Cargo Livorno by Cronoart

UNO SCALO POLIVALENTE

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UNO SCALO POLIVALENTE

Posto al centro del Tirreno, il porto di Livorno è diventato il principale hub italiano per l’importazione ed esportazione di veicoli nuovi e uno snodo fondamentale per le autostrade del mare. Ma è anche il quarto gateway nel trasporto di container, per il quale vuole più che raddoppiare la capacità con la Darsena Europa.

Il porto di Livorno s’incardina nel Tirreno fra i tre scali settentrionali liguri (La Spezia, Genova e Savona) e quelli centro-meridionali di Civitavecchia, Napoli, Salerno e Gioia Tauro. È una posizione centrale, che gli conferisce un ampio raggio d’intervento come gateway. Nacque all’ombra del sistema portuale di Pisa e con la decadenza della Repubblica pisana l’insenatura dove oggi sorge Livorno acquisì sempre più importanza e in seguito l’infrastruttura portuale crebbe prima sotto Genova e poi sotto Firenze, che sfruttarono la posizio-

ne all’interno della linea di costa, che protegge dai venti del quadrante sud ed ovest. Nei secoli successivi, lo scalo labronico crebbe sino all’Unità d’Italia, quando perse lo stato di porto franco. Una situazione che unita all’allora nuovo tracciato ferroviario tra Pisa e Roma via Collesalvetti lo escluse dalle comunicazioni principali tra il nord e il sud. All’inizio del XX secolo, il porto toscano soffriva di problemi infrastrutturali, soprattutto per il trasporto delle merci, ma negli anni Trenta beneficò di un progetto di espansione e nel frattempo era sorta la nuova ferrovia tirrenica che rimise Livorno al centro delle comunicazioni della Penisola. La Seconda Guerra Mondiale portò una vasta distruzione del porto, che venne ricostruito.

Negli anni Settanta giunsero i container nella nuova Darsena Toscana, creata tra il canale scolmatore e la bocca d’accesso. Negli ultimi decenni, Livorno si è affermata anche nel traffico ro-ro, sia per le autostrade del mare, sia per il trasporto di autoveicoli nuovi, senza dimenticare il traffico di prodotti petroliferi,

sviluppato dalla grande raffineria adiacente allo scalo. Oggi, il porto di Livorno rientra tra i nodi Core delle reti trans-europee Ten-T e si presenta come scalo polivalente, con un hinterland formato principalmente da Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche.

Connessioni terrestri

Il porto di Livorno è ben collegato all’entroterra sia tramite infrastrutture stradali che ferroviarie. Nel primo caso, il porto è direttamente allacciato all'autostrada A12 Genova-Livorno, che all'altezza di Pisa, grazie all'A11, permette il raggiungimento di Firenze e dell'A1. Verso sud, quest’autostrada arriva a Rosignano Marittimo, per poi giungere a Roma tramite la Statale 1 Aurelia. Verso l’interno, Livorno è collegata a Firenze (e quindi all’autostrada A1) tramite la superstrada Fipili e, passando per Pisa, l’autostrada A11 Pisa-Firenze.

Sul versante ferroviario, il porto è collegato direttamente alla linea tirrenica, ma anche a quella Collesalvetti, chiusa nel 1966 e oggi operante solo come raccordo merci per l’Interporto Amerigo Vespucci. Lo scalo labronico è anche vicino all’aeroporto Galileo Galilei di Pisa, che dista una ventina di chilometri.

Al vertice del ro-ro

Sul versante marittimo, il porto di Livorno ha una posizione di primo piano nel ro-ro ed è importante anche per il gateway di container. Nel 2023 le sue banchine hanno movimentato 467.312 rotabili e 550.966 autoveicoli nuovi. Per quanto riguarda le autostrade del mare, Da Livorno partono importanti rotte per la Sardegna e la Sicilia e, in ambito internazionale, per la Spagna, la Tunisia e la Corsica, che rendono lo scalo labronico uno dei più importanti hub del trasporto combinato strada-mare.

