di Marco Pulega
Monitoraggio energetico e auditing per aumentare le marginalità d'impresa Efficientamento è un termine attualmente molto usato anche se sul dizionario spesso non trova posto. "Efficientare", in ambito tecnico, significa "rendere più efficiente" o "aumentare il rendimento" di qualcosa, in riferimento, ad esempio, alle risorse umane, ad un impianto tecnologico o ad un sistema di trasporti. Negli ultimi anni, dato il continuo aumento del costo dell'energia, il termine efficientamento è stato associato sempre più all'ambito energetico, diventando "efficientamento energetico" in senso lato, e comprendendo una moltitudine di concetti. Applicato alle aziende produttive significa sicuramente "ridurre i costi a parità di produzione", e tale riduzione si può effettuare agendo su molteplici fattori. CPL Concordia, attiva da 50 anni in ambito energetico, è sempre stata attenta al corretto utilizzo della risorsa "energia" realizzando sistemi di gestione e telecontrollo in primis sulle proprie sedi ed impianti. La legge italiana, con il Decreto Legislativo 102/2014, ha imposto a tutte le imprese definite "energivore" o "grandi imprese" di effettuare audit periodici al fine di dimostrare che l'azienda stessa cura l'aspetto energivoro e attua politiche di gestione energetica tali da ridurre i consumi energetici di una percentuale minima ogni anno. Questo ha permesso a CPL di esportare la propria tecnologia ed esperienza verso aziende esterne, per supportarle nella difficile fase iniziale di startup del processo di efficientamento energetico. Ma quali sono le tecniche principali e le procedure da seguire per "fare efficientamento energetico"? Cerchiamo di analizzarle brevemente, dividendole nelle seguenti fasi:
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Raccolta informazioni; Misurazione e telecontrollo; Individuazione degli sprechi; Realizzazione del progetto di riqualificazione; 5. Attuazione e verifica delle modifiche; 6. Realizzazione e attuazione della politica energetica; 7. Mantenimento del sistema di gestione energetica.
Raccolta informazioni Il buon senso e la pratica ci dicono che prima di effettuare qualsiasi considerazione o modifica, è necessario conoscere lo stato attuale delle cose, in caso contrario rischieremmo di andare a modificare punti ben funzionanti e non considerarne altri critici. Nel processo di efficientamento questo è fondamentale perché molto spesso non è noto a priori dove e in quale misura sia necessario agire. La prima azione da svolgere è quindi raccogliere tutte le informazioni che riguardano il processo energetico dell'azienda, sia nell'ultimo periodo sia negli anni precedenti, dato che questi ultimi servono a conoscere l'evoluzione "energetica" dell'azienda e a fornire indicazioni aggiuntive sullo stato attuale e futuro (almeno nel breve periodo). Tali dati non saranno solamente quelli legati ai consumi ma dovranno essere necessariamente anche dati di produzione, ambientali e tecnici. È chiaro infatti che un maggiore o minore consumo elettrico può essere legato ad una maggiore o minore produzione se l'azienda ha macchinari alimentati
da corrente elettrica - mentre un differente consumo di gas per riscaldamento è influenzato dalla temperatura esterna e dalla temperatura mantenuta all'interno dei locali; così come tutti i consumi sono proporzionali, almeno in parte, al numero di dipendenti. Questo significa che non è mai possibile utilizzare i dati di consumo "grezzi" per le considerazioni di efficientamento, ma è necessario "normalizzarli" e renderli assoluti, creando "indici di performance" confrontabili con altre realtà. Effettuando confronti con indici di aziende similari come tipo di produzione, è possibile avere indizi sul proprio stato di efficientamento energetico. Altri dati fondamentali sono le informazioni sugli impianti tecnici (come riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, gruppi di continuità): il grado di efficienza degli impianti è determinante in quanto impatta fortemente sugli sprechi energetici. Spesso non è semplice ricavare i dati necessari in quanto occorrono competenze specifiche per analizzare gli schemi o "saper leggere" i dati di targa dei macchinari, ed è qui che un gestore energetico come CPL può fare la differenza, utilizzando la propria esperienza come valore aggiunto per la raccolta e classificazione dei dati. Avendo a disposizione tutti questi dati è possibile costruire una "mappatura energetica teorica" dell'azienda e avere un'idea più chiara della situazione.
Misurazione e telecontrollo Dopo aver concluso la fase di misurazione si è consapevoli dei vettori energetici utilizzati e degli ambiti