Itinerantes - Guide della Valsesia

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CATALOGO

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GUIDE TURISTICHE, AMBIENTALI E ACCOMPAGNATORI

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Dal 2009 guidiamo i visitatori alla scoperta della Valsesia Chi viaggia insieme a noi non ha dubbi: la nostra abilità è quella di saper coinvolgere anche gli ascoltatori più esigenti. Insieme a noi il nostro territorio non è più soltanto “nostro” ma rimane nel cuore anche di quanti vengano a trovarci. Siamo fortunati perché operiamo in territori che, come la Valsesia, hanno veramente tanto, tantissimo da offrire: noi ci aggiungiamo la passione e la voglia di raccontare il sapore e la storia di

questa terra meravigliosa. Itinerantes nasce nel 2011 da un’idea di Monica Ingletti per la promozione della conoscenza del territorio valsesiano e il rilancio dell’imprenditoria giovanile locale nel settore del turismo. Nel tempo il progetto è cresciuto grazie al contributo di altre Guide e oggi si occupa anche di alcuni territori vicini (provincie di Biella, VCO, Novara).

DISCOVERING VALSESIA AND NORTH PIEDMONT We are a team of Tourist Guides, Environmental Guides and Tour Leaders. Since 2009 we have organized guided tours especially in Valsesia and since 2011 in North Piedmont thanks to our partner Tourist Guides. We are actively engaged in the promotion and development of the tourism on our territory. Our job requires much love and commitment and we’re ready to show you the wonders of our country.

RIMELLA CARCOFORO

ALAGNA VALSESIA

FOBELLO

RIMASCO

SABBIA

CERVATTO

RIMA SAN GIUSEPPE

CRAVAGLIANA ROSSA

BOCCIOLETO

MOLLIA

VOCCA VARALLO BALMUCCIA

RIVA VLADOBBIA CAMPERTOGNO

SCOPA

BREIA PIODE RASSA

SCOPELLO

QUARONA

PILA

CELLIO

BORGOSESIA VALDUGGIA

GRIGNASCO VALSESIA

SERRAVALLE SESIA

PRATO SESIA

ROMAGNANO SESIA

PIEMONTE

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GATTINARA

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INDICE chi siamo

La storia, le Guide, la Filosofia

Nel 2011 nasce una piccola impresa, Itinerantes

Il nostro obiettivo

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Creare un’offerta turistica completa per la Valsesia e l’Alto Piemonte

Un passo dopo l’altro... insieme a noi!

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Sempre in movimento, originali e dinamici, mai scontati.

La Valsesia

Introduzione alla “valle più verde d’Italia”

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Itinerari culturali Varallo

Alla scoperta della capitale storico-artstica, una poesia ai piedi del Sacro Monte

Da Varallo a Venezia

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Imperdibili viaggi tra capitali ricche di storia e di meraviglie...

Fobello

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La “proclamata valsesiana gemma” tra bellezze, musei e gastronomia

Mollia

Il paese sulla via delle valanghe: un luogo unico per gli amanti della valle

Alagna e Riva

Rima

Un gioiellino posto dove finisce la strada e inizia il sentiero...

Borgosesia

La “capitale industriosa” e il suo imperdibile Carnevale storico

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Preziose “Pietre Gemelle” ricche di fascino ambientale e culturale

Riva Valdobbia, panorama sul massiccio del Monte Rosa. In alto, sulla Punta Gnifetti, svetta il rifugio Capanna Regina Margherita (m. 4.554)

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Le frazioni del sole

A spasso nelle colline della Bassa Valsesia

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INDICE Rimella San Gottardo e Bocchetta di Campello

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Panorami dalla pianura al Monte Rosa: il Bec d’Ovaga

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Luoghi per grandi emozioni: Val Sabbiola e Valbella

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itinerari archeologici

LABORATORI ED EVENTI

Tra castelli e fortezze

Le tradizioni si imparano divertendosi!

Un itinerario unico e inconsueto in luoghi medievali fortificati

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SPETTACOLI

Calici & Sapori

La Compagnia Itinerante

trekking 70

In Val Vogna tra i Larici dell’Alpe Larecchio

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La “Oltertol”: passeggiata nei borghi Walser di Otro

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Giro degli alpeggi di Carcoforo

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Il Sentiero Glaciologico

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Pittoresca Campertogno - Il Sentiero dell’Arte

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Da Boccioleto all’Alpe Seccio

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Tra le rive del Lago Baranca, scenario da favola...

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Le nostre attività più amate e seguite

itinerari enogastronomici Tour tra le bontà della nostra terra

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Un’Associazione di spettacoli esperienziali per far rivivere la storia della Valsesia

INFORMAZIONI

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Come arrivare in Valsesia e le nostre sedi

■ Sopra a sinistra: Stambecco nel Parco Naturale Alta Valsesia, scorcio dell’Alpe Larecchio in Val Vogna. Sopra: Vista sul Monte Rosa dall’Alpe Pizzo di Piode

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un saluto ai lettori Ingletti

Monica

C

ari viaggiatori, eccovi omaggiati del catalogo di proposte di visita in Valsesia. Si tratta di un prodotto un po’ particolare, pensato sia per quanti ancora non conoscano il territorio e i nostri servizi sia per offrire nuovi spunti a quanti abbiano già visitato i territori ai piedi del Monte Rosa.

È un lavoro che riassume le peculiarità culturali e ambientali della Valsesia e pondera l’esperienza maturata sul campo, frutto di tanto impegno, passione e paziente ricerca del modo migliore di comunicare il territorio in cui sono nata e cresciuta, e che amo profondamente. Scrivo di Valsesia con l’entusiasmo dato dalla consapevolezza che essere una Guida significa essere un cardine nel circuito turistico, un punto di riferimento sia all’interno di un certo territorio, per promuoverne le bellezze, che all’esterno, per aiutare i viaggiatori a non brancolare nel buio. Consapevole altresì che la mia valle è meta ambita e ammirata, apprez-

zata da quanti la sappiano vivere con il giusto spirito. Per questo è tempo che vi mettiate in cammino! Sfogliate il catalogo nello stesso modo in cui suggerisco come passeggiare ai miei visitatori: tenendo sempre il naso un po’ all’insù. Solo così lo sguardo potrà penetrare profondamente la natura, le tradizioni, gli scorci inaspettati, i dettagli, le emozioni. Il bello delle nuove scoperte spesso inizia dove finisce la concezione del limite.

■ Sopra sciatori alle prese con il freeride: la Valsesia è la patria mondiale indiscussa di questa disciplina e il comprensorio Monterosa Ski conta ben 180 Km di piste battute; in alto a destra la scultura lignea della Vergine delle Grazie (Campertono); in basso, i colorati Scapini; e infine un romatico tramonto dalle colline di Cellio.

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“Una parola è morta quando viene detta, dicono alcuni. Io dico che comincia a vivere soltanto allora.” Emily Dickinson

■ In alto, una veduta di Varallo. In basso, a sinistra:..... Accanto: il riconoscimento per l’organizzazione del tour “La Valsesia per l’Emilia”

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Le Guide, il Nome, la Filosofia Eloquenza, conoscenza, professionalità, dinamicità: con queste doti la tua Guida Turistica ti accompagna alla scoperta dei segreti dei territori dei quali si occupa. Non si tratta quasi mai solo di visite guidate ma di vere e proprie esperienze a contatto diretto con la genuinità e lo spirito del territorio. Ma accompagnare è soprattutto passione per la propria terra, per le tradizioni, indagando la magia che si nasconde dietro ad ogni scorcio. Quando si viene in contatto per le prime volte con un territorio o si desidera

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approfondire delle tematiche c’è una cosa importante da tenere in considerazione: viaggiare con una Guida è tutta un’altra cosa… Essa aiuta il visitatore ad arrivare fino all’essenza dei luoghi per assaporarli con curiosità e voglia di sapere. L’abilità logistica maturata con l’esperienza sul campo garantisce al visitatore la certezza di essere sempre in buone mani. Il rapporto umano che si insatura con la Guida infonde all’esperienza qualcosa di indimenticabile e di au-

tentico, qualcosa che non si può rintracciare nei libri o nei dépliant e che non è eguagliabile da accompagnatori improvvisati e non legalmente abilitati. Itinerantes è un nome che rappresenta uno stile di vita, un modo per “pensare globale” ma “parlare locale”. Rappresenta una squadra composta esclusivamente da Guide Turistiche, Ambientali ed Accompagnatori turistici professionisti e regolarmente abilitati all’esercizio della professione secondo disposizioni di legge.

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i nostri obiettivi

Lavoriamo per creare un’offerta turistica completa, capace di valorizzare tutte le peculiarità culturali e ambientali della Valsesia e dei territori dell’Alto Piemonte nei quali ci troviamo ad operare. Siamo da sempre impegnati nella realizzazione di proposte ed itinerari adatti ad ogni tipologia di utenza, personalizzabili, e di attività adatte a tutti compresi bambini, anziani e disabili perchè sappiamo che il nostro territorio può essere “a portata di tutti”. Ma non siamo favorevoli ad un concetto di “turismo di massa”. Piuttosto, siamo orientati verso un turismo di interesse, rivolto a tutte le località valligiane e distribuito in modo omogeneo durante tutto l’arco dell’anno. Lavoriamo in collaborazione con molti altri professionisti del settore, Agenzie di Viaggio, Tour Operator, ristoratori ed esercenti per garantire visite guidate e soggiorni di massima qualità.

“lavoriamo Per un turismo che oFFra esPerienZe uniche ed emoZioni indimenticaBili” MISSION Our aim is to create the complete tourist experience which will show you the special features of Valsesia and the territories of North Piedmont where we work. All our proposals and itineraries are suitable for all kinds of tourists and travellers, and are always customized according to particular needs and preference. We work in partnership with a number of other professionals, travel agencies, tour operators, restaurateurs and merchants to provide guided tours and stays of high quality.

un passo dopo l’altro... insieme a noi! Scoprire il territorio insieme a noi non si traduce quasi mai in semplici visite guidate: sappiamo bene che dietro ogni angolo si nascondono storie e momenti che possono trasformarsi in vere e proprie avventure, capaci di arricchire smisuratamente i visitatori. Il Calendario Eventi e Visite o le gallerie fotografiche e descrittive che si trovano sul nostro sito e sui nostri canali

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social raccontano le passeggiate, le scoperte, le persone e le novità legate alla nostra azienda turistica, il nostro impegno e il nostro amore per il territorio. Con essi riusciamo a dare prova di essere sempre originali e dinamici, mai scontati. www.iTineRAnTes.iT


esprimi un desiderio...

a l a g e R una Guida

per un’esperienza da ricordare!

Natale, compleanni, anniversari o avvenimenti importanti: scegli la Valsesia e lasciati conquistare dalle sue meraviglie affidandoti ad una GUIDA professionista! Per le tue persone speciali la Guida realizzerà un tour o visite personalizzate in base ad ogni tuo desiderio, completo anche di messaggio augurale!

SEGUICI SULLA PAGINA FACEBOOK E SU WWW.ITINERANTES.IT

Scegli di regalare la Valsesia, scegli di vivere e far conoscere in profondità il nostro paese… Regalati una Guida professionista: chiedi un luogo che ti incuriosisce o appassiona e la Guida si metterà a tuo esclusivo servizio. Oppure... scegli gli appuntamenti del nostro famoso e nutrito Calendario!

Una sola magica proposta:

Una Guida tutta per te! Sarà un regalo davvero diverso e originale e anche tu darai un contributo per diffondere quanto di bello può offrire la nostra valle!

INFORMAZIONI: T. 377.46.54.982 – www.itinerantes.it …oppure vieni a trovarci durante i nostri eventi www.iTineRAnTes.iT

anche solo per conoscerci, sei sempre il benvenuto!

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Ufficio Promozione e Sviluppo Turistico Terre Nebbiolo & Alto Piemonte Si tratta di una nuovissima realtà territoriale nata agli inizi del 2014 grazie ad un’idea dell’amministrazione della Città di Gattinara in collaborazione con la sua Enoteca Regionale delle Terre del Nebbiolo del Nord del Piemonte.

proprio ventaglio di collaborazioni con Agenzie Viaggio, Tour Operator, ristoratori ed albergatori, esercenti, Atl, Associazioni ecc… l’Ufficio e le sue Guide realizzano anche proposte di incoming e pacchetti soggiorno.

Esso è affidato e gestito dalle Guide Turistiche, Ambientali ed Accompagnatori turistici professionisti regolarmente abilitati all’esercizio della professione che fanno parte della nostra squadra o che collaborano con noi.

La scelta che ha guidato gli Enti ad affidare alle Guide la gestione di questo Ufficio si è basata sull’interesse e sulla volontà di offrire accompagnamenti guidati di qualità, eventi culturali e di intrattenimento finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio realizzando una rete turistica virtuosa. In questo modo viene garantito al pubblico il miglior trattamento possibile e le migliori offerte per vivere delle esperienze uniche, vere, indimenticabili.

L’Ufficio Promozione e Sviluppo si occupa di fornire servizi completi di accoglienza e informazione alla Città di Gattinara e alle sue Cantine, di promuovere la Valsesia e le province dell’Alto Piemonte sulle quali si irradia la presenza dell’Enoteca Regionale (Vercelli, Novara, Biella, VCO). Grazie alle proprie competenze territoriali e l’ausilio del

L’Ufficio collabora attivamente con tutte le realtà e gli enti dei territori di sua competenza garantendone visibilità e supporto logistico.

The Office of Promotion and Touristic Development Nebbiolo’s lands and Upper Piedmnont A new territorial reality born at the beginning of 2014 thanks to the City of Gattinara and its Regional Enoteca of the Lands of Nebbiolo and Northern Piedmont. The office is managed by Guides, Nature Tour Guides and Tour leaders which are all part of our team or work closely with us. The Office of Promotion and Development is dedicated to providing a full service of reception and information on the City of Gattinara and its famous wine cellars, to promote Valsesia and Upper Piedmont. Touristic and Environmental Guides also produce proposals for incoming stay packages.


I territori

dell’Alto Piemonte La Valsesia è incastonata in mezzo ad alcuni territori di grandissimo interesse ad alta vocazione turistica. Ricettività e ristorazione si coniugano felicemente con ambiente, sport e storia: chiunque potrà trovare la giusta offerta e le attività più gradite per vivere e conoscere l’Alto Piemonte…una terra da amare. BIELLA e il biellese sono imperdibili per l’archeologia industriale, una storia legata alla produzione tessile laniera, per la bellezza dei suoi borghi e ricetti medievali (come il Borgo del Piazzo di Biella, il ricetto di Candelo), i santuari e Sacri Monti (Santuario di Oropa, Graglia, san Giovanni d’Andorno), il sistema ecomuseale memoria della civiltà rurale delle colline e delle montagne, senza rinunciare alla natura e agli sport outdoor….per terminare a tavola con le bontà più ricercate (toma e caprini,

Il VCO, la “provincia Azzurra”, incanta con i tre laghi: Maggiore, Orta e Mergozzo, incuneati tra le montagne. Città accoglienti come salotti dall’età del Grand Tour aprono le porte ai visitatori (Stresa, Baveno, Verbania, Cannobio) con romantiche passeggiate lungo il lago, ville affacciate sul livello dell’acqua, splendidi percorsi tra giardini fioriti e architetture da favola. Borghi e fortezze ricordano l’importanza strategica della Val d’Ossola, via di commerci e di imprese militari dalla

Grazie ad Elena Serrani, Giulia Varetti, Enrico Zanoletti e a tanti altri colleghi che lavorano con noi avrete la possibilità di andare alla scoperta delle eccellenze delle pianure novaresi e vercellesi, risalendo la baraggia verso il biellese per approdare allo splendido paesaggio lacustre e montano offerto dal VCO.

polenta, salumi, dolciumi, miele e vini DOC come Lessona e Bramaterra).

NOVARA con la sua provincia è la terra degli aironi nel mosaico di risaie tra le verdi colline dei due laghi. Molti gli itinerari artistici e archeologici sulle rive del Ticino e del lago Maggiore per giungere al Vergante tra due

storia romana a Napoleone ai giorni nostri attraverso il valico del Sempione. Macugnaga, così come la Valle Formazza, meritano dal punto di vista naturalistico, con la Cascata del Toce e i sentieri verso la Svizzera (le vie Walser). La Valle Vigezzo è percorsa dalla ferrovia delle Centovalli tra panorami mozzafiato da Domodossola a Locarno. Non mancano i luoghi della fede (Santuario di Re, Sacri Monti di Domodossola e Ghiffa, Madonna del

laghi passando per il centro di Novara e il duomo, fino all’isola di San Giulio d’Orta e Arona tra castelli, borghi, ricetti (Ghemme e Carpignano), rocche e abbazie, chiese e santuari che collegano il novarese alle grandi stagioni dell’Arte italiana. Grandi aree naturalistiche protette (Parco del Ticino, Lagoni di Mercurago) e un ambiente variegato offrono svariate possibilità escursionistiche e attività sportive outdoor. A tavola la fa da padrone il riso o formaggi come il gorgonzola, pesce di lago o fiume e grandi vini.

Boden ecc..) e i musei oltre ai percorsi tra gli alpeggi più suggestivi dell’Alpe Veglia e Devero nel Parco della Valgrande o la Riserva di Fondotoce. Lo sport si coniuga all’ambiente montano e lacustre, mentre a tavola regnano piatti a base di pesce, agrumi, vino e l’olio di oliva, formaggi, salumi e carni stagionate, pane di segale.


Valsesia

La vista dei monti della Valsesia non può che piacere ad un viaggiatore filosofo, per cui la natura non è mai muta. I grandi spettacoli atti sono a risvegliare grandi sentimenti, ed eccitano negli animi idee non mai provate ancora… Tutto parla ai cuori sensibili. Nicolao Sottile, 1850

Vallate punteggiate da paesi abbracciati da monti e colline. Un viaggio itinerante verso la Val Mastallone fino a Fobello e Rimella, verso la Val Sermenza fino a Carcoforo e Rima e la Val Grande fino ad Alagna, tra le soleggiate colline di Cellio e Guardabosone attraverso i dolci filari di vite di Gattinara. In una sola parola, Valsesia: terra dal fascino antico e dal sapore sempre nuovo, terra d’arte e d’amore che si racconta nel tempo attraverso istantanee di opere e di vita. Terra resa feconda dalle mani di artisti, artigiani e contadini sapienti. Terra di tradizioni e cultura, dove bellezza e peculiarità dell’ambiente si coniugano felicemente con sport, attività didattiche, ristorazione, e la possibilità di visitare luoghi unici al mondo.

FOTO TRATTA DA www.valsesiasport.it

AMBIENTE Racchiusa tra le vette delle Alpi Pennine la Valsesia (VC) è dominata dal Monte Rosa, sul quale sorge la celeberrima Capanna Margherita (4.554 metri). Attraversata dal Fiume Sesia, l’ambiente è tutelato e valorizzato dal

Parco Naturale Alta Valsesia (il più alto d’Europa) dal Parco Naturale del Monte Fenera e dall’Ecomuseo, grazie al quale la comunità si prende cura del territorio preservandone i luoghi di vita preindustriali. SPORT Molto sviluppati sono quelli legati alla montagna estiva ed invernale: dall’alpinismo al trekking all’arrampicata sportiva su roccia su ghiaccio passando per freeride, scialpinismo, ciaspole o snowboard che possono contare su 180 km di piste battute. Nel fiume Sesia ci si tuffa per praticare rafting, canoa, kajak, hidrospeed, canyoning, senza dimenticare la pesca sportiva. Piste ciclabili, zone aperte al trial o motoalpinismo e al parapendio completano il quadro delle specialità praticabili in questa valle. ARTE & CULTURA Non tutti sanno che la Valsesia è stata, nei secoli, una vera e propria fucina d’arte e artigianato, sua vera fonte di sopravvivenza. La testimonianza più incredibile del talento

■ Sopra: il Puncetto e gli Scapini, prodotti dell’artigianato locale insigniti dei riconoscimenti d’eccellenza piemontese. Sinistra: Rapide selvagge, forte adrenalina, acqua bianca, spirito di gruppo e aggregazione con il rafting in Valsesia.