Livorno è anche il principale hub nazionale per l’importazione e l'esportazione dei veicoli nuovi. I terminal più importanti per il traffico ro-ro sono quelli di Livorno Terminal Marittimo (Ltm), Porto di Livorno 2000, Sintermar, Sdt e Cilp. Nel flusso internazionale di veicoli nuovi, Livorno si avvale nell’immediato retroterra dell’Interporto Amerigo Vespucci e dell’autoparco Il Faldo. Le rotte principali sono per Marocco e Spagna (su cui opera Grimaldi), ma nelle banchine livornesi approdano anche car carrier provenienti dall’Estremo Oriente. In questo ambito, Livorno ha come maggiore concorrente italiano Trieste, ma in prospettiva

anche Gioia Tauro, perché lo scalo calabrese ha dichiarato che vuole cresce anche nella importazione ed esportazione di autoveicoli.

Quarto

nel gateway container

Livorno ha conquistato un’importante posizione nel trasporto marittimo di container, nonostante la vicinanza con i tre porti liguri. Nel 2023, lo scalo ha movimentato 669.414 teu, di cui 438.313 teu pieni (con 169.038 teu di sbarchi e 269.235 teu d’imbarchi) e 154.397 vuoti. Restando nell’ambito degli scali gateway (escludendo quindi Gioia Tauro, dedicato al trasbordo), Livorno si pone al quarto posto in Italia, dopo Genova, La Spezia e Trieste e davanti a Napoli e Venezia. Il traffico container livornese è concentrato nel Terminal Darsena Toscana, che muove circa il 65% del traffico container, seguito dal Terminal Lorenzini col 35%, mentre la restante quota è stata movimentata dagli altri terminal, ossia Cilp, Ltm, Sintermar e Marterneri (dati relativi al 2022).

Un anno da recuperare

Il 2023 è stato un anno difficile per i traffici marittimi a livello globale, e anche il porto di Livorno ne ha risentito, registrando complessivamente un calo dei volumi movimentati dell'1,4% rispetto all’anno precedente, scendendo a 38,6 milioni di tonnellate. Nel primo semestre di quell’anno il traffico merci è dimi-

nuito del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022, attestandosi a 15,4 milioni di tonnellate, il valore più basso dal 2014. Il calo è stato determinato in modo prevalente proprio dalle due specialità dello scalo labronico: i container (-10,7%) e i rotabili (-2,8%). Nella seconda metà dell'anno la tendenza negativa è proseguita, con un ulteriore calo del 6,7%. Nell’intero arco dell’anno, per quanto riguarda i container il calo è stato più pronunciato per i container vuoti rispetto a quelli pieni e gli imbarchi di container pieni hanno registrato una flessione più marcata rispetto agli sbarchi.

Per quanto riguarda i rotabili, la diminuzione è stata meno marcata rispetto a quella dei container e, nonostante la contrazione generale, alcuni mesi hanno visto un incremento rispetto all'anno precedente, indicando una variabilità mensile nel traffico. La flessione dei traffici a Livorno è proseguita anche nei primi tre mesi del 2024, quando il traffico container è calato del del 4,7% a 251.333 teu, con riduzione sia dei pieni (-4,3%, sia dei vuoti (-5,1%). Viceversa, l'Autorità portuale afferma che è aumentato il traffico dei rotabili.

Progetti per i futuro

Il porto di Livorno sta guardando al futuro con alcuni importanti progetti. Quello più impegnativo è la realizzazione del nuovo terminal container, denominato Darsena Europa. Se ne parla da anni e finalmente dopo un lungo processo amministrativo a dicembre 2023 il progetto ha ottenuto il via libera definitivo dalla Commissione Via-Vas del ministero dell'Ambiente. Secondo i piani dell'Autorità di Sistema Portuale, i lavori per le opere marittime dovrebbero partire entro l’estate 2024, mentre tra fine 2024 e metà 2025 è prevista la gara per affidare ai privati la realizzazione e gestione delle infrastrutture a terra. Quando operativo, si prevede nel 2027, questo terminal aumenterà la capacità del porto dagli attuali 700mila a 1,7 milioni di teu. L’Autorità portuale sottolinea anche altri interventi nel bacino livornese, di cui tredici in fase di realizzazione e venticinque in procinto di andare a gara.

Costruire una realtà unica ed interconnessa

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