

DANIELE D’ANTONI - 7089034

Gentili professori,
Mi presento: sono Daniele D’Antoni. Sono uno studente al terzo anno del corso di “Scienze dell’Architettura.
Sono nato e cresciuto a Firenze ammirando alcune tra le architetture più affascinanti mai costruite. Questo mi ha portato a sviluppare una grande passione per l’architettura e le arti figurative. A queste negli anni si è affiancata una passione per i viaggi che mi ha portato a visitare più di 20 paesi in 4 diversi continenti. Il punto comune di queste passioni è la volontà di scoprire nuove cose e trovare nuovi punti di vista da cui poter osservare il mondo.
Per questo motivo credo che il progetto “NO-CITY” possa essere un modo per conoscere persone che, come me, cercano attraverso lo studio di ampliare i propri orizzonti. Conoscere approfonditamente ciò che esiste e interpretarlo è infatti, secondo me, l’unico modo per creare qualcosa di nuovo e significativo.






CASA A TALAMONE
Casa a Talamone è il progetto di una casa unifamiliare nel borgo maremmano di Talamone realizzato per l’esame di progettazione dell’architettura I. A ispirare il progetto è l’incredibile sito in cui si va a posizionare: un istmo di terra dominato dalla storica Rocca Aldobrandesca.
In effetti è proprio la rocca a ispirare la morfologia della casa.
La tipologia è chiaramente quella della “casa a corte” a cui si aggiungono però dei riferimenti ai grandi edifici della storia dell’architettura. Quello più chiaro tra tutti è probabilmente il riferimento alla Casa del Fascio costruita da Giuseppe Terragni a Como, l’alternanza tra vuoti e pieni usata dal maestro comasco viene qui riproposta per comunicare la solidità della struttura e la sua stretta relazione con l’imponente torre che sovrasta la vicina rocca.


L’esame di “Fondamenti di Urbanistica” richiedeva l’elaborazione di un progetto di riqualificazione di un’area circoscritta di territorio. La scelta del mio gruppo in questo caso è stata di ripensare una porzione del “Macrolotto Zero” a Prato.
Sviluppatosi negli anni ‘80, il quartiere nasce come quartiere industriale tessile per il fiorente mercato pratese. Negli anni però molti edifici sono stati abbandonati e i pochi edifici residenziali sono stati abitati esclusivamente dalla comunità cinese che si è completamente isolata rispetto a quelle vicine.
Dopo un’attento studio del contesto e dei dati che avevamo a disposizione, sempre riguardanti l’area di progetto e più in generale la città di Prato, la nostra idea per la riqualificazione è stata quella di progettare delle zone culturali e di scambio. Il fine ultimo vuole quindi essere quello di creare un area di scambio culturale tra la già insediata comunità cinese e quella italiana.
APPLICAZIONI DELLA GEOMETRIA DESCRITTIVA
La richiesta per l’esame di “applicazioni della geometria descrittiva” era di rappresentare un edificio a propria scelta. La mia scelta, nonostante l’evidente difficoltà, è ricaduta sul Battistesto di San Giovanni a Firenze. L’edificio con il suo rigore geometrico è per me una delle architetture più belle di Firenze e d’Italia.
Il processo di rappresentazione inizia verificando che l’oggetto da rappresentare si trovi all’interno del campo visivo scelto.
Si procede disegnando la base e le altezze; in primo luogo si rappresentano i piani principali che compongono la struttura per poi passare ai dettagli
Una volta completato il disegno dell’edificio si procede con la rappresentazione delle ombre. Una volta disegnate le ombre la tavola è terminata.










