fatte sulla stessa pavimentazione e che quindi danno aspetti rustico, vissuto, vintage, moderno e quanto altro. Le pavimentazioni tessili o più co26

munemente moquette, si caratterizzano per il basso spessore e per il notevole impatto estetico, soprattutto su grandi superfici. Le moquette, che possono essere fornite in vari colori, in teli della larghezza di 4 metri, applicati a colla o con metodo autoposante, sono caratterizzate dal fatto di essere, antifiamma, antimicrobiche, antibatteriche ed anti allergiche. Quando la moquette è caratterizzata da dimensioni e disegni personalizzati, classici e moderni, spesso bordata in filato o con materiali alternativi quali cuoio o ecopelle, si parla più propriamente di tappeti. Tra le pavimentazioni tessili vanno ricordate anche le stuoie in cocco, sisal, bambù e, novità di grande successo, i pratini sintetici. Se invece le esigenze sono quelle di avere un prodotto ad alta resistenza DES’ARR offre pavimenti in pvc, in rotoli, quadrotti e rettangoli; la finitura può rispondere a qualsiasi richiesta, passando dall’effetto ceramica, al cotto, dal sughero, al parquet e tutti gli altri materiali anche con disegni e geometrie di vario formato. Materiale ad altissima resistenza adattabile sia ad ambienti commerciali che abitazioni private, il pavimento in pvc è l’unico che ha tre possibilità di posa in opera: a colla, auto posante e adesivo. Tappeti per esterni sono considerati tutti quegli accessori utilizzati come barriera antisporco posta all’ingresso delle abitazioni o negozi (asciugapassi, zerbini, barriere, tappetini gommati e antisporco). Possono essere realizzati su misura e personalizzati a seconda del gusto dei clienti, anche con loghi per la pubblicità aziendale. Sono lavabili, antimacchia e ignifughi. Su richiesta si realizzano anche corredi per condomini. Ricordiamo infine i rivestimenti murali ed i tessuti con un vastissimo as-

sortimento di carta da parati, di tessuti e tendaggi coordinati, con bordi, stickers e stencil. La caratteristica principale del materiale è la resa scenografica che si ottiene proprio utilizzando la carta da parati in luogo delle tinte che finiscono con il conferire alle pareti un aspetto troppo omogeneo. La carta da parati si presenta come un rotolo, in varie altezze sovrastampata con tecnica sia tradizionale, sia digitale. Una più recente proposta è quella costituita dai pannelli decorativi che vengono fissati alla parete attraverso un collante specifico di facile applicazione. Possono essere personalizzabili su specifiche richieste del cliente sia nel decoro, sia nelle misure ed è previsto il servizio di posa in opera. Un particolare da non trascurare utilizzando i materiali forniti e posti in opera da DES’ARR è dato dalla possibilità di poter usufruire dell’incentivo del 65% di detrazione fiscale per il risparmio energetico. Infatti tutte le pavimentazioni e rivestimenti murali hanno le caratteristiche di insonorizzazione e di isolamento termico che comportano un

aumento della temperatura negli ambienti dove questi prodotti vengono posati e sono particolarmente efficaci nel contrasto dell’umidità e della dispersione termica. Tutti i materiali sono ovviamente certificati garantiti. DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015


… ai giorni nostri Guardando al futuro.

turazione. Squadre di artigiani ed impiantisti saranno in grado di eseguire le opere a regola d’arte, monitorati quotidianamente nelle varie fasi dell’esecuzione dei lavori, per verificare il puntuale rispetto del progetto. Il cliente, grazie all’assistenza personalizzata e quotidiana, potrà apportare in corso d’opera, eventuali modifiche per venire incontro a sue sopravvenute esigenze, senza contrastare o interrompere il normale svolgimento dell’opera.