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foto di carlo pozzoni

■ A sinistra: panoramica del Monte Rosa da Riva Valdobbia. Sopra: la Piazza della Basilica del Complesso del Sacro Monte di Varallo

Abita questa terra un popolo modello che ha innato il senso dell’arte e nutre un profondo, nostalgico affetto per la sua Valle. Il Valsesiano è anzitutto un popolo di artisti. Ha sparso per il mondo una folla di pittori, gessatori, scagliolisti, falegnami in grande stile: ha popolato il suo Sacro Monte, le chiese e le cappellette della sua valle di tesori invidiati. Don Luigi Ravelli artistico dei valligiani è rappresentata dal Complesso Monumentale del Sacro Monte di Varallo. L’eccellenza artistica è legata, ad esempio, ai grandi nomi del rinascimentale Gaudenzio Ferrari o del caravaggesco Tanzio da Varallo oltre ad una miriade di architetti, lapicidi, plasticatori, scultori del legno, artigiani del vetro e del ferro che hanno saputo tramandare il proprio genio con grandi opere, molte delle quali conservate all’interno degli edifici religiosi. Tutta la valle è punteggiata da una presenza impressionante di chiese, oratori e cappelle, alcune divenute Monumenti Nazionali e frutto di una devozione popolare particolarmente forte. Abitata sin dai tempi dell’uomo di Neanderthal, la cultura propriamente valligiana si è parzialmente fusa con quella portata dai Walser, un popolo di stirpe germanica giunto dal vallese svizzero verso il XIII secolo. Il territorio offre un articolato circuito museale: tutto quanto sia divenuto eredità preziosa da tramandare è

riccamente rappresentato e conservato in ben 18 realtà. ARTIGIANATO Tra le cose che destano maggiore curiosità e ammirazione ci sono i prodotti dell’artigianato, molti dei quali insigniti dei riconoscimenti d’eccellenza piemontese. I più celebri manufatti sono ancora realizzati secondo antiche e preziose tecniche di lavorazione, come nel caso degli Scapini, del Puncetto o del Marmo Artificiale. FOLCLORE Sono tante le tradizioni folkloristiche che si possono vivere durante tutto l’arco dell’anno ma le più partecipate sono, ad esempio, il Carnevale di Borgosesia, il Sentiermangiando di Fobello o la Mostra Mercato Alpàa di Varallo. CUCINA I sapori sono legati all’ambiente alpino e prealpino. Hanno alla base i prodotti del lavoro montano come

formaggio (Toma), burro, polenta, minestre, salumi, pane e miele: ricette semplici, gustose ed uniche, molte di tradizione Walser. Non mancano prestigiosi vini: due DOCG (Gattinara e Ghemme) e tre DOC (Boca, Sizzano, Coste della Sesia). PERSONALITÀ L’album dei ricordi riporta le memorie delle vite di personaggi eccezionali, come quelle della Beata Panacea o Fra’ Dolcino passando attraverso la grande cantante Dea Garbaccio fino agli innovatori come Vincenzo Lancia.

Valsesia Nestled among the peaks of the Pennine Alps and known as the greenest valley in Italy, Valsesia is dominated by the Monte Rosa Massif. Valsesia is punctuated by a remarkable presence

of

national

monuments

such as the Sacro Monte of Varallo. Mountain sports and river sports are very developed in the region, as is its richness in history, personality,

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traditional cuisine and handicrafts.

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■ Interno della Cappella XXXIII: “Hecce Homo”


Percorsi culturali

Esplorare i poli di interesse culturale della Valsesia è quanto di più formativo ed entusiasmante si possa desiderare dalla “valle più verde d’Italia”. Essa possiede una varietà ed una quantità di capolavori dell’arte, musei, ecomusei, opere architettoniche come poche altre zone del Bel Paese. Da Alagna a Gattinara, passando per Varallo e senza tralasciare le valli laterali, si possono ammirare luoghi davvero unici al mondo. Dopo l’illustrazione sintetica dell’itinerario proposto, troverete una scheda tecnica con le indicazioni relative alle tipologie di interesse, un crono-programma di base, il livello di difficoltà, eventuali costi aggiuntivi oltre a quello previsto per la Guida professionista qui indicato.

I percorsi culturali: Per chi? Davvero per tutti. Ragazzi, adulti, anziani, gruppi organizzati, minigruppi, singoli, famiglie. Grazie alle abilità della Guida le visite saranno calibrate in base al target di utenza e alle esigenze o preferenze espresse in fase di organizzazione del tour. Per quante persone? Come prescrive la normativa una sola Guida Turistica può accompagnare fino a 50 persone. Se i gruppi fossero più numerosi si aumenterà il numero delle Guide in modo proporzionale.

Tariffe indicative* della Guida • Gruppi organizzati (fino a 50 pax - bassa/alta stagione):

€ 100,00/120,00 HD - € 150,00/180,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 110,00/130,00 HD - € 160,00/190,00 FD. • Mini gruppi (fino a 15 pax - bassa/alta stagione): € 90,00 HD - € 130,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 100,00 HD - € 140,00 FD. • Singoli/Famiglie: € 10,00 HD - € 20,00 FD. Gratuito bambini fino a 12 anni. Prestazione in lingua: € 20,00 HD - € 30,00 FD. Emissione regolare fattura, prestazioni esenti da IVA. * tutte le prestazioni possono subire variazioni in base alle modulazioni del percorso

Durata media. Tutte le nostre proposte sono pensate almeno per la giornata intera, anche se ci auguriamo sempre di poter realizzare proposte per più giorni. Crediamo che per comprendere e vivere a pieno la bellezza della Valsesia serva un tempo minimo e non un semplice “mordi e fuggi” in luoghi di cui si conosca già qualcosa. Siamo sicuri che, grazie ai nostri itinerari, la passione per la nostra valle crescerà esponenzialmente con la sua frequenza. Provare per credere!

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o in particolari condizioni.

The cultural itineraries are the most educational and exciting among our proposals in Valsesia. They are suitable for all ages and types and the group can be composed of a maximum of 50 persons per Guide. Each proposal is accompanied by a technical sheet with some guidance on difficulty, additional costs beyond the Guide.

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FOTO Di cARlO pOzzOni

Varallo

Ridente e sfarzosa, è la città-simbolo della cultura e del turismo valsesiano

Qui arte e storia si fondono insieme ad un paesaggio naturale ed urbano senza eguali offrendo una visione globale del nostro territorio. Una vera poesia da scoprire attraverso luoghi e tradizioni semplicemente unici... RIMELLA

CARCOFORO

FOBELLO

RIMASCO

SABBIA

CERVATTO

SAN GIUSEPPE

CRAVAGLIANA ROSSA

BOCCIOLETO

MOLLIA

VOCCA VARALLO BALMUCCIA

TOGNO SCOPA

BREIA PIODE

SCOPELLO PILA

QUARONA CELLIO

lA cittÀ Passeggiando tra le Storiche Contrade l’antico borgo medievale suggerisce intatte le atmosfere della vita di una volta: le quinte scenografiche offerte dagli scorci degli eleganti palazzi con i tetti di beole, dalle strette viuzze acciottolate tra i lastroni di pietra e le botteghe dell’artigianato, espressione di cultura popolare e amore per le tradizioni, conquistano per la loro bellezza. Lo sguardo corre verso il fiume Sesia e il torrente Mastallone che solcano e abbracciano l’insieme pittoresco del centro abitato, meta ambita e amata delle élite nobili ed alto borghesi d’Italia e d’Europa negli anni della Belle Époque: ce lo ricordano l’ex stabilimento idroterapico Splendid Park

Hotel, il Teatro Civico, le belle ville ottocentesche che si affacciano sull’allea, il viale principale, ornato da un lungo filare di tigli piacevolmente odorosi. In un elegante palazzo di fine ‘700 si scorge la piccola Casa Museo Cesare Scaglia dedicata all’omonimo pittore vissuto tra la fine dell’ ‘800 e la prima metà del ‘900. Un luogo familiare, straordinariamente diverso dall’ordinario, creato nel 1945 dalla figlia primogenita del pittore all’interno dei locali utilizzati da Scaglia come laboratorio. Le sue opere possono essere ammirate insieme ad oggetti e arredi appartenuti alla famiglia. Al piano terra del palazzo sono ancora visibili gli affreschi del pieno ‘500 a tema profano. Poco oltre sta la Pinacoteca, posta all’interno di Palazzo dei Musei. Essa ospita una delle raccolte di opere più importanti del Piemonte che spazia-

BORGOSESIA VALDUGGIA

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16 GRIGNASCO

SERRAVALLE SESIA

PRATO


foto di carlo pozzoni

City of Varallo The city of Varallo is the symbol of culture and tourism in Valsesia. It has always been considered the historic and artistic capital of the valley. Here you

can

discover

great

historical

and artistic treasures such as the Art Gallery, which contains more than 3,300 works of art or Cesare Scaglia’s house museum, an exposure set up in the house of the painter. The Historical Contrade perfectly mirrors the medieval road system of the city. Here you can find artisan workshops, expressions of

■ In alto: Galleria di alcuni edifici storici: sulla destra la bella Villa Virginia, decorata al suo interno con un largo impiego di Marmo Artificiale, la tecnica conosciuta in tutto il mondo nata a Rima nel corso dell’’80 e, sullo sfondo, il Sacro Monte. in centro: Villa Durio, oggi sede del Comune; e il grande edificio di Palazzo dei Musei, sede della Pinacoteca e del Museo di scienze naturali “Calderini”. In basso: a sinistra la piazza principale (Vittorio Emanuele II) dove si trovano la Collegiata di San Gaudenzio e il Teatro Civico; a destra uno scorcio del Ponte Antonini che solca il torrente Mastallone e collega una parte della città alle Contrade Storiche.

popular culture and love for tradition. The town has a wide range of important monuments such as the collegiate church of St. Gaudenzio and the church of St. Mary of Grace, where you can see Gaudenzio’s wall. This is a large fresco composed of 21 panels depicting Jesus’s life and was painted by Gaudenzio Ferrari in 1513 (hence the name of the wall). The fresco is considered the prologue foto di carlo pozzoni

no dal XV al XX secolo tra tele dipinte, disegni, sculture, affreschi; nello stesso complesso è presente una preziosa raccolta di maioliche e un museo di scienze naturali. Arroccata e scenografica, nel centro del paese sorge la Collegiata di San Gaudenzio, rimaneggiata più volte fino al ‘700. Conserva alcune opere sorprendenti come un polittico di Gaudenzio Ferrari e la scultura della Vergine Incoronata (1633) che ancor oggi viene portata in processione.

of the visit to the Sacro Monte: in fact, every scene represented in the fresco is reported in the same way in the chapels of the monumental complex so a visit here is a must. Do not forget a pleasant walk in the main avenue (“allea”) where XIX century villas and the Civic Theatre are located.

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VARALLO

Arte e FEDE Chiesa di Santa Maria delle Grazie Sul finire del ‘400 in luogo di una piccola cappella in aperta campagna sorse la chiesa più importante di Varallo. Qui si conserva una delle opere d’arte più ricercate e importanti della Valsesia: la grande “Parete Gaudenziana” (m 10.40 x 8). La chiesa venne voluta dal frate francescano Bernardino Caimi, ■ Alcuni dettagli della “parete gaudenziana”: la chiesa e costruita in semplici forme il gruppo delle mamme con i bambini nella Crocifissione. Alcuni personaggi guardano tardo gotiche. In origine era compleil visitatore per attirarne l’attenzione e ta di un grande ed elegante chiostro instaurare con esso un rapporto di dialogo e coinvolgimento. conventuale poi in parte perduto.

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Nella zona presbiteriale trova posto il tramezzo affrescato da Gaudenzio Ferrari (ca. 1513) costruito per dividere l’area della celebrazione eucaristica da quella usata come aula di predicazione. Con dinamica capacità comunicativa Gaudenzio scelse di dipingere in 21 riquadri gli episodi della Vita e della Passione di Gesù, riservando uno spazio centrale più ampio alla Crocifissione. L’immediata comprensibilità e la genuina efficacia generata dal connubio di tecnica e sentimento rendono que-

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ste scene adatte a rafforzare la predicazione evangelica. In quegli stessi anni, sempre grazie alla volontà del Caimi, era iniziata l’edificazione del Sacro Monte. La corrispondenza tra i riquadri della parete della chiesa e le rappresentazioni interne alle cappelle del Sacro Monte è incredibile, a testimonianza del fatto che entrambi i luoghi fanno parte di un’unica idea progettuale e che la “parete” costituisce la preparazione all’ascesi proposta nel percorso cristologico e mariano del Sacro Monte.

■ Dettagli del riquadro della Crocifissione: in alto il rilievo in stucco di un gruppo di soldati; al centro l’uomo che indossa l’abito del pellegrino diretto a Santiago di Compostela, tradizionalmente indicato come l’autoritratto di Gaudenzio Ferrari; in basso un diavolo tormenta il cattivo ladrone.

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VARALLO

Il Complesso monumentale del Sacro Monte appare in tutta la sua grandiosità già mentre si raggiunge Varallo. Sorge su un promontorio immerso nei boschi e sembra una cittadella fortificata medievale. è questo il luogo-simbolo di tuta la Valsesia. ■ In alto uno scorcio del Complesso visto dalla città; in basso una delle piazze interne con il Palazzo di Pilato e la Fontana della Resurrezione; a destra la cappella aerea dell’Assunzione di Maria (bottega Bussola, XVIII secolo) affascinante opera conclusiva del percorso.

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Sacro Monte La visita nel Complesso è un’esperienza che non può proprio mancare a quanti scelgano di raggiungere Varallo. Il Sacro Monte è un luogo assolutamente unico nel suo genere, simbolo dell’operosità, della devozione, dell’alta capacità artistica e artigianale delle mani valligiane che lo hanno prodotto nell’arco di quasi quattro secoli. Quello di Varallo è il più antico dei nove Sacri Monti piemontesi e lombardi. Dal 2003 è entrato a far parte dei siti patrimonio dell’umanità tutelati dall’UNESCO, essendo un complesso monumentale che riveste una spiccata importanza anche dal punto di vista ambientale e storico-artistico. Fu il francescano Bernardino Caimi, già custode dei Sacri Luoghi d’Oriente, a progettare alla fine del ‘400 la realizzazione di una “Nuova Gerusalemme” per consentire ai fedeli di vivere la spiritualità del pellegrinaggio in Terrasanta ripercorrendone fedelmente i luoghi simbolici. Poco a poco, passando attraverso le mani di Gaudenzio e, nei secoli, di altri grandi artigiani ed artisti come Giovanni D’Enrico, Tanzio, Morazzone, Luini, Gianoli, Ceranino, i Bussola, Gilardi e tanti altri, prese forma una vera e propria cittadella fortificata cinta da mura e costituita di vie, piazze, palazzi e giardini, una basilica e ben 45 cappelle. Statue e dipinti

danno forma e voce al percorso che narra “qui e ora” quello che Giovanni Testori chiamerà il “Gran Teatro Montano” che inscena la vita di Gesù, dall’Annunciazione all’Assunzione di Maria. La perfetta fusione comunicativa tra gli attori scolpiti e la folla affrescata nei paesaggi delle pareti creano una spettacolarizzazione del messaggio biblico che “esce” dalle pagine scritte del testo sacro per diventare realtà e coinvolgere meglio l’astante, facendolo sentire esso stesso parte della Storia. Un percorso emozionante, immerso in ambienti belli da osservare e da vivere in tutte le stagioni.

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The Sacro Monte di Varallo The Sacro Monte is an absolutely unique place. It is situated among the green of the forests at the top of a rocky spur right above Varallo. It is the most ancient Sacro Monte in Piedmont and consists of 45 chapels, some of which are isolated, while others are part of monumental

■ Sopra una tenerissima immagine di Maria con il Bambino nella cappella della Circoncisione (Gaudenzio Ferrari, terracotta policroma, ca. 1516); sotto la cappella che rappresenta la scena della Trasfigurazione al Monte Tabor, un angolo panoramico suggestivo. A lato, la Piazza dei Tribunali.

groups. It is a symbol of devotion, industriousness and the high artistic ability of the inhabitants of the valley that produced them over nearly four centuries. They contain over 800 life-size wooden ■ In alto a destra “La salita al Calvario”; al centro “L’incoronazione di spine”; sotto alcuni personaggi della cappella Ecce homo: tutti momenti centrali della Passione di Gesù inseriti nel Palazzo di Pilato, uno dei luoghi realizzati dal grande scultore e architetto Giovanni D’Enrico (XVII sec.).

and multi-coloured terracotta statues. They represent the Life, the Passion, and the Death of Christ. It was the Franciscan Bernardino Caimi who planned the creation of a “New Jerusalem” at the end of XIV century to allow the faithful to experience the spirituality of the pilgrimage to the Holy Land faithfully rebuilt in its most symbolic places. Since 2003 it has become one of the World Heritage sites protected by UNESCO. From this natural terrace, visitors can enjoy a view of the whole area until the massif of Mt. Rosa. An exciting journey, set in beautiful environments to experience throughout all seasons of the year.

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foto di carlo pozzoni


■ Un bellissimo scorcio della piazza della Basilica colta dal porticato del Sepolcro, uno dei luoghi più antichi del Sacro Monte. Al centro si trova la Fontana della Resurrezione mentre sulla destra si può osservare la cappella della Crocifissione. Il Sacro Monte venne edificato tra la fine del XV e il XVIII secolo; l’ultima opera fu l’apposizione della facciata della Basilica, in marmo bianco (1896).

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foto di marco botta

... E inoltre... Il tour di Varallo potrà essere ulteriormente arricchito con siti di grandissimo interesse artistico e religioso, alcuni dei quali riconosciuti come “Monumenti Nazionali”. Poco fuori dal centro abitato si trova un vero gioiello architettonico e pittorico: la Cappella della Madonna di Loreto. Il suo straordinario apparato decorativo esterno ed interno e l’elegante loggiato di foggia rinascimentale conferiscono alla cappella un’immagine di grande suggestione. Qui si trovano anche alcuni affreschi e delle opere scultoree di Gaudenzio Ferrari (1514-21) come una scultura della Madonna del Latte in terracotta policroma.

TAKE A LOOK If you wish the tour of Varallo can also include other sites of great artistic and religious interest such the chapel of the Madonna di Loreto. It is a real jewel of architecture and painting: his extraordinary

pictorial

decorations

and

the

elegant renaissance arcade give the chapel an image of great charm. Some works of art were done by Gaudenzio Ferrari (1514-21).

■ In alto a sinistra la scenografica decorazione affrescata nel portico dell’oratorio (AA.VV. e Gaudenzio Ferrari); in basso: la Vergine del latte (Gaudenzio Ferrari, ca. 1517) a destra la veduta integrale della Cappella, con il suo elegante loggiato.

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■ Alcuni dettagli del grande apparato pittorico presente all’interno della chiesa: una vera e propria biblia pauperum. In alto la raffigurazione di San Cristoforo (autore ignoto); al centro “La conversione di Paolo sulla via per Damasco” e “Predicazione di San Paolo nell’Aeropago” (ca. 1565) affreschi attribuiti a Giulio Cesare Luini.

La chiesa di San Marco è il primo edificio che si incontra entrando in Città, un tempo utilizzato anche per l’accoglienza dei fedeli diretti al Sacro Monte o dei viandanti che giungevano esausti dal viaggio. Venne edificato tra ‘300 e ‘400 per poi essere rimaneggiato nel ‘500 fino a raggiungere le forme attuali. Al suo interno si conservano ricche rappresentazioni santorali realizzate ad affresco oltre ad alcuni lavori attribuiti a Giulio Cesare Luini e tele di Pier Francesco Gianoli.

Church OF SAN MARCO The church of Saint Marco is the first building you meet upon entering Varallo. Once it was erected to welcome

the

faithful

and

other

travelers directly to the Sacro Monte. It was built in the XIV century and modified until the XVI century. It is home to beautifully preserved frescoes and works of art attributed to local artists. They represent the saints of the popular devotion of the valley.

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■ Sopra: l’ingresso della Chiesa di San Marco. A destra: alcune graziose raffigurazioni popolari della Genesi dei Progenitori (autore ignoto).

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FOTO Di cARlO pOzzOni

■ Sopra: Affluenza numerosa tra le vie di Varallo durante il periodo dell’Alpàa. Sotto: Abito usato in occasione della processione “delle Sette Marie” In basso a destra: Il Marcantonio Carlavèe dal 2013, Simone Robichon.

