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XVIII LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI

N. 2219 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa della deputata FITZGERALD NISSOLI

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Istituzione della Giornata della solidarietà degli italiani nel mondo Presentata il 25 ottobre 2019

Onorevoli Colleghi! – Il testo presentato riproduce, con gli opportuni aggiornamenti, l'atto Camera n. 4325 della XVII legislatura a prima firma del deputato Caruso, sottoscritto anche dalla firmataria di questa proposta di legge. La mobilità degli italiani nel mondo è aumentata in modo consistente, soprattutto negli ultimi anni, registrando un +70,2 per cento di residenti oltre confine, passando in termini assoluti da poco più di 3,1 milioni nel 2006 a quasi 5,3 milioni di iscritti all'AIRE nel 2019. Secondo i dati diffusi dal rapporto annuale 2019 sugli italiani nel mondo curato dalla fondazione Migrantes, al 1° gennaio 2019 gli iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) sono 5.288.281. Più della metà (51,5 per cento) è iscritto all'AIRE per espatrio, ma continua la crescita degli iscritti per nascita (39,7 per cento). Le acquisizioni di cittadinanza sono il 3,4 per cento, le reiscrizioni per irreperibilità sono il 4,0 per cento. Il 43,9 per cento è iscritto da oltre quindici anni e il 20,7 per cento da meno di cinque anni. Oltre 2,8 milioni (54,3 per cento) risiedono in Europa e oltre 2,1 milioni (40,2 per cento) risiedono in America. Nello specifico, sono l'Unione europea (41,6 per cento) e l'America centro meridionale (32,4 per cento) le due aree continentali maggiormente interessate dalla presenza dei residenti italiani. Le comunità più consistenti si trovano, nell'ordine, in Argentina (quasi 843.000), in Germania (poco più di 764.000), in Svizzera (623.000), in Brasile (447.000), in Francia (422.000), nel Regno Unito (327.000) e negli Stati Uniti d'America (272.000).

Le statistiche migratorie sono complesse e spesso i dati acquisiti dai Paesi di origine non corrispondono esattamente a quelli dei Paesi di accoglienza. Influiscono, al riguardo, non solo i sistemi di rilevazione ma anche le acquisizioni di cittadinanza, che nel frattempo sono intervenute e che non necessariamente

comportano la perdita della cittadinanza italiana. Nei flussi di più vecchia data si può ipotizzare, in buona parte dei casi, l'acquisizione della cittadinanza dei Paesi di insediamento e semmai si pone il problema di stimare il numero degli oriundi. Il Ministero degli affari esteri nel 1995 parlava di 58,5 milioni di oriundi, di cui 38,8 milioni in America latina, 16,1 milioni in America del nord, 2 milioni in Europa e 0,8 milioni in Oceania: nel 2020, secondo una stima dello stesso Ministero, il numero dovrebbe collocarsi tra i 60 e i 70 milioni.

La maggior parte dei 5 milioni di italiani nel mondo, che hanno conservato la cittadinanza, sono i protagonisti dei flussi di espatrio a noi più vicini nel tempo, sviluppatisi al ritmo fisiologico di circa 40.000-50.000 l'anno. Quasi la metà degli italiani iscritti all'AIRE è originaria del meridione (48,9 per cento, di cui il 32 per cento del sud e il 16,9 per cento delle isole); il 35,5 per cento proviene dal nord (il 18 per cento dal nord ovest e il 17,5 per cento dal nord est) e il 15,6 per cento dal centro, come risulta dai dati del citato rapporto 2019 della fondazione Migrantes.

Più di recente, come è noto, i flussi in uscita sono cresciuti quantitativamente e si sono modificati qualitativamente. Da alcune indagini sulla mobilità temporanea per lavoro sappiamo che il numero delle persone coinvolte, che non lasciano tracce anagrafiche, è molto più alto, probabilmente pari al 50 per cento in più. Inoltre, rispetto al passato, sono più elevati il livello di scolarizzazione dei soggetti che vanno all'estero, il loro retroterra sociale e il numero di quelli che hanno una specializzazione di tipo accademico.

Anche alla luce di questi mutamenti, le comunità italiane nel mondo risultano generalmente ben integrate, hanno intrapreso nuovi percorsi sociali e hanno stabilito nuove relazioni, misurandosi con altre culture e con altri modelli di vita e individuando nuovi interlocutori istituzionali con cui dialogare e trovare risposte a problemi concreti e urgenti.

Nonostante il nuovo forte legame con i Paesi di residenza, i cittadini italiani nel mondo e gli oriundi, sia nei campi sociale, culturale e politico, che in quello degli scambi commerciali e professionali, chiedono di mantenere un saldo legame con l'Italia.

Sul piano storico è ormai pienamente acquisito che in alcune fasi cruciali della vita nazionale gli emigrati hanno avuto un ruolo decisivo per la modernizzazione economica e sociale del Paese, per la ripresa della sua economia nelle fasi post belliche e per l'accreditamento dell'Italia nel concerto internazionale.

L'esperienza storicamente accumulata nelle comunità italiane nel mondo può essere oggi un'utile base di conoscenza e di approfondimento delle best practices volte a favorire l'integrazione, un'esigenza sempre più avvertita in Italia con riferimento alla platea sempre più ampia dei «nuovi italiani».

Un'esperienza non più statica, considerando che con la crescita dei flussi migratori si producono nuovi bisogni sociali: dai servizi forniti dalla nostra rete consolare fino alle questioni previdenziali e pensionistiche.

La promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo ha visto nelle nostre comunità importanti e innovativi modelli di integrazione scolastica e culturale con gli enti gestori, nati localmente per sostenere e per sviluppare il nostro patrimonio linguistico e culturale, analogamente alla miriade di enti di assistenza che negli anni hanno affrontato in termini solidaristici le forme di povertà e di marginalità sociale che hanno colpito alcuni nostri connazionali.

Le rappresentanze istituzionali, dai parlamentari eletti all'estero al Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE) e ai Comitati degli italiani all'estero (COMITES), hanno contribuito a realizzare alcune grandi riforme e a elevare il livello di analisi e di proposta politica per le comunità italiane nel mondo.

Le associazioni, con la loro presenza, hanno reso possibile l'aggregazione degli emigrati, la creazione dell'identità delle nuove generazioni e il mantenimento del legame con l'Italia, con i suoi territori e con le comunità locali.

I patronati, le camere di commercio all'estero e la presenza di molti italiani nelle diverse realtà di insediamento hanno reso possibile dare risposte alle domande e ai bisogni di tanti nostri connazionali. La forte presenza italiana nel mondo è il risultato di questa rete di sostegno all'Italia e all'intero sistema Paese: una base preziosa di proiezione dell'Italia nel mondo e un fattore essenziale per l'efficacia delle politiche di internazionalizzazione.

Questa grande comunità italiana è oggi composta da cittadini italiani, che partecipano anche con il diritto di voto alla vita politica nazionale, da oriundi, che desiderano mantenere con l'Italia un forte legame storico, linguistico e culturale, e sempre più da imprenditori, ricercatori e giovani professionisti che trovano spazi di lavoro e di vita all'estero. Ad essa la presente proposta di legge vuole dedicare una giornata nazionale di analisi, studio, riflessione, discussione e consigli, per un'osmosi di esperienze da valorizzare nel mondo e in Italia. Si vuole offrire, in sostanza, un'importante occasione per far crescere la consapevolezza che solo l'integrazione e l'individuazione di percorsi di valorizzazione culturale possono assicurare la crescita civile e democratica e il contrasto di ogni forma di razzismo e di xenofobia. La Giornata della solidarietà degli italiani nel mondo, questo è il nome che si vuole attribuire alla giornata celebrativa, intende rappresentare, divulgare e valorizzare le esperienze, le attività e il contributo sociale apportato dai cittadini italiani all'estero nei campi della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali e della solidarietà internazionale: un'esperienza feconda e un impegno comune per l'integrazione.

La Giornata della solidarietà degli italiani nel mondo si celebrerà il secondo venerdì di ottobre di ogni anno e avrà, in sostanza, l'obiettivo di aggiungere valore alla democrazia italiana, soprattutto nei campi della cultura e delle buone pratiche di integrazione, riportando in Italia le esperienze migliori che gli italiani hanno vissuto come emigrati e come «nuovi cittadini» di importanti Paesi del mondo.

La scelta del secondo venerdì di ottobre è fatta per motivi pratici, essendo un giorno che potrebbe consentire più facilmente agli italiani all'estero di prendere parte alle celebrazioni della Giornata, ma anche per motivi simbolici, dato che il mese di ottobre, come è noto, è quello nel quale Cristoforo Colombo scoprì l'America, un evento indubbiamente fortemente evocativo e identitario per tutte le comunità dei nostri connazionali esistenti nel mondo e non solo nel continente americano.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1. (Istituzione della Giornata della solidarietà degli italiani nel mondo)

1. La Repubblica riconosce il secondo venerdì di ottobre di ogni anno quale Giornata della solidarietà degli italiani nel mondo, di seguito denominata «Giornata», al fine di far conoscere l'apporto dato dagli emigrati italiani alla modernizzazione e allo sviluppo della società nazionale e di valorizzare le esperienze, le attività e il contributo sociale fornito dai cittadini italiani all'estero nei campi della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali e della solidarietà internazionale. 2. La Giornata non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.

Art. 2. (Iniziative culturali e celebrazioni) 1. In occasione della Giornata sono promossi in Italia e all'estero cerimonie, iniziative e incontri volti a sostenere e a divulgare le attività, le esperienze multiculturali e le professionalità acquisite in contesti internazionali dai cittadini italiani all'estero nei campi di cui all'articolo 1.

Art. 3. (Clausola di invarianza finanziaria) 1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Fase Iter: Assegnato alla III Commissione Affari Esteri

Natura: Proposta di legge ordinaria

Presentazione: Presentata il 25 ottobre 2019

Relatori: in Assemblea: SCHIRO' Angela, per la maggioranza

Assegnazione: Assegnato alla III Commissione Affari Esteri in sede Referente il 30 ottobre 2019

Parere delle Commissioni I Affari Costituzionali, V Bilancio e Tesoro, VII Cultura e X Attività produttive

PRIMA LETTURA CAMERA

Proposta di legge C. 2219

Presentata il 25 ottobre 2019 - abbinata con C. 223, C. 2008, C. 2200, C.

2606

Iter in Commissione

Esame in Commissione (iniziato il 6 novembre 2019 e concluso il 29 luglio 2020)

Iter in Assemblea

Discussione in Assemblea (iniziata il 2 novembre 2020. Rinviato in Commissione)

Proposta di legge: Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel

mondo (A.C.223-A); e delle abbinate proposte di legge: Siragusa ed altri; Fitzgerald Nissoli; Formentini ed altri; Ungaro ed altri (A.C.2008-22192200-2606) 02-11-2020

Discussione sulle linee generali

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il disegno di legge su cui siamo chiamati a discutere, si propone di istituire la Giornata nazionale degli italiani nel mondo. Anch'io, in questa legislatura, ho presentato un progetto di legge su questo tema, in quanto non solo sono una parlamentare eletta all'estero, ma sono un'italiana residente

all'estero da ben 31 anni; un tema importante sul piano culturale in termini di riconoscimento del ruolo dell'immigrazione nella storia del nostro Paese, che ben si collega al dibattito sulla figura di Cristoforo Colombo, iniziato la scorsa settimana in Parlamento.

A tal proposito, sottolineo che, pur condividendo le finalità di questa iniziativa, non condivido la data indicata per la sua celebrazione, il 27 ottobre, ma propongo il 12 ottobre, giorno della scoperta dell'America: una data simbolica per tutta la storia del mondo occidentale, e non solo per tematiche inerenti ai flussi migratori.

Come Forza Italia, siamo convinti che, collegando tale celebrazione ad un evento di portata mondiale, si potrà dare maggior risalto al ruolo dell'emigrazione nel mondo contemporaneo e rendere merito al genio di quegli italiani che hanno dato un contributo fondamentale alla costruzione di ponti tra cultura e civiltà, mettendo al centro quella grande umanità che ci contraddistingue e che è espressione profonda del nostro patrimonio sociale e culturale.

Celebrare la giornata degli italiani nel mondo significa far conoscere comunità e persone orgogliose delle proprie radici italiane e spinte dalla voglia di costruire, ciascuno in base alle proprie sensibilità e inclinazioni professionali. Il nostro Paese ha in questi straordinari concittadini le migliori risorse per progredire, per evolversi e per stare al passo coi tempi, tanto complessi e tanto difficili, grazie alla logica del fare che connota queste realtà sociali e produttive. La comunità italiana ha dato un contributo positivo e costruttivo allo sviluppo del tessuto sociale e culturale delle città e dei territori in cui sono insediati. Questi italiani hanno lavorato con generosità ed impegno, senza mai dimenticare le loro origini.

Gli italiani all'estero hanno sempre aiutato il nostro Paese attraverso le rimesse ed hanno portato nel mondo la cultura e l'operosità italiana, tanto che oggi sono i migliori ambasciatori del made in Italy, inteso, oltre che per i prodotti italiani di qualità, anche per la cultura e le scienze espresse dal nostro Paese; sono effettivamente, fuori da ogni retorica, ambasciatori dell'italianità, una sorta di diplomazia popolare che apre alla conoscenza e all'incontro, per diventare cultura di comunità, innestandosi nei contesti di vita e di lavoro.

Molto spesso, in Italia, si immagina l'italiano all'estero come nelle cartoline sbiadite dei primi anni Cinquanta: non è così. Le comunità, perfettamente integrate, sono essenziali per il Paese dove vivono, sono produttive e sono una risorsa sottoutilizzata per l'Italia. Questi connazionali all'estero sono in grado di elaborare proposte concrete in merito alla possibilità di creare sinergie, di vedere riconosciute le nostre eccellenze e, per loro tramite, di ampliare le relazioni culturali e commerciali fra l'Italia e i Paesi di residenza, il tutto a

favore di un'unica grande Italia. La Giornata degli italiani nel mondo significherà anche far conoscere le sinergie che servono concretamente per il nostro sistema Paese, riavvicinare i figli degli italiani alle proprie origini e incentivarli ad adoperarsi affinché la nostra bella Italia possa ancora sorridere al mondo. Questi giovani potrebbero aiutare la ripresa italiana più di quanto si possa pensare, se effettivamente considerati parte viva della nostra comunità, senza frontiere, svolgendo una funzione catalizzatrice nello sviluppo economico italiano; e proprio la Giornata può ben contribuire ad una reale coesione tra l'Italia all'estero e la Madrepatria.

Mi sia consentito ribadirlo: i migliori promotori dell'Italia all'estero sono quei concittadini che, vivendo con dignità e con successo nei cinque continenti, ben rappresentano l'italianità e il nostro Paese. Sono fermamente convinta che noi connazionali che viviamo e lavoriamo all'estero rappresentiamo una risorsa culturale ed economica anche in termini di prodotto interno lordo generato, che a pieno diritto contribuisce a sviluppare il sistema Italia anche a sostegno di quella ripresa economica, che a parole tutti auspichiamo, ma che in Italia stenta a trovare azioni concrete.

Per tali ragioni ritengo che la Giornata degli italiani nel mondo sia un momento importante di consapevolezza civica per il nostro Paese, in grado anche di aprirci a nuove opportunità e di creare quella cultura che vede nell'Italia che vive fuori dai confini nazionali una parte viva e significativa del tessuto nazionale. La Giornata, quindi, è un giusto riconoscimento per la nostra storia passata e un contributo importante per quella futura; e la coincidenza con la data simbolo della scoperta dell'America potrebbe aggiungere significato e slancio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

XVIII LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI

N. 2563 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei deputati FITZGERALD NISSOLI, BAGNASCO, ANNA LISA BARONI, BERGAMINI, BIANCOFIORE, DALL'OSSO, D'ATTIS, GIACOMETTO, NAPOLI, PETTARIN, PITTALIS, ROSSELLO, ROTONDI, RUFFINO, SACCANI JOTTI, VERSACE, VIETINA

Modifiche all'articolo 1, comma 741, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, e alla tariffa allegata al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, in materia di applicazione dell'imposta municipale propria e dell'imposta di registro relativamente a immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini italiani e degli Stati dell'Unione europea non residenti in Italia che mantengano legami familiari e affettivi con il luogo in cui è ubicato l'immobile

Presentata il 30 giugno 2020

Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge intende venire incontro alle esigenze degli italiani residenti all'estero in materia di imposte sugli immobili, con particolare riferimento all'imposta sull'abitazione principale posseduta in Italia e non data in locazione.

Il tema è di particolare rilevanza e attualità, considerato il numero sempre più elevato di connazionali residenti all'estero e tenuto conto che molti di loro possiedono almeno un immobile in Italia.

La legislazione in materia di fiscalità immobiliare per quanto concerne gli italiani residenti all'estero e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) è stata più volte modificata nel corso degli ultimi anni.

Nel 2012 e nel 2013, ai sensi dell'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, il comune nel quale era situato l'immobile poteva «considerare direttamente adibita ad abitazione principale l'unità immobiliare posseduta dai

cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata».

Successivamente, l'articolo 9-bis del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014, n. 80, recante «Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015», modificando il citato articolo 13 del decreto-legge n. 201 del 2011, ha previsto che «A partire dall'anno 2015 è considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d'uso», stabilendo, inoltre, che su tali unità immobiliari «le imposte comunali TARI e TASI sono applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi».

Dal 2015, dunque, l'immobile posseduto in Italia dai soggetti iscritti all'AIRE poteva essere considerato abitazione principale – e pertanto esente dall'imposta municipale propria (IMU) – solo se i medesimi soggetti erano pensionati nello Stato estero di residenza e avevano una pensione rilasciata dallo stesso Stato estero; per i soggetti pensionati in Italia ma residenti all'estero, invece, l'immobile non poteva essere considerato abitazione principale.

Per tutti gli altri soggetti iscritti all'AIRE, qualsiasi immobile posseduto in Italia (abitativo o no) era considerato un normale immobile soggetto all'imposta con l'aliquota ordinaria stabilita dal comune in cui l'immobile era situato.

Dal 2016, in attuazione della legge di stabilità 28 dicembre 2015, n. 208, in favore degli italiani residenti all'estero e iscritti all'AIRE, oltre all'esenzione dall'IMU per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale, era stata prevista anche l'esenzione dal tributo per i servizi indivisibili (TASI), già prevista per le altre abitazioni principali.

Dal 2020, con la legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio 2020), articolo 1, commi 738-787, è stata ridisciplinata l'intera materia e non è più prevista la possibilità di assimilare un immobile ad abitazione principale per i pensionati residenti all'estero, come invece previsto dal 2015. Conseguentemente, per i soggetti iscritti all'AIRE tutti gli immobili posseduti in Italia sono soggetti ad imposta, senza eccezioni.

La figura del contribuente italiano all'estero, con riferimento all'imposizione diretta vigente nel nostro Paese, non si distingue rispetto a quella di qualsiasi altro soggetto residente all'estero, tanto da essere compresa nella più ampia definizione di soggetto «non residente».

Pertanto, qualsiasi reddito prodotto in Italia e qualificato imponibile dal nostro ordinamento, come quello immobiliare, posseduto da un soggetto non residente, compresi i cittadini italiani residenti all'estero, è assoggettato ad imposta.

In questi anni si è a lungo dibattuto sul tema degli sgravi fiscali in materia immobiliare anche per gli italiani residenti all'estero, ma oggi la questione assume una sua particolare rilevanza e specificità a causa delle gravi conseguenze della pandemia da COVID-19 sulla nostra economia, che hanno evidenziato la necessità di favorire i flussi turistici dei nostri connazionali residenti all'estero, cioè il cosiddetto «turismo di ritorno».

Come evidenziato da recenti dati statistici, l'Italia è la meta preferita del 24 per cento dei turisti extraeuropei e, per quanto riguarda il turismo di ritorno, dai 5,8 milioni di visitatori del 1997 si è passati agli oltre 10 milioni del 2018 (con un aumento del 72 per cento delle presenze e del 120 per cento della spesa), per un fatturato che, nel 2018, è stato pari a oltre 4 miliardi di euro (il 7,5 per cento in più rispetto all'anno precedente).

Occorre, dunque, non deprimere questo flusso turistico, che alimenta l'economia dei nostri territori, compiendo scelte volte a incentivare i nostri connazionali all'estero affinché continuino a mantenere un punto di riferimento logistico in Italia, favorendone il ritorno per le ferie, per rinsaldarne le relazioni affettive ed economiche con i propri luoghi di origine, a vantaggio anche del nostro sistema Paese.

A tali fini, la presente proposta di legge intende agevolare, attraverso lo strumento fiscale, il mantenimento di un legame tra i nostri emigrati e il loro Paese di origine, i cui benefìci possono produrre flussi economici positivi per il nostro Paese, capaci di incrementare il turismo di ritorno, soprattutto verso i piccoli comuni, solitamente penalizzati da fenomeni migratori e da spopolamento. Il beneficio economico interessa direttamente anche gli stessi territori di origine che, assicurando la permanenza e la manutenzione di immobili familiari, vivificano le relazioni tra il patrimonio culturale e la penetrazione commerciale dei nostri prodotti tipici di qualità, con contributi positivi sul versante dell'export, che ha notevoli ricadute sul nostro prodotto interno lordo.

Le agevolazioni previste dalle disposizioni legislative vigenti in materia di imposta di registro in caso di acquisto di un immobile da parte di un italiano residente all'estero e titolare di pensione, quantunque parziali e insufficienti, sono state però oggetto di censura da parte della Commissione europea con il deferimento dinanzi alla Corte di giustizia dell'Unione europea, sulla base di quanto stabilito dall'articolo 18 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che recita «Nel campo di applicazione dei trattati, e senza pregiu-

dizio delle disposizioni particolari dagli stessi previste, è vietata ogni discriminazione effettuata in base alla nazionalità». In ossequio, dunque, al principio di non discriminazione sancito dai Trattati europei, la citata legge di bilancio 2020 ha abolito le agevolazioni per gli italiani iscritti all'AIRE e titolari di pensione estera.

L'obiettivo della presente proposta di legge, dunque, è quello far salve alcune agevolazioni basandole non più sul presupposto della cittadinanza italiana (oggetto di censura sulla base del principio di non discriminazione del diritto europeo), ma su quello dell'esistenza di legami familiari e affettivi permanenti con l'Italia e con il luogo nel quale è situato l'immobile.

La presente proposta di legge, quindi, intende ripristinare l'agevolazione dell'esenzione dall'IMU per gli immobili posseduti dai soggetti residenti all'estero, con riferimento ai cittadini europei e ai cittadini italiani residenti nei Paesi non appartenenti all'Unione europea, riconoscendo la qualifica di abitazione principale nel rispetto di determinate condizioni e collegando tale beneficio non più al criterio della nazionalità di origine, bensì ai legami familiari e affettivi dei soggetti con l'Italia e con il territorio nel quale è situato l'immobile oggetto di agevolazione.

La definizione dei requisiti, dei criteri e delle modalità per accedere all'agevolazione in oggetto è demandata a un apposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno, a condizione che l'unità immobiliare non risulti locata o data in comodato d'uso.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

1. Alla lettera c) del comma 741 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, è aggiunto, in fine, il seguente numero:

«6-bis) una sola unità immobiliare a uso abitativo, con relative pertinenze, posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia da cittadini italiani o da cittadini di altri Stati membri dell'Unione europea residenti in Paesi non appartenenti all'Unione europea, che dimostrino di mantenere legami familiari e affettivi con il territorio nel quale è situata l'unità immobiliare, secondo requisiti, criteri e modalità stabiliti con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno, e a condizione che tale unità immobiliare non risulti locata o data in comodato d'uso».

Art. 2. 1. Alla lettera a) della nota II-bis) all'articolo 1 della tariffa, parte prima, allegata al testo unico delle disposizioni concernenti l'imposta di registro, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, le parole: «cittadino italiano emigrato all'estero» sono sostituite dalle seguenti: «cittadino italiano o cittadino di un altro Stato membro dell'Unione europea residente in Paesi non appartenenti all'Unione europea che dimostri di mantenere legami familiari e affettivi con il territorio nel quale è situato l'immobile».

Art. 3.

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge, valutati in 8 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021, di cui 3 milioni di euro annui destinati alla copertura delle minori entrate dei comuni, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2020-2022, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2020, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. 2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

XVIII LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI N. 3212 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei deputati FITZGERALD NISSOLI, BIANCOFIORE, DALL'OSSO, LABRIOLA, PITTALIS, ROSSELLO, SACCANI JOTTI, VERSACE

Modifiche alla legge 23 ottobre 2003, n. 286, concernente la disciplina dei Comitati degli italiani all'estero

Presentata il 20 luglio 2021

Onorevoli Colleghi! – La presente proposta di legge accoglie integralmente il testo di riforma dei Comitati degli italiani all'estero (Comites) elaborato dal Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), in ragione dei profondi mutamenti avvenuti negli ultimi anni circa la composizione delle comunità degli italiani all'estero, in seguito a flussi massicci di mobilità e a rinnovate fasce di espatriati, sempre più diversificati rispetto a spinte e motivazioni sottostanti le migrazioni tradizionali.

I movimenti dei nostri concittadini si sono diretti sia verso Paesi di antica accoglienza che verso nuove destinazioni, in particolare in Asia e in Medio Oriente, creando realtà caratterizzate da esigenze diverse che richiedono assistenza e interventi specifici, come evidenziato in particolare con l'emergenza della pandemia di COVID-19 in tutto il mondo.

Inoltre, la nuova legge elettorale 3 novembre 2017, n. 165 (cosiddetta «Rosatellum-bis»), evidenzia la necessità di ulteriori interventi in quanto tale riforma elettorale, senza prevedere la reciprocità di un equivalente diritto di candidatura in Italia per i residenti all'estero, introduce la possibilità per i residenti in Italia di candidarsi all'estero, infrangendo il mandato territoriale di rappresentanza diretta, stabilito dalla legge 27 dicembre 2001, n. 459, che all'articolo 8, comma 1, lettera b), prevedeva che «i candidati devono essere residenti ed elettori nella relativa ripartizione». È bene ricordare che tale previsione era volta ad assicurare «l'effettività» dell'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero (articolo 48, secondo comma, della Costituzione) con l'istituzione della

circoscrizione Estero. Senza la modifica costituzionale, agli italiani all'estero, fattore vitale di crescita del sistema Italia, si sarebbe dovuto consentire di votare per i collegi di origine e, in molte regioni di grande emigrazione, il loro voto sarebbe diventato determinante nell'elezione dei rappresentanti locali.

Con la conferma referendaria della legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1, recante «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», la rappresentanza parlamentare diretta degli italiani all'estero ha subìto un'ulteriore discriminazione nel rapporto fra elettori ed eletti. Mentre il numero degli iscritti all'anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) è passato da 3 milioni nel 2006 a 6.300.000, la riforma costituzionale del 2020 non ha mantenuto il già esiguo numero di deputati e di senatori attribuito alla circoscrizione Estero, con il risultato che a partire dalle prossime consultazioni un senatore eletto in Italia rappresenterà circa 350.000 cittadini, mentre uno eletto all'estero ne rappresenterà oltre 1.500.000.

Nel nuovo quadro legislativo vigente, diventa quindi fondamentale mantenere un dialogo costruttivo e un flusso costante di notizie e suggerimenti tra le comunità residenti all'estero e il ridotto numero di parlamentari eletti all'estero, basati sulla rilevazione delle necessità locali nei diversi Paesi per giungere a una sintesi a livello sovranazionale, che si traduca in suggerimenti di interventi concreti e in proposte di strumenti legislativi a favore sia delle collettività che della promozione del sistema Italia all'estero.

Per tali ragioni è assolutamente necessario non soltanto mantenere i primi due livelli della rappresentanza degli italiani all'estero, ma è indispensabile rafforzarne la dignità istituzionale e i compiti, con particolare riguardo al CGIE.

È utile ricordare che la normativa vigente, dal 1975 a oggi, in diversi stadi successivi, per quanto concerne la rappresentanza degli italiani all'estero è articolata: 1) nelle consulte regionali, che fanno riferimento al luogo di provenienza e dialogano soltanto con la regione d'origine, che le istituisce con propria legge, dalla seconda metà degli anni ‘70 in poi. Negli ultimi anni non poche consulte sono state snaturate, sono diventate inattive o sono state soppresse; 2) nei Comites, che operano nelle singole circoscrizioni territoriali delle rappresentanze diplomatico-consolari in cui si raggiunge il numero di iscritti all'AIRE fissato dalla legge. I consiglieri sono eletti con procedure diverse: i cittadini italiani a suffragio universale, i cittadini stranieri di origine italiana, nominati dalle associazioni, sono cooptati con il voto degli eletti e non possono essere eletti né eleggere il presidente del Comitato. I Comites rappresentano

a livello territoriale le esigenze, lo sviluppo, l'integrazione e l'interazione fra l'emigrazione tradizionale, gli italo-discendenti e la nuova emigrazione. Sono, quindi, il livello di rappresentanza di base anche nelle relazioni con le autorità locali, nel rispetto delle norme del diritto internazionale e dei rapporti tra Stati. Senza questo primo momento di rappresentanza diretta verrebbe a cessare la possibilità di raccogliere tutte le istanze di interesse per le comunità italiane e di supporto al sistema Paese. È necessario, dunque, garantire la capillarità della presenza dei Comites ed è fondamentale che il numero minimo di iscritti all'AIRE per la costituzione di un Comites resti pari a 3.000 e che l'elezione dei consiglieri cittadini italiani avvenga a suffragio universale; 3) nel CGIE, organismo di rappresentanza, di raccordo e di sintesi fra gli altri due livelli (Comites e parlamentari eletti all'estero), in parte elettivo (consiglieri eletti all'estero con elezioni di secondo grado), in parte nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri (consiglieri di nomina governativa). Il CGIE ha le seguenti funzioni: conoscitive; consultive per il Governo, il Parlamento e le regioni; propositive a livello nazionale e internazionale; programmatorie, attraverso la relazione annuale, da presentare tramite il Governo al Parlamento, e la Conferenza permanente tra lo Stato, le regioni, le province autonome e il CGIE. Ha, inoltre, funzione di sintesi generale di istanze e di suggerimenti che provengono dal mondo per proporre soluzioni idonee a risolvere i problemi che riguardano gli italiani all'estero. È un organismo di rappresentanza di tutte le comunità italiane nei rapporti con il Governo, con il Parlamento, con le regioni e con tutti gli organismi che pongono in essere politiche che hanno ricadute sugli italiani all'estero e con il loro rapporto con l'Italia. Per tali ragioni si ritiene importante che nella composizione del CGIE rimanga la componente di nomina governativa e, pertanto, che l'elezione dei consiglieri del CGIE che rappresentano le comunità estere rimanga di secondo grado; 4) nei parlamentari eletti nelle quattro ripartizioni della circoscrizione Estero, ridotti da diciotto a dodici, divisi in otto deputati e in quattro senatori. A questo proposito, si ribadisce la necessità di un costante aggiornamento dell'AIRE attraverso il lavoro congiunto del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (in possesso di dati più aggiornati attraverso gli schedari consolari) e del Ministero dell'interno, per la trascrizione dei dati nei comuni italiani.

L'attuale sistema di rappresentanza degli italiani all'estero è giunto alla sua definizione a seguito di quaranta anni di battaglie per il riconoscimento dell'appartenenza a pieno titolo degli italiani all'estero al popolo italiano e del conseguente esercizio degli stessi diritti e dell'adempimento degli stessi doveri dei cittadini residenti in Italia, come stabilito dalla normativa vigente, ferme

restando le differenze derivanti da quella applicabile in alcune materie specifiche (per esempio, IMU, pensione sociale e altro).

Il mondo dell'emigrazione italiana si è via via arricchito di nuove espressioni di mobilità rispetto a quello in cui furono istituiti i Comites, il CGIE e la circoscrizione Estero.

Nel ribadire la necessità di mantenere i tre livelli di rappresentanza, occorre dare vita a un processo di riforma che li renda più efficienti e consoni alle mutate condizioni, tenendo conto: 1) delle politiche di internazionalizzazione del sistema Paese, di cui gli italiani all'estero sono un fattore fondamentale; 2) delle diverse esigenze degli italiani all'estero in un'ampia gamma di realtà economiche, politiche, e sociali: dall'Unione europea, con i diritti di cittadinanza europea e di libera circolazione, a Paesi che garantiscono la residenza attraverso visti rinnovabili, a Paesi che concedono permessi di breve durata con restrizioni lavorative e a Paesi emergenti con normative sfavorevoli all'ingresso di stranieri; 3) dei parlamentari eletti dagli italiani all'estero, potenzialmente residenti in Italia, con la necessità di prevedere meccanismi che assicurino unità di intenti e complementarietà di interventi; 4) delle risorse da assegnare alle attività del CGIE e dei Comites affinché possano svolgere tutte le riunioni tassativamente elencate per svolgere i molti compiti fissati dalla legge; 5) di uso delle nuove tecnologie di comunicazione (ove fruibili, considerate le differenze di fuso orario) integrativo delle riunioni previste per i due organismi e la loro interazione con i parlamentari o sostitutivo in momenti di crisi mondiale a causa di eventi quali la pandemia da COVID-19.

La presente proposta di riforma dei due organismi di rappresentanza di base non può prescindere dalle caratteristiche e dalle profonde differenze nella composizione delle comunità nelle diverse aree continentali, nell'effettivo esercizio della cittadinanza e della discendenza italiana nei Paesi di residenza.

Nell'Unione europea, la limitata estensione territoriale dei Paesi di residenza, la ridotta presenza di oriundi e la normativa europea in materia dei cosiddetti «expat» – cittadini europei che vivono in un Paese diverso da quello d'origine – potrebbero favorire la proposta di una rappresentanza verticistica costituita da un solo organismo nazionale, il cui coordinatore è anche componente di diritto del livello superiore di rappresentanza.

In controtendenza a tale ipotizzato accentramento di poteri nelle mani di pochi eletti, attraverso la verticalizzazione dei primi due livelli di rappresentanza, si segnala che nel documento finale dell'incontro dal titolo «Europa in movimento: da migranti a cittadini europei», tenuto nell'aula del Senato della Repubblica il 30 aprile 2010, con la partecipazione degli organismi europei omologhi al CGIE, si chiedeva, fra l'altro: 1) l'istituzione di un Consiglio generale degli europei residenti all'estero; 2) la nomina di un Commissario europeo competente per la governance delle politiche relative ai cittadini en mouvement; 3) l'istituzione di un'Agenzia europea per l'analisi, l'aggiornamento e il monitoraggio delle politiche europee indirizzate ai cittadini europei residenti fuori dai loro Paesi d'origine.

Nessuna di queste richieste è stata tradotta in realtà, malgrado esse precorressero i tempi, consentendo, per esempio, di affrontare meglio la situazione degli italiani residenti nel Regno Unito nel periodo post-Brexit.

Una particolare attenzione deve, inoltre, essere esercitata rispetto a Paesi non europei, dove si ripropongono referendum limitativi della partecipazione al mondo del lavoro o dei diritti di residenza e del conferimento della cittadinanza locale.

Per quanto concerne i criteri per la composizione dei primi due livelli di rappresentanza, occorre segnalare che la maggior parte degli iscritti all'AIRE risiede nei Paesi europei, ma i modelli da definire devono riuscire a soddisfare anche le esigenze di tutti gli altri Paesi e continenti, che prospettano, secondo i casi: 1) una massiccia presenza di italo-discendenti, che deriva dalla storia plurisecolare dell'emigrazione tradizionale (per esempio, nell'America Latina e negli Stati Uniti d'America); 2) l'attuale criticità di condizioni economiche e politiche (per esempio, in Venezuela e in alcuni Paesi dell'Africa, compresa la Repubblica del Sudafrica); 3) la necessità di proteggere la vita degli italiani in aree interessate da eventi bellici (in particolare in Africa, in Asia e in Medio Oriente); 4) la presenza degli italiani in territori immensi, poco popolati e con tendenza alla concentrazione nei maggiori centri urbani (per esempio, Australia, Canada, Russia e alcuni Paesi asiatici); 5) il crescente numero di esponenti della nuova emigrazione, che richiedono assistenza per l'inserimento nel tessuto sociale locale e non possono essere automaticamente trasformati in esclusivi portavoce delle collettività, perché sono spesso transeunti e non stanziali;

6) la grande rete dell'associazionismo, mortificata anche dalle recenti ingiustificabili restrizioni imposte alla loro partecipazione alle assemblee elettorali del CGIE.

È quindi fondamentale prevedere una riforma che codifichi alcune risposte alle esigenze comuni di queste diverse realtà, lasciando un'intelligente flessibilità nell'applicazione e nello sviluppo concreto dei compiti attribuiti agli organismi di rappresentanza.

