Ricerca qualitativa - esperienze e motivazione dei volontari - 2019

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RICERCA QUALITATIVA ESPERIENZE E MOTIVAZIONI DEI VOLONTARI

2019

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO DI PESARO



Ringraziamenti

Un ringraziamento a tutte le volontarie e a tutti i volontari della Croce Rossa Italiana Comitato di Pesaro, per la loro accoglienza, disponibilitĂ e contributo, senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare questo studio. Un ringraziamento particolare ai volontari che hanno partecipato alle interviste, e a tutti coloro che mi hanno accompagnato e permesso di seguirli nelle loro attivitĂ .

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INTRODUZIONE

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali definisce il volontariato come attività “prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà”. Inoltre, la Carta Europea sui Diritti e le Responsabilità dei Volontari afferma che le attività intraprese sono anche a beneficio dello sviluppo personale del volontario. Il mondo del volontariato in Italia è cresciuto esponenzialmente negli ultimi decenni e le attività di cui si occupano sono le più variegate. Il volontariato nel settore socio-sanitario in cui opera Croce Rossa Italiana presenta delle specificità che possono essere comprese esplorando l’esperienza dei volontari stessi e ciò che li motiva. Questo studio ha l’obiettivo di comprendere e descrivere le caratteristiche più comuni dell’esperienza dei volontari della Croce Rossa Italiana Comitato di Pesaro (CRI-Pesaro) e ciò che li motiva a svolgere attività di volontariato. Ci sono circa 300 volontari in CRIPesaro, e le loro attività ed esperienze variano considerevolmente. Non tutti vivono il proprio volontariato allo stesso modo, e non tutti svolgono gli stessi servizi, ma quali sono le motivazioni più comuni che spingono i volontari e le volontarie a dedicare il loro tempo alle attività di CRI-Pesaro? Cosa caratterizza la loro esperienza come volontari in CRI-Pesaro? Quali sono le dinamiche e specificità del volontariato in CRI-Pesaro? Queste sono le domande a cui questo studio cerca di dare risposta.

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NOTA METODOLOGICA

La ricerca qualitativa è stato condotta da un singolo consulente di ricerca, utilizzando metodi di ricerca qualitativa, come l’osservazione e partecipazione alle attività dei volontari, 13 interviste semi-strutturate con volontarie e volontari, e un questionario online anonimo utilizzando la piattaforma Google Module - compilato da 116 volontari. La raccolta dati è iniziata a Settembre 2019 e si è conclusa a Gennaio 2020.

La privacy dei singoli volontari e di chiunque ha interagito con il ricercatore è stata salvaguardata in conformità con quanto disposto dagli artt. 13 e 14 del Regolamento (UE) 2016/679 sulla Protezione dei Dati Personali (GDPR).

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RISULTATI

Il comitato di Pesaro della Croce Rossa Italiana ha visto aumentare considerevolmente il numero di volontari negli ultimi dieci anni, ed oggi può contare su circa trecento volontari registrati. Di questi, circa un terzo è attivo regolarmente e svolge attività settimanalmente, un terzo solo saltuariamente, e un terzo raramente o è in riserva. Ogni anno il comitato organizza un corso base per poter diventare volontari, a cui partecipano tra le cinquanta e le cento persone. Non tutti finiscono il corso e non tutti proseguono il loro percorso e diventano volontari. Inoltre, con il passare degli anni c’è una considerevole percentuale di abbandono, perciò la maggioranza dei volontari è formata da volontari che sono entrati in CRI-Pesaro negli ultimi anni, anche se i volontari di lungo corso sono spesso molto attivi e ricoprono ruoli importanti nel comitato. Non c’è differenza significativa di genere, con donne e uomini equamente rappresentati, mentre circa il 70% dei volontari ha più di 30 anni. Ogni volontario ha una storia personale diversa, ma sono uniti nell’esperienza comune di volontariato in CRIPesaro.

Le motivazioni La scelta di avvicinarsi al mondo del volontariato e a CRI-Pesaro sono dettate da interessi, circostanze, coincidenze, conoscenze ed esperienze vissute in prima persona. I volontari raccontano di essersi avvicinati al volontariato grazie a familiari ed amici che erano già in qualche modo coinvolti con CRI-Pesaro, oppure di essersi informati individualmente sulle opportunità dato un interesse pregresso, o dopo aver visto del materiale informativo e pubblicitario di CRI-Pesaro. A volte, prima di interessarsi ad attività di volontariato in una organizzazione, si adoperavano già nella loro vita quotidiana in attività di mutuo-soccorso, altruistiche e solidali, verso chi ha più bisogno nella loro rete di familiari e conoscenti. Le difficoltà riscontrate nel momento del bisogno, la mancanza di certi servizi, oppure a volte proprio l’aiuto ricevuto nel momento del bisogno, fanno si che nasca la consapevolezza dell’importanza del ruolo svolto dal volontariato. Dunque, entrare in una organizzazione di volontariato come CRI-Pesaro rappresenta per alcune persone la possibilità di sviluppare ulteriormente idee e attitudini personali messe in pratica quotidianamente, all’interno di una organizzazione rispettata e riconosciuta in tutto il mondo. Molti coltivano questo desiderio