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a questa è un’altra storia, iniziata proprio nel 2015. Con l’ingresso in azienda di nuove generazioni e dettata soprattutto dalla volontà di dare adeguata risposta alla crescente richiesta della clientela, DES’ARR ha aperto una nuova frontiera nel proprio campo di azione, quella della ristrutturazione edile e impiantistica e del recupero architettonico. La competenza, la professionalità, la cortesia ed il giusto prezzo che hanno caratterizzato fino ad oggi l’operato di DES’ARR si ritrovano, naturalmente, in questo nuovo campo di attività. I servizi forniti in maniera integrata possono anche essere richiesti indipendentemente l’uno dall’altro ma va evidenziato il vantaggio di poter avere un unico interlocutore in tutte le fasi di ristrutturazione dell’immobile, per un maggior controllo di tutte le fasi operative. Vediamo nel dettaglio quali servizi offre DES’ARR. Partiamo dalla progettazione, quando l’esigenza del cliente è quella di cambiare l’aspetto della propria casa o riorganizzare il proprio spazio di lavoro.È una fase molto delicata nella quale è importante tenere DECARTA GIUGNO-LUGLIO 2015

conto della personalità del committente, accogliendo le sue idee ed esigenze per trasformarle in realtà. Grazie all’apporto di qualificati professionisti interni all’azienda gli spazi, previo sopralluogo e rilievo, sono riprogettati e, con l’ausilio della visualizzazione in 2D e in 3D, indicazioni sulle tipologie di pavimenti e rivestimenti, impianti elettrico e idraulico e eventuali tipologie di arredo,proposti al cliente che potrà così rendersi conto dell’aspetto definitivo conseguente al futuro intervento. In questa fase viene anche presentato un capitolato tecnico-economico, relativo a costi e tempi di intervento ed offerto un servizio di assistenza per il disbrigo di tutte le pratiche catastali, comunali e permessi necessari per l’esecuzione dei lavori. Una volta approvato il progetto segue la fase di ristrutturazione vera e propria. Affidandosi a DES’ARR sarà possibile poter contare su professionisti qualificati e su un’ampia gamma di servizi per seguire, con una attenta direzione dei lavori, il complesso processo della ristrut-

Per i materiali, ci piace ancora una volta sottolineare la vasta gamma di elevata qualità, offerta da DES’ARR descritta, sia pure brevemente, nella pagina a fianco. Tra i materiali forniti vanno inoltre ricordati gli infissi, le porte anche blindate e le scale. Affidarsi all’esperienza e alla competenza di DES’ARR, per dare attuazione al progetto di ristrutturazione, significa avere garantito il risultato fin dall’inizio. Grazie alla collaborazione con importanti Istituti di credito DES’ARR è in grado di offrire assistenza per finanziamenti personalizzati per tutti i costi relativi ai lavori di ristrutturazione che si vogliono intraprendere. Anche per quel che riguarda le ristrutturazioni è importante tenere presente l’aspetto delle agevolazioni fiscali spettanti in vigore per tutto il 2015: è applicabile la detrazione d’imposta Irpef del 50% su tutte le spese sostenute per lavori di ristrutturazione, per l’acquisto di materiali di finitura e sulla parcella del tecnico per la progettazione e per le pratiche susseguenti. Infine è utile ricordare che l’IVA al 10% si applica su tutti gli importi per spese di ristrutturazione e materiali di finitura. 27

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JazzUp Promotion

Legenda Intrighi dell’anima di Luigi Galluzzo Incontri con la cultura italiana del nostro tempo Vanessa Gravina, Francesco Caringella, Guido Maria Brera, Sergio Rizzo, Umberto Galimberti, Carlo Marroni, intervengono all’interno della rubrica curata dal direttore del TGCom 24 Luigi Galluzzo. Un interessante angolo giornalistico su alcuni temi scottanti della nostra attualità. Incursioni musicali di Santi Scarcella e Antonio Crisci. «Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.» - Oriana Fallaci

Main Event Il meglio della discografia italiana ospite al festival Marco Massa Quartet, Camera Soul, Zingaresca, Marcello Balena Group, Fabio Giachino Trio, Enrico Zanella Quartet, Maurizio Petrelli & Friends, Organicanto, Lambrosca.