Ai fini di una compiuta riforma dei Comites, occorre fare riferimento alla natura, ai compiti aggiuntivi e sostitutivi e alla consistenza minima della comunità italiana residente all'estero.

I Comites, emanazione diretta delle comunità territoriali, non sono più adeguati, né nella composizione né nelle funzioni loro attribuite, a servire le realtà che rappresentano. I molti compiti attribuiti ai Comites dall'articolo 2, commi 2, 3 e 4, della legge n. 286 del 2003 sono più programmatori che precettivi. Nell'ottica dell'attribuzione di maggiori poteri e di più precisi incarichi ai Comites, alla luce dei cambiamenti avvenuti nel tessuto delle comunità, si propone che il Comites mantenga la sua natura di organismo di rappresentanza degli italiani all'estero nei rapporti con le autorità diplomatico-consolari italiane e con le autorità locali e che abbia tre funzioni principali: 1) di ombudsman, cioè di difensore civico della comunità nei confronti delle autorità italiane e, in raccordo con il consolato, nei confronti delle autorità locali, con tutti i compiti concretamente esercitabili nel rispetto delle leggi locali, del diritto internazionale e degli accordi fra gli Stati e nei limiti delle disponibilità di bilancio; 2) di antenna del sistema Paese nella circoscrizione di riferimento al fine del coinvolgimento delle forze produttive e associative della comunità nella proiezione estera dell'Italia, anche in collaborazione con il nuovo progetto di promozione dell'Italia lanciato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. In tale ambito, il Comites deve agire per favorire l'insegnamento e la diffusione della lingua e cultura italiane, a supporto e in sinergia con gli enti promotori e con le scuole e le università locali, partecipando, per legge, all'elaborazione del piano Paese; 3) di centro di informazione, di contatto e di sostegno delle migrazioni e delle nuove mobilità.

Per quanto riguarda la riforma del CGIE, in riferimento alla natura e alle funzioni aggiuntive, esso deve essere: 1) un organismo di rappresentanza delle comunità italiane all'estero presso tutti gli organismi che pongono in essere politiche che interessano tali comunità;

2) un organismo inquadrato nell'ambito della politica estera dell'Italia, ai fini della valorizzazione delle esperienze sociali, economiche e culturali presenti in ogni continente, permettendo al nostro Paese di esaltare e di mantenere vivi i rapporti con i cittadini italiani residenti all'estero e di fruire delle loro eccellenze; 3) un organismo di ausilio dello Stato, con la natura e i compiti già ampiamente assunti e assolti dall'inizio della pandemia di COVID-19, come organismo autonomo, in parte eletto all'estero in parte di nomina governativa, che ha un rapporto dialettico con le istituzioni ed è interlocutore del Parlamento, del Governo e delle regioni per la proiezione esterna dell'Italia attraverso il coordinamento delle azioni e degli interventi delle e per le comunità, con possibile, futura, dignità costituzionale; 4) un organismo di consulenza delle regioni e degli enti territoriali attraverso una presenza codificata nella Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, attraverso la Conferenza permanente tra lo Stato, le regioni, le province autonome e il CGIE e attraverso il rapporto diretto con l'Associazione nazionale dei comuni italiani; 5) un organismo di raccordo e di sintesi delle proposte e delle richieste dei Comites e delle associazioni delle comunità italiane per la definizione dei disegni di legge che hanno ricadute per l'Italia e per le comunità all'estero e, quindi, un organismo di consulenza specifica dei parlamentari eletti dagli italiani all'estero e un interlocutore privilegiato del Governo e del Parlamento in particolare in materia di emigrazione.

Per quanto concerne la composizione del CGIE: 1) per i consiglieri eletti all'estero, occorre rivedere la tabella delle assegnazioni in base non soltanto alle iscrizioni all'AIRE, ma anche alla consistenza numerica accertata delle comunità di italo-discendenti (particolarmente importanti per la promozione del sistema Italia) e alle dimensioni territoriali, prendendo come riferimento la tabella che applica tagli lineari di un terzo e riammette i Paesi cancellati dall'ultima riforma, aggiungendo Paesi di nuova emigrazione e ridimensionando le attuali quote Paese dei consiglieri per evitare che tre soli Paesi eleggano circa la metà dei consiglieri esteri equivalente a un terzo del totale dei componenti del Consiglio, e che tre continenti (con quattro Paesi membri del G20, di cui due membri anche del G7 e uno anche del BRIC) siano rappresentati solo da cinque consiglieri; 2) per i consiglieri di nomina governativa, si deve prevedere che essi siano scelti fra soggetti residenti in Italia, per rispondere alla doppia esigenza di mantenere sia il rapporto diretto del CGIE con la sede centrale delle categorie

di appartenenza che il dialogo con gli interlocutori del CGIE nei periodi in cui il Consiglio non si riunisce a Roma.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1. (Istituzione dei Comitati degli italiani all'estero)

1. L'articolo 1 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 1. – (Istituzione dei Comitati degli italiani all'estero) – 1. In ogni circoscrizione consolare ove risiedono almeno tremila cittadini italiani iscritti nell'elenco aggiornato di cui all'articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, è istituito, con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, un Comitato degli italiani all'estero, di seguito denominato “Comitato”, quale organo di rappresentanza di base degli italiani all'estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari. 2. Il Comitato è il difensore civico delle comunità nei confronti delle autorità italiane e, in raccordo con le rappresentanze diplomatico-consolari, nei confronti delle autorità locali. Il Comitato, previa intesa con le autorità consolari, può rappresentare le istanze della collettività italiana residente nella circoscrizione consolare alle autorità e alle istituzioni locali, con esclusione delle questioni che attengono ai rapporti tra Stati. 3. Il Comitato è proiezione del sistema Italia nel territorio e centro di informazione, di contatto e di sostegno delle nuove emigrazioni e delle nuove mobilità. 4. In casi particolari, tenuto conto dell'assenza di un consolato italiano nella circoscrizione di riferimento, delle dimensioni territoriali, della presenza di consistenti nuclei di cittadini italiani e di cittadini stranieri di origine italiana, nonché dei flussi di nuova emigrazione, quando le condizioni locali lo richiedono, con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono istituiti, anche su richiesta del Comitato in carica, più Comitati all'interno della medesima circoscrizione consolare. Il decreto ministeriale istitutivo di più Comitati delimita anche i rispettivi ambiti territoriali di competenza. 5. Dopo l'insediamento del Comitato, la rappresentanza diplomaticoconsolare italiana informa tempestivamente le autorità locali dell'istituzione del Comitato e del tipo di attività svolta. La rappresentanza diplomatico-consolare rende partecipe il Comitato degli incontri ufficiali con le autorità locali sulle

questioni di interesse della comunità rappresentata dal medesimo Comitato, con esclusione di quelle che attengono ai rapporti tra Stati».

Art. 2. (Compiti e funzioni del Comitato)

1. L'articolo 2 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 2. – (Compiti e funzioni del Comitato) – 1. Ciascun Comitato contribuisce e partecipa all'elaborazione del piano Paese annuale con proiezioni triennali, individuando, anche attraverso studi e ricerche, le esigenze della comunità di riferimento, in particolare in materia di promozione del sistema Paese e dell'insegnamento di lingua e cultura italiane, nonché di integrazione nella realtà locale e di tutela dei diritti degli esponenti di nuova emigrazione. A tali fini, in collaborazione con l'autorità consolare, con le regioni e con le autonomie locali, con enti, associazioni e comitati operanti nell'ambito della circoscrizione consolare, ciascun Comitato favorisce, propone e opera per la realizzazione di opportune iniziative attinenti alla vita sociale e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all'assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero della comunità italiana residente nella circoscrizione. 2. Nell'ambito delle materie di cui al comma 1, l'autorità consolare e il Comitato assicurano un regolare flusso di informazioni sulle attività promosse nell'ambito della circoscrizione consolare dallo Stato italiano, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli altri enti territoriali italiani, nonché da altre istituzioni e organismi. 3. L'autorità consolare e il Comitato indicono riunioni congiunte per l'esame di iniziative e progetti specifici di particolare importanza per la comunità italiana. 4. Nel rispetto delle norme previste dagli ordinamenti locali e delle norme di diritto internazionale ed europeo, al fine di favorire l'integrazione dei cittadini italiani nella società locale e di mantenere i loro legami con la realtà politica e culturale italiana, nonché per promuovere la diffusione della lingua, della cultura e della realtà politica, sociale ed economica italiana, il Comitato: a) coopera con l'autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare, con particolare riguardo alla difesa dei diritti civili ivi garantiti ai cittadini italiani, dell'osservanza dei contratti di lavoro e dell'erogazione a favore dei cittadini italiani delle provvidenze accordate dai Paesi ove il Comitato ha sede, segnalando eventuali

violazioni della legislazione locale, internazionale ed europea che danneggiano cittadini italiani, eventualmente assumendo autonome iniziative nei confronti delle parti sociali. L'autorità consolare riferisce al Comitato la natura e l'esito degli interventi esperiti a seguito di tali segnalazioni; b) redige una relazione annuale sulle attività svolte, da allegare al rendiconto consuntivo, e una relazione annuale programmatica, da allegare al bilancio preventivo; c) nell'ambito delle materie di cui al comma 1, formula proposte ed esprime pareri all'autorità consolare sulle iniziative da intraprendere in fase di programmazione annuale e, con riferimento a consultazioni elettorali e referendarie, in materia di spesa per l'informazione alle comunità; d) esprime parere obbligatorio, entro trenta giorni dalla richiesta, sulle documentate richieste di contributo che enti e organismi associativi, che svolgono attività sociali, assistenziali, culturali e ricreative a favore della collettività italiana, rivolgono al Governo, alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano. I richiedenti devono allegare alla domanda di contributo e al preventivo di spesa la copia del consuntivo dell'anno precedente, con una dettagliata relazione illustrativa delle attività svolte e di quelle previste; e) esprime parere obbligatorio, entro trenta giorni dalla richiesta, sulle richieste di contributi accordati dalle amministrazioni dello Stato ai locali mezzi di informazione. I richiedenti devono allegare alla domanda di contributo e al preventivo di spesa la copia del consuntivo dell'anno precedente, con una dettagliata relazione illustrativa delle attività svolte e di quelle previste. 5. Se l'autorità consolare esprime un parere diverso da quello del Comitato sulle richieste di contributi di cui al comma 4, lettere d) ed e), deve comunicarne prontamente le ragioni al Comitato stesso. 6. L'autorità consolare e il Comitato convocano periodicamente riunioni congiunte con gli istituti di patronato. 7.Il Comitato adotta un regolamento interno che ne disciplina l'organizzazione e le modalità di funzionamento, in conformità a quanto disposto dalla presente legge e dalla normativa vigente in materia di gestione dei fondi, di verifica e di revisione dei bilanci e di conduzione delle riunioni nonché alle norme della legislazione italiana e locale applicabili».

Art. 3. (Bilancio del Comitato)

1. L'articolo 3 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 3. – (Bilancio del Comitato) – 1. Il Comitato provvede al proprio funzionamento e all'adempimento dei propri compiti con: a) le rendite dell'eventuale patrimonio; b) i finanziamenti annuali disposti dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; c) gli eventuali finanziamenti disposti da altre amministrazioni italiane; d) gli eventuali contributi disposti dai Paesi ove hanno sede i Comitati e dai privati; e) il ricavato di attività e di manifestazioni varie. 2. I finanziamenti di cui alla lettera b) del comma 1 sono erogati nei limiti dei complessivi stanziamenti allo scopo iscritti nei pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 3.Per essere ammesso a ricevere i finanziamenti di cui alla letterab)del comma 1, il Comitato presenta al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, tramite l'autorità consolare, entro il 31 ottobre di ogni anno, il bilancio preventivo delle spese da sostenere per il proprio funzionamento nell'anno successivo, accompagnato dalla richiesta di finanziamento. 4. Il Comitato, entro quarantacinque giorni dalla fine della gestione annuale, presenta il rendiconto consuntivo, certificato da tre revisori dei conti, dei quali due designati dal Comitato e uno dall'autorità consolare, scelti al di fuori del Comitato stesso tra persone di comprovata professionalità in materia contabile. 5. Sulle richieste di finanziamento il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale decide, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della legge di approvazione del bilancio dello Stato, con decreto che è portato a conoscenza del Comitato, per il tramite dell'autorità consolare competente. 6. In presenza dei presupposti di cui al comma 3, i finanziamenti sono erogati entro il primo quadrimestre dell'anno. Essi sono determinati in misura adeguata ad assicurare la funzionalità dei servizi, tenendo conto del numero dei componenti del Comitato, dell'accertata consistenza numerica delle comunità italiane e di origine italiana, dell'estensione territoriale in cui agisce il Comitato, nonché della realtà socio-economica del Paese in cui il Comitato opera, del locale costo della vita e delle attività svolte dal Comitato nell'anno precedente. 7. I libri contabili e la relativa documentazione amministrativa di giustificazione, concernenti l'impiego dei finanziamenti disposti dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dagli enti pubblici

italiani, sono tenuti a disposizione della competente autorità consolare, per eventuali verifiche, e sono pubblici. 8. Nel caso di avvicendamento nelle cariche del Comitato, tutta la documentazione contabile e amministrativa è consegnata entro dieci giorni da parte di colui che cessa dalla carica al nuovo titolare. 9. I bilanci del Comitato sono pubblici. 10. Per l'attuazione del presente articolo è autorizzata la spesa di 2.274.995 euro annui a decorrere dall'anno 2003».

Art. 4. (Eleggibilità e composizione del Comitato)

1. L'articolo 5 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 5. – (Eleggibilità e composizione del Comitato) – 1. Il Comitato è composto da undici membri per le comunità fino a 100.000 cittadini italiani e da diciassette membri per quelle composte da più di 100.000 cittadini italiani. Ai fini della determinazione del numero dei membri, la consistenza delle comunità è quella risultante alla data del 31 dicembre dell'anno precedente le elezioni, sulla base dell'elenco aggiornato di cui all'articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459. 2. Sono eleggibili i cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare e candidati in una delle liste presentate, purché iscritti nell'elenco aggiornato di cui all'articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, e in possesso dei requisiti per essere candidati alle consultazioni elettorali amministrative. La candidatura è ammessa soltanto in una circoscrizione e per una sola lista. Nel caso di candidatura in più circoscrizioni o in più liste, il candidato non è eleggibile e il suo nome deve essere depennato dalla lista prima della pubblicazione. 3. Le liste elettorali sono composte in modo da garantire pari opportunità agli uomini, alle donne e ai giovani di età inferiore a trentacinque anni tenendo conto, ove possibile, delle componenti migratorie della comunità di riferimento. 4. Non possono essere candidati i dipendenti dello Stato italiano che prestano servizio all'estero, compreso il personale a contratto, nonché coloro che detengono cariche istituzionali e i loro collaboratori salariati. Non sono, altresì, candidabili i legali rappresentanti di enti promotori e gestori di attività scolastiche che operano nel territorio del Comitato, i legali rappresentanti dei comitati per l'assistenza, dei mezzi di informazione e degli enti e associazioni che presentano richiesta di finanziamento al Governo, alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, sottoposta al parere del Comitato.

Sull'incandidabilità si esprime il comitato circoscrizionale elettorale costituito presso la sede consolare. 5. Le sedute del Comitato sono pubbliche. La pubblicità è assicurata anche mediante pubblicazione dei resoconti nell'albo consolare e comunicazione ai mezzi di informazione locali e alle piattaforme digitali. 6. Il capo dell'ufficio consolare, o un suo rappresentante appositamente delegato, partecipa alle sedute del Comitato, senza diritto di voto. Alle sedute del Comitato possono, altresì, essere chiamati a partecipare a titolo consultivo esperti esterni in relazione agli argomenti in esame. 7. I componenti del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), istituito dalla legge 6 novembre 1989, n. 368, hanno diritto di partecipare, con diritto di parola ma non di voto, alle riunioni dei Comitati costituiti nei Paesi in cui risiedono. Essi devono ricevere le convocazioni e i verbali delle riunioni dei citati Comitati».

Art. 5. (Comitato dei presidenti)

1. L'articolo 6 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 6. – (Comitato dei presidenti) – 1. In ogni Paese in cui esiste più di un Comitato è istituito un Comitato dei presidenti, di cui fa parte il presidente di ciascun Comitato, ovvero un suo rappresentante membro del Comitato medesimo. Il Comitato dei presidenti si riunisce almeno una volta l'anno; alle riunioni sono invitati, con diritto di parola ma non di voto, i componenti del CGIE e i parlamentari italiani residenti nella ripartizione elettorale. Le riunioni sono convocate e presiedute dal coordinatore eletto tra i presidenti membri del Comitato medesimo. 2. Il Comitato dei presidenti coordina l'azione dei Comitati ai fini dell'elaborazione del piano Paese, redige una relazione annuale con proiezione triennale sulle esigenze specifiche delle comunità nel Paese di riferimento, anche per quanto riguarda i servizi forniti e i rapporti con la rete diplomaticoconsolare, nonché l'evoluzione delle caratteristiche migratorie delle collettività, con particolare attenzione all'integrazione della nuova emigrazione, alla protezione delle fasce più anziane e deboli delle comunità, alla promozione del sistema Paese e dell'insegnamento della lingua e cultura italiane a ogni livello di età e di scolarizzazione. 3. Almeno una volta l'anno in ogni Paese è tenuta una riunione, indetta e presieduta dall'ambasciatore, con la partecipazione dei consoli, dei componenti del CGIE e dei presidenti dei Comitati, per discutere i problemi della comunità

italiana. A tale riunione sono invitati i parlamentari italiani residenti nella ripartizione elettorale. 4. Le spese di viaggio per la partecipazione dei membri dei Comitati alle riunioni di cui ai commi 1 e 3 sono a carico dei bilanci dei Comitati cui ciascun membro appartiene. 5. Per l'attuazione del presente articolo è autorizzata la spesa di 226.000 euro annui a decorrere dall'anno 2004».

Art. 6. (Membri stranieri di origine italiana)

1. L'articolo 7 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 7. – (Membri stranieri di origine italiana) – 1. Oltre ai membri eletti di cittadinanza italiana di cui all'articolo 5, possono far parte del Comitato, per cooptazione, i cittadini stranieri di origine italiana in misura non eccedente un terzo dei membri eletti del Comitato. 2. Al fine di cui al comma 1, il Comitato, tenuto conto delle designazioni delle associazioni delle comunità italiane che operano nella circoscrizione consolare da almeno cinque anni e che sono regolarmente iscritte nell'albo dell'autorità consolare nonché delle proposte dei suoi membri relative a personalità di rilievo nei campi di maggior interesse per la comunità italiana, per il Paese di residenza e per l'Italia, designa un numero di cittadini stranieri di origine italiana complessivamente pari ad almeno il doppio dei membri da cooptare. 3. Ciascun membro eletto del Comitato può esprimere, a scrutinio segreto, un numero di preferenze pari a metà di quello dei membri da cooptare. 4. Sono eletti coloro che riportano almeno la metà più uno dei voti del Comitato. A tale elezione si procede successivamente all'elezione di cui all'articolo 11, comma 1. 5. La cooptazione può essere decisa ed effettuata in qualsiasi momento del mandato del Comitato. 6. I membri cooptati deceduti, dimissionari o decaduti possono essere sostituiti con la procedura prevista al comma 2».

Art. 7. (Affiliazione)

1. Dopo l'articolo 7 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, come sostituito dall'articolo 6 della presente legge, è inserito il seguente:

«Art. 7-bis. – (Affiliazione) – 1. Oltre ai membri eletti di cittadinanza italiana, di cui all'articolo 5, e ai membri cooptati, di cui all'articolo 7, possono far parte del Comitato, in misura non eccedente un terzo dei membri eletti del Comitato, per affiliazione, cittadini italiani esponenti della nuova emigrazione che non siano in possesso dei requisiti necessari per essere candidati come membri del Comitato. I membri affiliati hanno diritto di parola ma non di voto e non possono essere eletti alle cariche interne previste dalla legge e dal regolamento del Comitato. 2. Al fine di cui al comma 1, le associazioni delle comunità italiane che operano nella circoscrizione consolare da almeno cinque anni e che sono regolarmente iscritte nell'albo dell'autorità consolare e i membri del Comitato designano un numero di cittadini italiani che soddisfino i criteri fissati dal medesimo comma 1, complessivamente pari ad almeno il doppio dei membri da affiliare. 3. Ciascun membro eletto del Comitato può esprimere, a scrutinio segreto, un numero di preferenze pari a metà di quello dei membri da affiliare. 4. Sono eletti coloro che riportano almeno la metà più uno dei voti del Comitato. A tale elezione si procede successivamente all'elezione di cui all'articolo 11, comma 1. 5. L'affiliazione può essere decisa ed effettuata in qualsiasi momento del mandato del Comitato».

Art. 8 (Durata in carica e decadenza dei membri del Comitato)

1. L'articolo 8 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 8. – (Durata in carica e decadenza dei membri del Comitato) – 1. I membri del Comitato restano in carica cinque anni e sono rieleggibili solo per un periodo massimo di due mandati consecutivi. 2. Qualora l'elezione dei membri di un Comitato sia, per qualsiasi motivo, avvenuta in tempi tali che la scadenza del mandato non coincide con quella della generalità dei Comitati, la durata in carica ditali membri non può protrarsi oltre il limite previsto per la generalità dei Comitati. 3. Con decreto dell'autorità consolare, su indicazione del presidente del Comitato, i membri deceduti, dimissionari o decaduti sono sostituiti con i primi candidati non eletti della lista cui appartengono. La mancata partecipazione immotivata ai lavori del Comitato per tre sedute consecutive comporta la decadenza dalla carica. È, altresì, motivo di decadenza immediata dalla carica di membro del Comitato il trasferimento della residenza ufficiale presso un'altra

circoscrizione consolare o della residenza di fatto per un periodo superiore a tre mesi dalla circoscrizione consolare in cui era stato eletto. Il controllo è esercitato dall'autorità diplomatico-consolare su segnalazione del Comitato o dei singoli cittadini iscritti all'anagrafe degli italiani residenti all'estero nella circoscrizione consolare. 4. Quando il numero dei membri del Comitato si riduce a meno della metà, esso è sciolto dall'autorità consolare, che indìce nuove elezioni da svolgere entro sei mesi dalla data di scioglimento. L'autorità consolare propone, altresì, lo scioglimento del Comitato quando esso rinvia cinque sedute consecutive per mancanza del numero legale ovvero quando non si riunisce per sei mesi consecutivi oppure quando, per gravi motivi o per sostanziale modifica della circoscrizione, non è in grado di garantire un regolare svolgimento delle sue funzioni. Sulla base della proposta dell'autorità consolare, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, sentito il Comitato di presidenza del CGIE, dispone con proprio decreto lo scioglimento del Comitato».

Art. 9. (Poteri e funzioni del presidente)

1. L'articolo 10 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 10. – (Poteri e funzioni del presidente) – 1. Nella prima seduta, il Comitato elegge il presidente a maggioranza assoluta dei suoi membri. Quando nessun candidato raggiunge tale maggioranza, nella seduta successiva è eletto presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità, è eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di preferenze nell'elezione del Comitato. Tale numero è determinato dalla somma dei voti riportati dalla lista alla quale appartiene il candidato con quello delle preferenze riportate individualmente. 2. Le dimissioni del presidente sono richieste con mozione sottoscritta da almeno un terzo dei membri di cui all'articolo 5, comma 1, che indica anche il nuovo candidato, da individuare tra i membri eletti del Comitato. Tale mozione è posta ai voti in apertura dei lavori della seduta successiva. Se è approvata con il voto favorevole della maggioranza dei membri di cui al citato articolo 5, comma 1, il candidato indicato nella mozione subentra immediatamente nella carica di presidente. 3. Fatto salvo quanto previsto dall'ordinamento locale, il presidente ha la rappresentanza legale del Comitato. Egli convoca il Comitato almeno una volta

ogni quattro mesi e quando lo richiede per iscritto almeno un terzo dei suoi membri ovvero l'autorità consolare. 4. La carica di presidente del Comitato è incompatibile con quella di membro del CGIE».

Art. 10. (Poteri e funzioni dell'esecutivo)

1. L'articolo 11 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 11. – (Poteri e funzioni dell'esecutivo) – 1. Il Comitato elegge un esecutivo composto da un numero di componenti, compresi il presidente, non superiore, a un quarto dei membri del medesimo Comitato. Per tale elezione, ciascun membro dispone di un numero di preferenze non superiore a due terzi del numero dei componenti dell'esecutivo da eleggere. 2. Il presidente del Comitato fa parte dell'esecutivo e lo presiede. Egli è coadiuvato dal più votato dei componenti dell'esecutivo, che svolge funzioni di vicepresidente, ovvero, in caso di parità di voti, dal più anziano di età. 3. L'esecutivo istruisce le sessioni del Comitato e opera secondo le sue direttive».

Art. 11. (Elettorato attivo)

1. L'articolo 13 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«Art. 13. – (Elettorato attivo) – 1. Hanno diritto di voto per l'elezione del Comitato, senza alcun obbligo di opzione, i cittadini italiani iscritti nell'elenco aggiornato di cui all'articolo 5, comma 1, della legge 27 dicembre 2001, n. 459, che sono residenti da almeno sei mesi nella circoscrizione consolare e che sono elettori ai sensi del testo unico delle leggi per la disciplina dell'elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223. 2.L'elenco di cui al comma 1 del presente articolo è reso pubblico con modalità definite dal regolamento di cui all'articolo 26. Con lo stesso regolamento sono definiti i termini per l'iscrizione nel predetto elenco».

Art. 12. (Pubblicità dell'indizione delle elezioni)

1. Il comma 2 dell'articolo 15 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, è sostituito dal seguente:

«2. L'indizione delle elezioni è portata a conoscenza della collettività italiana mediante affissione nell'albo consolare, circolari informative e l'uso di ogni altro mezzo di informazione, compresi internet e le piattaforme digitali».

Art. 13. (Comitati non elettivi)

1. Al comma 1 dell'articolo 23 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, le parole: «Ministro degli affari esteri, di concerto con il Ministro per gli italiani nel mondo,» sono sostituite dalle seguenti: «Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro per gli italiani nel mondo, se nominato,».

Art. 14. (Soluzione delle controversie)

1. Al comma 1 dell'articolo 24 della legge 23 ottobre 2003, n. 286, dopo le parole: «Ministero degli affari esteri» sono inserite le seguenti: «e della cooperazione internazionale».

Art. 15. (Regolamento di attuazione) 1. Entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo provvede a modificare il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2003, n. 395, al fine di adeguarlo alle disposizioni di cui alla medesima legge.

Fase Iter: In corso di esame in Commissione

Natura: Proposta di legge ordinaria

Presentazione: Presentata il 20 luglio 2021

Relatori: in Commissione: BATTILOCCHIO Alessandro

Assegnazione: Assegnato alla III Commissione Affari Esteri in sede Referente il 21 settembre 2021

Parere delle Commissioni I Affari Costituzionali, V Bilancio e Tesoro, VII Cultura, XI Lavoro e Commissione parlamentare per le questioni regionali

Proposta di legge C. 3212

Presentata il 20 luglio 2021 - abbinata con C. 2790-terdecies, C. 2920, C. 3193, C. 3276

Iter in Commissione

Esame in Commissione (iniziato il 22 settembre 2021)

INTERVENTI SU PROGETTI DI LEGGE IN ASSEMBLEA

DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA: S. 773 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELLA CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA SULLA MANIPOLAZIONE DI COMPETIZIONI SPORTIVE, FATTA A MAGGLINGEN IL 18 SETTEMBRE 2014 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.1638)

11-04-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, l›Accordo che ci apprestiamo a ratificare fatto a Beirut nel 2016 concerne la cooperazione in materia di difesa con il Libano. Esso va nell›ottica di rafforzare gli interessi strategici italiani nel Mediterraneo e in Medio Oriente, in un contesto che vede la presenza militare italiana in maniera considerevole all›interno delle missioni UNIFIL, con un contingente di circa 1.100 militari. Tralascio il commento all›articolato, già evidenziato nella relazione, ma voglio sottolineare l›importanza di questo Accordo nella misura della funzione geostrategica del Libano tra il Mediterraneo e i Paesi più interni del Medio Oriente, nonché il ruolo storico che l Italia ha ricoperto per il mantenimento della pace in quell›area, che continua con il rinnovo dell›affidamento del comando dell›intera missione UNIFIL dall›agosto del 2018.

L’Italia ha intenzione di consolidare la propria presenza in quell’area capitalizzando i successi ottenuti durante un periodo continuativo di impegno nelle operazioni ONU e di collaborazione con le Forze armate libanesi. Dunque, il mantenimento di un quadro giuridico atto a regolamentare la cooperazione bilaterale con Beirut rimane un obiettivo particolarmente rilevante per garantire gli interessi strategici del nostro Paese nel Mediterraneo. Con questa convinzione, preannunzio il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA: RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO DI COOPERAZIONE IN MATERIA DI DIFESA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DEL NIGER, FATTO A ROMA IL 26 SETTEMBRE 2017 (A.C.1468-A) 11-04-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, la ratifica del presente Accordo di cooperazione in materia di difesa con il Niger, fatto a Roma nel 2017, che ci apprestiamo a votare, rappresenta una tappa importante per il consolidamento della cooperazione bilaterale in materia di difesa tra l'Italia e il Niger in una cornice giuridica chiara, che permette di strutturare la collaborazione tra i due Paesi. Per quanto riguarda l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo di cooperazione al nostro esame, mi preme sottolineare che il Niger fa parte della regione del Sahel, una fascia territoriale sempre più connessa con il Mediterraneo, da cui nascono molte delle preoccupazioni, soprattutto dopo la caduta di Gheddafi e la guerra civile in Libia, e per il conflitto apertosi in Mali dal 2012.

Tale Accordo si inserisce, dunque, in una rinnovata centralità del Paese africano, nell'ambito di una strategia italiana ed europea in evoluzione, che mira a contenere i flussi migratori, in quanto il Paese è quello di maggiore provenienza e transito di tali flussi e traffici di esseri umani. Anche per tali ragioni, all'inizio del 2018 l'Italia ha aperto per la prima volta un'ambasciata a Niamey e l'impegno italiano rileva per la missione bilaterale di supporto alla Repubblica del Niger nell'ambito del sostegno congiunto europeo e statunitense per la stabilizzazione dell'area, per il rafforzamento delle capacità di controllo del territorio delle autorità nigeriane e dei Paesi del G5 Sahel, per potenziare le capacità di contrasto dei traffici illegali, delle minacce alla sicurezza e per contribuire a sorvegliare le frontiere di quel vasto territorio.

Infatti, voglio ricordare che nel solo mese di marzo scorso, secondo alcune stime, circa 88 civili hanno perso la vita per l'aumento delle violenze e la ripresa dei crimini perpetrati da Boko Haram nei confronti sia delle forze dell'ordine che della popolazione civile nella regione di Diffa, mentre molte persone sono costrette a fuggire dalle violenze, dirigendosi verso la Nigeria per trovare rifugio. Pertanto, in una situazione così difficile, appare importante

dare supporto alle autorità locali per cercare di ristabilire l'ordine e contrastare le forze terroristiche che, approfittando della situazione geografica, imperversano e destabilizzano quell'area dell'Africa, con evidenti ripercussioni per il bacino del Mediterraneo.

Infine, voglio ricordare la figura di padre Pier Luigi Maccalli, parroco di Bomoanga, vicino al confine tra il Niger e il Burkina Faso, che da sette mesi si trova nelle mani dei rapitori, mentre parecchie parrocchie sono costrette a chiudere per motivi di sicurezza.

Quindi, vorrei che questa ratifica, che Forza Italia voterà favorevolmente, fosse anche un segnale di impegno per la libertà religiosa e i diritti umani, oltre che un gesto che vuol significare solidarietà e vicinanza concreta a coloro che sono armati di buona volontà nella lotta per l'affermazione del bene.

DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA: RATIFICA ED ESECUZIONE DELLO SCAMBIO DI NOTE PER LA PROROGA DELL'ACCORDO DI COOPERAZIONE NEL SETTORE DELLA DIFESA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DEL LIBANO DEL 21 GIUGNO 2004, FATTO A BEIRUT IL 25 LUGLIO E IL 16 SETTEMBRE 2016 (A.C.1469) 11-04-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, l'Accordo che ci apprestiamo a ratificare fatto a Beirut nel 2016 concerne la cooperazione in materia di difesa con il Libano. Esso va nell'ottica di rafforzare gli interessi strategici italiani nel Mediterraneo e in Medio Oriente, in un contesto che vede la presenza militare italiana in maniera considerevole all'interno delle missioni UNIFIL, con un contingente di circa 1.100 militari. Tralascio il commento all'articolato, già evidenziato nella relazione, ma voglio sottolineare l'importanza di questo Accordo nella misura della funzione geostrategica del Libano tra il Mediterraneo e i Paesi più interni del Medio Oriente, nonché il ruolo storico che l Italia ha ricoperto per il mantenimento

della pace in quell'area, che continua con il rinnovo dell'affidamento del comando dell'intera missione UNIFIL dall'agosto del 2018.

L'Italia ha intenzione di consolidare la propria presenza in quell'area capitalizzando i successi ottenuti durante un periodo continuativo di impegno nelle operazioni ONU e di collaborazione con le Forze armate libanesi. Dunque, il mantenimento di un quadro giuridico atto a regolamentare la cooperazione bilaterale con Beirut rimane un obiettivo particolarmente rilevante per garantire gli interessi strategici del nostro Paese nel Mediterraneo. Con questa convinzione, preannunzio il voto favorevole del gruppo di Forza Italia

PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE: S. 214-515-805 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI: QUAGLIARIELLO; CALDEROLI E PERILLI; PATUANELLI E ROMEO: MODIFICHE AGLI ARTICOLI 56, 57 E 59 DELLA COSTITUZIONE IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI (APPROVATA, IN UN TESTO UNIFICATO, IN PRIMA DELIBERAZIONE, DAL SENATO) (A.C.1585); E DELL'ABBINATA PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE: D'UVA ED ALTRI (A.C.1172) 07-05-2019

esame artIcolI

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1. 60 Fitzgerald Nissoli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, prendo la parola per sottolineare la specificità della circoscrizione estero. Avevo chiesto più volte di stralciare la circoscrizione estero dalla riforma, ma non ci sono state ragioni. Quindi, in sintonia con il lavoro fatto anche dai colleghi di Forza Italia al Senato, ho presentato un emendamento per lasciare invariata la rappresentanza estera nei due rami del Parlamento.

Colleghi, vi chiedo, a prescindere dal colore politico, di non discriminare quei tanti italiani che anche oggi lasciano il nostro Paese per cercare lavoro altrove. I cittadini italiani residenti all'estero hanno superato la quota di 5 milioni, nel 2006 erano circa 3 milioni, quindi è un aumento considerevole,

al quale si vuol far corrispondere una diminuzione della rappresentanza. Non c'è alcuna proporzionalità, sembra quasi di voler far diminuire la capacità democratica di chi si trova a vivere all'estero, di ridurre i diritti, di trasformare l'italiano all'estero in italiano a metà.

Questo non è giusto, bisogna garantire un minimo di rappresentatività che, così come ipotizzato, sarebbe impossibile, vista la vastità dei territori e il numero dei cittadini da rappresentare, molto superiore al rapporto eletto-elettore sul territorio nazionale.

Per questo vi chiedo di votare questo emendamento per lasciare la rappresentanza all'estero così com'è oggi (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.60 Fitzgerald Nissoli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Intervengo di nuovo a sostegno della rappresentanza estera: questa volta l'emendamento riguarda il Senato. Valgono le stesse considerazioni che ho fatto precedentemente. Vorrei però integrare dicendo che, se volete davvero ridurre la rappresentanza estera ad una quota veramente simbolica, allora andate fino in fondo, abolite la rappresentanza all'estero e abolite tutti i parlamentari eletti all'estero e lasciate che gli iscritti AIRE, cioè gli italiani residenti all'estero, votino per i candidati sul territorio nazionale a seconda dell'appartenenza regionale. Abbiate il coraggio delle vostre azioni, altrimenti dateci la possibilità di lavorare e lasciate la circoscrizione Estero così com'è senza umiliare ancora di più gli italiani all'estero e che Dio ce la mandi buona.