Folclore Varallo è anche sinonimo di feste e folclore, per le quali si conferma nuovamente “capitale” del territorio. La prima in ordine di notorietà è certamente l’Alpàa, una grandiosa mostra-mercato che anima l’estate valsesiana nelle due settimane centrali di luglio: un grande evento che porta in piazza numerosi concerti, mostre, visite guidate, degustazioni e tanto altro e oltre 100 mila persone ogni anno. Seguiti e amati sono i festeggiamenti legati al Carnevale che si celebrano dal 6 gennaio al Mercoledì delle Ceneri. Durante questo periodo la Città è governata da “Marcantonio Carlavèe” e consorte “Cecca”, le maschere cittadine, e tra balli, veglioni e sfilate si continua in allegria fino al Processo e al rogo di Marcantonio. Tra le processioni religiose sono ancora molto sentite quella “delle Sette Marie” che si svolge nel periodo pasquale: sette giovani ragazze varallesi, vestite con austeri abiti di foggia spagnoleggiante arricchiti da collane di granati portano al Sacro Monte una pesante croce di legno; e quella della “Madonna Incoronata” (lunedì successivo alla Pentecoste) nella quale viene portata in processione una bellissima statua lignea seicentesca fatta scolpire dai varallesi in ringraziamento per aver preservato Varallo dalla peste che infuriava in quegli anni.

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FOLKLORE Throughout the year there are many festivals and events in Varallo, for example the Alpàa, a great trade show that takes place in summer. The Carnival festivities are always highly anticipated and loved. They last from January 6 (Epiphany) until Ash Wednesday. During this period the City is ruled by two characters: Marcantonio Carlavèe and his wife Cecca who represent the spirit of Carnival. A number of religious processions also take place

during

this period.

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Valsesia, terra di Artisti

Gaudenzio Ferrari (Valduggia ca. 1475 - Milano ca. 1546). Il “grande maestro” rinascimentale ha lasciato proprio a Varallo le opere più significative della sua produzione. Gaudenzio creò una nuova narrazione visiva che divenne un vero spartiacque nella storia dell’arte valsesiana. Dai primi lavori giovanili, conservati in Pinacoteca, alle cappelle del Sacro Monte passando per la chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Collegiata di San Gaudenzio e l’Oratorio di Loreto, Gaudenzio racconta le conquiste di un intero territorio. Il periodo della formazione è pressoché sconosciuto. È noto che perfezionò conoscenze e tecnica grazie a due viaggi in Italia centrale, in particolare a Roma. Potè così confrontarsi con Perugino, Raffaello, Bramante, il Bramantino e molti altri, in un dialogo di assimilazione che troverà feconda sintesi in una personale e originalissima produzione. Il suo linguaggio colpisce per l’immediata semplicità, per la compostezza gestuale intima e capace di arrivare in profondità. “Tanzio” e Giovanni D’Enrico. Una famiglia numerosa e tutta di artisti quella dei D’Enrico, discendenti dei coloni Walser a cui vennero affittati i primi alpeggi in alta Valsesia.

l’appellativo di “Caravaggio delle Alpi”. In Italia centrale e nel napoletano Tanzio rimarrà una quindicina d’anni circa. Tornato in Valsesia lavorerà intensamente su opere di un verismo vigoroso, crudo indagatore della miseria umana; ■ “La Natività”, Parete Gaudenziana (Varallo) dipinta da G. Ferrari nel 1513. la sua personalizzazione caravaggesca nel ritrarre il dato reale incede verso il secondo manierismo lombardo-piemontese come nei contemporanei Cerano, Morazzone, Procaccini.

Con l’epopea seicentesca e settecentesca delle grandi firme, ad esempio, di Pier Francesco Gianoli, Giovanni Antonio Orgiazzi e bottega, Lorenzo Peracino di Cellio e bottega, si passa fecondamente alla fase ottocentesca con Camillo Verno, Pier Celestino Gilardi, Casimiro Debiaggi, Luigi Belli.

■ Da sinistra: Tanzio da Varallo, angeli e scene della Vita di S.Daniele; Gaudenzio Ferrari, gruppo ligneo Salita al Pretorio (capp.XXVII e XXXII S.Monte Varallo); Cesare Scaglia, Il Girovago; il circolo degli artisti: C. Debiaggi, L. Belli, C. Scaglia, C. Verno, P. Cardano.

Giovanni (1559-1644). Scultore e architetto, poco o nulla sappiamo della sua formazione artistica. Lavorò intensamente al Sacro Monte per ben 35 anni realizzando più di 335 sculture in profondo rispetto del modello dato da Gaudenzio – ben visibile nella capacità della resa del vero e nella forte espressività dei suoi soggetti. Antonio, meglio conosciuto come “Tanzio” da Varallo (1575-1633). Della formazione artistica giovanile precedente al viaggio a Roma del 1600 sappiamo poco. Probabilmente venne iniziato dal fratello maggiore Giovanni prima all’arte scultorea per poi instradarsi in quella pittorica. Certo è che a Roma conobbe le opere di Caravaggio e di altri caravaggeschi (come Serodine, Gentileschi) che entreranno a far parte del suo modo di dipingere, tanto da fruttargli

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Cesare Scaglia (1866 – 1944) il “pittore dell’aria libera”, come veniva definito dai suoi contemporanei d’inizio ‘900. Introspettivo, forte e sensibile al tempo stesso, nel suo pennello si esprime una pittura condotta con tecnica ma soprattutto con passione, sfumata nella resa perfetta dei giochi di luce naturali, al punto che ogni paesaggio pare una fotografia. Abituato a lavorare a diretto contatto con la natura e con le sue montagne, Scaglia spesso monta il cavalletto direttamente nel posto che ispira il suo lavoro, e lo ritrae, realizzando grandi sinfonie visive e tattili. Altre opere, invece, colpiscono per la grande semplicità nelle cose quotidiane della vita valsesiana. La sua figura umana e artistica è celebrata all’interno di una Casa Museo allestita dalla figlia primogenita, Aida.

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ScheDA tecnicA

MAin inForMAtion

■ ProGrAMMA inDicAtiVo (proposta per Full Day) • Ritrovo con la Guida a Varallo • Visita della chiesa di Santa Maria delle Grazie e del Sacro Monte (si consiglia salita in funivia) • Pranzo • Visita con passeggiata in Città: Storiche Contrade tra le botteghe di prodotti artigianali, a scelta uno dei due Musei e/o uno dei luoghi varallesi illustrati nel nostro catalogo • tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ the ProGrAMMe (proposta per Full Day) • Meeting with the Tourist Guide at Varallo; • Visit to the church of Santa Maria delle Grazie and the Sacred Mountain (cable car ride is recommended); • Lunch break; • City walk and visit to the Historic Contradas among the shops of handicrafts, either one of the two museums or one of the place illustrated; • Free time and return / hotel accommodation.

■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Tipologia di interesse: artistico, storico, ambientale, • Difficoltà: (T) Semplice • Accesso ai disabili: SI (visita parziale al Sacro Monte) • Periodo: tutto l’anno • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

■ eVerYthinG’S to KnoW: • Type of interest: artistic, historical, environmental • Difficulty: Easy • Disabled access: YES (impossible complete visit on Sacro Monte) • Period: all year round • Our proposals are flexible and customizable for each people: individuals, couples, families, schools, groups

■ coSti Ingresso Pinacoteca: • Intero € 7,00 • Ridotto € 5,50 per gruppi di oltre 10 persone, over 65, studenti (medie, superiori, università) • Ridotto € 3,00 per gruppi scolastici • Ingresso gratuito per soci della Società d’incoraggiamento allo studio del disegno e di conservazione delle opere d’arte in Valsesia – Onlus, possessori tessera musei Torino, bambini minori di 10 anni

■ coStS Entrance Art Gallery: • Ticket single € 7.00 • Reduced price € 5.50 for groups of more than 10 people, over 65, students • Reduced price € 3.00 for school groups

Ingresso Museo Scaglia: € 1,00 Funivia per il Sacro Monte: • Biglietto a/r singolo € 4,00; Solo andata o solo ritorno € 2,50 • Per comitive: a/r € 3,00 • ogni 20 persone 1 biglietto in omaggio • Bambini: gratuito fino a 6 anni Informazioni soggette a variazioni annuali

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Entrance Scaglia Museum € 1,00 Cable car to the Sacro Monte: • Ticket single € 4.00; One way flexible dates or return only € 2.50 • For groups: € 3.00 • Every 20 people one complimentary ticket • Children: free up to 6 yearsv

Annual indicative informations

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ScheDA tecnicA • Suggerimenti utili per un piacevole soggiorno a Venezia, percorsi alternativi e le vie dello shopping locale; • Servizi turistici e di assistenza durante Alcune immagini della Laguna più famosa del mondo. Sopra, veduta dell’isola di San Giorgio Maggiore da Piazza San Marco. Sotto, una delle maschere tradizionali del grande Carnevale veneziano; il Leone, simbolo della “Serenissima” e uno scorcio della chiesa di San Marco.

il soggiorno, compresi transfer da e per i terminal di Venezia (Terminal crociere, Aeroporto di Venezia e Treviso, Terminal Bus e auto Piazzale Roma, Terminal bus e auto Tronchetto, stazione ferroviaria) da e per hotel, appartamenti, bed&breakfast, strutture ricettive a Venezia e Mestre. • Servizi e tariffe secondo tariffario ufficiale albo della Provincia di Venezia.

Da Varallo...

Venezia a

Grazie alla nostra Accompagnatrice Turistica di fiducia, Lucia Bondetti, lavoriamo con l’area di Venezia, una delle città più famose e romantiche al mondo, con oltre 20 milioni di turisti all’anno e molteplici fonti di interesse: dal Carnevale alla Biennale d’Arte, dalla Mostra del Cinema alla Regata Storica...La meta più amata dai visitatori che si addentrano tra le “calli”, però, è una: Piazza San Marco, con le più celebri meraviglie della città: il Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco, il Ponte dei Sospiri. Passeggiando per Venezia si possono conoscere anche tante altre bellezze come corti nascoste, calli misteriose, eleganti giardini, antiche scuole. Un mondo affascinante traboccante di storia e di storie, di misteri, di curiosità, di aneddoti e di vita quotidiana fuori dallo sguardo del turista “fai da te”. L’Accompagnatore vi può

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fornire consigli e idee su ciò che è da vedere e da fare nella Serenissima compresi negozi e locali, cibi e ristoranti. Tra le proposte di percorso: Venezia dei Veneziani, una passeggiata di orientamento per scoprire perché i veneziani costruirono la città su un’isola, gli antichi quartieri, il giro in gondola e il traghetto per attraversare il Canal Grande, il mercato della frutta e del pesce e le storie dei personaggi che l’hanno animata; Tour enogastronomico & Bacaro Tour, sulle tradizioni culinarie completo di cicchetto e bevanda tipica; Escursioni nella laguna nord: Murano, Burano e Torcello alla scoperta dei misteri e delle particolarità delle isole (rispettivamente vetro, merletto e tradizioni). Ogni tour verrà personalizzato in base alle esigenze o alle preferenze.

VENICE Thanks to our licensed Tour Leader Lucia Bondetti we offer tours in Venice, one of the most famous and romantic cities in the world. PROPOSALS Absolute Venice off the beaten path, Bacaro Tour and Excursions in the north lagoon (Murano, Burano and Torcello) discovering the magic of this beautiful city, the gastronomic traditions, the glass production, guided by licensed tour leaders and tourist guides who adore Venice. SERVICES We will give you useful hints, advice and suggestions. We will help you to discover the real Venetian lifestyle, the local handicraft and the Venice off the beaten path. We will provide you with assistance and competence for your pleasant stay in Venice, including excursions, transfers from / to the Cruise terminal, airport, bus terminal, railway station and from / to hotels, apartments and B&B in Venice and Mestre hotels.

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Fobello La “proclamata valsesiana gemma”

IL PAESE

è una delle comunità più antiche della Valmastallone, nata dagli insediamenti stanziali dei pastori e divenuta centro di villeggiatura ricercato dalle famiglie facoltose del XIX secolo.

Nel 1860 lo storico Federico Tonetti definiva Fobello “la proclamata valsesiana gemma”. Ora come allora, Fobello conserva la stessa definizione grazie alla bellezza che ne caratterizza il paesaggio, alle numerose testimonianze artistiche e culturali che vi si incontrano, quasi inaspettatamente, in ogni dove: tra i profili dell’elegante abitato, nei musei, nelle opere d’arte. Tutto, qui, parla delle secolari tradizioni della Valsesia e della sua gente. L’origine di Fobello risale alla prima metà del ‘300, quando iniziarono a svilupparsi

RIMELLA CARCOFORO

FOBELLO

RIMASCO

SABBIA

CERVATTO

RIMA SAN GIUSEPPE

CRAVAGLIANA ROSSA

BOCCIOLETO

MOLLIA

■ Sinistra: monumento ai caduti con fobellina; Sopra: la facciata della chiesa di San Giuseppe decorata da A.G. Orgiazzi (XVIII sec.) e una delle cappelline della Via Crucis; Sotto: uno scorcio della Villa Lancia, durante un raduno di auto d’epoca organizzato dal Club Valsesia Lancia Story.

VOCCA VARALLO BALMUCCIA

AMPERTOGNO

A

SCOPA

BREIA PIODE

SCOPELLO PILA

QUARONA

gli abitati e le comunità si sostentavano con i proventi della pastorizia e, in parte, dell’agricoltura. A partire dal ‘600 le necessità di emigrazione investirono il territorio e i fobellesi iniziarono a lasciare il paese in cerca di fortuna prima verso Torino e poi gradualmente in tutta Europa, distinguendosi nella professione alberghiera. Come accade anche nel resto della Valsesia, il vero “secolo d’oro” del paese sarà il XIX: Fobello si afferma come rinomato centro di villeggiatura puntando sulla capacità di accoglienza alberghiera. Questo fiorente periodo si può rivivere attraverso le incantevoli ville costruite all’epoca, come Villa Musy, quasi un castello immerso nella folta vegetazione boschiva, Villa Lancia alla Montà di proprietà di Giuseppe e Vincenzo Lancia, e Villa Lanza, appartenuta all’ambasciatore Michele Lanza. Grazie alla sua particolare conformazione ambientale, dal 1985 Fobello fa parte del Parco Naturale Alta Valsesia e

CELLIO

BORGOSESIA VALDUGGIA

GRIGNASCO

SERRAVALLE SESIA

PRATO SESIA

ROMAGNANO SESIA

GATTINARA

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vanta un ricco ventaglio di possibilità escursionistiche. Il suo territorio si snoda tra numerose frazioni in una zona ricchissima di acque tanto che i quattro principali affluenti del torrente Mastallone disegnano gli itinerari degli Antichi Sentieri. Non bisogna dimenticare i percorsi GTA – Via Alpina che uniscono Fobello a Rimella e a Carcoforo, la Valle Anzasca, l’Ossola e la Svizzera.

■ Sopra: Vista panoramica sulla frazioni alte di Fobello A destra: Il complesso parrocchiale della chiesa di San Giacomo. Sotto, uno dei simboli della casata automobilistica.

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Fobello

The nineteenth century was the golden

The origin of Fobello dates back to the

restaurateurs. Thanks to its particular

first half of the XIV century. From the XVI

environment, Fobello has been a part

century its citizens began to leave the

of the Natural Park Alta Valsesia since

region looking for fortune first to Turin

1985 and has a rich range of excursion

and then gradually throughout Europe,

possibilities: for example with the paths

distinguishing themselves in the hotel

GTA - Via Alpina that join Fobello to

business.

Rimella, Carcoforo and Switzerland.

age for the little town of Fobello: it established itself as a holiday resort by building on the ability of its hotels and

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VIE D’ARTE Tra le emergenze artistiche principali all’ingresso del paese si trova il grande complesso parrocchiale della chiesa di San Giacomo con l’Oratorio della Visitazione. Eretta nel 1545, la chiesa venne in parte distrutta nella notte tra il 29 e il 30 maggio del 1923 da una tremenda alluvione, per poi essere ricostruita nel 1931. Al suo interno sono custodite varie opere provenienti dalla chiesa antica e da alcuni oratori vicini. Passeggiando tra le viuzze del paese si susseguono le eleganti stazioni della Via Crucis, frutto del lavoro congiunto di Carlo Borsetti, autore delle scene figurate e Giovanni Antonio Orgiazzi, autore dei fregi e delle targhe in stile rocaille, realizzate entro il 1744. Tutto l’abitato si caratterizza per la presenza di grandi case che si sviluppano in senso verticale, alcune risalenti al ‘600/’700, ritmate da arcate e da balconi in pietra impreziositi da ringhiere in ferro battuto, facciate decorate a trompe l’oeil con motivi floreali o affreschi religiosi. Al centro si ammira l’Oratorio di San Giuseppe, detto “alla Fontana” (1738). ■ Sinistra: Chiesa di San Giacomo. Sotto: una parte dell’abito tradizionale di Fobello adorno di Puncetto colorato; a fianco, una delle case decorate del centro storico.

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I MuSEI L’esposizione più nota è la mostra permanente dedicata a Vincenzo Lancia, allestita dal Club Valsesia Lancia Story in collaborazione con la famiglia Lancia e il Comune di Fobello nel palazzo che lo stesso Lancia aveva fatto costruire come edificio scolastico negli anni ’30 del ‘900. L’esposizione si suddivide in quattro sale chiamate con i nomi di celebri modelli Lancia (“Astura”, “Artena”, “Augusta” e “Aprilia”) dove è possibile ripercorrere le tappe principali della vita e della fortunata carriera del Monsù Vincenzo” nazionale grazie ad una ricca raccolta di giornali, foto d’epoca, lettere, oggetti e documenti. Il Museo del Puncetto si trova nei locali più alti del grande edificio scolastico, dal quale si gode di splendidi scorci panoramici. Qui è raccolta una preziosissima esposizione di manufatti realizzati con l’antica tecnica del “piccolo punto” famoso anche tra le corti d’Europa grazie all’interesse che seppe suscitare nella Regina Margherita di Savoia, spesso in visita nelle verdi vallate valsesiane nel corso dell’800. Le abili ricamatrici hanno sempre impreziosito il proprio abbigliamento e la biancheria per la casa con questa trina delicata e hanno saputo tramandarne la tecnica di madre in figlia,

conservandola nei secoli e rendendola, oggi come allora, una delle migliori espressioni dell’artigianato locale. In frazione Campelli si trova il Museo Erbario Carestia - Tirozzo, ospitato in una casa del XVI secolo. Il Museo venne donato dal proprietario Pier Ugo Tirozzo alla Sezione del CAI di Varallo nel 1987

e venne inaugurato nel 1993. Nelle sale interne, ampie e luminose, è esposta una parte dell’Erbario appartenuto dell’Abate Antonio Carestia, di Riva Valdobbia (1825 -1908), composto di un migliaio di fogli. Questa è una delle maggiori raccolte esistenti realizzate dal Carestia che dedicò tutta la vita alla ricerca botanica.

Art & Museum Fobello is the home of many monuments and museums. The main monuments are the church of San Giacomo rebuilt in 1931 due to a flood. Near the church is the picturesque Via Crucis (built in 1744). Here there are three important museums. The first one is a permanent exhibition dedicated to Vincenzo Lancia, the Italian automobile pioneer. The Puncetto Museum hosts an exhibition of handicraft products made with the ancient technique of Puncetto, used to embellish clothing and household linen. The last one is the Museum Herba■ In alto: cartolina storica raffifgurante una fobellina in abito tradizionale ed una copia di uno dei giornali locali più antichi. Sotto, il Museo Erbario Carestia - Tirozzo .

rium Carestia - Tirozzo with one of the largest collections of arboreal species made by Carestia Abbot (1825 -1908).

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La famiglia di Vincenzo Lancia LA STORIA, IL CLUB

pilota. Il 27 novembre 1906 Vincenzo fonda la Lancia & C. e, nel 1908, il mondo conosce la sua prima vettura: è il modello 51 - 18/24 HP, meglio noto come “Alfa”. Nel 1922 Vincenzo sposa Adele Miglietti, dalla quale avrà tre figli. La mattina del 15 febbraio 1937, a soli 56 anni, Vincenzo si spegne a Torino. Quel giorno, il mondo intero perde una personalità straordiaria, distintasi tanto nel campo dell’imprenditoria quanto in quello sportivo, flantropico e sociale.

■ Alcune bellissime Lancia Ardea in mostra a Varallo

Vincenzo Lancia Nasce a Fobello il 24 agosto 1881 da Giuseppe Lancia e Marianna Orgiazzi e cresce a Torino. Giovane esuberante e poco incline allo studio, sin dall’infanzia è affascinato dal mondo della meccanica e dalle officine, come quella dei fratelli Ceirano, costruttori di biciclette, dove inizia a lavorare dopo aver abbandonato gli studi. Sarà con loro che nel 1899 produrrà la prima autovettura, denominata “Welleyes”, nello stesso anno in cui a Torino nasceva la FIAT del senatore Giovanni Agnelli e dove lavorerà per un periodo anche Lancia, avviato ad una fulminante carriera come collaudatore e

ProDuttori Fobello ospita i laboratori di alcuni noti produttori locali: un rinomato caseificio (La Giuncà), un laboratorio di panificazione (Vulaiga), una latteria (del Roy), riconosciuti con il marchio di “Eccellenza Artigiana” della Regione Piemonte. Negli ultimi anni sono nati anche un laboratorio artigianale di gustosissime marmellate (Cà di Mori) e un biscottificio (I biscutin d’La Strìa). I loro prodotti offrono sapori antichi e gustosi, davvero difficili da dimenticare.