Elettrika di John B. Arnold La musica delle nuove generazioni Spectrex, Amptex, Arz, Bez Yorke. Nasce la prima rassegna dedicata alla musica elettronica a cura di John B. Arnold - ideatore di Calcatronica - in collaborazione con MagnaMagna. Concerti e spazio dopofestival Presso: MagnaMagna - Vicolo dei Pellegrini, 2 (piazza della Morte).

TusciaWonderland Le meraviglie del nostro territorio Giorni Anomali, Lorenzo Carrano, Davide Valeri, Arcadelt, Staff Music School, Abat Jour, Cartoon Shock, Brahmanelporto, Egos, Swingfluence, Orchestralunata. Un’occasione per attrarre l’impegno dei giovani e sostenere le eccellenze musicali della Tuscia con un concorso fotografico abbinato.

#Hashtag di Decarta Impegno e società Giuseppe Rescifina, Raffaele D’Orazi, Paola Zanoni, Simonetta Pacini, Marco Gisotti, Ennio La Malfa, Andrea Vannini, Andrea Di Stefano, Roberto Minervini, Mauro Cratassa, Americo Bazzoffia, Silvia Somigli, Michelangelo Mantovano, Silvio Chiarioni, Ania Lopez, Paolo Bacchiarri, Maurizia Bagnato, Raffaella Saraconi, Bruna Rossetti, Simone Carletti. Con il termine #hashtag si identificano gli argomenti sui social network, analogamente saranno numerosi gli #hashtag che si avvicenderanno sul palco del JazzUp Festival.

Proiezione Corti di Glauco Almonte Autori prima dell’esordio Paolo Zucca, Enrico Maria Artale, Sydney Sibilla. Ogni grande autore ha avuto il suo inizio: durante i primi tre giorni del festival verranno proiettati 3 corti che hanno preceduto l’uscita dei primi lungometraggi di 3 giovani registi. Il JazzUp festival, che esprime polivalenze artistiche a 360 gradi, consolida lo stretto rapporto di collaborazione attivato già dal 2006 con il festival cinematografico di Montefiascone, proponendo iniziative e approfondimenti tematici legati al mondo del cinema d’autore.

Star Per Una Notte di Gianfranco Venturi Un’occasione per essere protagonista nella moda Vuoi essere tu la modella/o che indosserà uno degli abiti di punta della collezione estiva 2015 dello stilista Gianfranco Venturi? Durante i dieci giorni della manifestazione sarà presente all’interno dell’evento uno spazio adibito a set fotografico, vieni a trovarci e partecipa, con la tua immagine, alla selezione per la sfilata finale prevista per la chiusura del festival del 5 luglio. Una proposta frizzante che non punta alla ricerca esclusiva della bellezza, ma tende ad individuare attraverso relazioni fotogeniche, l’immagine, “l’appeal coinvolgente” per sentirsi protagonisti per una notte.

si ringrazia per la collaborazione

Green Movie Fest 2015

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JazzUp Promotion

Avviso agli scrittori Una nuova realtà nel panorama editoriale viterbese bbiamo Incontrato Serena D’Orazi direttrice editoriale della Casa Editrice Serena per porle alcune domande. In un panorama abbastanza travagliato, come è quello dell’editoria, dove il prodotto cartaceo sembra quasi non tenere l’assalto della concorrenza on line, come si colloca la Casa Editrice Serena? Noi crediamo ancora fortemente nel valore della carta stampata; un libro si tocca, si sfoglia, si posa, si torna e a prenderlo e ad aprirlo, si percepisce l’odore dell’inchiostro, insomma tutti i sensi ne rimangono coinvolti; per tutto questo abbiamo creato una casa editrice tradizionale pur non disdegnando nel futuro di affacciarci al mondo dell’editoria elettronica. Quali obiettivi si pone la Casa Editrice Serena? La Casa Editrice Serena, nata da poco tempo, ha lo scopo di portare all’attenzione del pubblico autori