08-05-2019

esame artIcolI

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Presidente, io vorrei ribadire quanto ho affermato ieri: se volete tagliare la rappresentanza all'estero, dovete andare fino in fondo, dovete avere il coraggio delle vostre idee e quindi eliminate i parlamentari eletti all'estero e lasciate che gli italiani all'estero possano votare

per i loro rappresentanti a seconda della regione di provenienza! Andate davvero fino in fondo! Abbiate il coraggio, altrimenti lasciateci come siamo. 09-05-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Oggi questa maggioranza di Governo, presa dalla frenesia di tagliare per far vedere ai cittadini di aver risparmiato sui costi della politica, senza fare una riflessione sulla qualità della democrazia, ha di fatto ucciso la rappresentanza parlamentare all'estero, riducendola a un gruppetto che si conta sulle punta delle dita e che non dà merito alla grandezza della comunità italiana nel mondo, ormai più di 5 milioni di cittadini italiani a tutti gli effetti che amano profondamente l'Italia e con gli stessi diritti di quelli che risiedono sul territorio nazionale. Che pensereste se una regione come il Lazio avesse solo sei deputati e quattro senatori a rappresentarla in Parlamento? Perché la circoscrizione estero conta tanti cittadini quanto la regione Lazio. Chissà che direbbe oggi il compianto Ministro Tremaglia, che tanto ha voluto il voto all'estero. Avete dimezzato i diritti di cittadinanza degli italiani all'estero, ma se ci sarà un referendum su questa riforma il voto all'estero sarà pieno e chiedo sin da oggi a quei 5 milioni di italiani di bocciarla.

Signor Presidente, non posso votare una legge che umilia gli italiani all'estero, una riforma che va contro lo spirito innovatore di inclusione degli italiani all'estero nelle dinamiche istituzionali della madrepatria che caratterizzò l'istituzione della circoscrizione estero.

Quindi, per queste ragioni non voterò a favore su questo provvedimento.

DISCUSSIONE DEL DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELLA CONVENZIONE RELATIVA ALL'ESTRADIZIONE TRA GLI STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA, CON ALLEGATO, FATTA A DUBLINO IL 27 SETTEMBRE 1996 (A.C.1797) 28-05-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Grazie, Presidente. La Convenzione tra gli Stati membri dell'Unione europea, con Allegato, fatta a Dublino il 27 settembre 1996 ha lo scopo di realizzare la collaborazione tra gli Stati membri dell'Unione europea in materia di estradizione.

Tale Accordo si inserisce nel processo di integrazione europea in materia di cooperazione giudiziaria e in materia penale sia per quanto riguarda il perseguimento dei reati sia per l'esecuzione delle condanne al fine di assicurare la necessaria coerenza sulle procedure di estradizione tra gli Stati membri dell'Unione europea affinché funzionino in maniera rapida ed efficace.

La Convenzione adottata dal Consiglio il 27 settembre 1996 e firmata lo stesso giorno a Dublino dagli Stati membri dell'Unione europea è la seconda Convenzione adottata in materia di estradizione dall'entrata in vigore del Trattato sull'Unione europea. La prima Convenzione firmata a Bruxelles il 10 marzo 1995 e che ha istituito una procedura semplificata di estradizione non è stata ratificata dall'Italia.

La Convenzione in esame è volta a migliorare il funzionamento di due precedenti convenzioni concluse nell'ambito del Consiglio d'Europa: la Convenzione europea di estradizione del 1957 e la Convenzione europea per la repressione del terrorismo del 1977.

La Convenzione di Dublino nasce, dunque, dalla decisione degli Stati membri dell'Unione europea di perfezionare e completare il funzionamento delle suddette Convenzioni in materia, considerando l'estradizione una materia di interesse comune rientrante nella cooperazione prevista dal Titolo V della Parte terza del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, ritenendo necessario integrare la disciplina prevista dalla succitata Convenzione europea di estradizione di Parigi del 1957, a tutt'oggi non del tutto assicurata. La ratifica di tale Convenzione risulta essenziale per migliorare la cooperazione giudiziaria in materia penale, con particolare riferimento ai reati connessi al

terrorismo commessi prima dell'introduzione del mandato di arresto europeo. Per tali ragioni dichiaro il voto favorevole di Forza Italia.

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DEI SEGUENTI PROTOCOLLI: A) SECONDO PROTOCOLLO ADDIZIONALE ALLA CONVENZIONE EUROPEA DI ASSISTENZA GIUDIZIARIA IN MATERIA PENALE, FATTO A STRASBURGO L'8 NOVEMBRE 2001; B) TERZO PROTOCOLLO ADDIZIONALE ALLA CONVENZIONE EUROPEA DI ESTRADIZIONE, FATTO A STRASBURGO IL 10 NOVEMBRE 2010; C) QUARTO PROTOCOLLO ADDIZIONALE ALLA CONVENZIONE EUROPEA DI ESTRADIZIONE, FATTO A VIENNA IL 20 SETTEMBRE 2012 (A.C.1798) 28-05-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Il provvedimento all'esame è particolarmente importante, in quanto volto a velocizzare gli strumenti di estradizione e a combattere la criminalità transnazionale e transfrontaliera. La collaborazione sempre più stretta per il perseguimento dei reati, soprattutto in ambito europeo, ha spinto, negli ultimi anni, il Consiglio d'Europa ad innovare i propri strumenti in materia di estradizione e di assistenza giudiziaria. L'esigenza di rafforzare l'azione di contrasto della criminalità a carattere transnazionale è particolarmente attuale nelle zone di confine delle regioni nord-orientali del Paese, in particolare dei Paesi balcanici, anche non appartenenti all'area dell'Unione europea.

Gli strumenti di ratifica all'esame mirano, quindi, a rafforzare la collaborazione e l'assistenza giudiziaria, con ricadute positive, anche grazie al potenziamento della collaborazione tra le forze dell'ordine a livello transfrontaliero. Il provvedimento contiene, infatti, una serie di strumenti di cooperazione internazionale, diretti a migliorare la capacità degli Stati nell'azione di contrasto della criminalità a carattere sovranazionale, alla luce delle evoluzioni politiche e sociali in Europa e dei progressi tecnologici intervenuti a livello globale, rafforzando i meccanismi di cooperazione e assistenza giudiziaria, mediante

l'attivazione di ulteriori sinergie, sia in fase di indagine che in ambito processuale.

Per tali ragioni, dichiaro il voto favorevole di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL GOVERNO DI GIAMAICA PER ELIMINARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI IN MATERIA DI IMPOSTE SUL REDDITO E PER PREVENIRE LE EVASIONI E LE ELUSIONI FISCALI, CON PROTOCOLLI, FATTO A KINGSTON IL 19 GENNAIO 2018 (A.C.1767) 25-09-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge di ratifica al nostro esame è composto da quattro articoli concernenti l'Accordo tra l'Italia e la Giamaica per eliminare le doppie imposizioni, fatto l'anno scorso a Kingston.

Tale Accordo si inserisce nel quadro della politica italiana per evitare le doppie imposizioni e favorire un quadro fiscale internazionale certo per l'operatività delle nostre imprese all'estero e nella prospettiva della lotta all'evasione e all'elusione fiscale anche in ambito internazionale.

Questo Accordo, pertanto, risponde ai criteri stabiliti dall'OCSE, rispettando il modello proposto ai Paesi membri, anche se sono stati inseriti punti che tengono conto delle necessità dei Paesi svantaggiati e del diverso livello di sviluppo della controparte secondo il modello elaborato dalle Nazioni Unite.

Quindi, chiarito il quadro in cui si colloca tale Accordo, non entro nel merito dell'articolato ma mi preme ricordare che l'articolo 30, introdotto su richiesta del nostro Paese, stabilisce che i benefici del presente Accordo non sono fruibili se le operazioni dei presunti beneficiari sono tese proprio ad ottenere i benefici di tale Accordo.

Ritengo che l'Accordo contenga elementi rilevanti per evitare l'elusione fiscale e che siano ben chiari i criteri tesi a identificare la stabile organizzazione. Esso definisce un quadro giuridico stabile che permetterà una più tranquilla operatività delle nostre imprese in Giamaica e, quindi, una maggiore capacità concorrenziale rispetto ad altri operatori esteri, che riteniamo positiva per lo sviluppo del nostro sistema Italia in quest'area dei Caraibi. Per tali ragioni, dichiaro il voto favorevole del mio gruppo parlamentare Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO DI COPRODUZIONE CINEMATOGRAFICA ED AUDIOVISIVA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DI BULGARIA, CON ALLEGATO, FATTO A ROMA IL 25 MAGGIO 2015 (A.C.1770-A) 25-09-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, signor sottosegretario, la ratifica che siamo chiamati ad approvare concerne un accordo di coproduzione cinematografica ed audiovisiva con la Bulgaria, ed ha un costo veramente esiguo, di poco più di 3 mila euro ogni quattro anni. Si tratta di un Accordo che va nella direzione di una maggiore integrazione europea attraverso la cultura, ed è volto a rinnovare e rafforzare l'Accordo precedente del 1967 allargandolo al settore audiovisivo.

Alla luce di “Europa creativa” e dell'evoluzione tecnologica che ha portato notevoli cambiamenti nel settore cinematografico, ritengo che tale Accordo incoraggi la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo sia della nostra industria cinematografica, sia di un'industria cinematografica europea, riconoscendo all'articolo 7 l'equiparazione dei cittadini dell'Unione europea per quanto concerne le figure tecnico-artistiche che prendono parte alle coproduzioni. L'Europa della cultura può aiutare una migliore ed effettiva integrazione politica ed istituzionale europea.

Quindi, convinta degli aspetti positivi di tale Accordo, dichiaro il voto favorevole del mio gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PROPOSTA DI LEGGE: S. 961 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI: PACIFICO ED ALTRI: RATIFICA ED ESECUZIONE DELLO SCAMBIO DI NOTE TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS (MFO) EMENDATIVO DELL'ACCORDO DI SEDE DEL 12 GIUGNO 1982, FATTO A ROMA IL 7 E 8 GIUGNO 2017 (APPROVATA DAL SENATO) (A.C.1814) 25-09-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il provvedimento al nostro esame, già approvato dal Senato, è ereditato dalla scorsa legislatura, in quanto il suo iter è stato interrotto alla fine della legislatura stessa. Esso ha per oggetto la ratifica del Memorandum di intesa per l'istituzione di un Ufficio periferico del Consiglio d'Europa a Venezia, in considerazione della presenza di un'unità informale nella città lagunare, dedicata alla gestione delle attività di cooperazione euromediterranea.

Ritengo che la presenza di tale Ufficio del Consiglio d'Europa a Venezia sia motivo di orgoglio per l'Italia e di interesse della nostra politica estera, visto il ruolo che l'Italia riveste nel Mediterraneo e i problemi che ad esso sono connessi e che toccano i temi specifici, di cui si occupa il Consiglio d'Europa.

Con la ratifica di questo Accordo si contribuisce a rafforzare l'immagine della città di Venezia, quale luogo di incontro e di scambio di culture, popoli e civiltà, di integrazione interculturale e rispetto dei diritti umani, attestato dalla presenza di prestigiosi organismi internazionali. Si tratta di un provvedimento che riconosce un ruolo importante all'Italia nel Mediterraneo, a fronte di un costo esiguo, pari a 40 mila euro, per cui annuncio il voto favorevole del mio gruppo parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELLA CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D'EUROPA SU UN APPROCCIO INTEGRATO IN MATERIA DI SICUREZZA FISICA, SICUREZZA PUBBLICA E ASSISTENZA ALLE PARTITE DI CALCIO ED ALTRI EVENTI SPORTIVI, FATTA A SAINT-DENIS IL 3 LUGLIO 2016 (A.C.1850-A) 25-09-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie. Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor sottosegretario, il provvedimento di ratifica al nostro esame è di particolare importanza in considerazione del ruolo rilevante che lo sport riveste nella nostra società. Infatti, la Convenzione del Consiglio d'Europa su un approccio integrato in materia di sicurezza nello sport, formata da un breve preambolo e da 22 articoli, mira a promuovere l'accoglienza e la sicurezza degli spettatori dentro e fuori gli stadi, favorendo il dialogo tra soggetti pubblici e privati preposti al buon andamento delle manifestazioni sportive. Inoltre, si prevede di rafforzare la cooperazione internazionale tra forze di polizia e di prevenire e punire quei gesti che tutti abbiamo deplorato e che poco hanno a che fare con lo sport, come il teppismo e la violenza.

La Convenzione, tra i vari aspetti dell'organizzazione sportiva, volta a garantire sicurezza fisica e pubblica creando un ambiente accogliente dentro e fuori gli stadi, prevede l'impegno che le autorità preposte si accertino che gli spettatori siano trattati in maniera appropriata durante le manifestazioni sportive, favorendo una maggiore accessibilità ai bambini, alle persone anziane e ai disabili: un aspetto importante che contribuisce a rendere lo sport luogo di socializzazione per tutti.

Signor Presidente, non entro nel merito dell'articolato, ma vorrei sottolineare che tale Convenzione punta fortemente sulla collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella vicenda sportiva sulla strada della responsabilizzazione, garantendo la messa in pratica di tre pilastri: la safety, la security e l'assistenza. Le immagini dei disordini e delle tragedie che hanno sconvolto l'Europa dello sport sono ancora vivi per non sollecitare una rapida ratifica di tale strumento, che vuole essere uno strumento per lo sport e per la crescita della società europea. Lo sport esalta le dimensioni proprie dell'essere umano, favorisce l'incontro tra le persone e le culture e nessuna violenza deve aleggiare su coloro

che vogliono sperimentare la partecipazione sportiva, luogo di educazione civica, di competizione e rispetto. Per tutte queste ragioni, annuncio il voto favorevole del mio gruppo parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

DISEGNO DI LEGGE: RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO TRA IL MINISTERO DELLA DIFESA DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL SEGRETARIATO DELLA DIFESA NAZIONALE E IL SEGRETARIATO DELLA MARINA MILITARE DEGLI STATI UNITI MESSICANI IN MATERIA DI COOPERAZIONE NEL SETTORE DELLE ACQUISIZIONI PER LA DIFESA, FATTO A CITTÀ DEL MESSICO IL 17 AGOSTO 2018(C.1626-A) 06-11-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il provvedimento al nostro esame è di particolare rilevanza strategica, in quanto l'Accordo tra il Ministero della difesa della Repubblica italiana e il Segretariato della difesa nazionale e il segretariato della marina militare degli Stati uniti messicani in materia di cooperazione nel settore delle acquisizioni per la difesa è teso a instaurare una fattiva collaborazione per garantire pace e sicurezza in un'area del mondo in continuo fermento politico.

Tale Accordo si inserisce nel quadro della dichiarazione congiunta di partenariato strategico tra i due Paesi, firmata a Roma nel maggio 2012, e intende incrementare le relazioni a livello tecnico-industriale nel settore di competenza, operando in accordo con la legge n. 185 del 1990.

Quindi, onorevoli colleghi, si tratta di un provvedimento che è utile alla sicurezza internazionale, alla lotta contro la criminalità transnazionale che minaccia anche lo sviluppo economico ed è rilevante per la nostra industria della difesa, che con la collaborazione di quella messicana può sviluppare nuovi orizzonti di mercato.

Inoltre, secondo l'articolato dell'accordo, viene tutelata la proprietà intellettuale e la riesportazione verso terzi, che deve essere fatta con il consenso del Paese cedente la tecnologia.

Si tratta di una cooperazione che darà un input allo sviluppo tecnologico e permetterà l'avvio di un lavoro comune per affrontare sfide globali importanti che abbiamo davanti, quindi vantaggi notevoli a fronte di un'esigua copertura finanziaria di poche migliaia di euro annui - circa 7.000 - e pertanto annuncio il voto favorevole del mio gruppo parlamentare Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

DISEGNO DI LEGGE: S. 1017 - RATIFICA ED ESECUZIONE DEI SEGUENTI TRATTATI: A) TRATTATO DI ESTRADIZIONE TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DEL COSTA RICA, FATTO A ROMA IL 27 MAGGIO 2016; B) TRATTATO DI ASSISTENZA GIUDIZIARIA IN MATERIA PENALE TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DEL COSTA RICA, FATTO A ROMA IL 27 MAGGIO 2016 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.1992) 13-11-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il provvedimento al nostro esame reca la ratifica di due Accordi che ritengo complementari e cioè un Trattato di estradizione tra Italia e Costa Rica e un Trattato, sempre tra i due Paesi, di assistenza giudiziaria in materia penale. Si tratta di un provvedimento il cui esame era già iniziato nella scorsa legislatura, ma non completato e, quindi, siamo chiamati, oggi, a portarne a termine l'iter parlamentare; un provvedimento necessario visto l'aumento costante dei rapporti economici e turistici tra i due Paesi. Quindi, ratificando questi Accordi è nostra intenzione dotarci di strumenti aggiornati per la tutela della legalità internazionale, superando la Convenzione per la reciproca estradizione dei criminali risalente al maggio 1873 che, fino ad oggi, regolava la cooperazione giudiziaria penale e in materia di estradizione.

In Costa Rica vivono oltre 5.800 cittadini italiani. a fronte di circa 500 costaricani in Italia e ritengo che sia doveroso dar loro un quadro normativo moderno che regoli la vita tra i due Paesi, di cui questi Accordi sono una parte importante. Ratificando questi Accordi miglioreremo la cooperazione giudiziaria tra i due Paesi e contribuiremo in maniera più efficace alla lotta contro la criminalità internazionale.

Particolare rilevanza assume il Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale, composto di 27 articoli, di cui tralascio i particolari, per sottolineare semplicemente il fatto che grazie a questo Accordo i due Paesi possono assistersi reciprocamente in tutto quello che è connesso con il processo penale, dalla ricerca di persone allo svolgimento di interrogatori, passando per lo scambio di informazioni.

Quindi, si tratta di strumenti nuovi e adeguati a contrastare la criminalità a livello transnazionale, in un contesto di sempre crescente globalizzazione; strumenti che ritengo importanti per il nostro Paese e per il bene della tranquilla comunità italiana in Costa Rica e che mi portano ad annunciare convintamente il voto favorevole di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)

DISEGNO DI LEGGE: S. 1138 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO DI COOPERAZIONE CULTURALE E SCIENTIFICA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DOMINICANA, FATTO A SANTO DOMINGO IL 5 DICEMBRE 2006 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.1993) 13-11-2019

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, ci apprestiamo a votare una ratifica molto importante, che già era nell'ordine del giorno della scorsa legislatura. Lo richiamo velocemente. Si tratta, infatti, di un Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica italo-domenicano, che intende fornire un quadro giuridico di riferimento per approfondire e disciplinare i rapporti bilaterali nei settori della cultura,

della scienza e della tecnologia, dell'insegnamento linguistico, favorendo la collaborazione e lo scambio fra istituzioni accademiche, universitarie, archivistiche e fra biblioteche. Tale Accordo assume un significato ancora più importante nella misura in cui nella Repubblica Dominicana è presente una vivace comunità italiana, cosa che ho potuto constatare di persona, una comunità di oltre 6.500 cittadini italiani. che chiede maggiori relazioni culturali. oltre che nei settori previdenziali. Inoltre, l'Italia è tra i principali fornitori del Paese caraibico, cosa che sta a testimoniare l'esistenza di rapporti già solidi tra i due Paesi e basterebbe ricordare che il Palazzo Nazionale fu progettato dall'architetto italiano Guido D'Alessandro, per volere di Rafael Trujillo, e realizzato tra il 1944 e il 1947.

L'Accordo al nostro esame si compone di 20 articoli, che sono utili a costruire l'ambiente adatto a porre in essere quegli scambi di risorse umane e tecnologiche, che permetterà di arricchire la vita culturale dei due Paesi. Pur non entrando nel merito dei singoli articoli, vorrei ricordare che l'articolo 5 prevede che le parti si impegnino a favorire la creazione di istituzioni culturali e scolastiche nei due Paesi: un fatto di grande rilievo per la comunità italiana che vive nella Repubblica Dominicana, perché la presenza di scuole italiane sul territorio permetterebbe di mantenere una continuità educativa con la madrepatria e la stessa cosa vale per i cittadini dominicani residenti in Italia. Quindi, un Accordo che ritengo, assieme al mio gruppo parlamentare, positivo e utile, non solo ai due Paesi in generale, ma anche alle esigenze concrete delle famiglie italiane che vivono all'estero. Per questo motivo annuncio il voto favorevole di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

DISCUSSIONE DEL DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 30 DICEMBRE 2019, N. 162, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI PROROGA DI TERMINI LEGISLATIVI, DI ORGANIZZAZIONE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, NONCHÉ DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA (A.C.2325) (ESAME E VOTAZIONE DI QUESTIONI PREGIUDIZIALI) 19-02-2020

esame ordInI del gIorno

PRESIDENTE. La deputata Fitzgerald ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2325-AR/111.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, con questo ordine del giorno chiedo al Governo di fare certezza sulla data delle elezioni dei Comites nel mondo. I Comites sono una specie di consiglio comunale tra gli italiani all'estero: sono fondamentali per la rappresentanza dei connazionali all'estero, con un ruolo di raccordo con il consolato, e promuovono i diritti, la vita sociale e la vita culturale della comunità italiana del posto. Con il “Milleproroghe” sono state rinviate le elezioni dei Comites di un anno, indicando però un arco temporale che va dal 15 aprile al 31 dicembre 2021, mentre la scadenza naturale sarebbe stata quella del 17 aprile 2020.

Credo non sia giusto rinviare le elezioni; ma se così proprio bisogna fare, anche perché non avete stanziato i fondi nella legge di bilancio, allora almeno si indichi una data precisa in maniera che ci si possa organizzare e non diventi un rinvio implicito di un altro anno, e poi di un altro anno, e poi di un altro anno, come la scorsa volta che, alla fine, le elezioni sono state rinviate più volte, fino ad arrivare a 10 anni di rinvii.

Chiedo solo di dare una data certissima per queste elezioni. Immaginate di dire ai cittadini di un comune in Italia che sono rinviate le elezioni, ma la data sarà individuata in uno spazio temporale di otto mesi: non ci siamo proprio. Quindi, per questo chiedo più precisione e anche più rispetto per gli italiani all'estero, indicando la data del 17 aprile 2021 per le prossime elezioni dei Comites, e accogliendo quindi questo ordine del giorno.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1883 - CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 16 LUGLIO 2020, N. 76, RECANTE MISURE URGENTI PER LA SEMPLIFICAZIONE E L'INNOVAZIONE DIGITALE (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.2648) 10-09-2020

esame ordInI del gIorno

Ordine del giorno n. 9/2648/68 Fitzgerald Nissoli, parere contrario. Ha chiesto di parlare la collega Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Volevo semplicemente dire che gli italiani all'estero sono sempre penalizzati e avrebbero diritto anche loro ad avere lo SPID, come tutti gli italiani in Italia, quindi vorrei chiedere di cambiare il parere, se fosse possibile. È solamente una valutazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2648/68 Fitzgerald Nissoli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

DISEGNO DI LEGGE: S. 1168 - RATIFICA ED ESECUZIONE DEI SEGUENTI PROTOCOLLI: A) PROTOCOLLO RELATIVO AD UN EMENDAMENTO ALL'ARTICOLO 50(A) DELLA CONVENZIONE SULL'AVIAZIONE CIVILE INTERNAZIONALE, FATTO A MONTREAL IL 6 OTTOBRE 2016; B) PROTOCOLLO RELATIVO AD UN EMENDAMENTO ALL'ARTICOLO 56 DELLA CONVENZIONE SULL'AVIAZIONE CIVILE INTERNAZIONALE, FATTO A MONTREAL IL 6 OTTOBRE 2016 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.2359) 29-09-2020

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. La ratifica della Convenzione sull'aviazione civile internazionale, detta più comunemente Convenzione di Chicago, fatta il 7 dicembre…

PRESIDENTE. Deputata Fitzgerald Nissoli, le chiedo scusa per l'interruzione, ma dovrebbe cambiare microfono, perché ha un riscontro negativo come acustica.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie. La Convenzione, fatta a Chicago il 7 dicembre 1944 ed entrata in vigore il 4 aprile 1947, è di particolare rilevanza in un mondo in cui la globalizzazione ha reso il trasporto aereo sempre più importante. Infatti, tale Convenzione fissa i principi alla base dell'aviazione civile e del trasporto aereo a livello mondiale, nella prospettiva di favorire rapporti di pace tra gli Stati e appianare le eventuali controversie. Basti pensare alla regolazione del traffico aereo civile in presenza di traffico militare.

Nella convenzione si afferma il principio della sovranità degli Stati sullo spazio aereo sovrastante il proprio territorio e la sua entrata in vigore, il 4 aprile 1947, ha consentito la creazione dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO), l'organismo specializzato delle Nazioni Unite che riunisce le autorità per l'aviazione civile di 193 Paesi del mondo. L'ICAO ha il compito di emanare regole e linee guida necessarie a standardizzare il trasporto aereo mondiale a vantaggio della sicurezza della navigazione aerea; è un organismo molto importante, quindi, che con l'aumentare del traffico aereo mondiale ha reso necessario ampliare il numero di seggi in seno al consiglio e alla commissione per la navigazione aerea dell'ICAO. Di conseguenza, siamo chiamati a ratificare le modifiche apportate a tale fine agli articoli 50 e 56, concernenti

l'aumento dei membri del consiglio dell'ICAO e della commissione per la navigazione aerea.

Signor Presidente, si tratta quindi di una ratifica che ha il carattere dell'urgenza viste le implicazioni che comporta per la regolazione di un aspetto legato ai trasporti essenziali nella vita moderna e per la nostra economia. Per tale ragione annuncio il voto favorevole di Forza Italia.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1139 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA ED IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA SOCIALISTA DELLO SRI LANKA SULLA COOPERAZIONE NEI CAMPI DELLA CULTURA, DELL'ISTRUZIONE, DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA, FATTO A ROMA IL 16 APRILE 2007 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.2123) 30-09-2020

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente; solo per annunciare il voto favorevole del mio gruppo parlamentare, Forza Italia.

DISEGNO DI LEGGE: S. 1137 - RATIFICA ED ESECUZIONE DELL'ACCORDO CHE ISTITUISCE LA FONDAZIONE INTERNAZIONALE TRA L'UNIONE EUROPEA E I SUOI STATI MEMBRI, DA UNA PARTE, ED I PAESI DELL'AMERICA LATINA E DEI CARAIBI, DALL'ALTRA, FATTO A SANTO DOMINGO IL 25 OTTOBRE 2016 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.2122) 30-09-2020

dIchIarazIone dI voto fInale

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, la ratifica dell'Accordo al nostro esame è di particolare rilevanza strategica per l'Italia in un quadro chiaro di impegno europeo nei rapporti con un'area del globo di cultura latina.

La Fondazione tra l'Unione europea e i Paesi dell'America latina e dei Caraibi si inserisce nel quadro del partenariato strategico dell'Unione istituito nel 1999 dal primo vertice dei Capi di Stato e di Governo che ha portato, il 18 maggio 2010, alla costituzione della Fondazione UEALC: Fondazione Unione europea, America Latina e Caraibi. Tale strumento ha l'obiettivo di favorire e approfondire i rapporti tra queste due aree del mondo che hanno sempre avuto relazioni storiche, favorendo anche l'interazione tra le società civili, con conseguente visibilità sullo scenario internazionale. Un obiettivo importante, poiché le relazioni tra queste due aree del mondo non sono mai state organiche, ed affidate sostanzialmente alle iniziative dei Paesi membri.

Ora, con questa Fondazione si pongono le basi per un'azione di cooperazione sistematica che coinvolge l'intera Unione europea partendo da quanto di costruttivo è già in essere da parte dei singoli Stati. Penso, a tal proposito, al ruolo importante che potrebbero svolgere i tantissimi italiani presenti in quei Paesi latino-americani, una ricchezza da considerare e che potrebbe dare all'Italia un ruolo guida in questo processo di avvicinamento e cooperazione.

La Fondazione, come definito dall'Accordo oggetto di ratifica, è un'organizzazione internazionale di natura intergovernativa con sede ad Amburgo. Tralascio l'illustrazione dei 30 articoli di cui si compone quest'Accordo, ma voglio sottolineare che essa ha già quattro partner strategici iniziali, tra cui la Fondazione Globale Democratica Desarrollo, nella Repubblica Dominicana, e conformemente al contenuto dell'articolo 19 del presente Accordo auspico che vi siano anche altre prestigiose strutture italiane che diventino partner strategici.

In considerazione del ruolo strategico di tale fondazione anche per l'operosa comunità italiana presente in America Latina e del fatto che non comporta maggiori oneri finanziari a carico dello Stato, dichiaro il voto favorevole del gruppo di Forza Italia.

DISCUSSIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE: SCHIRÒ: ISTITUZIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE DEGLI ITALIANI NEL MONDO (A.C. 223-A); E DELLE ABBINATE PROPOSTE DI LEGGE: SIRAGUSA ED ALTRI; FITZGERALD NISSOLI; FORMENTINI ED ALTRI; UNGARO ED ALTRI (A.C. 2008-22192200-2606).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge n. 223-A: Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo; e delle abbinate proposte di legge nn. 2008-2219-2200-2606. (Discussione sulle linee generali - A.C. 223-A e abbinate)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il disegno di legge su cui siamo chiamati a discutere, si propone di istituire la Giornata nazionale degli italiani nel mondo. Anch'io, in questa legislatura, ho presentato un progetto di legge su questo tema, in quanto non solo sono una parlamentare eletta all'estero, ma sono un'italiana residente all'estero da ben 31 anni; un tema importante sul piano culturale in termini di riconoscimento del ruolo dell'immigrazione nella storia del nostro Paese, che ben si collega al dibattito sulla figura di Cristoforo Colombo, iniziato la scorsa settimana in Parlamento.

A tal proposito, sottolineo che, pur condividendo le finalità di questa iniziativa, non condivido la data indicata per la sua celebrazione, il 27 ottobre, ma propongo il 12 ottobre, giorno della scoperta dell'America: una data simbolica per tutta la storia del mondo occidentale, e non solo per tematiche inerenti ai flussi migratori.

Come Forza Italia, siamo convinti che, collegando tale celebrazione ad un evento di portata mondiale, si potrà dare maggior risalto al ruolo dell'emigra-

zione nel mondo contemporaneo e rendere merito al genio di quegli italiani che hanno dato un contributo fondamentale alla costruzione di ponti tra cultura e civiltà, mettendo al centro quella grande umanità che ci contraddistingue e che è espressione profonda del nostro patrimonio sociale e culturale.

Celebrare la giornata degli italiani nel mondo significa far conoscere comunità e persone orgogliose delle proprie radici italiane e spinte dalla voglia di costruire, ciascuno in base alle proprie sensibilità e inclinazioni professionali. Il nostro Paese ha in questi straordinari concittadini le migliori risorse per progredire, per evolversi e per stare al passo coi tempi, tanto complessi e tanto difficili, grazie alla logica del fare che connota queste realtà sociali e produttive. La comunità italiana ha dato un contributo positivo e costruttivo allo sviluppo del tessuto sociale e culturale delle città e dei territori in cui sono insediati. Questi italiani hanno lavorato con generosità ed impegno, senza mai dimenticare le loro origini.

Gli italiani all'estero hanno sempre aiutato il nostro Paese attraverso le rimesse ed hanno portato nel mondo la cultura e l'operosità italiana, tanto che oggi sono i migliori ambasciatori del made in Italy, inteso, oltre che per i prodotti italiani di qualità, anche per la cultura e le scienze espresse dal nostro Paese; sono effettivamente, fuori da ogni retorica, ambasciatori dell'italianità, una sorta di diplomazia popolare che apre alla conoscenza e all'incontro, per diventare cultura di comunità, innestandosi nei contesti di vita e di lavoro.

Molto spesso, in Italia, si immagina l'italiano all'estero come nelle cartoline sbiadite dei primi anni Cinquanta: non è così. Le comunità, perfettamente integrate, sono essenziali per il Paese dove vivono, sono produttive e sono una risorsa sottoutilizzata per l'Italia. Questi connazionali all'estero sono in grado di elaborare proposte concrete in merito alla possibilità di creare sinergie, di vedere riconosciute le nostre eccellenze e, per loro tramite, di ampliare le relazioni culturali e commerciali fra l'Italia e i Paesi di residenza, il tutto a favore di un'unica grande Italia. La Giornata degli italiani nel mondo significherà anche far conoscere le sinergie che servono concretamente per il nostro sistema Paese, riavvicinare i figli degli italiani alle proprie origini e incentivarli ad adoperarsi affinché la nostra bella Italia possa ancora sorridere al mondo. Questi giovani potrebbero aiutare la ripresa italiana più di quanto si possa pensare, se effettivamente considerati parte viva della nostra comunità, senza frontiere, svolgendo una funzione catalizzatrice nello sviluppo economico italiano; e proprio la Giornata può ben contribuire ad una reale coesione tra l'Italia all'estero e la Madrepatria.

Mi sia consentito ribadirlo: i migliori promotori dell'Italia all'estero sono quei concittadini che, vivendo con dignità e con successo nei cinque continenti,

ben rappresentano l'italianità e il nostro Paese. Sono fermamente convinta che noi connazionali che viviamo e lavoriamo all'estero rappresentiamo una risorsa culturale ed economica anche in termini di prodotto interno lordo generato, che a pieno diritto contribuisce a sviluppare il sistema Italia anche a sostegno di quella ripresa economica, che a parole tutti auspichiamo, ma che in Italia stenta a trovare azioni concrete.

Per tali ragioni ritengo che la Giornata degli italiani nel mondo sia un momento importante di consapevolezza civica per il nostro Paese, in grado anche di aprirci a nuove opportunità e di creare quella cultura che vede nell'Italia che vive fuori dai confini nazionali una parte viva e significativa del tessuto nazionale. La Giornata, quindi, è un giusto riconoscimento per la nostra storia passata e un contributo importante per quella futura; e la coincidenza con la data simbolo della scoperta dell'America potrebbe aggiungere significato e slancio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Anche Fratelli d'Italia, evidentemente, si associa alla esigenza, sempre più avvertita, della necessità di tributare gli onori alla nostra comunità di italiani nel mondo; comunità per la quale, giustamente, abbiamo sentito parole di orgoglio tricolore in quest'Aula dalla deputata che mi ha preceduto. Ed è corretto istituire una Giornata nazionale degli italiani nel mondo e credo che sia altrettanto corretto individuarla proprio nella data della scoperta dell'America, per raccontare quanto l'Italia sia stata faro di civiltà, sempre (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), quanto i nostri emigrati abbiano costruito le fortune dei Paesi in cui andavano. E quindi, da Colombo in avanti, noi raccontiamo una storia di operosità, di fantasia, di ingegno, di servizio della collettività. Nessuno di noi andava con i barconi per succhiare alla mammella dello Stato in cui emigrava (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), andavamo a costruire civiltà.

E allora mi piace, colleghi, approfittare del mio tempo per raccontarvi, giusta la storia di Colombo, una storia che pochi in Italia conoscono, ma che, debbo confidare, Presidente Rosato, fa venire i brividi a sentirla: quella di Amadeo Peter Giannini. Amadeo Peter Giannini emigra a sud di San Francisco dalla Liguria. A sette anni vede il suo papà ucciso da un signore che non gli voleva restituire un dollaro che gli aveva prestato. Studia economia, non va in un centro di prima accoglienza, studia economia, si laurea, Amadeo Peter Giannini, entra a lavorare in banca. Dopo sei mesi si licenzia perché, spiega, quelle banche americane che non sapevano fare la banca, perché prestavano

soldi solo ai ricchi, nella convinzione che i ricchi li avrebbero restituiti più facilmente. Lui ha un'intuizione geniale: se mio papà è stato ucciso per un dollaro, io so che i poveri emigranti italiani si fanno ammazzare pur di restituire un dollaro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

E fonda una banca, la Bank of Italy, che presta i dollari agli emigranti italiani e irlandesi in difficoltà, la Bank of Italy. Avvia questa attività e poi arriva il terremoto di San Francisco: le banche raccolgono i loro lingotti d'oro, scappando, perché era crollato tutto. Lui raccoglie i suoi tre lingotti della Bank of Italy, li mette su un carretto, va nel porto di San Francisco e dice: si prestano soldi come prima e più di prima perché la banca deve essere al servizio dello sviluppo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro), e si forma la fila di emigranti italiani e irlandesi. Poi arriva la grande crisi. Amadeo Peter Giannini ce li aveva un po' tutti addosso: il papà, il terremoto di San Francisco e poi la grande crisi del 1929, ma anche lì emerge il genio italiano. Le banche non prestano più soldi: lui, con visione e coraggio tutti italiani, dice che è il momento di prestare i soldi. Se le banche non prestano adesso i soldi, quando mai li dovrebbero prestare? Va da lui un ingegnere italiano, disoccupato, non aveva più una lira… un dollaro, scusate. Gli dice: sono un disoccupato, ma una cosa la so fare, so fare il cinema e mi piacerebbe farlo, ma nessuno mi presta dei soldi. Amadeo Peter Giannini gli presta dei soldi. Quell'ingegnere si chiamava Frank Capra (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro). Poi va da Amadeo Peter Giannini un piccolo uomo con i baffetti, disoccupato: voglio fare un film sulla Grande Depressione, lo voglio fare con un bambino sfruttato che racconti lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo che c'è in certo capitalismo d'Oltremanica. Ma il film farà ridere e alla fine quel bambino farà ridere tutti. Quell'uomo si chiamava Charlie Chaplin (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro) e se esiste quel film è perché è esistito Amadeo Peter Giannini, emigrato italiano. Poi arrivano due ingegneri da lui e gli dicono: noi vogliamo fare un ponte, lo vogliamo fare senza neanche un mattone e vogliamo che questo ponte colleghi le due sponde della baia di San Francisco, però nessuno ci dà credito, nessuno crede in noi. Amadeo Peter Giannini gli crede e gli dice: vi presto i soldi e non voglio neanche gli interessi. Voglio che voi assumiate gli uomini di San Francisco, in particolar modo gli italiani e gli irlandesi a cui avevo prestato i soldi, perché così me li restituiranno. Quindi facciamo il ponte, la banca sarà al vostro servizio, costruiamo

questa grande impresa, frutto dell'ingegno anche italiano, frutto del lavoro italiano, frutto del finanziamento italiano. Gli presta i soldi senza interessi con una sola garanzia, che assumessero italiani, e così nasce il Golden Gate, ancora oggi simbolo di San Francisco (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro). Poi che fa Amadeo Peter Giannini? Decide di cambiare il nome della banca, perché si rende conto che Bank of Italy iniziava a rappresentare forse un'entità troppo piccola per quella banca enorme che stava crescendo; e così, signori, nasce la Bank of America, la più grande banca del mondo, fondata da un emigrato italiano. Ecco, questa è l'emigrazione italiana, questi sono gli italiani nel mondo, perché sono lavoro, sacrificio, intelligenza, fantasia. Questa emigrazione io la chiamo risorsa e gli americani facevano bene a chiamarla risorsa, perché abbiamo costruito San Francisco, abbiamo fondato la Bank of America.