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Il Club Valsesia Lancia Story nasce nel 1995 grazie alla passione di alcuni amici per il marchio che affonda le proprie radici in terra valsesiana, con l’intento di mantenere viva la storia della famiglia e della casata automobilistica torinese. Oggi il Club conta circa duecento soci. Organizza annualmente manifestazioni sempre molto seguite anche da un pubblico internazionale e svariati Raduni dedicati ai modelli Lancia. Tra le iniziative più note si ricordano la collaborazione con la Comunità Montana Valsesia per l’istituzione del “Premio Vincenzo Lancia”, l’inaugurazione del piazzale “V. Lancia” a Varallo, l’intitolazione “Via Lancia” della strada provinciale della Val Mastallone che collega Varallo a Fobello, la stipula di un accordo con la famiglia per la gestione della storica Villa Lancia, l’istituzione di una borsa di studio annuale a favore di studenti valsesiani meritevoli che frequentino gli istituti professionali.

TAKE A LOOK... Among the peculiarities of the town there are four local producers: a renowned dairy (“La Giuncà”) and a traditional bakery (“Vulaiga”). Both were recognized under the brand name of “Artisan Excellence” of the Piedmont Region. In recent years a handicraft laboratory of tasty jams (“Ca’ di Mori) and biscuit (“La Strìa”) were also born.

■ L’interno di una cantina dove vengono messe a riposare le forme di formaggio Toma

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Fobello, Villa Aprilia

ScheDA tecnicA

MAin inForMAtion

■ ProGrAMMA inDicAtiVo (proposta per Full Day) • Ritrovo con la Guida a Varallo; proseguimento per Fobello • Visita del centro del paese: chiesa parrocchiale e Via Crucis, contrade, a scelta un produttore locale e, a seguire, degustazione (necessario accordo preliminare specifico con gli organizzatori) • Pranzo • Visita a scelta di uno/tutti i musei (Lancia, Puncetto, Tirozzo) • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ ProGrAMMe (proposal Full Day) • Meeting point with Tourist Guide in Varallo; continuation to Fobello; • Guided tour of he town centre: parish church and Via Crucis, according to you tasting possibility • Lunch break • Moving to Guardabosone and a visit of the town’s medieval centre, parish church and one or more Museum of trades • Free time and return to hotel/ accommodation

■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Tipologia di interesse: artistico, storico, ambientale • Difficoltà: (T) Semplice • Accesso ai disabili: SI • Periodo: tutto l’anno • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

■ eVerYthinG to KnoW: • Type of interest: cultural, artistic, historical, environmental • Difficulty: Easy • Disabled access: YES • Period: all year round • Our proposals are flexible and customizable for every type of visitor: individuals, couples, families, schools, groups ■ coStS Museums entrance by free donation

■ coSti Ingresso ai musei ad offerta libera

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L’alta Valsesia tra Ecomuseo, arte e artigianato

Mollia IL PAESE

Mollia è uno dei paesi più caratteristici e ricchi della Valsesia. Diceva bene il don Ravelli, quando la descriveva come “…un paesetto temerario che ha sfidato la collera della montagna e si è posto lì quasi sulla via delle valanghe, come un monello imprudente che si fa sberleffi del pericolo”. La sua è una bellezza che sa di antico, di tradizioni locali, di perfetta simbiosi tra i ritmi dell’uomo e della natura. L’asperità del paesaggio si sfuma tra i tetti in beole delle case, rendendosi adatto a quanti vogliano godere dell’ambiente montano grazie alle numerose possibilità di praticare sport, di conoscere produzioni artigianali e gustare i prodotti dell’azienda agricola casearia locale. Tra le belle e numerose frazioni immerse nel verde, collegate da pia-

cevoli sentieri boschivi, si trovano deliziose cappellette votive, parti di affreschi, meridiane o decorazioni a trompe l’oeil. ■ Sopra: veduta invernale del centro. A sinistra, uno scorcio di frazione Piana Fontana che ospita l’Ecomuseo. Sotto, la galleria della Via Crucis, affrescata da Lorenzo Peracino di Cellio (1756-73).

foto di MASSIMO LACERENZA

Un tempo unita a Campertogno, ospita eccellenze di prima qualità: è sede ecomuseale, offre diverse possibilità sportive e le bellezze artistiche abbondano. Il tutto in mezzo ad un ambiente d’una bellezza selvaggia.

RIMELLA CARCOFORO

ALAGNA VALSESIA

FOBELLO

RIMASCO

SABBIA

CERVATTO

RIMA SAN GIUSEPPE

CRAVAGLIANA ROSSA

BOCCIOLETO

MOLLIA

VOCCA VARALLO BALMUCCIA

RIVA VLADOBBIA CAMPERTOGNO

SCOPA

BREIA PIODE RASSA

SCOPELLO PILA

QUARONA CELLIO

BORGOSESIA

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VALDUGGIA

GRIGNASCO

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All’ingresso del paese è stata riposizionata una pësta (frantoio o macina): tutti i paesi ne erano dotati, unitamente a forni e mulini, specialmente a partire dal ‘600 e, di solito, queste macchine erano sistemate vicine per poter sfruttare la forza idraulica del fiume o di un torrente. Grazie alla Pesta venivano prodotti soprattutto cibo e tessuti (ad esempio granaglie per farine da pane oppure olio di noci, canapa). In centro al paese è possibile visitare una notevole esposizione privata che racconta l’artigianato tipico dove sono esposti documenti, fotografie, oggetti e strumenti di lavoro in uso nei secoli scorsi non solo a Mollia ma in tutto il territorio valsesiano.

Mollia Mollia is one of the most characteristic and richest of Valsesia’s towns. The landscape is of rugged beauty and offers a wide range of possibility to practice sport, learn about handicraft production and taste the products of the local dairy farm. At the entrance of the village is a beautiful millstone from the XVII century used for food and fabrics. It is also home to a famous Eco-museum: a watermill of the XVII century.

■ A sinistra, l’interno di una delle sale della Mostra privata di oggetti storici del Caffè della Mostra. La Mostra è visitabile tutto l’anno con ingresso a offerta libera.

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FOTO DI CARLO POZZONI

IL MULINO FUCINA È un vero gioiello ingegneristico del ‘600, il sito più entusiasmante dell’Ecomuseo della Valsesia. Il Mulino, in pietra e legno, è un luogo che vale tutta l’attesa di un viaggio ed è l’orgoglio degli abitanti del paese. Alcuni disegni sistemati all’esterno lo mostrano in sezione per farne comprendere la struttura e la meccanica: si tratta di

una vera e propria “fabbrica” dell’epoca. L’energia necessaria al suo funzionamento deriva da una grande ruota idraulica laterale (2 m di diametro), in legno, azionata dall’acqua proveniente dal rio adiacente ed incanalata in una vecchia rùggia (roggia) in pietra. L’opificio si struttura su quattro livelli,

ognuno dei quali ospita al suo interno diversi ambienti e attività produttive. Al piano terra si trovano gli ingranaggi con le grandi ruote dentate che azionano i diversi macchinari del Mulino; accanto si trova il maglio della fucina: qui il fabbro produceva vari utensili in ferro come, ad esempio, chiodi, serrature, tagliole, i lum (lucerne ad olio) o le famose “ribebbe” valsesiane (una sorta di scacciapensieri) conosciute e commerciate in gran quantità anche all’estero. Al piano superiore sono posizionate le grosse macine in pietra utilizzate per la molitura dei cereali e, nel vano adiacente, sta il forno del pane in pietra. Al secondo piano c’è il granaio, un ambiente aperto e arieggiato utilizzato come essiccatoio dei cerali ed un piccolo vano usato come camera di ■ Sopra, la ruota idraulica del Mulino: attinge l’acqua dalla roggia adiacente. A fianco, una panoramica integrale della struttura nella quale sono visibili tutti e quattro i livelli destinati alle diverse lavorazioni

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riposo per il fabbro-mugnaio. La struttura si completa con il piano del vecchio fienile, nel quale oggi trova posto un’aula riservata alle attività didattiche. Dal 2004 il Mulino fa parte del circuito dell’Ecomuseo della Valsesia, a sua volta ideato per conservare e valorizzare luoghi e peculiarità storiche, culturali ed artistiche del territorio. Il Mulino è gestito dall’Associazione LiberaMente che si occupa anche di realizzare laboratori legati alle attività produttive tradizionali, in particolare la lavorazione della canapa, la cottura del pane, le passeggiate nel bosco per la raccolta e il riconoscimento delle specie vegetalicon esempi del loro uso nella vita quotidiana, e le visite in collaborazione con l’azienda agricola nella quale vengono allevate capre di razza “saanen”.

watermill

of the watermill: the mallet of the forge

The structure was made of stone and

for the grinding of grains (level 1) and a

wood and dates back to the XVII century.

carpenter’s table. On the first floor is the

It is part of the Valsesian Eco-museum

oven used to bake bread, built into the

born to preserve and enhance places

stone. On the second floor there is the

and the special features historical,

barn and the rest room for the smith-

cultural and artistic of our land. The

miller. The watermill is managed by the

factory is structured across four floors,

local Association LiberaMente which

each of which accommodates to its

organizes workshops around traditional

inside different production and activities.

productions like baking bread, the

On the ground floor there are large gears

processing of hemp and guided tours to

which actuate the different machineries

the nearby goat farm.

(ground level) and big millstones used

■ Foto circolare: particolare di una delle macine in pietra del peso di circa 150 kg ognuna all’interno del mulino. Sinistra: Accesso superiore al vecchio fienile. Altre foto: particolari di oggetti esposti all’interno del mulino. Alcuni attrezzi utilizzati nelle stanze adibite a falegnameria e vecchi oggetti in ferro ritrovati nella fucina (una lucerna ad olio e alcuni chiodi).

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L’ARTE

Artistic Beauties You cannot miss out on a visit on the most important of Mollia’s artistic legacies: the

Non si può rinunciare al complesso artiparish church of St. John the Baptist and his Via Crucis. The church was decorated in stico molliese più significativo: la chiesa Rococo style and owns valuable frescoes by Antonio Orgiazzi and Carlo Borsetti. The parrocchiale di San Giovanni BattiVia Crucis is located near the church: its scenic shape is unique in all of Valsesia. sta e la sua Via Crucis. La chiesa attuale, terminata entro il 1741, è stata edificata in forme semplici e elegantemente decorata in stile tardo barocco e rococò. Pregevoli gli affreschi interni, firmati da Carlo Borsetti e Giovanni Antonio Orgiazzi “il Vecchio”, oltre ad alcune opere lignee. All’esterno la chiesa è abbracciata dalla splendida Via Crucis (1756-73) realizzata da maestranze locali ed affrescata dal grande maestro di Cellio Lorenzo Peracino e dal figlio, Giovanni Battista. La struttura, così particolare e di grande impatto scenografico, è unica nel suo genere in tutta la Valsesia. ■ A destra, un dettaglio delle decorazioni della Via Crucis.

Scheda Tecnica

MAIN INFORMATION

■ PROGRAMMA INDICATIVO (proposta per Full Day) • Ritrovo con la Guida a Varallo; proseguimento per Mollia • Visita del centro del paese: chiesa parrocchiale, Via Crucis, Pësta dal mulinèri, a scelta Esposizione Cafè della Mostra • Pranzo • Salita in frazione e Visita del Mulino • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ PROGRAMME (proposal Full Day) • Meeting point with Tourist Guide in Varallo; continuation to Mollia • Guided tour of the town center: parish church, Via Crucis, millstone, optionally Cafè della Mostra (handicraft exhibition) • Lunch break • Guided tour of the watermill • Free time and return / hotel accommodation

■ TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE: • Tipologia di interesse: culturale, ambientale, artistico, storico • Difficoltà: (T) Semplice • Accesso ai disabili: PARZIALE (visita al Mulino non accessibile per disabili su carrozzina) • Periodo: tutto l’anno; Ecomuseo Mulino – fucina: aprile – ottobre previa prenotazione eccetto nel mese di agosto; in inverno aperture in caso di accessibilità dalla neve • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

■ EVERYTHING’S TO KNOW: • Type of interest: cultural, environmental, artistic, historical • Difficulty: Easy • Disabled access: PARTIAL (the watermill is not accessible for disabled people on wheelchair) • Period: all year round; Ecomuseum: from April to October by reservation; • Our proposals are flexible and customizable for each people: individuals, couples, families, schools, groups

■ COSTI • Ingresso Mulino: € 3,00 a persona • Ingresso Cafè della Mostra: offerta libera

■ COSTS • Entrance Watermill: € 3.00 per person • Entrance of Café Show: free donation Annual indicative informations

Informazioni soggette a variazioni annuali

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Ecomuseo della Valsesia

“L’Ecomuseo si può definire oggi come un “patto” con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio: è un’istituzione legata ad un territorio inteso nel suo insieme, un luogo d’incontro tra l’ambiente e l’uomo che ne ha segnato la storia”. Così inizia il manifesto con il quale si definisce il concetto di Ecomuseo: non uno spazio espositivo tradizionale bensì una valorizzazione di interi sistemi paesistici. L’Ecomuseo della Valsesia, straordinariamente ricco di testimonianze storiche e culturali sia materiali che immateriali, realmente intreccia la memoria degli abitanti a quella dei luoghi e delle cose. Questa valle incastonata tra le vette delle Alpi Pennine affascina per la sua capacità di saper raccontare un mondo apparentemente scomparso eppure ancora vitale. Tra le pittoresche e graziose frazioni le strade moderne cedono il passo alle mulattiere in cammino verso preziose opere d’arte racchiuse tra splendide cappelle e oratori, i torchi, i forni per il pane o la calce, le vecchie segherie, mulini idraulici e fucine, i segreti di lavorazioni artigiane secolari, piccoli musei, i pastori che ancora oggi, con un po’ di fortuna, raccontano della propria vita in alpeggio, le transumanze, le emigrazioni. Il termine-neologismo “Ecomuseo” nasce in Francia nel 1971 da Huges De Varine, considerato il padre fondatore di questo particolare tipo di valorizzazione museale-territoriale. Durante alcuni incontri tra De Varine, museologi e ministri francesi relativamente alla grande Conferenza Generale ICOM (International Council of Museums) che si sarebbe svolta proprio in quell’anno a Grenoble, venne alla luce la necessità di legare il concetto di “museo”, nato per conservare e tutelare la memoria del “passato”, con i nascenti concetti di sviluppo locale ed educazione ambientale. Da allora in poi la concezione francese ha fatto scuola e ha varcato le Alpi approdando nel nostro paese dove, sin dagli anni ’70, si è assistito allo sviluppo di un’attenzione crescente verso la società rurale e agricola, sempre più compressa e minacciata dall’industrializzazione e dall’urbanizzazione incalzante, e alla nascita di vari musei di arti, mestieri e tradizioni popolari ideati con lo scopo di conservare e difendere

le origini, le memorie e le identità delle comunità. L’Ecomuseo della Valsesia è stato istituito nel 1999 dalla Regione Piemonte in attuazione della Legge Regionale n. 31 del 14 marzo 1995. Si suddivide in due macro-aree: i paesi inseriti nel circuito ecomuse■ Gli Scapini (calzature tradizionali), un ale che viene definito Lum (lucerna) e matasse di canapa. “della Cultura Walser” o dell’“Alta” Valsesia, intorno all’omonimo Parco Naturale Alta Valsesia (Alagna, Riva Valdobbia, Mollia, Rassa, Carcoforo, Rimasco, Rima San Giuseppe, Rimella) cui si affiancano quelli compresi nell’ Ecomuseo della “Bassa” Valsesia ovvero Cellio e le sue valli (comprendente gli abitati di Valduggia, Zuccaro e Breia) inseriti nel Parco Naturale del Monte Fenera. Una menzione a parte merita Guardabosone, Ecomuseo non di titolo ma di fatto. L’eccezionalità dell’Ecomuseo valsesiano è la possibilità di vistarlo unitariamente, per regalarsi una visione d’insieme del territorio e delle sue particolarità ambientali ed abitative legate a secolari tradizioni. Un modo genuino per accostarsi con curiosità e attenzione ad ogni oggetto, ogni volto, ogni immagine, ogni scorcio del paesaggio, lasciando che ogni località racconti la sua storia e possa lasciare a ciascuno esperienze di visita assolutamente uniche ed indimenticabili.

Eco-museum

The neologism “Ecomuseum” was coined in France in 1971 by Hughes De Varine to tie the notion of “museum”, created to preserve and protect the memory of the “past”, with the concepts of local development and environmental education. The Valsesian Ecomuseum was established in 1999 by the Piedmont Region. It is divided into two areas: the towns included in the Walser’s area, also called “Alta” Valsesia, around the Alta Valsesia Natural Park (such as Alagna, Riva Valdobbia, Mollia, Rassa, Carcoforo, Rimasco, Rima San Giuseppe, Rimella); and the towns around Monte Fenera Natural Park, also called “Bassa” Valsesia (such as Valduggia, Zuccaro and Breia) historically

■ Una trina di Puncett o Puncetto: non se ne conosce l’origine ma sappiamo che veniva tramandato di madre in figlia per abbellire la biancheria della casa e l’abito tradizionale.

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the Valsesian area autochthonous.

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FOTO Di cARlO pOzzOni

Le pietre gem Alagna e Riva Valdobbia

Un tempo erano unite in una sola comunità, chiamata “Pietre Gemelle”: la Valsesia raccontata dai borghi e dalle tradizioni di Alagna e Riva Valdobbia possiede un fascino unico e indimenticabile… RIMELLA CARCOFORO

ALAGNA VALSESIA

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RIMA SAN GIUSEPPE

CRAVAGLIANA ROSSA

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VOCCA VARALLO BALMUCCIA

RIVA VLADOBBIA CAMPERTOGNO

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PASSeGGiAnDo DA AlAGnA... Corona naturale della Val Grande, Alagna sorge ai piedi del massiccio del Monte Rosa. Di fondazione Walser (XIII sec.) l’antica Im Land appartiene al Parco Naturale Alta Valsesia, l’area protetta più alta d’Europa che raggiunge quota 4.554 m sulla Punta Gnifetti. In paese si conserva un ricco patrimonio artistico ed antropico disseminato in ogni angolo, a cominciare dalla chiesa parrocchiale tardogotica di San Giovanni Battista dove si conservano, tra altre opere scultoree di grande pregio, uno stupefacente altare maggiore piramidale (1690) e un altarolo portatile (metà ‘500) espressioni dell’alta qualità della produzione artistica delle maestranze locali.

BREIA PIODE RASSA

SCOPELLO PILA

QUARONA

CELLIO

La cultura del popolo Walser è valorizzata dall’Ecomuseo che conserva la memoria di luoghi, lingua, toponomastica, tradizioni rievocate, in particolare, nel Museo Walser (fraz. Pedemonte) posto all’interno di in una casa Walser del 1628 riportata alle sue caratteristiche originali. L’allestimento museale fu avvertito quasi come una necessità da alcuni abitanti che, come ultimi eredi e custodi di una cultura tramandata pressochè oralmente, decisero di depositarvi quanto in loro possesso al fine di preservare la propria memoria storica. Tra le frazioni si riconoscono i tratti caratteristici degli insediamenti antropici montani, con le fontane al centro

BORGOSESIA VALDUGGIA

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GRIGNASCO

SERRAVALLE SESIA

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PRATO SESIA

ROMAGNANO SESIA


FOTO Di cARlO pOzzOni

FOTO Di cARlO pOzzOni

■ A sinistra e sopra, scorci del centro di Alagna. Sotto, un’immagine dei partecipanti al Rosario Fiorito, processione di origine Walser praticata sin dal ‘600.

melle degli abitati, i forni del pane e i mulini (come quelli in località Uterio) posti lungo i ruscelli per lo sfruttamento dell’acqua, le segherie (un bell’esemplare in località Resiga), le strette viuzze tra le case dall’inconfondibile architettura che fonde insieme il sapiente utilizzo del legno e della pietra. Queste abita-

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zioni, nel caso alagnese, si sviluppano in un corpo unico a più piani con un basamento in pietra e una parte superiore in legno (blockbau) poi coperta da tetti in beole e circondata dal caratteristico loggiato a pertiche trasversali utilizzato per l’essicazione delle granaglie. Ogni piano della casa era destinato ad un fine specifico: la zona inferiore per le cucine, le stalle e le attività produttive diurne, quella mediana per il riposo, quella superiore come fienile, dispensa e deposito di attrezzi agricoli.