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poco conosciuti, nonostante la forte concorrenza tra le numerose case editrici che si riscontra oggi nel mercato. Come casa editrice vorremmo cercare di aiutare gli autori, facilitandoli all’inserimento nel mondo della letteratura e sostenendoli passo dopo passo. Il nostro progetto è quello di pubblicare opere che possano essere apprezzate da un ampio pubblico di lettori e che possano evidenziare le virtù morali dell’essere umano. Quali sono le linee guida del vostro progetto? Innanzitutto pubblicando opere di poesia; riteniamo che la poesia possa essere lo stile letterario più adatto, in quanto anima di ogni sentimento umano, dalla quale emergono e si evincono i temi più profondi e di ricchezza di ogni uomo, senza le finzioni di un mondo che oggi percorre la mediocrità e l’arrivismo sociale calpestando ogni dignità del prossimo. Inoltre vorremmo cercare d’incentivare la narrativa per mettere in risalto episodi e temi che

h 19:30 - Tuscia Wonderland Lorenzo Carrano - Chitarrista

h 21:00 - #Hashtag

In collaborazione con il minifestival di Viterbo arriva Lorenzo Carrano, chitarrista diciottenne, che suona da sempre e a cui piace sperimentare utilizzando la loop station. L’artista curerà inoltre le “incursioni musicali” all’interno della successiva rubrica letteraria #hashtag.

h 20:30 - Elettrika Spectrex a.k.a. John Arnold Inizia con Spectrex la rassegna dedicata alla musica elettronica che si terrà presso la Loggia di San Tommaso @ MagnaMagna. Spectrex è lo pseudonimo del progetto che si basa sull’uso della Yamaha YDD 65, un midi drum controller, con l’intento di portare l’uso della batteria elettronica in una nuova luce.

spesso rimangono nascosti e facendo emergere spunti di pura riflessione dell’interiorità personale. È nostro interesse pubblicare anche opere letterarie che riguardino gli ampi temi della filosofia, della psicologia della sociologia e dell’arte. Da un punto di vista pratico cosa offrite ai vostri autori? La Casa Editrice Serena è il partner ideale per chi desidera pubblicare un libro. Da noi si potrà contare sempre su un avanzato servizio di promozione: seguiamo i nostri autori durante le presentazioni, affianchiamo chi pubblica con noi in ogni momento, partecipiamo ad eventi letterari nazionali, per offrire visibilità e spazio ai nostri scrittori. Chi ha un libro nel cassetto non esiti a contattarci: pensiamo a tutto noi, dai codici ISBN ai bollini SIAE, rilegatura, impaginazione e grafica, dedicando grande cura soprattutto alla distribuzione delle pubblicazioni.

Giuseppe Rescifina - Incontro Presentazione del libro di Giuseppe Rescifina della Casa editrice Serena. Condurrà Paola Zanoni, giornalista tv. Interverranno: Simonetta Pacini (Presidente Ass. Cult. Tusciae20) e Raffaele D’Orazi della Casa Editrice Serena di Viterbo. Inserti musicali di Lorenzo Carrano.

h 22:00 - Tuscia Wonderland Giorni Anomali - Pop/Rock

h 20:30 - Proiezione Corti Autori prima dell’esordio #1 Autori prima dell’esordio è composto da 3 incontri in collaborazione con est film festival durante i quali verranno proiettati i trailer che hanno preceduto l’esordio di 3 registri nel lungometraggio. #1 - L’arbitro: (16', 2008) di Paolo Zucca - trailer de “L’arbitro” (2013)

h 23:00 - Elettrika Dopo festival@magnamagna

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Giorni Anomali sono una band pop rock nata a Viterbo nel 2009. Dopo un primo Demo Ep "Pace Amore e Drunkoressia" autoprodotto nel 2010, la band incide il suo primo album nel 2012 intitolato "Va Tutto Bene", il quale contiene 10 brani originali, in 2 dei quali ha partecipato attivamente il celebre sassofonista italiano Andrea Innesto, detto "Cucchia", storico ed attuale sassofonista di Vasco Rossi. Nel 2014 incidono il loro secondo album, "Quello che non si impara a scuola" prodotto

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VENERDI 26 GIUGNO

da Vincenzo Mario Cristi (Vanilla Sky). Nel 2015 entrano a far parte della scuderia dell’etichetta discografica Alternative Factory. Line up: Federico Meli - voce Riccardo Aquilanti - chitarra Alessio Forlani - chitarra Stefano Capocecera - basso Federico Maragoni - batteria


JazzUp Promotion

BCC Ronciglione - Via Roma 83 01037 Ronciglione (VT) telefono: 0761.650065 - mail: banca@ronciglione.bcc.it

h 19:30 - Tuscia Wonderland Davide Valeri - Cantautore Davide Valeri ama esprimersi attraverso le canzoni. Ha vinto per due volte il minifestival di Viterbo. La musica è il suo rifugio da quel caos costante e frenetico che è il nostro mondo.L’artista curerà inoltre le “incursioni musicali” all’interno della successiva rubrica letteraria #hashtag.

h 20:30 - Elettrika Amptex a.k.a. Alex Marenga È il momento di Amptex per la rassegna dedicata alla musica elettronica che si terrà presso la Loggia di San Tommaso @MagnaMagna. Alex Marenga, produttore, chitarrista e autore radiofonico, è tra gli animatori del progetto Entropia che ha esplorato alcune delle possibilità espressive dell’elettronica contemporanea.

h 20:30 - Proiezione Corti Autori prima dell’esordio #2 Autori prima dell’esordio è composto da 3 incontri in collaborazione con est film festival durante i quali verranno proiettati i trailer che hanno preceduto l’esordio di 3 registri nel lungometraggio. #2 - Il respiro dell’arco (11',

2011) di Enrico Maria Artale - trailer de “Il terzo tempo” (2013).

h 23:00 - Elettrika Dopo festival@magnamagna

h 21:00 - #Hashtag Green Economy: la rinascita dell’Italia - Tavola Rotonda Le imprese verdi costituiscono il motore della ripresa nazionale. Sono sempre più numerose le aziende che puntano sulla riconversione ecologica. L’ambiente non è più percepito come ostacolo o vincolo ma sempre più spesso come opportunità di nuovo sviluppo.

Coordinerà: Marco Gisotti: Giornalista e scrittore Interverranno: Ennio LaMalfa: Presidente Accademia Kronos Onlus Andrea Vannini: Assessore all’Ambiente Comune di Viterbo Andrea Di Stefano (invitato da Flessobags Srl): responsabile comunicazione Novamont SPA Roberto Minervini: Docente Universitario

h 22:00 - Main Event Il Saltarello Jazz - Folk/Jazz n originale progetto artistico ideato e realizzato da JazzUp che sarà legato alla musica folk, al jazz e ai balli popolari delle campagne laziali. Un contesto che unisce diverse angolazioni espressive, in un originale disegno culturale destinato ad incidere, con la propria identità territoriale, nell’immaginazione collettiva. L’idea è quella di creare così un nuovo genere, un “pennello” con cui dipingere allegoricamente le antiche usanze della Tuscia; una sorta di caleidoscopio dove proiettare l’anima della musica e della danza contadina, sperimentando incroci con quella musica contemporanea, di cui l'improvvisazione costituisce la caratteristica fondamentale. Sarà particolarmente efficace, quasi a simboleggiare tutti i contenuti dell’iniziativa, l’utilizzo di strumenti decisamente lontani come la zampogna ed il sassofono, quest’ultimo emblema dei grandi maestri del jazz, come John Coltrane, Charlie Parker, Stan Getz , Lester Young ecc.