E allora fra questi e quelli che arrivano con un barcone, sbarcano a Lampedusa, vanno a Bari nell'indifferenza di questo Governo e poi vanno a Nizza a fare un attentato c'è una bella differenza. C'è la differenza fra i delinquenti e le risorse. Ho voluto raccontare questa storia perché ha inorgoglito un italiano come me e, per il tramite di Amadeo Peter Giannini, credo che si possano sentire orgogliosi tutti gli italiani nel mondo, da quelli che hanno svolto i lavori più umili a quelli che hanno costruito una città come San Francisco, hanno ricostruito una città come San Francisco, hanno dato all'umanità film come quelli di Charlie Chaplin, di Frank Capra, hanno dato all'umanità il ponte di San Francisco, fino a quelli che hanno fatto i lavori più umili. Tutti, però, portando quell'operosità, quella fantasia, quell'ingegno, quella grandezza, quelle doti di preveggenza che noi italiani abbiamo portato in tutto il mondo. Ed è sulla scorta di questa storia straordinaria di Amadeo Peter Giannini che io so che cosa è stata l'emigrazione italiana nel mondo, so perché è giusto tributare onore alla storia dell'emigrazione italiana nel mondo, istituire una giornata per sentirci ancora più fratelli di quella comunità che ci fa andare orgogliosi e a schiena dritta nel mondo perché questa è l'emigrazione italiana e questa, a buon titolo, può essere definita una risorsa per l'umanità intera (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Misto-Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro).

DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETOLEGGE 21 OTTOBRE 2020, N. 130, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE, PROTEZIONE INTERNAZIONALE E COMPLEMENTARE, MODIFICHE AGLI ARTICOLI 131-BIS, 391-BIS, 391-TER E 588 DEL CODICE PENALE, NONCHÉ MISURE IN MATERIA DI DIVIETO DI ACCESSO AGLI ESERCIZI PUBBLICI ED AI LOCALI DI PUBBLICO TRATTENIMENTO, DI CONTRASTO ALL'UTILIZZO DISTORTO DEL WEB E DI DISCIPLINA DEL GARANTE NAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTÀ PERSONALE (A.C.2727-A) 30-11-2020

esame ordInI del gIorno

La deputata Fitzgerald Nissoli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2727-A/276.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Vice Ministro, in questo provvedimento si tocca anche il tema della cittadinanza per gli aspetti inerenti l'iter burocratico, ma c'è un grande assente, e cioè quell'insieme di persone che, nate in Italia da genitori italiani, hanno perso la cittadinanza in seguito ad espatrio. Italiani di fatto, italiani come me, come lei, signor Vice Ministro, nati in Italia: alcuni, pensate, hanno addirittura fatto il servizio militare in Italia. Persone che hanno perduto la cittadinanza, e adesso chiedono, e lo stanno chiedendo da diversi anni, di poterla riacquistare. Per questa ragione ho presentato questo ordine del giorno, che chiede al Governo di lavorare per permettere a queste persone - lo ripeto, italiani di fatto - di riacquistare la cittadinanza, facendone espressa richiesta all'ufficio consolare italiano nel territorio della loro residenza estera.

Signor Presidente, si tratta di una questione irrisolta, poiché negli anni Novanta, quando vi è stata la possibilità di riacquistare la cittadinanza, pochi ne erano a conoscenza, purtroppo per una mancanza di un'adeguata comunicazione istituzionale, e per questa ragione oggi faccio appello affinché questa ingiustizia venga sanata.

Ogni giorno ricevo lettere da qualche italiano all'estero, o meglio, ex italiano, dato che appunto ha perduto la cittadinanza, che mi chiede: “Quando posso riacquistare la cittadinanza? Io, che figlio di italiani, sono nato in Italia, che ho fatto le scuole in Italia, che ho zii, cugini, amici e parenti in Italia, quando potrò riavere la mia cittadinanza?” Ecco, io questa domanda la faccio a lei,

signor Vice Ministro, chiedendo di accogliere il mio ordine del giorno e di prendere un impegno che, sia ben chiaro, non è un impegno verso di me, ma è verso quegli italiani che sono italiani a tutti gli effetti, ma necessitano di una nuova norma che permetta loro di essere cittadini con pieni diritti. Parliamo di italiani che vivono la loro identità nazionale ogni giorno, in tutto ciò che fanno, anche se lontani dalla madrepatria, che portano però sempre nel cuore; un fatto che ha anche risvolti esistenziali, perché vivono un conflitto tra la realtà di fatto e quella di diritto, che non li considera più italiani.

Signor Vice Ministro, dobbiamo prestare attenzione anche a queste persone: un Paese come l'Italia, culla della civiltà giuridica e ricca di umanesimo, non può dimenticare i propri figli. Stiamo lavorando per rendere l'Italia più innovativa, e sicuramente lo potrà essere anche con il contributo prezioso degli italiani all'estero. Si tratta di persone che hanno sempre promosso il made in Italy, persone che hanno il sangue italiano e che promuovono in maniera efficace la cultura italiana; anche perché a volte sono dei veri e propri influencer nella società dove vivono.

Signor Presidente, signor Vice Ministro, si tratta di un vero debito di riconoscenza verso queste persone, e credo che sia davvero arrivato il momento che la legge e la realtà tornino a coincidere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

DISEGNO DI LEGGE: CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETOLEGGE 31 DICEMBRE 2020, N. 183, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI TERMINI LEGISLATIVI, DI REALIZZAZIONE DI COLLEGAMENTI DIGITALI, DI ESECUZIONE DELLA DECISIONE (UE, EURATOM) 2020/2053 DEL CONSIGLIO, DEL 14 DICEMBRE 2020, NONCHÉ IN MATERIA DI RECESSO DEL REGNO UNITO DALL'UNIONE EUROPEA (A.C.2845-A) 23-02-2021

esame ordInI del gIorno

Ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2845-A/99 la deputata Fitzgerald Nissoli.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, prendo la parola per illustrare l'ordine del giorno che ho presentato e

che concerne l'innovazione nei servizi per gli italiani all'estero, per la precisione l'uso dello SPID all'estero. Il “decreto Milleproroghe” ha fatto bene a prorogare, per gli uffici all'estero del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il termine per il rilascio di credenziali per l'identificazione e l'accesso dei cittadini ai propri servizi in rete diverse da SPID, carta d'identità elettronica o carta nazionale dei servizi; infatti, molti connazionali all'estero mi scrivono rappresentandomi le difficoltà che incontrano per ottenere lo SPID con i provider accreditati presso AgID. E' vero che si sta facendo uno sforzo considerevole per la digitalizzazione, anche all'estero, e lo apprezzo moltissimo, ma è anche vero che la digitalizzazione la dobbiamo rendere fruibile e di facile accesso, altrimenti diventa solo un'ulteriore complicazione burocratica. Noi dovremmo avere davanti due obiettivi: innovazione e semplificazione; solo così possiamo venire realmente incontro alle esigenze dei connazionali. Non a caso, ad oggi, gli utenti all'estero possessori dello SPID sono solo 8 mila su circa 6 milioni di iscritti AIRE, vuol dire che qualcosa non funziona.

Per tale ragione, signor Presidente, chiedo che il Governo si impegni in questa direzione e si attivi per semplificare ed agevolare l'accesso degli italiani all'estero all'identità digitale, cioè per ottenere il famoso SPID. Credo che, a tal proposito, il processo potrebbe essere agevolato dall'istituzione di un servizio ad hoc per gli iscritti AIRE, in collaborazione con i consolati e i patronati all'estero; del resto, è una questione che interessa ben 6 milioni di cittadini, non ce lo dimentichiamo. Chiedo quindi che venga accolto il mio ordine del giorno.

DISEGNO DI LEGGE: S. 2144 - CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO-LEGGE 22 MARZO 2021, N. 41, RECANTE MISURE URGENTI IN MATERIA DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE E AGLI OPERATORI ECONOMICI, DI LAVORO, SALUTE E SERVIZI TERRITORIALI, CONNESSE ALL'EMERGENZA DA COVID-19 (APPROVATO DAL SENATO) (A.C.3099) 18-05-2021

esame ordInI del gIorno

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Come convenuto nella giornata odierna, si procederà esclusivamente allo svolgimento degli interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno e all'espressione del parere del Governo.

Avverto che l'ordine del giorno n. 9/3099/50 De Toma è stato ritirato dal presentatore.

La deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3099/8.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho presentato questo ordine del giorno per fare chiarezza sull'accesso ai vaccini per gli iscritti AIRE temporaneamente presenti sul territorio nazionale, su come, dove e quando tali connazionali possono vaccinarsi, facendo in modo che i provvedimenti che devono ancora essere presi dalla maggior parte delle regioni siano uguali tra loro. Ricevo numerose telefonate e messaggi da connazionali iscritti AIRE che, in questi giorni, sono nei luoghi di origine, appunto qui in Italia, e io, che sono la loro voce qui in Parlamento, segnalo che, purtroppo, ogni regione adotta una prassi diversa. Ecco, allora, che per venire incontro alle loro istanze ho presentato questo ordine del giorno, che si inserisce nella logica del presente decreto, noto come “decreto Sostegni”, che ci apprestiamo a convertire in legge, laddove presenta importanti provvedimenti per l'economia del nostro Paese e per la lotta al COVID, con 2.100 milioni di euro per l'acquisto dei vaccini. Inoltre, è stata prevista la possibilità di effettuare i vaccini per il COVID-19 anche presso le farmacie e dispone alcune modifiche e integrazioni per quanto concerne le regole che governano i sistemi informativi per agevolare il Piano strategico di vaccinazione. Passi avanti importanti per dare impulso alla campagna di vaccinazione.

Proprio in quest'ottica, il mio ordine del giorno impegna il Governo a emanare con tempestività, di concerto tra i Ministri competenti in materia, misure attuative e linee guida specifiche valide per tutte le regioni, volte a definire tempi e modalità tecniche-attuative delle disposizioni di cui all'ordinanza n. 7 del 2021 del Commissario straordinario per l'emergenza, generale Figliuolo, al fine di rendere concretamente possibile l'accesso al vaccino anti COVID-19 anche ai soggetti residenti all'estero iscritti all'AIRE che si trovano temporaneamente sul territorio nazionale. Inoltre, nonostante lo sforzo di far vaccinare tutti quelli presenti sul territorio nazionale, gli iscritti AIRE, dopo aver ottenuto l'inserimento nella campagna vaccinale con l'ordinanza, che richiamavo prima, del generale Figliuolo, che ringrazio per l'impegno e la sensibilità mostrata, non riescono ancora ad accedere a tale prenotazione, tanto che la vaccinazione degli iscritti AIRE che si trovano temporaneamente

sul territorio nazionale sembra quasi finta e io, che ho lavorato moltissimo su questo e che mi sono impegnata, provo davvero un notevole disagio nei loro confronti. Infatti, non tutte le regioni hanno implementato “l'ordinanza Figliuolo” permettendo agli iscritti AIRE di prenotarsi per fare il vaccino. Un fatto che ha creato confusione e disorientamento tra gli italiani all'estero, che già fanno molta fatica a districarsi nei meandri della burocrazia italiana.

Addirittura, poi, ci sono sindaci ed assessori che mi chiedono spiegazioni quando, in realtà, sono loro l'autorità locale che dovrebbe orientare sul territorio.

Subito dopo che è stata emanata l'ordinanza del generale Figliuolo, noi, italiani all'estero, abbiamo tirato un sospiro di sollievo immaginando che il diritto alla vaccinazione fosse un dato di fatto, forse, sarebbe stato troppo facile. Niente di tutto questo e, dal 24 aprile scorso, data di firma dell'ordinanza, ad oggi, il sistema di prenotazione non è ancora pronto in tutte le regioni. Se un italiano all'estero si trova, temporaneamente, sul territorio nazionale, vuol dire che dovrà programmare il rientro nei luoghi di residenza e sapere quando potrà fare il vaccino è fondamentale. Quindi, questa incertezza non fa bene a nessuno. Per questa ragione, il mio ordine del giorno vuole fare chiarezza nel definire un percorso comune a tutte le regioni, nel definire il come, dove e quando gli iscritti AIRE, temporaneamente in Italia, potranno vaccinarsi. Dobbiamo attivare percorsi semplici e chiari che facilitino l'accesso ai vaccini per tutti. Chiedo, quindi, al Governo di accogliere questo ordine del giorno.

DISCUSSIONE DI MOZIONI, RISOLUZIONI, INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI (1)

INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE : INIZIATIVE VOLTE A GARANTIRE UNA PIÙ AMPIA ARTICOLAZIONE DELLA RETE DI CERTIFICAZIONE DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA ITALIANA AI FINI DELL'ACQUISTO DELLA CITTADINANZA A SEGUITO DI MATRIMONIO N. 3-00477 FITZGERALD NISSOLI (RISPOSTA IMMEDIATA). (30-01-2019 – N. 3-00477)

PRESIDENTE. La deputata Fitzgerald Nissoli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00477 (Vedi l'allegato A).

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, con questa interrogazione voglio richiamare l'attenzione sulla questione della certificazione della conoscenza linguistica italiana per l'ottenimento della cittadinanza per matrimonio. Infatti, con il varo della legge sulla sicurezza sono state introdotte anche nuove norme concernenti l'acquisto della cittadinanza per matrimonio in cui si richiede di dimostrare di conoscere adeguatamente la lingua italiana a un livello non inferiore alla certificazione B1 rilasciata da quattro enti certificatori. All'estero, signor Ministro, la rete di tali enti è poco ramificata e questo crea un disagio notevole alle famiglie che devono espletare tali pratiche. Pertanto le chiedo, signor Ministro, anche a nome delle famiglie interessate, se prevede di aumentare la rete estera degli enti certificatori oppure intendete attivare meccanismi online o per corrispondenza anche tramite convenzioni. Grazie per la sensibilità che vorrà manifestare agli italiani all'estero che ci seguono e attendono le sue parole.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Marco Bussetti, ha facoltà di rispondere.

MARCO BUSSETTI, Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca. Grazie, Presidente. Onorevole, rispondo alla sua interrogazione evidenziando preliminarmente che la conoscenza della lingua e della cultura di un Paese è essenziale per l'integrazione di coloro che ne vogliono acquisire la cittadinanza. In altri Paesi europei a forte tasso di immigrazione, come noto, viene richiesta la conoscenza non solo della lingua, ma anche della storia nazionale. Ecco perché il cosiddetto decreto “sicurezza” ha previsto che gli stranieri che vogliano acquisire la cittadinanza italiana per matrimonio o per concessione di legge debbano dimostrare un'adeguata conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello B1 del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue, attestando il possesso di un titolo di studio rilasciato da

un istituto di istruzione pubblico o paritario italiano o estero riconosciuto dal Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, ovvero producendo apposita certificazione attestante il livello richiesto di conoscenza della lingua italiana.

Peraltro, la dimostrazione di un'adeguata conoscenza della lingua italiana era già prevista prima dell'emanazione del decreto-legge n. 113 del 2018 per il cittadino straniero residente legalmente in Italia da più di cinque anni che intenda chiedere il permesso comunitario per soggiornanti di lungo periodo. Ciò premesso, ricordo che nel nostro Paese i percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana per stranieri finalizzati al conseguimento di una conoscenza della lingua italiana non inferiore a livello A2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue sono assicurati dalla rete dei centri provinciali di istruzione per adulti, i cosiddetti CPIA, istituiti presso ogni provincia e che garantiscono ben 806 punti di erogazione del relativo servizio. Quanto, invece, alla certificazione attestante il livello richiesto di conoscenza della lingua italiana, evidenzio che la stessa è rilasciata da uno degli enti certificatori riconosciuti dal Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Si tratta dell'Università per stranieri di Perugia, dell'Università per stranieri di Siena, dell'Università di Roma Tre e della società Dante Alighieri, nonché della connessa rete nazionale e internazionale composta da diverse centinaia di istituzioni ed enti convenzionati, il cui elenco è pubblicato sul sito del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Si tratta pertanto di un sistema che garantisce appieno, anche a coloro che si trovino all'estero, la possibilità di dimostrare il requisito del possesso dell'adeguata conoscenza della lingua italiana richiesto per l'acquisto della cittadinanza italiana per matrimonio o per concessione di legge.

PRESIDENTE. La deputata Fitzgerald Nissoli ha facoltà di replicare.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Grazie, signor Ministro. Mi sembra che non abbia capito la mia domanda e, quindi, non mi posso ritenere soddisfatta per la risposta. Capisco che il problema è poco rilevante per chi vive in Italia perché ci sono altre priorità, ma le nostre istituzioni sono di tutti gli italiani, anche di quelli all'estero, e dobbiamo lavorare anche per venire incontro alle loro necessità. Quindi, non posso ritenermi soddisfatta perché non vedo un impegno concreto per venire incontro alle esigenze, altrettanto concrete, delle famiglie interessate alla questione. Infatti sappiamo che la rete degli enti certificatori, come ho fatto rilevare nel quesito, è poco ramificata all'estero rispetto alle distanze da percorrere per recarsi da casa alla sede dell'ente accreditato. Tali distanze all'estero possono diventare anche di migliaia di chilometri con

disagi legati sia ai costi per gli spostamenti sia ai tempi di assenza dal lavoro necessari per raggiungere la sede degli enti. Pertanto, signor Ministro, la invito ad approfondire la questione e a trovare una soluzione ragionevole per l'amministrazione e per le famiglie italiane che vivono al di fuori dei confini nazionali. Magari penso che l'occasione potrebbe essere quella di discuterne con lei, signor Ministro, nel comitato che è stato da poco istituito: il Comitato per le questioni sugli italiani residenti all'estero. Quindi, speriamo che sarà così (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

DISCUSSIONE DELLA MOZIONE ZOFFILI ED ALTRI N. 1-00239 CONCERNENTE INIZIATIVE PER LA PROMOZIONE E L'UTILIZZO DEI PORTALI INTERNET E DELLE APPLICAZIONI DIGITALI DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DEDICATI ALL'ASSISTENZA AI CITTADINI ITALIANI CHE SI TROVANO ALL'ESTERO (05-02-2020)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, esprimo sin da subito il consenso del mio gruppo parlamentare a questa mozione. Tralascio gli aspetti descrittivi già trattati in discussione sulle linee generali circa l'importanza dei siti Viaggiaresicuri.it e Dovesiamonelmondo.it, che forniscono informazioni preziose per chi viaggia e consentono di essere in contatto con l'unità di crisi della Farnesina in caso di necessità, come ha dimostrato l'attuale vicenda dell'emergenza Coronavirus. L'unità di crisi del Ministero degli affari esteri rappresenta una vera e propria eccellenza italiana e già si è adoperata per promuovere le informazioni sulla sicurezza per chi viaggia, come ha ricordato lunedì scorso il Viceministro Del Re.

Con questa mozione vogliamo dare un impulso ulteriore alla diffusione della nuova app per smartphone e tablet che la Farnesina ha messo a punto integrando i servizi già offerti nei due siti web prima ricordati e forse l'educazione al viaggiare sicuri a scuola potrebbe essere un aspetto importante per rendere

questi servizi parte del bagaglio di viaggio di ogni italiano e far sentire la vicinanza dello Stato in ogni situazione. Comunque si potrebbe fare ancora di più, e lo ha detto ieri il collega Battilocchio, che ringrazio per le parole spese, in favore degli italiani all'estero. Infatti bisognerebbe prevedere la possibilità di utilizzare piattaforme elettroniche anche per gli italiani iscritti all'Aire che si trovano in situazioni di difficoltà. Penso alle tante donne vittime di violenza. Del resto, gli italiani all'estero sono parte importante della nostra comunità nazionale e non possiamo dimenticarlo, per cui, ribadendo le parole del collega Battilocchio, sottolineo l'importanza di permettere l'accesso a questi servizi di emergenza anche agli italiani residenti all'estero e dichiaro il voto favorevole del mio gruppo parlamentare Forza Italia.

DISCUSSIONE DELLA MOZIONE FITZGERALD NISSOLI, INVIDIA, FORMENTINI, PEZZOPANE, MOLLICONE, UNGARO ED ALTRI N. 1-00359 CONCERNENTE INIZIATIVE DI CARATTERE DIPLOMATICO VOLTE A SALVAGUARDARE L'EREDITÀ CULTURALE ITALIANA NEGLI STATI UNITI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA FIGURA DI CRISTOFORO COLOMBO (26-10-2020)

dIscussIone sulle lInee generalI

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione Fitzgerald Nissoli, Invidia, Formentini, Pezzopane, Mollicone, Ungaro ed altri n. 1-00359 (Nuova formulazione), concernente iniziative di carattere diplomatico volte a salvaguardare l'eredità culturale italiana negli Stati Uniti, con particolare riferimento alla figura di Cristoforo Colombo (Vedi l'allegato A).

La ripartizione dei tempi riservati alla discussione è pubblicata nel vigente calendario dei lavori (Vedi calendario). (Discussione sulle linee generali)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

È iscritta a parlare la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli, che illustrerà anche la sua mozione n. 1-00359. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Signora Presidente, prendo la parola per illustrare la mozione, a mia prima firma, che è il frutto del lavoro, delle attese e delle speranze delle organizzazioni, delle associazioni e dei singoli italiani d'America che, in seguito ad episodi di intolleranza e di negazionismo storico, reagiscono avendo a cuore la figura di Cristoforo Colombo, quale espressione della nostra identità culturale in America.

Proprio tre anni fa il conflitto, interno agli Stati Uniti, sul tema della memoria storica, ha toccato anche la figura di Cristoforo Colombo, ragione per la quale vi furono episodi di intolleranza in varie città americane.

Ad oggi il Columbus Day non è più celebrato come festa pubblica in cinque Stati e in ben cinquantuno città americane, perché è in atto un'azione di rimozione storica e culturale della figura di Colombo cominciata a Baltimora, nel 2017.

Il Columbus Day era stato dichiarato giorno di festa nazionale, nel 1937, dal Presidente Franklin Delano Roosevelt. Ogni anno cade nel secondo lunedì di ottobre in relazione al 12 ottobre 1492, data simbolo della scoperta dell'America. Negli ultimi mesi, dozzine di monumenti a Cristoforo Colombo sono stati presi di mira da vandali e dai consigli comunali che hanno programmato la loro rimozione. Il 10 giugno, a Minneapolis, la statua di Colombo è stata abbattuta e distrutta da manifestanti. Anche nel North End di Boston, la statua di Colombo è stata danneggiata per poi essere decapitata due anni fa. Voglio ricordare le associazioni impegnate a preservare la figura di Colombo: Italian American Alliance e la Federazione delle associazioni italiane ed americane del New England. Clamoroso il caso a Baltimora, dove la statua è stata rovesciata da manifestanti e gettata in mare nella totale indifferenza dell'amministrazione locale.

A Richmond, in Virginia, la statua del navigatore è stata abbattuta, data alle fiamme e poi gettata nel lago, mentre a Houston una statua, donata alla città dalla comunità italoamericana, è stata imbrattata di vernice rossa. A Philadelphia, Chicago ed a Sacramento, le autorità locali hanno cavalcato l'onda anti-Colombo e anti-italiana per rimuovere i monumenti dedicati all'esploratore. Addirittura la città di Columbus, Ohio, ha rimosso una statua di Colombo che fu data quale “dono dei genovesi” dalla città di Genova nel 1955: allora si dovrebbe chiedere di cambiare nome alla città! A Los Angeles, il 30 agosto 2017 il consiglio comunale ha votato a grande maggioranza la cancellazione del Columbus Day. La cancellazione del Columbus Day dal calendario delle feste e gli attacchi alle statue di Colombo rappresentano, oltre che un atteggiamento di indisponibilità a leggere il passato in modo condiviso, una profonda ferita inferta alla comunità italiana che vive negli Stati Uniti.

Di fronte a questi fatti, anche l'ambasciata italiana a Washington, con il nostro ambasciatore Armando Varricchio e la rete consolare negli Stati Uniti, con grande attenzione, hanno seguito lo sviluppo del dibattito, interessandosi concretamente agli aspetti connessi al rispetto dell'eredità culturale italiana negli Stati Uniti. Vale la pena ricordare che Cristoforo Colombo partì alla scoperta di una nuova rotta commerciale con l'Oriente, circostanza che non fa di lui un conquistatore, bensì un esploratore. È parte fondante della storia americana e oggi rappresenta l'eredità culturale degli italiani d'America che, nel Columbus Day, vedono la celebrazione dell'orgoglio e del successo italiano in America. Lo stesso Presidente Mattarella, durante la sua visita negli Stati Uniti lo scorso novembre, nel corso delle dichiarazioni alla stampa, ha avuto modo di sottolineare come Cristoforo Colombo abbia aperto orizzonti di conoscenza, ponendo in collegamento continenti fino ad allora sconosciuti l'uno all'altro. Per molti italoamericani, il vandalismo nei confronti di Colombo è considerato un insulto etnico. Per questo, sono molteplici le iniziative degli italiani d'America, a partire dai Comites e CGIE, orgogliosi del patrimonio culturale. Mi scuso se per motivi di tempo non riuscirò a citare tutti coloro che si sono impegnati in prima persona in questa battaglia. Ricordo in tal senso le seguenti organizzazioni: Columbus Citizens Foundation, Italian Sons and Daughters of America, National Italian American Foundation, Order Sons and Daughters of Italy in America, UNICO National. Queste, insieme, hanno fondato una nuova organizzazione, chiamata National Columbus Education Foundation, direttore esecutivo John Viola, proprio per condurre e diffondere ricerche, studi e analisi relative a Cristoforo Colombo. Tale Fondazione intende sviluppare soluzioni politiche e proposte per preservare il Columbus Day, ponendo l'accento sulla correzione della falsa narrativa che circonda il famoso esploratore. A New York, le celebrazioni del Columbus Day e, soprattutto, la famosa parata organizzata dalla Columbus Citizens Foundation sulla Quinta Strada, quest'anno, come in altre città americane, sono state cancellate. Ma né la volontà di sopprimere la festa né il Coronavirus hanno impedito di ricordare e festeggiare questo avvenimento, che celebra la civiltà, l'America stessa e l'orgoglio degli italiani d'America.

La rete sembrava impazzita per i messaggi contenenti filmati delle precedenti celebrazioni e dichiarazioni dei responsabili delle numerose organizzazioni italoamericane, a partire dai loro presidenti. Ad esempio, per la Columbus Citizens Foundation, Marian Pardo; per Italian Heritage and Culture Committee, Joseph Sciame; per New York State Osdia, Anthony Naccarato; per Columbus Heritage Coalition, Angelo Vivolo; per Italian American Museum, Joseph Scelsa; per AIAE, Josephine Maietta; per FIAO, Joe di Pietro. Va citato anche

l'impegno di Manny Alfano e di Andrea Di Mino dell'Italian American One Voice Coalition e Frank Lorenzo, membro del consiglio di amministrazione. Recentemente, hanno guidato una campagna a difesa del Columbus Day come festa federale, dopo che due senatori - Ron Johnson e James Lankford - avevano proposto la sua abolizione e sostituzione. Dopo aver ricevuto tantissime chiamate da furiosi italomericani in tutto il Paese, i due senatori hanno prontamente ritirato la proposta e questo ci deve far riflettere sul nostro peso contrattuale in quel Paese. Sono anche i protagonisti di un processo storico nelle corti federali contro il tentativo di rimozione di una statua di Colombo da parte del comune di West Orange in New Jersey, asserendo che la sua rimozione costituisse una discriminazione contro un gruppo culturale storico - noi italiani -, in violazione delle leggi antidiscriminazione americane. Il processo è ancora in corso. Nello Stato del Connecticut, a Bridgeport, le pressioni esercitate dalle associazioni italiane locali hanno persuaso il consiglio comunale ad annullare la decisione unilaterale del sindaco di rimuovere la statua, ordinando il suo ripristino. A Baltimora, la statua, realizzata con marmo di Carrara, è stata fatta a pezzi. Il delegato Nino Mangione, il senatore John Pica, Tom Iacoboni, Santo Grasso, con altri attivisti e sostenitori italoamericani, si sono impegnati nel recupero dei pezzi. Le associazioni coinvolte a Baltimora sono l'Italian American Civic Club of Maryland, l'Italian American Organizations United, the Associated Italian American Charities of Maryland, l'OSIA Grand Lodge of Maryland, l'OSIA Little Italy Lodge Baltimore.

A Chicago, la sindaca Lori Lightfoot aveva garantito ai rappresentanti della comunità italiana che le tre statue di Colombo presenti in città non sarebbero state rimosse. Tuttavia, il 24 luglio, poche ore dopo l'annuncio, l'amministrazione cittadina ha rimosso le statue situate nel centro città e nel quartiere di Little Italy. La comunità italiana, insieme al Comitato Tricolore Italiani nel Mondo, al Joint Civic of Italian Americans e alla Little Italy Community Neighborhood Association, organizzate intorno alle figure di Carlo Vaniglia, Frank Di Piero, Michelangelo Giampaoli, Ron Onesti e Joe Esposito, aveva sorvegliato la statua situata a Little Italy fin dal 7 di giugno ed era presente nella notte del 24 luglio, quando la statua è stata rimossa senza alcun preavviso. Domenica 11 ottobre si è svolto, al Columbus Circle a New York, alla presenza di un gruppetto di rappresentanti della comunità, la cerimonia della deposizione della ghirlanda sotto il mastodontico complesso monumentale di Colombo. Tra i presenti, il console generale Genuardi che, con un bellissimo discorso, ha rappresentato l'Italia. Monsignor Hillary Franco ha benedetto il monumento e i presenti. Il 12 ottobre la messa a Saint Patrick è stata molto apprezzata da migliaia di spettatori che, grazie alla tecnologia, hanno potuto seguirla da casa.

Moltissime cerimonie, anche se ridotte, si sono svolte alla presenza di autorevoli rappresentanti della comunità nei vari distretti, in persona o via video. A Philadelphia, dopo la richiesta alla commissione artistica della città, da parte del sindaco Jim Kenney, dell'approvazione per rimuovere la statua di Colombo da piazza Marconi, nella parte sud della città, la comunità italoamericana della città si è costituita parte civile in tribunale contro il comune, tramite le maggiori associazioni italiane Figli e Figlie d'Italia, NIAF, Filitalia. La statua era stata deturpata da un gruppo di vandali e per questo era stata inscatolata, su iniziativa del comune, in travi di legno per protezione. Un gruppo di uomini l'ha sorvegliata per diverse settimane. E, poi, ci sono le statue di Colombo salvate in Connecticut. A New Haven, grazie all'intervento dei Cavalieri di Colombo, la statua rimossa verrà spostata al museo dei Cavalieri. A Bridgeport, la statua è stata rimossa, ma, grazie all'intervento di UNICO e altre organizzazioni italoamericane, sarà rimessa allo stesso posto. A Norwalk, la statua di Colombo è stata rimossa dal parco pubblico e trasferita nel parco privato del club italoamericano di Sant'Anna grazie all'intervento della famiglia Cappuccia e ai membri e amministratori del club e Giuseppe Pampena dell'assemblea numero 100 dei Cavalieri di Colombo. A Stamford si è intervenuto per iniziativa del presidente della sezione locale di UNICO, dottor Alfredo Fusco e altri membri. Intervenuti anche i membri e gli ufficiali delle seguenti organizzazioni: Minturnese, Settefratese, Sanmanghese, Figli di Rose, Società Gravinese Clubs, CIAO clubs e i Cavalieri di Colombo del Connecticut. A Waterbury la statua è stata decapitata da una persona, poi arrestata. UNICO di Waterbury ha organizzato una campagna per raccogliere fondi e per restaurare la statua vandalizzata. Neanche il COVID è riuscito a fermare le celebrazioni del Columbus Day: Umberto Mucci, presidente del giornale in rete “We the Italians”, ha promosso una parata virtuale con la partecipazione di decine di organizzazioni italiane in tutto il Paese, le quali hanno onorato i loro antenati e sono diventate ancora più determinate a proteggere la nostra cultura. Infatti, in questo momento dove la pandemia imperversa ed è un momento di sofferenza per tutti, vorrei ricordare che la cultura è di grande conforto. Gli italiani d'America hanno accolto la sfida. È ora di metterci al loro fianco. Mi interpellano tanti italiani. Cito: Dario Gagliano, Giuliana Ridolfi, Pina Culotta, Roberto Caiaro. Robert Palladino scrive: La cancellazione della festa sarebbe un'offesa a circa 20 milioni di persone di origine italiana. Abbiamo l'obbligo non soltanto di difendere un uomo storico o un simbolo di esplorazione e scoperta, ma tutti gli uomini e donne che hanno fatto sacrifici per il bene altrui, per il bene di due nazioni diverse, creando tra le due una fratellanza, dalla quale è anche nata una nuova popolazione, gli italoamericani. Voglio che i miei figli e nipoti abbiano la possibilità di partecipare alla festa di Colombo e di essere orgogliosi

non soltanto delle loro radici, ma anche del contributo indimenticabile al nuovo mondo. Queste sono le parole di italoamericani che portano sempre l'Italia nel cuore.

Voglio, inoltre, evidenziare che, di fronte a tutte le violenze che ci sono state contro Colombo, contro le statue, contro la festività, gli italo-americani non hanno mai fatto niente di violento: discutono, dialogano con le istituzioni locali, convincono la gente a firmare petizioni, a scrivere al sindaco, a scrivere ai rappresentanti politici perché credono nella rappresentanza istituzionale, e di questo ne sono orgogliosa, e li ringrazio. Va ricordato che il motto di Colombo era: “Buono con i buoni, cattivo con i cattivi”, lo stesso di Bernardo di Chiaravalle, il santo degli ordini cavallereschi. Dalle più serie documentazioni storiche, emerge come Colombo abbia intrattenuto sempre un rapporto amichevole e rispettoso, ricambiato, con i nativi, ad eccezione dei cannibali. Nei diari di bordo si legge che in uno dei viaggi di ritorno il cibo comincia a scarseggiare; i marinai spagnoli suggeriscono di buttare a mare gli indios per avere meno bocche da sfamare, o addirittura di mangiarli, ma Colombo si oppone duramente mettendo anche a repentaglio la propria vita. Va detto che Colombo, quando viene messo in catene al momento della morte, indossa il saio francescano, è molto vicino ai discepoli di San Francesco, che predicava la conversione per amore e non attraverso la violenza, è un dato storico che sia stato terziario francescano e verrà accusato di non voler battezzare gli indios perché voleva che lo facessero per convinzione e non con la forza.

