Ornitorinco

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lone. E pensare che fino a qualche settimana fa non riusciva a togliermi gli occhi e le mani di dosso. Che c’era sempre un suo messaggino al mio risveglio per augurarmi il buongiorno. Che mi dedicava frasi romantiche e canzoni d’amore. Che mi faceva arrivare in ufficio mazzi di rose rosse, così, senza motivo, solo perché gli andava. Ora, nulla di tutto questo. Niente più “sei bellissima” sussurrati con commozione, niente tenere attenzioni, niente progetti per il futuro. Arriva, si installa sul mio divano, si ingozza di birra. E sì, ogni tanto mi scopa ancora, ma sempre più raramente, e comunque con meno impegno. E non si ferma più a dormire. Ogni volta deve iniziare a lavorare troppo presto la mattina dopo. Ma, Angelo, io non sono mica scema. Mica mi puoi trattare così e pensare che a me vada bene, che me ne stia sempre zitta in un angolo e faccia finta di niente perché ho paura che parlando, se dicessi qualcosa, se ti facessi sentire attaccato, tu te ne andresti e non torneresti mai più. E prima o poi, giuro, ma giuro davvero, che spegnerò questa dannata televisione e ti costringerò a guardarmi negli occhi e a sputare il rospo, dovessi aprirti io stessa la testa come ho appena fatto con questo melone, per guardarci dentro e vedere finalmente qual è il problema. E giuro, ma giuro davvero, che prima o poi lo farò. Prima o poi…

Non ero mai svenuta prima, e mi ritrovo a pensare quanto sia strano come il tempo si dilati, come potrebbe essere passato un solo minuto o una giornata intera, come ti vengano in mente le cose più bizzarre, mentre sei priva di conoscenza. Perché, questo sì: sono cosciente di essere incosciente. Dall’esterno non arriva quasi nulla, suoni troppo ovattati perché io possa distinguerli. Forse una sirena? Sì, un rumore stridulo e singhiozzante che riesce a farsi spazio, ma solo un pochino, nella nebbia che mi circonda. E poi, una sensazione più netta e violenta. Qualcuno che mi scuote e mi palpa. Mi girano a forza su un fianco. Ma cazzo, mai un momento di pace! Lasciatemi tranquilla, che qui dove sono non esistono compleanni, non ci sono parrucchieri estrosi che ti trasformano in un Mini Pony, non ci sono lettere infilate di soppiatto e nottetempo sotto la porta di casa. Non ci sono scippatori che ti portano via tutto quello che possiedi senza darti 14


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