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SABATO 27 GIUGNO

Line Up: Organicanto featuring Simone Salza & Centro L.A.B. Maurizio Luciani - organetto, clarino e voce Massimo Luciani - voce, tamburello e percussioni Riccardo Ragazzini - percussioni e organetto Nicola Cardinali - chitarre Massimo Pasquini - basso elettrico, contrabbasso, chitarra Francesco D’Urbano - flauti e cornamusa Giuseppe Focarelli - chitarra Special Guest: Simone Salza - sax contralto, sax alto e ewy Elisa Anzellotti, Claudia Ceccarini - coreografie

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Made in Bagnaia 2Fast 2Green promette di “elettrificare” la vostra vita

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DOMENICA 28 GIUGNO


JazzUp Approfondimento

Vent’anni di Staff

LUNEDI 29 GIUGNO

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JazzUp Approfondimento

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JazzUp Promotion

MARTEDI 30 GIUGNO

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JazzUp Approfondimento

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MARTEDI 30 GIUGNO


JazzUp Intervista

MARTEDI 30 GIUGNO

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MERCOLEDI 1 LUGLIO


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JazzUp Intervista

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JazzUp Promotion

SABATO 4 LUGLIO

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JazzUp Promotion

Villa Sofia Un soggiorno da sogno ’ hotel Villa Sofia, immerso nel verde del suo ampio e lussureggiante giardino, è il luogo migliore per rilassarsi, riordinare le idee o prendere il sole dopo una lunga giornata passata in giro per la città o per lavoro. Situato a pochi minuti dal centro di Viterbo, questa struttura di recente costruzione è dotata di 22 confortevoli camere di cui alcune per disabili. Alla clientela è offerto un servizio bar, parcheggio privato, sale meeting, sala biliardo, concierge, courtesy set, oltre ad un esclusivo servizio di banqueting, per banchetti, cerimonie, cene aziendali. Il tutto in una cornice di gran classe con particolare attenzione per i dettagli. Una nuotata nella piscina, contornata dal verde del rigoglioso giardino, il piacere di un tonificante idromassaggio, un momento di relax ai piedi di un ulivo secolare o i profumi e i sapori del ristorante à la carte, regaleranno ai clienti momenti di assoluto

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benessere e accompagneranno il loro soggiorno, sia esso di piacere o di lavoro. Le eleganti e confortevoli camere dell’hotel Villa Sofia, si distinguono in Standard e Deluxe, queste ultime dotate di balcone privato e arredato, oltre ad una prestigiosa e raffinata Suite. Tutte dotate di servizi in marmo, con doccia, phon, frigobar, wi-fi, aria condizionata/riscaldamento autonomo, tv lcd satellitare. La suite, dotata di un grande bagno con vasca

idromassaggio per due persone, è impreziosita da un pregiato mosaico. La cura dei particolari e i pregiati allestimenti, regalano a tutti gli ospiti un soggiorno da sogno. L’Hotel Villa Sofia, dispone inoltre di 3 sale meeting modulari, con capienza fino a 500 persone, per diverse tipologie di allestimento. Disegnate per assicurare molteplici e raffinate soluzioni per meeting, congressi, piccoli incontri ma anche grandi eventi a carattere nazionale ed internazionale.

h 21:00 - Intrighi dell’anima Intrighi Vaticani - Carlo Marroni e le oscure verità della Chiesa - Incontro

Antonio Crisci

Pastori di anime o interessi torbidi? La Chiesa al tempo di Francesco tra trame sotterranei, resistenze al cambiamento e spregiudicati flussi finanziari. Tutto quello che avreste voluto sapere sui sotterranei vaticani nelle trame di un grande scrittore disposto a farsi a sua volta processare nel tribunale di Caffeina. Contributi musicali di Antonio Crisci.