Salpando per fare ritorno in patria, Colombo imbarca numerosi indios: spesso si fa riferimento a questo episodio come inizio della tratta degli schiavi, ma è un'erronea interpretazione, si tratta di persone che dovranno imparare la lingua nella società spagnola per poter fare da interpreti al ritorno. Peraltro vengono riportati moltissimi episodi di indios che chiedono di essere portati in Spagna. Tra gli scritti di Colombo si legge più volte questa frase: “Lo Spirito Santo è presente in cristiani, ebrei, musulmani e di qualsiasi altra setta”; tra le sue letture c'erano testi cristiani, ebrei e musulmani. Ci troviamo di fronte a una mente rinascimentale, universale, come l'uomo vitruviano di Leonardo. Chi, come lui, ha un simile rispetto per il diverso e le religioni altrui non potrà mai essere uno sterminatore. I detrattori di Colombo, invece di compiere atti vandalici contro le sue statue per cancellare la memoria, dovrebbero cercare di comprendere di che personaggio storico si tratti: Colombo ha fatto la storia dell'Occidente, Colombo non è solo un italiano che ha scoperto “il nuovo continente”, è figlio della straordinaria cultura umanistica che, dal territorio italiano, in particolare grazie alla conservazione degli amanuensi, ha arricchito e arricchisce il mondo. Ed è questa cultura che gli stessi accademici statunitensi

stanno sempre più riscoprendo ed esaltando; sono fondamentali alcuni miti, in primis quello di Ulisse, che Dante ha trasformato da mito classico a vessillo di modernità. E non è certo un caso se, nell'immaginario dei poeti vissuti dopo l'autore della Divina Commedia, Colombo sia stato accostato proprio all'Ulisse descritto da Dante, come all'eroe avido di conoscenza, disposto a sfidare qualsiasi limite per appagare quello che ritiene un bisogno naturale dell'uomo. Alla fine del XVIII secolo, in un contesto molto diverso, c'è il richiamo del poeta Giuseppe Parini, che è stato uno dei massimi esponenti dell'Illuminismo e del Neoclassicismo in Italia. Ai tempi di Parini ormai è superata la superstizione secondo la quale il limite geografico corrispondeva a un divieto religioso, cioè “i paventati d'Ercole pilastri”. Ma ai tempi di Parini c'era un altro pregiudizio, quello nei confronti del vaccino contro il vaiolo, che all'epoca uccideva moltissimi giovani e Parini, nella sua ode intitolata L'innesto del vaiuolo, prende Colombo ad esempio del coraggio di andare contro il “popular error” e ne fa il simbolo di progresso. Parini parla del coraggio dell'impresa di Colombo, scrivendo “l'ardore (…) a divenir del mondo esperto”. Dunque, Colombo si inserisce nel dibattito illuminista a favore della diffusione del sapere e del progresso per il bene comune.

Il navigatore genovese, che ha sfidato le superstizioni, la paura dell'ignoto e la derisione di chi non condivideva i suoi progetti, è considerato anche il simbolo di chi persegue il miglioramento scientifico, rappresenta chi non si lascia fermare dagli ostacoli e dall'ignoranza e raggiunge traguardi inaspettati. Giuseppe Parini scomoda Colombo per parlare delle sfide della medicina e, mai come oggi, capiamo l'importanza di andare oltre le conoscenze date per sfidare il Coronavirus. In definitiva, Colombo emerge come un simbolo di sfida e di progresso, capace di adattarsi sia al fermento individualista romantico, sia alla visione del progresso e del razionalismo tipica dell'Illuminismo. Cristoforo Colombo ritorna in veste filosofica nelle opere di Leopardi, di Giacomo Leopardi, il Colombo leopardiano appare in una luce dialettica. Nella canzone Ad Angelo Mai Leopardi si concede un dialogo con alcuni grandi del passato e, tra questi, con Dante, Petrarca, Ariosto, Tasso e Alfieri, c'è Colombo. All'esploratore genovese Leopardi attribuisce un'impresa gloriosa, che tuttavia ha gettato l'umanità in una crisi: la sete di conoscenza si è tradotta in una dilatazione del mondo, che ha prodotto disorientamento e soprattutto ha tolto vigore e significato all'immaginazione. Anche nelle Operette morali si discute sul valore del navigare, esponendosi ad enormi pericoli, ma Leopardi lascia emergere la forza delle argomentazioni di Colombo: il navigatore non nega le perplessità, ma risponde mettendo in luce proprio il desiderio pericoloso di conoscere, di sapere se tutto il mondo sia abitato o se la sua parte ignota sia

composta esclusivamente da acqua, di incontrare altri popoli e di scoprirne le condizioni, le doti. Leopardi riconosce - e lo fa dire a Colombo - che la spinta al progresso costituisce il nerbo stesso dell'esistenza, Leopardi suggerisce che, intorno ai fatti storici, non si possono ignorare i valori propri dell'uomo, che della storia è protagonista, e tra i valori c'è la sete di conoscenza.

Proviamo a immaginare lo spirito degli astronauti, o di qualsiasi altro tenace studioso, senza un immaginario segnato da Ulisse e da Colombo. Colombo è stato preso come simbolo da lanciare sulle navicelle nello spazio, per come si lanciò con le sue navi verso l'“otro mundo”. Chiunque si voglia approcciare alla questione Colombo con onestà intellettuale deve riconoscere che le statue dedicate al navigatore non sono mai state erette con l'intento di celebrare lo sterminio dei nativi americani o l'espropriazione delle loro terre da parte di quelli europei che vennero dopo di lui. Peraltro, questo tipo di cieco revisionismo finirebbe per colpire altri personaggi, addirittura presidenti degli Stati Uniti. Se ci fosse coerenza nella spinta che intravediamo, allora si dovrebbe intervenire su questo e su moltissimi altri esempi di figure che hanno fatto la storia non senza essere figli del loro tempo, di una sensibilità diversa da quella di oggi.

Fare un processo Colombo con la morale di oggi, senza contestualizzare gli eventi nel loro tempo, senza tenere conto della morale di allora è espressione della più profonda ignoranza, a meno che non si voglia cavalcare strumentalmente un'ondata di fanatismo a fini di interessi personali e politici. Se si dovesse ragionare secondo la pericolosissima mentalità talebana che sembra emergere, bisognerebbe distruggere quasi tutti i monumenti che restano a raccontare la storia dell'umanità, dagli imperatori romani a Napoleone, tanto per fare degli esempi; non solo: bisognerebbe mettere al bando le tele di Caravaggio perché accusato di assassinio; sull'onda delle ribellioni alle violenze maschiliste, riassunte sotto lo slogan del #metoo bisognerebbe distruggere le opere di Picasso, perché con le donne è stato imperdonabile. Un elenco di esempi che potrebbero proseguire all'infinito e che dimostra quanto questa miope visione revisionistica sia piuttosto oscurantista, oserei dire medioevale. In definitiva, non ci si può rassegnare allo scempio che si fa delle immagini di Colombo, perché non è solo di statue che si parla: Colombo è simbolo di qualcosa di grande, di un'impresa oltre i pregiudizi e le paure, dell'indispensabile e irrinunciabile bisogno dell'uomo di conoscere il vero oltre la siepe, una conoscenza che non può essere assoluta, ma che può essere vissuta come tensione, una tensione vitale.

Per tutte queste ragioni, insieme agli italiani e italo-americani che sono i veri eroi di questa difesa, chiediamo al Governo, forte anche del mandato

parlamentare, di proseguire con più determinazione l'attività politica e diplomatica affinché sia salvaguardata l'eredità culturale italiana negli USA e la figura simbolo di tale eredità incarnata da Cristoforo Colombo, soprattutto per non lasciarli soli in questa loro incessante attività, e, nel fare questo, utilizzi più efficaci strumenti di comunicazione per valorizzare - come ho richiamato nel mio intervento - il ruolo storico di Cristoforo Colombo, uomo di conoscenza e di progresso.

Che i nostri connazionali vogliano difendere la figura e la memoria storica di Colombo è naturale e, per la medesima ragione, credo di raccogliere il consenso di tutti voi, ma ritengo opportuno concentrarci sulle motivazioni che hanno portato a questo errato revisionismo storico, una su tutte - come ho detto prima - l'ignoranza.

Viviamo nell'epoca dei social media, dei canali tematici, fra i quali molti sulla divulgazione anche storica; ebbene, ciò che propongo, con l'aiuto di tutti, è individuare tutti i canali e le iniziative affinché nei vari continenti - e prima che questa follia collettiva possa dilagare - si predispongano e diffondano idonei strumenti di comunicazione e divulgazione per far conoscere adeguatamente, anche a chi non è italiano e soprattutto agli studenti, la vera figura e storia di questo grande uomo, grande esploratore, per certi versi, grande divulgatore e sicuramente un grande italiano. Non abbiamo dubbi che la storia italiana, per lo meno quella monumentale, sia amata in tutto il mondo. Dobbiamo far sì che anche la storia rappresentata dai nostri grandi uomini sia altrettanto amata e per questo conosciuta adeguatamente. In tal senso, vi sono già stati alcuni segnali di attenzione. In alcune città italiane è stata approvata una mozione: a Genova, ed è molto importante l'approvazione di questa mozione sia per Genova che per tutta la nostra nazione. Altri cittadini hanno approvato la mozione, tra cui Ceriano Laghetto, in provincia di Monza e Brianza, e Diano Marina (Imperia). A La Spezia, invece, la mozione è in attesa di calendarizzazione. A tal proposito, voglio ringraziare, anche a nome dei colleghi Cassinelli e Bagnasco, il sindaco Bucci di Genova per aver risposto positivamente alla sollecitazione che insieme abbiamo posto attraverso una lettera e ringraziare, in modo particolare, per la sensibilità e la condivisione la presidente, onorevole Gelmini, e tutti gli altri colleghi che, anche di altri schieramenti politici, hanno sottoscritto la mia mozione. Con questa mozione, su cui ci auguriamo che il Parlamento italiano si esprima con una voce unica, chiediamo che tutte le nostre istituzioni alzino il livello di attenzione e che il Governo sia partecipe in questa, che è una battaglia di civiltà oltre che di orgoglio nazionale.

SEGUITO DELLA DISCUSSIONE DELLA MOZIONE FITZGERALD NISSOLI, INVIDIA, FORMENTINI, PEZZOPANE, MOLLICONE, UNGARO ED ALTRI N. 1-00359 CONCERNENTE INIZIATIVE DI CARATTERE DIPLOMATICO VOLTE A SALVAGUARDARE L'EREDITÀ CULTURALE ITALIANA NEGLI STATI UNITI, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA FIGURA DI CRISTOFORO COLOMBO. (16-06-2021)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della mozione Fitzgerald Nissoli, Invidia, Formentini, Pezzopane, Mollicone, Ungaro ed altri n. 1-00359 (Nuova formulazione) concernente iniziative di carattere diplomatico volte a salvaguardare l'eredità culturale italiana negli Stati Uniti, con particolare riferimento alla figura di Cristoforo Colombo (Vedi l'allegato A).

Ricordo che nella seduta di lunedì 26 ottobre 2020 si è svolta la discussione sulle linee generali. Avverto che in data odierna è stata presentata un'ulteriore nuova formulazione della mozione all'ordine del giorno. Il relativo testo è in distribuzione.

(Parere del Governo)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Di Stefano, che esprimerà altresì il parere sulla mozione all'ordine del giorno.

MANLIO DI STEFANO, Sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale. Grazie, Presidente. Parere favorevole del Governo.

(Dichiarazioni di voto)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Prego.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Presidente, in America l'intolleranza del politically correct cresce nel sonno della ragione che crea mostri come la cultura della cancellazione. Molti intellettuali della sinistra europea hanno definito la cancel culture una barbarie, un ritorno ai tempi dell'oscurantismo che decideva quali libri erano da leggere e quali no e affermano che è come quella dei nazisti che bruciavano i libri, trasformandoli in falò. Ora è arrivato il momento in cui si cerca di cancellare la cultura italiana e grandi italiani:

oggi Colombo, domani Dante Alighieri? L'ultimo caso di cancellazione della cultura che abbiamo avuto nel mondo è di pochi anni fa ed è quello attuato dai terroristi islamici di Isis Daesh che, poiché negavano la fondamentale libertà religiosa, hanno distrutto un immenso patrimonio di tesori dell'umanità: in odio al buddismo in Afghanistan, hanno distrutto i grandiosi Buddha di Bamiyan, scolpiti nella pietra viva e poi, in odio alla civiltà assiro-babilonese, il sito archeologico di Palmira e i tesori del museo di Mosul. Era la catastrofica conseguenza di una dittatura feroce.

A chi vuole cancellare il Columbus Day chiediamo di rispondere ad una semplice domanda: Colombo e gli europei che, nel XV secolo, cominciano ad emigrare verso le Americhe, cercando una vita migliore, lavoro e libertà, non erano simili ai rifugiati, ai migranti economici che, oggi, dall'Asia, dall'Africa emigrano verso l'Europa e gli Stati Uniti? Se i sostenitori della cancel culture non vogliono il muro anti-emigranti al confine messicano, non possono condannare le migrazioni del XV secolo che andavano verso territori immensi e sconfinati: cadono in una contraddizione clamorosa perché vanno contro la ragione e contro la logica e rischiano di uscire dall'onestà intellettuale. Bisogna aggiungere che giudicare i secoli passati con il criterio dei secoli successivi è assurdo: è come fare leggi con valore retroattivo.

Se si vuole cancellare quanto viene considerato come male - e certamente il male esiste e si è sempre manifestato nella storia dell'umanità -, è evidente che lo si deve fare in tutte le situazioni in cui vediamo la sua presenza e, quindi, lo si deve fare anche quando si tratta di realtà culturali e politiche che noi amiamo. Qui diventa importante analizzare la storia non secondo i nostri gusti o le nostre ideologie ma secondo i criteri di una ricerca scientifica rigorosa perché diversamente si cadrebbe nel relativismo culturale dove ciascuno racconta la sua ragione, come fanno coloro che sostengono che “uno vale uno” per cui si equivarrebbe il parere di uno studioso di storia a quello del primo che passa per strada. Voglio portare l'esempio della negritudine che è molto significativo e chiarissimo e che è confermato da rigorosa ricerca storico-scientifica. La negritudine è la rivendicazione sacrosanta dell'orgoglio dei popoli africani di essere neri, con la loro profonda spiritualità e con il loro grande anelito alla dignità e alla libertà. L'amore per il proprio colore e per la propria terra africana è stato cantato nel secolo scorso dal grande poeta Senghor ed ha fatto conoscere a tutti la bellezza della cultura e degli stili di vita di quei popoli. Ma noi sappiamo che nella storia africana ci sono state situazioni terribili e dolorosissime in cui alcuni popoli neri schiavizzavano dei fratelli neri e li vendevano agli uomini bianchi con il fez, che erano gli arabi nordafricani.

A causa di questa terribile piaga, i sostenitori della cancel culture dovrebbero cancellare tutta la negritudine e i suoi valori, ma questo significherebbe buttare via il bambino con l'acqua sporca, sarebbe fare un torto e un'ingiustizia a tutti i neri, sarebbe violenza. Invece, noi vogliamo continuare a cantare la negritudine per esaltarne i valori positivi che non possiamo cancellare solo perché ci sono stati gravi disvalori. Se questa riflessione risponde a criteri di logica e di morale e, quindi, è corretta, allora è da applicare a tutti; è vero che anche i bianchi europei sono stati schiavisti e colonialisti, ed è vero che hanno sterminato gli indiani nativi in America.

Ma, allora, dovremmo cancellare tanto la storia dell'Occidente quanto la negritudine e, quindi, cancellare anche la cultura dei popoli arabo-islamici che hanno colonizzato mezza Africa per tredici secoli e, prima della schiavitù della rotta atlantica, hanno deportato 17 milioni di neri verso l'Asia e, a causa degli orrori del comunismo, dovremmo cancellare i simboli della cultura di Paesi come la Cambogia di Pol Pot o la Cina di Mao.

Se bastasse cancellare le tracce e la memoria del male per farlo scomparire sarebbe bello, ma non è così. Molto più profondo è il lavoro da fare, tanto sulle singole persone quanto sulle singole culture. E la cultura del mondo occidentale, culla di democrazia e libertà, ha fatto forte autocritica dei suoi errori, mentre altre culture non l'hanno mai fatta e ora si fustiga in modo eccessivo fino all'autodistruzione, sbagliata come il suicidio.

Ci avviciniamo ai nostri giorni e a quanto sta accadendo negli Stati Uniti: la situazione è davvero preoccupante. La cancel culture è un movimento puritano, dominato dallo stesso dogmatismo che giustamente si rimproverava ai clericali, che pratica la censura e che, per condannare la caccia alle streghe del passato, ha ricominciato a fare la caccia alle streghe oggi. Sono all'assurdo di copiare e ripetere esattamente quello che vorrebbero combattere; ma tutti sappiamo bene - e lo sperimentiamo nella vita quotidiana - che non esistono né persone né popoli che siano immuni da peccati e da errori. Se a tutti i popoli del pianeta del Nord o del Sud, sviluppati o no, bianchi o colorati, dicessimo la frase evangelica: “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”, chi oserebbe scagliare? Nessuno. La cancellazione culturale cade in un'altra vistosa contraddizione e spero non per disonestà ma solo per incapacità logica; infatti, essa si pone l'obiettivo di difendere tutte le diversità e tutte le minoranze ed anzi definisce una ricchezza la biodiversità e le diversità culturali come il gender, ma poi è totalmente intollerante delle diversità di persone o popoli che sono diversi dai loro principi ideologici e si spinge fino a far licenziare docenti universitari non in linea con la cultura cancellatrice. Incredibile!

I diversi popoli, le diverse storie e le diverse identità sono valori da rispettare e da difendere e non da cancellare: un conto è condannare gli errori delle persone e altro conto è censurare e cancellare le persone come Dante o San Francesco o quant'altri. Qui emerge un altro problema del politically correct che, essendo sostenitore della globalizzazione, vorrebbe appiattire e omogeneizzare ogni popolo e ogni cultura in un indifferenziato color caffelatte, ma deve uscire dalla contraddizione insostenibile di voler, al tempo stesso, difendere ogni diversità e voler appiattire tutto dentro gli schemi della propria ideologia.

Rileggere la storia, stravolgendola attraverso la negazione di fatti realmente accaduti, significa cadere nella falsificazione e nella menzogna; bisogna invece che la storia venga vista nella sua interezza e venga studiata per quella che era ed è necessario capire i fenomeni, collocandoli nel contesto del loro tempo. Osservando in questo modo sarà possibile evidenziare i progressi che sono stati compiuti e capire meglio gli errori da non ripetere. Ecco, allora che l'Italia e gli italiani chiedono di non essere discriminati attraverso l'espulsione della loro cultura e storia dalla vita degli Stati Uniti, come nessuna cultura deve essere criminalizzata perché allora ci sarebbero motivi per criminalizzarle tutte.

Chiedo che il Parlamento italiano difenda la nostra Patria e la nostra dignità e quella degli italiani all'estero. Voglio ringraziare a tal proposito le organizzazioni degli italiani in America che si sono battute per difendere il nostro patrimonio culturale, un attaccamento alla madrepatria di cui le istituzioni nazionali devono tenere debitamente conto, un esempio di amore verso l'Italia che tutti in quest'Aula dovremmo riscoprire (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Rivolgo al Parlamento italiano un appassionato appello ad approvare la mozione - mi dispiace per l'onorevole Palazzotto - che è frutto di un lavoro ampiamente condiviso e ringrazio tutti i colleghi per questo. Inoltre, chiedo che una delegazione ufficiale del Parlamento si rechi negli Stati Uniti alla celebrazione del Columbus Day e che si vada oltre le diversità politiche per poter essere una sola voce a sostegno dell'italianità e di quanti hanno scelto di vivere in un grande Paese come gli Stati Uniti, baluardo di pluralismo, di democrazia e di libertà (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

INIZIATIVE A FAVORE DEI PENSIONATI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO, AL FINE DI SALVAGUARDARE IL DIRITTO AL TRATTAMENTO PENSIONISTICO NELL'ATTUALE CONTESTO PANDEMICO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE PROCEDURE PER LA VERIFICA DELL'ESISTENZA IN VITA N. 3-01949 FITZGERALD NISSOLI ED ALTRI (RISPOSTA IMMEDIATA - 02-12-2020)

svolgImento dI InterrogazIonI a rIsposta ImmedIata .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno la Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, il Ministro per gli Affari europei, la Ministra dell'Interno, la Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali e il Ministro per il Sud e la coesione territoriale.

Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso. (Iniziative a favore dei pensionati italiani residenti all'estero, al fine di salvaguardare il diritto al trattamento pensionistico nell'attuale contesto pandemico, con particolare riferimento alle procedure per la verifica dell'esistenza in vita – n. 3-01949)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Fitzgerald Nissoli ed altri n. 3-01949 (Vedi l'allegato A).

La deputata Fitzgerald Nissoli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione. Prego, collega.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Signora Ministro, buon pomeriggio. Con questa interrogazione pongo all'attenzione del Governo la questione della certificazione dell'esistenza in vita di circa 388 mila pensionati italiani all'estero che ricevono la pensione dall'INPS tramite Citibank, che effettua annualmente anche la verifica dell'esistenza in vita. Il pensionato per effettuare la CEV deve compilare un modulo convalidato da un testimone accettabile e, cioè, consolato, patronato o autorità locale. La pandemia imperversa, quindi, possiamo evitare ai pensionati di spostarsi e cercare modalità innovative per effettuare tale certificazione? Dovremmo dare loro fiducia, che, in fondo, sarebbe la cosa giusta, e accettare la certificazione senza convalida, salvaguardando così sia il loro diritto alla salute che quello a ricevere ogni mese la pensione. Non ritiene, signora Ministro, che in una

situazione di grave emergenza come questa possiamo fidarci dei nostri pensionati?

PRESIDENTE. La Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha facoltà di rispondere.

NUNZIA CATALFO, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie, Presidente. L'interrogazione presentata dall'onorevole Fitzgerald concerne una questione che, sin dalle prime fasi della pandemia, ci siamo attivati per risolvere. In particolare, l'INPS, con la collaborazione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, ha da subito adottato le iniziative ritenute più idonee a garantire la continuità della corresponsione dei trattamenti pensionistici ai residenti all'estero, salvaguardando, al contempo, la salute e la sicurezza dei pensionati nonché dei funzionari e degli operatori coinvolti nel processo di erogazione delle pensioni. Il dilagare dell'emergenza epidemiologica, tuttavia, ha imposto un adeguamento della procedura di verifica, al fine di renderla compatibile con le esigenze di tutela della salute pubblica. Pertanto, si è innanzitutto proceduto alla sospensione della seconda fase dell'attività di accertamento dell'esistenza in vita relativa al periodo febbraio 2020 - luglio 2020, che avrebbe coinvolto i pensionati residenti in Asia, continente americano, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Stati dell'Est dell'Europa e Paesi limitrofi. Successivamente, con riferimento ai pensionati residenti nel continente americano, ha differito l'avvio dell'accertamento dell'esistenza in vita al mese di ottobre 2020. Conseguentemente, Citibank ha avviato a ottobre la spedizione dei moduli di richiesta di attestazione dell'esistenza in vita e tale modulistica dovrà pervenire allo stesso istituto bancario entro il mese di febbraio 2021. Pertanto, i pensionati avranno quattro mesi a disposizione per assolvere ai propri obblighi volti ad attestare la propria esistenza in vita. In tal modo, si è inteso evitare che i soggetti interessati, come in passato, si recassero immediatamente, non appena ricevute le lettere, presso gli uffici consolari, i patronati e le autorità locali, scongiurando così il rischio di assembramenti. Qualora il processo di verifica non dovesse essere completato entro il termine fissato, l'INPS assicurerà, comunque, l'erogazione della rata di marzo 2021, versandola in contanti presso le agenzie di Western Union. Soltanto in caso di mancata riscossione personale o di mancata produzione dell'attestazione di esistenza in vita, entro i primi giorni del mese di marzo 2021, il pagamento della pensione sarà sospeso dalla banca a partire dalla successiva rata di aprile 2021. Analoghe attività e modalità sono state adottate nei riguardi dei pensionati residenti nei Paesi scandinavi, negli Stati dell'Est dell'Europa e Paesi limitrofi, in Asia e Medio ed Estremo Oriente. Ancora, accanto alla tradizionale modalità di accertamento dell'esistenza in vita, è stata introdotta una procedura aggiuntiva inte-

ramente dematerializzata, in base alla quale l'accertamento dell'esistenza in vita avviene tramite videochiamata. Questa modalità assicura al pensionato di assolvere totalmente da remoto i necessari adempimenti burocratici connessi all'erogazione del trattamento pensionistico.

Si ricorda, infine, che il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, su proposta dell'INPS, ha recentemente emanato una circolare, nella quale si invitano le strutture consolari a considerare gli adempimenti relativi all'accertamento dell'esistenza in vita tra i servizi urgenti, indifferibili e garantiti ai pensionati residenti all'estero, anche in caso di chiusura a causa dell'emergenza sanitaria.

PRESIDENTE. La deputata Fitzgerald Nissoli ha facoltà di replicare.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie. C'è ancora molto lavoro da fare, signora Ministro. Auspico che si possa migliorare ulteriormente il meccanismo ed accelerare velocemente le nuove procedure semplificate, che andrebbero, però, fatte conoscere a tutti i pensionati subito, perché, in un periodo grave come questo, rischiano di contrarre il COVID, se dovessero poi spostarsi per recarsi presso gli uffici, generalmente lontani dai luoghi della loro residenza, per fare, appunto, tale certificazione.

Abbiamo fatto piccoli passi avanti, ma non nascondo che avrei preferito che il Governo avesse mostrato la piena fiducia verso i nostri pensionati all'estero e avesse considerato l'opportunità di chiedere all'INPS di accettare la semplice autocertificazione, senza convalida, per dimostrare l'esistenza in vita; del resto, lo hanno già fatto altri Paesi europei, come la Germania, la Francia, la Svizzera, che non hanno richiesto - e solamente per quest'anno - la convalida dall'autorità consolare per le certificazioni dell'esistenza in vita dei loro pensionati esteri.

Abbiamo bisogno di una risposta per procedure semplificate subito, altrimenti ci sarà il rischio che molti pensionati non effettueranno la certificazione, con la conseguenza di non ricevere la pensione; una cosa molto triste e lesiva di un diritto acquisito con anni di duro lavoro. Non possiamo permetterci un ulteriore disagio, con un aggravio di lavoro difficile da sostenere sia per l'INPS che per i patronati. Per questo chiediamo, signora Ministro, di raccordarsi con i soggetti interessati e di agire subito, perché il tempo corre veloce. Sarebbe un bel gesto di gratitudine per chi ha tanto lavorato in Italia e ora si trova lontano dalla madrepatria e sarebbe anche un bel regalo di Natale da fare a tutti i nostri cari pensionati (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

INIZIATIVE VOLTE A RICONOSCERE AI CITTADINI ISCRITTI

ALL'AIRE ATTUALMENTE IN ITALIA IL DIRITTO ALLA SOMMINISTRAZIONE DEL VACCINO ANTI COVID-19 -

N. 2-01148 FITZGERALD NISSOLI ED ALTRI (URGENTE) 26-032021 (INIZIATIVE VOLTE A RICONOSCERE AI CITTADINI ISCRITTI

ALL'AIRE ATTUALMENTE IN ITALIA IL DIRITTO ALLA SOMMINISTRAZIONE DEL VACCINO ANTI COVID-19 - N. 2-01148)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Fitzgerald Nissoli ed altri n. 2-01148 (Vedi l'allegato A). Chiedo alla deputata Fitzgerald Nissoli se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Signor sottosegretario, buongiorno e grazie. Con questa interpellanza intendo fare chiarezza su una questione che per noi parlamentari eletti all'estero è importante e ci stiamo ponendo; infatti questa interpellanza è stata anche sottoscritta da diversi di loro. Ci poniamo questa domanda dall'inizio della campagna di vaccinazione e che i cittadini italiani iscritti all'AIRE ci pongono quotidianamente attraverso le loro e-mail, cioè se i cittadini italiani residenti all'estero che si trovano temporaneamente sul territorio italiano possono accedere alla vaccinazione in quanto tali. Si va verso un potenziamento del piano vaccinale e sappiamo bene che, per essere efficace, è necessario che tutti coloro che sono sul territorio nazionale siano vaccinati, quindi anche gli iscritti AIRE che si trovano in Italia nei loro luoghi di origine oppure presso i loro familiari. Ad oggi non vi è una posizione chiara del Governo su questo argomento e siccome la vaccinazione procede attraverso l'identificazione dei soggetti con il tesserino sanitario, gli iscritti all'AIRE mi chiedono se sarà loro possibile accedervi: noi non siamo in possesso del tesserino sanitario poiché, una volta iscritti all'AIRE, perdiamo l'assistenza di base e abbiamo diritto solo alle cure ospedaliere urgenti per un massimo di 90 giorni (questo nonostante parecchi iscritti AIRE paghino le tasse anche in Italia). Il problema nasce addirittura all'atto della registrazione, poiché, normalmente, i sistemi di prenotazione regionali per il vaccino funzionano con i dati della tessera sanitaria, che noi iscritti AIRE, appunto - ribadisco - non abbiamo più; invece in alcuni Paesi, si procede alla vaccinazione di tutti coloro che si trovano sul territorio nazionale. Per esempio, io che sono residente negli Stati Uniti, ma non sono cittadina americana, sono già stata chiamata due volte per fare la vaccinazione.

In Italia, l'informazione in materia per i cittadini che sono tornati dall'estero è confusa ed è incerta. Credo che si debba fare chiarezza e garantire anche a questa categoria di persone il fondamentale diritto alla salute, proprio secondo l'articolo 32 della Costituzione, laddove si afferma: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Vi è, quindi, un duplice obiettivo: quello della salute della persona, ma soprattutto quello della collettività, che è l'obiettivo che si cerca di raggiungere con la vaccinazione di massa, arrivando al più presto all'immunità di gregge. Ma come facciamo a raggiungerlo, se si taglia fuori una parte considerevole di cittadini? Si dice che i vaccini siano stati offerti a tutta la popolazione secondo un ordine di priorità: e ai cittadini italiani iscritti all'AIRE? Tra l'altro, una parte di essi, a causa delle restrizioni, è impossibilitata a fare ritorno nei Paesi di residenza, oppure vive in Paesi dove i sistemi sanitari non riescono a garantire un'adeguata vaccinazione di massa: ma la Costituzione non ci dice di garantire la salute dei nostri connazionali? Non ci invita a garantire la fruizione da parte di tutti di un bene comune, come il vaccino? Quindi, signor sottosegretario, faccio appello alla sua sensibilità, anche perché mi ha detto che anche lei ha vissuto all'estero, e le chiedo che il Governo disponga l'accesso alla vaccinazione anche per gli italiani all'estero che si trovano temporaneamente sul territorio nazionale, secondo la loro classe di età, individuando altri elementi identificativi che permettano loro di registrarsi, spiegando, per cortesia, le precise modalità, cioè come, quando e dove (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Pierpaolo Sileri, ha facoltà di rispondere.

PIERPAOLO SILERI, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Io qui ho una risposta che fa un preambolo di leggi che partono da trenta anni indietro, che, quindi, non leggerò perché a noi quello che interessa è che queste persone vengano vaccinate, quindi a me interessa la parte più pragmatica e più conclusiva.

Faccio, però, un breve excursus su tutto ciò che è stato fatto in questi mesi, partendo dal decreto del Ministero della Salute del 2 gennaio 2021, quando è stato adottato il “Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2”.

Il 13 marzo 2021, il commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19 e per l'esecuzione della campagna vaccinale nazionale ha diramato il piano vaccinale anti COVID-19, il quale, in armonia con il citato Piano stra-

tegico nazionale, identifica le linee operative da seguire per completare al più presto la campagna vaccinale, che poi sono state modificate con l'arrivo di altri vaccini e con le restrizioni per alcuni e non per altri; vedete, insomma, che settimanalmente i vaccini arrivano e si procede ad un ritmo crescente di vaccinazioni.

Al commissario straordinario sono state affidate, altresì, le operazioni di predisposizione e gestione della piattaforma informativa nazionale di cui all'articolo 3 del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, che vedeva “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”, come convertito dalla legge 12 marzo 2021, n. 29.

Inoltre, con l'ordinanza del 9 febbraio 2021, il commissario ha previsto l'acquisizione da parte del “Sistema tessera sanitaria” - che era quello che lei poc'anzi citava - dei dati resi da amministrazioni statali e regionali necessari per la predisposizione e la messa a disposizione, a vantaggio dei sistemi informativi di regioni e province autonome e della piattaforma informativa nazionale, degli elenchi di soggetti appartenenti alle categorie degli assistiti eleggibili per la vaccinazione anti COVID-19. Allo stato, nei citati elenchi, purtroppo, non sono ricompresi i soggetti iscritti all'Anagrafe italiani residenti all'estero. Tuttavia, si sta valutando di rilasciare per tali soggetti una tessera sanitaria, senza il microchip, mediante un'apposita applicazione web sul portale del “Sistema tessera sanitaria”, con cui si può richiedere la riemissione di una tessera sanitaria, sempre senza chip, che quindi può essere recapitata al consolato o all'ambasciata selezionati al momento della richiesta di emissione.

Ora, è evidente che “si sta valutando” è un termine che non dovrebbe essere usato, perché sono tre mesi che è iniziata la campagna vaccinale e “si sta valutando” andava bene a gennaio. Io me lo trovo scritto qui in questa interpellanza; ovviamente lo leggo, ma le dico in cuor mio che cercherò di dare una risposta al come, al quando e al dove nel più breve tempo possibile. Quindi, non leggo le conclusioni, che dicono che il Ministero rassicura gli onorevoli interpellanti, ma le dico che io assicuro gli onorevoli interpellanti per la risoluzione di questo problema.

PRESIDENTE. La deputata Fitzgerald Nissoli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Ritengo che la risposta sia soddisfacente e che possa essere davvero una buona partenza. Auspico, comunque, che venga implementata il più velocemente possibile, in modo che gli italiani che si trovano temporaneamente sul territorio possano vaccinarsi quando sarà per loro possibile. Sono sicura che lei, signor sottosegretario - ce lo ha dimostrato con le sue parole -, prenderà davvero a

cuore la questione. Diciamo che mi fido di lei e, comunque, ci risentiremo per vedere, nel giro, magari, di qualche giorno, di qualche settimana, se tutto procederà come ha intenzione di fare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

INIZIATIVE VOLTE AL RICONOSCIMENTO

DELL'EQUIPOLLENZA DELLE CERTIFICAZIONI VACCINALI RILASCIATE DA STATI TERZI A CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO VACCINATI CON PREPARATI

AD OGGI NON RICONOSCIUTI DALL'UNIONE EUROPEA -

N. 2-01321 FITZGERALD NISSOLI E D'ATTIS (URGENTE) 10-092021 (INIZIATIVE VOLTE AL RICONOSCIMENTO

DELL'EQUIPOLLENZA DELLE CERTIFICAZIONI VACCINALI RILASCIATE DA STATI TERZI A CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO VACCINATI CON PREPARATI AD OGGI

NON RICONOSCIUTI DALL'UNIONE EUROPEA - N. 2-01321)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Fitzgerald Nissoli e D'Attis n. 2-01321 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Fitzgerald Nissoli se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, signor Presidente. Signor sottosegretario, ci ritroviamo ancora una volta qui per cercare di risolvere, come nel passato, i problemi che riguardano gli italiani all'estero. Questa volta parliamo di certificazione verde o del cosiddetto green pass, che è stato approvato proprio ieri da quest'Aula. Quindi, se il green pass sarà uno strumento usato dagli italiani in Italia, chiedo che possa essere reso agibile anche agli italiani all'estero che lo vorranno utilizzare quando si trovano in Italia. Voglio allora illustrarle nel dettaglio alcune criticità che mi sono state segnalate proprio dagli italiani all'estero, e sono certa, come nel passato, che il Governo saprà trovare una soluzione pragmatica e rassicurante per rispondere alle difficoltà dei nostri connazionali oltre confine, facendo chiarezza attraverso un'adeguata comunicazione.

Dal mese di febbraio 2020 l'Italia e il mondo stanno vivendo e stanno affrontando questa drammatica esperienza legata alla pandemia da COVID-19. Il

nostro Paese è stato uno tra i maggiormente colpiti nelle prime ondate dalla diffusione del virus; adesso, con tanta volontà e tanto coraggio, sta rialzandosi ed ora è pronto per una decisiva ripartenza, o almeno speriamo. Oltre alla gestione delle vicende interne, il nostro Paese ha dovuto tenere in considerazione la presenza di milioni di italiani all'estero che in tutto questo periodo hanno chiesto assistenza e servizi di varia natura. Questi nostri connazionali, oltre ad aver vissuto la drammaticità della loro esistenza quotidiana nell'epoca della pandemia, sono stati costretti a seguire da lontano, aggrappati alle notizie ottenute magari via social o tramite le piattaforme telematiche, quanto accadeva nella loro terra d'origine ai propri cari, perché muoversi da e per l'Italia per andare a trovare parenti, amici, talvolta mogli e figli, è stato drammatico, quando non impossibile.

Hanno vissuto sulla loro pelle sia la solidarietà di quei Paesi in cui sono ospiti, cioè dove vivono, sia soprattutto, durante la prima fase della pandemia, quando l'Italia appariva tra i pochi Paesi al mondo più colpiti, hanno vissuto anche atteggiamenti diffidenti, a volte al limite dell'ostilità, da parte di alcuni Stati che vedevano i nostri connazionali quasi quali ospiti indesiderati. Quando parliamo di italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE, è sempre bene ricordarlo, ci riferiamo a quasi 6 milioni di connazionali, senza contare tutti quelli che per diverse ragioni all'anagrafe dei residenti all'estero non si sono registrati.

