Lettera
Maggio/Giugno 2013 - n° 50
Club The European House - Ambrosetti La presente Lettera rientra nelle attività di Ambrosetti Club. T uttavia i suoi contenuti possono non coincidere con le opinioni di tutti i numerosi membri del Club stesso.
50
L’evoluzione sostenibile della sanità in Italia La presente Lettera sviluppa i temi prioritari per un’evoluzione sostenibile del nostro sistema sanitario trattati da Meridiano Sanità1 in questi ultimi mesi. LO SCENARIO DI RIFERIMENTO Nell’ultimo decennio la salute e la sanità sono stati due temi chiave nell’agenda della Commissione Europea e dei Governi degli Stati Membri. Il terzo Programma europeo “Health for Growth” (2014-2020) ribadisce l’importanza del settore della salute per il sistema economico e sociale di un Paese2 e fornisce alcune linee di indirizzo prioritarie relative allo sviluppo di modelli innovativi e sostenibili dei sistemi sanitari e all’incremento delle attività di prevenzione.
L’Italia, insieme alla Germania, è il Paese “più anziano” d’Europa con una quota di popolazione over 64 anni pari al 20,6% (circa 12,6 milioni di persone) e un’aspettativa di vita alla nascita superiore agli 80 anni (nel 1920 era pari a 54 anni). Nel 2050 si prevede che la fetta di popolazione over 64 anni in Italia crescerà ulteriormente e sarà pari a circa il 33,1% del totale; in altre parole, circa un terzo della popolazione italiana avrà più di 64 anni.
Il progresso scientifico e tecnologico consente terapie sempre più personalizzate, che richiedono investimenti elevati. Si stima che per lo sviluppo di un nuovo farmaco siano necessari oggi circa 1,3 miliardi di Dollari, il 60% in più rispetto al 2001. Nel 2011 la spesa sanitaria pubblica italiana è stata pari a 112 miliardi di Euro3 con un’incidenza sul PIL del 7,1%, in calo rispetto all’anno precedente di 0,2 punti percentuali. Le proiezioni di evoluzione della spesa sanitaria pubblica, elaborate attraverso il modello econometrico di Meridiano Sanità, indicano una crescita del rapporto tra spesa sanitaria e Prodotto Interno Lordo fino al 9,7% nel 2050 (mantenendo costante il quadro epidemiologico e tecnologico). Se si varia il quadro epidemiologico introducendo le stime di aumento di sovrappeso e obesità – un fattore di rischio per molte patologie come diabete, tumori e patologie cardiovascolari – il rapporto cresce al 10,1% del PIL. Rapporto tra spesa sanitaria e PIL in Italia, 2011-2050 10%
9,0% 8,5%
L’allungamento della vita media è certamente il risultato di un progresso medico, sociale, economico e culturale del nostro Paese, ma rappresenta una sfida importante per il futuro, perché con l’aumento dell’età cresce il problema delle cronicità, a causa della diffusione di alcune patologie tra cui malattie cardiovascolari, diabete e tumori e della perdita di autosufficienza, aggravata dalla presenza di pluri-patologie.
8,0% 7,5%
7,1%
7,0% 6,5% 6,0% 5,5%
1
eridiano Sanità è un think tank creato da The European M House - Ambrosetti nel 2005 con il coinvolgimento di alcune importanti aziende farmaceutiche internazionali. 2 “Il settore della sanità è alla frontiera dell’innovazione e un creatore netto di posti di lavoro. Sistemi sanitari efficienti, in termini di costi, contribuiscono ad avere finanze pubbliche sostenibili” - John Dallì, 9 novembre 2011.
9,7%
9,5%
Trend storico
Proiezione
5,0% 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030 2032 2034 2036 2038 2040 2042 2044 2046 2048 2050
· Poste Italiane S.p.A. - spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Milano ·
Lo scenario della sanità è in una fase di profondi mutamenti, tra cui, da un lato, le dinamiche demografiche di invecchiamento della popolazione, i mutamenti del quadro epidemiologico e l’esplosione delle cronicità, i costi crescenti legati all’evoluzione della medicina e delle tecnologie sanitarie e, dall’altro, la crisi economico-finanziaria e i vincoli di finanza pubblica sempre più stringenti.
Negli ultimi 10 anni la percentuale di persone con una malattia cronica in Italia è cresciuta dal 32,5% al 35,5% del totale della popolazione (dati ISTAT 2013). Inoltre si è registrato un aumento della quota di anziani (over 64 anni) che vivono da soli aggravando il problema della non autosufficienza.
Fonte: Rapporto Meridiano Sanità 2012 3
orte dei Conti “Rapporto 2012 sul coordinamento di finanza pubblica” C - maggio 2012.
1