Luigi Galluzzo Carlo Marroni

h 19:30 - Tuscia Wonderland Swingfluence - Jazz/Swing

h 22:00 - Main Event Camera Soul - Dress Code - Jazz/Funky/Soul/R&B

h 23:00 - Chiusura Orchestralunata Un’orchestra a tutti gli effetti che, con i suoi venti elementi, sa stupire la platea per la sua originalità. A comporre il variegato gruppo di musicisti infatti, sono bambini e ragazzi tra i 7 e i 18 anni che, senza esitazione, si sono tuffati in questa esperienza che di anno in anno li sta rendendo sempre più conosciuti ed apprezzati.E ovviamente, dietro un’insolita orchestra non poteva che esserci un insolito direttore, ovvero il Maestro Maurizio Gregori.

h 23:30 - Star per una notte Sfilata Gianfranco Venturi

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amera Soul è una potente macchina soulfunk generata dai fratelli Pippo e Piero Lombardo. Nel giro di soli tre anni questi due autori hanno raggiunto con questo progetto traguardi mai realizzati da band italiane. Primi per tre mesi nella prestigiosa UK Soul Chart con il recente album Dress Code, quindi nella R&B giapponese, e in vetta alle classifiche iTunes di tutte le nazioni europee, sono in submission per i Grammy Awards di L.A. Caratteristica piú importante del gruppo è il riferi-

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DOMENICA 5 LUGLIO

mento al Soul-Funk degli anni ’80 (EWF su tutti) arricchito da una forte contaminazione jazzistica sia negli arrangiamenti sia nei soli di tutti i brani. Line up: Pippo Lombardo - tastiere e composizione Maria Enrica Lotesoriere - voce e composizione Antonio Tosques - chitarra Liviana Ferri - percussioni Beppe Sequestro - basso Fabio Delle Foglie - batteria


JazzUp Intervista

Star per una notte di Gianfranco Venturi Si cercano “top-model” a piazza del Gesù ianfranco Venturi è il nome nuovo della moda made in Tuscia. Lo stilista emiliano, che si affaccia già da qualche anno nel mondo del fashion design nazionale, sarà presente alla decima edizione del Jazzup Caffeina festival, con una sua originale quanto coinvolgente rubrica sulla moda. Star per una notte, questo è il titolo dell’appuntamento, si svilupperà durante tutti i dieci giorni della kermesse e, siamo sicuri, raccoglierà i sogni di tanti giovani modelle e modelli, attratti dal mondo fantastico e luccicante delle sfilate. Venturi ha la sua base operativa a Trevignano Romano, nella centralissima piazzetta di uno dei centri turistici più amati dai romani. Proprio nel suo bellissimo atelier, siamo andati a trovarlo per sbirciare tra le sue vetrine piene di abiti ed accessori, dalle forme più stravaganti e una fantasia incredibile di colori, paillettes e leggerissime piume. Una dimensione che fa da subito percepire la fantasia e l’estro, fuori dal comune, del nostro geniale sarto.

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Gianfranco, qual è la tua definizione di stilista? “Io penso che lo stilista sia un professionista che deve unire la creatività alla realtà, nel senso che il suo forte senso dell’immaginazione, deve essere usato per creare e disegnare, ma anche per sviluppare le sue idee nelle diverse direzioni”. A Viterbo presenti questa nuova iniziativa che avrà molto seguito soprattutto tra i giovani. “Sì, Star per una notte è pensata proprio per i ragazzi, un modo stimolante per interessare i giovani, per avvicinarli al mondo della moda, ma anche ai preziosi contenuti, spesso mal percepiti dalle nuove generazioni, offerti da una manifestazione come il JazzUp Caffeina”.

