Reality 83

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società

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happy birthday british institute

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’Istituto Britannico di Firenze, fondato nel 1917 per promuovere lo scambio culturale fra il mondo inglese e quello italiano, è dal 1923 insignito della Royal Charter: equiparabile a un Regio decreto legge, firmato e concesso da Re Giorgio V. Somo patroni il Principe di Galles e il cavaliere Wanda Ferragamo. Gli attuali cento anni di attività dell’Istituto sono un’importante occasione per celebrare i legami culturali che esistono fra l’Italia e il Regno Unito. Per solennizzare questo “compleanno”, nel prossimo giugno l’Istituto Britannico riceverà il Fiorino d’Oro dal Sindaco di Firenze. Quello fiorentino è stato il primo degli Istituti culturali britannici a operare al di fuori del Regno Unito. Consapevole degli obiettivi che voleva raggiungere, il British, come convenzionalmente si usa chiamarlo, dette vita a una serie di conferenze, pubblicò un periodico «La Vita Britannica» e avviò la formazione della propria biblioteca. Gli obiettivi dell’Istituto erano quelli di promuovere la conoscenza fra i cittadini italiani e quelli aderenti al Commonwealth britannico per mezzo di una biblioteca da aprirsi a Firenze, che il-

lustrasse tutte e due le culture e promuovesse lo studio delle due lingue. Negli anni ’20 e ’30 l’Istituto sviluppò la sua missione didattica, e secondo un accordo con l’Università di Firenze, divenne responsabile dell’insegnamento della lingua inglese formando così una intera generazione di futuri insegnanti nelle scuole italiane. Furono organizzate anche Scuole Estive che prevedevano scambi per gli studenti fra Londra e Firenze. Nel frattempo la Biblioteca si accrebbe grazie a donazioni di privati e di editori. Questo patrimonio librario è di straordinaria importanza perché è la più grande biblioteca di libri in lingua inglese presente nell’Europa continentale, con i suoi 52 mila volumi regolati da un servizio di consultazione e di prestito. La Biblioteca conserva anche alcuni importanti archivi. Quello dell’Istituto Britannico è diviso in due settori distinti: l’archivio proprio del British e quello che potremmo denominare delle “Collezioni speciali” che comprende i singoli fondi documentari che furono donati all’Istituto Britannico per la loro affinità con l’Istituto stesso o con la città di Firenze. Nel maggio 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, l’Istituto fu costretto a chiudere per riaprire nel 1946 insieme alla sua biblioteca che era stata messa in salvo dall’allora bibliotecaria Giulietta Fermi durante la guerra. Negli anni successivi il British continuò a sviluppare i suoi corsi, in particolare quello di storia dell’arte e a mantenere fede ai propri programmi. La prima sede fiorentina del British fu nei locali della Loggia Rucellai in via della Vigna Nuova, poi in via dei

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Conti. Nel 1923 l’Istituto si trasferì in Palazzo Antinori, davanti all’omonima piazza, in angolo con via Tornabuoni, dove rimase per oltre quarant’anni. Il trasferimento della Biblioteca nell’attuale sede di palazzo Lanfredini, in lungarno Guicciardini 9, fu possibile grazie alla generosità di Sir Harold Acton. Era il 1966. Mentre le attività didattiche si svolsero fino al 1998 nel Palazzo degli Spini, in via Tornabuoni. Successivamente, e a tutt’oggi, nel palazzo detto dello Strozzino, che si apre in piazza Strozzi. Punto essenziale di riferimento per la promozione della lingua inglese a Firenze e in Toscana (circa 2000 studenti all’anno tra corsi di inglese, italiano, storia dell’arte e di disegno), il British ha raggiunto proprio quest’anno i 100 anni di attività.

Domenico Savini

Sala della Biblioteca dell’Istituto Britannico di Firenze (Servizio fotografico di Moreno Vassallo). Il sindaco di Firenze Dario Nardella con la direttrice dell’Istituto Britannico Julia Race e l’Ambasciatore Britannico Palazzo Lanfredini ha origini cinquecentesche e fu progettato dall’architetto fiorentino Baccio d’Agnolo. L’edificio è la sede della prestigiosa Biblioteca Harold Acton dell’Istituto Britannico di Firenze. (Fotografia di Moreno Vassallo)

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