Quindi questi nostri connazionali e coloro che sono rientrati temporaneamente in Italia in tutto questo periodo hanno atteso quelle decisioni del Governo il cui impatto si rifletteva direttamente anche sulla loro salute e sulla loro vita. Noi, come parlamentari eletti nella circoscrizione estera, abbiamo fatto da megafono alle loro esigenze; siamo stati portavoce dei loro timori, sollecitando il Governo, questo come quello precedente, ad assumere quei provvedimenti legislativi che consentissero di alleviare tutti quei disagi che, già pesanti per chi vive in Italia, diventano ancora più faticosi da sopportare per chi da italiano vive in un altro Paese. Quotidianamente abbiamo ricevuto appelli, segnalazioni, accorate richieste. A quasi due anni di distanza il virus è ancora presente, si è andato trasformando e continua ad essere pericoloso, ma le misure di distanziamento sociale e, soprattutto, la massiccia campagna vaccinale, egregiamente condotta dal generale Figliuolo, hanno dato i propri frutti, consentendoci di ritornare nuovamente, seppur lentamente e senza abbassare la guardia, alla normalità.

In questo contesto, la progressiva riapertura delle frontiere, la possibilità di spostarsi fra Stati e l'introduzione del green pass europeo è stata indubbiamente salutata positivamente dai nostri connazionali all'estero. L'ordinanza del Ministro della Salute del 29 luglio 2021 ha modificato la disciplina degli

ingressi in Italia dai Paesi esteri e la successiva circolare del Ministero della Salute del 4 agosto 2021 sull'equipollenza delle certificazioni rilasciate dagli Stati terzi ha specificato i requisiti che devono riportare le certificazioni vaccinali e di guarigione emesse in altri Stati per poter essere valide in Italia. Tali certificazioni hanno la stessa validità del green pass italiano, ma sono riconosciute solo per i quattro vaccini autorizzati dall'EMA. I Paesi per cui è riconosciuta la stessa validità sono, tra gli altri, anche gli Stati Uniti e il Canada. L'equipollenza c'è, quindi, sulla carta, ma, di fatto, non viene applicata e, infatti, purtroppo, numerose sono state le segnalazioni di disfunzioni giunte da cittadini italiani residenti all'estero e in possesso dei requisiti per richiedere la validazione in Italia delle vaccinazioni ricevute, al fine di ottenere il certificato verde e il cosiddetto green pass. Non essendo stata percorsa la strada di attribuire ai consolati italiani il ruolo di mettere in regola i vaccinati all'estero, i nostri connazionali devono rivolgersi all'ASL territoriale di competenza che provvede alla registrazione della vaccinazione o dell'avvenuta guarigione sul fascicolo sanitario, prima che possa essere generato il cosiddetto Authcode che consente di stampare la certificazione verde COVID-19. In particolare, vengono segnalati intoppi burocratici tra Ministero e alcune aziende sanitarie regionali.

Nello specifico, in questi giorni ho ricevuto numerose segnalazioni da cittadini residenti all'estero che riferiscono di disfunzioni o scarsa chiarezza circa la procedura per avere il green pass per chi ha fatto il vaccino all'estero, anche da Paesi dove vengono utilizzati gli stessi vaccini, appunto, come dicevo prima, quelli riconosciuti dall'EMA e, quindi, in Italia, anche dall'AIFA. Si registrano discrezionalità tra le varie ASL, senza una regola chiara per tutti, cosa che crea confusione. Infatti, due italiani che risiedono nella stessa città degli Stati Uniti, una volta in Italia, tornano in due luoghi di origine diversi e le relative ASL danno risposte diverse. Addirittura, l'ufficio preposto al riconoscimento dei vaccini di una ASL ha affermato che per ottenere la conversione del certificato vaccinale USA ci vogliono dai sei agli otto mesi; mi sembra davvero incredibile. Si tratta di una situazione a macchia di leopardo, perché accanto a regioni in cui tutto procede regolarmente, in altre vengono lamentati ritardi ben oltre il tollerabile tra il momento della consegna della documentazione e l'effettivo rilascio del green pass.

Poi, c'è un problema di informazioni per cui non tutte le strutture che richiedono il green pass per l'accesso sanno che il certificato vaccinale rilasciato in USA è valido anche in Italia. Io stessa sono stata vaccinata negli Stati Uniti e ho questo documento che sarebbe il certificato di vaccino; in Italia - si dice - c'è l'equipollenza, quindi, viene riconosciuto, però, ho provato ad andare in alcuni ristoranti o andare in stazione e mi hanno detto che non potevo entrare

con questo. Quindi, credo che sarebbe necessario un impegno maggiore del Governo per comunicarlo a tutti gli operatori interessati.

Altra criticità è stata segnalata dai cittadini che sono stati sottoposti a immunizzazione con il preparato Covishield inoculato in India o AstraZeneca in Australia e che non hanno ottenuto certificazione verde COVID-19. Si tratta di vaccini AstraZeneca in tutto e per tutto, ma non chiamandosi Vaxzevria non compaiono nell'elenco approvato dall'EMA e nell'ordinanza ministeriale. Stante a quanto riportato da organi di stampa, la Commissione europea investita dal problema che coinvolge diversi Paesi ha ricordato che, pur avendo l'Unione europea approvato un elenco contenente i soli vaccini riconosciuti dall'EMA, gli Stati membri possono decidere autonomamente se accettare anche vaccini approvati nell'Emergency Use Listing dell'Organizzazione mondiale della sanità, come è il caso del Covishield. A tale facoltà, ad ora, hanno ricorso 15 Paesi membri dell'Unione.

Infine, vi è la problematica dei nostri concittadini residenti in quei Paesi, come ad esempio i connazionali che vivono nella Repubblica Domenicana, in cui le immunizzazione sono state effettuate con vaccini come il russo Sputnik V oppure il vaccino cinese Sinovac, si tratta di preparati al momento non riconosciuti dalle nostre autorità responsabili. In questi mesi estivi molti di loro sono tornati temporaneamente in Italia per andare a trovare i familiari, mentre altri sono rientrati definitivamente al termine di un periodo di studio oppure di lavoro.

Per costoro anche queste nuove disposizioni non risolvono il problema dell'equiparazione al green pass delle certificazioni attestanti la loro vaccinazione totale o parziale effettuata nei propri Paesi di residenza extra-Unione europea e la questione diventa ancora più complessa con una prossima e probabile estensione dell'utilizzo del certificato verde COVID-19.

Ovviamente, comprendiamo la delicatezza del tema che rispecchia sia indubbie e prioritarie valutazioni di tipo scientifico sia valutazioni squisitamente politiche. Questo è un tema molto sentito nelle nostre comunità all'estero e anche altri colleghi deputati appartenenti anche a diverse forze politiche si sono più volte confrontati con l'Esecutivo su questo punto e, da ultimo, in sede di conversione, proprio ieri, del decreto-legge n. 105 del 2021. Non è mia intenzione entrare nel dibattito sulla validità di tali vaccini, ma è giusto ricordare che molti cittadini italiani non residenti nel Paese o che si sono recati all'estero per motivi di lavoro si trovano ora in una condizione difficile in quanto la loro vaccinazione non è ritenuta valida per il rilascio del green pass e, nello stesso tempo, non possono procedere con altre vaccinazioni. Voglio qui portare ad esempio il caso di figli di nostri connazionali residenti all'estero in Paesi in

cui la campagna vaccinale è stata condotta con preparati non riconosciuti da EMA e che magari si sono iscritti a qualche corso di laurea qui, presso atenei italiani. Questi ragazzi sarebbero destinati per un intero anno accademico a non frequentare le lezioni di persona, oppure a sottoporsi ogni 48 ore ad un tampone. Mi auguro che, come si sono superate le iniziali difficoltà nel riconoscimento delle vaccinazioni effettuate all'estero, con i vaccini validati dall'EMA, si possa trovare una soluzione anche per questa difficile situazione. Lo dico perché, con la possibile introduzione della terza dose, ci si troverà di fronte anche a un ulteriore problema, quello dei nostri connazionali vaccinati con preparati non riconosciuti e rientrati definitivamente in Italia e che rientrano fra quei soggetti fragili che necessiterebbero di un'ulteriore inoculazione. Potranno loro usufruire di una vaccinazione eterologa, come fu per il caso AstraZenecaPfizer? Mi auguro che il Governo risolva al più presto questi problemi pratici che, comunque, creano fortissimi disagi ai connazionali che devono viaggiare anche per lavoro.

Di fronte a questa urgenza diffusa su tutto il territorio nazionale, credo sia doveroso ed etico creare il prima possibile le condizioni amministrative per ottenere una certificazione riconosciuta della propria condizione vaccinale, anche tenendo conto della reale immunizzazione, misurabile attraverso le normali tecniche diagnostiche e utilizzando anche le farmacie per controllare i requisiti della vaccinazione all'estero ed emettere il green pass, in effetti già autorizzate ad emettere il green pass temporaneo in seguito a tampone.

Quindi, signor sottosegretario, per riassumere, solo tre punti: chiarezza, informazione e giustizia. Io la ringrazio in anticipo per tutti gli sforzi che sono sicura lei vorrà profondere per dare delle risposte concrete ai nostri connazionali all'estero, anche, magari, agendo velocemente.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Andrea Costa, ha facoltà di rispondere.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Allo scopo di consentire agli italiani vaccinati all'estero contro il COVID-19, anche parzialmente, di ottenere la certificazione verde come previsto dal DPCM del 17 giugno 2021, con la circolare congiunta del Ministero della Salute e del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, per l'esattezza la n. 9662 del 26 luglio 2021, sono state disposte le modalità per l'avvio sperimentale del rilascio del certificato verde ai cittadini italiani e ai loro familiari conviventi, nonché ai soggetti iscritti al Servizio sanitario nazionale che hanno effettuato la vaccinazione contro il COVID all'estero con un vaccino riconosciuto e approvato dall'Agenzia europea per i medicinali. Tale rilascio, effettuato a cura degli uffici consolari italiani all'estero, al momento attuale è

limitato ai dipendenti pubblici in servizio all'estero beneficiari dell'assistenza sanitaria, ex articolo 2, comma 1, lettera b), del DPR n. 618 del 1980, vaccinati all'estero.

La stessa circolare prevede che le modalità per la procedura di rilascio della certificazione verde da parte degli uffici consolari all'estero, ai fini della loro applicazione anche ad altre tipologie di cittadini italiani e ai loro familiari conviventi nonché ai soggetti iscritti al Servizio sanitario nazionale vaccinati all'estero, saranno valutate all'esito dell'avvio sperimentale limitato ai predetti dipendenti pubblici.

Nelle more dell'estensione di tale procedura, con l'ulteriore circolare congiunta n. 35209 del 4 agosto 2021, “Modalità per il rilascio del certificato verde ai cittadini italiani vaccinati o guariti all'estero”, è stato disposto che i cittadini italiani, anche residenti all'estero, e i loro familiari conviventi, indipendentemente dal fatto che siano iscritti al Servizio sanitario nazionale o all'Assistenza sanitaria al personale navigante, nonché tutti i soggetti iscritti a qualunque titolo al Servizio sanitario nazionale che sono stati vaccinati all'estero con un vaccino anti-COVID riconosciuto e approvato dall'Agenzia europea per i medicinali o che sono guariti anche all'estero dal COVID-19, possono richiedere, se si trovano già nel territorio italiano, il rilascio delle certificazioni verdi per vaccinazioni o per guarigioni emesse dalla piattaforma nazionale, recandosi presso le ASL di competenza territoriale, secondo modalità stabilite dalle regioni e dalle province autonome, presentando l'opportuna documentazione in funzione della tipologia di certificazione richiesta.

Per l'inserimento dei dati del richiedente, i servizi sanitari regionali sono stati abilitati all'accesso a una specifica funzionalità disponibile nel sistema tessera sanitaria. Le necessarie applicazioni, sviluppate nell'ambito del sistema tessera sanitaria, quale il sistema di raccolta dati a supporto della piattaforma nazionale, sono state messe a disposizione degli uffici diplomatici italiani all'estero e delle ASL nella prima settimana di agosto 2021, mentre dal mese di settembre è stata resa disponibile per le ASL anche la possibilità di registrare le vaccinazioni parziali (solo la prima dose) effettuate all'estero. Alla data dell'8 settembre 2021, risultano generati 44.566 green pass emessi dalla piattaforma nazionale a italiani vaccinati all'estero, di cui 11.113 sulla base dei dati di vaccinazione acquisiti per il tramite degli uffici diplomatici e 33.453 sulla base dei dati acquisiti tramite le ASL locali.

Desidero segnalare altresì che dal 12 agosto 2021 la App di verifica del green pass, “Verifica C19”, è in grado di leggere e verificare sia i certificati italiani ed europei sia i certificati vaccinali rilasciati dal Regno Unito. Pertanto, gli

italiani con il certificato vaccinale inglese non hanno la necessità di richiedere l'emissione del green pass italiano.

Inoltre, nel mese di luglio 2021, per facilitare l'acquisizione del green pass agli italiani iscritti all'AIRE, non iscritti al Servizio sanitario nazionale e vaccinati in Italia, in quanto temporaneamente presenti nel nostro Paese, è stata rilasciata una funzione semplificata per l'acquisizione del green pass, che richiede solo il codice fiscale/identificativo del vaccino e la data evento. Questa modalità di acquisizione del green pass, alla data dell'8 settembre, è stata utilizzata da 84.949 persone.

È in corso un'istruttoria riguardo al possibile riconoscimento dei vaccini diversi da quelli finora approvati da EMA e da AIFA al fine del rilascio del certificato e all'equipollenza della certificazione vaccinale emessa a seguito di vaccinazione con tali vaccini per gli usi previsti dalla normativa vigente.

In particolare, preciso che il Ministero della Salute ha richiesto un parere specifico al Consiglio superiore di sanità in merito al riconoscimento: in primo luogo, dei vaccini per i quali il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio è lo stesso dell'Unione europea; inoltre, vaccini in sublicenza per i quali il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio non è lo stesso dell'Unione europea, ma l'azienda farmaceutica che ha fornito la sublicenza ha assicurato che la composizione e i processi di fabbricazione sono gli stessi e che è stato completato il processo di autorizzazione per uso emergenziale dall'Organismo mondiale della sanità (ad esempio, il vaccino Covidshield, prodotto su licenza di AstraZeneca); inoltre, si è chiesto un parere per quanto riguarda i vaccini in sublicenza per i quali il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio non è lo stesso dell'Unione europea, ma l'azienda che ha fornito la sublicenza ha assicurato che la composizione e i processi di fabbricazione sono gli stessi. In particolare, ci si riferisce ai vaccini: R-CoVI, titolare dell'autorizzazione dell'immissione in commercio R-Pharm, prodotto su licenza di AstraZeneca; vaccino COVID-19 (ricombinante), titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio Fiocruz, prodotto su licenza sempre di AstraZeneca; inoltre, si è chiesto un parere anche per gli altri vaccini per i quali è stato completato il processo di autorizzazione per uso emergenziale dall'OMS e tutti gli altri vaccini COVID attualmente autorizzati e in uso in altri Paesi.

Per questi ultimi l'Istituto superiore di sanità segnala che è necessario acquisire maggiori informazioni e/o considerare la possibilità di dosi aggiuntive di vaccini licenziati in Europa. La materia in esame è all'attenzione anche del Comitato tecnico-scientifico, di cui all'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 751 del 2021. Inoltre, questo Ministero è in continuo contatto e in stretta collaborazione con gli organismi europei competenti (e

con la costante partecipazione), dove questo argomento è al momento oggetto di trattazione.

Per quanto riguarda l'uso dei test sierologici ai fini del rilascio del certificato, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie segnala che, anche se i test anticorpali forniscono alcune prove di una risposta immunitaria, non è noto se i livelli di anticorpi offrono una protezione sufficiente né l'eventuale durata della protezione stessa. Infatti, è possibile che subito dopo un test anticorpale positivo gli anticorpi diventino non rilevabili. Pertanto, al momento attuale non è possibile stabilire un'eventuale durata di un eventuale certificato emesso sulla base di un test sierologico. Inoltre, un confronto dei risultati è estremamente difficile, a causa della varietà dei test esistenti e della mancanza di standardizzazione. Al riguardo, l'Istituto superiore di sanità ha inteso precisare che l'esecuzione di un test sierologico per verificare l'indicazione o meno a un nuovo ciclo vaccinale con 1 dei 4 vaccini finora approvati da EMA e AIFA allo stato delle conoscenze non rappresenta ancora uno strumento convalidato per identificare il grado di protezione dall'infezione da COVID-19.

PRESIDENTE. La deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie. Signor sottosegretario, io apprezzo davvero lo sforzo che state facendo, però mi dispiace: non mi posso ritenere soddisfatta, perché lei mi ha illustrato e mi ha descritto la realtà dei fatti, mentre io ho chiesto di superare le disfunzioni, le lamentele e le criticità che mi sollecitano gli italiani all'estero e che impediscono proprio a loro di ottenere nella pratica il green pass. Quindi, vi invito a lavorare con maggiore impegno.

Guardi, anch'io adesso - l'ho messo via - ho il tesserino che mi è stato rilasciato dagli Stati Uniti e con cui voi avete fatto l'equipollenza. Purtroppo, ho fatto una prova: sono andata in 7 ristoranti e sono andata alla stazione e tutti mi hanno detto: “No, lei non può entrare. Questo non vale come green pass”. Oggi prenderò un aereo e farò il tampone, perché sicuramente questo non verrà riconosciuto.

Quindi, chiedo, per cortesia, se riuscite a impegnarvi ancora di più. Lo so che lo state facendo, lo so che in Italia la crisi è brutta, però tutti insieme, insomma, potremmo lavorare anche per gli italiani all'estero e dare loro le risposte che cercano. Io sicuramente continuerò a essere da pungolo per accertarmi che prima o poi questi problemi vengano risolti.

INIZIATIVE VOLTE AL RICONOSCIMENTO DELL’EQUIPOLLENZA DELLE CERTIFICAZIONI VACCINALI RILASCIATE DA STATI TERZI A CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO VACCINATI CON PREPARATI AD OGGI NON RICONOSCIUTI DALL’UNIONE EUROPEA - N. 2-01321 FITZGERALD NISSOLI E D’ATTIS (URGENTE) (10-09-2021) (INIZIATIVE VOLTE AL RICONOSCIMENTO DELL’EQUIPOLLENZA DELLE CERTIFICAZIONI VACCINALI RILASCIATE DA STA-TI TERZI A CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO VACCINATI CON PREPARATI AD OGGI NON RICONOSCIUTI DALL’UNIONE EUROPEA - N. 2-01321)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Fitzgerald Nissoli e D'Attis n. 2-01321 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Fitzgerald Nissoli se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, signor Presidente. Signor sottosegretario, ci ritroviamo ancora una volta qui per cercare di risolvere, come nel passato, i problemi che riguardano gli italiani all'estero. Questa volta parliamo di certificazione verde o del cosiddetto green pass, che è stato approvato proprio ieri da quest'Aula. Quindi, se il green pass sarà uno strumento usato dagli italiani in Italia, chiedo che possa essere reso agibile anche agli italiani all'estero che lo vorranno utilizzare quando si trovano in Italia. Voglio allora illustrarle nel dettaglio alcune criticità che mi sono state segnalate proprio dagli italiani all'estero, e sono certa, come nel passato, che il Governo saprà trovare una soluzione pragmatica e rassicurante per rispondere alle difficoltà dei nostri connazionali oltre confine, facendo chiarezza attraverso un'adeguata comunicazione.

Dal mese di febbraio 2020 l'Italia e il mondo stanno vivendo e stanno affrontando questa drammatica esperienza legata alla pandemia da COVID-19. Il nostro Paese è stato uno tra i maggiormente colpiti nelle prime ondate dalla diffusione del virus; adesso, con tanta volontà e tanto coraggio, sta rialzandosi ed ora è pronto per una decisiva ripartenza, o almeno speriamo. Oltre alla gestione delle vicende interne, il nostro Paese ha dovuto tenere in considerazione la presenza di milioni di italiani all'estero che in tutto questo periodo hanno chiesto assistenza e servizi di varia natura. Questi nostri connazionali,

oltre ad aver vissuto la drammaticità della loro esistenza quotidiana nell'epoca della pandemia, sono stati costretti a seguire da lontano, aggrappati alle notizie ottenute magari via social o tramite le piattaforme telematiche, quanto accadeva nella loro terra d'origine ai propri cari, perché muoversi da e per l'Italia per andare a trovare parenti, amici, talvolta mogli e figli, è stato drammatico, quando non impossibile.

Hanno vissuto sulla loro pelle sia la solidarietà di quei Paesi in cui sono ospiti, cioè dove vivono, sia soprattutto, durante la prima fase della pandemia, quando l'Italia appariva tra i pochi Paesi al mondo più colpiti, hanno vissuto anche atteggiamenti diffidenti, a volte al limite dell'ostilità, da parte di alcuni Stati che vedevano i nostri connazionali quasi quali ospiti indesiderati. Quando parliamo di italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE, è sempre bene ricordarlo, ci riferiamo a quasi 6 milioni di connazionali, senza contare tutti quelli che per diverse ragioni all'anagrafe dei residenti all'estero non si sono registrati.

Quindi questi nostri connazionali e coloro che sono rientrati temporaneamente in Italia in tutto questo periodo hanno atteso quelle decisioni del Governo il cui impatto si rifletteva direttamente anche sulla loro salute e sulla loro vita. Noi, come parlamentari eletti nella circoscrizione estera, abbiamo fatto da megafono alle loro esigenze; siamo stati portavoce dei loro timori, sollecitando il Governo, questo come quello precedente, ad assumere quei provvedimenti legislativi che consentissero di alleviare tutti quei disagi che, già pesanti per chi vive in Italia, diventano ancora più faticosi da sopportare per chi da italiano vive in un altro Paese. Quotidianamente abbiamo ricevuto appelli, segnalazioni, accorate richieste. A quasi due anni di distanza il virus è ancora presente, si è andato trasformando e continua ad essere pericoloso, ma le misure di distanziamento sociale e, soprattutto, la massiccia campagna vaccinale, egregiamente condotta dal generale Figliuolo, hanno dato i propri frutti, consentendoci di ritornare nuovamente, seppur lentamente e senza abbassare la guardia, alla normalità.

In questo contesto, la progressiva riapertura delle frontiere, la possibilità di spostarsi fra Stati e l'introduzione del green pass europeo è stata indubbiamente salutata positivamente dai nostri connazionali all'estero. L'ordinanza del Ministro della Salute del 29 luglio 2021 ha modificato la disciplina degli ingressi in Italia dai Paesi esteri e la successiva circolare del Ministero della Salute del 4 agosto 2021 sull'equipollenza delle certificazioni rilasciate dagli Stati terzi ha specificato i requisiti che devono riportare le certificazioni vaccinali e di guarigione emesse in altri Stati per poter essere valide in Italia. Tali certificazioni hanno la stessa validità del green pass italiano, ma sono riconosciute solo per i quattro vaccini autorizzati dall'EMA. I Paesi per cui

è riconosciuta la stessa validità sono, tra gli altri, anche gli Stati Uniti e il Canada. L'equipollenza c'è, quindi, sulla carta, ma, di fatto, non viene applicata e, infatti, purtroppo, numerose sono state le segnalazioni di disfunzioni giunte da cittadini italiani residenti all'estero e in possesso dei requisiti per richiedere la validazione in Italia delle vaccinazioni ricevute, al fine di ottenere il certificato verde e il cosiddetto green pass. Non essendo stata percorsa la strada di attribuire ai consolati italiani il ruolo di mettere in regola i vaccinati all'estero, i nostri connazionali devono rivolgersi all'ASL territoriale di competenza che provvede alla registrazione della vaccinazione o dell'avvenuta guarigione sul fascicolo sanitario, prima che possa essere generato il cosiddetto Authcode che consente di stampare la certificazione verde COVID-19. In particolare, vengono segnalati intoppi burocratici tra Ministero e alcune aziende sanitarie regionali.

Nello specifico, in questi giorni ho ricevuto numerose segnalazioni da cittadini residenti all'estero che riferiscono di disfunzioni o scarsa chiarezza circa la procedura per avere il green pass per chi ha fatto il vaccino all'estero, anche da Paesi dove vengono utilizzati gli stessi vaccini, appunto, come dicevo prima, quelli riconosciuti dall'EMA e, quindi, in Italia, anche dall'AIFA. Si registrano discrezionalità tra le varie ASL, senza una regola chiara per tutti, cosa che crea confusione. Infatti, due italiani che risiedono nella stessa città degli Stati Uniti, una volta in Italia, tornano in due luoghi di origine diversi e le relative ASL danno risposte diverse. Addirittura, l'ufficio preposto al riconoscimento dei vaccini di una ASL ha affermato che per ottenere la conversione del certificato vaccinale USA ci vogliono dai sei agli otto mesi; mi sembra davvero incredibile. Si tratta di una situazione a macchia di leopardo, perché accanto a regioni in cui tutto procede regolarmente, in altre vengono lamentati ritardi ben oltre il tollerabile tra il momento della consegna della documentazione e l'effettivo rilascio del green pass.

Poi, c'è un problema di informazioni per cui non tutte le strutture che richiedono il green pass per l'accesso sanno che il certificato vaccinale rilasciato in USA è valido anche in Italia. Io stessa sono stata vaccinata negli Stati Uniti e ho questo documento che sarebbe il certificato di vaccino; in Italia - si dice - c'è l'equipollenza, quindi, viene riconosciuto, però, ho provato ad andare in alcuni ristoranti o andare in stazione e mi hanno detto che non potevo entrare con questo. Quindi, credo che sarebbe necessario un impegno maggiore del Governo per comunicarlo a tutti gli operatori interessati.

Altra criticità è stata segnalata dai cittadini che sono stati sottoposti a immunizzazione con il preparato Covishield inoculato in India o AstraZeneca in Australia e che non hanno ottenuto certificazione verde COVID-19. Si tratta di vaccini AstraZeneca in tutto e per tutto, ma non chiamandosi Vaxzevria non

compaiono nell'elenco approvato dall'EMA e nell'ordinanza ministeriale. Stante a quanto riportato da organi di stampa, la Commissione europea investita dal problema che coinvolge diversi Paesi ha ricordato che, pur avendo l'Unione europea approvato un elenco contenente i soli vaccini riconosciuti dall'EMA, gli Stati membri possono decidere autonomamente se accettare anche vaccini approvati nell'Emergency Use Listing dell'Organizzazione mondiale della sanità, come è il caso del Covishield. A tale facoltà, ad ora, hanno ricorso 15 Paesi membri dell'Unione.

Infine, vi è la problematica dei nostri concittadini residenti in quei Paesi, come ad esempio i connazionali che vivono nella Repubblica Domenicana, in cui le immunizzazione sono state effettuate con vaccini come il russo Sputnik V oppure il vaccino cinese Sinovac, si tratta di preparati al momento non riconosciuti dalle nostre autorità responsabili. In questi mesi estivi molti di loro sono tornati temporaneamente in Italia per andare a trovare i familiari, mentre altri sono rientrati definitivamente al termine di un periodo di studio oppure di lavoro.

Per costoro anche queste nuove disposizioni non risolvono il problema dell'equiparazione al green pass delle certificazioni attestanti la loro vaccinazione totale o parziale effettuata nei propri Paesi di residenza extra-Unione europea e la questione diventa ancora più complessa con una prossima e probabile estensione dell'utilizzo del certificato verde COVID-19.

Ovviamente, comprendiamo la delicatezza del tema che rispecchia sia indubbie e prioritarie valutazioni di tipo scientifico sia valutazioni squisitamente politiche. Questo è un tema molto sentito nelle nostre comunità all'estero e anche altri colleghi deputati appartenenti anche a diverse forze politiche si sono più volte confrontati con l'Esecutivo su questo punto e, da ultimo, in sede di conversione, proprio ieri, del decreto-legge n. 105 del 2021. Non è mia intenzione entrare nel dibattito sulla validità di tali vaccini, ma è giusto ricordare che molti cittadini italiani non residenti nel Paese o che si sono recati all'estero per motivi di lavoro si trovano ora in una condizione difficile in quanto la loro vaccinazione non è ritenuta valida per il rilascio del green pass e, nello stesso tempo, non possono procedere con altre vaccinazioni. Voglio qui portare ad esempio il caso di figli di nostri connazionali residenti all'estero in Paesi in cui la campagna vaccinale è stata condotta con preparati non riconosciuti da EMA e che magari si sono iscritti a qualche corso di laurea qui, presso atenei italiani. Questi ragazzi sarebbero destinati per un intero anno accademico a non frequentare le lezioni di persona, oppure a sottoporsi ogni 48 ore ad un tampone. Mi auguro che, come si sono superate le iniziali difficoltà nel riconoscimento delle vaccinazioni effettuate all'estero, con i vaccini validati dall'EMA, si possa

trovare una soluzione anche per questa difficile situazione. Lo dico perché, con la possibile introduzione della terza dose, ci si troverà di fronte anche a un ulteriore problema, quello dei nostri connazionali vaccinati con preparati non riconosciuti e rientrati definitivamente in Italia e che rientrano fra quei soggetti fragili che necessiterebbero di un'ulteriore inoculazione. Potranno loro usufruire di una vaccinazione eterologa, come fu per il caso AstraZenecaPfizer? Mi auguro che il Governo risolva al più presto questi problemi pratici che, comunque, creano fortissimi disagi ai connazionali che devono viaggiare anche per lavoro.

Di fronte a questa urgenza diffusa su tutto il territorio nazionale, credo sia doveroso ed etico creare il prima possibile le condizioni amministrative per ottenere una certificazione riconosciuta della propria condizione vaccinale, anche tenendo conto della reale immunizzazione, misurabile attraverso le normali tecniche diagnostiche e utilizzando anche le farmacie per controllare i requisiti della vaccinazione all'estero ed emettere il green pass, in effetti già autorizzate ad emettere il green pass temporaneo in seguito a tampone.

Quindi, signor sottosegretario, per riassumere, solo tre punti: chiarezza, informazione e giustizia. Io la ringrazio in anticipo per tutti gli sforzi che sono sicura lei vorrà profondere per dare delle risposte concrete ai nostri connazionali all'estero, anche, magari, agendo velocemente.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Andrea Costa, ha facoltà di rispondere.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Allo scopo di consentire agli italiani vaccinati all'estero contro il COVID-19, anche parzialmente, di ottenere la certificazione verde come previsto dal DPCM del 17 giugno 2021, con la circolare congiunta del Ministero della Salute e del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, per l'esattezza la n. 9662 del 26 luglio 2021, sono state disposte le modalità per l'avvio sperimentale del rilascio del certificato verde ai cittadini italiani e ai loro familiari conviventi, nonché ai soggetti iscritti al Servizio sanitario nazionale che hanno effettuato la vaccinazione contro il COVID all'estero con un vaccino riconosciuto e approvato dall'Agenzia europea per i medicinali. Tale rilascio, effettuato a cura degli uffici consolari italiani all'estero, al momento attuale è limitato ai dipendenti pubblici in servizio all'estero beneficiari dell'assistenza sanitaria, ex articolo 2, comma 1, lettera b), del DPR n. 618 del 1980, vaccinati all'estero.

La stessa circolare prevede che le modalità per la procedura di rilascio della certificazione verde da parte degli uffici consolari all'estero, ai fini della loro applicazione anche ad altre tipologie di cittadini italiani e ai loro familiari

conviventi nonché ai soggetti iscritti al Servizio sanitario nazionale vaccinati all'estero, saranno valutate all'esito dell'avvio sperimentale limitato ai predetti dipendenti pubblici.

Nelle more dell'estensione di tale procedura, con l'ulteriore circolare congiunta n. 35209 del 4 agosto 2021, “Modalità per il rilascio del certificato verde ai cittadini italiani vaccinati o guariti all'estero”, è stato disposto che i cittadini italiani, anche residenti all'estero, e i loro familiari conviventi, indipendentemente dal fatto che siano iscritti al Servizio sanitario nazionale o all'Assistenza sanitaria al personale navigante, nonché tutti i soggetti iscritti a qualunque titolo al Servizio sanitario nazionale che sono stati vaccinati all'estero con un vaccino anti-COVID riconosciuto e approvato dall'Agenzia europea per i medicinali o che sono guariti anche all'estero dal COVID-19, possono richiedere, se si trovano già nel territorio italiano, il rilascio delle certificazioni verdi per vaccinazioni o per guarigioni emesse dalla piattaforma nazionale, recandosi presso le ASL di competenza territoriale, secondo modalità stabilite dalle regioni e dalle province autonome, presentando l'opportuna documentazione in funzione della tipologia di certificazione richiesta.

Per l'inserimento dei dati del richiedente, i servizi sanitari regionali sono stati abilitati all'accesso a una specifica funzionalità disponibile nel sistema tessera sanitaria. Le necessarie applicazioni, sviluppate nell'ambito del sistema tessera sanitaria, quale il sistema di raccolta dati a supporto della piattaforma nazionale, sono state messe a disposizione degli uffici diplomatici italiani all'estero e delle ASL nella prima settimana di agosto 2021, mentre dal mese di settembre è stata resa disponibile per le ASL anche la possibilità di registrare le vaccinazioni parziali (solo la prima dose) effettuate all'estero. Alla data dell'8 settembre 2021, risultano generati 44.566 green pass emessi dalla piattaforma nazionale a italiani vaccinati all'estero, di cui 11.113 sulla base dei dati di vaccinazione acquisiti per il tramite degli uffici diplomatici e 33.453 sulla base dei dati acquisiti tramite le ASL locali.

Desidero segnalare altresì che dal 12 agosto 2021 la App di verifica del green pass, “Verifica C19”, è in grado di leggere e verificare sia i certificati italiani ed europei sia i certificati vaccinali rilasciati dal Regno Unito. Pertanto, gli italiani con il certificato vaccinale inglese non hanno la necessità di richiedere l'emissione del green pass italiano.

Inoltre, nel mese di luglio 2021, per facilitare l'acquisizione del green pass agli italiani iscritti all'AIRE, non iscritti al Servizio sanitario nazionale e vaccinati in Italia, in quanto temporaneamente presenti nel nostro Paese, è stata rilasciata una funzione semplificata per l'acquisizione del green pass, che richiede solo il codice fiscale/identificativo del vaccino e la data evento.

Questa modalità di acquisizione del green pass, alla data dell'8 settembre, è stata utilizzata da 84.949 persone.

È in corso un'istruttoria riguardo al possibile riconoscimento dei vaccini diversi da quelli finora approvati da EMA e da AIFA al fine del rilascio del certificato e all'equipollenza della certificazione vaccinale emessa a seguito di vaccinazione con tali vaccini per gli usi previsti dalla normativa vigente.

In particolare, preciso che il Ministero della Salute ha richiesto un parere specifico al Consiglio superiore di sanità in merito al riconoscimento: in primo luogo, dei vaccini per i quali il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio è lo stesso dell'Unione europea; inoltre, vaccini in sublicenza per i quali il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio non è lo stesso dell'Unione europea, ma l'azienda farmaceutica che ha fornito la sublicenza ha assicurato che la composizione e i processi di fabbricazione sono gli stessi e che è stato completato il processo di autorizzazione per uso emergenziale dall'Organismo mondiale della sanità (ad esempio, il vaccino Covidshield, prodotto su licenza di AstraZeneca); inoltre, si è chiesto un parere per quanto riguarda i vaccini in sublicenza per i quali il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio non è lo stesso dell'Unione europea, ma l'azienda che ha fornito la sublicenza ha assicurato che la composizione e i processi di fabbricazione sono gli stessi. In particolare, ci si riferisce ai vaccini: R-CoVI, titolare dell'autorizzazione dell'immissione in commercio R-Pharm, prodotto su licenza di AstraZeneca; vaccino COVID-19 (ricombinante), titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio Fiocruz, prodotto su licenza sempre di AstraZeneca; inoltre, si è chiesto un parere anche per gli altri vaccini per i quali è stato completato il processo di autorizzazione per uso emergenziale dall'OMS e tutti gli altri vaccini COVID attualmente autorizzati e in uso in altri Paesi.

Per questi ultimi l'Istituto superiore di sanità segnala che è necessario acquisire maggiori informazioni e/o considerare la possibilità di dosi aggiuntive di vaccini licenziati in Europa. La materia in esame è all'attenzione anche del Comitato tecnico-scientifico, di cui all'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n. 751 del 2021. Inoltre, questo Ministero è in continuo contatto e in stretta collaborazione con gli organismi europei competenti (e con la costante partecipazione), dove questo argomento è al momento oggetto di trattazione.