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per molto tempo prima di intraprendere il percorso per diventare volontari, a volte perché si trovano in un momento in cui il lavoro e la vita familiare non lo permettono, oppure ignorano la possibilità e le modalità di partecipazione. Per altri invece, è la curiosità che li avvicina per la prima volta al volontariato e a CRI-Pesaro. Sicuramente la presenza e la visibilità di CRIPesaro sul territorio permette ai cittadini di sviluppare un interesse verso l’organizzazione e le sue attività. Spesso però, manca una adeguata conoscenza di tutte le attività che CRI-Pesaro svolge, e non si conoscono le opportunità e le modalità di partecipazione. Molti volontari infatti affermano che solamente durante il corso per diventare volontari hanno scoperto “un mondo”, e sono rimasti sorpresi positivamente da tutte le possibilità all’interno di CRIPesaro, e dal contesto generalmente più solidale di quello percepito al di fuori. I servizi che CRI-Pesaro fornisce, e a cui i volontari possono partecipare attivamente, sono molteplici e vari, e questo fa si che ogni volontario abbia la possibilità di provare e trovare lo spazio e attività che più si adatta alle proprie aspettative, abilità, possibilità e preferenze. Per diventare volontari e per poter svolgere certi servizi, CRI-Pesaro conduce diversi corsi di formazione, e l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo, e specificatamente essere formati per affrontare le emergenze, è uno degli interessi centrali dei volontari. La formazione socio-sanitaria offerta rappresenta per alcuni l’opportunità di approfondire interessi personali, di studio e professionali, anche per prepararsi all’università o per un lavoro, anche in CRI-Pesaro se ci fosse la possibilità. Con il tempo i legami che si creano con gli altri volontari e con i beneficiari diventano sempre più rilevanti e motivano i volontari a continuare la loro esperienza in CRI-Pesaro. Le esperienze che si vivono insieme, come gruppo, sono talmente significative che certi volontari si riferiscono a CRI-Pesaro come una “grande famiglia” o la loro “seconda famiglia”. Il senso di appartenenza negli anni cresce, e l’attività di volontariato, anche se con il tempo può cambiare nella forma e nella frequenza, rimane una parte importante della vita dei volontari e della loro identità. L’importanza dei rapporti interpersonali è sottolineata dai volontari stessi, che riconoscono quanto la qualità di questi rapporti - tra volontari, tra volontari e beneficiari, tra volontari e dipendenti - influisca direttamente sulla qualità della loro esperienza e la qualità del servizio offerto ai beneficiari. Questo contatto diretto con le persone che hanno bisogno di aiuto fa si che i volontari si sentano utili, che vedano un risultato immediato del loro operato, e questo li motiva fortemente.

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Dunque, le motivazioni dei volontari, sia per aderire a CRI-Pesaro che continuare a svolgere la propria attività di volontariato, possono essere riassunte in tre macro categorie: • Motivazioni sociali: desiderio di contribuire positivamente nella propria comunità, di aiutare i più deboli e vulnerabili; • Motivazioni pratiche: desiderio di formazione e studio, socializzare, fare nuove esperienze, opportunità lavorative, accedere a servizi socio-sanitari; • Motivazioni esperienziali: esperienze traumatiche o positive, in cui si è percepita l’importanza del volontariato e l’impatto che ha sulla vita delle persone. Queste categorie di motivazioni sono solo le più comuni e condivise, non si escludono a vicenda e possono coesistere con pesi diversi per ogni volontario e volontaria.