Alagna & Riva, the “Twin Stones” Once Alagna and Riva Valdobbia were united into one community called “Twin Stones”. Alagna stands at the foot of Monte Rosa massif. It was founded by the Walser community during the XIII century. The Walser’s ancient name for Alagna was Im Land. It belongs to the Alta Valsesia Natural Park, the highest protected area in Europe (4,554 m Signalkuppe). The Walser Museum is one of the most interesting

...A riVA Il cammino “sulle orme dei Walser” prosegue tra le contrade della pittoresca Riva Valdobbia. Essa si protende verso la Val Vogna, una valle laterale che corre in direzione Gressoney-Saint-Jean con cui si collega attraverso il colle Valdobbia, luogo del rifugio Ospizio Sottile. Si tratta di una via molto frequentata da quanti, in passato, emigravano per lavorare all’estero diretti soprattutto in Francia (Savoia e Tarentasia). Oggi è una via molto amata dagli escursionisti sia in inverno che in estate grazie alla rete sentieristica variegata e panoramica che attraversa aggraziate e ridenti frazioni ancora capaci di raccontare della vita in alpeggio. A differenza di Alagna, Riva Valdobbia

places to visit opened in 1976 in an original XVII century Walser house. It was built to preserve the memory of this civilization. Thanks to a pleasant walk around Alagna’s hamlets we’ll have the chance to see the typical houses built of wood and stone, fountains in the centre of the villages, bread ovens and the mills, sawmills and more. The itinerary continues on until the Riva Valdobbia. It is located at the beginning of Val Vogna, a side valley that extends up to Gressoney-Saint-Jean thanks to the refuge Sottile Ospizio. Originally it was a Valsesian village but during the XIII century it was colonized by the Walser people from Gressoney. Among the artistic beauties not to be missed there is the facade of the parish church of San Michele Arcangelo. It has a magnificent fresco which represents the Last Judgement painted by Melchiorre D’Enrico in 1597-1607.

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si può ammirare il trionfo della straordinaria chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, divenuto luogo di conservazione di molte opere d’arte un tempo disseminate nel territorio circostante. La fisionomia che le viene conferita dal doppio campanile e dal grandioso affresco in facciata l’ha resa il vero simbolo del paese. L’affresco rappresenta un magnifico Giudizio Universale (1597-1607) realizzato dalla bottega dei D’Enrico. Affascinante anche il piccolo Teatro ottocentesco realizzato in stile Liberty. Riva Valdobbia è l’unico paese della Valsesia che può godere di una visione pressoché integrale del Monte Rosa. Tra i suoi numerosi alpeggi, l’Alpe Maccagno (2.200 m) è quello più noto per aver dato il nome all’omonimo formaggio Toma Maccagno D.O.P. riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale piemontese. FOTO DI CARLO POZZONI

■ Sopra, una visione frontale dello scenografico affresco raffigurante il “Giudizio Universale” nella chiesa di San Michele di Riva Valdobbia. In alto a destra, il laghetto artificiale in Val Vogna (frazione Peccia) dalle acque cristalline, meta di turisti e amanti della pesca sportiva soprattutto in estate. Sotto, Scorcio invernale del paese di Riva Valdobbia dalla frazione Gabbio.

FOTO DI CARLO POZZONI

costituiva una delle ultime zone abitate dai valsesiani. Durante le fasi di colonizzazione Walser (XIII sec.) l’antico borgo iniziò ad espandersi risalendo verso la Val Vogna fino ad incontrare i Walser provenienti da Gressoney, e fondendosi con essi. Come è tipico d queste genti, la vocazione ala produzione artistica si ritrova in ogni dove: l’abilità in architettura, pittura e scultura (ad esempio in legno o in pietra ollare) è ineludbule e ha lasciato una traccia tra quelli che oggi vengono identificati come i “Maestri Prismellesi” (cioè di “Presmell” l’antico nome della comunità di “Pietre Gemelle”). Passeggiando nel piccolo centro storico

■ Sopra, scorcio di Scarpia, una delle frazioni della Val d’Otro (1.726 m) e uno scorcio del Colle Valdobbia, valico a 2.480 m s.l.m., che mette in comunicazione Riva Valdobbia in alta Valsesia con Gressoney-Saint-Jean nella valle del Lys. Presso il valico sorge il rifugio Ospizio Sottile, costruito agli inizi del XIX secolo su iniziativa del canonico Nicolao Sottile.

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FOTO Di cARlO pOzzOni

i Walser

Di origine germanica, questa popolazione si sposta verso l’alto Vallese intorno all’VIII secolo prima di migrare ulteriormente in varie località alpine d’Italia, Svizzera, Liechtenstein e Austria. Il nome. “Walser” è la contrazione del nome tedesco Walliser, “vallesano”, ovvero abitante del Canton Vallese. Le colonie Walser in Valsesia sono sei (Alagna, Riva Valdobbia, Rima San Giuseppe, Carcoforo, Rimasco e Rimella) fondate in momenti progressivi tra il XII e il XIII secolo. I coloni tracciarono sentieri, resero abitabili e coltivabili le terre. Per molto tempo l’isolamento di queste comunità fu quasi totale, cosa che permise la conservazione della loro identità. A causa della massiccia emigrazione stagionale degli uomini e della scolarizzazione, però, usi e costumi iniziarono a cambiare, fondendosi con la cultura propriamente valligiana. La lingua. Con accurate analisi dei dialetti alto-tedeschi si è risaliti all’idioma, una variante del dialetto tedesco meridionale chiamata “altissimo alemanno”. Società. Popolo di origine contadina, i Walser hanno sempre convissuto con una natura dominata da ghiacci e rocce. Le differenze economiche e razziali contrapposero le popolazioni Walser a quelle autoctone in molte dinamiche, spingendoli ad organizzarsi in modo autonomo per tutte le esigenze, dall’alimentazione alla costruzione di manufatti. Rinomatamente grande è il senso comunitario e religioso che trova testimonianza nelle storie e nelle leggende che si sono tramandate di generazione in generazione.

■ Case Walser in località Pedelegno, Alagna.

Le feste. Sono due gli appuntamenti annuali che si sono conservati nei secoli: la festa del Rosario Fiorito, una processione tra le montagne che si svolge dal 1683 animata da canti e preghiere anche in lingua Walser; e il Walsertreffen, ovvero “festa delle genti Walser” che si svolge ogni tre anni, a rotazione, in una diversa colonia e durante la quale tutte le comunità alpine si radunano insieme.

Walser

The Walser people are of Germanic roots. The six Walser settlements in Valsesia are located in Alagna, Riva Valdobbia, Rima San Giuseppe, Carcoforo, Rimasco and Rimella, all founded between XII and XIII centuries. Their way of life was based on the rhythms of rural activities. Their community awareness and the religious sense were great as we can understand from listening to the many stories and legends that have been handed down to us. Even today there are two Walser celebrations: the Walsertreffen, on which occasion all of the Alpine Walser communities gather together; and Rosario Fiorito, a religious procession that takes place through the mountains and dates back to 1683, every first Sunday of October.

ScheDA tecnicA

MAin inForMAtion

■ ProGrAMMA inDicAtiVo (proposta per Full Day) • Ritrovo con la Guida a Varallo; proseguimento per Alagna • visita del centro del paese: chiesa parrocchiale, contrade, Museo Walser • Pranzo • Proseguimento per Riva Valdobbia, visita del centro con chiesa di San Michele • tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ ProGrAMMe (proposal Full Day) • Meeting point with Tourist Guide in Varallo; continuation to Alagna • Guided tour of the town center, parish church, Walser Museum • Lunch break • Moving in Riva Valdobbia and visit of town’s center with the parish church of San Michele • Free time and return / hotel accommodation

■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Tipologia di interesse: artistico, storico, ambientale, • Difficoltà: (T) Semplice • Accesso ai disabili: SI • Periodo: tutto l’anno • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Type of interest: cultural, environmental, artistic, historical • Difficulty: Easy • Disabled access: PARTIAL (Walser Museum is not accessible for disabled people on wheelchair) • Period: all year round except for periods of heavy snowfals • Our proposals are flexible and customizable for every type of visitor: individuals, couples, families, schools, groups

■ coSti • Ingresso al Museo Walser: € 3,00 a persona; 1 gratuità ogni 20 Informazioni soggette a variazioni annuali

■ coSti • Walser Museum Entrance: € 3,00 pax; 1 free every 20 Annual indicative informations

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ALAGNA VALSESIA

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RIMASCO

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RIMA SAN GIUSEPPE

CRAVAGLIANA ROSSA

BOCCIOLETO

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VOCCA VARALLO BALMUCCIA

RIVA VLADOBBIA CAMPERTOGNO

SCOPA

Di origine Walser, è il paese più alto della Valsesia ed è la culla di una tecnica artigiana conosciuta in tutto il mondo: il Marmo Artificiale. Scoprire Rima significa lasciarsi conquistare da paesaggi incontaminati e tradizioni senza tempo.

pHOTO bY ADAm pReTTY/GeTTY imAGes

RIMELLA CARCOFORO

BREIA PIODE RASSA

SCOPELLO PILA

QUARONA

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BORGOSESIA VALDUGGIA

Immersa in un bellissimo anfiteatro montano dominato dal monte Tagliaferro (2.964 m), dalla cascata di Marànc e circondata da ridenti alpeggi, Rima è il paese più alto della Valsesia (1.417 m). Venne fondata verso la seconda metà del XIV secolo dalle genti Walser provenienti da Alagna. Il suo territorio è tutelato dal Parco Naturale Alta Valsesia, perciò si possono osservare un gran numero di esemplari vegetali e animali che è molto ricco. In alcuni alpeggi sono ancora visibili dei reperti megalitici, le “Antiche dimore”, oltre a coppelle e impronte piediformi probabilmente lasciati da tribù indigene. La catena montuosa che abbraccia Rima offre svariate possibilità sportive, dal trekking alle ciaspolate e sci alpinismo passando attraverso l’arrampicata su roccia o ghiaccio. Per gli amanti del genere, il torrente Sermenza sarà riserva ideale di pesca (ca. 3 Km). Le tracce della cultura Walser si ritrovano nella particolare conformazione dell’abitato. Passeggiando tra le viuzze si rimane colpiti da quell’architettura che unisce così sapientemente il legno alla pietra, cornice di altre imperiture tradizioni esaltate dagli abiti tradizionali indossati durante le feste, dai profumi della tavola. Rima è un paese che ha saputo fondere sapientemente la sua lunga e ricca storia con gli echi della modernità e della dinamicità sociale ed artigianale tipiche del XIX secolo, il periodo d’oro dell’emigrazione che le fruttò grande floridezza economica grazie alla nascita della tecnica del Marmo Artificiale. Con questa speciale lavorazione, per decenni traman-

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data esclusivamente di padre in figlio, si può a riprodurre perfettamente l’estetica del marmo naturale con un impasto a base di scagliola: risulta così perfetta che venne apprezzata ed esportata in tutte le più grandi città europee ed extraeuropee. A questa tecnica è dedicato un Museo-Laboratorio dove si possono frequentare specifici corsi per apprenderne il segreto. Il Museo Gipsoteca “Pietro Della Vedova”, dedicato all’omonimo scultore (1831-1898), è immerso in un bellissimo bosco di larici. Ospita circa duecento pezzi tra gessi e bozzetti in terracotta che costituiscono una panoramica completa dell’opera dello scultore. Un’attenzione particolare merita il Santuario della Beata Vergine delle Grazie. Fondato entro il 1480 e in seguito rimaneggiato, conserva uno splendido altare ligneo e affreschi di Orgiazzi e Peracino. Al centro del paese invece si trova la chiesa parrocchiale di San Giovanni

Rima

GRIGNASCO

SERRAVALLE SESIA

PRATO SESIA

ROMAGNANO SESIA

Rima is the highest village in the Sesia Valley (1,417 m) and was founded in the second half of the fourteenth century by the Walser people from Alagna. The nineteenth century was a time of great economic prosperity thanks to the technique of Artificial Marble. With this special processing, passed down exclusively from father to son for decades, it’s possible to reproduce the look of natural marble perfectly with a based mixture of scagliola.

Battista, eretta nel corso del ‘600 su un precedente oratorio del quale si conservano preziosi arredi e sculture lignee, impreziosita con lastre in marmo artificiale. ■ Sopra, uno scorcio del borgo di Rima. Sotto, una delle sale del Museo Gispoteca dedicato a Pietro Dellavedova, uno dei più grandi scultori valsesiani dell’‘800.

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“dove finisce la strada e inizia il sentiero”

ScheDA tecnicA

MAin inForMAtion

■ ProGrAMMA inDicAtiVo (proposta per Half Day) • Ritrovo con la Guida a Varallo; proseguimento per Rima • visita del centro del paese: chiesa parrocchiale, Santuario Santa Maria delle Grazie, Museo del Marmo Artificiale, Gipsoteca “Della Vedova” • Discesa per pausa pranzo • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ ProGrAMMe (proposal Half Day) • Meeting point with Tourist Guide in Varallo; continuation to Rima • Guided tour of the town center: parish church, Santa Maria delle Grazie Sanctuary, Artificial Marble Museum, Gipsoteque “Pietro Della Vedova” • Lunch break • Free time and return / hotel accommodation

■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Tipologia di interesse: culturale, ambientale, artistico, storico. • Difficoltà: (T) Semplice. • Accesso ai disabili: PARZIALE (Museo del Marmo e Gipsoteca non del tutto accessibili per disabili su carrozzina). • Periodo: da aprile a ottobre, in inverno previo monitoraggio meteo. • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati.

■ eVerYthinG’S ‘to KnoW: • Type of interest: cultural, environmental, artistic, historical • Difficulty: Easy • Disabled access: PARTIAL (Artificial Marble Museum is not accessible for disabled people on wheelchair) • Period: all year round except for periods of heavy snowfalls; • Our proposals are flexible and customizable for each people: individuals, couples, families, schools, groups

■ coSti Ingressi Museo del Marmo e Gipsoteca: offerta libera

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■ coStS Entrance Gipsoteque “Pietro Della Vedova” and Artificial Marble Museum by free donation

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Borgosesia

& il suo Carnevale

è uno dei centri più sviluppati del territorio. Turisticamente non è molto frequentata se non nel periodo del suo famosissimo Carnevale: per vederlo giungono persone da tutta Europa ■ Sopra: uno scorcio della Città e della RIMELLA catena montuosa dell’orizzonte, dominata FOBELLO dal Monte Barone. Sotto, il famoso “ponte napoleonico” (XIX sec.) che divideva Italia e Francia seguendo il corso del fiume Sesia.

CARCOFORO

RIMASCO

SABBIA

CERVATTO

RIMA SAN GIUSEPPE

CRAVAGLIANA ROSSA

BOCCIOLETO

MOLLIA

VARALLO

CAMPERTOGNO SCOPA

BREIA

RASSA

SCOPELLO PILA

QUARONA CELLIO

BORGOSESIA VALDUGGIA

GRIGNASCO

SERRAVALLE SESIA

valle: eretto nel corso del ‘600 in luogo di un castello feudale, sorge sul colle di una frazione citata nei documenti già nel 1025, e racconta attraverso una serie di cappelle la vita della Vergine Maria. Nell’800 inizia la vera fortuna di Borgosesia che conquista un ruolo propulsore nell’economia territoriale divenendo il primo polo industriale grazie alla fondazione delle fabbriche per la lavorazione della lana (1850, “Lane Borgosesia”) dove, curiosamente, vennero realizzate le camicie rosse della Spedizione dei Mille.

Le emergenze storico - artistiche ingentiliscono il volto della città: la chiesa parrocchiale di SS. Pietro e Paolo, che sorge su un’antica necropoli romana, conserva bellissime dipinti e affreschi di B. Lanino e Tanzio da Varallo oltre ad opere lignee pregiate realizzate tra ‘500 e ‘600. Uno dei simboli di Borgosesia è certamente il panoramico Santuario di Sant’Anna, considerato il secondo Sacro Monte della

VOCCA BALMUCCIA

PIODE

Considerata la “capitale industriosa” della valle, Borgosesia venne fondata nel 14 a.C. da popolazioni native. Sorge ai piedi del Monte Fenera, importante luogo di rinvenimenti paleontologici (come gli scheletri di Ursus Spelaeus) e antropologici (manufatti e resti dell’uomo di Neanderthal). Si trova in una posizione che, sin dall’età medievale, venne percepita come il naturale “confine” di tutta la Valsesia. Per questo, lungo il suo perimetro, venne eretto un articolato sistema fortificato per proteggere il territorio dalle invasioni esterne.

PRATO SESIA

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■ In senso orario, sopra: la facciata della chiesa parrocchiale di SS. Pietro e Paolo; sotto, un dettaglio di un affresco interno dipinto da Tanzio entro il 1633, relativo al miracolo delle “rose” di San Francesco; sotto, panoramica del Santuario di Sant’Anna, ex castello dei Biandrate, conosciuto come il secondo Sacro Monte della Valsesia e, a destra, uno dei gruppi scultorei delle sue cappelle interne raffiguranti scene della vita di Maria.

Borgosesia Borgosesia was founded in 14 BC from the native populations and renamed “Seso” by Romans. It is located at the foot of Mount Fenera, an important place of paleontological and anthropological discoveries (like the skeletons of Ursus Spelaeus or Neanderthal man’s artefacts and remains). Since the middle age this area was considered Valsesia’s natural boundary. One of Borgosesia’s symbols is the Sanctuary of St. Anne built in the XVII century which was previously a feudal castle. It is considered the second Sacro Monte of Valsesia. During the XIX century Borgosesia become the leading industrial centre thanks to the establishment of factories for the processing of wool (1850, Lane Borgosesia). The most famous and important of Borgosesia’s traditions is the town’s Carnival. The celebrations start after the Epiphany and ends on Ash Wednesda.

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unA trADizione SenzA eGuAli:

Il Gran Carlavèe I visitatori della Valsesia non rinunciano mai a partecipare almeno a qualcuno degli appuntamenti previsti annualmente nel fitto programma del Carnevale. La formula borgosesiana si contraddistingue per antichità, importanza e grandezza. Scopriamo perché. I festeggiamenti si aprono dopo l’Epifania con l’arrivo delle maschere principali, Peru Magunella e consorte, Gin Fiammàa, nella piazza principale della città. Dopo la cerimonia della consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco, il Peru diventa a tutti gli effetti “Re di Magunopoli” (così viene chiamata Borgosesia durante il periodo di regno carnevalesco). Peru e Gin nascono ufficialmente nella seconda metà dell’800 dalla fantasia di Battista Mongini, primo interprete del Peru. Dal dopoguerra vennero affiancati da altri personaggi (mai fissi) come il Giullare, i Menestrelli, il Frate, il Gran Ciambellano ecc. Nel tempo la “corte” di Magunopoli si arricchì an-

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che del gruppo delle Damigelle,che indossando l’abito tradizionale di Borgosesia, e dai Cilindrati, ovvero i membri del Comitato Carnevale, vestiti in frac e cilindro. Tutti i rioni del paese partecipano con le proprie maschere agli eventi: si inizia con la Busecca (trippa) cucinata in piazza, i numerosi Veglioni e i Balli all’insegna di eleganza e trasgressione, le colorate sfilate di carri allegorici tra le vie del centro, da sempre uno dei fiori all’occhiello del Carnevale di Borgosesia per l’alta qualità artistica dei tradizionali lavori in cartapesta, oltre alle tante iniziative benefiche di solidarietà. Mentre tutti i carnevali terminano nel Mercoledì delle Ceneri, il Carnevale di Borgosesia vive il suo migliore atto conclusivo inscenando il lungo corteo funebre del Carnevale: è il Mercu Scûrot, senza dubbio la più importante, atipica e famosa manifestazione del Carnevale nazionale, imperitura dal 1854. Tutti i partecipanti indossano la “divisa ufficiale” (frac e cilindro, gala

bianca e Cassù, un mestolo di legno utilizzato per bere il vino distribuito lungo il percorso compiuto dal corteo). La giornata termina con il falò propiziatorio del fantoccio di Re Peru Magunella. Il nuovo anno, adesso, può davvero cominciare….

