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LaVoratori rete maeCi in usa
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4-08816 presentata da FITZGERALD NISSOLI FUCSIA testo di Mercoledì 7 aprile 2021, seduta n. 481
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FITZGERALD NISSOLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: nei giorni scorsi è stata comunicata dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale una decurtazione delle garanzie assicurative sanitarie finora riconosciute a tutto il personale operativo negli Usa soggiacente al welfare italiano, diplomatici, impiegati di ruolo e impiegati a contratto; assicurato con Blue Cross Blue Shield, che sono stati destinatari di una informativa svoltasi presso la sede dell'ambasciata di Washington e dalla quale sono state escluse tutte le altre sedi negli Stati Uniti; le variazioni in peius delle garanzie assicurative sanitarie andranno a comportare l'esclusione di alcune prestazioni precedentemente rientranti nella garanzia assicurativa, con particolare riferimento alle prestazioni medicospecialistiche psichiatrico-neurologiche e alle terapie riabilitative fisioterapiche, ma uno degli aspetti di maggiore rilievo in cui si palesa il dramma di questa vicenda si colloca nella compromissione delle modalità di fruizione di circa 5.000 farmaci da prescrizione medica che dal 1° aprile 2021, non saranno più concessi gratuitamente e i cui costi dovranno essere sostenuti interamente dall'assistito; si ritiene imprescindibile evidenziare che il costo dei farmaci negli Usa è decine di volte superiore a quello italiano: stando ai dati nella disponibilità dell'interrogante relativi alla comparazione dei costi dei farmaci, negli Usa risultano essere nella media il 250 per cento più alti rispetto ai 32 paesi con cui è stato attuato il confronto;
a titolo di esempio si evidenzia come un farmaco di fruizione ordinaria e diffusa come il Lovastatin per l'ipercolesterolemia, il cui prezzo al pubblico in Italia è pari euro 8,54 negli Usa può arrivare anche ad 80 euro; non si può trascurare il fatto che proprio per ovviare all'insostenibilità dei costi della sanità statunitense per i lavoratori della rete del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è stata predisposta una convenzione tra il Ministero della salute e la Blue Cross and Blue Shield, che ha attuato una assistenza diretta a differenza di quanto invece si verifica per le coperture assicurative predisposte in altri Paesi; è palese l'assoluta discrasia sussistente tra quanto attuato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e quanto la contingenza pandemica globale invece dovrebbe suggerire: in questa drammatica fase emergenziale, l'impatto della pandemia COVID-19 sulla salute mentale ha raggiunto livelli elevatissimi, come i dati non soltanto nazionali stanno lasciando emergere, e a ciò si aggiunge l'incremento di domanda di farmaci registratasi a seguito dell'infezione da Covid che, come noto, può compromettere lo stato di salute anche per mesi, con strascichi invalidanti. Pertanto, la limitazione nell'accesso ai farmaci in una congiuntura pandemica senza precedenti storici si configura come una violazione costituzionale dinanzi alla quale l'Amministrazione non può restare silente –: se non si ritenga prioritario intervenire con urgenza su quanto verificatosi negli Usa al fine di salvaguardare le garanzie sanitarie dei lavoratori della rete in loco ripristinando lo status quo ante in materia di accesso ai farmaci; se non si ritenga opportuno predisporre un tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali finalizzato all'analisi delle questioni di cui in premessa e all'individuazione di soluzioni percorribili a tutela della salute di lavoratori e cittadini.