Le esperienze L’esperienza dei volontari in CRI-Pesaro inizia con il primo corso di formazione, e continua con altri corsi se si è interessati a partecipare a certi servizi specifici, per esempio diventare soccorritori in ambulanza oppure un operatore polivalente di salvataggio in acqua (OPSA). Il volontario è libero di scegliere quali corsi frequentare, come è libero di scegliere quali attività svolgere. I corsi sono impegnativi, soprattutto in termine di tempo e di orari, ma anche in termini di preparazione. Mentre alcuni hanno idee chiare riguardo a quale formazione sono interessati e quali servizi vogliono poter svolgere, altri hanno bisogno di un orientamento, e di poter provare per capire in che contesto si trovano più a loro agio, dove si sentono più utili soddisfatti del proprio contributo. Un momento importante della formazione è il tirocinio, quando si accompagnano altri volontari esperti o dipendenti nelle attività per imparare osservandole. Il ruolo dei volontari esperti o dei dipendenti è fondamentale per l’esperienza del nuovo volontario, che a seconda di cosa avrà visto e quanto avrà imparato, si sentirà pronto a svolgere l’attività o meno. Non sentirsi pronto a svolgere il servizio demotiva i volontari a partecipare. Non tutti i volontari si sentono adeguatamente formati, e desiderano partecipare a più corsi di formazione, per esempio su come interagire con persone con disabilità psico-fisiche, su come gestire situazioni stressanti e traumatiche, e su come utilizzare mezzi e apparecchiatura tecnica per l’emergenza.

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Inizialmente, a seconda della formazione ricevuta, c’è chi dedica molto tempo ad esplorare le diverse attività che CRI-Pesaro fornisce - nell’area del sociale, della salute o dell’emergenza ma dopo i primi anni solitamente si sviluppa una preferenza, oppure si realizza che un impegno eccessivo non è sostenibile. Pochi continuano a svolgere regolarmente tipologie di servizi diverse, mentre la maggioranza, dato l’investimento di tempo nella formazione, la capacità appresa e la necessità di tenersi aggiornati, oltre che alla semplice preferenza personale, svolge regolarmente una sola tipologia di servizio. Questo va a discapito di un certo ricambio tra volontari all’interno delle aree, creando gruppi di volontari molto affiatati, che però non comunicano regolarmente con altri gruppi di volontari che svolgono attività diverse. L’esperienza di volontariato in CRI-Pesaro può essere infatti piuttosto diversa per ogni volontario e volontaria. Gli orari e i giorni in cui vengono svolti i servizi, i beneficiari a cui i servizi sono rivolti, la quantità di stress e rischio di esperienze traumatiche, tutto ciò varia a seconda di quale area e quale servizio si svolge. Le attività dell’area sociale - i trasporti sociali per anziani e disabili, la distribuzione di cibo per i meno abbienti e senza fissa dimora, l’animazione per anziani in strutture di accoglienza - sono caratterizzate da una certa regolarità e ripetizione, e i beneficiari sono spesso gli stessi per lunghi periodi di tempo. Le attività dell’area salute e emergenza - 118 serale, 118 eventi sportivi e sociali, il pronto soccorso e l’OPSA - sono caratterizzate da momenti di attesa durante il servizio, che possono essere anche lunghi e noiosi, alternati da attività intensa e stressante, e i beneficiari cambiano ad ogni servizio. Inoltre, qualche volontario svolge uno o più servizi alla settimana, mentre altri svolgono circa due servizi al mese, che è il minimo impegno richiesto da CRI-Pesaro. Molti volontari vorrebbero svolgere più servizi ma per vari motivi non riescono. Tra i fattori che influiscono sulla disponibilità e la frequenza ci sono gli impegni di lavoro e di famiglia, ma anche la difficoltà a prevedere la propria disponibilità con largo anticipo e gli orari in cui si svolgono i servizi. La maggior parte dei servizi svolti dai volontari quindi vengono effettuati nel tardo pomeriggio-sera dopo il lavoro durante la settimana, e durante il fine settimana. C’è chi riesce a svolgere il volontariato durante gli orari lavorativi più comuni, generalmente pensionati, studenti, oppure chi lavora part-time, negli orari serali o nel fine settimana. Ci sono poi volontari che hanno ruoli di gestione e responsabilità dei servizi all’interno di CRI-Pesaro, e l’impegno è tale che alcuni di loro si riferiscono alla loro attività di volontariato come un “secondo lavoro”. Spesso però le soddisfazioni più grandi derivano

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proprio nel vedere che il proprio impegno e contributo verso un particolare servizio e progetto raggiunge gli obiettivi prefissi. I volontari non svolgono le loro attività esclusivamente con altri volontari, ma anche con dipendenti di CRI-Pesaro e ragazzi e ragazze del Servizio Civile Nazionale ed Servizio Volontario Europeo. Alcuni volontari lamentano di essere trattati da CRI-Pesaro e dai suoi dipendenti come altri dipendenti. La convivenza di figure diverse, per formazione, compiti e motivazioni, come volontari e dipendenti può creare attriti e confusione se i ruoli e i compiti non sono ben definiti. Il comitato ha attraversato un periodo di grandi cambiamenti ed espansione negli ultimi dieci anni, e l’utilità e i benefici di questi devono essere partecipati e comunicati per ridurre al minimo i possibili attriti interni. Questi cambiamenti possono aver contribuito ad attriti ed un peggioramento della qualità dell’esperienza come volontari all’interno di CRI-Pesaro, anche se per la maggioranza l’esperienza del loro volontariato è migliorata negli anni.