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■ Alcuni momenti dei festeggiamenti carnevaleschi: l’ingresso del Peru in città, le sfilate (in centro e in basso) e la processione con fiaccole del Mercu Scûrot che termina, per tradizione, con il gran falò propriziatorio del fantoccio del Peru.

ScheDA tecnicA

MAin inForMAtion

■ ProGrAMMA inDicAtiVo (proposta per Full Day) • Ritrovo con la Guida a Borgosesia • Visita del centro del paese con chiesa parrocchiale, Santuario di Sant’Anna (ex castello); a scelta Museo di Paleontologia C. Conti • Pranzo • Partecipazione al Gran Carnevale oppure shopping in uno spaccio di produzione laniera • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ ProGrAMMe (proposal Full Day) • Meeting point with Tourist Guide in Borgosesia • Guided tour of the town center: parish church, St.Anne’s Sanctuary, optionally C. Conti’s Palaeontology Museum • Participation in the Grand Carnival or shopping in a shop of wool production • Lunch break • Moving Riva Valdobbia and visit of country’s centre with the parish church of San Michele • Free time and return to hotel/accommodation

■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Tipologia di interesse: culturale, artistico, storico • Difficoltà: (T) Semplice • Accesso ai disabili: SI • Periodo: tutto l’anno • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

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■ eVerYthinG’S ‘to KnoW: • Type of interest: cultural, artistic, historical • Difficulty: Easy • Disabled access: Yes • Period: All year round • Our proposals are flexible and customizable for every type of visitor: individuals, couples, families, schools, groups

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Le frazioni del sole Tra i monti e le colline della bassa Valsesia

Un tour in una parte di territorio autoctono e contadino, lontano dalle influenze Walser, caratterizzato da un’enorme ricchezza artistica, culturale e materiale

RIMELLA FOBELLO

CO

SABBIA

CERVATTO CRAVAGLIANA ROSSA

CIOLETO

VOCCA VARALLO BALMUCCIA

SCOPA

BREIA SCOPELLO

QUARONA CELLIO

BORGOSESIA VALDUGGIA

GRIGNASCO

SERRAVALLE SESIA

La posizione particolarmente favorevole delle “frazioni del sole” in passato ha favorito l’insediamento umano e lo svolgersi delle attività rurali e di campagna. In queste zone si gode di panorami unici che abbracciano l’arco alpino fino alla pianura dei laghi del Cusio – Ossola. I paesini sono immersi tra le colline punteggiate da odorosi e silenziosi boschi di faggio e castagno: sarà una vera sorpresa ritrovarsi ad osservare i caratteristici Taragn, curiose casette ricoperte di tetti in paglia di segale dalle origini molto antiche e che, storicamente, servivano come fienili, ricovero animali, attrezzi e legnaie. La visita si snoda principalmente tra Cellio e Zuccaro, passando per Valduggia, che nei secoli ha rivestito un ruolo di primaria importanza nell’economia di tutta la valle: tra bei monumenti e case padronali, si trovava la rinomata fabbrica di campane Mazzola, attiva dalla metà del ‘400. Tappa principale di Zuccaro è la bellissima chiesa di SS. Andrea e

Gaudenzio: le origini risalgono al 1050 ma venne rimaneggiata fino ad assumere le forme attuali nel ‘500; la facciata fu affrescata da G. C. Luini con un grande Giudizio Universale, in parte scomparso, e l’interno è riccamente decorato con affreschi e preziosi altari lignei (‘600). Riprendendo il tour ci dirigeremo verso Cellio, famosa per quel suo campanile più alto della Valsesia (56 m) e la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, straordinaria per la ricchezza delle decorazioni in stucco e la bellezza delle opere che contiene (di Lorenzo Peracino o di Tanzio da Varallo). Non mancherà una la degustazione di birre artigianali prodotte nel paese.

PRATO SESIA

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Dalle colline di Cellio….

■ A sinistra un bellissimo esempio d i Taragn, uno degli ultimi rimasti: i documenti ne citano l’esistenza sin dal IX secolo.

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…ad un borgo d’altri tempi: Guardabosone

Si tratta di un bellissimo borgo medievale fortificato attestato sin dall’XI secolo: Guardabosone sta a metà strada tra Valsesia e Valsessera, dove transitava un’importante via di collegamento tra il Ducato di Savoia e di Milano. Le attività principali erano legate a commercio, artigianato, agricoltura, pastorizia, una vita tranquilla in clima di pace fino al XVI secolo, quando verrà assorbita dal Principato di Masserano. Di questo passato Guardabosone conserva molte tracce che

si possono ancora osservare tra i bei cortili del centro. Chiusi tra terrapieni e massicce mura, erano dotati di pozzo e forse di forno per garantire una certa autosufficienza in caso di assedio. Il tour attraverserà anche alcuni punti d’interesse artistico come la chiesa parrocchiale di Sant’Agata, ormai di foggia seicentesca, e impreziosita all’interno da affreschi ed opere lignee scenografiche e, all’esterno, dalla famosa meridiana del Mazzietti, una sorta di doppio orologio. Passeggiando tra le viuzze si noterà la cappella Vietti, utilizzata come lazzaretto. Soprattutto, non potrà mancare la visita in qualcuno dei cinque musei del paese: quello di arte sacra, con la raccolta di arredi ed opere provenienti dalla chiesa parrocchiale e da oratori della zona,

o quelli dedicati agli antichi mestieri agricoli, dove sono esposti con amore e perizia una serie di attrezzi e utensili oltre a macine, carri e tanto altro. ■ In alto uno scorcio di Cellio al tramonto. In basso, l’interno di uno dei musei dei mestieri di Guardabosone. Nella pagina a fianco, la pala d’altare “S.Carlo porta in processione il Sacro Chiodo” (Cellio), dipinto da Tanzio.

The hamlets of sun The tour allows you to cross a part of a peasant and autochthonous territory away from the Walser style that characterizes the high portion of the valley. The excellent exposure to the sun has encouraged human settlement and the countryside’s activities. From here you can enjoy unique views from the Alps to the plains and lakes between hills dotted with forests of beech and chestnut. The tour runs between Cellio and Zuccaro where we’ll visit the parish churches (that of Cellio has the highest bell tower of Valsesia, 56 m), optionally Sorzano’s Taragn, and the beautiful fortified medieval village of Guardabosone which is the home of five Trade Museums.

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Scheda Tecnica

MAIN INFORMATION

■ PROGRAMMA INDICATIVO (proposta per Full Day) • Ritrovo con la Guida a Borgosesia; proseguimento per Cellio • Visita in tour delle frazioni del sole, con selezione di punti di interesse come da descrizione • Pranzo • Spostamento e ripresa della visita a Guardabosone: centro storico e, a scelta, uno o più musei. • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ PROGRAMME (proposal Full Day) • Meeting point with Tourist Guide in Borgosesia; continuation to Cellio; • Tour of selected points of interest as described • Lunch break • Moving to Guardabosone and a visit of the town’s medieval centre, parish church and one or more Museum of trades • Free time and return to hotel/ accommodation

■ TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE: • Tipologia di interesse: culturale, storico, artistico, ambientale • Difficoltà: (T) Semplice • Accesso ai disabili: PARZIALE (difficoltà sulle prime tappe per disabili su carrozzina) • Periodo: tutto l’anno; • Si prevede l’utilizzo di mezzi di trasporto adatti ai luoghi attraversati • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

■ EVERYTHING TO KNOW: • Type of interest: cultural, artistic, historical, environmental • Difficulty: Easy • Disabled access: Partial • Period: all year round • It foresees the use of suitable transport to places visited • Our proposals are flexible and customizable for every type of visitor: individuals, couples, families, schools, groups ■ costs Museums entrance by free donation

■ costI Ingresso ai musei ad offerta libera

■ Alcuni scatti delle bellezze conservate nel centro di Guardabosone: la galleria medievale, i musei dei mestieri e la cappella Vietti, affrescata nel XVI secolo.

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Percorsi archeologici

È il nostro percorso tematico per eccellenza, un itinerario molto particolare e non molto praticato. Il viaggio sui siti fortificati o incastellati della Valsesia è qualcosa di veramente unico. La valle è stata la quinta scenografica di un lungo quanto complicato Medio Evo che ha portato all’erezione di ben 19 siti, oggi in gran parte perduti e dimenticati. Ma sulle tracce di quel che ancora sopravvive possiamo conoscere un vero e proprio sistema di protezione senza eguali in tutto l’arco alpino. Dopo l’illustrazione sintetica dell’itinerario segue la scheda tecnica con le indicazioni relative al crono-programma di base e il livello di difficoltà.

I percorsi archeologici: Per chi? Per gli amanti del genere ma anche per ragazzi e famiglie, singoli, minigruppi. Grazie alle abilità della Guida le visite saranno calibrate in base al target di utenza e alle esigenze o preferenze espresse in fase di organizzazione del tour. Per quante persone? Nel caso dell’itinerario proposto, consigliamo di non seguire la normativa, secondo la quale una sola Guida Turistica può accompagnare fino a 50 persone, preferendo invece l’aiuto di più Guide in modo da poter gestire meglio sia la logistica che la sicurezza durante gli spostamenti sui sentieri, anche se il percorso non pone particolari difficoltà. Durata media. La proposta è pensata almeno per la giornata intera, in modo da godere di un tempo minimo per apprezzare più siti.

Tariffe indicative* della Guida • Gruppi organizzati (fino a 50 pax - bassa/alta stagione):

€ 100,00/120,00 HD - € 150,00/180,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 110,00/130,00 HD - € 160,00/190,00 FD. • Mini gruppi (fino a 15 pax - bassa/alta stagione): € 90,00 HD - € 130,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 100,00 HD - € 140,00 FD. • Singoli/Famiglie: € 10,00 HD - € 20,00 FD. Gratuito bambini fino a 12 anni. Prestazione in lingua: € 20,00 HD - € 30,00 FD. Emissione regolare fattura, prestazioni esenti da IVA. * tutte le prestazioni possono subire variazioni in base alle modulazioni del percorso o in particolari condizioni.

The archaeological itinerary is the best path to discover medieval Valsesia has as many as 19 sites. It is suitable for all ages and types and the group can be composed of a maximum of 50 persons per Guide. Each proposal is accompanied by a technical sheet with some guidance on difficulty, additional costs beyond the Guide.

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A spasso tra

Castelli e fortezze nella Valsesia archeologica Un tour inusuale e adatto a quanti amino l’avventura e l’archeologia. Vi proponiamo luoghi affascinanti e misteriosi che sanno raccontare tante storie di un lungo Medioevo: sono almeno 20 i siti fortificati tra XI e XII secolo.

Inizieremo da Romagnano… Per ritrovare tracce di fortificazioni che hanno protetto la Valsesia per secoli e che oggi giacciono dimenticati o quasi. Alcuni di essi vivono nuove primavere o sono stati, nel tempo, convertiti in luoghi religiosi. Lungo la strada che conduce da Ghemme (uscita autostrada) a Romagnano, noteremo alcuni resti dell’antica chiesa romanica di San Pietro, della quale oggi è visibile solo una parte del campanile. Poco oltre, ci soffermeremo nei pressi della chiesa di San Martino di Breclema, un castrum documentato a partire dall’XI secolo, parte di un’antica fortificazione probabilmente di età carolingia. In centro al paese ci avventureremo in luogo straordinario: la Cantina dei Santi, un locale che faceva parte della scomparsa abbazia benedettina di San Silvano che, secondo la tradizione, venne fondata intorno all’anno Mille. Tra i

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■ In alto, la piccola cappella altomedievale di San Bernardo, a Romagnano; a destra, uno scorcio della cortina palaziale del Castello di Vintebbio uno dei luoghi cardine del percorso.

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il medioevo ha tramandato luoghi di grande interesse archeologico. le loro storie raccontano di un territorio strategico Dalla bassa alla media valle, andremo alla scoperta di siti incastellati e fortificati voluti dai potentati che hanno dominato il territorio fino alla prima etĂ rinascimentale.

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■ A sinistra uno scorcio della porzione medievale di Prato Sesia: in primo piano il mulino e, sullo sfondo, il Castello di Sopramonte (a sinistra la torre). A destra, veduta di Gattinara dalla strada verso la Torre delle Castelle. Sotto, la chiesta romanica di San Martino di Breclema, a Romagnano.

…e sulle colline tra i vigneti e castelli

suoi abati ebbe Giovanni Angelo De Medici, il futuro papa Pio IV, e suo nipote Carlo Borromeo. Alcuni interni sono corredati da bellissimi affreschi (XV sec.) che raffigurano la storia di David, basata sul testo biblico di Samuele. Poco oltre, costeggeremo il Torrione del Pretorio (XV sec.), una possente torre a pianta quadrata che, in origine, era parte di un castello. Uscendo dall’abitato noteremo i resti del Ponte medievale, a tre arcate, ultimo lacerto di una grande struttura che nel XII secolo collegava Romagnano a Gattinara attraversando il fiume Sesia, in uso fino al 1223.

continueremo con il Castello di Prato… La strada inizierà a diventare sentiero: lasciando l’abitato, ci inoltreremo nella zona del Castello di Sopramonte (XII sec). Questo luogo venne usato fino

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al 1363, quando Galeazzo Visconti ordinò di abbattere i luoghi fortificati dove si erano arroccate le milizie inglesi agli ordini di Alberto Sterz. Da qui si può godere di uno splendido panorama sull’abitato ma soprattutto sulla catena alpina e sul Monte Fenera. Poco oltre raggiungeremo la torre di Sopramonte (XI secolo) alta circa 29 metri.

Gattinara vanta un ricco patrimonio archeologico. Il suo territorio è disseminato di emergenze ma, le più note, sono quelle della Torre delle Castelle e del castello di S. Lorenzo. La massiccia Torre risale all’XI secolo ed è la parte più evidente di un importante complesso fortificato che cingeva tutta la sommità della collina e di quella accanto, oggi occupate da pregiati vigneti. Notevole è il panorama che si gode dai belvedere, verso il vercellese, il novarese, il biellese e i primi contrafforti alpini. Per quanti amino i trekking tra i boschi ci avventureremo fino al castello di S. Lorenzo, costruito dal Comune di Vercelli nel 1187 a protezione della Valsesia. Le sue mura lasciano intravedere ancora l’antica cappella di S. Lorenzo, per tradizione ritenuta la sepoltura di S. Filosofo e affacciata su uno splendido panorama.

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In alternativa ci dirigeremo a Lozzolo, sulla cima della collina che domina il paese. Qui potremo visitare il maestoso castello duecentesco, poi rimaneggiato fino al ‘500, all’interno del quale è ospitata anche una Enoteca.

■ In questa pagina, una serie di scatti relativi al Castello di Vintebbio. In alto la cortina palaziale centrale, sulla destra una porzione di torre quadrangolare

Il vero protagonista: il castello di Vintebbio Probabilmente è il sito più interessante del panorama valsesiano, un luogo per cui vale davvero la pena di spendere un viaggio. La sua possente cortina palaziale è conservata in parte sufficiente a lasciarci intendere dimesioni originali ben più grandi. Il documento della fondazione non esiste ma gli storici, analizzando la struttura architettonica, sono propensi a indicare i primi decenni dell’800. Il complesso subì poi numerosi rimaneggiamenti e aggiunte nel corso del tempo. La sua erezione venne voluta dai vescovi di Vercelli e, con molta probabilità, si scelse lo stesso poggio dove precedentemente si trovava un castrum romano. Si tratta di una vera esperienza di visita. Inoltre l’area circostante al castello è attrezzata per pic-nic.

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■ Sopra e sotto, scorci di lacerti murari del castello durante una delle nostre visite guidate. Gli interventi edificatori furono molti e, in alcuni casi, si possono identificare con precisione

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…e inFine: lA chieSA Di SAn GioVAnni Al Monte il tour regala l’aPProFondimento di tematiche Poco trattate, aFFascinanti e diverse dal solito in meZZo ad amBienti Bellissimi

In caso di maltempo o di specifici interessi dei nostri visitatori, una parte del

tour

potrà comprendere la visita al Museo di Archeologia e Paleontologia C. Con-

Ultimo baluardo del nostro tour sarà la visita in uno dei luoghi più antichi di tutta la Valsesia, la chiesa di San Giovanni al Monte di Quarona. Originariamente in quest’area si trovava una casa romana a pianta quadrata edificata, forse, per controllare il territorio circostante. Il luogo ha restituito una serie di testimonianze riferibili all’età romana, come frammenti di dediche sepolcrali del II secolo d.C., resti di lucerne e di ceramiche databili tra il I e il II secolo d.C. oltre a vari materiali ascrivibili all’alto medioevo, tra i quali due frammenti epigrafici cristiani del V secolo e due sarcofagi di poco successivi. Nel V secolo venne costruito un battistero da dove trarrà origine la chiesa romanica oggi esistente, poi

rimaneggiata tra XI - XII e ancora tra XIV e XV secolo. La vasca battesimale in muratura è riferibile, per dimensioni, alla pratica dell’amministrazione del battesimo per immersione ed è l’unico esemplare del territorio. Ciò che affascina e colpisce lo sguardo è, oggi, il grande e prezioso repertorio iconografico dei cicli di affreschi interni, realizzati tra XV e XVI secolo. Particolarmente cari alla devozione popolare sono quelli tardo quattrocenteschi che si riferiscono al martirio della Beata Panacea. La giovane Panacea de’ Muzzi (1368 -1383) subì l’ira della matrigna nelle vicinanze della chiesa, dove si era ritirata in preghiera tardando a rincasare sul far della sera. La donna colpì Panacea con un fuso o un bastone, uccidendola. Le campane della chiesa iniziarono a suonare all’impazzata, mentre il fascio di legna raccolto poco prima dalla fanciulla iniziò a bruciare. L’iconografia della Beata, ancora oggi invocata come patrona della Valsesia, ritrae la pastorella con in mano la rocca e il fuso, strumenti del martirio, circondata dalle pecore che, com’era usuale per le giovani di queste terre, soleva pascolare.

ti (Borgosesia) che conserva reperti rinvenuti nell’area delle cavità carsiche del Monte Fenera. Tra i più particolari ricordiamo i resti ossei dell’uomo di Neanderthal o resti di fauna pleistocenica come leoni delle caverne, rinoceronti e orsi delle caverne (Ursus Spelaeus) del quale è presente uno scheletro interamente ricomposto, oltre ad una mostra permanente dedicata al supervulcano fossile che caratterizzava l’area della Valsesia.

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■ In alto: interno del Museo C. Conti di Borgosesia con uno scheletro di Orso “Speleo” ricostruito. Sopra: uno dei sarcofagi rinvenuti durante gli scavi archeologici di studio eseguiti sotto la chiesa di San Giovanni al Montedi Quarona.

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■ Qui sopra, alcuni dettagli della chiesa di San Giovanni al Monte: gli affreschi con l martirio di Panacea, S. Michele e la facciata con il campanile che reca la data di erezione.

ScheDA tecnicA

MAin inForMAtion

■ ProGrAMMA inDicAtiVo (proposta per Full Day) • Ritrovo con la Guida a Romagnano o Gattinara (a seconda della direzione di arrivo del cliente) • Accoglienza, visita delle emergenze scelte: Romagnano e/o Gattinara, Prato e/o Castello di Lozzolo • Pranzo • Ripresa del tour con visita al castello di Vintebbio e/o alla chiesa di San Giovanni al Monte • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel

■ ProGrAMMe (proposal Full Day) • Meeting point with Tourist Guide in Romagnano or Gattinara • Tour of selected points of interest as described in Romagnano, Gattinara, Prato, Lozzolo • Lunch break • Moving to Vintebbio castle, San Giovanni al Monte church • Free time and return to hotel/ accommodation

■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Tipologia di interesse: storico, architettonico, ambientale (artistico per Cantina Santi e chiesa S.Giovanni) • Difficoltà: (T/E) Semplice • Accesso ai disabili: NO • Periodo: tutto l’anno, ad eccezione di particolari condizioni meteo • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

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■ eVerYthinG to KnoW: • Type of interest: architectural, artistic, historical, environmental • Difficulty: Easy • Disabled access: NO • Period: all year round • Our proposals are flexible and customizable for every type of visitor: individuals, couples, families, schools, groups

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■ Pecore al pascolo all’Alpe Pizzo, Piode (1.704 m)

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Percorsi enogastronomici

Le persone che amano il buon cibo e l’ottimo vino scelgono sempre più di frequente la Valsesia. Le eccellenze enogastronomiche derivano da una lunga tradizione di semplicità unita ad ingredienti genuini. Chi ancora non conosce le nostre miacce o le nostre Tome? Mai assaggiato un buon nebbiolo Gattinara? Se tutto questo ancora manca nel vostro repertorio di golosità non resta che mettervi in viaggio per raggiungerci….Ne resterete sicuramente conquistati! Dopo l’illustrazione sintetica dell’itinerario troverete la scheda tecnica con le indicazioni relative al crono-programma di base, il livello di difficoltà. In questo caso i costi aggiuntivi (es. degustazioni) andranno individuati al momento della progettazione del tour.

I percorsi enogastronomici: Per chi? Per gli estimatori del genere senza tralasciare famiglie e gruppi. Il percorso raggiunge punti molto caratteristici del territorio e offre la possibilità di visitarne alcuni meno frequentati. Grazie alle abilità della Guida le visite saranno calibrate in base al target di utenza e alle preferenze espresse in fase di organizzazione del tour. Per quante persone? Come prescrive la normativa una sola Guida Turistica può accompagnare fino a 50 persone. Se i gruppi fossero più numerosi si aumenterà il numero delle Guide in modo proporzionale. Per la tipologia di percorso proposto, però, suggeriamo di creare gruppi non molto numerosi. Durata media. La proposta è pensata per due giorni interi. Crediamo che questo tempo sia ottimale per gustare appieno le particolarità della cultura enogastronomica valsesiana, che si sposa con l’ambiente e con la sapienza di generazioni di contadini. Tariffe indicative* della Guida • Gruppi organizzati (fino a 50 pax - bassa/alta stagione): € 100,00/120,00 HD - € 150,00/190,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 110,00/130,00 HD - € 160,00/190,00 FD.

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• Mini gruppi (fino a 15 pax - bassa/alta stagione):

€ 90,00 HD - € 130,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 100,00 HD - € 140,00 FD. • Singoli/Famiglie: € 10,00 HD - € 20,00 FD. Gratuito bambini fino a 12 anni. Prestazione in lingua: € 20,00 HD - € 30,00 FD. Emissione regolare fattura, prestazioni esenti da IVA. * tutte le prestazioni possono subire variazioni in base alle modulazioni del percorso o in particolari condizioni.

The enogastronomic tour is one of the most interesting journeys through Valsesia. This proposal is suitable for all those who love good food and excellent wine. The group may be composed of a maximum of 50 person per Guide but we suggest smaller groups. Each proposal is accompanied by a technical sheet with some guidance for the two-day program.

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Calici & Sapori

Ci delizieremo con degustazioni, dimostrazioni e menu con preparazioni tipiche. Tra un boccone e un brindisi conosceremo veramente un gran territorio, ricco di tradizione e storia… ■ Il percorso dedicato al gusto proprio non poteva mancare. I sapori sono legati all’ambiente alpino e prealpino e hanno dato vita a ricette semplici, gustose e per questo uniche. Dai prodotti del bosco (castagne, noci o bacche, mirtilli, lamponi) alle erbette passando per le verdure dell’orto (porri, rape, verze, patate) e al riso (utilizzato nella parte più bassa della valle, aperta alle pianure) fino alla produzione di cibi di derivazione animale, senza tralasciare vini, grappe e birre, la cucina odierna è il risultato della fusione, piuttosto tardiva, tra la tradizione gastronomica Walser e quella teutonica.

GATTINARA

Distesa tra la Baraggia e le colline, è la Città dell’uva Nebbiolo Gattinara si offre come borgo di particolare interesse storico grazie alla continuità abitativa dall’età romana. Durante il periodo medievale divenne Borgofranco (1243) dotandosi di impressionanti fortificazioni (cfr. Percorso Archeologico). La sua notorietà viene però dalla coltivazione delle le uve nebbiolo. Sui colli che la circondano si produce l’omonimo vino DOCG conosciuto in tutto il mondo. Questo è un territorio profondamente vocato alla cultura viti-

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vinicola e che sconfina nelle vicine provincie di Novara e Biella. In tutta l’area vengono prodotti diversi vini DOC e DOCG che si possono conoscere grazie all’Enoteca Regionale, istituita con lo scopo di promuovere le eccellenze vitivinicole anche in relazione ai piatti della tradizione. In tutta la città, però, si possono visitare le Cantine dei produttori, alcune particolarmente famose e pluripremiate: le visite guidate spiegano nel migliore dei modi tutta la filiera di produzione del vino, dai campi alla bottiglia, e terminano con prelibate degustazioni. Non mancano le emergenze artistiche e architettoniche. Tra le particolari fisionomie dei cortili e le belle ville ottocentesche

(Villa Paolotti e Villa Arborio Gattinara, oggi Municipio) non si può perdere la visita della chiesa parrocchiale di San Pietro. Celebre per la sua grande cupola in ferro e laterizi, venne fondata entro il 1147 per poi essere rimaneggiata più volte fino all’800. Qui venne sepolto il Cardinale Mercurino Arborio di Gattinara, Cancelliere alla corte dell’imperatore Carlo V. In ultimo merita attenzione la chiesa della Madonna del Rosario, un bellissimo edificio di foggia seicentesca che conserva, al suo interno, numerose opere ed affreschi preziosi oltre ad un trittico di Gerolamo Giovenone (1531).

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Da Mollia a Morca

Lunga vita ai Re della tavola: i formaggi Il tour risalirà la valle verso il paese di

■ Nella pagina accanto, una graziosa capretta con un ..... in legno lavorato; un pentolone di polenta e una forma di Toma.

Mollia per visitare una delle fattorie più conosciute in zona, dove si allevano capre di razza Saanen. Si producono formaggi freschi e stagionati, yogurt naturale. A seconda delle stagioni sarà possibile assistere a dimostrazioni di produzione. In un secondo tempo si raggiungerà Piode per entrare nel Caseificio più

famoso del territorio. Fondato nel 1956 da alcuni allevatori, è qui che si produce la rinomata “Toma della Valsesia” oltre a latte, yogurt, burro e ricotte dai gusti semplicemente deliziosi.

Un ponte sospeso... sul gusto La giornata terminerà a Morca, una località nota per il suo straordinario ponte sospeso. Nella seconda metà dell’’800 venne costruito un ponte sospeso lungo 65 metri in sostituzione della fune utilizzata per guadare il fiume. Le acque, però, lo travolsero nel 1918. Un decennio dopo Giuseppe Magistrini riuscì a far vedere la luce ad un nuovo progetto: era il ponte che ancora oggi possiamo osservare con grande stupore, uno degli ultimi esempi rimasti di quei ponti pensili che, per la loro singolare forma e concentrazione, rappresentano una nostra peculiarità forse unica in Italia. Proprio accanto al ponte si trova un negozio raviolificio-pasticceria altrettanto conosciuto, a conduzione familiare. Tra dolci, biscotti, paste dai ripieni tradizionali (tome e erbette o zucca, castagne, frutta e tanto altro) troveremo alcune delle preparazioni più richieste come il “Pane del Sacro Monte”, un omaggio al monumento-simbolo della città di Varallo, o i “fochi”. Come sono? Noi non possiamo esprimere giudizi. Non vi resta che preparare la valigia e raggiungerci per venire a gustarli personalmente....

■ Dall’alto: una composizione di prodotti gastronomici locali: noci, farina di mais per polenta, formaggi toma e pane. Vicini alcuni attrezzi per la lavorazione come il ferro delle miacce, il pentolone in rame e il pestello. Sotto, da sinistra: uno scorcio sulla Torre delle Castelle di Gattinara, immersa tra storici vigneti; alcuni salamini ed una vacca al pascolo all’Alpe Pastore (Alagna).

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ScheDA tecnicA

MAin inForMAtion

■ ProGrAMMA inDicAtiVo (proposta per Full Day - 2 giorni) 1 giorno: • Ritrovo con la Guida a Gattinara • Visita/passeggiata del centro storico: cortili, ville ottocentesche, chiesa parrocchiale di San Pietro e della Madonna del Rosario in breve per inquadrare l’ambiente e la cultura locali • Visita ad una Cantina (possibilità di degustazioni da concordare preventivamente con gli organizzatori) • Pranzo con menu a base di preparazioni tipiche • Visita dell’Enoteca Regionale • A scelta passeggiata in collina tra i vigneti fino al sito archeologico delle Castelle; • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel. • Cena con menu a base di prodotti tipici

■ ProGrAMMe (proposal Full Day - two days stay) 1st day: • Meeting point with Tourist Guide in Gattinara • Guided tour of the town center: parish church of san Pientro, church of Madonna del Rosario, courtyards, XIX century villas • Visit of a wine cellar (tasting posibility) • Lunch break • Guided tour of the Piedmont Region wine cellar • Free time and return to hotel/ accommodation

2 giorno: • Ritrovo con la Guida a Varallo; proseguimento per Mollia • Visita alla fattoria di Mollia con possibilità di degustazione • Discesa a Piode e visita nel Caseificio con possibilità di degustazione • Pranzo con menu a base di preparazioni tipiche • Ripresa del tour con visita del Pastificio Pasticceria di Morca con possibilità degustazione; a seguire, visita dell’adiacente ponte sospeso • Tempo libero a disposizione e rientro/sistemazione in hotel ■ tutto Quello che c’e’ DA SAPere: • Tipologia di interesse: ambientale, enologico, gastronomico, culturale • Difficoltà: (T) Semplice • Accesso ai disabili: SI • Periodo: tutto l’anno • Le nostre proposte di visita sono modulabili, personalizzabili e valide per ogni target di utenza: singoli, coppie, famiglie, scuole, gruppi/minigruppi organizzati

2nd day: • Meeting point with Tourist Guide in Varallo; continuation to Mollia • Farm guided tour in Mollia • Cheese dairy guided tour in Piode • Lunch • Moving to Morca and guided tour of the wood bridge and in a local food shop • Free time and return to hotel/ accommodation ■ eVerYthinG to KnoW: • Type of interest: oenological, gastronomic environmental, cultural • Difficulty: Easy • Disabled access: YES • Period: all year round • Our proposals are flexible and customizable for every type of visitor: individuals, couples, families, schools, groups ■ coStS • All tastings, lunches and dinners are to be agreed during the booking of the tour • Hotel not included • Indicative program: at request you can choose other producers

■ coSti • Tutte le degustazioni, i pranzi e la cena sono da concordare al momento della progettazione del tour; il cliente ha la possibilità di coordinarsi con noi per la realizzazione di menu su budget indicato • Albergo a discrezione del cliente • Nota bene: il programma proposto è indicativo; a richiesta o in caso di particolari condizioni, si potranno prendere in esame altri produttori

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Percorsi ambientali

La Valsesia è conosciuta, amata e ricercata dai camminatori di tutto il mondo per la qualità e la particolarità del suo ambiente. La variegata rete sentieristica offre percorsi adatti a tutte le preparazioni sportive ma noi abbiamo selezionato dei percorsi che rappresentino il territorio in modo complessivo e che possano essere adatti a gruppi eterogenei. Il valore aggiunto delle nostre proposte sta proprio nel contributo dato dalla Guida: le escursioni potranno essere abbinate a visite, laboratori o particolari attività stabilite con il cliente. Nelle pagine a seguire si troveranno l’illustrazione sintetica dell’itinerario e la scheda tecnica con le indicazioni relative alle altimetrie e alle difficoltà. Il tempo di percorrenza, invece, è indicativo. Raccomandiamo sempre l’attenzione alla propria attrezzatura, in particolare per quel che riguarda l’abbigliamento (impermeabile e “a strati”) e le calzature (scarponi o scarponcini da media montagna).

I percorsi ambientali: PER CHI? Davvero per tutti. Ragazzi, adulti, gruppi organizzati, minigruppi, singoli, famiglie. La Guida detterà il passo e calibrerà le visite in base al target di utenza e alle esigenze, necessità o preferenze espresse in fase di organizzazione del tour. PER qUANTE PERSONE? In base alle prescrizioni della normativa e le consuetudini legate alla sicurezza una sola Guida Ambientale può accompagnare gruppi non superiori a 25 persone. Se i gruppi fossero più numerosi si aumenterà il numero delle Guide in modo proporzionale. DURATA MEDIA. Tutte le nostre proposte sono pensate almeno per la giornata intera, anche se ci auguriamo sempre di poter realizzare proposte per più giorni.

TARIFFE INDICATIVE* DELLA GUIDA • Gruppi organizzati (fino a 25 pax - bassa/alta stagione):

€ 160,00/190,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 170,00/200,00 FD • Mini gruppi (fino a 15 pax - bassa/alta stagione): € 140,00 FD. Prestazione in lingua (bassa/alta stagione): € 150,00 FD • Singoli/Famiglie: € 50,00 FD. Gratuito bambini fino a 10 anni. Prestazione in lingua: € 60,00 FD. Emissione regolare fattura, prestazioni esenti da IVA. * tutte le prestazioni possono subire variazioni in base alle modulazioni del percorso o in particolari condizioni.

The Valsesian paths offer great emotions in a valley characterized by a particular conformation. Our environmental itineraries are suitable for all ages and types and the group may be composed of a maximum of 25 persons per Environmental Guide. Each proposal is accompanied by a technical sheet with some guidance on difficulty and elevations. We recommend that you pay special attention to your own equipment, especially for clothing (waterproof) and footwear (boots).

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Riva Valdobbia

In Val Vogna tra i Larici dell’Alpe Larecchio È una delle valli più amate dagli escursionisti: la Val Vogna corre in direzione Gressoney-Saint-Jean con cui è collegata grazie all’omonimo Colle che ospita il noto rifugio Ospizio Sottile. Si tratta di una via storicamente molto frequentata ed oggi ricercata sia in inverno che in estate. Di gran fascino la vista sulle borgate Walser, tra le quali spicca la piccola Peccia, e sul vallone del Corno Bianco, circondata da prati, boschi misti ma soprattutto un lariceto incantevole. Il ponte napoleonico, elegante porta d’accesso all’alpe, solca uno dei tanti ruscelli che caratterizzano il bel pianoro. È pos-

sibile abbinare l’escursione ad una visita al Museo Walser in località Rabernardo. Alpe Larecchio is located in Val Vogna, one of the most loved valley from hikers. It’s connected with Gressoney-Saint-Jean. There are very fascinating views of the Walser villages, among which the small Peccia, and the valley of the Corno Bianco surrounded by meadows, woods mixed and lovely larches, all around there are streams. The itinerary can end at the Ospizio Sottile refuge (XIX century). You can combine the trip with a visit to the Museo Walser located in Rabernardo.

Note tecniche Partenza: Loc. Cà di Janzo (1.354 m) Arrivo: Alpe Larecchio (1.895 m) Dislivello: 541 m Difficoltà: E DURATA: 2,30 ore Stagionalità: tutto l’anno con attenzione livello neve. Punti appoggio: piccolo agriturismo stagionale Segnavia: n° 1 (201a) COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

■ Alcune immagini estive ed autunnali dell’Alpe, con il bel laghetto centrale. Il nome deriva dalla parola “larice”.

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Alagna Valsesia

La “Oltertol”: passeggiata nei borghi Walser di Otro Ad ovest del pittoresco abitato di Alagna ci incamminiamo verso uno degli alpi più amati dagli escursionisti di tutto il mondo: Otro. Di origine Walser, la sua bellezza nasce dalla perfetta simbiosi dell’uomo con la natura. Sin dal medioevo (i documenti lo citano almeno a partire dal 1025) fu uno degli alpeggi più ricchi della zona. Si compone di sei frazioni (Felleretsch, Tschukk, Follu, Dorf, Scarpia e Weng) piccoli villaggi Walser composti di poche case. La prima frazione che ci accoglie è Follu, con il suo Oratorio della Madonna della Neve e i bei prati tutt’attorno. Un momento di ristoro al rifugio darà il via

all’ultima parte del tragitto verso i soprastanti all’Alpe Pianmisura Piccola (1.782 m) e Pianmisura Grande (1.854 m). Leaving Alagna (1,154 m) we walk towards one of the alps most beloved by hikers from around the world: Otro, the alpe richest area since middle age. It’s surrounded by beautiful meadows. The six little villages that we can found here were founded from Walser population. In Walser language they’re called Felleretsch, Tschukk, Follu, Dorf, Scarpia e Weng. The path end at Alpe Pianmisura Grande (1,854 m).

Note tecniche Partenza: Alagna, fraz. Resiga, 1.154 m Arrivo: Frazione Follu, 1664m Dislivello: 510 m a Follu; 700 m a Pianmisura Grande Difficoltà: E DURATA: 1,00/ 2,00 ore Stagionalità: tutto l’anno con attenzione livello neve. Punti appoggio: Rifugio a Follu Segnavia: n° 3 (203) COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

■ Alcune immagini dell’Alpe di Otro: dall’alto, scorcio di Dorf; la caldaia dell’Otro, scorcio dell’Alpe Follu con la chiesina della Madonna della neve;....e una bella capretta al pascolo.

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Carcoforo

GIRO DEGLI ALPEGGI DI CARCOFORO Un percorso straordinario attraverso i panoramici alpeggi che abbracciano il “villaggio ideale d’Italia”, come venne definito dalla rivista Airone nel 1990, ci porterà a contatto con la vera atmosfera alpina e i ritmi della vita in montagna. Il sentiero è stato letteralmente creato grazie ad un recente intervento di enti locali e attraversa prati e pascoli, bellissimi boschi di larici, casere dove è possibile incontrare i pastori, assaggiare e comprare i loro formaggi dal gusto inconfondibile. Il sentiero è altimetricamente allineato, ad eccezione di un tratto iniziale piuttosto impegnativo. Carcoforo, ricco di storia e di tradizioni, è

uno dei paesi più pittoreschi della valle ed il suo territorio è in gran parte protetto dal Parco Naturale Alta Valsesia. An extraordinary journey will bring us to cross the beautiful and panoramic mountain pastures of Carcoforo. Carcoforo is one of the the most picturesque villages of the valley and its territory is largely protected by the Natural Park Alta Valsesia. The path passes through meadows and pastures, beautiful woods of larch trees, casere where you can meet the shepherds, taste and buy their cheeses, which has an irresistible taste.

Note tecniche Partenza: Carcoforo paese Arrivo: Carcoforo paese QUOTA: mt.1.700/1.800 Difficoltà: adatto a tutti DURATA: 2,30 ore Stagionalità: dalla primavera all’autunno. Segnavia: / COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

■ Negli scatti alcuni scorci di Carcoforo: dall’alto l’ingresso del paese, l’abbraccio dei monti, un dettaglio di una casa in legno e pietra, l’inizio del sentiero per Giovanchera, da dove inizia il nosro percorso.

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Alagna Valsesia

Il Sentiero Glaciologico Alagna è uno dei territori più entusiasmanti dell’alta Valsesia quanto a tipologia di sentieri. Certamente uno dei più frequentati per l’interesse ambientale e climatico è il Sentiero Glaciologico, adatto a tutte le preparazioni e agibile quasi tutto l’anno su una bella mulattiera. Questa porzione di territorio alagnese è compreso nel Parco Naturale Alta Valsesia. Durante l’itinerario avremo la possibilità di fermarci in prossimità di alcuni pannelli didattici (8 in tutto) posti in luoghi adatti all’osservazione dell’evoluzione del ghiacciaio nelle sue fasi di espansione e ri-

tiro come, ad esempio, i cambiamenti climatici, abrasione ed erosione glaciale, il circo glaciale ben visibile dall’Alpe Bors, a metà percorso, ecc. Alagna is one of the most exciting place as for type of trails. Among the most frequented path there is the Glaciological one, suitable for all people and accessible almost year round. During the itinerary we will have the chance to stop close to some educational panels placed in suitable locations to the observation of the evolution of the glacier in its early stages of expansion and shrinkage.

Note tecniche Partenza: Alagna, loc. Merletti/ Acqua Bianca (1.250/1.495 m) Arrivo: Alpe Fun d’Ekku (2.070 m) Dislivello: 820/575 m Difficoltà: E DURATA: 3,00 ore Stagionalità: da maggio a novembre Punti appoggio: Rifugio all’Alpe Pile Segnavia: n° 7/207-6a - 206a-6/ 206-10/210-10a/210a COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

■ Nelle immagini, dall’alto: scorcio sul vallone di Bors; un gruppo di camosci, spesso visibili; le casette dell’Alpe Bors e i versanti laterali.

