1 minute read

Federico Zuccari, Taddeo Zuccari dipinge la facciata di

Taddeo dipinge la facciata di Palazzo Mattei

FOTO SOPRA: Federico Zuccari, Taddeo Zuccari dipinge la facciata di Palazzo Mattei a Roma (1595 circa;

Advertisement

penna e inchiostro marrone, inchiostro marrone

diluito, pietra nera e sanguigna, 25 x 42,2 cm; Los Angeles, Getty Museum, inv. 99.GA.6.19)

Studî per la Verità rivelata dal Tempo

FOTO PAGINA A FIANCO: Federico Zuccari, Studî per la Verità rivelata dal Tempo (1575 circa; pietra rossa, 261

x 197 mm; Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, inv. 11053 F)

gini si ricava con icastica esattezza il modello di vita che Federico aveva in mente e che riteneva un esempio da seguire e da celebrare. Il racconto, probabilmente debitore della nascente letteratura picaresca, parte col quattordicenne Taddeo che, contro la volontà dei genitori, lascia il borgo natio per andare a studiare a Roma, scortato da due angeli custodi: si noti come Federico abbia ritratto anche se stesso nel disegno, da bambino, mentre s’aggrappa alla gonna di sua madre. L’avventura di Taddeo prosegue coi disegni che mostrano il suo arrivo a Roma, dapprima con Atena che gli mostra il profilo della città che si staglia sull’orizzonte, e poi assieme a Servitù, Fatica e Disagio che lo accompagnano nel suo ingresso in città. Per Taddeo non sarà semplice, dal momento che all’inizio della sua ascesa sarà tenuto a cavarsela fin negl’impegni più umili, come sbrigare le faccende domestiche o far la spesa per la moglie dell’artista presso cui è a bottega, Giovanni Pietro Condopulo detto il Calabrese, e anche perché il suo talento non sarà immediatamente riconosciuto. Taddeo però non si darà per vinto, e grazie alla Pazienza e all’Industria comincerà a studiare gli antichi e i moderni (due disegni lo raffigurano impegnato a copiare i monumenti della Roma antica e le pitture raffaellesche della Loggia della Villa Farnesina), con una frenesia tale da cader malato e da esser momentaneamente obbligato a un frettoloso ritorno a Sant’Angelo in Vado, dove sarà curato dai genitori, forse adesso consci delle qualità del figlio. Guarito, tornerà a Roma, dove ricomincerà a studiare (lo si vede mentre copia le statue del cortile del Belvedere in Vaticano e il Giudizio universale di Michelangelo) e dove alla fine, fiancheggiato dalle allegorie dello Studio e dell’Intelligenza, coglierà il suo primo successo, all’età di diciannove anni: l’in-

This article is from: