CNews 27

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Maestro e allievo in officina: il lavoro più difficile degli insegnanti che lavorano in questa scuola di periferia è riuscire a strappare questi ragazzi alla rassegnazione di vivere da “esclusi” attraverso l’apprendimento di un mestiere la vendita dei prodotti artigianali realizzati dai ragazzi. La nostra cooperativa ha deciso di aiutare la scuola “Nazaret” e il lavoro di padre Montaldo con un aiuto economico mirato al sostegno di tutte le attività extrascolastiche e in particolare, in linea con il senso del lavoro che ci contraddistingue, della riqualifica-

zione delle quattro officine con l’acquisto di materie prime, attrezzature e utensili necessari per il lavoro dei ragazzi. La CPL seguirà direttamente e costantemente l’utilizzo delle risorse finanziarie inviate, a dimostrazione del fatto che la cooperativa in questo progetto di formazione dei ragazzi vuole essere partecipe e non solo

finanziatrice. L’ambizione, inoltre, sarebbe quella di apportare un aiuto umanitario con soci e lavoratori che decidono di venire qui in Argentina e di dedicare un po’ del loro tempo per trasmettere ai bambini competenze utili per l’apprendimento Le attività extrascolastiche funzionano solamente grazie all’aiuto di un lavoro, paresterno, al volontariato degli insegnanti e ai proventi ottenuti con pictendo dal senso coli lavori o con la vendita dei prodotti artigianali realizzati dai ragazzi stesso di cooperagiorno ad uscire da quel quartiere e tiva. Sarebbero sicuramente esperienfarsi una vita diversa, lontana dalle ze uniche che consentirebbero anche baracche, dai lavori precari o da lavori un arricchimento delle persone che come lavavetri o cartoneros. La rispoentrano in contatto con questi ragazzi sta è stata: “Senza aiuto nessuno! di periferia. Insegnando loro un mestiere, invece, Personalmente sono felicissimo di alcuni riusciranno a trovare lavori più poter seguire da vicino questo prostabili, e uno su cento riuscirà anche getto e di poter sentire la gratitudine ad allontanarsi dalle villas miserias!”. del sacerdote e di tutti gli insegnanti Se uno su cento è pochissimo, credo nei confronti della nostra cooperatiperò che ogni bambino che un giorva per l’aiuto che abbiamo deciso di no riuscirà ad uscire da quel mondo donare. Parlando con un insegnansfortunato, anche grazie al nostro te ho avuto la curiosità di chiedere aiuto, potrà ritenersi un grandissimo quanti di questi ragazzi che vivono successo. nella villas miserias riusciranno un

Un bilancio per capire meglio la cooperativa Pubblicata l’ottava edizione del Bilancio sociale di Mario Guarnieri (mguarnieri@cpl.it), Vicepresidente CPL Concordia

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ell’assemblea generale la prima cosa che si fa è informare i soci su quanto abbiamo guadagnato e quanto abbiamo perso. Se però si va a vedere la missione delle cooperative e l’informazione data ai soci non sempre c’è una coerenza stretta: io devo informarti su come ti ho difeso, come ho creato lavoro dignitoso, come ho difeso il potere d’acquisto, come ho difeso la salute, cosa ho fatto per l’ambiente. Allora il bilancio sociale è una forma più coerente d’informazione con quella che è la missione della cooperativa, lo scopo della cooperativa”. Il Bilancio sociale di CPL Concordia si apre con questa citazione tratta dall’intervista ad Ivano Barberini pubblicata nel saggio Per chi verrà dopo di me. Ho tenuto particolarmente ad accogliere il lettore dell’ottava edizione del Bilancio con una frase di Barberini, presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale da poco scomparso: un uomo che ha fatto

tanto per il nostro territorio d’origine (la provincia di Modena) e per il movimento cooperativo a livello mondiale, diffondendo i valori della cooperazione ovunque e impegnandosi personalmente e trasversalmente, dal nord al sud del mondo, dalla piccola cooperativa locale al grande Gruppo internazionale. E’ importante ricordare testimoni di questa portata, per aiutarci reciprocamente a non perdere mai la bussola dei valori. Con il Bilancio sociale tentiamo di misurare con continuità il polso dell’azienda, di capire come i valori possano passare dall’essere idee all’essere fatti concreti. E quanto i valori possano caratterizzare un modo di essere impresa. Mentre il giornale va in stampa ci troviamo nella fase di chiusura degli eventi celebrativi dei 110 anni di vita di CPL, che abbiamo incentrato proprio sui valori che caratterizzano la nostra storia. Per quanto possibile, questi valori abbiamo provato anche a inserirli nel progetto grafico del Bilancio sociale valorizzando le persone, i lavoratori, autentici protagonisti di questi “110 anni

L’assemblea generale dei Soci riuniti per l’approvazione del Bilancio nel giugno 2008: un momento importante di verifica dei risultati prodotti dalla cooperativa, di protagonismo delle persone con il voto e di condivisione del lavoro svolto di lavoro vero”. Il Bilancio sociale ci aiuta a capire meglio come operiamo, a condividere quello che siamo. Ad affermare che l’impresa è componente fondamentale della società, che la sua presenza incide profondamente sul tessuto sociale e ambientale. La nostra presenza, lo svolgimento delle nostre attività non sono mai elementi neutri per il territorio in cui operiamo e per l’ambiente circostante. Possiamo incidere negativamente o contribuire positivamente allo sviluppo virtuoso del territorio e al rispetto dell’ambiente. Sta a noi analizzarci, misurarci, cercare modalità sempre più efficaci per esercitare positivamente la nostra

Responsabilità sociale. Questa responsabilità in una cooperativa è distribuita sulle spalle di tutti i “titolari” dell’impresa, su tutti i soci, e interessa ciascun stakeholder. La Responsabilità Sociale della Cooperativa consiste proprio in questo essere sempre più attenti. E la coscienza di quanto la prosperità dell’azienda debba essere contestuale e in armonia con le persone e i territori che la compongono e vengono in contatto con essa è sempre più diffusa. Così diffusa che – un significativo esempio su tutti - la stessa Enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI ha voluto fare il punto su questo argomento: come ha


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