Per quanto riguarda l'uso dei test sierologici ai fini del rilascio del certificato, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie segnala che, anche se i test anticorpali forniscono alcune prove di una risposta immunitaria, non è noto se i livelli di anticorpi offrono una protezione sufficiente né l'eventuale durata della protezione stessa. Infatti, è possibile che subito dopo

un test anticorpale positivo gli anticorpi diventino non rilevabili. Pertanto, al momento attuale non è possibile stabilire un'eventuale durata di un eventuale certificato emesso sulla base di un test sierologico. Inoltre, un confronto dei risultati è estremamente difficile, a causa della varietà dei test esistenti e della mancanza di standardizzazione. Al riguardo, l'Istituto superiore di sanità ha inteso precisare che l'esecuzione di un test sierologico per verificare l'indicazione o meno a un nuovo ciclo vaccinale con 1 dei 4 vaccini finora approvati da EMA e AIFA allo stato delle conoscenze non rappresenta ancora uno strumento convalidato per identificare il grado di protezione dall'infezione da COVID-19.

PRESIDENTE. La deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie. Signor sottosegretario, io apprezzo davvero lo sforzo che state facendo, però mi dispiace: non mi posso ritenere soddisfatta, perché lei mi ha illustrato e mi ha descritto la realtà dei fatti, mentre io ho chiesto di superare le disfunzioni, le lamentele e le criticità che mi sollecitano gli italiani all'estero e che impediscono proprio a loro di ottenere nella pratica il green pass. Quindi, vi invito a lavorare con maggiore impegno.

Guardi, anch'io adesso - l'ho messo via - ho il tesserino che mi è stato rilasciato dagli Stati Uniti e con cui voi avete fatto l'equipollenza. Purtroppo, ho fatto una prova: sono andata in 7 ristoranti e sono andata alla stazione e tutti mi hanno detto: “No, lei non può entrare. Questo non vale come green pass”. Oggi prenderò un aereo e farò il tampone, perché sicuramente questo non verrà riconosciuto.

Quindi, chiedo, per cortesia, se riuscite a impegnarvi ancora di più. Lo so che lo state facendo, lo so che in Italia la crisi è brutta, però tutti insieme, insomma, potremmo lavorare anche per gli italiani all'estero e dare loro le risposte che cercano. Io sicuramente continuerò a essere da pungolo per accertarmi che prima o poi questi problemi vengano risolti.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; SCUSE UFFICIALI DEL SINDACO DI NEW ORLEANS PER IL LINCIAGGIO DI UNDICI ITALIANI DEL 14 MAGGIO 1891. (16-042019)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Prendo la parola per esprimere soddisfazione per il proclama di scuse ufficiali della città di New Orleans, da parte del Sindaco LaToya Cantrell, per il linciaggio di undici italiani avvenuto il 14 maggio 1891, quando una folla di oltre 3 mila persone assalì il carcere dov'erano reclusi alcuni italiani, tra cui anche otto innocenti. Un gesto importante, che contribuisce a sanare una ferita aperta da 128 anni e a fare memoria affinché episodi simili non si ripetano mai più.

Un grazie particolare lo voglio rivolgere, oltre che al sindaco di New Orleans, anche a tutti quegli italiani che si sono impegnati per il raggiungimento di questo traguardo, e in particolare all'Order Sons and Daughters of Italy per aver lavorato con costanza al raggiungimento dell'obiettivo del proclama di scusa.

Siamo orgogliosi di essere italiani in America, ed è un orgoglio che vogliamo portare avanti anche pubblicamente con le celebrazioni ufficiali dal Colombus Day. Peccato che recentemente anche lo Stato del New Mexico lo ha abolito, sostituendolo con l'indigeno All People's Day. Il contributo italiano alla costruzione dell'America non si può cancellare per decreto, così come l'orgoglio delle nostre radici.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA, SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; CRITICITÀ NEL VOTO ALL'ESTERO. (26-06-2019)

PRESIDENTE. Ci sono numerosi interventi di fine seduta, pregherei i colleghi di stare nei tempi assegnati. Il primo intervento è dell'onorevole De Maria, che non c'è.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Intervengo per richiamare, dato che ci troviamo in una situazione di incertezza del Governo, l'attenzione del Governo sul voto all'estero. Infatti, se si andasse a votare a breve, si riproporrebbero gli stessi problemi di prima, cioè gli indirizzi degli elettori all'estero sbagliati, quindi un enorme spreco di denaro perché l'invio dei plichi elettorali non andrebbe a buon fine; cioè, i plichi per votare per corrispondenza non arriverebbero mai a tutti i cittadini italiani residenti all'estero a causa di un carente coordinamento tra l'Anagrafe nazionale della popolazione residente all'estero e i registri AIRE che si trovano presso i consolati.

All'inizio di questa legislatura avevo già segnalato il problema al Governo con l'interrogazione n. 4-00196 che non ha mai però ricevuto una risposta. In un contesto ad alto sviluppo tecnologico risulta incomprensibile, soprattutto in Nord America, come possano esserci tali discrepanze di dati concernenti gli indirizzi dei cittadini italiani residenti all'estero.

Spero che lo capisca anche il Governo e prenda presto provvedimenti per evitare il disallineamento dei dati anagrafici e garantire elenchi elettorali corretti. Non vorrei che ci ritrovassimo, alle prossime elezioni politiche, con i soliti problemi dove tutti denunciano e promettono di risolvere ma che poi, a fine campagna elettorale, nessuno affronta.

Chissà se il fatto di non prendere provvedimenti convenga a qualcuno. Sicuramente, non conviene alla democrazia e agli elettori italiani all'estero, quindi sollecito il Governo affinché dia una risposta alla mia interrogazione dell'8 maggio 2018 a distanza di oltre un anno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; CHIEDO AL GOVERNO QUANDO HA INTENZIONE DI ATTUARE QUESTO ORDINE DEL GIORNO E DI RIDARE LA CITTADINANZA ADESSO A QUEGLI ITALIANI CHE SONO ITALIANI A TUTTI GLI EFFETTI MA NECESSITANO DI UNA NUOVA NORMA CHE PERMETTA LORO DI ESSERE CITTADINI CON PIENI DIRITTI. (10-07-2019)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, non passa giorno che qualche italiano all'estero o, meglio, ormai ex italiano all'estero, perché ha perduto la cittadinanza, mi chiede: “Quando posso riacquistare la mia cittadinanza? Io, che sono nato in Italia, che ho fatto le scuole in Italia, che ho fatto anche il servizio militare in Italia, che ho cugini, zii e amici in Italia, quando potrò riavere la mia cittadinanza?”. E, allora, io questa domanda la faccio al Governo, il quale l'anno scorso ha accolto il mio ordine del giorno. Quindi, chiedo al Governo quando ha intenzione di attuare questo ordine del giorno e di ridare la cittadinanza adesso a quegli italiani che sono italiani a tutti gli effetti ma necessitano di una nuova norma che permetta loro di essere cittadini con pieni diritti. Lo sono già nel cuore e nella quotidianità, ma le cose della vita, incastrate con norme non sempre conosciute, li hanno portati a non poter più essere cittadini italiani secondo la legge. È ora che la legge e la realtà delle persone tornino a coincidere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; RIACQUISTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA. (12-07-2019)

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Grazie, Presidente. Con questo mio intervento voglio, ancora una volta, sensibilizzare il Governo sulla questione irrisolta del riacquisto della cittadinanza. Infatti, non passa giorno che qualche italiano all'estero, o meglio ex italiano, dato che appunto ha perduto la cittadinanza, mi chiede: quando posso riacquistare la mia cittadinanza? Io che, figlio di italiani, sono nato in Italia, che ho fatto le scuole in Italia, che ho fatto il servizio militare in Italia e che ho cugini, zii, amici e parenti in Italia, quando potrò riavere la mia cittadinanza?

Ecco, io questa domanda la faccio al Governo, che l'anno scorso ha accolto il mio ordine del giorno e ha preso l'impegno a facilitare e semplificare il percorso di riacquisto della cittadinanza a chi, nato in Italia da genitore italiano, ha perduto la cittadinanza. Quindi, l'impegno non è verso di me, lo voglio chiarire, ma è verso quegli italiani che sono italiani a tutti gli effetti, ma necessitano di una nuova norma che permetta loro di essere cittadini con pieni diritti. Lo sono già nel cuore e nella quotidianità, ma le traversie della vita, incastrate con norme non sempre conosciute, li ha portati a non poter più essere cittadini secondo la legge. Quindi, credo che sia davvero ora che la legge e la realtà tornino a coincidere.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; RIACQUISTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA. (17-07-2019)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, onorevoli colleghi, intervengo ancora una volta sul tema della cittadinanza, cioè la cittadinanza perduta da chi, nato in Italia e figlio di italiani, dopo essere andato a vivere all'estero ed aver preso la cittadinanza del Paese di accoglienza si è trovato senza la cittadinanza italiana. Ritorno su questo tema perché questo Governo del cambiamento, Governo che vuole mettere prima gli italiani, se è coerente con se stesso, capirà l'importanza di ridare dignità a questi italiani che hanno perduto la cittadinanza italiana. Voglio poi dirlo qui, in quest'Aula, in modo che rimanga agli atti: voglio dire a voi, italiani all'estero che avete perduto la cittadinanza, che io continuerò a battermi per voi, ho bisogno però del vostro aiuto, dobbiamo sensibilizzare insieme questo Parlamento, perché purtroppo

ci sono ancora colleghi che non sanno che un italiano nato in Italia ha potuto perdere la cittadinanza, in passato. Allora, datemi forza scrivendo in un minuto la vostra storia, che io leggerò in quest'Aula, in modo che tutti possano venire a conoscenza di questa terribile ingiustizia che molti italiani nati in Italia ancora devono sopportare. Sono sicura che ci saranno colleghi che, a prescindere dall'appartenenza politica, condivideranno con me questa battaglia, e li ringrazio sin d'ora.

Presidente, abbiamo un debito di riconoscenza verso i nostri fratelli, figli della stessa patria, che hanno visto recise le loro radici con la perdita della cittadinanza. È giunto il momento, se veramente si vuole cambiare, se si vuole mettere al primo posto gli italiani, anche quelli di fatto, che il Governo dia un segnale chiaro, delle risposte a questa gente, che soffre per mancanza di un riconoscimento giuridico della propria identità. È un debito di riconoscenza che va sanato presto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; FENOMENI DI BULLISMO DI POLITICI. (29-01-2020)

PRESIDENTE. Ci sono poi alcuni interventi fine seduta, su cui sarò molto ligio nel far rispettare i tempi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Prendo la parola oggi, nel giorno in cui la Camera approva la legge per il contrasto al bullismo, a completamento di quella approvata la scorsa legislatura, per dire che il fenomeno non coinvolge solo i ragazzi, ma anche gli adulti. A tal proposito, voglio condividere la mia esperienza personale, che estende il campo anche ai comportamenti politici. Infatti, durante la scorsa legislatura, sono stata oggetto di vero e proprio bullismo politico, con accenti anche sessisti, e non sono nemmeno l'unica, in quest'Aula. Tutto ciò non è accettabile e spero che la sempre maggiore consapevolezza, anche in campo politico, delle nefandezze del bullismo, qualsiasi forma assuma, porti alla fine di tale fenomeno e alla chiara condanna degli attori consapevoli che lo alimentano. Il fenomeno non è legato solo ai giovani. Dobbiamo essere consapevoli che vi sono persone che non crescono mai, a prescindere dal loro ruolo nella società, per cui applicano

questo comportamento ripugnante, come fossero adolescenti irrequieti, inconsapevoli di essere diventati adulti.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; NORMATIVA EUROPEA SVANTAGGIOSA PER I LAVORATORI A CONTRATTO DEL MAECI. (19-02-2020)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Presidente, si fa un gran parlare di valorizzazione dell'Italia oltre confine, del sostegno al made in Italy e della strategicità economico-commerciale del nostro Paese, ma si dimentica che tutto questo avviene attraverso l'operato instancabile di donne e uomini della nostra rete diplomatico-consolare, che sono lo strumento attraverso cui l'Italia può pensare in grande e sperare in meglio. Ma si sa, l'Italia è anche il Paese dei grandi paradossi. Infatti, se da un lato nel “Milleproroghe” passa un emendamento che assegna risorse, anche se esigue, per l'adeguamento salariale degli impiegati a contratto della rete estera del Ministero degli esteri, che attendono anche da vent'anni di vedersi riconoscere qualche centesimo in più, dall'altro si consente che i vincoli di un regolamento europeo ne annientino dai primi di maggio ogni tentativo di valorizzarne i diritti.

Faccio riferimento al regolamento n. 883 del 2004 del Parlamento europeo, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, che ha imposto ai lavoratori del MAECI a contratto di soggiacere al sistema di sicurezza sociale del Paese di residenza e non più dell'Italia, come è stato finora. Tutto questo comporterà una drammatica perdita in termini di entrate stipendiali e pensionistiche per circa 100 lavoratori del Ministero degli esteri. Il paradosso è che lo stesso regolamento prevede delle deroghe nelle quali anche i nostri lavoratori rientrerebbero, ma il Governo non si è ancora adeguatamente adoperato. Questa sciatteria amministrativa sta conducendo ad uno stato di agitazione sindacale che rischia di mettere in pericolo anche il corretto svolgimento delle prossime consultazioni referendarie che interesseranno anche la circoscrizione Estero.

Mossa da tali preoccupazioni, mi preme sollecitare il Ministro Di Maio e la Ministra Catalfo a dare riscontro agli atti di sindacato ispettivo depositati nei giorni scorsi su questo tema, nell'auspicio di attivare un virtuoso percorso isti-

tuzionale a tutela dei nostri lavoratori e del nostro Paese, dimostrando un po' di coerenza affinché, quando si parli d'Italia nel mondo e del suo ruolo strategico, si dimostri davvero di crederci.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; PROBLEMI NELLE VOTAZIONI DELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO. (23-09-2020)

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha facoltà di intervenire la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Mi scusi un attimo, collega. Colleghi… colleghi, vi chiedo di mantenere il distanziamento. Prego.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. A poche ore dagli esiti referendari, il grande assente nel dibattito politico resta il disastro delle dinamiche del voto all'estero, che ancora una volta viene lasciato all'angolo dell'attenzione politica e mediatica. Nessun cenno al tracollo della rete estera del MAECI, in cui al momento risultano quasi 84 contagi e molte sedi chiuse, elementi che si sommano alla già nota e atavica carenza di personale e alla penuria degli strumenti; una condizione che letteralmente stona con la possibilità di svolgere in maniera adeguata le procedure di trasmissione, di collettamento e spedizione dei plichi elettorali, quelli provenienti da zone ad alta intensità epidemiologica. Voglio ricordare che una ventina di sedi sono state chiuse a causa dei contagi e si fa fatica a comprendere come il personale, letteralmente privo di riferimenti e linee guida operative e di garanzie di incolumità, possa sostenere un carico di lavoro talvolta triplicato. Mossa da queste premesse, ho depositato un'interrogazione proprio per evidenziare l'equazione sussistente tra sicurezza delle nostre sedi e dinamiche elettorali, e come la debolezza del sistema elettorale della circoscrizione estero abbia saputo manifestare la sua espressione più eclatante in questo scenario emergenziale. Chiedo pertanto al Governo di dare una risposta alle migliaia di lavoratori oltre confine, oltre che a milioni di cittadini residenti all'estero, facendo luce su quanto verificatosi oltre confine e su quelle che sono le misure attualmente adottate per garantire la sicurezza e l'incolumità del personale e degli utenti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; DIFFICOLTÀ NEL RINNOVO DEL PASSAPORTO PER I CITTADINI ITALIANI RESIDENTI NEGLI USA. (06-10-2020)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Grazie, Presidente. Prendo la parola per richiamare l'attenzione del Governo su un disagio che stanno vivendo molti connazionali negli Stati Uniti che devono rinnovare il passaporto italiano per venire in Italia per motivi urgenti. Molti di loro abitano lontano dalla sede consolare competente, ma vicini alla sede di un altro consolato italiano, come nel caso di chi abita vicino a Washington ma ha come consolato di riferimento Filadelfia e, quindi, deve fare quattro ore di macchina, attraversando gli stati della Virginia, del Maryland e del Delaware, per arrivare in Pennsylvania; un rischio totalmente inutile. Chiedo che in un momento di crisi sanitaria come questo si dia la possibilità al cittadino di ritirare il passaporto, dietro esplicita richiesta, presso la sede consolare più vicina; credo che sia una richiesta di buonsenso e all'insegna della sicurezza.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; DISAGI PER I PENSIONATI ITALIANI ALL'ESTERO. (07-10-2020)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà; ricordo i due minuti, in maniera categorica.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Prendo la parola per porre all'attenzione del Parlamento e del Governo la situazione di disagio che stanno vivendo i pensionati italiani all'estero che sono chiamati dal 1° ottobre, in Nord America e in Centro America, a far pervenire entro il 5 febbraio 2021 le attestazioni di esistenza in vita a Citibank che eroga le pensioni all'estero per conto dell'INPS. Tale attestazione va effettuata facendo controfirmare il documento da un operatore di patronato o da un funzionario di un ufficio consolare o da un'autorità locale abilitata. Si tratta di un fatto che

crea parecchie difficoltà ai connazionali pensionati oltre al rischio del contagio che ne deriva, dovendo muoversi per raggiungere tali sedi. Sappiamo bene che gli anziani sono le persone più a rischio per le conseguenze dell'infezione da COVID ed è per questo che chiedo all'INPS di sospendere le attività connesse all'accertamento dell'esistenza in vita, differendo l'avvio della verifica generalizzata ad una data in cui la situazione epidemiologica consenta la ripresa normale delle attività.

Mi sembra una richiesta ragionevole che vuole venire incontro alle esigenze dei più deboli, in questo momento difficile in ogni parte del mondo, a causa dei contagi da COVID, che sono di nuovo in aumento.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; SOLLECITO AL GOVERNO PER L'AGGIORNAMENTO DELL'ACCORDO BILATERALE DI SICUREZZA SOCIALE ITALIASTATI UNITI, FIRMATO NEL 1973 ED ENTRATO IN VIGORE NEL 1978. (15-10-2020)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bond, che non è presente e, quindi, ha rinunciato all'intervento.

Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Intervengo per sollecitare il Governo, dopo ripetute interrogazioni sia nella scorsa legislatura che in questa, ad avviare il negoziato per aggiornare l'Accordo bilaterale di sicurezza sociale Italia-Stati Uniti firmato nel 1973 ed entrato in vigore nel 1978. Circa due mesi fa ho di nuovo presentato un'interrogazione, chiedendo al Governo di fornire indicazioni per una tempistica certa concernente l'iter del negoziato per aggiornare tale accordo, ma non ho ricevuto ancora nessuna risposta. Si tratta, come ho già detto, di una convenzione firmata nel 1973 ed entrata in vigore nel 1978, quindi ormai obsoleta e che non include nuovi lavoratori. Pertanto, l'aggiornamento di questa convenzione è finalizzato a venire incontro alle necessità dei lavoratori italiani, che a oggi non vedono ancora pienamente tutelati i loro diritti previdenziali. I cambiamenti intercorsi nella società sia italiana che americana, con conseguente emersione di nuove figure professionali, richiedono che l'accordo, attualmente in vigore, allarghi le proprie tutele a nuove categorie di lavoratori e che queste tutele siano estese

agli iscritti ex INPDAP, ora gestita dall'INPS, in maniera da eliminare la disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati. Ho avuto promesse nella scorsa legislatura ma nessun fatto concreto. Ma come mai le parole non corrispondono mai ai fatti? Chiedo, per cortesia, che si dia una risposta chiara non tanto a me, sia ben chiaro, ma a questi lavoratori italiani che, da troppo tempo, attendono che sia aggiornato uno strumento di sicurezza sociale, ormai, obsoleto e discriminatorio.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; RUOLO DELL'ASSOCIAZIONISMO ITALIANO ALL'ESTERO. (27-10-2020)

PRESIDENTE. Ci sono alcuni interventi di fine seduta, a cui diamo spazio. Colleghi, inviterei al silenzio. Il primo collega è Zennaro. Prego, onorevole Zennaro. Onorevole Zennaro? Non è presente l'onorevole Zennaro. Onorevole Fitzgerald? L'onorevole Fitzgerald non è presente. Onorevole Novelli. C'è l'onorevole Fitzgerald, non la vedevo. L'onorevole Novelli rinuncia, onorevole Fitzgerald prego.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie Presidente. Signor Presidente e onorevoli colleghi, prendo la parola per richiamare l'attenzione sull'associazionismo italiano nel mondo. Oggi, il Presidente Conte ha elogiato il ruolo dell'associazionismo italiano all'estero, intervenendo alla presentazione del rapporto italiani nel mondo, un fatto che condivido e che mi porta a ricordare che ho presentato un disegno di legge in favore proprio dell'associazionismo operante per le comunità italiane all'estero, che attende la calendarizzazione.

Ritengo che, dopo le dichiarazioni del Presidente Conte, se si vuole essere concreti, bisogna procedere celermente a porre all'ordine del giorno di quest'Aula il mio disegno di legge, che riconosce il grande ruolo di sussidiarietà che le associazioni italiane all'estero svolgono. Lo hanno dimostrato in questo periodo di pandemia, aiutando i connazionali in difficoltà, lo dimostrano costantemente nell'essere promotori del sistema Italia all'estero e di aiuto quindi alla penetrazione commerciale delle nostre imprese nei mercati stranieri, promuovono il nostro patrimonio culturale e lo difendono. L'associazionismo rappresenta un luogo civico, che aiuta nei processi di integrazione e che mantiene vivi i legami con le radici, anche attraverso la dimensione comunitaria dello stare insieme. Speriamo di poter tornare presto a farlo, a stare insieme. Attraverso l'associazionismo spesso chi si trova all'estero ritrova quel focolare domestico, che è foriero di valori e cultura che ci hanno contraddistinto nel mondo. Le associazioni hanno tramandato all'estero le nostre tradizioni e, creando luoghi di condivisione, hanno favorito la nostra lingua, insegnandola anche alle nuove generazioni. Signor Presidente, chiedo che le istituzioni rivolgano una maggiore attenzione a queste realtà, che costituiscono una parte preziosa dell'Italia all'estero, grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei onorevole Fitzgerald.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; IRREGOLARITÀ IN ORDINE ALLE MISURE ANTICOVID NELLE SEDI DEL CONCORSO STRAORDINARIO PER INSEGNANTI. (28-10-2020)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Il Rapporto “Italiani nel mondo” della Migrantes evidenzia come ci sia ancora una considerevole percentuale di giovani ad alto know-how che lasciano l'Italia per realizzare la propria vita professionale all'estero. Tra questi, molti medici e altri operatori del settore sanitario e questo, nonostante l'emergenza sanitaria da COVID-19 richieda più personale per far fronte alle esigenze. Pertanto, vorrei richiamare l'attenzione sul fatto di impegnarsi a creare le condizioni affinché questi giovani formati con le nostre risorse possano tornare presto in Italia, soprattutto e con più urgenza, i medici. A tal proposito, voglio condividere con voi l'invito lanciato dalla sigla UNSA Esteri, maggiormente rappresentativa degli impiegati dalla Farnesina oltre confine, ad individuare, attraverso i registri AIRE, i professionisti sanitari emigrati in questi anni, al fine di creare una task-force di professionisti di buona volontà, nel contesto delle cure per il COVID, da coinvolgere in un piano di rientro, anche temporaneo, volto ad alleggerire il carico di lavoro del Sistema sanitario nazionale.

Secondo i dati della Commissione europea, tra i medici che decidono di lasciare il proprio Paese il 52 per cento è costituito da italiani, la percentuale più alta, considerando che, ogni anno, sono circa 1.500 i professionisti sanitari che si recano all'estero per trovare occasioni migliori. Il tempo stringe e bisogna agire di fretta. Non si tratta di retorica, ma di un semplice invito al pragmatismo e alla celerità, alla vigilia di una débâcle sociosanitaria che ci auguriamo sinceramente non arrivi ad attuarsi.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; VICENDA DI UNA LISTA CHE SI È PRESENTATA NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO NELLE ELEZIONI 2018 CON UNA DOCUMENTAZIONE FALSA. (29-10-2020)

PRESIDENTE. Ci sono alcuni interventi di fine seduta, il primo è quello della collega Fitzgerald. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Due anni e mezzo fa ho presentato un'interrogazione relativa ad una lista che è riuscita a presentare il proprio simbolo nella circoscrizione Estero alle politiche del 2018 attraverso una documentazione fasulla. In considerazione del fatto che dovrebbe essere una priorità condivisa, quella di assicurare adeguate procedure per l'esercizio del voto democratico, e garantire quindi la giusta rappresentanza della volontà popolare, mi chiedo, quale cittadina - ancor prima che Parlamentare - e con un certo disagio, come sia possibile che il Ministero dell'Interno non abbia ancora dato una risposta su un fatto di tale rilevanza e gravità.

Questi signori, con un trucco, si sono burlati della democrazia. Siamo già a metà legislatura e tutto tace in quella che appare una totale indifferenza. Se non garantiamo una debita trasparenza nell'esercizio primario della democrazia, ovvero il voto, come possiamo affrontare seriamente la riforma del voto all'estero? Provi a immaginare se quella lista avesse vinto: oggi ci ritroveremmo in Parlamento persone elette non solo illegittimamente, ma che hanno anche sbeffeggiato la democrazia.

Un grande Paese come l'Italia e i suoi cittadini elettori non se lo meritano. Credo sia un dovere del Governo fare chiarezza, soprattutto per rispetto a quegli onesti italiani all'estero - i più - che amano profondamente la madrepatria e non possono accettare che accadano fatti come questi. È ora di mettere in sicurezza il voto all'estero, con un'adeguata riforma. Ci sono troppe notizie di brogli all'estero, in più luoghi, tra cui il Canada. Signor Presidente, il voto è la nostra partecipazione democratica alla vita del paese, il suo caposaldo. Difendiamolo, altrimenti sarebbe poi anacronistico lamentare una mancata partecipazione dei cittadini a questo fondamentale esercizio democratico, un diritto inalienabile.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; APPOGGIO DEGLI ITALIANI D'AMERICA ALLA DIFESA DELLA FIGURA DI CRISTOFORO COLOMBO. 03-11-2020

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Prendo la parola per richiamare l'attenzione sulla mozione su Cristoforo Colombo, che è arrivata in Aula per la discussione generale la scorsa settimana, una mozione di una certa rilevanza per la nostra diplomazia culturale. Spero che il provvedimento arrivi presto in quest'Aula per il voto finale. Nel frattempo, sento il dovere di ringraziare pubblicamente coloro che si sono adoperati per dare risalto mediatico all'impegno degli italiani d'America in difesa della figura di Colombo e del suo significato, oggi, per tutti noi. È il caso di alcuni organi di stampa, che sono andati oltre la semplice notizia ed hanno fatto cultura, impegnandosi a salvaguardare la nostra identità culturale, in connessione alla figura di Cristoforo Colombo. Cito a tal proposito la voce di New York, Radio ICN, con il programma di Tony Pasquale, l'Associazione Hands off Christopher Columbus e il quotidiano America Oggi, un contributo davvero prezioso per far conoscere tutto quello che Cristoforo Colombo significa per noi italiani che viviamo negli Stati Uniti, ma anche il suo contributo alla costruzione di quella che oggi è la civiltà occidentale, grazie.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; DIFFICOLTÀ A RIENTRARE NEL NOSTRO PAESE PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO. 04-11-2020

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Prendo la parola per richiamare l'attenzione sulla mia interrogazione n. 4-06397 del 20 luglio 2020, concernente la mobilità di rientro degli italiani residenti all'estero

in Italia. Siamo di nuovo a restrizioni maggiori per il COVID, ma nessuna risposta su questi temi.

I nostri connazionali che sono all'estero sono in una situazione di continua apprensione per le famiglie di origine in Italia e chiedono che venga salvaguardato il loro diritto a rientrare in patria, anche acconsentendo a sottoporsi a test medici a proprie spese. Chiedo che il Governo presti più attenzione agli italiani all'estero, venendo incontro alle loro esigenze e siano o salvaguardati i diritti di cittadinanza, compreso quello di far rientro in patria. Nei momenti di difficoltà è importante far sentire la presenza dell'Italia, garantendo loro nei fatti quel diritto a rientrare in patria insito nell'essere cittadini italiani. Pertanto, chiedo che si individuino presto adeguate procedure che consentano agli italiani all'estero di rientrare nei luoghi di origine, previa effettuazione dei test medici richiesti, anche a proprie spese, sia alla partenza dal Paese estero sia all'arrivo in aeroporto, evitando il blocco all'ingresso in Italia e rispettando la quarantena e tutte le regole precauzionali prescritte.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; PER SOLLECITARE IL GOVERNO, PER SUO TRAMITE, SIGNOR PRESIDENTE, A RISPONDERE ALLA MIA INTERROGAZIONE N. 4-09135, DEL 29 APRILE SCORSO. 20-05-2021

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà. Se uscite in silenzio, date la possibilità all'onorevole Fitzgerald Nissoli di fare il suo intervento e vi ringrazio. Prego, onorevole Nissoli.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI(FI). Grazie, Presidente. Prendo la parola per sollecitare il Governo, per suo tramite, signor Presidente, a rispondere alla mia interrogazione n. 4-09135, del 29 aprile scorso, concernente i diritti dei pensionati residenti in Repubblica Domenicana. Tali cittadini, a causa della mancanza di adeguati accordi bilaterali, pagano le tasse sulla pensione in Italia, ma vengono cancellati dal Servizio sanitario nazionale, con conseguente perdita della tessera sanitaria e del medico di base. Pertanto, auspico di avere presto una risposta alla mia interrogazione, in cui chiedo che si permetta a questi connazionali di pagare le tasse direttamente dove risiedono oppure di garantire loro l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale.

INTERVENTI DI FINE SEDUTA SU ARGOMENTI NON ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO; PER LA RECIPROCITÀ NELLE REGOLE PER VIAGGIARE TRA L'ITALIA E GLI STATI UNITI. 15-07-2021

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà, per due minuti.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Prendo la parola per portare all'attenzione dei colleghi una questione che concerne gli italiani che lavorano negli Stati Uniti e, allo stesso tempo, per lanciare ancora un altro appello al Ministro Di Maio affinché si adoperi sempre di più sul piano diplomatico per ristabilire la reciprocità nelle regole per viaggiare tra l'Italia e gli Stati Uniti. Tanti italiani, che devono tornare negli Stati Uniti per motivi di lavoro, a causa del travel ban sono bloccati in Italia, un fatto che concerne anche gli altri Paesi dell'area Schengen e che causa notevoli disagi e danni economici ai nostri connazionali. Auspico che si ristabilisca presto il regime di reciprocità, venendo incontro alle esigenze dei nostri connazionali che lavorano e che hanno investito negli Stati Uniti.

DISCUSSIONE DI MOZIONI, RISOLUZIONI, INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI (2)

5-00126 FITZGERALD NISSOLI: SULLA CONVENZIONE DI SICUREZZA SOCIALE CON GLI STATI UNITI.

atto camera

InterrogazIone a rIsposta ImmedIata In commIssIone 5-00126 presentato da fItzgerald nIssolI fucsIa testo dI martedì 10 luglIo 2018 fItzgerald nIssolI . - al mInIstro deglI affarI esterI e della cooperazIone InternazIonale . - per sapere - premesso che:

durante la scorsa legislatura, la mozione sulla previdenza sociale, a prima firma dell'interrogante, presentata il 30 aprile 2014, ed approvata dall'assemblea della Camera il 19 marzo 2015, impegnava il Governo pro tempore ad aggiornare le convenzioni internazionali di sicurezza sociale con i Paesi terzi che risultassero obsolete in seguito ai cambiamenti intercorsi, a garanzia di una più adeguata ed ampia tutela previdenziale; tra gli accordi bilaterali da aggiornare vi è anche l'accordo bilaterale di sicurezza sociale Italia-Stati Uniti, del 1973, che non contempla alcune categorie di lavoratori; tale necessità è stata ravvisata anche in occasione di un convegno che l'interrogante ha organizzato a New York nel 2015, con la partecipazione di dirigenti dell'Inps, di patronati e pensionati; essendo presenti nel mondo del lavoro italiano in Usa nuove figure professionali, risulta importante introdurre nella Convenzione di sicurezza sociale con gli Stati Uniti categorie di lavoratori finora escluse, in particolare gli iscritti all'ex-Inpdap, ora gestita dall'Inps, che spesso hanno posizioni previdenziali presso tale istituto e che non possono chiedere una prestazione a causa della mancata convenzione fra i due Paesi. Si assiste, in tali casi, ad una disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati. Infatti, i lavoratori privati usufruiscono di un accordo bilaterale tra Italia e Usa (Social Security Administration statunitense (SSA)), mentre i lavoratori pubblici non ne beneficiano; il 2 dicembre 2015, l'interrogante ha inviato una lettera al Sottosegretario pro tempore Mario Giro, dove chiedeva di adoperarsi affinché venisse posta nell'agenda del Governo, la modifica della Convenzione sulla sicurezza sociale tra l'Italia e gli Usa, per contemplare anche i lavoratori esclusi dalla Convenzione. Il 5 maggio 2016, l'allora Ministro Gentiloni, in risposta alla richiesta di informazioni dall'interrogante con lettera del 15 aprile 2016, ha scritto: «La informo che (...) sono state accolte le proposte di estendere le tutele previdenziali a categorie di lavoratori finora escluse, come i dipendenti

pubblici. Le confermo quindi che la revisione dell'Accordo rientra tra quelli considerati prioritari dal Governo»; inoltre, in occasione dello svolgimento dell'interrogazione presentata dalla sottoscritta al Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore Poletti, del 22 febbraio 2017, il Governo confermava l'impegno ad avviare il negoziato per la modifica dell'Accordo bilaterale di sicurezza sociale Italia-Stati Uniti –: se il Ministro interrogato intenda fornire indicazioni circa l'iter e quindi anche i tempi previsti per aggiornare l'Accordo in questione e quindi porre fine ad una discriminazione tra categorie di lavoratori italiani all'estero. (5-00126)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretarIo manlIo dI stefano rIsponde all'InterrogazIone In tItolo neI termInI rIportatI In allegato (vedi allegato 11) .

La questione sollevata dall'Onorevole Interrogante è all'attenzione del Governo, che conferma l'opportunità di adeguare l'Accordo bilaterale di sicurezza sociale Italia-Stati Uniti del 1973 ai profondi mutamenti intervenuti nella legislazione dei due Paesi e al mutato scenario migratorio. In particolare, a livello tecnico sono state accolte le proposte di estendere le tutele previdenziali a categorie di lavoratori finora escluse, come dipendenti pubblici, e sono state effettuate le stime degli oneri aggiuntivi che potrebbero derivare dalla rinegoziazione dell'Accordo in parola. La revisione dell'Accordo con gli Stati Uniti rientra tra quelli considerati prioritari, in considerazione della circostanza che esso assume una specifica rilevanza, non solo per migliorare il contesto operativo per gli operatori economici italiani negli Stati Uniti ma anche per eliminare la disparità di trattamento tuttora esistente tra i lavoratori del settore pubblico e di quello privato. Il Ministero del lavoro ha già provveduto ad acquisire dall'INPS la stima degli oneri derivanti dall'ampliamento ai dipendenti pubblici del campo di applicazione personale della convenzione di cui trattasi. Nel frattempo, sono in corso di finalizzazione le intese amministrative di attuazione degli Accordi di Sicurezza Sociale ratificati nel corso del 2016 (Turchia, Israele, Canada e Giappone). Una volta concluse tali intese, sarà presa in esame la revisione di Accordi di Sicurezza Sociale con gli altri Paesi considerati dal Governo come prioritari a questo fine. In conclusione, confermo la volontà del Governo di avviare al più presto il negoziato con gli Stati Uniti d'America, ma è evidente che non si può definire una tempistica certa per la conclusione del negoziato, trattandosi appunto di attività che, oltre

ad essere subordinata al reperimento delle risorse necessarie, coinvolge anche le amministrazioni di un altro Stato.

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, che ricalca quella già ottenuta nella scorsa legislatura.

Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

5-00305 FITZGERALD NISSOLI: SULL'ALLINEAMENTO DEI DATI TRA ANAGRAFE NAZIONALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE (ANPR) E ANAGRAFE DEGLI ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO (AIRE) 02-08-2018

FITZGERALD NISSOLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che: le istituzioni preposte effettuano, periodicamente, l'allineamento dei dati anagrafici contenuti nell'anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) con i dati dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) dei consolati; nonostante tale lavoro, si verificano continue discordanze tra i due registri; al di là degli annunci, ad oggi la nuova Anagrafe della popolazione residente, che dovrebbe sostituire le anagrafi locali dei singoli comuni garantendo la costante e stabile certezza del dato anagrafico, risulta ben lungi dall'aver raggiunto un livello di ampia operatività. Dalle notizie di stampa risultano interessati solo 136 comuni e tra questi solo 3 capoluoghi di provincia; non risulta neppure che per i comuni subentrati nell'Anpr sia disponibile l'inclusione dell'Aire nell'anagrafe nazionale unica e questa pare che continui ad essere gestita in modo obsoleto; in occasione delle scorse elezioni politiche, l'interrogante ha potuto personalmente constatare l'esistenza di tali discordanze che provocano disagi agli elettori e spreco di danaro con l'invio di plichi elettorali presso indirizzi non reali; l'obiettivo dell'allineamento dei dati, in un contesto ad alto contenuto tecnologico quale è quello odierno, dovrebbe essere di facile realizzazione, tanto da

apparire incomprensibile agli occhi dei connazionali all'estero l'esistenza di tali discrepanze –: quali iniziative intenda adottare il Governo per quanto di competenza, per fare in modo che l'allineamento dei dati in questione sia effettivo e venga garantita la massima coerenza degli elenchi elettorali. (5-00305)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), aggiungendo che il Governo intende avviare i lavori per una modifica della normativa che disciplina il voto degli italiani all'estero.

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara soddisfatta dalla risposta del rappresentante del Governo.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/01293

datI dI presentazIone dell'atto legIslatura: 18 seduta dI annuncIo: 112 del 23/01/2019 fIrmatarI prImo fIrmatarIo: fItzgerald nIssolI fucsIa gruppo: forza ItalIa - berlusconI presIdente data fIrma: 23/01/2019

Elenco dei co-firmatari dell'atto VALENTINI VALENTINO (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

SACCANI JOTTI GLORIA (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

BAGNASCO ROBERTO

(FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

DALL'OSSO MATTEO (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

BERGAMINI DEBORAH (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

CAPPELLACCI UGO (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

Commissione assegnataria

Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)

Destinatari

Ministero destinatario: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 23/01/2019

Stato iter: 24/01/2019

Partecipanti allo svolgimento/discussione

ILLUSTRAZIONE 24/01/2019

Resoconto FITZGERALD NISSOLI FUCSIA (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

RISPOSTA GOVERNO 24/01/2019

Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)

REPLICA 24/01/2019

Resoconto FITZGERALD NISSOLI FUCSIA (FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE)

Fasi iter: DISCUSSIONE IL 24/01/2019 SVOLTO IL 24/01/2019 CONCLUSO IL 24/01/2019

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5-01293

presentato da fItzgerald nIssolI fucsIa

testo dI mercoledì 23 gennaIo 2019, seduta n . 112

FITZGERALD NISSOLI, VALENTINI, SACCANI JOTTI, BAGNASCO, DALL'OSSO, BERGAMINI e CAPPELLACCI. - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Per sapere - premesso che: in Canada risiede una considerevole comunità italiana di cui circa 40 mila nella circoscrizione consolare di Montréal; in questi anni gli enti gestori hanno provveduto, in maniera sussidiaria allo Stato italiano, ad organizzare corsi di lingua per gli italiani residenti in tale area e in particolar modo per i ragazzi in età scolare figli di italiani; il Picai è un ente di particolare rilevanza nell'organizzazione di tali corsi, da anni, presso diverse scuole di Montréal; quest'anno il Picai ha interrotto i corsi a metà anno a causa della mancata erogazione dei fondi dal Governo italiano, anche se sono state versate le quote complete di iscrizione annuali; questo sta provocando notevole disagio tra la comunità italiana e danni nel percorso educativo dei ragazzi che frequentano i corsi;

l'apprendimento della lingua di origine è di particolare importanza per lo sviluppo psicofisico dei ragazzi; l'erogazione dei corsi di italiano all'estero costituisce uno strumento importantissimo sia di servizio ai connazionali, sia di diplomazia culturale; l'interruzione dello svolgimento di tali corsi avrà evidenti ripercussioni sull'immagine dell'Italia in Canada –: come il Ministro interrogato intenda intervenire per risolvere la questione esposta per andare incontro alle esigenze degli studenti e delle famiglie italiane di Montréal. (5-01293)

ATTO CAMERA RISPOSTA SCRITTA PUBBLICATA GIOVEDÌ 24 GENNAIO 2019 NELL'ALLEGATO AL BOLLETTINO IN COMMISSIONE III (AFFARI ESTERI) 5-01293

Il MAECI favorisce la diffusione della lingua e cultura italiana nel mondo attraverso diversi strumenti, tra cui il capitolo di bilancio 3153, con il quale si erogano contributi all'organizzazione di corsi, prevalentemente per alunni di età scolare. A norma della circolare in materia (la 13 del 2003), l'erogazione degli importi assegnati è condizionata dall'esame dei bilanci consuntivi dell'anno precedente, che pervengono solitamente entro il mese di aprile. Gli enti beneficiari sono tenuti a presentare un bilancio di cassa, contenente tutte le entrate e le uscite. A fine anno devono inoltre essere recuperati eventuali saldi attivi, cioè le risorse non spese durante l'esercizio finanziario. È importante tener presente che i contributi del capitolo 3153 non sono da considerarsi come un finanziamento a copertura di tutti i costi. L'ente deve innanzitutto utilizzare le risorse proprie e, in seconda battuta, quelle ministeriali. Ciò che avanza a fine anno va restituito ma il recupero di tali somme non comporta una riduzione del margine d'azione degli enti gestori. L'entità delle risorse proprie non è un dato accessorio, ma un elemento rilevante per la definizione dei contributi ministeriali. Per la loro erogazione, infatti, si tiene conto, tra l'altro, di aspetti quali la serietà e l'affidabilità dell'Ente in relazione al livello delle attività promosse, alla gestione finanziaria e amministrativo-contabile nel complesso, anche sulla base delle risultanze del bilancio consuntivo annuale e l'impegno dell'ente per il reperimento di risorse proprie e la capacità di auto-

finanziamento dello stesso. La Farnesina annette particolare importanza alle attività in Nord America e in Canada, tra cui l'area del Québec. Nella circoscrizione che fa capo al Consolato Generale a Montreal per il 2018 è stata prevista l'assegnazione di contributi a tre enti gestori: CESDA, PICAI e, ad Halifax, a ICCA. All'ente CESDA si sono potuti erogare per il 2018 19.974 euro. Una cifra inferiore rispetto ai 36.000 euro assegnati all'inizio dell'anno, poiché vi era un saldo attivo a chiusura dell'esercizio finanziario 2017. Viceversa, all'ente ICCA di Halifax si è potuto erogare l'intero contributo assegnato, pari a 40.000 euro. La gestione economica e finanziaria da parte del PICAI si è rilevata di più difficile decifrazione. L'Ente gestore aveva beneficiato di fondi a valere sul Capitolo 3153 fino all'esercizio finanziario 2013. Successivamente, in base al parere della competente Ambasciata, le erogazioni sono state interrotte, essendo emerso che l'Ente non aveva dichiarato in bilancio tutte le entrate. Dal 2017 si è voluto riporre nuovamente fiducia nell'ente in questione, anche sulla base delle valutazioni favorevoli del Consolato Generale a Montreal e dell'Ambasciata a Ottawa, ristabilendo l'erogazione di un contributo. Tuttavia, lo scorso anno sono emerse incongruenze riconducibili alla mancata iscrizione in bilancio di tutte le entrate ed uscite. Sono tuttora in corso, per il tramite del Consolato Generale, i contatti con l'Ente gestore ai fini di una corretta rappresentazione in bilancio di tutti i movimenti finanziari. Da parte del Ministero, nell'auspicio di un chiarimento della situazione, sono stati comunque accantonati i fondi assegnati nel 2018, che sono quindi ancora erogabili. L'importo esatto dipenderà, al termine delle verifiche in corso da parte del Consolato Generale, dalla definizione dell'ammontare del saldo attivo da recuperare. Tali verifiche vengono condotte nel modo più rapido possibile e tenendo conto della necessità prioritaria di assicurare agli alunni dei corsi e alle loro famiglie la massima continuità didattica. Per questo contiamo sulla piena e fattiva collaborazione dell'ente interessato.

5-01293 FITZGERALD NISSOLI: SULLA MANCATA EROGAZIONE DEI FONDI PER I CORSI DI LINGUA ITALIANA A MONTREAL (24-01-2019)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, prende atto della risposta del Governo.

5-03281 FITZGERALD NISSOLI: SULLA RIAPERTURA DEL CONSOLATO ITALIANO DI NEWARK (12-12-2019)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando che l'area del New Jersey è interessata da nuovi flussi migratori dall'Italia, caratterizzati da una significativa presenza di giovani, con conseguente aumento degli iscritti all'AIRE, circa il 10 per cento in più rispetto alla data di chiusura del consolato. Si tratta inoltre di una regione particolarmente interessante dal punto di vista della performance economica. Di qui, la necessità di procedere rapidamente alla riapertura della sede consolare di Newark. Ricorda, infine di avere presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 4-01908, rispetto alla quale il Governo non ha manifestato chiusura in occasione della sua risposta, pubblicata il 5 marzo 2019. Auspica, quindi, di potere ricevere oggi un riscontro più preciso in merito alla data di riapertura del Consolato.

Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), rappresentando l'impossibilità di indicare allo stato una data precisa per la riapertura del Consolato, poiché tale obiettivo è strettamente condizionato alle risorse finanziarie disponibili, su cui sono in corso verifiche nel contesto della manovra di bilancio all'esame del Parlamento.

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, evidenziando che la mancata riapertura della sede consolare è legata al rispetto di vincoli di finanza pubblica

che tuttavia non dovrebbero pregiudicare l'efficienza dei servizi per i nostri connazionali residenti all'estero.

5-03147 FITZGERALD NISSOLI: SULLE ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI COMITES (12-12-2019)

Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo neiPag. 8 termini riportati in allegato (vedi allegato 4), precisando che la materia è strettamente condizionata dalla disponibilità di adeguate risorse finanziarie, rispetto alle quali potrà essere decisiva la manovra di bilancio in corso di esame da parte delle Camere. Certamente la materia non può essere considerata alla stregua delle elezioni amministrative, rispetto alle quali il voto elettronico non entra in gioco, mentre costituisce una prospettiva molto concreta per il governo in tema di rinnovo dei Comites.

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta testé ricevuta, in quanto ritiene impraticabile riferire ai connazionali all'estero che il rinnovo dei commi test non potrà aver luogo per problematiche di ordine finanziario, così come questo argomento non potrebbe certamente essere speso rispetto a delle elezioni comunali. Evidenza che il voto elettronico rappresenta l'unica opzione praticabile, dalla quale peraltro deriverebbe un significativo risparmio per l'erario.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/03489

datI dI presentazIone dell'atto legIslatura: 18 seduta dI annuncIo: 299 del 04/02/2020 fIrmatarI prImo fIrmatarIo: fItzgerald nIssolI fucsIa gruppo: forza ItalIa - berlusconI presIdente data fIrma: 04/02/2020

Commissione assegnataria

Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)

Destinatari

Ministero destinatario:

MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 04/02/2020

Stato iter: 05/02/2020

Partecipanti allo svolgimento/discussione

ILLUSTRAZIONE 05/02/2020

Resoconto

FITZGERALD NISSOLI FUCSIA

FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE

RISPOSTA GOVERNO 05/02/2020

Resoconto

MERLO RICARDO ANTONIO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)

REPLICA

05/02/2020 Resoconto FITZGERALD NISSOLI FUCSIA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE Fasi iter: DISCUSSIONE IL 05/02/2020 SVOLTO IL 05/02/2020 CONCLUSO IL 05/02/2020

ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5-03489

presentato da fItzgerald nIssolI fucsIa

testo dI martedì 4 febbraIo 2020, seduta n . 299

FITZGERALD NISSOLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che: il 22 marzo 2017, l'allora Sottosegretario agli affari esteri, Benedetto Della Vedova, e l'allora ambasciatore del Canada in Italia, Peter McGovern, hanno firmato, alla Farnesina, un accordo quadro tra Italia e Canada per il reciproco riconoscimento delle patenti di guida ai fini della conversione; tale accordo, fatto tra due sistemi diversi, quello federale canadese e quello italiano, costituisce la premessa indispensabile per poter concludere gli accordi di dettaglio con le province e i territori canadesi, che hanno competenze esclusive in materia; la numerosa comunità italiana residente in Canada attende da tempo e con molta apprensione la conclusione degli accordi con le Province canadesi per poter ottenere la conversione della patente di guida italiana; in particolare, si segnala che il negoziato con il Québec, già in stato avanzato, risulta all'interrogante, ad oggi, fermo senza una comprensibile ragione;

è importante dare informazioni sullo stato dell'arte ai connazionali residenti in Canada che non riescono a comprendere tempi così lunghi per la conclusione di tali accordi –: se il Ministro interrogato intenda chiarire se siano sopraggiunti ostacoli alla conclusione degli accordi richiamati in premessa e quali siano i tempi previsti per la conclusione di tali accordi. (5-03489)

5-03489

FITZGERALD NISSOLI: SULL'ACCORDO SUL RECIPROCO

RICONOSCIMENTO DELLE PATENTI DI GUIDA TRA ITALIA E CANADA (05-02-2020)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Ricardo Antonio MERLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo. Ribadendo che la soluzione della problematica posta con l'interrogazione in titolo deve basarsi sul principio di reciprocità, auspica che la riunione tecnica tra Farnesina e Ministero dei Trasporti, in programma domani, produca risposte concrete, in assenza delle quali si riserva di presentare una nuova interrogazione.

5-05186 VALENTINI/FITZGERALD NISSOLI: SULLA DOTAZIONE AI CONSOLI ONORARI DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI, MEGLIO CONOSCIUTI COME «VALIGETTE ELETTRONICHE» (17-12-2020)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), in qualità di cofirmataria dell'interrogazione in titolo, ne illustra il contenuto.

La Viceministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, intervenendo da remoto, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo nell'auspicio che gli sforzi messi in atto siano proporzionali all'impegno che l'Esecutivo ha assunto con la sottoscrizione del Patto per l'export, che per la sua concreta attuazione richiede un deciso potenziamento dell'organico del MAECI, con personale sia di ruolo sia a contratto. A suo avviso, la promozione del made in Italy è infatti uno strumento essenziale per valorizzare le comunità di italiani all'estero e per supportare le imprese – in particolare le piccole e medie imprese – che si affacciano sui mercati internazionali.

Esprime, altresì, rammarico, per avere appreso che la Commissione Bilancio ha respinto un emendamento al disegno di legge di bilancio finalizzato proprio a stanziare risorse aggiuntive per il potenziamento della rete diplomatico-consolare.

5-05010

FITZGERALD NISSOLI: SULLE MISURE DI SOSTEGNO AI

CONNAZIONALI IN CONDIZIONI DI INDIGENZA RESIDENTI NEL NORD E CENTRO AMERICA (17-12-2020)

La Viceministra degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, assai precisa e dettagliata, al contrario della risposta, molto più generica, fornita a seguito di un quesito relativo a norme analoghe contenute nel decreto-legge «Cura Italia». Al riguardo, segnala la necessità di fornire indicazioni chiare sull'accesso alle misure di sostegno ai nostri connazionali, che continuano aPag. 74denunciare situazioni di grave disagio, elaborando misure sempre più mirate ed efficaci e predisponendo un'adeguata campagna comunicativa.

7-00544

FITZGERALD NISSOLI: SULLA FISSAZIONE DI UNA DATA PER

IL RINNOVO DEI COMITATI DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO (COMITES) E DEL CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO (CGIE) E DELLA RISOLUZIONE (17-12-2020)

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), illustrando la risoluzione in titolo, precisa che intende richiamare il Governo circa l'importanza di permettere l'esercizio della democrazia ai nostri concittadini all'estero, secondo tempi definiti. Si riferisce, in particolare, alle elezioni dei Comites, che sono state rinviate e sulle quali non è ancora stabilita una data certa. Si tratta di un appuntamento molto importante per le nostre comunità all'estero, che coinvolge i connazionali in una riflessione sulla comunità italiana presente in loco e sui rapporti con il consolato competente, con la formazione di liste elettorali e la costituzione di una lista apposita di elettori per poter votare, la cosiddetta opzione inversa.

Sottolinea la necessità che, per motivi organizzativi, sia fissata una data con congruo anticipo per poter informare adeguatamente tutta la comunità, affinché questo esercizio democratico, anche nelle fasi di formazione delle liste, sia permesso a tutti e non ai pochi informati.

5-05431 FITZGERALD NISSOLI: SUL RIADEGUAMENTO SALARIALE DEGLI IMPIEGATI A CONTRATTO DEL MAECI (04-03-2021)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando che la questione in oggetto si presenta ormai come una sorta di «pianto antico»: un fondo incapiente che ha però l'ambizione, in teoria, di colmare le lacune illegittime che ancora condizionano le retribuzioni del personale a contratto; in aggiunta, nell'ultimo anno, anche le distorsioni derivanti dai provvedimenti attuativi del regolamento n. 883 del 2004, su cui segnala di aver portato avanti un confronto serrato con l'Amministrazione ormai da anni, senza avere grossi riscontri. Ricorda che questo fondo viene alimentato di poche risorse ogni anno, a colpi di emendamenti alla legge di bilancio e al cd. «decreto milleproroghe». Segnala che quest'anno, invece, il trend si è interrotto e nell'ambito del «decreto milleproroghe» i quattro emendamenti presentati non sono stati nemmeno oggetto di confronto e approfondimento.

La Sottosegretaria di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Marina SERENIPag. 32risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI(FI), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, che rappresenta sicuramente uno spunto di riflessione e di approfondimento. Precisa che non intende mettere in discussione la volontà del MAECI di valorizzare in qualche modo gli impiegati a contratto, ma rileva che tale volontà non si palesa in azioni concrete, lungimiranti e soprattutto legittime. Evidenzia che proprio la legittimità e il rispetto del diritto continuano a mancare quando si affronta la disciplina degli impiegati a contratto della rete estera, di cui si attende con fiducia alla conclusione dell'iter di riforma, attualmente all'esame del Senato. Ricorda che questi lavoratori costituiscono la spina dorsale della rete diplomatico-consolare, sono coloro che sopperiscono alle istanze di connazionali, che interloquiscono con le aziende e che offrono un appoggio a chi cerca l'Italia oltreconfine. Segnala che si tratta degli stessi lavoratori che non hanno diritto allo smart working, che sono costretti ad andare in ufficio in piena pandemia e la cui presenza in ufficio non è legittimata dallo Stato italiano, e dunque sono in difetto in caso di lockdown o vincoli alla mobilità causati dalla pandemia. Si tratta, a suo avviso, di un paradosso evidente: lavoratori essenziali ridotti ad essere una «cenerentola» dell'Amministrazione, con stipendi bassi e istanze inascoltate.

In conclusione, sollecita attenzione e chiede che venga aggiornato il fondo di poche centinaia di migliaia di euro, che si concluda l'iter di riforma al Senato e che si provveda al riadeguamento stipendiale, poiché la sperequazione tra lavoratori è inaccettabile ed è una violazione deprecabile dei princìpi fondanti del diritto del lavoro.

7-00592 FITZGERALD NISSOLI: SUL NEGOZIATO PER L'AGGIORNAMENTO DELL'ACCORDO DI SICUREZZA SOCIALE ITALIA-USA (24-03-2021)

La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), illustra la risoluzione in titolo, sottolineando che l'aggiornamento dell'Accordo di sicurezza sociale Italia-USA costituisce una priorità, già emersa nel corso della precedente legislatura, dal momento che esso non assicura un'adeguata copertura previdenziale in ragione della sua obsolescenza. Un impegno in tal senso è stato assunto fin dal maggio 2016 dall'allora Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, con l'obiettivo di eliminare la disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e privati, includendo nuove figure professionali che si sono spostate dall'Italia negli Usa e, in particolare, gli iscritti all'ex-Inpdap, ora gestita dall'Inps.

La Sottosegretaria Marina SERENI sottolinea che il Governo resta impegnato ad avviare la revisione dell'Accordo di sicurezza sociale con gli Stati Uniti: si tratta di una sfida complessa, sia per le diversità dei due sistemi sia per gli oneri finanziari che deriverebbero dalla sua revisione.

Segnala che le risorse umane e finanziarie a disposizione per valutare, negoziare e concludere un Accordo, anche a causa della pandemia, sono limitate e che la priorità è quindi al momento quella di concludere le intese amministrative ancora pendenti, relative ad una serie di accordi firmati negli anni scorsi con Giappone, Israele, Turchia e Canada, per quanto riguarda l'applicazione alla provincia del Québec.

Una volta conclusa questa fase, sarà, pertanto, possibile prendere in esame la revisione di Accordi di sicurezza sociale con gli altri Paesi considerati prioritari dal Governo, come gli Stati Uniti.

Evidenziando che tra i sistemi previdenziali di Italia e Stati Uniti sussistono profonde diversità, rileva che per questo la Farnesina continuerà a dare impulso agli approfondimenti tecnici delle altre Amministrazioni italiane competenti, in modo da definire al più presto la posizione italiana in vista dell'avvio di negoziati con gli Stati Uniti.

Osserva che, anche in considerazione delle numerose incertezze provocate dalla pandemia, appare difficile ipotizzare già da ora una data precisa di avvio dei negoziati. Tuttavia, questo non significa che da parte della Farnesina non verrà attribuita importanza prioritaria all'aggiornamento dell'Accordo di sicurezza sociale con gli Stati Uniti.

In conclusione, per le ragioni sopra esposte, esprime parere favorevole sulla proposta di risoluzione in titolo, a condizione che il dispositivo si riformulato in questi termini: «ad intraprendere tutte le iniziative a livello di coordinamento interministeriale utili ad avviare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, il negoziato per l'aggiornamento dell'Accordo di sicurezza sociale Italia-USA, al fine di venire incontro alle necessità dei lavoratori italiani negli Usa che ad oggi non vedono ancora pienamente tutelati i loro diritti previdenziali».

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) accoglie la proposta di riformulazione avanzata dalla Sottosegretaria Sereni.

La Commissione approva, quindi, all'unanimità, la risoluzione n. 7-00592, come riformulata, che assume il numero n. 8- 00103

5-05681 FITZGERALD NISSOLI: SULL'EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI PER I CORSI DI LINGUA E LA FORMAZIONE ITALIANA NEL NORDAMERICA (08-04-2021)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), intervenendo da remoto, illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando che l'oggetto è stato concordato con gli enti gestori e con il Consiglio Generale degli italiani all'estero del Nordamerica, i quali sollecitano il rinvio dell'entrata in vigore della nuova disciplina sull'erogazione dei contributi per i corsi di lingua e la formazione italiana nel mondo.

Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, di cui apprezza la disponibilità. Ribadisce che l'obiettivo dell'atto in titolo è promuovere l'opportuno rinvio di un anno, data la situazione emergenziale nella quale operano gli enti gestori, che non sono in grado di sostituire il contributo ministeriale con fonti di finanziamento alternative né possono gravare su famiglie già in difficoltà a causa della pandemia. Le difficoltà finanziarie mettono a rischio l'avvio dei corsi di lingua, che avrebbero carattere curriculare, e, di riflesso, la promozione della lingua e cultura italiana all'estero ed il rapporto con le comunità dei nostri connazionali nel mondo. Nel sottolineare la specifica importanza dei corsi di lingua nell'economia delle politiche di internazionalizzazione, invita, quindi il Governo a rivalutare con attenzione l'opportunità di rinviare l'entrata in vigore della nuova disciplina, auspicando che possa rapidamente essere convocato il preannunciato tavolo tecnico con gli stessi enti gestori.

5-06087

FITZGERALD NISSOLI: SULLA GESTIONE DELLE NUOVE UNITÀ DI PERSONALE AI FINI DEL RAFFORZAMENTO DELLE RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE E CONSOLARI (26-05-2021)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, pur apprezzando gli sforzi in atto, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, auspicando che si avviino tutte le iniziative utili a colmare le carenze di personale nelle sedi consolari, anche favorendo l'immissione in ruolo dei dipendenti vincitori di concorso che già svolgevano mansioni operative a contratto.

5-06258

FITZGERALD NISSOLI: SULLA RIDUZIONE DEL NUMERO MINIMO DI SOTTOSCRIZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE ELETTORALI IN VISTA DELLE ELEZIONI DEI COMITATI PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO (COM.IT.ES.) DEL 3 DICEMBRE 2021 (23-06-2021)

La Viceministra Marina SERENI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando da remoto, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, che dimostra l'attenzione dell'Esecutivo per le oggettive difficoltà riscontrate nella procedura di raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste elettorali.

5-06894 FITZGERALD NISSOLI: SUGLI STANZIAMENTI DEL FONDO PER IL RIADEGUAMENTO DELLE RETRIBUZIONI DEL PERSONALE A CONTRATTO DEL MAECI (21-10-2021)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5), sottolineando di avere seguito personalmente l'iter di esame della legge 29 aprile 2021, n. 62 ed incoraggiando il Parlamento ad incidere sulla materia in occasione dell'esame della legge di bilancio.

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta dell'Esecutivo, sottolineando che le misure proposte dal Governo contribuiscono a sanare solo in parte le carenze attuali. Ribadendo la necessità di una modifica normativa per definire in maniera strutturale il quadro delle risorse destinate al personale a contratto, auspica l'avvio di una seria riflessione già a partire dall'esame del disegno di legge di bilancio.

7-00744 7-00756 FITZGERALD NISSOLI: SUI SERVIZI CONSOLARI - RISOLUZIONI (18-11-2021)

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) presenta un testo riformulato della risoluzione in titolo a sua firma (vedi allegato 3). La illustra ricordando che la nostra rete diplomatico-consolare svolge un ruolo importante e fondamentale nell'erogare servizi ai connazionali all'estero, elemento ancora più importante nella misura in cui la presenza italiana nel mondo continua a crescere.

Segnala, altresì, che il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale ha acquisito ulteriori competenze in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l'estero e su quelle concernenti l'internazionalizzazione del nostro Sistema Paese. Tuttavia, a fronte di questo aumento importante della mole di lavoro da svolgere a servizio dei connazionali e delle imprese, il Ministero non ha avuto un conseguente aumento di risorse umane e finanziarie in grado di farvi fronte. Evidenzia che, per tali ragioni, il proprio gruppo parlamentare, consapevole dell'importanza della rete estera per la comunità italiana nel mondo e per la ripresa dell'economia, ha presentato l'atto di indirizzo in esame, nel quale chiede di reperire a partire dalla prossima legge di bilancio per il 2022 adeguate risorse per il personale, sia venendo incontro alle esigenze del personale a contratto già in forza alle sedi estere, sia mettendo nuove risorse umane nei consolati, anche a contratto locale.

A suo avviso, si tratta di provvedimenti urgenti a fronte di una riduzione del personale del Ministero degli Affari esteri che, dal 2006 al 2019, è arrivata al 35 per cento ed in considerazione dei pensionamenti previsti tra il 2021 e il 2022, pari a circa 500 unità. In tale ottica, la risoluzione chiede di aumentare la digitalizzazione dei consolati anche nell'ambito di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché di intervenire per superare le criticità, da più parti segnalate, relative all'utilizzazione del portale Fast.it e della piattaforma Prenot@Mi.

In conclusione, auspica che il Governo recepisca queste istanze al fine di dare risposte adeguate alle richieste dei connazionali all'estero e degli operatori economici impegnati in questa difficile impresa di rilanciare il Paese. Alberto RIBOLLA(LEGA), evidenziando la delicatezza e l'importanza delle materie trattate, chiede di rinviare l'esame per procedere ad un supplemento

di riflessione.

16-12-2021 - RISOLUZIONI 7-00756: FITZGERALD NISSOLI: SUI SERVIZI CONSOLARI

(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni nn. 7-00744, 7-00756 e 7-00761).

Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) interviene per stigmatizzare talune insinuazioni, a quanto pare ascrivibili a membri della Commissione, secondo le quali i gruppi Lega e Forza Italia avrebbero operato per ostacolare l'approvazione delle risoluzioni in esame, adottando tattiche dilatorie. Tiene a sottolineare che si tratta di tesi del tutto prive di fondamento e che se l'approvazione degli atti di indirizzo è slittata alla seduta odierna ciò è avvenuto per motivi del tutto indipendenti dalla volontà di tali gruppi.

Piero FASSINO, presidente, rispondendo alla collega Fitzgerald Nissoli, precisa che in questa Commissione non vi è boicottaggio da parte dei gruppi e che l'attività della Commissione, sempre orientata ad esaminare con tempestività gli atti all'ordine del giorno, può subire di tanto in tanto rallentamenti semmai ascrivibili a sopravvenute modifiche nel calendario dei lavori d'Aula. Simone BILLI (LEGA) Preannuncia, quindi, il voto favorevole del gruppo Lega unicamente sulla risoluzione n. 7-00756 Fitzgerald Nissoli, come riformulata, e l'astensione sulle risoluzioni nn. 7-00744 e 7-00761, come riformulate. Massimo UNGARO (IV), intervenendo in sede dichiarazione di voto, preannunciando il voto favorevole di Italia Viva sulle risoluzioni nn. 7-00756 Fitzgerald Nissoli e 7-00744. La Commissione, con distinte votazioni, approva la risoluzione n. 7-00744, come riformulata, nonché, all'unanimità, la risoluzione n. 7-00756 Fitzgerald Nissoli, come riformulata. Approva, altresì, la risoluzione n. 7-00761 Migliore, come riformulata.

INDAGINI E UDIENZE CONOSCITIVE

INDAGINI E UDIENZE CONOSCITIVE

AUDIZIONE DEL MIN. PLEN. LUIGI MARIA VIGNALI, DIRETTORE GENERALE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO E LE POLITICHE MIGRATORIE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, SULLE POLITICHE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO

18-04-2019

Buongiorno, signor Direttore. Grazie per la relazione che ci ha illustrato. Innanzitutto, vorrei fare un piccolo appello, dato che gli italiani residenti in Nord e Centro America non votano per le europee: per le europee del 2024 potremmo prendere in considerazione anche loro. Comunque, come ha appena accennato anche Lei, la comunità italiana all›estero è in continua crescita. In considerazione del rafforzamento del personale, si è parlato di 350 assunzioni presso i consolati. Vorrei chiederle se è possibile avere un quadro generale del dislocamento dei nuovi assunti nelle singole sedi consolari e i tempi relativi alla presa di servizio.

Su quest›argomento ho fatto un question time in Aula al Ministro dell›istruzione Bussetti, ma purtroppo non ho ricevuto una risposta soddisfacente. Vorrei chiederle se sia stata prevista qualche forma di facilitazione per l›accesso agli esami per l›ottenimento della certificazione B1 linguistica attraverso lo iure matrimonii per la cittadinanza. La scarsa ramificazione delle sedi degli enti gestori all›estero impone a molte famiglie miste della mia ripartizione di fare lunghi viaggi, con conseguenti disagi dovuti proprio all›assenza degli enti certificatori nel luogo di residenza. Vorrei chiedere se si possa prevedere l›ottenimento della certificazione anche on line, dato che si parlava di digitalizzazione.

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE DINAMICHE DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE E INTERESSE NAZIONALE. AUDIZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DEL MAECI PER LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE, ENZO ANGELONI

28-10-2020

Grazie, Ambasciatore Angeloni, per questa illustrazione. Il personale dei consolati è comunque fondamentale anche per il commercio con l’estero. A tal proposito, ho avuto modo di evidenziare, anche in una recente interrogazione a mia prima firma, come sia in atto all’estero una vera e propria emergenza amministrativa causata dalla penuria di personale impiegato nella rete estera del MAECI.

Infatti, a titolo di esempio, si evidenzia che le liste di trasferimento ordinario messe a bando negli anni 2017 e 2018 in totale hanno messo in pubblicità ben 1.341 posti, di cui sono stati assegnati soltanto 647, quindi pari a un 48 per cento del totale del fabbisogno della nostra rete, lasciando così molteplici vacanze amministrative, i cui limiti risultano essere amplificati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, considerando anche l’incidenza dei contagi tra i dipendenti della rete estera e la chiusura di circa venti sedi a fronte di un carico di lavoro talvolta triplicato, perché sappiamo bene che gli iscritti AIRE continuano ad aumentare.

Di contro, però, si sta assistendo a una mutata attenzione del Governo verso il sostegno dell’economia e dell’internazionalizzazione per consentirne la ripresa e la promozione in una fase così drammatica. A tal riguardo, tra le tante misure ricordo quelle previste dal decreto-legge «Cura Italia». Appare, però, evidente che queste misure, in assenza di un adeguato supporto di personale amministrativo, rischiano di essere assolutamente vanificate. Pertanto, la promozione del sistema Paese e l’efficienza del personale in loco risultano un binomio imprescindibile, su cui raramente l’Amministrazione sembra volersi soffermare. Chiedo, pertanto, se l’Amministrazione sia consapevole dell’impatto deleterio che la penuria di personale avrà sull’attuazione delle misure appena citate, e se si sta predisponendo qualche iniziativa finalizzata a incrementare il personale oltre confine, anche aumentando la dotazione organica del MAECI.

Grazie.

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE DINAMICHE DEL COMMERCIO

INTERNAZIONALE E L’INTERESSE NAZIONALE. AUDIZIONE,

IN VIDEOCONFERENZA, DEL PRESIDENTE, RICCARDO GAROSCI, E DEL SEGRETARIO GENERALE, DAVID DONINOTTI, DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA COMMERCIO ESTERO

11-11-2020

Grazie Presidente. Ho avuto modo di evidenziare in una recente interrogazione a mia prima firma, in occasione dell’audizione del Direttore Generali del MAECI per la promozione del Sistema Paese che si è svolta nelle scorse settimane, come sia in atto una vera e propria emergenza amministrativa causata anche dal Covid.

A titolo di esempio evidenzio che, in occasione degli ultimi bandi per il trasferimento di personale, meno della metà di posti a disposizione è stata assegnata, legittimando una carenza di organico che sta diventando strutturale e che rischia di minare seriamente le progettualità al momento in fieri, segnatamente alla luce dell’attuale emergenza epidemiologica da COVID-19, considerando anche l’incidenza dei contagi tra i dipendenti della rete estera e la chiusura di circa venti sedi a fronte di un carico di lavoro che è triplicato.

È mia premura chiedere a voi, in quanto referenti di un’autorevole associazione imprenditoriale, se, soprattutto in questi mesi, avete potuto riscontrare un riflesso di tale emergenza amministrativa sulle dinamiche di internazionalizzazione di commercio con l’estero avviate dalle vostre aziende, e su quali iniziative e strumenti ritenete che il MAECI debba prioritariamente investire, segnatamente sul fronte dell’expertise e dei servizi a sostegno del business internazionale.

Grazie.

AUDIZIONE DEL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, LUIGI DI MAIO, NELL’AMBITO DELL’ESAME IN SEDE CONSULTIVA DEL DISEGNO DI LEGGE RECANTE IL BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L’ANNO FINANZIARIO 2021 E IL BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2021-2023. C.2790-BIS

26-11-2020

Innanzitutto colgo l’occasione per ringraziare il Ministro Di Maio e tutta la rete diplomatico-consolare per gli sforzi che sono stati fatti all’inizio della pandemia, sforzi che hanno prodotto risultati davvero importanti, e cioè i rimpatri di un numero considerevole di connazionali; però, nonostante questo ottimo lavoro, non riesco a spiegarmi – come Le avevo accennato anche personalmente – perché ad oggi i connazionali residenti in alcuni Paesi, tra cui Panama e Repubblica Domenicana, ancora non possono rientrare in Italia. È una questione su cui ho fatto un’interrogazione anche lo scorso luglio e ho scritto una lettera anche al Presidente Conte. In generale, però, dobbiamo registrare che la rete consolare ha mostrato efficienza, anche se necessita di maggiori strumenti adeguati, soprattutto di più risorse umane, per svolgere un servizio efficace alla grande e numerosa comunità italiana, di cui anche Lei ha preso atto, che rappresenta una vera risorsa per il nostro Sistema Paese perché promuove il made in Italy, l’internazionalizzazione delle nostre imprese, su cui anche voi, come Lei ha detto nella sua relazione, state davvero puntando.

Ecco allora, signor Ministro, che se aumentano i compiti dei consolati devono aumentare anche le persone, ed è per questo che insisto sull’incremento dell’organico della Farnesina inserendo nuove energie, sia come personale di ruolo sia come personale a contratto locale, presentando sul punto anche degli emendamenti al bilancio. Su questo volevo chiedere se mi può specificare come pensate di venire incontro a queste necessità di personale, con dei numeri concreti.

Inoltre, Lei ha parlato dell’internazionalizzazione delle università. A tal proposito, Le chiedo se non intendete favorire la mobilità temporanea dei ricercatori, permettendo loro di avere dei rimborsi per i giorni di ricerca all’estero.

Ultima cosa: faccio un appello affinché si avvii, anche se è fuori dal tema, il negoziato per l’aggiornamento della Convenzione di sicurezza sociale tra Italia

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