Atelier Gianfranco Venturi - Trevignano Romano - Piazza Vittorio Emanuele III, 3 - 06 9999846 - 338 4740771

Appuntamento a piazza del Gesù quindi? “Certo! Chiunque voglia salire in passerella, per il sogno di una sera o per l’ambizione di una vita, può provare. Aspetto anche tutti i miei amici già dalla prima serata, magari troveremo future top-model nel nostro set fotografico, basterà farsi fotografare per partecipare così alla mia sfilata conclusiva del 5 luglio”. E allora anche noi saremo pronti, magari con un selfie durante la passerella finale, che chiuderà l’intera manifestazione, sfileranno gli abiti della collezione estate 2015 di Gianfranco Venturi, un vero talento creativo, che riuscirà sicuramente a coinvolgere il pubblico di Caffeina, proiettando la gioia del presente nelle emozioni del futuro. Collaborano all’iniziativa: Zaderfilm di Bruno Maggini per le riprese video, per le fotografie FotoCiak di Gianni Uggeri di Viterbo, Shampoo di Giorgia e Catia di Trevignano, per i trucchi e makeup, Sogni e Nuvole di Silvia Jacopini a Ronciglione per gli allestimenti.

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JazzUp Festival

Ferragosto al Salus Terme con Greta Panettieri e Viaggio in Jazz Le grandi canzoni degli anni ’60 rivivono nella magica voce di una delle più talentuose interpreti del Jazz italiano elle caldi notti di Ferragosto, niente può essere meglio che trascorrere qualche ora nelle splendide piscine termali del Salus Terme di Viterbo, soprattutto se ad impreziosire il proprio soggiorno ci penserà una delle voci più interessanti del panorama jazzistico italiano: Greta Panettieri. La giovane cantante, cresciuta artisticamente a New York, arriverà sul palco del JazzUp festival grazie a Fabrizio Picciaia, un suo caro amico e grande amante della musica e alla sensibilità di Tiziana Governatori, direttrice di questa struttura in forte espansione e ormai votata ad accogliere le dinamiche culturali della Tuscia. Viaggio in Jazz, lo spettacolo con il quale il quartetto della singer si presenterà al pubblico degli ospiti dell’albergo, potrà essere seguito anche da coloro che vorranno prenotare la cena esclusiva proposta dallo chef stellato della struttura.

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a line up di questo classico quartetto è composta, oltre che dalla cantante, anche da Andrea Sammartino al pianoforte, Francesco Puglisi al basso, Marco Valeri alla batteria e da uno special guest, Daniele Tittarelli, uno dei sassofonisti italiani più apprezzati. Il concerto spazierà proponendo brani provenienti: dagli ultimi due lavori discografici della Panettieri, dall’album Under Control - collegato alla graphic novel Viaggio in Jazz - a pezzi dell’ultimo cd Non gioco più, dedicato a Mina. L’appuntamento è di quelli da non perdere e sarà un toccasana per chi vorrà rinfrescarsi dalle calde serate estive in un ambiente fresco e rilassante come le piscine del Salus.

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Info e prenotazioni: Hotel Salus Terme - Strada Tuscanese 26/28 Viterbo - 0761 1970000 - info@hotelsalusterme.it

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VENERDI 14 AGOSTO - Salus Terme


JazzUp Festival

La 57ª Fiera del Vino di Montefiascone chiude in bellezza con Morgan Una “nuova squadra” per il rilancio di una grande kermesse hiuderà con Morgan la cinquantasettesima edizione della Fiera del Vino di Montefiascone. Un evento che ricalca le intenzioni del nuovo direttivo della Proloco. Quest’ultimo, infatti, fin dalla sua prima conferenza

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stampa, tenutasi il 31 gennaio, dichiarò la volontà di dedicare tutte le energie all’evento principale dell’estate Montefiasconese. Saranno quindi 2 settimane piene di attività quelle che andranno dal primo al sedici agosto. Per finire in bellezza è nata

una collaborazione con JazzUp festival, grazie alla quale è stato possibile organizzare questo grande evento di chiusura. Un esempio di sinergia organizzativa per la collettività locale che potrà così trarre un forte ritorno in immagine e qualità.

DOMENICA 16 AGOSTO - Montefiascone

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