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ANALISI

Il volontariato nel settore socio-sanitario e in CRI-Pesaro richiede molta responsabilità, competenza e professionalità, e come sottolineano i volontari: “ci va di mezzo la salute e la vita delle persone”. Questo fornisce l’opportunità ai volontari di formarsi, e di effettuare servizi dove la propria utilità è percepita immediatamente, ma richiede un impegno considerevole che può essere difficile da mantenere nel tempo. Inoltre, i volontari di CRIPesaro sono parte di un comitato di dimensioni considerevoli, a sua volta parte di una organizzazione nazionale e internazionale riconosciuta in tutto il mondo. Questo implica che le attività di CRI-Pesaro e dei suoi volontari sono piuttosto regolamentate. I volontari godono ancora di una certa autonomia nelle loro attività e nei loro servizi, ma questa è in qualche modo limitata dalla necessità di strutturare formalmente l’organizzazione, e più il comitato cresce più questa necessità aumenta. In una organizzazione di queste dimensioni nasce il bisogno di numerose attività di gestione e corollarie che possono essere di minor interesse per i volontari, dove non c’è contatto con i beneficiari. Se si considera anche l’elevato numero di volontari e le molteplici attività svolte, il contesto può essere dispersivo, e questo può impattare negativamente l’esperienza di volontariato. Una comunicazione interna efficace diventa quindi molto importante per far si che i volontari siano informati, coinvolti e motivati. I volontari desiderano vedere l’impatto delle loro attività, e che il loro impegno sia riconosciuto. Il tempo necessario, la mancanza di tempo, e l’utilizzo del tempo è un tema che attraversa trasversalmente l’esperienza dei volontari. Il tempo è ciò che il volontario dedica a CRIPesaro e ai beneficiari dei suoi servizi. Serve tempo per la formazione, per gli aggiornamenti, per le procedure burocratiche, e i volontari si districano in una gestione del tempo alla ricerca di un bilanciamento tra vita familiare, vita lavorativa, volontariato e altre attività sociali o ludiche. L’impegno considerevole richiesto ai volontari, la formazione e la professionalità necessari per rispondere ai bisogni dei beneficiari e le responsabilità crescenti di CRI-Pesaro verso di loro rappresentano una sfida per i volontari. Il mondo del volontariato svolge un ruolo sempre più centrale ed essenziale nella società. Questo equilibrio tra salvaguardare l’esperienza dei volontari, e salvaguardare la qualità dei servizi ai beneficiari non è semplice da mantenere, ma come si è visto le due non sono in conflitto, e se il volontario è

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adeguatamente formato e informato, se può soddisfare le proprie aspettative, vedere e comprendere il valore del proprio impatto, e questo valore essere riconosciuto dai beneficiari, dagli altri volontari e dal comitato, tutto questo può garantire una esperienza positiva per i volontari e un servizio di qualità agli utenti.

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CONCLUSIONI

Le associazioni di volontariato sono collettivi di persone che decidono di agire dove e quando trovano un bisogno non corrisposto. Negli ultimi decenni il ruolo delle organizzazioni di volontariato è diventato centrale e complementare ai servizi garantiti dallo Stato, e spesso sono bisogni primari che vengono garantiti tramite il servizio dei volontari. Questo è vero anche per i volontari di CRI-Pesaro, che svolgono il loro volontariato in una organizzazione importante e riconosciuta per il proprio valore. Il fatto che CRI-Pesaro sia cresciuta in numero di volontari, di dipendenti e di servizi offerti, rappresenta uno spaccato del settore terziario e delle modalità in cui i bisogni socio-sanitari vengono soddisfatti oggi. Nonostante le sfide che questo rappresenta, i volontari di CRI-Pesaro donano il loro tempo e contribuiscono con passione alle attività di assistenza socio-sanitaria svolte dal comitato. Ciò che li motiva è un desiderio di contribuire in modo positivo nella propria comunità, l’opportunità di imparare e fare esperienze condivise in una organizzazione riconosciuta e rispettata. Le esperienze vissute insieme, le relazioni e amicizie nate e l’opportunità di aiutare chi ha più bisogno sono tra le soddisfazioni più importanti per i volontari. I volontari di CRI-Pesaro rappresentano un patrimonio e un riferimento per la città di Pesaro, e il valore del loro impegno e contributo deve essere riconosciuto e celebrato da tutti.

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