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Campertogno

Pittoresca Campertogno - Il Sentiero dell’Arte E’ una delle passeggiate più affascinanti: in pochissimo tempo si passa dal centro abitato ad un mondo alpestre parallelo. Il suo Sentiero dell’Arte conduce all’Alpe Cangello attraversando un ambiente variegato e bello in tutte le stagioni. Campertogno è una delle comunità più antiche della medio-alta Val Grande. L’armonico paesino è punteggiato da dieci frazioni e undici alpeggi. Possiede mete di grande interesse storico – artistico come la maestosa chiesa di San Giacomo Maggiore e il Museo di arte sacra: la chiesa, barocca, venne ampliata nel ‘700 rifacendosi ad un progetto di Juvarra elaborato

da Vittone. Nel vicino Oratorio di Santa Marta trovano posto alcune delle opere scultoree in legno più belle del territorio, il bel Teatro risale al 1900. Campertogno is a village where the harmony of the landscape and the preciousness of art go together in a beauty that has the scent of local traditions. The perfect symbiosis of man’s and nature’s rhythms offers a wide range of places of interest: the Sentiero dell’Arte, the complex of San Giacomo Maggiore with its Museum, the shops of typical products and handicrafts

■ Nelle foto, alcuni scorci del sentiero, punteggiato da graziose cappelle e il bell’Oratorio della Madonna del Callone, e dell’Alpe con il suo laghetto.

Note tecniche Partenza: Campertogno, fraz. Tetti (827 m) Arrivo: Cangello (1.364 m) Dislivello: 537 m Difficoltà: E DURATA: 0,45 ore Stagionalità: tutto l’anno. Segnavia: n°78 COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

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Boccioleto

Da Boccioleto all’Alpe Seccio Incastonato tra i dolci pendii della Val Sermenza, Boccioleto affascina per la sua completezza di offerta turistica: dallo sport (trekking, arrampicata, pesca, attività ludiche nel centro sportivo) all’arte (chiese e oratori di notevole interesse corredate da opere preziose), conquista per la sua storia e per l’ambiente. L’elegante centro abitato, scandito da architetture tipicamente valsesiane a loggiato doppio e tetti in beole, è dominato dalla “Torre delle Giavine” (90 m). Sono qui due dei più famosi Sentieri dell’Arte e noi proponiamo la salita verso l’Alpe Seccio. L’itinerario sarà scandito da bre-

vi tappe per favorire la visione delle belle cappelle o chiesette che lo arricchiscono. Giunti all’Alpe, la visita del bellissimo oratorio di San Lorenzo, affrescato riccamente con pitture della metà del XV secolo, chiuderà la giornata. The hike will start from Boccioleto to reach Alpe Seccio, one of the most famous Valsesian Art Path. During the itinerary there will be some stops to visit its beautiful chapels and the Saint Lorenz oratory (XIVth). Boccioleto is an Alpine country rich in history, art and sports opportunities thanks to its peculiar environment.

Note tecniche Partenza: Boccioleto, fraz. Ormezzano (956 m) Arrivo: Alpe Seccio (1.388 m) Dislivello: 432 m Difficoltà: E DURATA: 2 ore Stagionalità: dalla primavera all’autunno. Punti appoggio: Rifugio all’Alpe Segnavia: n° 387 COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

■ Dall’alto: scorci montani dall’Alpe Seccio verso la Val Cavaione; a sinistra una porzione degli affreschi interni dell’Oratorio di San Lorenzo e, in centro, l’esterno; in basso a sinistra lo straordinario altare ligneo piramidale, sicentesco, della chiesa parrocchiale di Boccioleto, una delle opere d’arte veamente imperdibili del percorso.

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Fobello

Tra le rive del Lago Baranca, scenario da favola… La bellissima mulattiera ultimata nel 1887 conduce ad una delle mete più scenografiche della Valmastallone: il Lago Baranca, sulla via di collegamento tra Fobello e Bannio Anzino in Valle Anzasca. Venne spesso percorso dagli alpinisti inglesi dell’’800 durante i Grand Tour in voga in quegli anni. Quello verso il lago e il colle omonimo è uno degli itinerari meglio caratterizzati anche da emergenze architettoniche e storiche, tra le quali spiccano i resti di Villa Aprilia. Essa venne costruita ad inizio ‘900 dall’ingegnere borgosesiano Gilodi ed in se-

guito venne acquistata dalla famiglia Lancia, motivo per cui venne ribattezzata con il nome del famoso modello d’auto. The route starts from Fobello to arrive at one of the most scenographic destinations of Mastallone Valley: Lake Baranca. The trail was completed in 1887 and was often crossed by English climbers during the XIX th Grand Tour. On the lake Baranca we’ll see the rest of Villa Aprilia, a beautiful house of family’s Lancia property wich take its name by the famous car model. ■ Dall’alto: scorcio del Lago Baranca, dell’Alpe omonima e due inquadrature della Villa Aprilia. Il lago è raggiungibile anche da Carcoforo scavallando il Colle d’Egua. In entrambe le direzioni la salita richiede un certo impegno ma offre splendidi scenari.

Note tecniche Partenza: Fobello, loc. Gazza (1.175 m) Arrivo: Lago Baranca (1.824 m) Dislivello: mt.541 Difficoltà: E DURATA: 2,00 ore Stagionalità: da maggio a novembre Punti appoggio: rifugio a 1.566 m Segnavia: n°517 COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

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Rimella

Rimella San Gottardo e Bocchetta di Campello Rimella si adagia lungo le ultime pendici della bella Valmastallone: si tratta della più antica colonia Walser in Valsesia, come testimonia una pergamena del 1255. Una buona parte del territorio rimellese è compresa nel Parco Naturale Alta Valsesia, l’area protetta più alta d’Europa. Gli splendidi e panoramici alpeggi che la abbracciano regalano le emozioni e i profumi di quella vita agreste che si è conservata nello stile di vita odierno. Il nostro itinerario attraverserà alcuni degli alpeggi più antichi e pittoreschi (come Wan, Werch, Ratte), affacciati su dorsali e conche erbose soleggiate e ospitali, per

quanto in un’ambiente aspro. Uno dei villaggi più interessanti è San Gottardo, divenuto il simbolo della storia di questa comunità montana. The itinerary will cross some of the oldest and most picturesque alpine pastures (as Wan, Werch, Ratte), overlooking the grassy ridges and hollows sunny and welcoming, in an environment as rugged. One of the most interesting villages is San Gottardo that has become the symbol of the history of this mountain community. Rimella is the oldest Walser settlement in Valsesia from 1225 AD.

Note tecniche Partenza: Rimella, loc. Villa superiore (1.340 m) Arrivo: Bocchetta di Campello (1.924 m) Dislivello: 584 m Difficoltà: E DURATA: 2,00 ore Stagionalità: dalla maggio a novembre Segnavia: n° 550/548 COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

■ Dall’alto: scorcio del borgo di San Gottardo sopra Rimella e altri dettagli della zona. Quest’area è molto ricercata dai turisti e dagli escursionisti per la bellezza aspra e severa del paesaggio.

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Varallo

Panorami dalla pianura al Monte Rosa: il Bec d’Ovaga Per quanti amino la natura ed i paesaggi che solo la Valsesia sa offrire, la salita verso la famosissima Res di Varallo non può certo mancare. Varallo è la località meglio conosciuta per il suo ingente patrimonio artistico ma offre un buon ventaglio di possibilità escursionistiche partendo da diverse frazioni vicine. Quello della Res, raggiungibile da frazione Crevola, è forse il più ricercato. È un percorso molto frequentato, a tratti faticoso, ma la mulattiera è ben curata tutto l’anno e soprattutto… una volta raggiunta la meta ogni sforzo scompare magicamente. Dalla cima del Bec si gode di una panoramica a 360° dai

laghi (d’Orta, Maggiore e Varese) alle pianure del vercellese, novarese e milanese fino al massiccio del Monte Rosa e di alcune vallate valsesiane laterali. For people who love nature and landscapes that Valsesia can offer, the climb to the famous Varallo’s Res can’t miss. It is a very popular path, sometimes tiring, but the trail is well maintained throughout the year. From the top you can enjoy an amazing panoramic view from the lakes (Orta, Maggiore and Varese) to the plains of Vercelli, Novara and Milan until the Monte Rosa massif.

Note tecniche Partenza: Varallo, loc. Casavei (809 m) Arrivo: Bec d’Ovaga (1.631 m) Dislivello: 822 m Difficoltà: E DURATA: 2,30 ore Stagionalità: da marzo a novembre. Punti appoggio: Rifugio Segnavia: n°605 COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna ■ Dall’alto: panoramica sul massiccio del Monte Rosa, scorcio sui monti verso il biellese, dettaglio della Croce di cima e scorcio sulla pianura (al centro il Monte Fenera)

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Sabbia

Luoghi per grandi emozioni: Val Sabbiola e Valbella Grazie a questo itinerario ci addentreremo in una delle porzione di Valsesia molto interessante e storicamente ricchissima di cultura materiale e di personalità. Il tratto che percorreremo corre verso il Monte Capio ma si fermerà in una zona laterale ad esso, dando la possibilità di godere di belle prospettive sulle pianure e verso il massiccio del Monte Rosa. Una parte di giornata sarà spesa per la visita di Erbareti (969 m), una pittoresca frazione seicentesca e, a piacere, del centro storico di Sabbia che sorge su un pianoro rialzato e baciato dal sole. Tra le bellezze caratteristiche dell’abitato, passeg-

geremo osservando le linee armoniche e le costruzioni storiche principali come la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista o una casa del ‘500 usata come falegnameria . Thanks to this path we’ll dive into a portion of the less known Valsesia, through Val Sabbiola and Valbella. The itinerary goes to Monte Capio in a panoramic plateau on the plains and Monte Rosa massif. During the day we’ll visit also Erbareti, a little village of the XVII century and Sabbia, the main inhabited center of Val Sabbiola.

Note tecniche Partenza: Sabbia, loc. Salaro (800 m) Arrivo: Cima Razzarola/Alpe Campo (1.714/1.527 m) Dislivello: 914/727 m Difficoltà: E DURATA: 3 ore Stagionalità: da marzo a novembre. Segnavia: n° 561 COSA SERVE: Attrezzatura da media montagna

■ Alcuni scatti del belissimo percorso che si inoltra in Val Sabbiola. Quest’area si caratterizza per la presenza di fitti boschi misti che lasciano intravedere le aggraziate frazioni, dai nomi evocativi di piccole quanto un tepo vitali comunità. Dall’alto, uno scorcio della luminosa e panoramica Erbareti; una lastra dipinta sul percorso; la chiesa di Erbareti e, infine, uno scorcio dall’Alpe Campo verso la media valle.

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Laboratori

tante opportunità per grandi e piccini per imparare le tradizioni valsesiane tra divertimento, svago... ed effetti speciali! Laboratorio di Cucina d’Alpe È da sempre quello più amato e seguito, adatto proprio a tutti (bambini e ragazzi, famiglie, scuole, adulti). In una prima parte si esaminano le coltivazioni tipiche, i loro metodi di preparazione e cucina, si ascoltano i “pregiudizi valsesiani” o i proverbi legati alle stagioni e alla terra. Nella seconda parte si entra nel vivo con la sperimentazione pratica dei cibi e, con essi, dello stile di vita di una volta, così da riportare nelle mani dei partecipanti il vero “gusto” della Valsesia. Caccie al tesoro & giochi “di una volta” Giochi…ma non solo. La formula delle nostre “caccie” è pensata per portare movimento e vitalità, valorizzando singoli siti o paesi interi riscoprendo modi semplici per divertirsi insieme. Indizi fotografici, cartine,

indovinelli a tema e giochi adatti a tutte le età sono solo una parte delle attività più comunemente proposte che, con un metodo diverso dal solito, “guidano” alla scoperta delle bellezze del territorio. Laboratorio di Storie valsesiane (per bambini) La Storia della Valsesia e di tanti personaggi viene raccontata dai bambini attraverso laboratori creativi o piccole rappresentazioni. L’obiettivo è quello di offrire alle giovani generazioni un insieme di conoscenze per amare il proprio territorio e preservarne le memorie. Il nostro primo progetto è stato “Un pomeriggio…con Vincenzo Lancia” affidato ai bambini di Fobello e Cravagliana: i piccoli hanno realizzato uno spettacolo sulla vita del fobellese Vincenzo Lancia raccontando, attraverso

scenette recitate, balletti e canzoni, la storia del fondatore della prestigiosa casata automobilistica. I laboratori di LiberaMente L’associazione che gestisce il seicentesco Mulino fucina di Mollia propone vari laboratori basati sul valore e il rispetto

EVENTI della sua particolare formazione: infatti è composto da cantanti e musicisti italiani, africani, latini e dell’est Europa per un totale di circa 40 elementi ed un repertorio di canti tradizionali di tanti paesi del mondo arrangiati e riadattati.

www.elikya.it - e-mail: coroelikya@gmail.com - Tel: 0341.996.453

Concerti Grazie ad un incontro fortunato abbiamo potuto regalare alla Valsesia le prestazioni del grande Coro Elikya (che significa “speranza” in lingua lingala).

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Il Coro si è esibito a Mollia, Gattinara, Borgosesia, e nella Basilica del Sacro Monte di Varallo, regalando emozioni, energia e un sound assolutamente unico, frutto

Mostre Nel nostro curriculum compaiono anche due mostre dedicate al territorio, una dedicata alle donne di montagna ed una alla Valsesia nella stagione invernale. Rappresentazioni Emozionare con la scoperta delle epoche e dei personag-

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alcune immagini dei nostri laboratori e degli eventi più seguiti. Il laboratorio di panificazione è uno dei più amati dai ragazzi: dopo aver preparato l’impasto si cuoce nel forno del mulino. Imperdibili le nostre rappresentazioni storiche della Valsesia. I momenti musicali non mancano mai, così come visite speciali a tema.

dell’ambiente. I più amati dalle scuole e dalle famiglie sono il Laboratorio di panificazione (con i quale si seguono tutte le fasi della preparazione del pane, dalla molitura dei cereali alla cottura nel forno del Mulino); il Laboratorio della lavorazione del latte (in collaborazione con la fattoria di Mollia)

per conoscere le fasi dell’allevamento caprino e dei prodotti derivati, con degustazione finale. In particolari occasioni viene proposto anche il Laboratorio della canapa, un materiale eccezionale utilizzato per produrre tele, corde, scarpe etc...che ha caratterizzato per secoli la storia economica della valle.

Visite guidate speciali Notturne Sono tra quelle più amate dal pubblico, poiché si svolgono in luoghi che, di sera, diventano ancora più suggestivi. La sensorialità che si sviluppa nelle ore notturne regala sempre emozioni ineguagliabili quanto inaspettate…E noi le culliamo anche attraverso letture, musiche, allestimenti, e tutto quanto possa valorizzare il sito scelto. Alpàa “mon amour” Durante la grande manifestazione dell’estate varallese siamo sempre in prima linea per realizzare visite di spiccata originalità per esaltare il patrimonio cittadino. Le visite più amate, però, restano certamente quelle al Sacro Monte: in occasione di Alpàa le cappelle vengono visitate a grate aperte. Siamo pronti a vedervi rimanere senza fiato… “La Valsesia per l’Emilia” È rimasto nel cuore di tante persone il nostro straordinario tour-incoming di due giorni per contribuire alla ricostruzione dell’Emilia ferita dal terremoto. Un gruppo di emiliani vennero invitati a visitare i Comuni valsesiani che, attraverso varie iniziative, avevano raccolto dei piccoli fondi da destinare ai lavori di ricostruzione coordinandosi con Anspi - Emilia Romagna. “Note per l’Arte” Si tratta di uno dei nostri format più riusciti: visite guidate accompagnate da esibizioni musicali. Collaboriamo con musicisti locali professionisti che, di volta in volta, propongono repertori adatti ai luoghi scelti. Nelle scorse edizioni siamo stati affiancati da Giulia Riboli che per noi ha suonato il Theremin, un fantastico strumento inventato nel 1919.

■ Daniele Conserva durante un’esibizione. Email: daniele.conserva@gmail.com

riferimento, anche per la parte musicale, è il grande one-man show Daniele Conserva, attore professinista. Consulta la pagina dedicata alla nostra associazione!

Pubblicazioni gi che hanno caratterizzato la cultura e la società della nostra valle: è quello che comunichiamo con le nostre rappresentazioni storiche. Il nostro punto di

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Grazie alle nostre competenze collaboriamo con svariati progetti editoriali e siamo impegnati in pubblicazioni di studio o divulgazione della storia e delle specificità del nostro territorio.

■ Giulia Riboli mentre suona il Theremin. Sito: giuliariboli.jimdo.com - Tel: 340.89.09.391 Email: inanna85@hotmail.it

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associazione “la compagnia itinerante”

un sodalizio per la valorizzazione della cultura valsesiana con rappresentazioni esperienziali La Compagnia Itinerante è un’associazione di spettacoli esperienziali e intrattenimento culturale nata per favorire la promozione e lo sviluppo della conoscenza della Valsesia. Il nome della Compagnia rievoca quello di Itinerantes, in seno alla quale è nata. Il progetto iniziale ha visto nascere due fortunate edizioni di “Una sera…in Casa Scaglia”, ambientata nelle sale dell’omonima Casa Museo dedicata al pittore varallese. Durante la rappresentazione il pubblico, coinvolto in modo diretto all’interno di scene di vita quotidiana, ha potuto ripercorrere le fasi della vita e della carriera del grande Cesare Scaglia, della sua famiglia e dagli artisti a lui legati. Si è trattato, quindi, di un grande esempio di valorizzazione culturale e museale. La rappresentazione si muoveva anche tra le quinte sceniche offerte da altri luoghi cittadini, come la Pinacoteca e la Biblioteca Civica “Farinone – Centa”.

Un terzo progetto ha riguardato i ragazzi con la prima edizione di “Una notte...al Mulino” ambientata nel seicentesco Mulino fucina di Mollia. L’edificio è stato animato da una serie di giochi di squadra alla ricerca di un fantasma misterioso. Grazie al grande entusiasmo che ha saputo suscitare nel pubblico, sempre più numeroso e incuriosito dalle nostre proposte, e la grande vivacità del gruppo di amici-attori coinvolti, attenti e interessati a favorire la conoscenza della storia del territorio, è nata questa Associazione far vivere la cultura, l’arte e l’ambiente della Valsesia. Le rappresentazioni vengono condotte sia in modo amatoriale che grazie all’ausilio di attori professionisti e si svolgono in luoghi caratteristici del territorio valsesiano sia pubblici che privati trattando le vicende di personaggi storici realmente esistiti. L’Associazione è aperta a tutti coloro siano interessati alla realizzazione delle finalità istituzionali e ne condividano lo spirito e gli ideali.

Chiamaci al 344.12.07.591 per prenotare il tuo posto ai nostri spettacoli! Info complete, descrizioni e costi su www.facebook.com/lacompagniaitinerante


come arrivare in Valsesia

Dove siamo

IN AUTOMOBILE Da Milano, autostrada A4, innesto con A26, direzione Gravellona Toce e uscita Romagnano Ghemme. Proseguire poi con la provinciale SP299 per Alagna. Da Torino, autostrada A4, innesto con A26, direzione Gravellona Toce e uscita Romagnano Ghemme. Proseguire poi con la provinciale SP299 per Alagna. Da Genova, autostrada A26 Genova Gravellona Toce, uscita Romagnano Ghemme. Proseguire quindi con la provinciale SP299 per Alagna. Se noleggi l’auto per venire in Valsesia nella stagione invernale ricordati: • Di avere a bordo catene e gomme da neve, sono obbligatorie! • Di verificare che il gasolio sia alpino o artico, altrimenti gela. • In caso di nevicate la strada viene mantenuta costantemente pulita ma il gelo è sempre in agguato, ricordati di guidare con prudenza.

UFFICIO

Via Osella7 13019 - Varallo (VC)

VARALLO

SEDE LEGALE

BORGOSESIA

IN AEREO Gli aeroporti più vicini alla Valsesia sono Milano Malpensa (100 km), Torino Caselle (160 km) e Milano Linate (160 km). Dall’aeroporto il mezzo più comodo risulta il taxi o concordando il servizio navetta.

IN AUTOBUS Linea Milano-Novara-Varallo-Alagna Autolinee Baranzelli. I biglietti si acquistano sull’autobus. Info orari: Tel. 0163.922988 o www.baranzelli.it Linea Vercelli-Varallo-Alagna Autolinee ATAP. I biglietti si acquistano ad Alagna presso la Tabaccheria o l’edicola, a Varallo presso il bar della Stazione. Info orari: Tel. 0163.922988

VALSESIA

UFFICIO PROMOzIONE TERRE DEL NEBBIOLO E ALTO PIEMONTE Corso Valsesia 112, presso Villa Paolotti 13045 - Gattinara (VC)

GATTINARA

Seguici anche sull nostro profilo Twitter dove puoi trovare tutte le foto delle visite e gli aggiornamenti in tempo reale dalla nostra splendida Valsesia!

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PIEMONTE

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